21 November, 2024
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Si sono conclusi ieri, a Carbonia, nella sala convegni della Sotacarbo, gli incontri promossi dalla presidente della regione, Alessandra Todde, per confrontarsi con le rappresentanze locali e raccogliere indicazioni e le proposte di sviluppo sostenibile e innovazione energetica. All’incontro nella città mineraria hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori Francesco Spanedda, Emanuele Cani, Rosanna Laconi e Ilaria Portas e una vasta rappresentanza di sindaci, amministratori e tecnici dei comuni del Sulcis Iglesiente.

Tra le piccole e grandi realtà della provincia del Sud Sardegna, com’è avvenuto in mattinata anche a Villacidro per la provincia del Medio Campidano, è emersa la preoccupazione per le sorti di territori già molto trasformati da attività estrattive e industriali, ma anche un interesse delle comunità per l’autoproduzione. Quest’ultimo è un elemento che, come confermato dall’assessore dell’Industria, Emanuele Cani, sarà centrale nel nuovo Piano Energetico Regionale.

«Siamo tutti d’accordo sul fatto che dobbiamo andare verso un mondo più pulito e decarbonizzare le nostre società. Avanzo due proposte che non vogliono essere provocatorie, ma concrete, che dipendono un po’ dal punto di osservazione di questo momento che stiamo vivendo. La transizione energetica può essere una grande opportunità, oppure un’ennesima servitù. Se si tratta di avere 6,2 GW di servitù energetica, togliamo la servitù militare al poligono di Quirra, mettiamo i pannelli in un territorio già compromesso e chiudiamo la partita. Se invece non è una servitù ma un’opportunità, questa deve essere vissuta e partecipata dalle comunità e dagli enti locali e deve avere un riflesso sulla vita dei cittadini e sulle imprese. Anche i Comuni potrebbero essere sostenuti e finanziati per realizzare impianti FER a beneficio delle proprie comunità e contribuire a raggiungere buona parte di quei 6,2 GW», ha dichiarato a Villacidro il sindaco di Serramanna, Gabriele Littera.

«Oggi è stata una giornata molto importante per il nostro territorio, che ha già dato tantissimo in termini di energie rinnovabili. A breve la legge arriverà in aula, è quindi importante capire le esigenze dei territori. La strada giusta è quella della collaborazione per la transizione energetica, che sia a favore delle comunità e a tutela della Sardegna», ha dichiarato sempre a Villacidro il consigliere regionale Emanuele Matta.

«L’effetto cumuloha precisato l’assessore degli enti locali, Francesco Spanedda è uno degli effetti che dobbiamo considerare all’interno del testo di legge. Ecco perché per noi è importante valutare le informazioni che abbiamo richiesto ai rappresentanti locali attraverso il questionario che è stato distribuito. Non ci interessa favorire alcun tipo di colonialismo. Proprio per questo pensiamo che pianificare il territorio significhi governare e gestire il nostro futuro energetico, secondo modalità di transizione energetiche che siano utili alla popolazione della Sardegna.»

Rosanna Laconi, assessora della difesa dell’ambiente, si è detta «a favore di una transizione energetica rispettosa, prima di tutto, della salute delle persone e dell’ambiente».

Gli incontri con i territori riprenderanno a breve per la condivisione della prima bozza del disegno di legge sulle “Aree idonee”.

Vediamo l’intervista realizzata con l’assessore dell’Industria, Emanuele Cani.

 

       

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Banca Etica e Sardex S.p.a. hanno siglato un nuovo accordo grazie al quale le migliaia di imprese aderenti ai circuiti delle monete complementari in Sardegna e in molte altre regioni possono ora accedere a condizioni vantaggiose ai prestiti e agli altri servizi finanziari – inclusi il microcredito, il crowdfunding, le polizze assicurative – proposti da Banca Etica. L’offerta include anche le persone che lavorano nelle imprese dei circuiti di monete complementari.

«Sardex è una storia di innovazione riuscita in cui la tecnologia risponde a bisogni reali delle comunità e rilancia l’economia territoriale a partire dal fattore più prezioso: la fiducia. Un mix di ingredienti che hanno da subito destato l’interesse di Banca Etica che collabora con Sardex già da qualche anno e che ora ha voluto rilanciare il proprio sostegno stringendo una partnership commerciale per mettere la finanza etica al servizio delle imprese aderenti ai circuiti di monete complementari – spiega Anna Fasano, presidente di Banca Etica in occasione della presentazione – durante Bookcity Milano – del libro di Daniel Tarozzi “Una moneta chiamata fiducia”, edito da Chiarelettere -. E non è un caso se Banca Etica proprio in queste settimane sta lavorando all’apertura della sua prima filiale in Sardegna, a Sassari.»

«Un’altra economia è possibile, anzi, esiste già – racconta nel suo libro Daniel Tarozzi che con la sua testata Italia che Cambia è un esperto cacciatore e narratore di good news made in Italy -. Si chiama “economia della fiducia”: una rete di cittadini, imprese, associazioni, messe in relazione tra loro attraverso uno strumento innovativo, che si basa su reciprocità, mutuo credito, innovazione. Ecco qui ricostruita l’incredibile avventura di cinque giovani imprenditori sardi che nel 2009 s’inventano sardex, una nuova moneta complementare, per aiutare piccole e grandi aziende in difficoltà. Un successo strabiliante: più di 4000 imprese solo in Sardegna e oltre 10mila in tutta Italia, mezzo miliardo di crediti transati, un milione e duecentomila transazioni. Una storia che nasce in Sardegna e si diffonde in altre dodici regioni italiane, e presto anche all’estero, indicando un possibile modello di integrazione all’attuale sistema economico e monetario, il cui funzionamento è tutto a favore del grande capitale e della finanza. L’esperimento della nuova moneta è invece pensato a vantaggio delle comunità locali: commerciando beni e servizi in Sardex le aziende ottengono un credito, risorsa assai scarsa di questi tempi, che possono spendere per forniture o investimenti, ma anche distribuire ai dipendenti. La storia di Sardex racconta come la moneta abbia il potere di ridisegnare l’economia in quanto metro di scambio universale, per riannodare il tessuto sociale di comunità schiacciate sotto il peso della crisi economica, e mettendo al centro la sostenibilità sociale e ambientale. Le persone sono il più grande capitale che abbiamo. E la moneta è il modo per tenerle unite e aiutarle.»

«Grazie alla rinnovata sinergia con Banca Etica, vogliamo fornire agli iscritti Sardex uno strumento privilegiato per soddisfare tutte quelle esigenze finanziarie che trovano una naturale risposta nel mondo euro, ma che spesso non seguono quell’etica del bene comune che sia Sardex che Banca Etica perseguono da sempre come valori operativi fondamentali. L’accordo – prosegue Gabriele Littera, cofounder di Sardex – dà viceversa ad imprese, famiglie e cittadini soci di Banca Etica la possibilità di approcciare al Circuito di credito commerciale del proprio territorio, ritrovando la stessa attenzione per gli aspetti non economici dell’economia, la stessa cura per il benessere collettivo, e strumenti innovativi e complementari per aumentare il proprio potere d’acquisto personale e dare slancio ad attività imprenditoriali e associative.»