22 November, 2024
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Il vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru ha presentato un’interrogazione urgente sulla situazione in cui versano le guardie mediche turistiche in Sardegna.

«E’ preoccupante che, come già denunciato gli scorsi giorni, sia ancora chiusa la guardia medica stagionale a Platamona. A Porto Rotondo i lavori di ristrutturazione hanno prodotto delle lungaggini nell’attivazione del servizio. E, nelle strutture aperte, sono continue le proteste degli operatori sanitari per la carenza degli strumenti.»

Il vicepresidente del Consiglio regionale non risparmia stoccate all’assessore della sanità Luigi Arru e al direttore dell’Ats Fulvio Moirano: «Non si può razionalizzare la spesa sanitaria sulla pelle dei cittadini con i bagnanti che si rivolgono negli ambulatori per le cure costretti a rinunciare alle visite per la mancanza degli accessori fondamentali per i medici». Disagi anche nelle sale d’attesa dei presidi, con i condizionatori in tilt. Un quadro da terzo mondo, che fa infuriare pazienti e camici bianchi: «In alcune strutture i medici della continuità assistenziale hanno dovuto fronteggiare la mancanza di guanti sterili, con l’impossibilità di effettuare una visita – conclude Antonello Peru -. E’ una situazione inaccettabile. Non è possibile ridurre la spesa sanitaria a discapito dei servizi essenziali. E’ incomprensibile aprire i presidi, con un costo per gli operatori sanitari, senza fornire gli strumenti adeguati per il servizio».

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Questa mattina l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ed il direttore generale dell’Ats Sardegna, Fulvio Moirano, hanno illustrato gli interventi sulla fase della prescrizione e della prenotazione, pulizia e trasparenza delle agende, diversificazione tra prima visita e visite successive per abbattere le liste d’attesa.
Tra le principali, si prevede l’introduzione e la corretta utilizzazione da parte dei Medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei prescrittori in generale, dei codici U-B-D-P (Urgente-Breve-Differita-Programmata). Sono previste agende esclusive solo per prenotare prestazioni di 2° accesso (le visite di controllo), un aumento di volume delle prestazioni più critiche sino al raggiungimento di tempi di prenotazione vicini allo standard. I macchinari di diagnostica pesante (Tac e Risonanza Magnetica) dovranno funzionare h 16 almeno sei giorni su sette, verrà concordata una maggiore quota di orario di lavoro dedicato a prestazioni ambulatoriali per dipendenti e piena saturazione delle agende per i convenzionati. Le visite per i pazienti cronici (affetti da diabete di tipo 1 e 2, da scompenso cardiaco, da broncopneumopatia cronica ostruttiva e da malattia oncologica) gradualmente non passeranno più dal Cup.

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Sarà un tavolo tecnico-politico ad occuparsi in tempi brevissimi di effettuare una dettagliata ricognizione dello stato dei debiti/crediti fra Regione ed Aias per consentire il sollecito pagamento delle retribuzioni arretrate dei lavoratori.

Lo hanno annunciato i presidenti delle commissioni Bilancio Franco Sabatini e Sanità Raimondo Perra al termine della riunione congiunta delle due commissioni alla quale hanno partecipato anche l’assessore della Sanità Luigi Arru, il direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano ed i tecnici dell’assessorato.

Lo strumento del tavolo tecnico – politico, è stato ricordato, era stato individuato dal Consiglio regionale in una mozione del 2017 approvata all’unanimità e riguarderà soprattutto la parte delle prestazioni Aias (fatto 100 il costo di una prestazione il rapporto Ats – politiche sociali è circa di 60 e 40) che viene coperta dal settore politiche sociali attraverso erogazioni dirette ai Comuni. In termini numerici dovrebbe trattarsi di una somma attorno ai 5 milioni di euro che, altra decisione delle commissioni congiunte Bilancio e Sanità, saranno resi disponibili immediatamente dall’assessorato della Programmazione.

Per quanto riguarda la parte a carico dell’Ats il Dg Fulvio Moirano ha chiarito che, a fronte di un importo “teorico” complessivo di 15.5 milioni (che comunque l’Azienda ha corrisposto provvisoriamente pur ritenendo che non siano interamente dovuti secondo i pareri dei suoi legali), sono stati pagati circa 8.6 milioni mentre altri 6.9 milioni circa non sono stati ancora formalmente riconosciuti.

Da parte nostra, ha assicurato l’assessore della Sanità Luigi Arru, «non c’è nessuno chiusura o pregiudizio nei confronti dell’azienda e lo dimostra il fatto che, dall’insediamento di questa amministrazione nel 2014, i pagamenti sono stati effettuati con regolarità secondo i termini di legge». «Resta – ha ricordato – un rilevante contenzioso, che ammonterebbe a 40 milioni, precedente a quella data ed in molti casi risalente alla fine degli anni’80 ma su quello non si può prescindere da un rigoroso e puntuale percorso di accertamento cui è obbligata la pubblica amministrazione, anche per valutare eventuali ipotesi di transazione».

«Ricordo infine – ha concluso Luigi Arru – la recente sentenza del Tar Sardegna che, in un passaggio molto significativo, ha tassativamente escluso che la presenza di un contenzioso contrattuale possa ostacolare il pagamento degli stipendi.»

Nel lungo dibattito hanno preso la parola numerosi consiglieri regionali: Giorgio Oppi dell’Udc, Alessandra Zedda, Marco Tedde ed Edoardo Tocco di Forza Italia, Pietro Cocco, Valerio Meloni e Valter Piscedda del Pd, Augusto Cherchi del Pds, Emilio Usula del Misto -Rossomori, Daniele Cocco e Luca Pizzuto di Art. 1 – Mdp, Michele Cossa dei Riformatori e Domenico Gallus del Psd’Az – La Base.

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Schiarita all’orizzonte per il Servizio di Emodinamica dell’ospedale Sirai di Carbonia… A partire dal mese di luglio prossimo, infatti, il servizio dovrebbe essere garantito dalle ore 8.00 alle ore 20.00, dal lunedì al venerdì. Questo è il frutto dell’accordo raggiunto, dopo vari incontri, tra i vertici dell’ATS Sardegna (Fulvio Moirano, Francesco Enriquez, Maria Maddalena Giua) ed il responsabile della struttura a valenza dipartimentale di Emodinamica, dottor Salvatore Ierna.

Fino alle ore 16.00, il Servizio sarà garantito con il medico in presenza, a partire dalle ore ore 16.00 e fino alle ore 20.00, verrà attivata la reperibilità. A partire dal mese di settembre, il Servizio si avvarrà della presenza di un altro medico emodinamista.

Un plauso a chi si è adoperato al meglio, per trovare una soluzione atta a garantire al territorio, una “briciola di ansia in meno”.

Nadia Pische

 

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Un’ospedale unico per la ASSL di Carbonia!!! Se ne parla da anni ma fino ad oggi il progetto è rimasto sempre e solo motivo di discussione tra favorevoli e contrari, in un’area della Sardegna che lamenta quotidianamente le inadeguatezze del sistema sanitario pubblico, sia per la vetustà delle strutture dei presidi ospedalieri, sia per i problemi legati all’utilizzo delle risorse, sia finanziarie sia umane.

Il dibattito sulle problematiche del sistema sanitario è salito di livello negli ultimi anni, prima e dopo l’approvazione della legge di riordino della rete ospedaliera e, in più occasioni, è tornato d’attualità il tema dell’ospedale unico per il Sulcis Iglesiente, da realizzare in un’area baricentrica tra il distretto sanitario di Carbonia e quello di Iglesias (Villamassargia?).

Il 31 maggio scorso, il direttore generale dell’ATS Sardegna, Fulvio Moirano, a distanza di pochi giorni dall’incontro avuto con i sindaci nel centro direzionale di via Dalmazia, è tornato a Carbonia, per un incontro con gli operatori del settore sanitario, con i quali ha dibattuto i temi legati agli accorpamenti previsti dalla legge di riordino della rete ospedaliera e, nel corso dei lavori, su sollecitazione di un operatore, Roberto Olla, ha parlato dell’ospedale unico, facendo una rivelazione sorprendente: «I finanziamenti per realizzare gli ospedali unici nella ASSL di Carbonia e ad Alghero ci sono, stiamo predisponendo un bando per la realizzazione di uno studio di fattibilità concreto, ma ciò che sorprende è che pare nessuno voglia questi ospedali unici, non ho sentito grande enfasi, una posizione che considero medievale…».

Per completezza d’informazione, per capire da dove arrivano i finanziamenti per la realizzazione dell’ospedale unico, proponiamo il filmato dell’intervento di Fulvio Moirano, intorno al quale sarebbe molto importante un tempestivo, serio approfondimento, da parte di tutti i soggetti interessati, ad iniziare dai sindaci che, secondo quanto emerge dal filmato, sarebbero i primi per niente entusiasti del progetto che porterebbe alla realizzazione dell’ospedale unico per la ASSL di Carbonia.

 

 

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I segretari regionali FP CGIL Roberta Gessa, FP CISL Davide Pateri e UIL FPL Fulvia Murru, hanno chiesto un incontro urgente all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, e al direttore generale dell’ATS Sardegna, Fulvio Moirano, per proseguire la discussione sulla vertenza dei lavoratori AIAS. Al fine di avere maggiore chiarezza sullo stato attuale della vertenza, relativamente agli stipendi e al quadro dei pagamenti, i tre segretari regionali di categoria hanno chiesto il coinvolgimento del datore di lavoro e concludono la nota contenente la richiesta di incontro, confermando «una forte preoccupazione per i lavoratori AIAS, in una fase aziendale critica che dura da troppo tempo».

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L’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL) e l’Azienda per la tutela della salute (ATS) hanno stipulato una convenzione per il programma biennale di acquisizione, su tutto il territorio regionale, di unità di lavoratori appartenenti alle categorie tutelate dalla legge n.68/99.

La convenzione durerà 24 mesi e la copertura dei posti di lavoro sarà garantita anche mediante nuove assunzioni, che seguiranno una ricognizione del personale già in servizio presso l’ATS che possa essere computato fra le categorie protette e il riequilibrio territoriale delle eventuali scoperture di unità di categorie protette rispetto alle percentuali di cui alla normativa vigente.

Per una parte del personale di nuova assunzione, in seguito al monitoraggio da parte dei due enti, l’ASPAL curerà il servizio di avviamento a selezione.

«Sono davvero molto soddisfatto di questo accordo che – ha detto Fulvio Moirano, Direttore Generale di ATS Sardegna – rappresenta per l’Azienda una preziosa possibilità di accresce conoscenze e competenze. Mi preme sottolineare che questa convenzione si innesta all’interno di un percorso di implementazione di personale che porterà, entro la fine dell’anno, all’assunzione in ATS di circa 1.200 nuove figure.»

«Questa iniziativa – ha detto il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi – si inserisce nelle attività di promozione e sviluppo verso una piena attuazione della legge 68 del 1999, per l’inserimento mirato dei lavoratori e delle lavoratrici disabili e delle categorie protette in tutti i settori produttivi e, in particolare, nella pubblica amministrazione.»

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«Purtroppo non sarà una discussione in Consiglio regionale che potrà porre rimedio a questi disastrosi cinque anni di gestione Arru della sanità sarda!»

Lo sostengono i consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele Cossa, Attilio Dedoni e Luigi Crisponi, che hanno presentato questa mattina in Consiglio Regionale una mozione sullo stato disastroso della sanità sarda, mozione sottoscritta da numerosi consiglieri regionali.

«Gli ospedali che scoppiano, le liste d’attesa lunghissime e il gravissimo disagio in cui lavorano gli operatori della sanità sono lo specchio dell’interminabile serie di errori fatta da questa Giunta, che ha accettato supinamente i tagli dei fondi statali e l’obbligo del pareggio di bilancio, senza avere la più pallida idea delle conseguenze che questo avrebbe comportato per la nostra sanità – aggiungono i tre consiglieri regionali dei Riformatori sardi -. In questi quattro anni e mezzo ci sono stati soltanto roboanti proclami e finte riforme, che hanno tentato di mascherare l’unica azione condotta per davvero: caos organizzativo, demotivazione degli operatori e crollo qualitativo e quantitativo delle prestazioni, che i sardi pagano ogni giorno sulla propria pelle»

«Il piano di riordino degli ospedali sardi non è stato ancora approvato da Roma e le Aziende sanitarie navigano a vista, senza sapere che pesci prendere. Niente è stato fatto per rafforzare il filtro della medicina del territorio e la presa in carico della cronicità, mentre l’emergenza urgenza aspetta ancora qualche miracolo impossibile dal carrozzone dell’AREUS. La vera tragedia – concludono i tre consiglieri regionali dei Riformatori sardi – è che la sanità sarda affonda nel dramma quotidiano dei cittadini che non trovano risposta ai loro bisogni di salute, mentre l’assessore Luigi Arru ed il suo plenipotenziario Fulvio Moirano girano sorridenti per convegni a raccontare favole a cui nessuno crede più!»

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La commissione Sanità presieduta da Raimondo Perra (Cps) ha ascoltato una relazione del Direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano che, assieme all’assessore Luigi Arru, hanno fatto il punto sullo stato di attuazione della nuova rete ospedaliera.

Fulvio Moirano, intervenendo sul recente dibattito riguardante le differenze fra i contenuti della riforma votata dal Consiglio regionale circa 8 mesi fa e gli attivi amministrativi dell’assessorato e della stessa Ats, ha dichiarato in apertura che «l’azienda sta operando all’interno dell’impianto della riforma tracciato dal Consiglio, soprattutto con le procedure legate allo sblocco del turn over ed alle stabilizzazioni, con l’obiettivo di abbattere la precarietà accumulata e, per la prima volta, aumentare l’occupazione».

«Per quanto riguarda i punti nei quali si dovessero registrare contraddizioni – ha precisato – è meglio attendere per una valutazione complessiva che dipenderà anche dalle decisioni del Ministero sulla nuova rete; su alcune cose sono ottimista, su altre meno, ma ormai siamo alle battute finali.»

Soffermandosi sui conti della sanità sarda, Fulvio Moirano ha smentito il dato del disavanzo di 1 miliardo, peraltro accumulatosi negli anni. «Rispetto alla ricostruzione dell’andamento del disavanzo che abbiamo effettuato a partire dal ’98, ritengo che quella cifra non sia realistica, anzi l’azione di risanamento avviata ha dato i suoi frutti che in parte sono già emersi (con risparmi significativi sul costo dei farmaci e sulla medicina convenzionata) ed in parte emergeranno con maggiore evidenza dal consuntivo 2017, che sarà migliore dei precedenti».

L’assessore Luigi Arru, dopo aver confermato che la corretta collocazione del disavanzo va spalmata in un arco temporale pluriennale, ha poi rivendicato alla Regione la scelta di un modello di sanità adatto alle specificità della Sardegna e diverso da quello delle altre Regioni speciali. «Se avessimo scelto un modello omogeneo – ha ricordato – avremmo avuto il blocco totale del turn over e un aumento della pressione fiscale a carico dei sardi». L’assessore, inoltre, ha chiarito la posizione della Regione sul Mater Olbia. «Non faccio proclami – ha detto – ma mi limito a ricordare che gli investitori hanno cambiato per 3 volte il partner scientifico: a noi non interessa un nuovo ospedale privato ma abbiamo una l’ambizione molto più alta di dare vita ad un grande polo di ricerca con la partecipazione delle università sarde e nazionali e su questo ho avuto rassicurazioni su un piano di investimenti di 100 milioni l’anno in 10 anni».

Quanto alle liste d’attesa, il Direttore generale dell’Ats ha annunciato i primi risultati a fine anno, per effetto di una riorganizzazione del sistema in 5 punti: miglioramento dei rapporti con l’utenza, aumento dell’offerta estesa negli orari e nelle giornate festive, definizione di un numero medio di prestazioni e revisione degli orari dei professionisti.

Nel lungo ed articolato dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Giorgio Oppi dell’Udc, Augusto Cherchi del Pds, Luigi Ruggeri del Pd, Annamaria Busia del Misto, Edoardo Tocco di Forza Italia, Pierfranco Zanchetta di Cps e Daniele Cocco di Art. 1 – Mdp.

A causa del protrarsi dei lavori e degli impegni del manager Fulvio Moirano e dell’assessore Luigi Arru, la commissione ha rinviato alla prossima settimana (compatibilmente con i lavori del Consiglio) l’esame delle problematiche riguardanti l’Aias.

E’ stata anche aggiornata, sempre alla prossima settimana, la discussione delle linee guida 2018-2020 del Reis (Reddito di inclusione sociale) sulle quali la commissione deve esprimere un parere.

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Il direttore generale dell’ATS Sardegna, Fulvio Moirano, ha partecipato questa mattina, nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, ad un incontro di approfondimento sui contenuti del protocollo di studio sull’accorpamento delle Aziende Sanitarie in Sardegna, con il direttore della ASSL di Carbonia Maddalena Giua, dirigenti medici e paramedici. In discussione tutte le problematiche emerse nel percorso di attuazione della riforma della rete ospedaliera che hanno portato il sistema sanitario del territorio all’attenzione dei media e a manifestazioni di protesta sia da parte delle associazioni, sia dei sindaci che, non più di tardi della scorsa settimana, hanno incontrato lo stesso Fulvio Moirano nella sala riunioni del centro direzionale della ASSL di Carbonia.

Pubblichiamo due stralci degli interventi del dottor Fulvio Moirano e l’intervento della dottoressa Maddalena Giua.