19 July, 2024
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Il Collegio Sindacale dell’ATS Sardegna ha dato il via libero definitivo, ieri pomeriggio, all’attuazione dell’accordo sulla cosiddetta “Vertenza fasce” – firmato il 13 febbraio scorso tra la Direzione dell’ATS, la Direzione dell’Azienda socio sanitaria locale di Carbonia, Organizzazioni sindacali e la RSU dell’Area Socio Sanitaria di Carbonia – che vedeva coinvolti dal 2009 i lavoratori della ex ASL di Carbonia. Un accordo storico che ha messo la parola fine alla lunga situazione di stallo e al disequilibrio dei fondi contrattuali.

L’accordo, all’interno del perimetro dalle Sentenze della Corte dei Conti, prevede sostanzialmente tre punti tra cui la compensazione dei “debiti” dei dipendenti per le somme incassate a titolo di fasce con i crediti per il fondo di produttività; lo sblocco dell’erogazione del salario accessorio di produttività relativamente agli anni 2013-2016 e, infine, l’impegno da parte dell’Amministrazione, in aderenza ai principi di perequazione di cui alla Legge regionale n. 17 del 2016, di proporre alle organizzazioni sindacali, ATS in sede di contrattazione collettiva integrativa un riequilibrio tra i fondi delle varie ASSL (disagio, progressioni orizzontali, produttività) che consenta nel 2018 il riconoscimento di una fascia economica in via prioritaria ai dipendenti della ex ASL di Carbonia, che risultano essere stati oggettivamente penalizzati nella propria carriera rispetto ai colleghi delle altre ex ASL.

Nella medesima seduta, il Collegio Sindacale ha espresso parere favorevole anche in merito alla retribuzione di risultato Area Dirigenza anno 2014, sempre relativamente all’Azienda socio sanitaria locale di Carbonia.

Il direttore generale dell’ATS Sardegna, Fulvio Moirano.

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L’Azienda per la Tutela della Salute ha individuato i Direttori delle aree Socio Sanitarie di Cagliari, Sassari e Olbia.

In particolare:
– il dottor Luigi Minerba assume l’incarico di Direttore dell’Area Socio Sanitaria di Cagliari;
– il dottor Pier Paolo Pani assume l’incarico di Direttore dell’Area Socio Sanitaria di Sassari;
– la dottoressa Antonella Virdis che assume l’incarico di Direttore dell’Area Socio Sanitaria di Olbia.

In precedenza era stata individuata la dottoressa Grazia Cattina quale Direttore dell’Area Socio Sanitaria di Nuoro e che gli incarichi sono stati affidati sulla base delle procedure di selezione così come previsto dalla deliberazione del Direttore Generale n. 137 del 12 giugno 2017.

Si sottolinea, infine, la conclusione dell’iter relativo all’affidamento degli incarichi di direzione delle strutture centrali ATS.

«Con gli affidamenti fatti si sta completando – dichiara di il Direttore Generale ATS Fulvio Moirano – il processo di organizzazione dell’Azienda che in questo modo si accinge a superare definitivamente le criticità dovute all’eccessiva frammentazione del precedente sistema articolato su 8 Aziende.»

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«Assumeremo quindici anestesisti attraverso la graduatoria del concorso pubblico che, come Aou, abbiamo chiuso proprio nei giorni scorsi. Questo ci consentirà di venire incontro alle richieste delle nostre chirurgie e ridurre così le liste d’attesa, in particolare per i pazienti oncologici.»

Lo ha detto ieri sera il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria Antonio D’Urso, intervenuto durante la riunione della conferenza socio sanitaria provinciale, convocata dall’Ats Sardegna-Assl Sassari nella sala Angioy della provincia di Sassari.

La direzione aziendale dell’Aou, proprio nei giorni scorsi, ha deliberato l’approvazione dei verbali e degli atti della commissione esaminatrice del concorso per tre dirigenti medici anestesisti e rianimatori.

Sono 30 i medici inseriti in graduatoria e risultati idonei alla selezione che si è svolta dal 5 al 7 febbraio scorso. Di questi, quindici saranno quelli che l’azienda di viale San Pietro intende assorbire entro breve.

«Registriamo una carenza di medici di pronto soccorso, cardiologi, radiologi e anestesisti – ha detto Antonio D’Urso – e proprio la mancanza di questi ultimi, spesso, costringe ad allungare le liste d’attesa dei pazienti da operare.»

«Queste assunzioni – ha aggiunto Antonio D’urso – ci consentiranno di potenziare la breast unit. Non solo. L’ingresso di nuovi anestesisti permetterà all’azienda di avviare il progetto di partoanalgesia.»

L’istituzione del servizio di parto in analgesia, che vedrà lavorare assieme un’equipe multidisciplinare, prevede un’integrazione sia all’interno del dipartimento materno infantile che con l’unità operativa di Anestesia e rianimazione. L’attivazione di questo percorso consentirà di ridurre il ricorso al parto cesareo, quando non motivato da esigenze cliniche e di sicurezza della madre e del bambino.

La partoanalgesia, inoltre, fa parte dei progetti che l’azienda attiverà nell’ambito del piano triennale di rientro per il miglioramento della qualità delle cure e l’adeguamento dell’offerta.

Durante la riunione, inoltre, il direttore generale ha sottolineato che l’azienda con i suoi ospedali si inserisce nel territorio e nella situazione storica della città di Sassari e che l’accorpamento era l’unica soluzione pensabile, «ma ancora c’è molto da fare» con investimenti e risorse qualificate. Un accenno quindi alla rete ospedaliera e alla necessità di un “gioco” in sinergia con le strutture territoriali e ospedaliere dell’Ats.

Alla riunione di ieri hanno partecipato anche il direttore generale di Ats Sardegna Fulvio Moirano, il direttore dell’area Assl Sassari Giuseppe Pintor, il presidente della conferenza socio sanitaria e sindaco di Thiesi Gianfranco Soletta quindi numerosi sindaci del territorio.

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Il servizio di elisoccorso della Regione Sardegna sarà curato dalla Airgreen srl, una delle principali società elicotteristiche italiane impiegata in attività di elisoccorso, che si è aggiudicata la gara bandita dalla Ats/Assl di Olbia: il contratto con la società è per un importo totale di quasi 58 milioni e mezzo (con un ribasso d’asta del 12,4%), 8 milioni e 315 mila euro annui. Questa mattina i dettagli dell’aggiudicazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, cui hanno preso parte il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore della Sanità, Luigi Arru, il direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Sechi, i direttori dell’Ats e dell’Areus, Fulvio Moirano e Giorgio Lenzotti, Roberto Di Gennaro, direttore Servizio Provveditorato dell’Ats/Assl Olbia. 
La Sardegna si dota così di un moderno servizio di elisoccorso, con mezzi Hems (Helicopter Emergency Medical Service, Servizio Medico di Emergenza con Elicotteri) che rispondono a standard internazionali e che saranno dislocati nelle basi aeroportuali di Cagliari-Elmas, Olbia ed Alghero-Fertilia.
«Avere per la prima volta nella storia di questa Regione un servizio di Elisoccorso dedicato significa toccare con mano i primi risultati del sistema sanitario a rete che sapevamo essere l’unico possibile e sul quale abbiamo puntato tanto – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -, affrontando tutte le difficoltà che una riforma così importante e così incisiva su tanti interessi particolari obbligatoriamente comporta. Questo sistema, che parte dalle Case della Salute nei territori – ha aggiunto il presidente Pigliaru ricordando l’inaugurazione della struttura di Fluminimaggiore solo pochi giorni fa – ed arriva sino all’apice, ha necessità di connessioni. La Areus e l’elisoccorso organizzati in questo modo iniziano a rendere concreta la visione che abbiamo portato avanti fin da subito – ha concluso Francesco Pigliaru – e per la quale lavoriamo con tanto impegno: una sanità ragionevole in cui si supera la demagogia delle ‘eccellenze ovunque’ per creare un modello che permetta a tutti i cittadini ‘eccellenze raggiungibili’ nei tempi rapidissimi stabiliti dagli standard internazionali.»

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E’ stata inaugurata questa mattina la Casa della Salute di Fluminimaggiore. Rimessa a nuovo con un investimento di 670mila euro, nella struttura operano insieme medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, medici di continuità assistenziale, gli operatori del servizio di Diabetologia, della Salute mentale, infermieri ambulatoriali, domiciliari, di comunità e il Consultorio familiare e, a breve, pneumologo e chirurgo. All’apertura ufficiale, questa mattina, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Sanità e degli Enti locali, Luigi Arru e Cristiano Erriu, il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, con il sindaco Ferdinando Pellegrini, consiglieri regionali e parlamentari del territorio.
«Le case della salute sono un tassello essenziale del disegno che abbiamo impostato per migliorare la sanità della Sardegna – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Gli ospedali devono essere messi nelle condizioni di potersi concentrare sugli interventi più importanti, come l’alta specializzazione e gli acuti, alleggerendosi di ciò che può essere trattato bene a livello territoriale. Per questo stiamo spingendo molto sulle case per la salute e siamo pronti a trovare risorse per aprirne tante altre e quanto prima. La Sardegna – ha aggiunto Francesco Pigliaru – vince se ragiona come sistema, in forte collaborazione, ognuno col proprio ruolo. Ora mi aspetto che queste case della salute siano connesse digitalmente con gli ospedali e che il paziente possa esser collegato con il miglior medico di quella specialità per consentire alle case della salute di offrire un servizio sempre migliore su tutto il territorio regionale.»
Per l’assessore Luigi Arru «le Case della Salute, in zone come questa, sono segnali di attenzione per territori difficilmente accessibili. Vogliamo far capire che la medicina sta cambiando, che la sanità sta cambiando e lo facciamo con segni tangibili come questa struttura, nella quale i cittadini trovano operatori che lavorano insieme e servizi in rete». 
Secondo l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, «l’esempio di Fluminimaggiore consente di appurare in modo tangibile come la riorganizzazione dei servizi socio-sanitari intercomunali, attraverso la governance delle Unioni dei Comuni, consenta di superare le criticità che finora hanno impedito la territorializzazione dei servizi sanitari. Questo è un segnale importantissimo della presenza nei territori della Regione». 
«Con l’apertura di questa nuova struttura – ha detto il direttore generale dell’ATS, Fulvio Moirano, – abbiamo inserito un altro importante tassello nel nostro sistema di assistenza nell’ambito del Distretto socio sanitario di Iglesias ed in particolare per i cittadini dei comuni di Fluminimaggiore e Buggerru. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile l’apertura di questa nuova realtà che si integra perfettamente nel modello di riorganizzazione della rete ospedaliera, garantendo fondamentali servizi utili anche al fine di prevenire ricoveri inappropriati oltre che la corretta presa in carico dei pazienti al momento delle dimissioni ospedaliere.»

https://www.youtube.com/watch?v=iJZ8LbuLHBw&feature=youtu.be

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L’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ed il manager dell’Ats Fulvio Moirano hanno espresso soddisfazione per la chiusura della vertenza fasce dell’ex Asl 7 di Carbonia.

«Aver chiuso una vertenza lunga e complessa, come quella che riguardava i dipendenti dell’ex Asl del Sulcis, è un grande risultato, atteso da tempo – ha detto l’assessore della Sanità -. La vertenza dei lavoratori dell’ex azienda sanitaria di Carbonia è stata seguita passo passo dall’assessorato, con incontri e confronti serrati con le organizzazioni sindacali, con l’interessamento anche della Presidenza della Giunta e del Consiglio regionale. Un primo atto è stato – nel rispetto del pronunciamento della Corte dei Conti – bloccare la restituzione delle somme ricevute dai lavoratori. Quindi, con la nascita dell’Azienda per la Tutela della Salute, provare a individuare una soluzione su scala regionale, che venisse incontro alle giuste rivendicazioni dei lavoratori. Grazie al lavoro dei vertici dell’Ats e alla collaborazione costruttiva delle organizzazioni sindacali – ha aggiunto Luigi Arru -, arriviamo a metter la parola fine su una complessa e delicata vicenda.»

Il Direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano, oltre a ringraziare tutti gli operatori che hanno reso possibile l’intesa, sia dell’Azienda che delle rappresentanze sindacali, ha sottolineato come la firma dell’accordo rappresenti la soluzione di una difficile controversia che durava da anni.

L’accordo, all’interno del perimetro delle Sentenze della Corte dei Conti, prevede sostanzialmente tre punti tra cui la compensazione dei “debiti” dei dipendenti per le somme incassate a titolo di fasce con i crediti per il fondo di produttività; lo sblocco dell’erogazione del salario accessorio di produttività relativamente agli anni 2013-2016 e infine l’impegno da parte dell’Amministrazione, in aderenza ai principi di perequazione di cui alla Legge regionale n. 17 del 2016, di proporre alle O.O.S.S., ATS in sede di contrattazione collettiva integrativa un riequilibrio tra i fondi delle varie ASSL (disagio, progressioni orizzontali ,produttività) che consenta nel 2018 il riconoscimento di una fascia economica in via prioritaria ai dipendenti della ex ASL di Carbonia, che risultano essere stati oggettivamente penalizzati nella propria carriera rispetto ai colleghi delle altre ex ASL. A tal fine, i fondi dell’ex ASL di Carbonia sono sostanzialmente capienti essendo da anni non distribuiti e ciò consente di non penalizzare i lavoratori delle altre ex Asl.

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In termini di esiti, cioè di rispondenza delle attività agli indicatori fissati da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’Aou di Sassari fa registrare nel complesso dei buoni risultati. È quanto emerso ieri durante l’incontro-convegno che si è svolto nell’aula magna dell’Università di Sassari e dedicato alla presentazione dei risultati del programma nazionale esiti 2017.

All’attenzione c’erano, per l’Aou di Sassari, una serie di indicatori utili a fornire valutazioni sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure fornite nelle strutture del Santissima Annunziata e delle Cliniche di viale San Pietro. Sotto “esame” le aree cliniche del Cardiocircolatorio, Nervoso, Respiratorio, della Chirurgia generale, della Chirurgia oncologica, della Gravidanza e parto e dell’Osteomuscolare.

In particolare, a destare maggiore attenzione i dati dei parti cesarei primari. Sul programma nazionale 2016, riferito ai dati del 2015, l’Aou mostrava di avere una percentuale del 40,65 per cento contro una media nazionale del 25,11.

I dati presentati ieri mattina, invece, hanno mostrato un miglioramento, con uno spostamento della bilancia del livello di aderenza a standard di qualità da “molto basso” (rosso) del 2015 a “basso” (arancione), con una nuova percentuale per il 2016 del 34,23 per cento, tuttavia ancora distante da quella nazionale pari al 24,52 per cento.

«Per questo motivo l’Azienda, a febbraio 2017, ha adottato un piano di rientro – ha spiegato il direttore generale Antonio D’Urso – che è stato implementato, concentrando il lavoro dei professionisti su due aree: quella dei saperi professionali e quella dei saperi gestionali e organizzativi.»

Questo, intanto, ha consentito di verificare la correttezza della codifica delle schede di dimissione ospedaliera e di correggere alcuni dati, proprio sui parti cesarei. Nella pratica professionale di compilazione delle schede di dimissione ospedaliera è stata introdotta la classificazione di Robson – pratica che consente di suddividere le partorienti in gruppi a diversa complessità assistenziale – quindi è stata implementata la conoscenza di ambito di codifica delle Sdo, anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici di supporto.

«Ancora prima, però, è aumentata la qualità e l’accuratezza nell’indicazione al taglio cesareo – ha detto ancora Antonio D’Urso – che si fa sempre più appropriatamente. Le donne sono state seguite meglio, con maggiore cura e attenzione. Si è scelto inoltre – ha aggiunto il direttore generale – di identificare gli indicatori del Pne con gli obiettivi della contrattazione di budget delle varie strutture dell’azienda. E ancora di implementare la rete con i consultori. Ci resta da avviare la partoanalgesia.»

L’azienda ha avviato una procedura concorsuale, in fase di conclusione, per l’assunzione di tre anestesisti a tempo indeterminato. Il loro inserimento potrà contribuire all’avvio proprio di questa pratica che ancora manca a Sassari.

All’incontro sono intervenuti oltre al direttore generale Antonio D’Urso e all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, anche il rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù, il direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, gli esperti di Agenas Mario Braga e Alice Basiglini, quindi Federico Argiolas ed Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Cagliari, Giuseppe Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

Il Programma nazionale esiti è un’attività istituzionale del Servizio sanitario italiano e fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Il programma, sviluppato da Agenas per conto del ministero della Salute, rappresenta uno strumento operativo a disposizione delle Regioni, delle aziende e degli operatori per il miglioramento delle performance e per l’analisi delle criticità, attraverso attività di verifica della correttezza dei dati.

I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti (Pne) sui dati aggiornati al 2016, sono stati ricavati attraverso l’analisi di 166 indicatori, 67 di esito-processo, 70 volumi di attività e 29 indicatori di ospedalizzazione. Secondo Agenas i risultati «confermano il trend di progressivo miglioramento della qualità dell’assistenza nel nostro Paese, già evidenziato negli anni passati».

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L’aula magna dell’Università di Sassari ospiterà domani la presentazione dei risultati del programma nazionale esiti 2017. Una giornata di studi che vedrà seduti al tavolo dei relatori gli esperti di Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), dell’assessorato regionale della Sanità e i direttori generali delle aziende ospedaliere e sanitarie della Sardegna.

I lavori si apriranno alle 9,30 con i saluti del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e del sindaco Nicola Sanna. Spetterà all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e al direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, presentare la giornata. Sarà invece il direttore sanitario dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, a dare il via alla prima sessione di lavori. In primo piano i risultati dell’edizione 2017, da una parte le principali evidenza a livello nazionale che saranno introdotte da Mario Braga, coordinatore delle attività Pne AgeNaS, e dall’altra le principali evidenze in Sardegna che saranno esposte da Alice Basiglini, supporto tecnico-scientifico di Pne AgeNaS.

La seconda sessione, incentrata sui risultati del Pne e le azioni a livello regionale sarà moderata da Federico Argiolas, direttore del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna. Le attività regionali del Pne saranno il tema della relazione di Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione mentre i risultati del Pne e l’esperienza della Aou di Sassari saranno presentati dal direttore generale dall’Aou di Sassari Antonio D’Urso.

Dopo le relazioni spazio alla tavola rotonda “I risultati Pne nel panorama di riordino del Servizio sanitario regionale”, alla quale parteciperanno l’assessore regionale Luigi Arru, il direttore generale dell’assessorato regionale Giuseppe Sechi, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

L’incontro garantirà crediti formativi Ecm al personale sanitario delle aree specialistiche cardiocircolatorie, nervoso, osteo muscolare, gravidanza e parto, chirurgia generale e chirurgia oncologica della sanità pubblica e privata isolana.

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La crisi alla Rosa del Marganai di Iglesias precipita. Nei giorni scorsi 21 dipendenti hanno ricevuto le lettere di licenziamento, motivate con una sensibile riduzione del numero degli assistiti.

Sull’accaduto prende posizione il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, che ha chiesto la convocazione immediata della commissione d’inchiesta sulla sanità.

«Non ci sono dubbi – dice Gianluigi Rubiu – che queste decisioni scaturiscono da una riforma sanitaria scellerata, fatta di tagli, e in alcuni casi dalla volontà di distruggere un’azienda privata da una maggioranza che soffre di risentimento politico. La San Raffaele spa, che gestisce la struttura di accoglienza per anziani non autosufficienti e pazienti affetti da patologie invalidanti come la Sla, non ha avuto altra scelta. Purtroppo il riordino della sanità – aggiunge Gianluigi Rubiu, che ha presentato la presentazione di un’interpellanza urgente – è stato un misto tra incoscienza e incapacità. I tagli minacciati, poi attuati dagli stati generali dell’Ats, hanno indotto l’area socio sanitaria locale di Carbonia a non inviare alla struttura sanitaria della Rosa del Marganai ospiti da ricoverare, con la motivazione dettata dall’esaurimento delle assegnazioni extra budget.»

«Una situazione che è la conseguenza della miopia della Assl e dei sui dirigenti, mentre i pazienti in sofferenza sono stati palleggiati da una struttura all’altra in ambulanza. E’ inaccettabile e inaudito – conclude Gianluigi Rubiu, che invoca le dimissioni dell’assessore Luigi Arru e la revoca dell’incarico di Fulvio Moirano -. I vertici dell’Ats dovrebbero essere mandati a casa per palese incapacità.»

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La commissione Sanità presieduta da Raimondo Perra (Cps-Psi) ha proseguito la verifica sullo stato di attuazione della riforma, con una seduta dedicata al confronto fra la stessa commissione ed i direttori generali dell’Ats Fulvio Moirano e dell’Azienda Brotzu di Cagliari Graziella Pintus.

Molti i temi al centro delle domande rivolte ai due tecnici dai commissari: oncologia, Aias, Mater Olbia ed attività intramoenia (Luca Pizzuto, Art. 1 – Mdp), organizzazione amministrativa e gestione delle forniture (Fabrizio Anedda, Misto-Sinistra Sarda), ricambio generazionale, potenziamento della formazione e liste di attesa (Mariano Contu, Forza Italia), creazione dei dipartimenti, accorpamenti, oncologia e stabilizzazioni dei precari (Luigi Ruggeri, Pd), funzionamento ed orari al pubblico del sistema di prenotazioni presso i Cup e i poli-ambulatori (Rossella Pinna, Pd), tempistica dell’entrata in vigore della nuova governance e Mater Olbia (Giorgio Oppi, Udc), requisiti per la stipula dei contratti con le strutture private accreditate (Lorenzo Cozzolino, Pd), linee-guida per la formalizzazione della rete ospedaliera e blocco parziale del turn-over del personale (Augusto Cerchi, Pds), strutture per il trattamento urgente della patologie dell’apparato digerente (Emilio Usula, Misto-Rossomori), prosecuzione volontaria del rapporto professionale della prof.ssa Maria Giovanna Marrosu, ora in pensione, con il centro per la lotta alla sclerosi multipla (Domenico Gallus, Psd’Az-La Base).

Nel suo intervento Graziella Pintus dell’Azienda Brotzu di Cagliari si è soffermata in particolare sul lavoro svolto nel settore oncologico che, ha premesso, «va considerato come una rete cui collaborano specialisti di diverse discipline che possono lavorare assieme valorizzando al meglio conoscenze ed esperienze proprio perché, a monte, sono stati definiti nuovi protocolli terapeutici e messe a punto infrastrutture tecnologiche di grande efficienza». Graziella Pintus si è detta poi ottimista sulla imminente pubblicazione del Piano nazionale esiti (il report generale sull’andamento di tutte le strutture sanitarie nazionali previsto per la fine della settimana) ed ha annunciato a breve la pubblicazione di numerosi bandi per l’individuazione di figure apicali in settori strategici che metteranno fine a lunghi periodi di interim e rafforzeranno la solidità organizzativa dell’Azienda.

Il direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano, dopo aver ricordato che la riforma della Sardegna si inserisce in un quadro nazionale in cui la sanità (seconda voce del bilancio dello Stato dopo le pensioni) ha pagato un prezzo molto elevato per il risanamento dei conti pubblici ha affermato che, in questa fase, «il passaggio più importante riguarderà le nuove linee-guida per la nuova rete ospedaliera, che dovranno essere emanate dalla Giunta dopo le modifiche dell’atto aziendale introdotte dal Consiglio regionale». «Dall’assetto della nuova rete – ha specificato Moirano – dipenderanno anche le scelte che la stessa Giunta dovrà fare in materia di stabilizzazioni dei precari perché, con il provvedimento del giugno scorso, il turn-over del personale è stato sbloccato ma in modo parziale nel senso che, a fronte di 100 uscite, possono esserci non più di 66 nuovi ingressi.»

Sul sistema delle prenotazioni il dg dell’Ats ha riconosciuto i problemi di efficienza, aggiungendo però di aver chiesto ai sindacati «di poter ridefinire gli orari del personale addetto gli sportelli con l’inserimento di due rientri pomeridiani, nell’ottica di un ampliamento dei servizi per l’utenza che arriverà anche dal potenziamento degli Urp».

Fulvio Moirano ha inoltre commentato positivamente la recente sentenza del Tar sul contenzioso che vedeva contrapposte Regione ed Aias: «Dobbiamo leggerla bene ma mi sembra chiarissima e riconosce fra l’altro che abbiamo onorato in modo tempestivo e puntuale gli impegni con l’azienda, nell’interesse dei pazienti e dei lavoratori».

Per quanto riguarda il Mater Olbia il responsabile dell’Ats ha preferito non esprimersi, limitandosi a riconoscere che «tenuto conto della ripartizione dei posti-letto operata con la rete ospedaliera la struttura di Olbia risulta sottodimensionata». Infine, rispondendo alla domanda del consigliere Domenico Gallus sulla possibilità di autorizzare la prosecuzione volontaria del lavoro di Maria Giovanna Marrosu al “Binaghi” di Cagliari, Fulvio Moirano ha ribadito la sua posizione contraria.

Sul piano politico, il consigliere di Art.1-Mdp Luca Pizzuto ha manifestato la posizione contraria del suo gruppo sul Mater Olbia che, a suo giudizio, «senza il coinvolgimento del Consiglio e senza il supporto tecnico dei direttori, rischia di trasformarsi in una nuova struttura privata oncologica che avrà un impatto fortemente negativo sul sistema pubblico».

Fulvio Moirano.

Fulvio Moirano.