24 November, 2024
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Oltre cento musicisti per un happening itinerante nelle strade di Posada: si chiude così domani sera, venerdì 30, con l’immancabile saggio/concerto finale, la 31ª edizione del Seminario Nuoro Jazz, che quest’anno ha come “teatro” del suo atto conclusivo il caratteristico borgo della Baronia, sulla costa nord orientale sarda.

Protagonisti, a partire dalle 21.00, i centoventicinque iscritti, quest’anno, ai corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro, e i docenti con cui hanno condiviso undici giornate di studio, tra lezioni di teoria e pratica, prove aperte di gruppo e musica d’insieme: Emanuele Cisi (in cattedra per il corso di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere), Giovanni Agostino Frassetto (flauto, teoria e armonia jazz), Dino Rubino (tromba) ed Enrico Merlin (storia del jazz). Una collaudata e affiatata squadra che annovera musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale, coordinati dal pianista Roberto Cipelli.

Guidato da una marching band, il saggio/concerto si svilupperà attraverso un itinerario che culminerà in piazza Eleonora d’Arborea, di fronte alla Casa delle Dame. Lungo il percorso sono dislocati tre palchi principali su cui si esibiranno i gruppi di musica d’insieme guidati dai docenti. Nutrita la presenza di fiatisti: questa edizione dei corsi nuoresi ha registrato infatti un alto numero di trombettisti, in virtù anche della masterclass tenuta da Tom Harrell. Insieme agli allievi e docenti dei Seminari nuoresi, a infoltire ulteriormente il cast e aggiungere colori alla tavolozza di suoni dell’evento di domani sera (venrdì 30) a Posada, anche i dodici giovani musicisti che sono stati impegnati, dal 16 agosto, in una residenza artistica, l’Intercultural Creation Session, che per il secondo anno consecutivo si è tenuta a Nuoro: un progetto realizzato col supporto della rete internazionale Medinea (il Mediterranean Network for Emerging Artists, di cui è membro l’Ente Musicale di Nuoro) e del programma Creative Europe dell’Unione Europea.

Prima del suo atto finale a Posada, il Seminario Jazz ha in agenda a Nuoro un altro appuntamento immancabile della giornata conclusiva di ogni edizione: l’assegnazione, a partire dalle 15.00 alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” in via Mughina, delle diverse borse di studio previste per i migliori allievi. Una consiste nell’iscrizione gratuita alla prossima edizione dei Seminari di Nuoro; un’altra permette invece di partecipare al premio internazionale “Massimo Urbani” di Camerino; c’è poi una borsa di studio che vale per frequentare i seminari di Siena Jazz dell’anno prossimo, e quella intitolata alla memoria di Billy Sechi, il batterista cagliaritano prematuramente scomparso nel 2005, che offre l’iscrizione al corso di batteria sempre a Siena Jazz; i docenti dovranno infine scegliere un allievo da ciascuna classe per formare il gruppo che l’estate prossima avrà modo di suonare in varie rassegne e festival, compreso quello abbinato ai seminari nuoresi.
Ma la giornata di domani (venerdì 30) coincide anche con un significativo congedo dai Seminari Jazz nuoresi: quello, dopo trentuno edizioni, di Roberto Cipelli, protagonista fin dalle origini dell’iniziativa fondata nel 1989 dall’allora presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, la compianta Antonietta Chironi, insieme a Paolo Fresu, da cui ha poi raccolto il testimone di direttore artistico cinque anni fa; testimone che ora passa nelle mani di un musicista di primo piano della scena jazzistica sarda, il contrabbassista algherese Salvatore Maltana.

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E’ tutto pronto per la trentunesima edizione dei Seminari Jazz di Nuoro, in programma da questo martedì (20 agosto), e fino a venerdì 30, nel capoluogo barbaricino. Un’edizione che si presenta al via con ben 125 iscritti, a conferma dell’apprezzamento di cui godono i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro nel panorama della didattica jazzistica nazionale.

A guidare gli allievi nelle undici, intense giornate di studio, tra lezioni di teoria e pratica, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, il collaudato corpo docente formato da Emanuele Cisi (in cattedra per il corso di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere), Giovanni Agostino Frassetto (flauto, teoria e armonia jazz), Dino Rubino(tromba) e Enrico Merlin (storia del jazz). Una squadra affiatata che annovera musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale, coordinati dal pianista Roberto Cipelli, che al termine di questa edizione passerà il timone dei Seminari nuoresi a Salvatore Maltana, dopo averlo raccolto a sua volta, nel 2014, da Paolo Fresu.

Insieme alle lezioni, ospitate come sempre nelle aule della Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, in via Mughina, tre diverse masterclass impreziosiscono anche quest’anno il programma didattico: da lunedì 26 a giovedì 29 si tiene quella internazionale del trombettista statunitense Tom Harrell con il suo quartetto (il pianista Danny Grissett, il contrabbassista Ugonna Okegwo ed il batterista Adam Cruz); lunedì 26 è in programma anche la masterclass dedicata alla musica tradizionale, che quest’anno ha per protagonisti il bandoneon, lo strumento simbolo del tango, e uno dei suoi più apprezzati interpreti, il marchigiano Daniele di Bonaventura. Da martedì 20 a lunedì 26, ma allo Spazio Giovani #1, in via Calamida, si svolge invece il corso per fonici della sound engineer Marti Jane Robertson.

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Dopo cinque intensi giorni di musica tra Berchidda ed altri centri del nord Sardegna, il festival Time in Jazz gira la boa della sua trentaduesima edizione. Domani, lunedì 12, la sesta giornata si apre alle 11.00, nella Chiesa di San Giovanni Battista nella campagna intorno a Mores, con il contrabbassista Sebastiano Dessanay e il suo progetto artistico “377” che lo vede impegnato ad attraversare la Sardegna in bicicletta: 377 paesi in altrettanti giorni, per un viaggio partito lo scorso ottobre dal quale verrà fuori un personalissimo ritratto dell’isola. A Time in Jazz, insieme al trombettista Fulvio Sigurtà e al fisarmonicista Fausto Beccalossi, Sebastiano Dessanay presenta in anteprima assoluta alcune composizioni nate in itinere durante il viaggio, insieme ad altri brani del contrabbassista sardo, che in questa occasione suonerà anche il suo strumento di viaggio, l’ukulele basso.

Nel pomeriggio, a Olbia, torna in azione Giovanni Falzone, già protagonista il giorno prima col progetto Modus Operandi; stavolta il trombettista è alla testa del suo quintetto con Filippo Vignato al trombone, Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Giulio Corini al contrabbasso ed Alessandro Rossi alla batteria: alle 18-00, nella Chiesa di San Paolo, presenta “Pianeti affini”, un progetto (anche su disco) ispirato all’omonima opera pittorica dello stesso Falzone: dalla pittura è scaturito nel musicista il desiderio di comporre una suite sul tema dell’immensità dell’universo, creando un parallelo tra le dinamiche misteriose del cosmo e quelle magiche dell’interplay che si creano all’ interno di un gruppo musicale.

Di rientro a Berchidda, intorno alle 19.45, appuntamento con la consueta parata musicale per le strade del paese, quest’anno affidata alla Funky Jazz Orkestra di Berchidda, diretta dal trombettista Antonio Meloni, a cui si uniscono i percussionisti Afro Giembe, guidati da Jacopo Cadeddu e Michèle Kramers, nell’ambito del progetto “Babel – Migrant Reloaded”, mirato all’inclusione dei cittadini stranieri.

Alle 21.30, sul palco di Piazza del Popolo, fulcro dei concerti serali di Time in Jazz, salgono il pianista Omar Sosa e la violinista Yilian Cañizares con il loro progetto “Aguas“: una miscela coinvolgente e creativa di jazz, musica classica e delle radici afrocubane dei due artisti, qui affiancati dal percussionista venezuelano Gustavo Ovalles come special guest. Pubblicato su disco lo scorso ottobre, “Aguas” è dedicato all’elemento primordiale dell’acqua, personificata come divinità dell’amore e venerata nei rituali religiosi della Santerìa; un’opera che riflette le prospettive di due generazioni di artisti che vivono fuori dalla madrepatria, Cuba, e qui ne interpretano le sonorità tradizionali in modo unico e raffinato. I brani spaziano dal commovente all’esuberante, e sono l’espressione dell’eccezionale chimica musicale, della sensibilità poetica e dell’originalità di Omar Sosa e Yilian Cañizares.

Poi, dopo il concerto, ancora musica, dalla mezzanotte, con il dj set di DJ Rocca (al secolo Luca Roccatagliati), producer e musicista attivo da metà anni Novanta, già dj resident di un locale di culto per la club culture qual è stato il Maffia di Reggio Emilia e con un bagaglio di esperienze che conta singoli, remix e album per alcune delle migliori etichette internazionali e collaborazioni con Howie B, Zed Bias, Dimitri From Paris, Daniele Baldelli, i Jazzanova e Franco D’Andrea.

Domani (lunedì 12) prende il via “Time to Children”, intanto, una sorta di “festival nel festival” dedicato ai progetti per i bambini, che si svilupperà in varie iniziative a Berchidda, tutti i giorni fino al 15 agosto. Si inizia con due appuntamenti a cura dell’associazione Realtà di Debora Mancini: alle 10, alla Ludoteca, il pianista e polistrumentista Daniele Longo porterà in dote il concerto “sensoriale” “Un pianoforte come cielo”, per bambini da zero a 36 mesi, che verranno guidati in un viaggio sensoriale insieme ai loro genitori, alla scoperta della musica e dei suoni, attraverso l’esperienza viva dell’ascolto, della vista e del contatto. Nel pomeriggio, alle 18.00, “Time to Children” si sposta alla Pineta del Sacro Cuore, dove Daniele Longo affiancherà l’attrice Debora Mancini in “Piano Leggendo”, un’esplorazione sensoriale guidata del pianoforte in tutti i suoi aspetti, per bambini dai tre anni in su.

Tra le attività dedicate ai più piccoli, la Ludoteca di Berchidda ospita “Arriva la Pimpa“, la mostra educativa e interattiva promossa da Franco Cosimo Panini Editore, e curata dall’associazione culturale Hamelin e dalla Biblioteca di Sardegna, che ha come protagonista la popolare cagnolina a pois nata dalle matite di Altan.

Al Cinema Comunale prosegue invece “Stare nel Mezzo”, la rassegna di film e documentari a cura del regista Gianfranco Cabiddu: in programma alle 17.00 il documentario “Tibet”, secondo capitolo del trittico di documentari “Esuli” della regista Barbara Cupisti; nella pellicola sono raccontate le storie di esodo di coloro che sono stati costretti a allontanarsi dal proprio Paese a causa di persecuzioni legate alla razza, alla religione, all’appartenenza ad un gruppo sociale o per opinioni politiche, con un focus sulla vicenda dei profughi tibetani; “Tibet” è stato realizzato in India, sede del Parlamento tibetano in esilio.

Allestite alla Casara, si possono visitare tutti i giorni – alle 10,30 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 21,30 – le due mostre fotografiche di Roberto Cifarelli, “Time to Time 2018″ e “The Black Square”.

Per un contrattempo organizzativo, non si terrà invece l’incontro con lo scrittore Roberto Cotroneo ed il suo libro “E nemmeno un rimpianto”, previsto alla Casara, alle 19.00.

Prosegue, intanto, la prevendita dei biglietti e degli abbonamenti per i concerti in programma in Piazza del Popolo, a Berchidda. Il biglietto intero nel primo settore costa 25 euro, il ridotto 22. Novanta euro è invece il prezzo dell’abbonamento intero, ottanta euro il ridotto. Biglietti e abbonamenti per tutti gli spettacoli si possono acquistare online su circuito Vivaticket e nei punti vendita autorizzati. A Berchidda la biglietteria è aperta tutti i giorni dalle 11.00 alle 23.00.

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Trentuno candeline per il Seminario Nuoro Jazz: dal 20 al 30 agosto ritornano i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro, una delle iniziative più consolidate e apprezzate nel panorama della didattica jazzistica nazionale, come dimostra anche l’alto numero di iscritti a ogni edizione (oltre centocinquanta in quella scorsa). E, come sempre, saranno undici giornate dense di impegni, tra lezioni di teoria e pratica, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, sotto la guida di un corpo docente formato da musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale; una squadra affiatata, coordinata dal pianista Roberto Cipelli, che dal 2014 è al timone del seminario fondato nel 1989 da Paolo Fresu (che l’ha diretto per venticinque anni) e da Antonietta Chironi, la cantante lirica, all’epoca presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, scomparsa nel 1996 e alla quale è intitolata la Scuola Civica di Musica in via Mughina dove si tengono i corsi.

In cattedra Emanuele Cisi (per il corso di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere), Giovanni Agostino Frassetto (flauto, teoria e armonia jazz), Dino Rubino (tromba) e Enrico Merlin (storia del jazz), oltre allo stesso Roberto Cipelli (teoria e armonia jazz).

Tre diverse masterclass caratterizzano e impreziosiscono l’offerta formativa di ogni edizione del seminario. Come già annunciato, a tenere quella internazionale – dal 26 al 29 agosto – quest’anno sarà un jazzista del calibro del trombettista statunitense Tom Harrell con il suo quartetto (il pianista Danny Grissett, il contrabbassista Ugonna Okegwo ed il batterista Adam Cruz), mentre è affidata a un autentico virtuoso del bandoneon, il marchigiano Daniele di Bonaventura, l’altra immancabile masterclass, quella dedicata alla musica tradizionale, il 26 agosto. Ritorna poi, per la quinta volta consecutiva, il corso per fonici tenuto dalla sound engineer Marti Jane Robertson: dal 20 al 26.

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Entra nel vivo la trentesima edizione di Nuoro Jazz: mentre alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, vanno a regime le attività didattiche, il festival collegato al Seminario Jazz propone domani (mercoledì 22 agosto) due appuntamenti diversi ma accomunati da un riferimento cinematografico. Il primo, alle 18.00, al Caffè Tettamanzi (in corso Garibaldi), è dedicato a Gianni Amico e al suo appassionato rapporto col jazz; presentati dal figlio, Olmo Amico (archivista e catalogatore responsabile della collezione delle colonne sonore presso la biblioteca Renzo Renzi della Cineteca di Bologna), verranno proiettati due documentari del regista e sceneggiatore ligure scomparso (non ancora cinquantasettenne) nel 1990. Si comincia con il suo cortometraggio d’esordio, “Noi insistiamo! Suite per la libertà subito”, del 1964, un film di montaggio di immagini fotografiche: venti minuti in bianco e nero ispirati e accompagnati dalle musiche di “We Insist! Freedom Now Suite”, il disco di Max Roach che fin dal titolo dichiara il suo impegno civile per i diritti degli afroamericani. Girato un anno dopo, nel 1965, in occasione del settimo festival internazionale del jazz di Bologna, il secondo lavoro in visione, “Appunti per un film sul jazz”, propone invece rare immagini e note di alcuni grandi protagonisti di quella manifestazione e di una stagione particolarmente creativa del jazz, come Johnny Griffin, Steve Lacy, Don Cherry, Mal Waldron, Gato Barbieri ed Enrico Rava. Completa la serie di proiezioni al Caffè Tettamanzi “L’uomo Amico”, un documentario del 2014 di Germano Maccioni, da un’idea di Olmo Amico, che ricostruisce un profilo di Gianni Amico attraverso le interviste ad amici e colleghi come Bernardo Bertolucci, Tatti Sanguineti, Caetano Veloso e Gilberto Gil.

Un legame con il cinema caratterizza anche “Metafisica per le scimmie”, titolo del concerto in programma in serata nei cortili del Museo del Costume: al centro dei riflettori, a partire dalle 21, una nuova formazione intestata al chitarrista Bebo Ferra, con il trombettista Fulvio Sigurtà (anche lui docente del Seminario jazz nuorese), Salvatore Maiore al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria. Le composizioni nate in collaborazione con Paolo Fresu per il film “Il mio domani”, della regista Marina Spada, sono il punto di partenza da cui Bebo Ferra ha tratto ispirazione per comporre un repertorio di musiche che avessero caratteristiche affini, una forte componente evocativa e narrativa. “Metafisica per le scimmie” era il titolo originario della sceneggiatura del film che il chitarrista cagliaritano ha voluto riprendere per dare sfogo all’ispirazione scaturita da quelle storie e da quel titolo bizzarro. Melodie articolate su un profilo armonico denso, ricco di sfumature e profondità espressiva, fanno parte di un discorso compositivo ampio e complesso che ha come fine ultimo l’esaltazione della cantabilità.

 

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Al via domani, a Nuoro, per i Seminari Jazz, quest’anno al significativo traguardo della trentesima edizione. La scuola civica di musica intitolata ad Antonietta Chironi, ideatrice e cofondatrice, insieme a Paolo Fresu, nel 1989, dell’iniziativa organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro, apre i battenti domani (martedì 21 agosto) ad allievi e docenti, dopo che diversi appuntamenti hanno già fatto da preludio all’avvio delle lezioni nei giorni precedenti. I corsi hanno raggiunto con più di un mese di anticipo il numero massimo di iscritti: ben 152, provenienti anche dall’estero (in tutto sono dodici i paesi idealmente rappresentati). Ad attenderli nelle aule in via Mughina ci saranno gli insegnanti in cattedra da quattro edizioni a questa parte, cioè da quando Paolo Fresu, dopo cinque lustri, ha passato il timone della direzione artistica a Roberto Cipelli, in cattedra fin dalla nascita dei seminari: con lo stesso pianista cremonese (teoria e armonia jazz le sue materie), ne fanno parte Emanuele Cisi (sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere) e Enrico Merlin (storia del jazz), più Angelo Lazzeri, “in prestito” dal corpo docente dei corsi invernali per la classe di chitarra (una delle più affollate insieme a quella di canto). Tutti musicisti di vaglia così come Peter Bernstein e Paolo Angeli, titolari delle due masterclass che, come sempre, impreziosiscono il bouquet dell’offerta didattica: il chitarrista americano condurrà quella internazionale da giovedì 23 a sabato 25, mentre il sardo terrà la sua masterclass dedicata alla musica tradizionale venerdì 24 (alle 11.00 all’Auditorium del Museo del Costume).

Completa il programma dei seminari, per il quarto anno consecutivo, il corso per fonici con l’ingegnere del suono Marti Jane Robertson: da martedì 21 al successivo 28 agosto.

Come d’abitudine, varie borse di studio verranno assegnate al termine delle undici giornate di teoria e pratica del jazz: al migliore allievo di ogni classe di strumento per l’iscrizione gratuita alla prossima edizione di Nuoro Jazz; la borsa “Billy Sechi” (intitolata al batterista sardo scomparso tredici anni fa) per partecipare ai seminari di Siena Jazz; quella dedicata alla formazione del gruppo dei migliori allievi che avrà modo di esibirsi l’anno venturo in apertura di Nuoro Jazz e i altre occasioni, come il festival Time in Jazz di Berchidda; e, ancora, la borsa di studio all’allievo scelto dai docenti per partecipare all’annuale premio “Massimo Urbani” di Camerino riservato ai solisti jazz under 30.

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Ha un valore speciale, quest’anno, l’immancabile appuntamento dell’estate con i Seminari Jazz di Nuoro: dal 21 al 31 agosto, l’iniziativa promossa dall’Ente Musicale di Nuoro taglierà infatti il traguardo della sua trentesima edizione. Un traguardo ragguardevole per quella che, nata quasi in sordina nel 1989 su invito della compianta Antonietta Chironi con il gruppo docente formato dal quintetto di Paolo Fresu (che avrebbe poi diretto i seminari per ben cinque lustri) e la partecipazione di trentasette allievi, anno dopo anno si è consolidata tra le realtà più rappresentative nel campo della didattica jazz in Italia. Lo dimostra anche il numero (e la composizione) degli allievi già confermati: più di centoventi (10 sardi, 115 in arrivo dalla penisola, 6 da Norvegia, Austria, Belgio, Germania, Inghilterra e Spagna), un numero ormai prossimo a un nuovo record di iscritti, dopo quello della scorsa edizione.

Anche stavolta, la formula dei seminari prevede undici giornate dense di impegni, tra lezioni teoriche e pratiche, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, sotto l’insegnamento di un corpo docente formato da musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale (alcuni dei quali, in passato, sono stati essi stessi allievi dei corsi nuoresi), coordinati dal direttore artistico Roberto Cipelli: oltre allo stesso pianista cremonese (teoria e armonia jazz le sue materie), ne fanno parte Emanuele Cisi (in cattedra per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere) e Enrico Merlin (storia del jazz), più la novità del chitarrista Angelo Lazzeri, già tra i docenti dei corsi invernali, qui “a rinforzo” di una delle classi che conta il maggior numero di iscritti (ben venticinque, come quella di canto).

L’offerta formativa è impreziosita anche quest’anno da due masterclass: come già annunciato, spetterà a Paolo Angeli il compito di condurre, il 24 agosto, quella dedicata alla musica tradizionale, mentre sarà un altro chitarrista, l’americano Peter Bernstein, a tenere la masterclass internazionale dal 23 al 27. Ritorna, infine, ed è la quarta volta consecutiva, il corso per fonici condotto dall’ingegnere del suono Marti Jane Robertson: dal 21 al 28 agosto.

Varie borse di studio verranno assegnate, come ogni anno, al termine dei Seminari: c’è quella riservata al migliore allievo di ogni classe di strumento per l’iscrizione gratuita alla prossima edizione di Nuoro Jazz; c’è poi la borsa “Billy Sechi” (in memoria del batterista sardo scomparso nel novembre 2005) che offre invece la possibilità di partecipare ai seminari di Siena Jazz; ai docenti spetta poi anche il compito di scegliere un allievo da proporre come finalista all’annuale premio “Massimo Urbani” di Camerino riservato ai solisti jazz under 30, mentre un’altra borsa di studio immancabile è quella dedicata alla formazione del gruppo dei migliori allievi che avrà modo di esibirsi l’anno venturo in apertura di Nuoro Jazz.

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Gran finale, venerdì 1 settembre, a Nuoro, per il ventinovesimo Seminario Jazz: l’immancabile saggio-concerto degli allievi suggella le undici giornate di teoria e pratica jazzistica che li hanno visti impegnati alla scuola civica di musica Antonietta Chironi da martedì 22 agosto.

Un’edizione da record per l’iniziativa didattica organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro con la direzione artistica del pianista Roberto Cipelli: quest’anno sono stati infatti ben centotrenta gli iscritti (novantacinque provenienti dalla penisola e nove dall’estero, da Francia, Turchia, Palestina, Belgio e Austria; il più giovane è un batterista di Merano, di dodici anni, il più anziano un pianista cagliaritano di settantasei) che hanno seguito le lezioni lezioni strumentali, di teoria e storia, di musica di insieme e prove aperte di gruppo, sotto la guida del gruppo docente dei Seminari nuoresi in cattedra da tre edizioni a questa parte: Emanuele Cisi (per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe, (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (per il corso di storia del jazz), Salvatore Maltana (basso elettrico) e Giovanni Agostino Frassetto (flauto, armonia e tecnica dell’improvvisazione), oltre allo stesso Roberto Cipelli (armonia) e a Dado Moroni e Salvatore Spano per il corso di pianoforte, dove si è raggiunto il numero più alto di iscritti, ben ventisette.

Per tradizione, il saggio/concerto finale di Nuoro Jazz è un evento articolato in vari momenti e diverse situazioni musicali che coinvolge in prima persona gli allievi, coadiuvati qui e là dai loro docenti e in stretta connessione con il luogo e gli spazi in cui va in scena. Quest’anno è la volta dell’area archeologica del nuraghe Tanca Manna, all’interno del moderno abitato del capoluogo barbaricino dove, a partire dalle 19.00, cominciando con una “processione” lungo il percorso archeologico, i musicisti si avvicenderanno in vari punti e su due palchi per i gruppi di musica d’insieme. In scaletta brani originali di ciascuno gruppo con un tema guida, un” leitmotiv” elaborato dalla classe di composizione di Salvatore Spano.

A precedere il saggio, come ogni anno, un altro appuntamento immancabile dell’ultima giornata del Seminario Nuoro Jazz: l’assegnazione di diverse borse di studio agli allievi più meritevoli: quella riservata al migliore allievo di ogni classe di strumento che consiste nell’iscrizione gratuita alla prossima edizione dei Seminari jazz di Nuoro; quella intitolata alla memoria del batterista cagliaritano Billy Sechi, che offre invece la possibilità di frequentare il seminario di Siena Jazz. C’è poi la borsa di studio che permette di partecipare come finalista al premio “Massimo Urbani” di Camerino e quelle destinate alla formazione del gruppo dei migliori allievi che l’estate prossima avrà modo di suonare, tra gli altri, al festival Time in Jazz di Berchidda e alla rassegna collegata ai seminari jazz di Nuoro, che nel 2018 taglieranno il traguardo delle trenta edizioni. Novità di quest’anno, infine, una borsa di studio per frequentare il Seminario jazz di Ponferrada, nel nord della Spagna,

Ora è già tempo di bilanci: «Oltre alla soddisfazione per il notevole numero di iscritti – commenta il direttore artistico Roberto Cipelli – sì è rivelata fantastica la masterclass di Kenny Barron, venuto qua con grande disponibilità, e poi la qualità dei concerti. Ma intanto siamo già proiettati verso le celebrazioni dell’anno venturo per il trentennale del Seminario Nuoro Jazz».

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Serata clou, domani, mercoledì 30 agosto, a Nuoro, per il cartellone dei concerti collegato alla 29ª edizione dei Seminari Jazz in corso nel capoluogo barbaricino. Dalla consueta sede dei cortili del Museo del Costume, microfoni e riflettori si trasferiscono per l’occasione al Teatro Eliseo dove, a partire dalle 21.00, è di scena l’ospite speciale di questa edizione di Nuoro Jazz: Kenny Barron. Classe 1943, professionalmente sulle scene del jazz già da teenager, il pianista di Philadelphia conta nell’arco di sessant’anni di attività oltre quaranta dischi a suo nome, svariate nomination ai Grammy Awards, sei premi come miglior pianista della Jazz Journalists Association ed esperienze accanto a musicisti come Philly Joe Jones, Roy Haynes, Lee Morgan, James Moody, Dizzy Gillespie, Freddie Hubbard, Stanley Turrentine, Milt Jackson, Buddy Rich, Yusef Lateef, Stan Getz, Charlie Haden, Dave Holland, il quartetto Sphere (con Buster Williams, Ben Riley e Charlie Rouse). Il Los Angeles Times l’ha definito “uno dei migliori pianisti del mondo”, mentre per Jazz Weekly è “il pianista più lirico dei nostri tempi”. È universalmente riconosciuto come un maestro di esecuzione e composizione.

Kenny Barron arriva al suo concerto in piano solo al Teatro Eliseo dopo aver tenuto le prime due sessioni (la terza e ultima è per giovedì) della sua masterclass nell’ambito del Seminario jazz alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”. Qui, mentre proseguono le attività didattiche secondo il consueto palinsesto, domani pomeriggio, mercoledì 30 agosto, è in programma il terzo dei “Quattro passi nel jazz”, la serie di conferenze condotte dal musicista e storico della musica del Novecento Enrico Merlin, che alle 15.30, parlerà del rapporto tra jazz e cinema. 

Intanto, in mattinata, si rinnova un appuntamento ormai classico (è infatti alla quattordicesima volta) nella programmazione di Nuoro Jazz e dal significato particolare: il concerto nella casa circondariale di Badu ‘e Carros. Protagonisti quest’anno, con inizio alle 10.00, due nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale, ed entrambi docenti dei Seminari di Nuoro: il trombettista Fulvio Sigurtà ed il chitarrista Bebo Ferra.

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Prendono il via martedì 22 agosto, a Nuoro, i Seminari Jazz, quest’anno alla loro edizione numero ventinove, in programma nel capoluogo barbaricino fino a venerdì primo settembre. Appuntamento di primo piano nel panorama nazionale della didattica jazzistica, i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro si presentano al taglio del nastro con un numero di iscritti da record: sono infatti ben centotrenta gli allievi (novantacinque dalla penisola e nove dall’estero, da Francia, Turchia, Palestina, Belgio e Austria; il più giovane è un batterista di Merano, di dodici anni, il più anziano un pianista cagliaritano di settantasei) che seguiranno le lezioni alla Scuola Civica di Musica in via Mughina. E saranno, come sempre, undici dense giornate di studio e pratica del jazz, tra lezioni strumentali, di teoria e storia, di musica di insieme e prove aperte di gruppo, sotto la guida del gruppo di insegnanti in cattedra da tre edizioni a questa parte, coordinati dal direttore artistico, il pianista Roberto Cipelli: Emanuele Cisi (per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (per il corso di storia del jazz), Salvatore Maltana (basso elettrico) e Giovanni Agostino Frassetto (flauto, armonia e tecnica dell’improvvisazione), oltre allo stesso Roberto Cipelli (armonia) e a Max De Aloe, volto nuovo della passata edizione con il suo corso di armonica cromatica, cui affianca quest’anno quello di fisarmonica. Due docenti, Dado Moroni e Salvatore Spano, per le lezioni di pianoforte, dove si conta il più alto numero di iscritti, ben ventisette. Tanti, ventuno, anche gli allievi della classe di canto jazz e laboratorio vocale di Francesca Corrias.