22 November, 2024
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Svolta nel contenzioso tra la Regione Autonoma della Sardegna e l’AIAS. Oggi la Direzione dell’ATS Sardegna ha annunciato la rescissione del rapporto contrattuale tra ATS ed AIAS, a seguito del mancato pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori ed ha assicurato che il rapporto contrattuale tra ATS ed AIAS proseguirà fino a fine anno, secondo quanto proposto dall’azienda unica all’erogatore privato e quindi non ci sarà nessuna interruzione dell’assistenza.

«Non ci saranno pazienti che resteranno senza assistenza, né lavoratori senza occupazione: rispettando una chiara indicazione del Consiglio regionale, i contratti con gli erogatori privati prevedono il regolare pagamento degli stipendi ai lavoratori, pena la risoluzione del contratto stesso e la perdita dell’accreditamento. E’ quanto sta avvenendo con l’AIAS», hanno chiarito ancora una volta nel corso di una conferenza stampa, nel pomeriggio, – l’assessore della Sanità, Luigi Arru, e il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, affiancato dal direttore del Dipartimento Affari generali, Giuseppe Pintor.
«AIAS ha chiesto all’associazione di regolarizzare la sua situazione ed entro ieri avremmo dovuto avere la comunicazione dell’avvenuto pagamento delle retribuzioni arretrate – hanno spiegato Luigi Arru e Fulvio Moirano -. Dal momento che ciò non è avvenuto, ATS ha mandato una nota con la quale comunica all’AIAS la risoluzione del contratto e la prosecuzione dell’attività, fino al 31 dicembre, per ragioni di pubblica utilità.»
Regione e ATS assicurano che si lavorerà da subito per trovare la soluzione migliore per garantire l’assistenza e l’occupazione, ma non chiudono la porta in faccia all’associazione – «in questi mesi ci auguriamo che dia ai lavoratori tutto ciò che spetta loro» – e ribadiscono che non c’è mai stato alcun atteggiamento pregiudiziale nei confronti dell’AIAS. ATS è in regola col pagamento delle fatture (ai 60 giorni), sono stati pagati anche i decreti ingiuntivi, con provvisoria esecuzione, da quasi 2 milioni di euro, mentre non può essere accolta la fideiussione presentata da AIAS lo scorso 27 luglio perché rilasciata da un intermediario sospeso dalla Banca d’Italia. Sul contenzioso (per un totale di 15 milioni di euro) si attende la pronuncia dei giudici.
A chi oggi lo accusa di non pagare, Luigi Arru ha ricordato che, al primo incontro in Prefettura a Cagliari, sulla vicenda AIAS, l’associazione dichiarava un credito di 42 milioni nei confronti della Regione: «A chi governava allora, domando perché non abbiano pagato, visto che ora ritengono fossero soldi dovuti».

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Dalle ore 13.00 alle 15.00, presso la struttura AIAS di Domusnovas, si è tenuta l’assemblea dei dipendenti organizzata dai sindacati CSS – UGL – FIALS – ISA – CONFINTESA, e dal Comitato spontaneo dipendenti AIAS, firmatari dell’accordo del 24 luglio scorso che, dopo essere stato illustrato e a lungo dibattuto, è stato approvato con voto unanime dai lavoratori e collaboratori AIAS presenti.

L’Assemblea – si legge in una nota – ha sottolineato che ora la vertenza si deve focalizzare sui due punti principali dell’accordo:

1. Proroga della convenzione ATS/AIAS almeno fino al 31 dicembre 2018;

2. Rispetto degli impegni assunti dall’assessore on. Luigi Arru e dal Direttore Generale ATS dr. Fulvio Moirano con la delegazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali il 19/07/2018 su: pagamenti delle quote sociali dovute dai comuni e delle quote relative alle prestazioni già effettuate dai lavoratori dovute dall’Azienda Tutela Salute, che sbloccherebbero di fatto il pagamento degli stipendi di tutti i dipendenti AIAS attualmente senza retribuzione da circa 9 mesi.

L’Assemblea ha votato all’unanimità la partecipazione alla manifestazione che si terrà mercoledì 1 agosto 2018 – a partire dalle ore 9 ad oltranza fino alla certezza delle determine richieste – sotto il palazzo della direzione ATS-Sardegna in Via Pier della Francesca, 1 Selargius Cagliari (ex sede ASL 8).

Domani, martedì 31 luglio, si terrà l’assemblea di tutto il personale del Centro AIAS di Cortoghiana e dei dipendenti AIAS delle strutture presenti nel territorio col medesimo ordine del giorno.

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Le segreterie regionali e le federazioni di categoria della Sanità di CGIL, CISL e UIL hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, all’assessore regionale della Sanità, Luigi Benedetto Arru, e al direttore generale dell’ATS Sardegna, Fulvio Moirano, per discutere dei servizi socio-sanitari AIAS, Nella nota di richiesta di incontro esprimono forte preoccupazione «per la grave situazione che interessa i 1.200 lavoratori dipendenti di AIAS in Sardegna, stremati da lunghi 12 mesi di mancate retribuzioni nonostante le continue e annose battaglie sindacali. Tale condizione entro pochi giorni, alla fine di luglio, potrebbe ulteriormente aggravarsi se il mancato rispetto dei doveri contrattuali da parte di AIAS determinerà la perdita dell’autorizzazione e la possibile chiusura dei Centri, pregiudicando l’erogazione dei servizi socio-sanitari ai tanti pazienti fragili seguiti e mettendo a rischio lavoro e stipendi ai dipendenti. In tale contesto – aggiungono CGIL, CISL e UIL –, abbiamo già verificato un inasprimento delle tensioni sociali ed inopportuni interventi politici che finiscono per aggravare la crisi anziché agevolarne la possibile soluzione. Per questo riteniamo urgente attivare un tavolo che esprima la massima autorevolezza, quindi presso la Presidenza della Regione, insieme con l’Assessorato della Sanità e l’ATS Sardegna – concludono CGIL, CISL e UIL –, per la programmazione e la gestione delle fasi imminenti e future in cui vanno trovate le soluzioni per il mantenimento dei servizi, nei modi che si individueranno, e per la salvaguardia dei posti di lavoro e delle retribuzioni dei lavoratori».

Ieri, intanto, in una nota, Ats ha confermato di aver provveduto lo scorso 19 luglio a emettere gli avvisi di pagamento (n. 807168, n. 807169 e n. 807172) a favore dell’AIAS, come provvisoria esecuzione per tre decreti ingiuntivi, per un totale di 1.985 605.

Per quanto riguarda la fideiussione che Aias è tenuta a depositare per avere il pagamento dei restanti decreti, così come disposto dal giudice, Ats ha comunicato che questa è stata presentata tramite la Finworld e che, previo confronto con il Collegio sindacale, si riserva di fare approfondimenti e verifiche considerato che l’intermediario finanziario risulterebbe oggetto di provvedimenti sospensivi da parte dei competenti organi di vigilanza nazionali.

 

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Continuano ad essere distanti, sulla vertenza Aias, le posizioni tra le organizzazioni sindacali confederali e alcune organizzazioni sindacali autonome.

Dopo l’intervento fatto ieri dalle organizzazioni sindacali CSS, UGL, FIALS, ISA e CONFINTESA, da noi pubblicato, sull’approvazione unanime deii risultati della trattativa svolta con l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ed il Direttore generale dell’ATS dott. Fulvio Moirano, oggi tornano sull’argomento CGIL, CISL e UIL e altri dipendenti AIAS e Fondazione Randazzo.

«Non è cambiato nulla relativamente alle decisioni prese alcuni mesi fa dall’Assessorato e dall’Ats in seguito alla possibile risoluzione del contratto tra Aias/Regione (per ritardato e recidivo pagamento degli stipendi ai dipendenti) – si legge in una nota -. Il D.G. Moirano ha, infatti, sottolineato che senza adeguate garanzie si procederà al rispetto della mozione (del Consiglio regionale) recepita da una delibera di Giunta attraverso adeguati atti amministrativi.
Non ci vuole una mente superiore per comprendere la situazione reale e non c’è neanche bisogno di un interprete. Basterebbe solamente non omettere ad hoc situazioni emerse dalle parti in causa.
Tornando ai soldi come sapevamo da oltre 2 settimane, vi sono alcuni decreti ingiuntivi esecutivi per un totale di circa 5 milioni. I primi 2 sono stati già trasmessi nelle casse dell’Aias per un totale di 1,9 milioni di euro. I secondi decreti per poco più di 3 milioni di euro sono legati alla clausola da parte del Giudice (non dell’Ats come qualcuno vuole far credere), di una garanzia fideiussoria. Ma questo si sapeva da oltre 15 giorni. Se si fosse immediatamente presentata la fideiussione richiesta dal Tribunale, con tale garanzia i soldi sarebbero già stati erogati dall’Ats e sarebbero da tempo nelle casse dell’Aias.»
«Per essere ancora più chiari senza questa fideiussione, nessun pagamento potrà essere effettuato in favore dell’Aias – si legge ancora nella nota -. È abbastanza ridicolo oltre che disonesto intellettualmente far credere cose diverse ai dipendenti. Si potrebbero alimentare false speranze. Detto questo ci auguriamo che questa garanzia sia stata finalmente presentata al fine di poter percepire quanto prima possibile almeno 2 stipendi oltre al saldo di febbraio. Considerati i mesi del 2018 lavorati (6) e il fatto che si sta ultimando il settimo mese, entro il 31 luglio per rispettare la delibera dovremmo percepire 3 mensilità: marzo, aprile e maggio più il 30% a saldo di febbraio. Per il resto l’Assessore ha presentato un prospetto dei pagamenti fatti all’Aias:
– oltre 127 milioni di euro tra il 2014 e il 2018
– 45 milioni trasferiti ai comuni di quote sociali
– Inoltre, nello specifico, da gennaio 2018 a giugno 2018 sono stati liquidati quasi 13 milioni di euro per le quote sanitarie e il 12 luglio scorso altri 6 milioni di euro sono stati trasferiti ai Comuni per le quote sociali.
Insomma, cifre da capogiro già erogate da tempo. Se poi anche in questo caso ai Comuni non corrispondono le cifre che l’Aias ritiene di dover percepire, è un altro problema (vedi Comune di Carbonia).»
«Per concludere l’assessore ha sottolineato ancora che dai prospetti di bilancio presentati dall’Ats verso Aias, non risulta alcuna correlazione tra il mancato pagamento degli stipendi e il trasferimento dei soldi regionali e dell’Ats. Ora attendiamo con ansia la prossima puntata di questa sceneggiata.
Sfruttiamo l’occasione per dissociarci e per condannare quanto accaduto martedì nei confronti dell’assessore Arru. Stendiamo un velo pietoso anche sulle comunicazioni/comizio stile cabaret fatte ieri sotto il Consiglio Regionale da alcuni dei rappresentanti sindacali con tanto di segno della croce alla nomina delle Istituzioni Regionali. Certo non si parlava del presidente della Repubblica – conclude la nota -, ma si poteva comunque evitare di cadere nell’indecoroso. Tutto fuori luogo. La stessa condanna per quanto accaduto martedì pomeriggio avremmo voluto fosse stata fatta dai vertici dell’Associazione. Speranza inutile.»

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I lavoratori dell’AIAS, i collaboratori ed il personale presenti nell’assemblea – sit-in permanente sotto il palazzo del Consiglio Regionale il 19 luglio 2018, organizzato dalla segreterie CSS, UGL, FIALS, ISA e CONFINTESA, hanno diffuso un documento nel quale, sentita la relazione della delegazione (formata dai rappresentanti sindacali, dal comitato spontaneo e dai lavoratori rappresentanti delle strutture AIAS), approvano all’unanimità i risultati della trattativa svolta con l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ed il Direttore generale dell’ATS dott. Fulvio Moirano riassunta nei seguenti punti:

1) pagamento immediato di 1.900.000 € e di 3.200.000 a fronte delle fideiussioni presentate dall’AIAS;

2) ricalcolo degli interessi legali e loro pagamento nei tempi tecnici strettamente necessari;

3) proroga della convenzione RAS-AIAS con la clausola che entro il 31 luglio 2018 sia istituito il tavolo politico tecnico, in cui l’azienda si presenti con un piano industriale e un piano di rientro del pagamento degli stipendi dovuti ai dipendenti;

4) interesse comune per la salvaguardia dei posti di lavoro, l’assistenza agli ammalati e a tutti i soggetti deboli ospiti delle strutture AIAS;

5) impegno comune a vigilare perché l’AIAS osservi le disposizioni di legge (salari – sicurezza – formazione) nei confronti dei lavoratori e degli ospiti delle strutture.

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«Oggi siamo qui per dare ufficialità alla partenza di un servizio essenziale che la Sardegna prima non aveva e che ora, già da qualche giorno, è a disposizione di quanti ne abbiano bisogno. L’elisoccorso è un enorme miglioramento nel diritto alla salute che diamo ai nostri cittadini e a quanti decidono di venire a visitare la nostra Regione. E gli oltre 60 interventi già fatti in questi primissimi giorni di attività dimostrano quanto fosse importante averlo e quanto funzioni bene.»

Cosi il presidente Francesco Pigliaru ha aperto il suo intervento, stamattina nell’hangar dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia, alla cerimonia di inaugurazione del servizio di elisoccorso, nel corso della quale ha annunciato la partenza del servizio anche dall’aeroporto militare di Alghero dal prossimo 15 agosto. «Ci sono voluti anni per averlo – ha proseguito il presidente -, ma ora possiamo dire a buon diritto non solo di aver realizzato concretamente un punto centrale del nostro programma di legislatura, ma anche di poter toccare con mano gli effetti positivi di una riforma in cui abbiamo creduto, che abbiamo portato avanti con determinazione e che ora inizia a mostrare il valore dei singoli risultati nel disegno complessivo. Trasportare in pochi minuti le persone non in un luogo di assistenza generico ma esattamente dove si eroga la prestazione migliore, così come reso possibile dalla costruzione della rete sanitaria, significa dare risposte specifiche alla specifica urgenza. Questo è un pezzo importante della Sardegna che avevamo in mente quando abbiamo fatto la riforma», ha concluso Francesco Pigliaru, ringraziando quanti hanno collaborato al raggiungimento di questo importante obiettivo e sottolineando la collaborazione preziosa offerta dalla Regione Lombardia come esempio di regionalismo virtuoso.
Alla cerimonia sono intervenuti anche l’assessore della Sanità, Luigi Arru, il presidente del Consiglio Regionale, Gianfranco Ganau, i direttori generali dell’Areus e dell’Ats, Giorgio Lenzotti e Fulvio Moirano, il responsabile dell’Areu Lombardia, Alberto Zoli, il presidente del Soccorso Speleologico alpino nazionale Maurizio Dellantonio, il presidente della Dinamo Sassari, Stefano Sardara e il vescovo della Diocesi di Olbia Tempio, monsignor Sebastiano Sanguinetti.
Il Servizio di Elisoccorso regionale, operativo dallo scorso primo luglio, è gestito dalla Airgreen, ditta che, il 22 febbraio 2018, si è aggiudicata la gara d’appalto bandita da ATS per un importo di quasi 58, milioni e mezzo di euro (8 milioni 315mila euro all’anno) e un ribasso d’asta del 12,4%. Ad oggi le basi attivate sono quelle di Cagliari Elmas (dove opera un Airbus h12) e Olbia; qui a partire dal 1° agosto il servizio sarà effettuato 24 ore su 24 grazie all’operatività di un elicottero Leonardo (attualmente il servizio è h12). Dal prossimo 15 agosto sarà attivata anche la base di Alghero Fertilia (Airbus, con operatività h12) a garanzia di una maggiore copertura su tutto il territorio regionale.Come funziona – Airgreen fornisce tre elicotteri HEMS (Helicopter Emergency Medical Service) insieme al personale tecnico e di volo dotato di adeguata esperienza. Il personale medico e infermieristico è stato selezionato dall’Areus (Azienda regionale emergenza urgenza della Sardegna) in collaborazione con l’Areu della Regione Lombardia. Come per tutto il sistema dell’emergenza l’attivazione dell’elisoccorso avviene attraverso le Centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari, i tempi per la messa in moto dei mezzi sono quelli previsti dal capitolato di gara e cioè non oltre i cinque minuti dall’arrivo dell’allerta.

La squadra degli elisoccorritori – A bordo dei tre elicotteri operano un pilota (coadiunvato da un secondo pilota nelle ore notturne), un medico, un infermiere, un tecnico verricellista e un elisoccorritore del Soccorso Alpino e speleologico della Sardegna che collabora con il Servizio e che, nei mesi scorsi, ha contribuito alla formazione del personale con particolare attenzione alle modalità di intervento nei luoghi impervi. L’equipe di bordo è in grado di fornire l’assistenza medica e infermieristica necessaria durante il volo. Tutti gli elicotteri sono in grado di raggiungere l’intero territorio regionale sulla base delle necessità, così come è accaduto per gli interventi delle scorse settimane. I mezzi hanno infatti la stessa capacità operativa e possono sostituirsi a vicenda. Si tratta quindi di un valore aggiunto per il Servizio.

I numeri dei primi 15 giorni di attività – Sono 67 le attivazioni del servizio di Elisoccorso nel periodo tra il 1° e il 15 luglio 2018 dalle Centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari. Di queste, 6 sono state annullate. 45 sono stati gli interventi primari, che prevedono cioè assistenza e l’eventuale trasferimento del paziente dal luogo in cui si è verificato l’evento acuto all’ospedale più idoneo. Gli interventi secondari (dall’ospedale di ricovero a quello in grado di offrire le cure idonee) sono stati invece 11.5 gli interventi complessivi in luoghi impervi. Le tempistiche, in condizioni standard, sono evidentemente più rapide rispetto all’attivazione del soccorso su gomma anche per quanto riguarda le zone con maggiori criticità orografiche. A titolo di esempio, nei primi giorni di attivazione del servizio si riportano i 16 minuti di volo per raggiungere, da Cagliari, Escalaplano; 20 minuti per Quirra e 29 per Sorgono e Carloforte.

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L’assemblea dei dipendenti AIAS, riuniti sotto il Palazzo del Consiglio Regionale nella Via Roma, 25 a Cagliari, al termine della manifestazione organizzata dalle segreterie CSS, UGL, FIALS, ISA e Confintesa, sentito il resoconto della delegazione che per prima ha incontrato l’on. Raimondo Perra, Presidente della Vl Commissione Sanità e successivamente i capigruppo e i Consiglieri regionali della minoranza, avendo avuto assicurazione che l’ultima risoluzione (la n. 30 del 12/07/2018) votata dalla Vl Commissione a larga maggioranza, riporta in modo chiaro ed inequivocabile i compiti su cui l’assessore alla Sanità Luigi Arru ed il Direttore Generale ATS dott. Fulvio Moirano devono rispondere questo giovedì (19/07/2018) alla commissione stessa, ha approvato un ordine del giorno, nel quale chiede:

A) l’immediato trasferimento alle casse dell’AIAS dei 4 milioni dovuti per le prestazioni effettivamente svolte ed accertate dagli organi preposti.

B) la definitiva determina con cui il Direttore Generale ATS conferma le convenzioni in capo all’AIAS.

C) il vincolo delle somme liquidate all’ AIAS per il pagamento degli stipendi ai dipendenti.

L’Assemblea ha deciso la mobilitazione nuovamente per giovedì 19/07/2018, a partire dalle ore 9,00, presso il Palazzo del Consiglio Regionale, in via Roma 25, a Cagliari, e se non ci fosse la certezza dell’attuazione di quanto deliberato dalla Commissione Sanità, i dipendenti non abbandoneranno il presidio e che già da oggi hanno preavvisato il prefetto di Cagliari che sospenderanno ogni prestazione lavorativa fino al pagamento degli stipendi loro dovuti.

«Al termine della manifestazione – si legge nell’ordine del giorno – l’assessore della Sanità Luigi Arru ha incontrato la delegazione sindacale e dei dipendenti AIAS dichiarando tuttavia di non essere in grado di precisare le date di pagamento dei 4 milioni dovuti per le prestazioni e di altri 3 milioni dei decreti ingiuntivi per un totale di 7 milioni di €.»

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«Noi lavoriamo all’Aias e non andremo alla manifestazione del 17 luglio.» Lo sostengono, in una nota diffusa oggi, i dipendenti AIAS e Fondazione Randazzo che si riconoscono nell’azione del sindacato confederale e simpatizzanti.

«Non andremo perché – scrivono -:
– è stata organizzata da sigle sindacali che non ci rappresentano e da un manipolo di dipendenti che rappresentano la sola azienda.
– abbiamo piena fiducia nell’operato dell’assessore Luigi Arru e del D.G. dell’Ats Fulvio Moirano che si stanno battendo per il rispetto delle regole.
– siamo stanchi e stufi di farci manipolare ancora, dopo tanti anni, per perorare cause infondate e idee che non ci appartengono e che riteniamo siano terribilmente sbagliate.
– è organizzata contro la Regione e l’Ats che hanno la sola colpa di voler fare rispettare quelle regole che tutti gli altri enti erogatori privati e convenzionati, a parte l’Aias, rispettano: PAGARE PUNTUALMENTE I PROPRI DIPENDENTI.
– i Presidenti della Regione Sardegna e i tanti assessori della Sanità che si sono susseguiti negli ultimi 20 anni, sia che fossero del centrodestra o del centrosinistra, NON HANNO MAI RITENUTO CHE QUEI CREDITI VANTATI DALL’AIAS (39 milioni), FOSSERO DOVUTI E QUINDI ESIGIBILI.
– in 30 anni NESSUN GIUDICE e NESSUN TRIBUNALE ha mai ritenuto SENTENZIARE che quei 39 milioni FOSSERO ESIGIBILI.
– l’Azienda ha sempre mostrato di non credere che i propri dipendenti fossero una “risorsa” per l’Associazione ma solo esclusivamente “un disturbo”.»

«Detto ciò, non biasimeremo i nostri colleghi che andranno alla manifestazione. È bello che ognuno possa esprimere civilmente le “proprie idee” – si legge ancora nella nota -. Non biasimeremo neanche coloro che si sentiranno in qualche modo obbligati a “fare presenza” alla manifestazione. Sappiamo bene cosa può rappresentare il “non andare”. Tra i presenti ci saranno i tanti precari (che hanno il terrore di non vedersi rinnovare il contratto una volta scaduto). Come non capirli. Ci saranno anche un bel numero di operatori del centro di Cagliari di viale Poetto che, essendo in contatto giornaliero con i dirigenti, si troveranno davanti ad una difficoltà oggettiva a tirarsi indietro.
Cari colleghi, noi non vi giudicheremo e non vi biasimeremo. Vi chiediamo però e lo facciamo in modo particolare ad alcuni di voi (quei pochi che sono entrati a far parte di questa o di quella organizzazione in tempi “più che sospetti”), un rispetto maggiore!
Vi chiediamo, capendo bene la “vostra” situazione, di essere leali e sinceri con chi non abbraccia la “vostra” scelta e le “vostre” idee. Vi chiediamo in futuro di astenervi dal dare giudizi “su di noi” (che non ci saremo), come alcuni di voi hanno scritto o detto in questi ultimi giorni. È inopportuno e fuorviante e può apparire come un modo per accattivarsi l’opinione pubblica che non conosce affatto la realtà delle cose, oltre che il parere favorevole e personale dell’azienda.»
«La realtà è una sola: la conosciamo molto bene noi così come la conoscete voi. Non prendiamoci in giro. Ergo, continuate serenamente a fare ciò che ritenete “giusto” come noi continueremo a percorrere la strada che moralmente ed eticamente riteniamo più giusta per difendere i nostri diritti e quelli di tutti i lavoratori.
Nella certezza che d’ora in avanti vi asterrete dal giudicare noi, dal giudicare gli organi dello Stato, i Giudici e le loro Sentenze – conclude la nota -, vi auguriamo per il 17 una giornata più fresca di quelle che hanno accaldato la nostra isola in questi giorni.»

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I segretari di Funzione pubblica CGIL Roberta Gessa, CISL Funzione pubblica Davide Pateri e UIL FPL Fulvia Murru, hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, al direttore generale dell’ATS Sardegna Fulvio Moirano e alla commissione Salute del Consiglio regionale, «per definire tutti gli aspetti, urgenti e non più rinviabili, relativi alla vertenza AIAS, in primo luogo per il tema stipendi, che viene anche in questa fase messo da parte mentre le mensilità arretrate crescono».

«Alle notizie, peraltro confermate, di ulteriori risorse che sono state liquidate in questi giorni a favore di AIAS – aggiungono i tre segretari sindacali – non corrispondono impegni precisi per un immediato pagamento degli stipendi arretrati sia del medio periodo che per quelli nel frattempo accumulati. Essendo confermata la notizia che ATS sta pagando regolarmente le fatture, ma gli stipendi non sono allineati neppure alle fatture attuali liquidate, è chiaro che c’è un’oggettiva crisi aziendale che non sembra trovare soluzioni. Anzi tutto peggiora.»

«Restando per ora solo sul merito del tema stipendi, mettendo come priorità assoluta la disperazione delle famiglie che non possono essere coinvolte ancora una volta nel gioco delle responsabilità o delle alchimie politiche, si chiede un incontro urgente per definire il tema stipendi, entro il 20 luglio 2018 – sottolineano ancora i tre segretari sindacali -. Se AIAS non paga gli stipendi, nonostante le risorse appena liquidate, come può la politica far finta di nulla? I famosi tavoli tecnici, molto partecipati, producono solo conferme che i crediti AIAS reali sono pochi e gli stipendi arretrati sono troppi. Quando si faranno tavoli tecnici per gli stipendi dei lavoratori? Quando si parlerà di famiglie disperate che non hanno speranze con questa politica lontana dalla gente?»

«Se il Consiglio regionale, in particolare la commissione Salute, si scorda ciò che ha votato sulla vertenza AIAS e ora tenta di ritardare o pasticciare le soluzioni utili ai lavoratori e alla tenuta del servizio, le nostre preoccupazioni crescono e, purtroppo, si aprono scenari di caos ai danni dei lavoratori e dei pazienti. Giovedì 19 luglio, alle 16.00, si terrà nel capoluogo un’assemblea dei lavoratori, per valutare la situazione sempre più compromessa e disperata e decidere nuove azioni di mobilitazione. Si chiede – concludono Roberta Gessa, Davide Pateri e Fulvia Murru – vista la gravità della situazione e l’oggettiva sottovalutazione politica e istituzionale delle conseguenze e rischi, un’urgente convocazione del tavolo presso la Presidenza, per definire un percorso di tutela e garanzie del lavoro e del servizio.»

 

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Si è tenuta questo pomeriggio, all’assessorato regionale della Sanità, la riunione del tavolo tecnico-politico chiamato ad analizzare lo stato debiti/crediti tra Regione ed AIAS. Alla presenza dell’assessore Luigi Arru, del direttore generale dell’ATS Fulvio Moirano, dei presidenti delle commissioni Bilancio e Sanità del Consiglio regionale Franco Sabatini e Raimondo Perra, della consigliera regionale di opposizione Alessandra Zedda, dei rappresentanti di AIAS, si è provveduto alla ricognizione delle somme al centro di contenziosi tra AIAS e ATS e di quelle dovute dai Comuni per le quote sociali delle persone in difficoltà economiche.
L’assessore Luigi Arru ha ricordato il mandato politico ricevuto dal Consiglio regionale mediante la mozione approvata lo scorso anno e ha ribadito il forte e continuo impegno anche economico della Regione, che sta ultimando, in questi giorni, il trasferimento ai Comuni delle somme relative alle quote sociali, e dell’ATS, che ha già provveduto a versare le cifre dovute per l’anno 2018 con pagamenti a sessanta giorni. La priorità, ha ribadito Luigi Arru, è sbloccare in tempi rapidi la situazione affinché vengano subito corrisposti gli stipendi arretrati ai lavoratori AIAS e nessun disagio venga arrecato agli assistiti.