I 50 anni dello statuto dei lavoratori – tra saldi principi e necessaria innovazione – di Gavino Carta (CISL)
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In un momento così difficile per la Sardegna e per il Paese è certamente necessario un grande sforzo collettivo, e di condivisione delle proposte, per rilanciare l’economia e per far fronte all’emergenza sanitaria ancora in atto. Il presupposto è che questo impegno unitario derivi da un riconoscimento dei ruoli di quanti, da posizioni diverse, si spendono per il bene comune del paese e della Regione.
• Altri interventi per il Fondo per la finanza inclusiva, la Protezione civile, lo smart working per i dipendenti regionali, le imprese agricole, gli inquilini in difficoltà economiche, per circa 68 milioni di euro per la gran parte si tratta di misure a carattere assistenziale e di garanzia ai prestiti per le imprese, utili senz’altro, ma che per essere efficaci devono raggiungere i destinatari in tempi brevissimi ed essere integrati da interventi a carattere strutturale, di sostegno a una fase espansiva dell’economia isolana. Impegno che l’Europa ed il Governo nazionale stanno varando e che deve vedere protagonista la Regione con una sua strategia.1) Indispensabile una nuova manovra finanziaria e di bilancio riorientata sul rilancio dell’economia e del lavoro. Nell’immediato come già detto è prioritario sostenere le famiglie e sostenere le imprese e il tessuto produttivo messo a dura prova dall’emergenza sanitaria e dalla sospensione dell’attività. Anche la Regione deve immettere liquidità nel sistema delle imprese, e non solo attraverso le facilitazioni sulle garanzie di accesso al credito, ma indirettamente riducendo anche una parte dei tributi di competenza regionale, e abbattendo il costo degli interessi sul debito. Ma un altro obiettivo prioritario che la Regione deve concretizzare in tempi rapidissimi è l’accelerazione della spesa regionale in particolare su tutti i capitoli riguardanti i fondi europei e l’immediato disbrigo delle pratiche di pagamento sui crediti delle società, agendo sulla burocrazia e la semplificazione delle procedure. Il Programma regionale di sviluppo e il Bilancio, alla luce anche di una legge di stabilità per il 2020 varata a carattere tecnico, devono essere quindi riorientati, affrontando la recessione e l’emergenza sanitaria e produttiva, con una nuova manovra di dimensione e indirizzi straordinari e con nuovi investimenti. Tale nuova manovra dovrà avere una scansione pluriennale e trovare collocazione in vista del 2021 nel prossimo Documento Economico e Finanziario. In questa programmazione fondamentale diventa il finanziamento delle infrastrutture e della innovazione tecnologica e digitale. Il rafforzamento della rete dei servizi pubblici diventa altresì improcrastinabile, anche per l’esperienza maturata negli ultimi mesi di emergenza da Covid-19. Occorre migliorare gli organici del sistema socio-sanitario con le assunzioni di operatori indispensabili alla prevenzione e cura, soprattutto nell’assistenza domiciliare, nei controlli della RSA e delle case di riposo, nella non autosufficienza e nell’assistenza a domicilio nell’accompagnamento e nella tutela minori. Altro e primario obiettivo riguarda la istituzione di un Fondo annuale e pluriennale per la formazione professionale, la digitalizzazione del sistema e l’aggiornamento del personale, insieme al rafforzamento della dotazione informatica delle scuole.
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Il 1° maggio 1950, dall’unificazione tra la LCGIL e la FIL, nasce la CISL, con la proclamazione a Roma al Teatro Adriano.
Anche in Sardegna a maggio si costituiscono le unioni sindacali provinciali.
I 70 anni di rappresentanza e protagonismo della CISL nel mondo del lavoro dell’Isola li festeggiamo in un momento di grande emergenza sanitaria ed economica, che si riverbera pesantemente sulle condizioni di vita e di lavoro di tutti i sardi.
La ricorrenza del 1° maggio, festa del lavoro, e della nascita della CISL, non possono vedere come nel passato una partecipazione popolare adeguata, a causa delle prescrizioni sul distanziamento sociale.
Nonostante queste limitazioni, l’impegno che stiamo profondendo per contrastare la diffusione del contagio e garantire la sicurezza dei lavoratori, per la tutela del reddito dei lavoratori e delle famiglie, per una strategia utile a rilanciare l’economia e il lavoro, sono un segnale forte e visibile che rinnova lo spirito e il significato sia della ricorrenza del 1° maggio che le ragioni della nascita della CISL come sindacato libero e popolare.
Libero perché autonomo dalla politica, popolare perché inserito e radicato in tutte le comunità della Sardegna e partecipe dello sviluppo del Paese e dell’Isola con gli stessi diritti, pur con diversi ruoli, della rappresentanza politica.
Questa concomitanza non casuale, del 1° maggio e della nascita della CISL, è un fatto certamente simbolico, ma anche evocativo della volontà di essere un soggetto di rappresentanza di lavoratori, pensionati, disoccupati, donne e uomini, che nasce nel lavoro e che attraverso la sua cittadinanza nello stato intende garantirne autonomo ruolo e dignità.
Dal 1950 molta acqua è passata sotto i ponti e la Sardegna è profondamente cambiata, nonostante perdurino una grande quantità di problemi, la prima modernizzazione dell’Isola ha visto protagonista il sindacato con le idee, le proposte e le lotte.
Ora, in un difficile frangente della storia, siamo di nuovo, e come altre volte, impegnati ad affrontare il presente e il futuro con rinnovata combattività e positiva speranza di superare le avversità della crisi sanitaria e delle sue conseguenze, per la ripresa del lavoro in sicurezza e per una nuova fase espansiva dell’economia.
In questa direzione la CISL sarda è unitariamente impegnata con la CGIL e la UIL, e in totale sintonia con le strategie sindacali nazionali, a confrontarsi con la Regione Sardegna per condividere le scelte necessarie a superare la crisi sanitaria e produttiva.
Infatti senza una strategia unitaria tra forze sociali e istituzionali sarà impresa ardua venire a capo di una recessione economica senza precedenti e dall’emergenza sanitaria che ha radicalmente cambiato abitudini, modi di vivere e di lavorare.
L’appello che in questa occasione la CISL sarda rinnova alla Regione è di dare corpo a un confronto e a un dialogo indispensabile per andare oltre la crisi e per costruire la seconda modernizzazione della Sardegna.
Come in tutti questi settanta anni i lavoratori, i pensionati, le donne e gli uomini della CISL sono e saranno al fianco di tutto il popolo sardo e delle sue istituzioni per promuovere la giustizia sociale, la dignità del lavoro e della persona, i diritti di cittadinanza.
Gavino Carta
Segretario Generale CISL Sardegna
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I segretario regionali di CGIL, CISL e UIL, Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca, hanno chiesto all’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, la pubblicazione del Rapporto di Monitoraggio.
«Lo scorso 17 febbraio, al tavolo “Agenda Industria”, ci sono stati illustrati i principali risultati emersi dal II Rapporto di Monitoraggio del Piano Energetico e Ambientale della Regione Sardegna 2015-2030 (PEARS) – scrivono in una nota Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca -. In quell’occasione, si era ipotizzato di presentare il Rapporto nel corso di una “Conferenza regionale sull’Energia” che Lei intendeva promuovere a breve anche come momento di confronto e di riflessione per un eventuale riorientamento del Piano stesso e adeguamento a quanto, nel frattempo, si sta definendo a livello europeo e nazionale. Nessuno avrebbe ovviamente potuto prevedere che di lì a poco la diffusione del Coronavirus avrebbe determinato un blocco sostanziale delle attività, costringendo tutti noi a rivedere la programmazione che ci eravamo dati.»
«In attesa del riavvio operativo a seguito dalla progressiva uscita dal “lockdown” e stante la difficoltà di poter prevedere comunque nel medio termine una “conferenza” aperta al pubblico e fortemente partecipata, siamo dell’avviso che si dovrebbe comunque procedere a rendere pubblici i contenuti del II Rapporto di Monitoraggio – aggiungono Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca -. Ciò al fine di poter disporre di un documento particolarmente utile anche per i ragionamenti che sono oggetto del tavolo “Agenda Industria” da Lei voluto e costituito.»
«La sostenibilità del sistema energetico regionale, la sua evoluzione in chiave di una de-carbonizzazione e neutralità climatica, la possibilità di costituire la base per avviare uno sviluppo di importanti filiere anche industriali basato su FER, efficienza energetica, smart grid e smart city, unito alla necessità di costruire un sistema che si adatti e sia in grado di resistere adeguatamente alle crisi a cui va ormai regolarmente incontro il nostro sistema economico e sociale – concludono Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca -, richiedono di poter conoscere nel dettaglio l’evoluzione del sistema energetico regionale, l’attuazione del PEARS, e monitorare l’efficacia delle misure programmate.»
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La Regione Sardegna ha opportunamente e positivamente siglato con le parti sociali ed imprenditoriali l’accordo quadro del 26 marzo 2020, contenente provvedimenti utili a governare l’emergenza sanitaria, la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, le tutele dei lavoratori, recependo non solo dispositivi e indicazioni nazionali, ma estendendone gli effetti ad una platea più ampia di settori e Lavoratori, garantendo la copertura degli opportuni ammortizzatori sociali a beneficio della specifica comunità del lavoro Sarda.
Al momento non sappiamo ancora per quanto tempo si protrarrà l’attuale emergenza sanitaria, né quali ulteriori effetti recessivi produrrà, anche se tutti gli osservatori prevedono scenari non certo incoraggianti e ancora più evidenti nella seconda meta del 2020 e ancora di più per il 2021, quanto a rallentamento dell’economia, delle produzioni e della domanda di beni e servizi, tuttavia è lecito pensare ad un necessario prolungamento degli interventi attualmente in campo attraverso ulteriori dispositivi e risorse da parte dello Stato e della stessa Regione a tale titolo definiti.
Esiste però in pari tempo l’esigenza di agire con una seconda fase d’intervento che preveda misure a sostegno dell’economia idonee ad invertire la tendenza recessiva già in atto.
Come affermato dalla stessa presidente dell’Unione europea, nonostante freni da parte di alcuni stati membri, occorrerà che l’Europa e i propri istituti economici, ma lo stesso dicasi per le omologhe organizzazioni Mondiali, provveda in tempi rapidi a varare misure ed interventi economici che impediscano ulteriori fenomeni recessivi e favoriscano l’espansione dell’economia, il rilancio delle produzioni di beni e servizi pubblici e privati, il lavoro, la salute e la coesione sociale.
L’Unione europea deve quindi dotarsi di una strategia utile a sostenere una fase espansiva dell’economia nei Paesi del continente, senza addossarne i costi e i successivi vincoli agli Stati più esposti alle conseguenze della pandemia, come per ora sono l’Italia, la Spagna, e la Francia.
Non è sufficiente aver, infatti, rimosso il divieto sugli aiuti di stato, sul pareggio di bilancio, sullo sforamento del debito pubblico in rapporto al PIL, poiché il nostro Paese, già con un alto livello di indebitamento, non può aggravare la sua condizione mettendo in campo stanziamenti rapportabili a quelli della Germania o degli Stati uniti, pena l’esposizione dei titoli pubblici alla speculazione sui mercati finanziari e l’accrescersi delle difficoltà delle imprese, con l’avanzare recessione economica e la carenza di domanda e liquidità .
Ecco perché Il sostegno dell’Europa diventa urgente ed indispensabile quanto a strategie e a interventi finanziari di sostegno all’economia ed al lavoro adeguati.
In questo quadro anche lo Stato per la sua parte e la stessa Regione Sardegna, per quanto di sua competenza e responsabilità, non può sottrarsi alla immediata definizione di una strategia anti-recessiva, che sia di sostegno alle imprese e al mondo del lavoro.
Occorre quindi che la Regione definisca alcune peculiari e prioritarie linee d’azione:
Capitolo a parte merita la sanità pubblica, che nel paese sostiene il peso dell’emergenza Coronavirus, la quale dovrà senz’altro essere oggetto di interventi finanziari e di potenziamento che, alla luce dell’esperienza maturata in questa drammatica contingenza, dovranno stravolgere finalmente le precedenti impostazioni e decisioni che hanno caratterizzato anni di tagli e ridimensionamenti.
La Regione Sardegna deve affrontare con urgenza questo tema, riconsiderando, alla luce degli eventi in corso, il piano complessivo di riforma della sanità, favorendo la qualità dell’offerta sanitaria, sia sul versante della prevenzione che della emergenza e della cura, riconsiderandone i costi a carico della stessa Regione. I trasferimenti dello Stato, sia sulla spesa storica che in capo ai futuri interventi di rafforzamento della sanità pubblica, vengano allineati a quelli delle altre regioni, e commisurati ai bisogni della popolazione.
Lungo le direttrici d’intervento prima richiamate, un accordo in tempi rapidi con sindacati e parti datoriali rappresenterebbe un segnale forte e di positiva speranza all’intera Isola.
Pertanto, la Giunta non esiti, ma agisca subito per favorire la crescita economica e lo sviluppo della Sardegna, valorizzando anche quanto positivamente si sta facendo per integrare il reddito dei lavoratori in previsione di una ripresa delle attività produttive e dei servizi.
Gavino Carta
Segretario generale CISL Sardegna
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Oggi è stato compiuto un significativo passo avanti verso la definizione dell’Intesa quadro proposta da Cgil Cisl e Uil che dovrà essere condivisa dalle parti datoriali, già domani sera in una nuova videoconferenza con la Regione.
«Il presidente della Regione Christian Solinas – si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil -, nel corso di un confronto via web nel pomeriggio, ha accolto la richiesta avanzata dai segretari generali Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca, che hanno colto l’occasione anche per approfondire tutte le criticità dell’emergenza Covid-19, dalle gravissime condizioni del sistema sanitario alle difficoltà del mondo del lavoro, sia sul fronte della salute e sicurezza che su quello della crisi economica e produttiva. Secondo Cgil, Cisl e Uil, l’Intesa, che potrà essere implementata con nuove misure in base all’evolversi della situazione, oltre a recepire decreti e protocolli nazionali, dovrà contenere: l’accordo per l’ammortizzatore in deroga e misure integrative, rispetto al decreto nazionale “Cura Italia”, per tutti i lavoratori stagionali, le colf ed altre diverse figure, oggi esclusi dai sostegni; il coinvolgimento nell’Unità di crisi sanitaria delle organizzazioni sindacali; una sede di monitoraggio e di pronto intervento, coordinata con la Prefettura, sulla salute e sicurezza nelle aziende che restano in attività; un focus periodico sull’andamento della situazione.»
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«E’ indispensabile in questa delicatissima fase che la Regione Sardegna istituisca un tavolo permanente di concertazione con le parti sociali ed economiche. E’ questo il metodo adottato dallo stesso Governo nazionale prima dell’emanazione di ciascun provvedimento ed è pure il metodo adottato dalla quasi totalità delle regioni italiane con le rispettive rappresentanze.»
Lo scrive, in una nota, Gavino Carta, segretario generale della CISL sarda.
«Nulla sappiamo dei provvedimenti che la Giunta regionale si appresterebbe ad adottare nella prossima riunione in programma, in base alle informazioni in nostro possesso, nelle prossime ore – aggiunge Gavino Carta -. Ferma restando l’esigenza di un confronto specifico con la Regione, che incida in termini significativi anche sulla recente manovra economico-finanziaria approvata dal Consiglio Regionale, è urgente e necessario intervenire su alcune direttrici:
«In attesa di una urgente convocazione di un tavolo specifico sull’emergenza in atto, riteniamo indispensabile che la Giunta regionale adotti in via propedeutica ed autonoma rispetto ai provvedimenti attesi da parte del Governo decisioni opportune sui temi richiamati – conclude Gavino Carta –. Il contributo e la partecipazione del sindacato in questa fase complicata e inedita sta favorendo le migliori sintesi nelle azioni e nei provvedimenti. La Regione decida piuttosto che procedere da sola di aprire al dialogo necessario e utile nell’interesse della collettività.»
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«Il confronto con le parti sociali e la ricerca dell’unità è fondamentale per attivare una risposta unitaria ed efficace all’emergenza occupazionale, economica e sanitaria. Il presidente della Regione, Christian Solinas, non taccia sulla richiesta del Sindacato e sullo stesso invito del presidente della Repubblica ad un’unità di intenti.»
Lo scrive, in una nota, Gavino Carta, segretario generale della CISL Sardegna.
«Il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla necessità inderogabile di uno sforzo comune e di unità d’intenti, per meglio rispondere ai problemi posti dall’emergenza coronavirus, e alle conseguenze nefaste sull’economia e sulla intera società del Paese – aggiunge Gavino Carta -, deve essere immediatamente accolto dalla Regione Sardegna, e in primo luogo dal suo presidente, Christian Solinas, al quale rinnoviamo, ancora una volta, l’urgenza di un immediato incontro per affrontare e decidere, ciascuno per le proprie funzioni e responsabilità, su una comune strategia, di breve e lungo periodo, sulle emergenze sanitarie, sugli atti necessari a governare l’impatto dei provvedimenti varati a livello nazionale, sui drammatici problemi del lavoro e delle crisi aziendali e produttive, sulle questione insolute dei trasporti e della insularità, dell’energia, dell’industria e dell’ambiente, della formazione e delle politiche attive del lavoro, in primo luogo.»
«Sono le stesse drammatiche condizioni del mondo del lavoro e dei problemi strutturali dell’Isola che necessitano, per essere meglio affrontate e risolte, di risposte immediate e tempestive, da inserire in una strategia che non può non partire dalla manovra economica e finanziaria per il 2020 e dai provvedimenti straordinari utili ad affrontare le conseguenze dell’emergenza sanitaria, e ormai anche economica e produttiva. Tutti aspetti che debbono vedere l’immediato coinvolgimento delle rappresentanze economiche e sociali, così come da qualche settimana sta già facendo il Governo nazionale, e che ancora aspettiamo di vedere dalla Giunta regionale – rimarca Gavino Carta -. La crisi del mercato del lavoro isolano, le vertenze aziendali che la Regione deve gestire con migliore protagonismo (Air Italy ed altre), gli effetti nefasti del lungo esercizio provvisorio, i pagamenti e la spesa della Regione in forte ritardo soprattutto sui Fondi europei, le riforme di settore da costruire e avviare, sono tutte emergenze che, sommandosi a quella sanitaria, necessitano della massima unità e del coinvolgimento di chi rappresenta i lavoratori e le imprese della Sardegna.»
«Il senso di responsabilità del sindacato ha per ora portato a evitare una forte contrapposizione con la massima istituzione di rappresentanza della Regione, proprio per la dimensione delle emergenze in atto e per la ricerca di una unità che anche in Sardegna deve essere messa in campo. Al presidente della Regione chiediamo ancora una volta di rompere subito gli indugi e di convocare con urgenza il Sindacato, che ha già formulato una precisa richiesta di incontro e che non ha avuto però risposta. Un comportamento che non ha precedenti nella storia dei rapporti tra Sindacato e Regione – conclude il segretario generale della CISL Sardegna -, neppure in momenti di aspro e duro confronto che hanno portato a scioperi e manifestazioni per il merito non condiviso dei provvedimenti, ma mai per il rifiuto di pervenire a un confronto con le rappresentanze sociali.»
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Questa mattina il commissario UST CISL del Sulcis Iglesiente Piero Ragazzini ha tenuto una conferenza stampa, nella sede di via Mazzini, a Carbonia, sulla chiusura del tesseramento 2019 e sul resoconto dell’attività svolta dall’INAS, dal CAAF, da Adiconsum e dall’Ufficio vertenze. Ha partecipato alla conferenza stampa, tra gli altri, il segretario regionale Gavino Carta.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti, è stato fatto un resoconto sullo stato di salute della CISL che nel territorio è l’organizzazione sindacale con il maggior numero di iscritti (oltre 15.000), ed è stato presentato un rapporto sulle pensioni erogate nel Sulcis Iglesiente distinte per Comune, tipologia ed importo erogato, oltre ai programmi e le prossime iniziative della UST CISL del Sulcis Iglesiente.
Piero Ragazzini ha spiegato che entro il mese di aprile, quando scadranno i dodici mesi di gestione commissariale, la CISL del Sulcis Iglesiente avrà i suoi nuovi organismi regolarmente eletti.
Alleghiamo alcune fotografie e gli interventi del commissario Piero Ragazzini e del segretario regionale Gavino Carta.
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Un confronto in occasione del Mese dei diritti umani e nel giorno del 71esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu: ASARP presenta la Conferenza Nazionale “Il diritto di avere diritti”, che si terrà il 10 dicembre presso l’Aula Magna della Corte d’Appello di Cagliari, dalle 9.00 alle 19.00.
«Questi nostri anni, sono caratterizzati da pesanti e inaccettabili disuguaglianze sociali e territoriali – spiega Gisella Trincas, presidente nazionale dell’UNASAM – che determinano, in una sempre maggiore fascia di persone, la violazione dei più essenziali diritti umani.»
Quattro momenti di dibattito, quattro occasioni di incontro per mettere a fuoco le criticità esistenti e indicare nuove strade da percorrere per il benessere di una collettività solidale. Giovanna Del Giudice presidente Conferenza Basaglia, portavoce Campagna Nazionale “E tu slegalo subito”, coordinerà la prima sessione dal tema “Salute mentale, dipendenze e autodeterminazione”, Antonello Murgia, medico e portavoce del Mese dei Diritti Umani, invece coordinerà la seconda sessione dal tema “Stato Sociale, Uguaglianza, Democrazia e Partecipazione”. Nella terza sessione relatori e relatrici si confronteranno sulla questione delle “Persone private della libertà e percorsi alternativi alla detenzione”, coordinati da Stefano Cecconi portavoce nazionale dell’Osservatorio Nazionale OPG/REMS. L’ultima sessione, coordinata da Roberto Loddo ASARP, verterà su “Migrazioni, cittadinanza, questione minorile”.
Saranno presenti in veste di relatori: Mauro Carta, Vito D’Anza, Alessandro Coni, Gilberto Ganassi, Maria Mura, Giangiacomo Pisotti, Nerina Dirindin, Marco Espa, Don Marco Lai, Lilli Pruna, Caterina Cocco, Gavino Carta, Maria Francesca Ticca, Cristina Ornano, Dario Sarigu, Angela Lai, Lucia Mastino, Riccardo Curreli, Ettore Cannavera, Antonella Calcaterra, Ilham Mounssif, Antonello D’Elia, Silvana Tilocca, Valentina Brinis, Giorgio Altieri, Anna Cau. L’apertura dei lavori sarà presieduta da Gisella Trincas presidente nazionale dell’UNASAM e da Maria Grazia Giannichedda presidente della Fondazione Franca e Franco Basaglia. Sono stati invitati per i saluti istituzionali Gemma Cucca presidente della Corte d’Appello di Cagliari, Mauro Grandesso Silvestri presidente del Tribunale di Cagliari, Maria Alessandra Pelegatti procuratore Capo della Repubblica di Cagliari, Mario Nieddu assessore regionale della Sanità Regione Sardegna, Paolo Truzzu sindaco di Cagliari e Aldo Luchi presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari.
Parteciperanno studentesse, studenti e insegnanti dell’Istituto Professionale Sandro Pertini di Cagliari. Saranno riconosciuti i crediti formativi dall’Ordine degli Avvocati di Cagliari e sarà rilasciato attestato di partecipazione.