22 December, 2024
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Un’intera giornata vissuta tutti insieme nella bellissima cornice dei giardini di via Tavolara. Il primo maggio sassarese, organizzato da Heliogabalus e dal Comitato che racchiude insieme a Acli, Endas e Uisp numerose associazioni cittadine, vivrà domani il suo momento più importante e sarà un momento che partirà sin dalla mattina per concludersi a tarda sera. Ci sarà spazio per tutti, dai bambini ai ragazzi, dai giovani, agli anziani. Oltre al programma di iniziative di intrattenimento e di animazione curate da Uisp e Endas la mattina è previsto anche un interessante convegno dedicato alle 15 proposte per combattere le disuguaglianze e per promuovere lo sviluppo. Un incontro dibattito, in programma dalle 11,00 e promosso da Acli, Endas e Uisp, insieme alla Fondazione Accademia dei Popoli-Casa di Popoli Cultura e Religioni.

A discutere e approfondire il tema saranno l’Arcivescovo di Sassari Monsignor Gianfranco Saba, il direttore della Fondazione di Sardegna Carlo Mannoni, l’economista e Prorettore dell’Università di Sassari Luca Deidda.

Contribuiranno al dibattito le testimonianze di alcuni protagonisti del mondo dell’istruzione, dell’impresa e dell’associazionismo.

La testimonianza sull’istruzione sarà proposta dal Dirigente Scolastico dell’istituto magistrale Margherita di Castelvì il prof. Gianfranco Strinna, Fabrizio Pilo, AD di Verdevita, discuterà di economia circolare, Pierluigi Pinna, Ad di Abinsula parlerà di innovazione tecnologica, poi Paolo Appeddu, dirigente ed esperto di politiche energetiche e infine, Maria Pina Casula, portavoce di Crescere al Sud, sulle politiche di contrasto alle povertà educative.

Ci sarà ovviamente spazio per la musica con il concerto che è iniziato già dal pomeriggio del 30 aprile. Il programma di domani avrà in Nada e nel duo Gavino Murgia/Majid Bekkas due dei momenti più importanti e attesi. Ma altrettanto attesa sarà l’esibizione di Pierpaolo Capovilla che arriva a Sassari nella doppia veste di solista e con i suoi One Dimensional Man. Nelle ultime ore il programma musicale si è ulteriormente arricchito con la presenza di Forelok e Aarawak una delle realtà più interessanti del panorama reggae nazionale. E poi ancora i sassaresi Angela Colombino, il progetto Arrogalla, il narratore, poeta e interprete Cinaski.

C’è poi l’arte con il progetto Ri-trascrizioni di Antonello Fresu che consentirà a tutti i partecipanti di contribuire alla stesura di un libro scritto a mano. L’opera scelta sarà “la lettera sulla Costituzione agli studenti” di Piero Calamandrei.

E poi dalle 17,00 la Dinamo. La partita di ritorno della finale di Eurocup contro i tedeschi del Wurzberg sarà visibile nel maxi schermo posizionato all’interno dei giardini di Via Tavolara.

«Abbiamo cercato di creare un grande contenitore nel quale inserire iniziative ed eventi capaci di attirare il numero di accontentare tutti – affermano i promotori del Comitato 1 maggio -. Per noi era e rimane prioritario offrire alla città e al territorio una bella festa ma anche una serie di spunti di riflessione. L’auspicio è di farlo diventare un appuntamento fisso e di riempirlo sempre più di contenuti, perché questo deve essere il vero spirito che anima il 1 maggio e la festa del lavoro.»

 

 

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Il primo maggio musicale ritorna a Sassari con due giorni di concerto di grande livello all’interno delle iniziative organizzate da Heliogabalus e dal Comitato 1 Maggio, promosso da Acli, Endas e Uisp e con l’adesione di numerose associazioni.

Nei giorni scorsi la direzione artistica della manifestazione ha completato il cartellone delle esibizioni previste il 30 aprile ed il 1 maggio all’interno dei giardini di via Tavolara. Ai nomi di Nada e Gavino Murgia con Majid Bekkas, già ufficializzati nei giorni scorsi in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, si aggiunge un ricco elenco di artisti e band sia locali che nazionali e internazionali. «Il tema che si è deciso di seguire nella scelta degli artisti è stato infatti quello delle Nuove Produzioni: dalla Sardegna al panorama internazionale», afferma Federico Marras.

«Tutti i musicisti invitati, infatti, presenteranno il loro ultimo lavoro discografico, di recente pubblicato o addirittura in anteprima. Lo eseguiranno dal vivo, dando vita ad una lunga battuta musicale, in perfetto stile “concertone” del primo maggio. Alcuni degli album che sentiremo seguono una lunga serie di dischi all’attivo, altri costituiscono un vero e proprio debutto. Faranno parte dello stesso cartellone, infatti, sia giovani band che artisti noti al grande pubblico, e di differenti estrazioni musicali.»

Per le esibizioni del 30 aprile si è scelto di prediligere una linea decisamente Underground. Il primo nome è quello di One Dimensional Man, il  power rock trio attivo dal 1995 composto da Pierpaolo Capovilla (basso e voce) una vera e propria pietra miliare della scena underground italiana, Carlo Veneziano (chitarra) e Franz Valente (batteria). Spazio poi ad una band sassarese, gli Apollo Beat che presenteranno in anteprima dal vivo i brani del nuovo lavoro dal titolo “Sfera”.

E poi ancora D-Lewis, uno dei dj/produttori più affermati della scena italiana, Veraproject, il progetto che vede insieme la musicista sassarese Elisabetta Usai con Luca Usai, Samuel Peitas, Federico Carbini ed Ermes Conforto. E, infine, l’emergente alternative rock band dei Mildred.

Il 1 maggio sarà invece dedicato alla musica dei popoli che celebra prima di tutto un compleanno speciale: i 50 anni di attività di Nada. Nel 1969 infatti, a soli 15 anni debutta a Sanremo con “Ma che freddo fa” una delle artiste italiane più apprezzate. A Sassari presenta i brani del suo nuovo lavoro discografico “È un momento difficile, tesoro”. Un album minimale e misurato.  Un album che può dirsi ben fatto. Lo riconosce la stessa Nada che ha dichiarato di essere soddisfatta di come è riuscito questo lavoro, un lavoro che – parole sue, all’apparenza contraddittorie – forse non è divertente ma che rende felici. Il disco è stato registrato in Inghilterra, a Bristol, dove Nada si è trasferita per circa un mese. Città in cui è di casa oltre che il produttore, anche Pete Judge, tromba del giro dei Portishead che ha colto l’occasione per collaborare in tre canzoni.

Non meno attesa l’esibizione di Gavino Murgia e Majid Bekkas. Africa Sky, questo il titolo del progetto che verrà presentato a Sassari è momenti di magia. Aspetti fortunati di umanità. Set di musica nel cuore del tempo. La musica di Gavino Murgia e Majid Bekkas è tutto ciò: la magia, umana, profonda. Questo progetto, concepito per trio, riflette le loro innumerevoli esperienze musicali vissute a ogni latitudine del mondo. Offre le radici e l’apertura, la tradizione e la modernità. Un pulsare dai cuori allineati, che si parlano e si raccontano al pubblico in modo onesto, sincero, appassionato. Un meltin’ pot di strumenti e musica araba, gnawa, jazz, arcaica come quella sarda e quella afro americana.

Completano il cartellone del 1 maggio il progetto Arrogalla del compositore elettronico e live performer Francesco Medda, l’esibizione della cantautrice sassarese Angela Colombino e il poeta, narratore e interprete Cinaski.

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Lunedì 8 aprile, alle 12.25, andrà in onda su Rai3 Tesori troppo nascosti, puntata speciale della rubrica Tg3-Fuori TG dedicata alle meraviglie archeologiche della Sardegna nuragica e pre-nuragica e alla loro difficile gestione e valorizzazione. Nel corso della puntata, condotta da Maria Rosaria De Medici e curata da Mariella Venditti, l’inviato del TG 3 Giorgio Galleano presenterà i servizi realizzati sull’Isola l’inverno scorso.

Il primo servizio, dedicato alle Domus de Janas decorate e alla loro candidatura a far parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco, vedrà le telecamere del tg3 entrare per la prima volta nella Domu de Janas di Sa Pala Larga di Bonorva, scoperta nel 2008 e da allora chiusa per monitoraggio e restauri. Ad illustrare agli spettatori Sa Pala Larga e la Tomba del Capo di Sant’Andrea Priu sarà Nadia Canu, archeologa della Soprintendenza di Sassari e Nuoro. Altra meraviglia poco nota la Domus S’Incantu di Putifigari, che a trent’anni dalla scoperta non è ancora stata a messa a gara per la gestione/fruizione. A descrivere la tomba, e a presentare la candidatura Unesco, sarà l’archeologa Giuseppa Tanda, madrina della proposta.

Le Tombe di Giganti saranno, insieme al culto delle acque e all’uso cultuale e astronomico dei nuraghi, l’oggetto del secondo servizio: fra i monumenti visitati troviamo le Tombe di Giganti di Pascaredda (Calangianus) e di Madau (Fonni), i Pozzi sacri di Predio Canopoli (Perfugas) e Santa  Cristina, e i nuraghi Santu Antine e Su Mulinu (Villanovafranca). Fra gli intervistati, gli archeologi Angela Antona, Ilaria Montis, Vittoria Pilo, Augusto Mulas e Mauro Perra, l’architetto Danilo Scintu e l’archeoastronomo Arnold Lebeuf – con una riflessione sullo scarso “appeal” dell’antica storia sarda, affidata allo scrittore Fiorenzo Caterini.

Nel terzo servizio verranno approfondite altre possibili destinazioni d’uso dei nuraghi e si farà il punto su alcune delle scoperte che negli ultimi anni hanno riscritto – o tentato di riscrivere – la storia della Sardegna e del Mediterraneo: dalle nuove datazioni che attribuiscono ai Sardi, e non più ai Fenici, una serie di innovazioni e scoperte, fino alle ipotesi più controverse relative all’identificazione fra Sardi e Shardana o alla scrittura e alla lingua dei Nuragici: fra gli intervistati ancora Mauro Perra (al nuraghe Arrubiu), l’archeologo Giovanni Ugas, il divulgatore Pierluigi Montalbano, l’enologo Sergio Frau.

Tonino Arcadu, lo scrittore Sergio Frau, il glottologo Salvatore Dedola e alcuni studiosi “dilettanti” come l’architetto Valeria Putzu – che ha di recente pubblicato un libro sui rapporti fra Sardegna e penisola iberica – ed il medico Marcello Onnis, che ha individuato un interessante schema di distribuzione territoriale dei nuraghi.

Infine, un ritorno agrodolce alla cronaca con in primo piano il disagio degli operatori delle cooperative di gestione dei siti e il caso del sito di Arcu Is Forros (Villanova Strisaili) dove le guide lavorano da due anni senza stipendio.

Un montaggio più lungo e articolato (circa 35’) del reportage – sempre a metà fra il documentario vero e proprio e la cronaca – sarà disponibile, sulla pagina Facebook del TG 3, al termine della trasmissione: in questa versione saranno mostrati altri importanti monumenti e siti (dal santuario di Romanzesu a Bitti a quello di Santa Vittoria di Serri alla necropoli di Su Murrone a Chiaramonti) e verranno approfonditi gli aspetti legati ai presunti culti religiosi dei Nuragici nonché alcune delle teorie più innovative (e controverse) sulla civiltà Nuragica, con altri contributi di studiosi fra cui gli archeologi Gianfranca Salis, Giacomo Paglietti e Raimondo Zucca e il prof. Gigi Sanna. Ci sarà anche spazio per i temi dell’”Archeologia Pubblica”, con i contributi dell’archeologa Giovanna Tanda e del fotografo e divulgatore Nicola Castangia, che ha anche collaborato alla realizzazione del reportage curando l’illuminazione di alcuni monumenti.

Le musiche utilizzate per il documentario sono di Gavino Murgia Megalitico 5tet – Elena Ledda – Coro Ortobene – Tenores di Bitti – Franco Melis – canto armonico di Luca Galzerano.

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«Non c’è mai stato un numero di traduzioni in lingua sarda come oggi, con libri per ragazzi e per adulti. C’è maggior coscienza del valore del bilinguismo rispetto al passato ma per salvare il Sardo occorre una sinergia tra la famiglia e la scuola.»

Il dato è emerso ieri al centro Ceas di Fonni, durante il convegno a tema “Bilinguismo e comunità”, tra gli appuntamenti della manifestazione “Libri in Barbagia” organizzata dall’AES con il sostegno della Regione. A confrontarsi sono stati i due editori Diego Corraine, della Papiros di Nuoro, e Francesco Cheratzu, della Condaghes di Cagliari, in un incontro dibattito moderato dall’esperto Antonello Garau.

Esprimendosi rigorosamente in sardo, i tre relatori si sono rivolti ai ragazzi delle scuole di Fonni, illustrando alcuni aspetti fondamentali inerenti la legislazione. Cheratzu ha mostrato agli studenti un dizionario in sardo contenente oltre 110mila lemmi, a dimostrazione della grande ricchezza del lessico isolano, spesso ritenuto a torto povero rispetto ad altri idiomi più elevati.

Nelle conclusioni, il futuro della “limba” potrà essere salvaguardato partendo dalla volontà delle famiglie, ma strumento indispensabile – è stato detto – deve essere la scuola, attraverso una legislazione che permette di fare lezioni utilizzando libri in sardo che seguono le diverse materie curricolari.

Durante gli incontri con gli autori del pomeriggio, Francesca Pau ha ricordato la figura di uno straordinario politico di origini bittesi, convinto autonomista e repubblicano, attraverso la presentazione di “Giorgio Asproni, una vita per la democrazia”, edito da Paolo Sorba. Il volume contiene gli atti del convegno tenutosi tra Nuoro e Bitti nel 2008, ed è curato da Francesca Pau insieme al compianto docente Tito Orrù, scomparso nel 2012.

L’opera di Grazia Deledda è stata ricordata attraverso l’intervento appassionato di Isabella Mastino, alla sua prima pubblicazione, che ha proposto al pubblico il suo lavoro “Ma io non vedevo quella luna. Breve antologia di Grazia Deledda” (Alfa Editrice). Dopo essersi appassionata all’opera della scrittrice premio Nobel, l’autrice sassarese ha pensato che mancasse un’antologia, strumento indispensabile per i neofiti desiderosi di avvicinarsi ai contenuti delle principali opere della Deledda.

Diego Corraine ha presentato il volume “In mesu de amigos”, che contiene la traduzione in lingua sarda dell’omonimo libro dello scrittore israeliano Amos Oz, il quale descrive con toni piacevoli ed ironici la storia di un fantasioso giardiniere e la vita all’interno di un kibbutz.

In serata, sala gremita di pubblico al centro Ceas per la presentazione del film “A tenore” del musicista Gavino Murgia. Dopo l’applauditissimo concerto al sax, Murgia ha introdotto il documentario, ricchissimo di testimonianze, di interviste e di curiosità sul canto a tenore. Il lavoro, oltre a sancire il suo esordio in campo cinematografico, è anche il primo docu-film a tutto tondo su questa peculiare espressione musicale.

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Con uno speciale omaggio agli straordinari pani di Sardegna è stata inaugurata stamani a Fonni la manifestazione “Libri in Barbagia”, ultima tappa della mostra diffusa regionale dell’editoria libraria sarda organizzata dall’AES e finanziata dalla Regione. Al centro Ceas, di fronte ai ragazzi delle scuole e un pubblico numeroso, l’assessore regionale alla Cultura, Giuseppe Dessena ha dato il via ai lavori al fianco della sindaca di Fonni Daniela Falconi e della presidente AES Simonetta Castia.

Quella dei pani è una rappresentazione simbolica che unisce bellezza e ricchezza al contempo, un elemento quindi altamente rappresentativo delle manifestazioni di promozione della lettura, nelle quali il valore aggiunto sta da un lato nella crescita culturale in senso intrinseco, e dall’altra nell’indotto economico interconnesso.

Di fronte a una suggestiva esposizione di pani rituali di Fonni e del territorio barbaricino, l’operatrice culturale Serena Meloni ha illustrato le particolarità di un pane tipico del luogo, “Su coccone ‘e flores”, cioè il pane rituale di San Giovanni, tra i più rappresentativi della comunità, e ne ha descritto alcune icone come sos pugioneddos, che «potrebbero in qualche modo essere collegate ai riti di fondazione del paese».

È proseguita una approfondita prolusione a tema in collaborazione con la Ilisso. Anna Pau ha spiegato quanto sia importante conoscere il pane per meglio comprendere la comunità in cui è prodotto. Per comprendere meglio questo concetto, ha illustrato ai ragazzi alcune narrazioni letterarie sulla magia del pane presenti negli scritti di Costantino Nivola, e quindi il carattere evocativo attribuito a questo alimento in uno dei passi più drammatici del Macbeth.

Antonello Cuccu ha invece ricordato l’importanza delle donne nella realizzazione del pane, capaci di realizzare esemplari con una maggiore cura e attenzione rispetto agli uomini, menzionando il rapporto di grande trasporto verso il pane di una grande artista come Maria Lai.

Il programma di domani. Sabato 15 dicembre, alle 11.00, la sala conferenze CEAS accoglierà il dibattito “Bilinguismo e comunità, una lingua alla portata di tutti. I riflessi sull’editoria del nuovo testo unico sulla lingua e cultura sarda”, moderato da Antonello Garau. Parteciperanno gli editori Diego Corraine di Papiros, Francesco Cheratzu di Condaghes e Maria Marongiu di Alfa Editrice.

Gli incontri con gli autori prenderanno il via alle 17.00, con l’intervento dell’autrice Francesca Pau, che presenta “Giorgio Asproni, una vita per la democrazia” (Paolo Sorba Editore) realizzato assieme a Tito Orrù,

Alle 17.45 Isabella Mastino presenta “Ma io non vedevo quella luna. Breve antologia di Grazia Deledda” (Alfa Editrice). L’ultima presentazione, alle 18.30 vedrà impegnato Diego Corraine nell’illustrazione del libro “In mesu de amigos” di Amos Oz  (Papiros). Alle 20 sarà il momento dell’attesa proiezione del film “A tenore”, prima esperienza cinematografica di Gavino Murgia, che subito dopo si esibirà in concerto.

Domenica 16 dicembre, la sala conferenze CEAS ospiterà,alle 11.00, il dibattito “Corpora delle antichità della Sardegna. Archeologia e territorio in età prenuragica e nuragica”. Dopo il saluto della sindaca Daniela Falconi interverranno l’assessore regionale Giuseppe Dessena, lo storico Attilio Mastino, l’archeologo Alberto Moravetti, l’archeologa Gianfranca Salis e l’editore Carlo Delfino.

Si riprende nel pomeriggio con l’anteprima di “Adotta un libro sardo”, speciale sezione dedicata alle scuole.

Alle 16.30, per “I libri si raccontano”, con un accenno alle loro pubblicazioni per ragazzi, interverranno Francesco Cheratzu (Tre maghi alla deriva, Nemici, Porci e principesse, Volo nel passato, Janàsa, Rossoblù chestoria!) e Diego Corraine (Sas aventuras de Pinocchio, Càntigu de Nadale, Librigheddu pro pitzinnos de cada colore).

Alle 18.00, per la prima volta sarà proiettato in pubblico il teaser del film “Iskìda dalla terra di Nurak” (Condaghes), a corollario dello speciale per i ragazzi sulla trilogia fantasy ad ambientazione nuragica di Andrea Atzori. Assieme all’autore parteciperanno le illustratrici Dany & Dany, alcuni protagonisti del film e l’editore Francesco Cheratzu.

La manifestazione si conclude alle 20.00, con un reading concerto dal titolo “Un paese ci vuole”, un viaggio letterario e musicale dentro le pagine della letteratura sarda che vedrà protagonisti Giacomo Casti e Chiara Effe.

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Il viaggio letterario di Isola dei libri, il circuito regionale dell’editoria sarda, si conclude nel cuore della Sardegna, a Fonni, con “Libri in Barbagia”. Dal 14 al 16 dicembre è in in calendario un lungo weekend di iniziative dal forte sapore identitario, come richiama in modo evocativo il titolo. Sono previsti incontri con autori, presentazioni delle novità librarie, dibattiti sul bilinguismo e sulla promozione delle ricchezze archeologiche del territorio.

Di notevole interesse saranno anche le osservazioni archeoastronomiche notturne direttamente sul sito nuragico di Gremanu, i reading letterari e le proiezioni (sabato alle 20.00) del docu-film di Gavino Murgia sul canto a tenore e, per la prima volta in pubblico (domenica alle 18.00), del teaser di “Iskida dalla terra di Nurak”.

La manifestazione, alla quale partecipano ben trenta editori da tutta l’isola, è finanziata e coordinata dall’assessorato regionale della Cultura e organizzata dall’AES d’intesa con l’Amministrazione comunale di Fonni e il Ceas locale.

«La mia scelta di individuare e inserire Fonni per l’ultima tappa della manifestazione non è stata casuale – ha affermato l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena – ma pensata e ragionata, così come è stato fortemente voluto l’investimento per il sito di Gremanu. Le nostre comunità hanno uno straordinario paesaggio culturale che deve essere valorizzato e promosso. Trovo questa una delle migliori occasioni: è un evento di promozione della lettura immerso in una cornice dalle suggestioni uniche, tra le cime più alte dell’isola. Un prezioso scenario in cui la promozione dell’Editoria libraria sarda fa da cassa di risonanza di tutte le nostre migliori tradizioni culturali.»

E proprio Fonni, il centro abitato più alto della Sardegna, si presenta come un luogo di grande valore simbolico per accogliere la mostra diffusa dell’editoria libraria sarda, una mostra nata dalla volontà di diffondere, e rendere più capillare, la presenza delle opere pubblicate in Sardegna, anche in aree periferiche.

«Fonni chiude anche idealmente un anno speso dall’AES nel promuovere intensamente un comparto che ha bisogno di recuperare la sua centralità e di superare una crisi strutturale – ha specificato la presidente AES, Simonetta Castia -. Con Libri in Barbagia porremo ancora una volta in risalto il binomio tra l’isola, nelle sue molteplici sfaccettature e peculiarità, e il suo racconto. Non è la prima volta che l’AES rivolge la sua attenzione verso aree geograficamente periferiche, che rispondono all’esigenza di una diffusione capillare del libro sardo e della sua spiccata funzione sociale.»

L’inaugurazione è prevista per venerdì 14 dicembre, alle 10.30, nella Sala conferenze del Ceas, con il saluto della prima cittadina Daniela Falconi, accompagnata dagli interventi di Raffaela Mureddu, vice-sindaco ed assessore della Pubblica istruzione, e di Simonetta Castia, presidente dell’Associazione Editori Sardi. A dare l’avvio ai lavori sarà l’intervento dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione e alla Cultura, Giuseppe Dessena.

La mattinata sarà impreziosita da un prologo sugli straordinari “Pani in Barbagia”, attraverso il quale Antonello Cuccu ed Anna Pau, in collaborazione con Ilisso. In contemporanea sarà visitabile una peculiare esposizione di pani rituali di Fonni e del territorio barbaricino.

Gli incontri con gli autori, moderati da Salvatore Taras, prenderanno il via alle 17.00, per ospitare ogni sera alla stessa ora le più interessanti novità librarie del momento. Si parlerà di romanzi, di saggistica e ricerche scientifiche e letterarie, saranno approfondite la figura del politico Giorgio Asproni e l’opera del premio Nobel Grazia Deledda.

Sempre venerdì, dopo le 20.00, Aristeo e SAT guideranno gli appassionati verso un raro appuntamento archeoastronomico sul sito di Gremanu, dal quale poter osservare la “visione nuragica” del cielo e dialogare del rapporto tra paesaggio, archeologia e stelle.

Sono previsti infine due interessanti dibattiti. Il primo, dal titolo Bilinguismo e comunità, si terrà sabato alle 11.00, per mettere a confronto diversi editori sui possibili riflessi del nuovo testo unico sulla lingua e cultura sarda. Il secondo, domenica alle 11.00, sarà dedicato invece all’“Archeologia e territorio in età prenuragica e nuragica”. Interverranno all’incontro l’assessore regionale Giuseppe Dessena, lo storico Attilio Mastino, gli archeologi Alberto Moravetti e Gianfranca Salis e l’editore Carlo Delfino.

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“Approdi letterari” chiude oggi una tre giorni intensa, che ha rappresentato il primo tassello per l’edificazione di un evento che ambisce a crescere e a divenire un punto di riferimento a livello regionale nei prossimi anni. È un forte segnale, con il quale la comunità olbiese, grazie alla volontà dell’amministrazione comunale in collaborazione con l’AES, ha voluto spalancare le porte all’editoria libraria sarda come fondamentale veicolo di promozione e di crescita del territorio.

La seconda serata di appuntamenti, ieri, è stata piuttosto partecipata sia durante gli incontri con gli autori che nel corso degli spettacoli. A trasportare il pubblico nei meandri di una Sardegna atavica, tra personaggi dai nomi surreali e narrazioni dal sapore onirico, è stato lo scrittore Gianluca Medas, con il suo “Mammai Manna. La grande madre”, edito dalla Cuec. Il libro di Medas è un viaggio a cavallo tra realtà e fantasia in un universo in cui si coglie lo spirito di una memoria collettiva ancestrale, quella sarda, tra flashback e salti temporali che ricordano procedimenti narrativi tipici della cinematotrafia. È una realtà dove tutto ruota attorno alla mappa dei sogni, “Sa pedra pintada” di Mamoiada, e nella quale a salvare il mondo finiranno per essere in qualche modo le donne.

Un interessante dibattito è scaturito dalla presentazione de “L’isola delle lusinghe”, romanzo edito da Condaghes e scritto da Sandro Manoni, architetto veneziano che ha trascorso ben dodici anni in Sardegna durante gli anni del boom economico e turistico. È un romanzo-verità nel quale, attraverso una prosa di ampio respiro che descrive i paesaggi costieri quasi poeticamente, emerge la denuncia degli aspetti negativi di una modernità ambigua e dissacrante, alla quale hanno fatto seguito i caratteri della speculazione edilizia e della corruzione. Utilizzando nomi di fantasia, la trama racconta le vicende di una famiglia di possidenti proiettate verso un interessante affare redditizio, interrotto all’improvviso dal dramma di un rapimento.

Alto gradimento in Sala conferenze per le cinque voci dell’evento letterario “Aspittendi a Pinocchju”, un reading in lingua gallurese in cui Andrea Columbano, Maria Paola Mariotti, Francesco Giorgioni, Alessandra Corda e Simone Satta, hanno raccontato le avventure di Pinocchio tratte dal libro “L’avvinturi di Pinocchju”, edito da Taphros con la traduzione di Ivan Ponsano. Il bravissimo illustratore Simone Sanna ha realizzato in diretta una copia delle illustrazioni interne del volume, a corollario delle diverse parti della sceneggiata.

Applauditissimo anche Gavino Murgia per il concerto al sax. Il virtuoso musicista nuorese si è esibito in numerosi brani tratti dal suo repertorio jazz con accompagnamento alla chitarra, uno stile di grande originalità in cui le note afroamericane si fondono alla perfezione con le radici profonde della tradizione.

Per motivi tecnici la proiezione del docu-film “A Tenore” (che lo vede esordire quest’anno come regista), è stata rinviata alle 20.00 di oggi (9 dicembre).

Il programma di oggi (domenica 9 dicembre). L’ultima serata di appuntamenti di Approdi letterari, moderata da Francesco Giorgioni all’Expo, prende il via alle 17 con la prima presentazione assoluta di una pubblicazione molto attesa:  “Déu mi peldonet e santos!” (Paolo Sorba Editore) di Dionigi Pala, un libro realizzato con il patrocinio del Comune di Olbia. L’autore illustrerà i contenuti del volume, che contiene detti e maledizioni in lingua gallurese, ampiamente illustrati, in un dialogo-confronto con Agostino Amucano, che ha curato l’intera collana in cui l’opera è inserita.

La manifestazione prosegue alle 17.45, con lo scrittore Giuseppe Tirotto che presenterà “Piccinni in Castorias”, un romanzo in sardo-gallurese (NOR),  mentre alle 18.00, Tonino Cau assieme all’autrice Ardjana Toska parlerà del volume “Una gioventù distrutta” (Taphros Editrice), il racconto di una terribile storia tutta al femminile senza filtri o edulcorazioni.

Il prossimo ed ultimo appuntamento con “L’Isola dei libri” si terrà a Fonni, dal 14 al 16 dicembre, con la prima edizione di “Libri in Barbagia”.

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La prima edizione di “Approdi letterari” ha preso il via ieri nell’area Expo con l’omaggio a due significativi intellettuali del Novecento sardo: Michelangelo Pira nell’intervento appassionato di Bachisio Bandinu, e poi Manlio Brigaglia, che proprio della Gallura era originario.

La tappa gallurese del circuito regionale “L’Isola dei libri”, organizzata dall’AES con il sostegno del Comune di Olbia, è stata inaugurata nell’area Expo dall’assessora della Cultura, Sabrina Serra, assieme alla presidente AES Simonetta Castia e al rappresentante olbiese degli editori sardi, Dario Maiore, con l’auspicio da parte di tutti di trovare continuità e crescita negli anni a venire.

«Siamo molto orgogliosi di questo importante traguardo, che parte da lontano – ha affermato Sabrina Serra -. Abbiamo deciso con convinzione di puntare sull’editoria isolana, perché crediamo che rappresenti un patrimonio di tutti da valorizzare per crescere insieme.»

Soddisfazione è stata espressa anche dagli editori: «Iniziative e scelte così lungimiranti vanno premiate – ha ribadito Simonetta Castia – e anche noi cercheremo di fare in modo che non sia solo un’edizione spot, ma che abbia una prosecuzione e possa diventare un appuntamento atteso e consolidato».

Notevole interesse ha suscitato l’intervento dell’antropologo e giornalista Bachisio Bandinu, che nel ricordare la figura di Michelangelo Pira, ne ha evidenziato alcuni tratti fondamentali del pensiero, emersi attraverso i volumi postumi “Sos Sinnos” e “Il villaggio elettronico”. Punti chiave di approfondimento sono stati il rapporto di conflittualità tra codici, da un punto di vista politico, linguistico, culturale e infine scolastico. L’idea del pensatore bittese era quella di un confronto positivo tra questi codici, un confronto nel quale non vi fosse prevaricazione ma un rapporto costruttivo e arricchente per entrambe le realtà. Tra le curiosità del “villaggio elettronico”, è emerso come Michelangelo Pira avesse in qualche modo anticipato straordinariamente l’avvento di internet, prevedendo il futuro della comunicazione.

Salvatore Tola e Sandro Ruiu, attraverso la presentazione del volume “Manlio Brigaglia. Tutti i libri che ho fatto”, hanno ricordato non solo la figura dello storico, del giornalista e del docente, ma quella di un uomo straordinariamente innamorato dell’editoria, alla quale Brigaglia aveva dedicato gran parte del suo impegno culturale. Un omaggio che arriva nella sua terra d’origine, la Gallura, nella quale “il professore” aveva per alcuni versi iniziato la sua carriera con il “Giornalino di Arzachena”. All’interno del libro, edito da Mediando, gli autori hanno ripercorso da un lato la sua vita da giornalista, dove si evince la storia della Sardegna di quegli anni, e dall’altro la lunga esperienza nell’editoria libraria.

A essere raccontato, sotto forma di intervista, è stato in particolare il lavoro dietro le quinte di un uomo estremamente colto e nondimeno popolare, grazie alla sua freschezza e alla sua verve ironica e pungente.

La serata si è conclusa con la presentazione del libro “Pasquale Paoli. La Leggenda”, edito dalla Taphros, che attraverso il linguaggio accattivante del fumetto racconta la storia anticolonialista del grande patriota corso. Lo studioso Emilio Aresu ne ha descritto in modo preciso gli elementi culturali e politici che portarono la Corsica, una piccola isola nel Mediterraneo, a divenire un laboratorio e fucina di idee rivoluzionarie.

Come anteprima della manifestazione, ieri mattina la Società Astronomica Turritana ha permesso agli studenti delle scuole superiori di osservare il sole e la sua atmosfera, mentre l’esperto Gian Nicola Cabizza ha parlato di Dante e della sua profonda conoscenza del cielo. In contemporanea, gli autori Diego Corraine ed Alessandra Corda hanno raccontato agli alunni delle scuole elementari la storia del Piccolo Principe (Le Petit Prince) di Antoine de Saint Exupery in sardo e in sardo-gallurese.

Gli appuntamenti riprendono stasera, alle 17.45, nell’area Expo.

Sabato alle 17.45 Gianluca Medas propone il suo “Mammai Manna. La grande madre” (Cuec Editrice) e, alle 18.30, Sandro Manoni presenta “L’isola delle lusinghe” (Condaghes).

Alle 19.15 un interessante reading letterario a tre voci in gallurese “Aspittendi Pinocchju”, vedrà protagonisti Ivan Raimondo Ponsano, Andrea Columbano, Maria Paola Mariotti, Francesco Giorgioni, Alessandra Corda e Simone Sanna, accompagnati dalle musiche di Alessandro Mazzullo.

Mentre alle 21.00 il polistrumentista Gavino Murgia presenterà il docu-film “A tenore”, la sua opera d’esordio cinematografico. Subito dopo si proseguirà con un concerto a tema. A introdurre le due serate sarà il giornalista Salvatore Taras.

Domenica la manifestazione si conclude all’Expo con una serata moderata da Francesco Giorgioni, dedicata in particolare alle tematiche di carattere linguistico. Alle 17.00, Dionigi Pala presenterà il suo libro “Déu mi peldonet e santos!” (Paolo Sorba Editore), una interessante raccolta di detti in gallurese. C’è grande attesa per questa pubblicazione, patrocinata dal comune di Olbia ed inserita nella collana curata da Agostino Amucano, che parteciperà all’incontro per dialogare con l’autore. Alle 17.45 lo scrittore Giuseppe Tirotto illustrerà di “Piccinni in Castorias”, un romanzo in sardo-gallurese (NOR) e, alle 18.00, Tonino Cau assieme all’autrice Ardjana Toska parlerà del volume “Una gioventù distrutta” (Taphros Editrice), il racconto di una terribile storia tutta al femminile senza filtri o edulcorazioni.

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«Sapere che le bombe sganciate nello Yemen, vengono fabbricate a Domusnovas. Ho avuto la fortuna di visitare quella splendida terra, e di suonare con musicisti del luogo. Auguro a ogni uomo di andarci, perché è un posto bellissimo. Lo auguro prima di tutto a chi produce quelle bombe, affinchè veda con i propri occhi dove esplodono.»

Così rispondeva il grande Gavino Murgia, di ritorno in Sardegna dopo un tour all’estero, all’intervista di Carlo Argiolas per l’Unione Sarda di qualche mese fa. Cercarlo, chiedergli se volesse inserirsi nel progetto di pace e di riscatto del Comitato per la Riconversione della RWM è stato un soffio, così come immediata e al volo è stata la sua risposta.

Sì, perché per lui il jazz è ancora «un grido contro ogni forma di oppressione» e, che cosa sono la guerra e il sentirsi costretti a lavorare per alimentarla, se non due tra le più perverse forme di oppressione?

Nasce così il Concerto che si terrà ad Iglesias il prossimo 11 dicembre, alle ore 19.00, presso il Centro Culturale – Casa del Cinema di via Cattaneo, sotto l’egida di ARCI Sardegna e con il supporto dei 26 soggetti della società civile che compongono il Comitato.

Nasce dal desiderio di fare ogni cosa per cercare di salvare, oltre al martoriato popolo yemenita, anche le grandi bellezze di quel paese, in buona parte già distrutte dai micidiali ordigni prodotti sul territorio di Iglesias e sganciati (insieme ad altri) dalla coalizione saudita, sopra mamme e bambini, malati e profughi, ospedali e monumenti, senza nessun rispetto delle convenzioni internazionali. Perciò, verrà proposta l’adesione a due progetti finalizzati, il primo, a sostenere la ONG Mwatana che in Yemen si occupa di Diritti Umani e, l’altro, a fermare l’espansione della fabbrica delle bombe.

Ma l’idea del Concerto ha le sue radici, soprattutto, nel concetto che la bellezza è ancora capace di salvare questo mondo, ad un passo dall’autodistruzione, se solo ci sforziamo di di coglierla, indistintamente, negli occhi di una madre o in quelli di un bambino o di un padre, che qui o laggiù hanno lo stesso colore e la stessa profondità, nei nostri e negli altrui monumenti naturali, storici e architettonici, nella musica di Gavino che è, ad un tempo, tradizione e innovazione, fuse insieme in un mix che lascia incantati e ridona fiducia.

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Questa sera ultimo appuntamento al Teatro Adriano di Cagliari, per la XI edizione del Puntodivista Short Film Festival, il Concorso Internazionale Itinerante di Cinematografia diretto da Romano Usai. Ospite d’onore l’attrice Elisabetta Pellini, star e madrina della serata e della premiazione dei migliori corti in gara, tra le 150 opere giunte da tutti i paesi del mondo, tra i quali Sud America e Cina. Una festa del cinema che anche quest’anno ha visto tanti nomi importanti tra i protagonisti degli incontri di questa XI edizione: Riccardo Milani, Dario Argento, Mauro Canali, Italo Moscati, Kae Bahar (regista curdo), Majid Bekkas, Gavino Murgia. Ad aprire la serata alle 20.30 la premiazione dei cortometraggi vincitori, ospiti in sala anche i registi. Subito dopo, l’appuntamento atteso con l’ospite di turno vede stavolta un incontro al femminile con l’attrice italiana Elisabetta Pellini, le interazioni tra recitazione e canto dell’attrice cagliaritana Manuela Loddo e gli interventi musicali del pianista Fabio Piazzalunga. 

Artista versatile, interprete di svariati ruoli tra il comico e il drammatico è nota al pubblico per le tantissime fiction tv di successo (oltre quaranta) tra le quali “Le tre rose di Eva”, “Il Maresciallo Rocca 3”, “Compagni di scuola”, ”Incantesimo 5”, “Elisa di Rivombrosa 2”, “Medico in famiglia 5”, il medico legale in “Distretto di Polizia 7”, “Il commissionario De Luca”, “Rosso San Valentino”, e oltre venti produzioni cinematografiche, Elisabetta Pellini, originaria di Lugano (Svizzera) ma di nazionalità italiana, ha diretto e interpretato anche il suo secondo cortometraggio “La signora M (Una storia vera)”, presentato lo scorso anno alla 74ª Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia.

«È la storia di una bambina che ricorda quando la madre la portava da una maga per toglierle il malocchio, invece di curare la febbre a causa di una tonsillite. E da adulta il dubbio della iettatura non l’abbandona.»

 Non solo attrice e regista ma anche protagonista in prima linea come testimonial e presentatrice di eventi a sostegno di realtà impegnate nel sociale e a favore dei malati dell’Istituto Oncologico di Milano e di delicati temi sociali quali l’autismo, l’Alzheimer, lo stalking e la violenza sulle donne. Figlia d’arte (Oreste Pellini il padre, documentarista) ha preso parte anche a diversi cortometraggi e produzioni cinematografiche. Tra queste ultime per citarne solo alcune, “Il cielo in una stanza” di Carlo Vanzina, il cammeo nel film “Un giorno perfetto” del regista Ferzan Özpetek (2008), “Infernet” di Giuseppe Ferlito (2016) che racconta gli le mostruosità che possono nascere nel web, con un cast di prim’ordine: da Ricky Tognazzi e Remo Girone, Roberto Farnesi, Giorgia Marin, Daniela Poggi, Katia Ricciarelli. Bullismo, pedofilia, hacker, gioco d’azzardo, prostituzione di giovani ragazze, un inferno che si dipana in cinque storie che si intersecano tra loro come in ipertesto, in cui Arianna (Elisabetta Pellini) a un certo punto si ribella e decide di denunciare quell’orrore. Recente è la sua partecipazione al film “Stato di ebbrezza” di Luca Biglione (maggio 2018).