4 November, 2024
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Sabato sera, alle 20.30, al PalaSerradimigni di Sassari, contro The Flexx Pistoia, la Dinamo Banco di Sardegna è attesa al pronto riscatto dopo la sconfitta subita a Pesaro, per riprendere la rincorsa al terzo posto, oriko obiettivo in questo scorcio del girone di ritorno della “regular season”.

«Domani giochiamo contro una squadra che ha un’ottima classifica, frutto sicuramente di un ottimo ruolino di marcia in casa ma tanta intensità e tanta presenza anche fuori casa – ha detto coach Federico Pasquini nella conferenza stampa della vigilia -. E’ una squadra molto arcigna, molto brava a mischiare le carte, all’interno della stessa partita fa tante cose diverse. Dovremo essere bravi a recuperare dal punto di vista fisico e mentale dopo lo sforzo dell’altra sera, essere svegli e lucidi a fare la partita che vogliamo fare, senza andare a complicare le cose, giocando la pallacanestro che ci è più congeniale e ragionando su quelle che sono le difficoltà che l’avversaria ci può mettere davanti. Hanno un asse play-pivot molto importante con Moore e Crosariol, ma anche tanto dagli altri giocatori esterni, a partire da Boothe e continuando con Petteway e Roberts e con la pattuglia degli italiani. Sarà una gara sicuramente impegnativa, dobbiamo resettare e trovare la massima concentrazione.»

«Domani è la quarantunesima partita ufficiale più le 11 precampionato, tutto condensato da ottobre ai primi di marzo con tutti i viaggi e gli stress che sappiamo – ha aggiunto Pasquini -. Quindi diventa fondamentale una rotazione di tanti giocatori in cui tutti devono essere in grado di sentirsi pronti. E’ chiaro che la possibilità di farne ruotare 10 è sicuramente un vantaggio, ti permette di arrivare un po’ più fresco e di essere più aggressivo specie nel momento in cui l’avversaria può andare un poi’ in stanchezza.»

Il coach sassarese si è poi soffermato sull’inserimento di Lighty?

«Va molto bene, sono soddisfatto e i segnali sono molto buoni. E’ uno sveglio, capisce molto bene il gioco.»

La Dinamo, intanto, ha annunciato la risoluzione del contratto con l’atleta Gabriel Olaseni ed ha formulato centro britannico i migliori auguri per il suo percorso professionistico e per un futuro pieno di soddisfazioni e successi. Olaseni aveva ricevuto diverse richieste tra dicembre e gennaio (ci aveva provato anche Reggio Emilia), ma solo negli ultimi giorni il Banco di Sardegna aveva dato disponibilità a liberarlo; il giocatore non è comunque disposto a scendere in A2, da dove ha avuto molte offerte, e troverà collocazione all’estero con i francesi di Orleans in pole position. Dopo l’inserimento di David Lighty, che ha debuttato mercoledì in Champions League, Sassari valuterà invece eventuali proposte estere per Josh Carter (Assist Sports)che non rientra più nei piani tecnici del club.

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La squadra fatica a trovare la sua giusta dimensione ed accumula sconfitte sia in campionato sia in Champions League e la società si muove sul mercato alla ricerca di rinforzi.

Le ultime notizie dagli ambienti ci mercato danno la Dinamo vicinissima all’accordo con Cantù per l’acquisto del centro nigeriano Gani Lawal, 28 anni, 2 metri e 5 centimetri per 106 kg, cugino di Shane Lawal, campione d’Italia con la Dinamo due anni fa, poi passato al Barcellona. La Dinamo ha chiesto il giocatore alla società brianzola che avrebbe dato la disponibilità alla cessione, nell’ambito di un restyling del reparto lunghi. A Cantù Lawal viaggia alla media di 11,4 punti e 4,7 rimbalzi a partita. A far posto a Gani Lawal dovrebbe essere Gabriel Olaseni che per ora resterà comunque in organico e farà potenzialmente parte del turnover cui sarà costretto Federico Pasquini. Cantù, intanto, sta già cercando il sostituto di Gani Lawal, a conferma del fatto che la cessione alla Dinamo sarebbe molto vicina, e tra in papabili ci sarebbe Vlad Maldoveanu.

Questa sera, intanto, la squadra biancoblu ritorna in campo, alle 20.30, a Belgrado, per affrontare il Partizan, per la settima giornata di regular season di Basketball Champions League. Dopo quattro partite consecutive in casa, purtroppo tutte perse, non senza un pizzico di sfortuna, quella odierna è la prima di tre trasferte consecutive che proseguiranno domenica a Brindisi, contro la squadra dell’ex Meo Sacchetti, e mercoledì 7 dicembre, a Zielona Gora, in agenda nella prima giornata di ritorno della regular season di basketball Champions League.

Questa sera arbitreranno Marek Cmikiewicz, Mehdi Difallah e Anastasios Manos.

Dinamo Banco di Sardegna 2016-2017 1

 

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Federico Pasquini 1 copia

Chiusa la campagna acquisti che ha rivoluzionato per due terzi il roster dello scorso anno, è ormai tutto pronto per la nuova stagione della Dinamo Banco di Sardegna di Federico Pasquini.

I giocatori confermati sono quattro:

Il capitano Giacomo Devecchi, numero di maglia 8, alla stagione numero undici in biancoblu;

Brian Sacchetti, numero di maglia 14;

Lollo D’Ercole, numero di maglia 10;

Rok Stipcevic, numero di maglia 24.

I nuovi arrivati sono 8, ecco i loro numeri di maglia. Un numero che rappresenterà ognuno di loro per tutto l’anno, che diventerà il riferimento per il popolo biancoblu: un numero che racconta una storia, una passione, una carriera. A poco meno di un mese dall’inizio della nuova stagione il roster della Dinamo Banco di Sardegna 2016-2017 prende forma. Ecco i numeri di maglia dei giganti biancoblu e il perché della scelta spiegato dai protagonisti:

Darius Johnson-Odom #1. «Indosso il numero 1 dai tempi del college, l’ho scelto senza pensare, d’istinto – racconta l’ex Cantù – ho sempre pensato che fosse un numero speciale, semplicemente il migliore».

Trevor Lacey #7. «Lo scorso anno ho fatto il mio esordio come professionista – spiega Lacey – e ho scelto il 7. Visto che è stata una buona annata ho pensato di tenerlo anche quest’anno, è una sorta di portafortuna».

Tautvydas Lydeka 16. «Quando ho iniziato a giocare a basket, nel doposcuola, mi hanno messo a scegliere tra il 15 e il 16: ho scelto il 16 e da quel momento ho sempre cercato di giocare con questo numero».

Dusko Savanovic 20. «È stato il numero della mia prima stagione come professionista Era il 1998, diciotto anni fa. Ero un rookie e mi hanno fatto scegliere per ultimo: il 20 è diventato il mio numero».

Josh Carter 23. «Sono cresciuto con il numero 23, lo indosso da quando ero piccolino. Durante il liceo e l’università e per la maggior parte della mia carriera professionistica è il numero che ho sempre cercato di avere, anche se la maggior parte delle volte era disponibile. Perché il 23? Per Michael Jordan, ovviamente!»

Gabriel Olaseni 25. «Al liceo ho scelto il 25 e lo scorso anno ho deciso di tenerlo nella mia prima stagione da professionista. Perché proprio il 25? Semplice, non erano rimasti altri numeri!»

Michele Ebeling 31: «Mio padre da giovane indossava questo numero ed essendo lui un punto di riferimento e di ispirazione per me, ho deciso di copiarlo in tutto!»

Diego Monaldi 32. «Sono molto affezionato al numero 32 perché è stato il mio primo numero di maglia, quello che ho vestito alla Virtus Roma quando avevo 12 anni. Muovevo i miei primi passi nel mondo del basket e da quel momento, ogni volta che mi è stato possibile, ho scelto questo numero.»