22 November, 2024
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È la storia a unire slovacchi e isola dell’Asinara. Qui, cent’anni fa, furono numerosi i soldati cecoslovacchi che, assieme ai circa 22.000 soldati dell’esercito austro-ungarico, vennero deportati come prigionieri. A loro renderà omaggio il 6 giugno l’ambasciatore slovacco a Roma Jàn Soth che, prima, parteciperà al Mut di Stintino alla chiusura della mostra “Centenario della Prima Guerra Mondiale 1914-1918”, e poi sarà sull’isola dell’Asinara.

Una visita quella dell’ambasciatore che, con la mostra dei pannelli fotografici che ripercorrono la storia di una Nazione, la Cecoslovacchia, e ritraggono i soldati cecoslovacchi al fronte e in Italia durante il primo conflitto mondiale, si inserisce nel lungo programma di eventi organizzato dall’amministrazione comunale di Stintino. Una serie di appuntamenti che hanno preso il via nel 2013, con il progetto “Commemorazioni di pace: i profughi e i prigionieri nell’isola dell’Asinara”.

L’arrivo dell’ambasciatore Jàn Soth è previsto per le 10,50 del 6 giugno al Mut, dove ad attenderlo ci saranno il sindaco di Stintino Antonio Diana, il prefetto Giuseppe Marani ed il comandante della Regione militare autonoma della Sardegna, il generale Giovanni Domenico Pintus.

Dopo i saluti delle autorità civili e militari è prevista la visita alla mostra curata da Gabriela Dudeková dell’Istituto di storia dell’Accademia slovacca delle Scienze, in collaborazione con l’Archivio del Club di storia militare “Beskydy”. L’esposizione ha ottenuto l’alto patronato del ministero degli Affari Esteri della Repubblica Slovacca. All’incontro parteciperanno anche Luciano Gutierrez, delegato del rettore dell’Università di Sassari, e Salvatore Rubino, rappresentante del Comitato di indirizzo della Fondazione di Sardegna.

Alle 14.00, invece, le autorità si sposteranno sull’isola dell’Asinara dove è prevista una cerimonia di commemorazione all’ossario di Campo Perdu, alla presenza dell’ambasciatore slovacco e dell’arcivescovo di Sassari Gianfranco Saba. Dopo una visita a Cala Reale, il rientro a Stintino è previsto per le ore 16,30.

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Quindici pannelli fotografici che ripercorrono la storia di una Nazione, la Cecoslovacchia, e ritraggono i soldati cecoslovacchi al fronte e in Italia durante il primo conflitto mondiale. È la mostra itinerante, dall’alto valore storico, che porta il titolo “Centenario della Prima Guerra Mondiale 1914-918” in programma al museo della Tonnara (Mut) dal 15 maggio al 6 giugno. L’esposizione è curata da Gabriela Dudeková dell’Istituto di storia dell’Accademia slovacca delle Scienze in collaborazione con l’Archivio del Club di storia militare “Beskydy” e ha ottenuto l’alto patronato del ministero degli Affari Esteri della Repubblica Slovacca.

La mostra – spiegano gli organizzatori – è incentrata sul punto di vista slovacco della guerra, delle sue cause, del suo sviluppo e della sua fine. Una tragedia per il popolo slovacco che però aprì la strada al superamento della condizione di minoranza etnica in un impero ottocentesco. Un evento che portò alla presa di coscienza di essere nazione tra le nazioni e alla nascita di uno stato indipendente e democratico.

La storia della grande guerra è così percorsa in quindici pannelli che mettono al centro alcuni temi fondamentali: l’Europa prima del conflitto, l’attentato di Sarajevo, l’inverno nei Carpazi, la vita dei civili, l’attività per la liberazione nazionale dei popoli assoggettati dell‘Austria-Ungheria, le attività all’estero per la nascita della Cecoslovacchia, le legioni cecoslovacche all’estero, la crisi e i cambattimenti sul fronte italiano, la resistenza all’estero e in patria, gli esiti e la memoria della Grande Guerra e poi il ricordo e le orme dei legionari ceco-slovacchi in Italia.

La manifestazione si inserisce all’interno del lungo programma di eventi organizzato dall’amministrazione comunale di Stintino e che ha preso il via nel 2013 con il progetto “Commemorazioni di pace: i profughi e i prigionieri nell’isola dell’Asinara”.

L’iniziativa che vede capofila il comune di Stintino, e la collaborazione del comune di Porto Torres, del Parco nazionale dell’Asinara quindi l’Università di Sassari e di Belgrado, era stata presentata a febbraio all’ambasciatore slovacco a Roma Jàn Soth.

Il coinvolgimento della Slovacchia nel progetto avviato già dal 2013 è visto in funzione del fatto che, proprio tra il 1914 e il 1918, furono numerosi i soldati slovacchi presenti sull’isola dell’Asinara, assieme ai circa 22.000 soldati dell’esercito austro-ungarico deportati come prigionieri.

A gennaio scorso il sindaco Antonio Diana aveva incontrato l’ambasciatore a Roma e in quella occasione aveva presentato il progetto delle Commemorazioni di pace. Il diplomatico slovacco aveva mostrato interesse per l’iniziativa culturale del Comune costiero.

La mostra che arriva direttamente dall’ambasciata slovacca, allora, è la risposta all’invito dell’amministrazione stintinese a condividere un progetto che vuole mantenere viva la memoria di quegli eventi tragici per non dimenticare. Pagina di una storia densa di tristezza, morte e dolore.

La mostra sarà visitabile dal 15 maggio al 6 giugno, il venerdì dalle 15,30 alle 19.00, il sabato e la domenica dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15,30 alle 19.00. Negli altri giorni è possibile visitarla la mattina su prenotazione (345 9718686). Saranno coinvolte anche le scuole di Stintino e del territorio. Il 6 giugno è prevista la cerimonia di chiusura con la presenza dell’ambasciatore Jàn Soth quindi una visita all’Asinara e in particolare a Fornelli, Tumbarino, Stretti e Campu Perdu, le aree che negli anni tragici della Grande Guerra “ospitarono” oltre 20 mila profughi e deportati. Uomini, donne e bambini di quindici nazionalità diverse, che dovettero affrontare lunghi e disumani viaggi per arrivare all’Asinara dove poi furono costretti a vivere in enormi accampamenti, spesso al limite della vivibilità. Circa 16.730 prigionieri, tra serbi-croati (oltre 7mila), seguiti dai boemi, ungheresi, austriaci, rumeni, polacchi, slovacchi, italiani, russi, bulgari, sloveni, tedeschi, turchi e greci.