22 November, 2024
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Il commissario straordinario Tarcisio Agus ha scritto una lettera aperta al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sull’impianto termodinamico proposto nel perimetro del Parco Geominerario.

«Mi permetto, con il rispetto dovuto a colui che mi ha chiamato a ricoprire l’importante e delicato compito di guidare, da Commissario Straordinario, l’importante Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna che nei prossimi giorni sarà oggetto di valutazione da parte della Commissione del Global Geoparks Network coordinata dall’UNESCO (GGN) – scrive Tarcisio Agus al ministro dell’Ambiente -, di esprimerle la mia opinione circa l’impianto in oggetto, nell’intento di promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori interessati che ricadono al’interno delle aree del nostro Ente. L’impianto, contestato da più parti, non esclusa la Regione Autonoma della Sardegna che ha espresso parere negativo, si colloca nell’area dei comuni di Gonnosfanadiga e Guspini, porte di ingresso del Parco Geominerario per quel che riguarda le aree storico-minerarie del Guspinese-Arburese.»

«Le domando – aggiunge Tarcisio Agus – se una megacentrale di tali dimensioni, che occupa oltre 400 ettari di superficie agricola, sia compatibile con un territorio di particolare valore storico, culturale ed ambientale, nel quale sono presenti due fra i più significativi impianti minerari della Sardegna, quello di “Perd’e Pibera” a Gonnosfannadiga e quello di Montevecchio, sicuramente fra i più rilevanti d’Europa, nonché il geosito noto come “Canne d’Organo” ubicato nell’abitato di Guspini. Mi permetto di suggerire, per una riflessione sul merito, se l’energia prodotta dalla mega centrale non possa essere prodotta diversamente, per esempio incentivando le numerose aziende agricole affinché si dotino di impianti capaci di generare elettricità pulita, come ad esempio avviene con successo in Trentino Alto Adige che certo non può vantare il soleggiamento della Sardegna, consentendo alle stesse di abbattere i costi di produzione e conferire il surplus a costo zero in rete. Ciò renderebbe possibile inoltre l’eliminazione definitiva della ragnatela di linee aeree elettriche che oggi deturpano visivamente il paesaggio.»

«Educare le comunità interessate al Parco al rispetto per l’ambiente e all’ossequio di quanto saggiamente indicato dal Global Geoparks Network, credo imponga agli organi cui è affidata la responsabilità delle scelte, la necessità di trovare una via coerente, praticabile e forse anche coraggiosa. Ciò al fine di evitare situazioni destabilizzanti all’interno di un territorio che aspira, con non poche difficoltà – conclude Tarcisio Agus -, a misurarsi con analoghe, importanti realtà presenti ovunque in Europa.»