22 November, 2024
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C’è un carcere federale a Viana, nello stato del Maranhao nel nord est del Brasile – una delle zone più povere del Paese -, dove uomini e donne scontano la pena nella stessa struttura. Qui, oltre agli omicidi e alle sommosse, sono le donne a pagare il prezzo più alto subendo ogni genere di violenze, maltrattamenti e stupri. Solitamente il loro destino non migliora una volta scontata la pena, perché si trovano costrette a prostituirsi per sopravvivere. Così, suor Cristina Rodriguez, una missionaria che lavora sul campo senza sosta, ha chiamato in Sardegna il parroco del Sacro Cuore di Quartu Sant’Elena, don Gabriele Casu, suo vecchio amico di missione proprio a Viana, e ha chiesto il suo aiuto con urgenza. L’obiettivo è quello di costruire un carcere femminile e portare via queste donne dalla struttura dove scontano la pena con gli uomini. E ancora: realizzare un panificio, pizzeria, pasticceria, per la formazione professionale, la panificazione e la lavorazione di prodotti da forno. Questo, oltre a ridare dignità ai detenuti sarà una occasione di riscatto e una grande opportunità di inserimento sociale, una volta fuori dall’Apac.

Don Gabriele Casu, parroco del Sacro Cuore Quartu Sant’Elana. «Sono rientrato due anni fa da Viana, dopo 12 anni da volontario lì, ma il mio cuore da missionario batte sempre forte per i Paesi come il Brasile e per le persone che hanno necessità del nostro supporto. Ciò che più mi riempie di orgoglio nell’ambito del progetto del carcere femminile e del panificio è il fatto che finalmente siamo riusciti a fare gruppo e rete. Ci stiamo muovendo insieme ad altre istituzioni, questo significa sensibilizzare al problema ed essere in tanti in queste occasioni aiuta al raggiungimento di obiettivi se non proprio della soluzione definitiva. Ringrazio per questo tutti coloro che stanno aderendo, sperando di poter fare sempre di più e di meglio.»

Il progetto. Si chiama: “Dignità, sostegno e formazione: un panificio e una pizzeria per le carceri Apac di Viana in Brasile”, e sarà possibile realizzarlo grazie alla legge regionale 19 del 1996: interventi di cooperazione e collaborazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo. Attualmente, il parternariato costituito, è composto dall’associazione Amico della Missione di Cagliari, dal comune di Quartu Sant’Elena, dall’Estado de Maranhao dove si trova appunto Viana – secreteria aministracao penitenciaria, dalla Tecnocasa Regionale e dalla Coldiretti, che si sono aggiudicati il primo posto in graduatoria, e dunque il finanziamento di circa 45mila euro. Il comune di Quartu Sant’Elena, che ha contribuito alla stesura del progetto e svolgerà compiti di monitoraggio, darà anche il contributo finanziario di 2.500 euro per le spese di trasferta in Brasile dei formatori professionali esperti nell’arte della panificazione. La Tecnocasa regionale collabora invece fornendo gli elaborati planimetrici e il progetto definitivo/esecutivo.

Il responsabile legale di ADMISS ong, Salvo di Giuseppe. «Suor Cristina è la direttrice del carcere. È una suora con le scarpe da ginnastica e le maniche costantemente rimboccate. Il suo carattere, la sua fede e la sua determinazione hanno fatto sì che fondasse questa struttura, prima solo maschile e ora anche femminile. Grazie ai nostri partners, in primis il comune di Quartu Sant’Elena e il suo sindaco Stefano Delunas che si è dimostrato sensibile e generoso, nel mese di agosto 2020 una delegazione dell’associazione ADMISS potrà recarsi in Brasile per realizzare quanto previsto nel progetto. Non dimentichiamo il grande ruolo di don Gabriele e la generosità e la disponibilità degli altri: Dream work Tecnocasa Sardegna e Ignazio Moi, panettiere che ha messo le sue competenze al servizio della causa, ovviamente gratuitamente, che si recherà anche in Brasile per formare i detenuti. Un sentito grazie a tutti i partecipanti, per noi ora inizia il momento di mettere le scarpe da ginnastica e rimboccarci le maniche per realizzare quanto promesso e per essere all’altezza delle aspettative.»

Il rapporto tra Admiss (Amico della Missione) e A.p.a.c.(Associazione di protezione e assistenza ai condannati ) di Viana nasce dalla collaborazione tra due figure cardine delle associazioni: entrambi sono stati missionari nel territorio, suor Cristina Rodriguez e don Gabriele Casu, che è attualmente parroco della Chiesa del Sacro Cuore di Quartu Sant’Elena. Don Casu ha fornito supporto logistico economico e morale a suor Cristina durante la fase di realizzazione della prima sede Apac di Viana, e da lì anche per le successive e costanti collaborazioni, si è tenuto un ponte sempre aperto tra Sardegna e Brasile. Attualmente suor Cristina ha manifestato la grande urgenza di realizzare la struttura femminile del penitenziario, per evitare che le donne continuino a essere vittime di soprusi all’interno della struttura, e costrette a prostituirsi per vivere una volta scontata la pena.

Obiettivi. La consegna della struttura è prevista per ottobre 2020. Con il trasferimento delle detenute dal penitenziario federale a quello femminile si spera di ridurre il numero di stupri, omicidi, e sommosse di varia natura. Grazie ai corsi di formazione alla panificazione si prova inoltre a creare una professionalità spendibile anche fuori dal carcere, che serva a riabilitare la persona nella società una volta uscita dal penitenziario, e dare un futuro migliore a tante famiglie.

La produzione. Si cercherà di formare almeno 20 detenute/i che saranno poi delegate poi alla formazione di altri detenuti. Sulla produzione è stata fatta una stima: 200 kg di prodotti da forno giornalieri per il consumo e da destinare al mercato locale, per un guadagno di circa mille euro al giorno.

Il sindaco di Quartu, Stefano Delunas. «Pane, pizza e dolci sardi tipici quartesi, sono le produzioni che i formatori della Coldiretti insegneranno. Una esperienza che inorgoglisce me come sindaco e come persona, e che metterà in risalto la Quartu solidale che i cittadini hanno riconosciuto, anche in questa Amministrazione, in più occasioni. Nel prossimo futuro la rete di parternariato si estenderà ad altri benefattori per dotare i laboratori di vendita di buste e vassoi personalizzate per il pane, per le pizze e per i dolci tipici della tradizione quartese.»

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Venerdì 11 e domenica 13 gennaio 2019 sono in programma due importanti appuntamenti presso la Casa del Popolo, in via Barbagia 11, a Carbonia.

Venerdì, alle ore 18.30, si terrà l’incontro dibattito “Contro l’ampliamento della RWM. La riconversione necessaria”. L’incontro sull’impatto della fabbrica di bombe di Domusnovas è promosso da RUAS – Rete Unitaria Antifascista Sulcis Iglesiente, Assemblea contro il deposito di armamenti Rwm a Sa Stoia, Asce Sardegna – Associazione Sarda Contro l’Emarginazione, Casa del Popolo Carbonia e Arci La Gabbianella Fortunata. Nel corso dell’incontro sono previsti i seguenti interventi: “Produzione di bombe in Sardegna e violazione della legge 185/90” – a cura di Arnaldo Scarpa, Comitato per la riconversione della RWM; “Il ricorso al TAR contro l’ipotesi di ampliamento” a cura di Italia Nostra e Assemblea contro il deposito di armamenti Rwm a Sa Stoia; “La riconversione possibile” a cura di Gabriele Casu, Progetto Barega.

Si proseguirà domenica, alle ore 18.00, con Una lunghissima storia breve chiamata Hip Hop. Roberto Orrù, in arte Zeta Tilt, Rapper/MC/Dj/Selecta, appassionato di Cultura Hip Hop e Afro/Latina Americana, condurrà i presenti in un viaggio che parte dalle strade avvelenate del Sulcis fino agli angoli più bui del Bronx tra Gang, Blocks, Party, Incendi e Sound System. Un incontro per dialogare su uno dei generi musicali più in voga tra i giovani e non solo.

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Giovedì 20 aprile, dalle 8.30, l’aula magna del Consorzio Ausi – Palazzo Bellavista, Monteponi-Iglesias – ospiterà il convegno di chiusura del progetto cluster P.RE.MURA (“Progettazione e  REalizzazione di MURAture in laterizio (cotto e crudo) isolate termicamente con prodotti naturali di provenienza e produzione locale. Proposta di uno standard di riferimento delle murature in terra cruda”). Il progetto è stato finanziato da Sardegna Ricerche nell’ambito del programma Cluster materiali ed edilizia sostenibile ed è stato sviluppato dai dipartimenti di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali (Dimcm) e di Ingegneria civile, ambientale e architettura (Dicaar) dell’Università di Cagliari. Ai lavori hanno preso parte quattordici imprese del territorio che ricoprono a vario titolo l’intera filiera dell’edilizia sostenibile e dall’associazione culturale di promozione sociale Barega.org .

Il progetto è orientato all’attuazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, per promuovere la collaborazione tra imprese e organismi di ricerca pubblici, favorire lo sviluppo delle imprese operanti nel settore dell’edilizia sostenibile al fine di incentivare l’attività di ricerca volta alla realizzazione di nuovi prodotti e servizi. Inoltre, punta a promuovere in Sardegna una rete di produttori e utilizzatori di materiali tradizionali e innovativi per l’edilizia sostenibile; favorire la localizzazione di nuove iniziative imprenditoriali nelle strutture dismesse dell’area industriale di Iglesias. In particolare, P.RE.MURA ha avuto come oggetto la formulazione e l’analisi di apparati murari, efficienti sotto il profilo energetico e sostenibili dal punto di vista ambientale.

Al mattino, sono previsti gli interventi di Ulrico Sanna (responsabile scientifico del progetto), Marina Masala (responsabile “Cluster materiali”, Sardegna Ricerche), dei ricercatori e progettisti coinvolti nelle diverse fasi e dei rappresentanti delle aziende che hanno partecipato al progetto mettendo a disposizione materiali, attrezzature e competenze. Tra i relatori, Gabriele Casu, Giuseppe Desogus, Lorenza Di Pilla, Paola Meloni, Giorgio Pia, Maddalena Achenza e Alessia Meloni. Nel pomeriggio nella frazione di Barega, si tiene l’inaugurazione dell’edificio sperimentale, costruito per collaudare le soluzioni sviluppate nel corso del progetto.