2 November, 2024
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La passeggiata coperta del Bastione Saint Remy si anima con la manifestazione di artigianato ed enogastronomia Tipicità, da giovedì 19 dicembre, alle ore 14.00. L’evento in Galleria durerà cinque giorni e si concluderà il 23 dicembre. Un brindisi inaugurale è previsto alle ore 18 di giovedì, con spumante Brut Chardonnay Caralis offerto dalle cantine di Dolianova, accompagnato dalla degustazione del croccante della sposa e del prelibato torrone di Aritzo preparato sul posto da Fausto Maxia. A tenere compagnia ai visitatori anche la musica dal vivo dei Dejavu. Per i più piccoli, dalle ore 17.00 alle ore 20.00 ci sarà lo spettacolo di magia, bolle e burattini, con Babbo Natale e i suoi elfi, curato dall’associazione Brullas. Dall’apertura fino all’orario di chiusura, previsto per le 21.30, ogni giorno l’aperitivo a Km 0 realizzato da Orange Caffè con i prodotti delle aziende isolane.

Tutti i giorni , tra gli archi della Passeggiata. Gli eventi permanenti, che si potranno vedere appunto ogni giorno, sono Casteddu…e is Casteddaius”. Il Gruppo Folklorico di Cagliari Quartiere Villanova propone un meraviglioso omaggio alla città di Cagliari, alla sua storia, alle sue tradizioni, tra fede e festa nella quotidianità con istantanee del passato, abiti antichi, sonorità.

Domus de Janas di Sardegna”. Mostra fotografica curata da Archeofoto Sardegna, con scatti di Nicola Castangia e fotografie aeree di Maurizio Cossu. Sono 25 scatti particolari che mostrano e raccontano quelle che sono tra le più belle Domus dell’isola. La particolarità della mostra sta proprio nella scelta dello scatto che vuole privilegiare, attraverso il gioco di luci, la bellezza interna delle sepolture ipogee, e rivelarne alcuni significati. Si potranno ammirare all’interno delle Domus de Janas pitture in ocra rossa, che simboleggiano la vita e la morte, il passaggio da una dimensione a un’altra, il ritorno alla dea Madre. La nascita e la morte nella commistione ideologica ed iconografica di queste opere create dalla mano di una civiltà esistita almeno 5mila anni fa.

“I mestieri dimenticati”. Mostra fotografica di Gabriella Pira, che ben si inserisce nell’ambito della manifestazione Tipicità, una vetrina per le eccellenze di artigianato e produzioni agroalimentari sarde. Attraverso questi scatti, infatti, è possibile fare un viaggio nella dimensione di alcuni antichi mestieri quasi dimenticati, e osservare il duro lavoro e l’impegno di intere famiglie che ancora vi si dedicano. Anche le fotografie hanno voluto rispettare la tradizione: gli scatti sono stati eseguiti in analogico con rullino in bianco/nero, sviluppati e poi stampati in camera oscura secondo la tecnica dei ‘bagni chimici’ per imprimere sulla carta i contrasti tra luce e buio, tra chiaro e scuro, che raccontano in modo più vivo la realtà. Ogni fotografia, stampa unica fatta a mano e in originale, ha un suo vissuto, la sua storia e i suoi ‘segni del tempo’. E’ possibile vedere scatti sulla raccolta delle arselle, la tosatura delle pecore, la smielatura: un racconto fotografico che ci mostra quanto siano impegnativi questi antichi mestieri, ma quanto ci rappresentino.

“In bianco e colore – Le cuffie”. Mostra fotografica di Alessandro Spiga. Le cuffie sono un accessorio arcaico del vestiario popolare sardo, assai probabilmente presenti da tempi remoti in quasi tutte le località dell’isola, ma conservate solo in alcune, sono state spesso eliminate o sostitute da copricapi più “moderni” in molte comunità. Le cuffie erano “indumenti fantasma”, sempre nascosti completamente o quasi del tutto da altri capi quando le donne adulte stavano in pubblico, eppure spesso preziosamente ornati negli esemplari festivi. Due sono i principali tipi di cuffie sarde: uno modellato (esempio: Desulo) di derivazione medioevale e l’altro a sacco (esempio: Iglesiente) di ascendenza rinascimentale. A questi si deve aggiungere un terzo tipo, a turbante, come quello di Busachi, che non si può considerare una vera e propria cuffia, pur mantenendone le funzioni.

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Tipicità, la manifestazione che unisce l’artigianato di eccellenza con l’agroalimentare a km zero, compie tre anni. E per questo terzo compleanno spegne le candeline alla Passeggiata Coperta del Bastione Saint Remy, a Cagliari. Dal 19 al 23 dicembre l’artigianato e l’agroalimentare saranno protagonisti tra gli archi del bellissimo spazio della Passeggiata. Un luogo della città che riapre al pubblico, dalle ore 10.00 alle 21,30, con ingresso libero e orario continuato, con un evento che offre ai cittadini cagliaritani, ai visitatori e ai turisti la possibilità di conoscere meglio i manufatti di eccellenza, la loro storia, la vera lavorazione, e ancora i prodotti dell’agroalimentare e dell’enogastronomia regionale tipici e di partecipare al contempo ad attività culturali legate alle tradizioni sarde. Le precedenti edizioni di Tipicità sono state organizzate in Manifattura nel Natale 2017 e nella primavera del 2018.

Tipicità 2019 è stata presentata questa mattina durante una conferenza stampa nella sala del Retablo, secondo piano del comune di Cagliari via Roma 145, dal sindaco Paolo Truzzu, l’assessore delle Attività Produttive Alessandro Sorgia, Barbara Fanunza presidente dell’Associazione Imparis e promotrice della manifestazione Tipicità, insieme alla responsabile della comunicazione Daniela Deidda. Ancora, Maria Antonietta Dessi responsabile CNA Artistico e Tradizionale e CNA Alimentare Sardegna, Antonello Piras, presidente del gruppo folklorico di Cagliari “Quartiere Villanova”, ed Alessandra Polo, responsabile di Igers-Sardegna. In occasione della manifestazione si è deciso infatti di realizzare un evento speciale con gli instagramers.

Oltre 50 aziende tra artigiani e produttori. All’evento prenderanno parte circa 50 aziende tra artigiani e produttori. Sono previsti show coking e degustazioni guidate organizzate dal presidio Slow Food e Onav, aperitivi a km Zero, animazione e laboratori creativi per bambini. Una particolare sensibilità verso il sociale caratterizza l’associazione Imparis, per questo motivo all’interno dello spazio espositivo saranno accolte alcune associazioni che operano nel volontariato. Le cinque giornate saranno animate da momenti itineranti di musica tradizionale sarda. Tipicità vuole offrire alla città metropolitana, ai turisti e ai sardi tutti, un ulteriore momento di incontro e relazione nel ritrovato spazio della Passeggiata coperta del Bastione Saint Remy. Si tratta inoltre di una mostra mercato, e sarà quindi anche un’ottima occasione per suggerire idee originali per regali di Natale e souvenir esclusivamente creati in Sardinia.

«L’organizzazione dell’evento nasce da una professionalità maturata sul campo in anni di attività nel settore della promozione locale. L’associazione Imparis – ha sottolineato Barbara Fanunza, presidente di Imparis e promotrice della manifestazione Tipicità – non ha finalità di lucro ma offre ai produttori e agli artigiani sardi l’opportunità di poter promuovere e vendere i propri prodotti.»

All’evento è stato concesso il patrocinio dal Comune di Cagliari e della Regione Sardegna, mentre partner del progetto sono CNA e Confartigianato. Sponsor: Siete Fuentes e Caffè Graffina, entrambe aziende isolane.

Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari. «Sono felicissimo di inaugurare la nuova passeggiata coperta del Bastione di Saint-Remy uno dei luoghi più belli, suggestivi e ricchi di storia di Cagliari. Nei nostri progetti, la Passeggiata coperta è il luogo ideale per iniziative, scambi, mostre, concerti e molto altro ancora. Apriamo con Tipicità, una intelligente rassegna nella quale diamo la possibilità ai nostri cittadini di vedere le migliori e più originali produzioni artigianali e acquistare prodotti buoni e sani, provenienti dai nostri territori

Alessandro Sorgia, assessore della Attività produttive. «Oggi più che mai l’artigianato ha un ruolo centrale nell’economia della Sardegna. Si può e si deve trovare uno sviluppo concreto per il futuro, e questa di tipicità è una iniziativa che può funzionare come apripista per concordare altro di simile con le associazioni di categoria.»

Barbara Fanunza, Barbara Fanunza presidente di Imparis e promotrice della manifestazione Tipicità. «La manifestazione nasce da una esperienza diretta lavorativa che ho avuto in Provincia, dove mi sono potuta avvicinare al mondo delle produzioni e dell’artigianato. Un lavoro che è diventato per me una vera passione: da qui nasce, infatti, Imparis, l’associazione che si occupa di promozione del territorio. Ho sempre creduto nell’importanza della rete e dell’azione collettiva, e che le singole eccellenze che ho avuto modo di conoscere potessero mostrarsi in un’unica vetrina che potesse dar la possibilità ai visitatori di conoscere piccole realtà locali di produzioni e artigianato. La manifestazione di Tipicità è questa vetrina sul mondo. Un momento di incontro con gli artigiani nel quale la cittadinanza si riappropria anche di uno spazio bellissimo della città: la Passeggiata coperta. Sono molto felice che la manifestazione abbia trovato qui la sua “casa”. Tipicità sarà così l’occasione per incontrarsi, passeggiare tra le meravigliose colonne di uno spazio storico e poter pensare agli acquisti natalizi frutto della creatività isolana. Oltre alle produzioni e all’artigianato che rappresentano il cuore della manifestazione, Tipicità è arricchita da tanti eventi che ci raccontano la nostra terra: un vero e proprio momento di promozione del territorio. In ciascuna di queste cinque giornate i visitatori potranno vedere al lavoro alcuni artigiani che riprodurranno la loro bottega, potranno partecipare attivamente a vari laboratori e gustare i nostri aperitivi a km 0 di Orange Caffè, con solo prodotti provenienti dalle aziende ospitate.»

Maria Antonietta Dessì, responsabile CNA Artistico e Tradizionale e CNA Alimentare Sardegna. «Siamo lieti che uno spazio elegante e prestigioso come la Passeggiata Coperta del Bastione Saint Remy venga inaugurata con una mostra mercato dell’artigianato

artistico, tipico e tradizionale, e con le nostre più pregiate specialità alimentari.
Il meglio della produzione isolana avrà, a ridosso delle festività natalizie, uno scenario

unico in cui verranno espressi saperi, arte, cultura e sapori. Invitiamo tutti a visitare questo spazio dove troveranno interessanti idee regalo, ma soprattutto manufatti originali della nostra terra. Questa è una manifestazione che sostiene la Sardegna più autentica.»

Pietro Paolo Spada, segretario Confartigianato Sud Sardegna. «E’ fondamentale che Cagliari, principale vetrina della Sardegna, si doti di uno spazio come questo dedicato alle diverse forme dell’artigianato. Una vetrina che funzioni da immagine per le produzioni e le imprese e che dia maggior visibilità ai territori, magari anche invogliando i compratori e i turisti a visitare le diverse zone dell’isola. Cagliari, quindi, dovrà prendersi questa responsabilità e impegno: veicolare l’immagine delle eccellenze di tutta la Sardegna.

I mestieri che vediamo rappresentano un importante legame con la nostra storia e cultura. Un legame che non va perduto e che si fonde con i prodotti che i nostri artigiani creano e vendono, elevando il valore delle nostre produzioni. In questo senso sono quindi fondamentali i percorsi di valorizzazione del settore – da attuare in rete – per creare circuiti virtuosi dal punto di vista economico, turistico e socio-culturale. Un’azione che implica, inoltre, la valorizzazione degli artigiani quali attori e protagonisti di un lavoro utile e ricco di significato. Abbiamo un patrimonio immenso e prezioso, da sostenere e valorizzare, che deve intercettare nuovi mercati, creare un ponte tra imprese artigiane e operatori commerciali, per offrire al turista, e non solo, una varietà tale di eccellenze che possano coinvolgerlo e attrarlo, in maniera da creare un fruttuoso scambio economico-culturale che garantisca a tutti un beneficio economico e promozionale. Per questo noi diciamo che tutto questo va visto nell’ottica di un processo che unisca imprese, territori e turismo.»

Il calendario degli eventi di Tipicità. Si parte giovedì 19 dicembre alle ore 14.00 con l’inaugurazione della manifestazione, che sarà seguita alle ore 18.00 da un brindisi inaugurale con spumante Brut Chardonnay Caralis offerto dalle cantine di Dolianova insieme alla degustazione del croccante della sposa e del prelibato torrone di Aritzo preparato al momento da Fausto Maxia. Musica dal vivo con i Dejavu.

17.30/20 – Spettacolo di magia bolle e burattini, con Babbo Natale e i suoi elfi, dell’Associazione Brullas. Fino alle ore 21.30 – Aperitivi a Km 0 di Orange caffè con i prodotti delle aziende isolane.

Venerdì 20 dicembre. Ore 10.00/21.30 – Aperitivi a Km 0 con i prodotti delle aziende sarde, proposto da Orange caffè.

Ore 15.00 – Al lume di candela. Come nasce una candela in pura cera d’api. Di Maria Vittoria Sanvido. Alle ore 17.00 Presentazione del libro “Cibo identitario della Sardegna“. Territori, tipicità e tradizionalità in cucina: ricette e menù. Di Alessandra Guigoni.

Ore 17.30 – Laboratorio del gusto Slow Food Cagliari.

Olio, olive e aromi: ricchezze delle biodiversità sardecon Raimondo Mandis.

Max 25. Iscrizioni: slowfood.cagliari@gmail.com o messaggio WhatsApp al 3405529332.

Sabato 21 dicembre. Ore 10.00 – Esposizione di vecchie 500 e Vespe d’epoca.

A cura di Club 4 Mori, Vespa Club Cagliari e Vespa Club Parteolla Trexenta.

Dalle ore 10.00/21.30 – Aperitivi a Km 0 di Orange caffè. E si prosegue alle ore 11.00 con il Laboratorio del gusto Slow Food Cagliari: Sale e colori, tesoro della Sardegna con Fabrizio Mascia e Maria Carla Erdas. Max 25. Iscrizioni: slowfood.cagliari@gmail.com o messaggio whatsApp al 3405529332.

Ore 17.00 – Canti del Coro Terra Mea. E alle 18.30 – Laboratorio del gusto ONAV Cagliari.

Differenze di analisi sensoriali tra vini naturali e convenzionali“. Max 25. Iscrizioni: incontri.onavca@gmail.com

Domenica 22 dicembre. Ore 10.00 – Esposizione di auto d’epoca, dell’Associazione AutoMoto d’Epoca Sardegna.

Dalle 10.00/21.30 – Aperitivi a Km 0 di Orange caffè.

Dalle ore 10.30/13.00 e dalle ore 16.00/19.00 – Vittoriani in Passeggiata.

Alle ore 11.00 – Laboratorio del gusto ONAV Cagliari. “Guida alla degustazione di vini naturali/bio”. Max 25. Iscrizioni: incontri.onavca@gmail.com

Alle ore 17.00 Un the in Passeggiata. Di Theophile Boutique. Prenotazioni: info@theophile.it

Alle ore 18.00 “La filigrana d’oro e il mito delle janas”. Dell’associazione Archeofoto Sardegna. Foto e testi di Nicola Castangia, riprese aeree di Maurizio Cossu, letture di Daniela Deidda e workshop sulla filigrana dell’orafo Pierandrea Carta.

Ore 19.00 – Musica con le launeddas Andrea Pisu.

Lunedì 23 dicembre. Dalle 10.00/21.30Aperitivi a Km 0 con i prodotti delle nostre aziende, di Orange caffè.

Appuntamenti quotidiani. “Casteddu…e is Casteddaius”. Scorci di vita quotidiana che rendono unica la città e i suoi abitanti. Mostra fotografica e di abiti tradizionali. Allestimento di un set fotografico stile ‘800. A cura dell’Associazione Quartiere Villanova, gruppo folk.

Domus de Janas di Sardegna”. Mostra fotografica di Archeofoto Sardegna.

“I mestieri dimenticati”. Mostra fotografica di Gabriella Pira Photo.
“In bianco e colore – Le cuffie”. Mostra fotografica di Alessandro Spiga.

Orario continuato. Ingresso libero. Piazza Costituzione e viale Regina Elena, ingresso per persone con ridotte capacità motorie e disabilità.

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Non basta riempirsi la bocca con facili slogan, o aderire alle iniziative semplicemente perché “fa figo”. L’ideale sarebbe calarsi profondamente nella tematica da analizzare e viverla in prima persona, aderendo il pensiero a quel concetto base che Agitamus sta divulgando nelle scuole del nord e sud Sardegna: l’empatia.

Ciò non è accaduto nella giornata conclusiva presso l’Istituto Comprensivo Santa Caterina di Cagliari dove degli emozionatissimi alunni non vedevano l’ora di presentare a genitori e compagni i loro bellissimi lavori imperniati, tra le altre cose, sull’abbattimento delle barriere e l’inclusione. E poi erano tanto agitati perché a seguire le loro esposizioni ci sarebbero stati genitori, parenti ma soprattutto la presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna, ex atleta paralimpica in carrozzina e quindi esempio lampante di cosa significhi esigere la pienezza di diritti nella libertà di movimento.

Eppure recarsi nell’auditorium di via Piceno non è stato semplice, perché di fianco ai gradini dell’ingresso non c’era uno scivolo e la presidente era impossibilitata ad affrontarli. Allora si è optato per un passaggio alternativo: praticamente Cristina ha attraversato una “selva oscura” lasciata all’incuria più totale dove le ruote hanno calpestato di tutto e di più prima di arrivare a destinazione.

Ora viene il bello, perché Agitamus vuole produrre cambiamenti e non suscitare scandali. Grazie al suo carattere da scorpioncina affabile e simpatica, la presidente ha posto in luce il disagio con il sorriso tra le labbra, anche perché tra gli alunni coinvolti nel progetto era presente una bambina con i suoi stessi problemi. Ha quindi proposto la ripetizione dell’evento in un luogo più consono alle esigenze di tutti. Proposta appoggiata in pieno dall’ideatore di Agitamus Manolo Cattari, anche lui presente in questa giornata comunque meravigliosa perché il pensiero a volte ha bisogno di ulteriori sussulti prima che diventi concretezza.

«La prima cosa che ho pensato – ha confessato Cristina Sanna – è stata quella di annullare il convegno – ma poi ho meditato sul ruolo che ricopro e alla nostra mission che non è certo quella di generare contrasti, semmai di migliorare l’esistente. Ho deciso di non annullare il convegno per rispetto nei confronti degli alunni che si sono impegnati a 360 gradi nel produrre e mostrare i loro lavori. Credo che i disguidi incontrati in questa circostanza saranno senza dubbio sedimentati da chi li ha vissuti in prima persona e questo è senza dubbio un altro successo di Agitamus.»

Le classi primarie e secondarie hanno poi presentato i loro lavori che saranno replicati in data da destinarsi.

Intanto. la coordinatrice territoriale del progetto Oriana Pistidda ha ufficializzato il calendario delle giornate conclusive nelle scuole del sud Sardegna: il 23 maggio 2019 sarà il turno dell’Istituto Comprensivo Deledda Pascoli di Carbonia (vedere approfondimento in basso), il 28 maggio toccherà all’Istituto Comprensivo Manzoni di Maracalagonis e il 30 maggio al Dante Alighieri Selargius in sintonia con il 1° Circolo Didattico Selargius.

Convegno finale il 31 maggio 2019 alle 9.30 presso l’Holiday Inn, in via Umberto Ticca, a Cagliari.

Atleti e studenti in grande sintonia a Carbonia

«Agitamus è stata un’esperienza forte anche per gli atleti coinvolti a Carbonia. A distanza di qualche settimana rimandano la loro felicità per aver partecipato, ci ringraziano per l’occasione di essersi fatti conoscere e aver socializzato con le nuove generazioni di studenti, rimodulando in alcuni casi, alcune vecchie esperienze scolastiche vissute e non del tutto positive.»

Così Marianna Melis, la psicologa che ha seguito l’evolversi dei lavori (vedere intervista in basso) che hanno visto come protagonista l’Istituto Comprensivo Deledda Pascoli Carbonia con una quinta elementare e una terza media. Con lei, oltre a Oriana Pistidda, hanno contribuito alla buona riuscita dei moduli la dirigente scolastica Gabriella Piras, la maestra Simonetta Avanzato, referente scuola primaria, e la sua collaboratrice Giuseppina Caria; il referente della classe media Gianni Gianeri, è stato supportato da Roberta Aru.

Il progetto concepito dal CIP Sardegna con lo zampino del vice presidente vicario Paolo Poddighe e l’intervento ponderoso della Regione Sardegna ha come sempre coinvolto tre federazioni sportive che orbitano attorno al pianeta paralimpico.

La FITARCO si è proposta con il “fisico” Fabrizio Porrà (ASD Arcieri Uras) accompagnato dai tecnici Marco Busia e Giovanna Gervasi. Nell’ambito del modulo “Pensare e comunicare diversamente” si è dato spazio al bocciofilo Alessio Melis ed al suo allenatore Erenio Matzeu della società Girasole Carbonia, affiliata alla FISDIR. E poi, nel contesto dedicato alla disabilità sensoriale, la parola è andata alla ciclista Ilaria Meloni della società S.C. Monteponi Iglesias che fa capo alla FCI.

A fine moduli la soddisfazione dei protagonisti è sincera. Fabrizio Porrà, dall’alto della sua esperienza trentennale con arco e paglioni, ha potuto impartire anche delle lezioni pratiche ai suoi nuovi amici, in quanto tecnico da 17 anni: dare un assaggio di quello che lui reputa uno sport meraviglioso è stato automatico.

«Tra me e i ragazzi lo scambio reciproco di idee e sensazioni l’ho trovato molto coinvolgente – ha detto Fabrizio – e mi resterà nel cuore. I bambini della classe elementare, oltre ad essere stati più prodighi di domande, mi sono sembrati particolarmente spontanei. Quelli delle medie si sono mostrati più interessati alla pratica della disciplina. Magari qualcuno di loro deciderà di cimentarsi seriamente: i giovani sono il nostro futuro.»

Fresco di medaglia bronzea conseguita nella categoria Elite ai Campionati Italiani di Bocce FISDIR a Loano, Alessio Melis si trova a suo agio con la platea scolastica. «I discenti più piccoli hanno ascoltato, concentrati, il mio particolare vissuto, senza che incontrassi particolari disagi – dice – e con innocenza analizzavano tutte le sfaccettature dei miei interventi mettendoci pure un tocco di simpatia. Ma se sono riuscito a parlare col cuore il merito è del mio tecnico Erenio Matzeu che ha reso più facile l’esposizione. Lui è una spalla importante, da solo non ce l’avrei fatta».

In una scuola del Sulcis non poteva mancare anche una campionessa di lusso autoctona come Ilaria Meloni di Nuraxi Figus. La ciclista ipovedente con il suo tandem ha fatto sognare i suoi tifosi con la maglia rosa al Giro d’Italia, un secondo posto nel campionato italiano di ciclocross e due titoli italiani su pista.

«Agitamus è un progetto innovativo – commenta Ilaria – che mi ha consentito di vivere un’esperienza bellissima nel modo di vedere le cose. La porterò nel mio cuore e ringrazio lo staff del progetto per questa meravigliosa occasione, sperando di ripeterla al più presto.»

Poi esterna lo slogan che ha trasmesso alle scolaresche: «La vita mi ha chiamato per essere spettinata».

Parla la psicologa Marianna Melis: «La libertà di rompere gli schemi precostituiti è stata una prerogativa degli alunni di Carbonia».

Era presente da semplice spettatrice al convegno finale dell’Istituto Comprensivo Santa Caterina di Cagliari. Di sicuro neanche la psicologa Marianna Melis si sarebbe aspettata un incidente di percorso di quelle proporzioni, ma tutto serve per crescere e migliorare: «Le riflessioni passano spesso dal toccare con manodice – e, talvolta, si comprende come non sia scontato parlare di accessibilità». Di sicuro sarà molto ferrata nel coordinare l’appuntamento finale al Deledda Pascoli di Carbonia.

Come si sono posti i ragazzi sulcitani di fronte al concetto di inclusione?

A loro non è affatto sconosciuto, l’impressione che da subito ho avuto è quella di poter “trovare spazio”. Gli alunni e i professori di 3ª media, ci hanno dato la conferma che per loro è stato un processo durato nel tempo, hanno lavorato tanto con diverse difficoltà affrontate insieme. A ciò si aggiunga l’attenzione dei professori agli aspetti emotivi e psicologici; ne è seguito un confronto sincero dal quale sono nate delle belle amicizie e una classe coesa.

Le sensazioni venute fuori, invece, dall’interazione con i bambini di quinta elementare?

Ho avuto a che fare con una classe accogliente e piena di ricchezza con bambini spontanei e liberi capaci di riflessioni profonde. Durante le giornate passate insieme abbiamo parlato di empatia, fiducia, rispetto, impegno e per loro non è stato difficile avvicinarsi e provare a mettersi nei panni degli atleti e di chi vive una disabilità. Le domande dei bambini sono arrivate, dirette e puntuali, genuine e commosse solo come chi è libero di emozionarsi sa fare.

Quali effetti sprigionerà la missione Agitamus a Carbonia?

Tutte queste parole non sono rimaste lì, sono state un semino piantato nel profondo che ha iniziato a germogliare. Durante l’ultimo modulo dedicato al curricolo verticale, gestito e organizzato interamente dagli alunni, è capitato un momento inaspettato che voglio raccontare. Dopo le diverse attività proposte, i ragazzi di 3ª hanno gestito anche le riflessioni finali in cerchio, quella che noi adulti chiamiamo la “verifica degli apprendimenti”.

Cosa è emerso?

Alla domanda di una studentessa “cosa significa che vorresti che tutti ci volessimo bene?” i bambini di 5° sono tornati sul tema dell’inclusione e uno di loro ha raccontato il suo stato d’animo nei confronti di una loro compagna straniera presente in quel momento nel cerchio, bersaglio a scuola di “scherzi” e prese in giro. Prendono la parola a turno, ascoltandosi: molti di loro pensavano che lei non fosse consapevole di cosa le capitasse intorno, che forse non capisse bene per via della lingua e invece lei di tutto questo si è sempre accorta in silenzio, un silenzio di chi forse, nella sua giovane vita, ne ha già viste troppe e più terribili per protestare ancora.

In seguito che è accaduto?

Seppure con fatica è voluta restare nel gruppo a sentire le motivazioni di quei “giochi” nei suoi confronti; fra le lacrime cercava un senso e ascoltava i compagni. Hanno visto coi loro occhi quanto le parole possono far male e si sono sentiti responsabili. Parlando con lei in prima persona si sono scusati guardandola finalmente in faccia. Interrompere quei brutti scherzi significava per loro l’esclusione dal gruppo e così preferivano far finta di niente. Qualcuno non ha partecipato ritenendo il tutto molto sgradevole spezzando così la catena. Alcune bambine hanno invece notato la sua gentilezza ed educazione, nonostante tutto.

Che conclusioni trarre da questo episodio?

Mi ha fatto riflettere il pensiero, evidentemente errato, che l’affrontare l’argomento con lei e scusarsi direttamente la facesse soffrire di più rispetto al far finta di niente e cercare una soluzione in sua assenza. Già in classe le insegnanti avevano parlato di questi episodi ma la potenza di averlo elaborato tra loro, con la bambina presente e stimolati da ragazzi di qualche anno più grandi, è stata fortissima. Lei finalmente si è sentita capita e considerata ed è stata parte di quel gruppo.

E gli atleti cosa hanno trasmesso a voi uditori?

La profonda umanità, la voglia di esserci e di poter parlare di sé senza tabù, il far parte di un gruppo e sentirsi apprezzati, il non volersi sentire per forza protetti e trattati come incapaci ma potersi esprimere con le proprie qualità dando valore a ciò che si sa, si vuole e si si può fare, l’avere il tempo, trovare il proprio tempo per prendersi una rivincita con sé, con gli altri, con la vita.

Si sviluppa qualcosa di altamente proficuo..

La ricchezza nasce dalla diversità, dal mettersi in gioco e qualche volta dall’uscire fuori dai propri schemi. In tutto questo esprimo il mio l’orgoglio per gli alunni e i ragazzi che, seppur vicina fisicamente in alcuni momenti, hanno portato avanti la lezione in autonomia e in modo encomiabile.

Concludendo?

Le società sportive vogliono esserci e partecipare, proporsi come riferimento nel territorio anche dopo Agitamus, sicuramente un progetto che mette le sue radici e fa germogliare nuovi frutti.