22 December, 2024
HomePosts Tagged "Gavino Riva"

Due nuovi grandi appuntamenti con il jazz di qualità nel Sulcis. Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre “Jazz Around” sbarca a Piscinas e a Masainas. Dopo i concerti nella Tomba dei giganti di Barrancu Mannu e del sito archeologico di Pani Loriga, a Santadi, le Saline di Sant’Antioco, la chiesetta di San Leonardo, a Perdaxius, e la piazza di Narcao, gli appassionati del jazz potranno assistere a due nuovi coinvolgenti eventi tra natura, storia e tradizioni del sud ovest della Sardegna.

I due appuntamenti collaterali itineranti sono parte integrante della 39ª edizione del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz 2024” che dedica una serie di eventi nei luoghi più suggestivi e ricchi di storia, natura e tradizioni del Sud Sardegna e che proseguiranno fino al mese di dicembre con un ricco calendario di incontri musicali ed eventi clou all’insegna del jazz di qualità.

È tutto pronto sabato 30 novembre a Piscinas. Nel suggestivo scenario della Villa Salazar, incastonata in un bellissimo parco nel cuore del piccolo centro del Basso Sulcis, “Jazz Around” prepara una serata unica dove il jazz incontra la cultura enogastronomica e l’artigianato del territorio. Si parte alle 17.30 con il concerto “Canzoni dal Basso”, viaggio semiserio tra gioie, sogni e miserie umane attraverso le note e le parole di Gavino Riva (voce e basso), Jim Solinas (tastiere) e Gianluca Gadau (voce e chitarra). Seguirà alle 18.30 un aperitivo con le eccellenze gastronomiche e vinicole del territorio. Durante la serata, spazio anche agli artigiani locali, custodi di tradizioni artistiche uniche. L’evento è gratuito

Domenica 1 dicembre, appuntamento da non perdere nella spiaggia di Is Solinas, a Masainas, con la magia del jazz che incontra il fascino di una natura incontaminata. Si comincia alle 9.30 con il trekking “Natura Experience”. Le guide di Janas Escursioni porteranno gli appassionati del jazz alla scoperta di una delle zone tra le più suggestive del sud ovest della Sardegna caratterizzata da dune di sabbia bianchissima, incorniciate da pini e ginepri e con una ricca avifauna che abita gli stagni che si affacciano sul golfo di Palmas. Alle 11.00, la prima assoluta del concerto “Suite Timpillada” dei Tumbarinos di Gavoi, ensemble del centro del Nuorese, con Arrogalla (Francesco Medda). Il concerto è gratuito.

Per l’escursione gratuita e a numero chiuso, della durata di circa 2 ore, il punto d’incontro è fissato presso l’Area parcheggio di Is Solinas. Nonostante la facilità del tracciato sono consigliabili un abbigliamento e un equipaggiamento adatti.

 

[bing_translator]

Cala il sipario, questa sera, sulla trentesima edizione del festival Narcao Blues. L’ultima serata, solitamente occasione per salutare in bellezza ogni edizione del festival, quest’anno non potrà ospitare la consueta festa, ma offrirà al pubblico la musica di due punte di diamante del blues in Sardegna. L’apertura, alle 21.00, è affidata a Vittorio Pitzalis, che grandi consensi ha raccolto con la sua prima pubblicazione, il disco “Jimi James, prodotto dall’etichetta MGJR Records nel 2017 (vincitore del premio Mario Cervo come migliore produzione discografica in Sardegna nel 2018). L’album, acclamato al Delta Blues di Rovigo nel giugno 2018, gli ha permesso di volare negli Stati Uniti, dove nel 2019 ha concorso alla trentacinquesima edizione dell’IBC International Blues Challenge. Nel corso della sua carriera, Vittorio Pitzalis si è esibito su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ha guadagnato la prima posizione al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1995 si è aggiudicato il primo gradino del podio nel contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz.

Chiusura in bellezza, alle 23.00, con Francesco Piu, bluesman che può essere definito uno dei figli del festival di Narcao: l’artista sassarese presenterà il suo nuovo album, “Crossing” (Appaloosa, 2019), in cui porta idealmente Robert Johnson e i suoi brani leggendari nel Mediterraneo, attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, colorandoli con le percussioni africane e mediorientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore). Sul palco, insieme a Francesco Piu, ci saranno Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), Gavino Riva (basso), DJ Cris (samples, scretches), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).

 

_MG_4364 _MG_4367 _MG_4376 _MG_4377 _MG_4381 _MG_4385 _MG_4391     _MG_4505      _MG_4632    IMG_6505 IMG_6511  IMG_6594 IMG_6595

 

[bing_translator]

Ai nastri di partenza il 30° festival Narcao Blues, in programma da mercoledì 26 a sabato 29 agosto. Sul palco di piazza Europa, con la consueta formula che prevede due set per ciascuna serata, si alterneranno nomi di spicco della scena blues nazionale, come la Treves Blues Band e la Gnola Blues Band, ed una nutrita rappresentanza di quella locale sarda: Francesco Piu, Vittorio Pitzalis, Irene Loche, il duo Don Leone, i King Howl e il Bad Blues Quartet.

In questa particolare annata, segnata dall’emergenza sanitaria, il festival si riconosce sotto il titolo “Sardinia Plays The Blues”: un titolo che allude alla volontà degli organizzatori, l’associazione culturale Progetto Evoluzione, di trasformare un momento di difficoltà come questo nell’opportunità di far conoscere fuori dalla Sardegna lo straordinario talento degli artisti locali e le bellezze del territorio che fa da cornice a Narcao Blues attraverso la realizzazione e diffusione di un dvd promozionale.

La trentesima edizione del festival è organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao. Un’edizione particolare ma che saprà comunque regalare bella musica e tante emozioni al pubblico di Narcao Blues, con la fiducia «di poter tornare presto alla normalità», come si legge nel sito del festival, insieme all’invito alla prossima edizione del festival rivolto a «tutti coloro che non potranno esserci quest’anno».

Nel rispetto delle misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19, ogni serata non potrà ospitare più di duecento spettatori. Per l’ingresso ai concerti non sono previsti biglietti ma un unico abbonamento (al costo di 20 euro), che si può acquistare solo presso la sede dell’associazione Progetto Evoluzione, a Narcao (in via Carbonia, 11) dalle 10.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato.

Il programma – Il compito di tenere a battesimo il trentesimo Narcao Blues, nella serata di mercoledì 26 agosto, spetta a due formazioni che salirono sul palco del festival proprio nella sua prima edizione. Apre, alle 21.30, la Gnola Blues Band capitanata da Maurizio Glielmo, artista dai lunghi e prestigiosi trascorsi nella scena del blues italiano. Per anni a fianco del grande Fabio Treves, il chitarrista e cantante lombardo ha calcato i palchi dei più importanti festival italiani e internazionali, dando così vita a questo progetto che nasce ufficialmente nel 1989 con l’obbiettivo iniziale di percorrere gli itinerari più classici del blues degli standard sino a fondere gli elementi della tradizione in interessanti composizioni originali. Ad affiancare Maurizio Glielmo sul palco di piazza Europa ci saranno Paolo Legramandi (basso e voce) e Cesarone Nolli (batteria e percussioni e voce).

Alle 23.00 un’altra vecchia conoscenza del festival ricamerà blues nella notte narcarese: in scena “il puma di Lambrate” Fabio Treves con la sua Treves Blues Band, con la quale ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ricevendo l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fondò la formazione con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – ha festeggiato lo scorso novembre le sue prime settanta primavere. A Narcao sarà accompagnato da Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). “Down The Line” è l’ultimo lavoro del gruppo, uscito nel 2015 sotto l’etichetta Appaloosa/IRD e prodotto da Cesare Nolli e Paolo Legramandi.

Un altro piacevole ritorno in apertura della serata di giovedì 27alle 21.30 riabbraccerà virtualmente il pubblico di Narcao Blues il duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza di Don Leone, vincitore dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che l’ha portato a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 ad Hell in Norvegia e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge a Memphis.

Chiusura della seconda serata con l’heavy blues dei cagliaritani King Howl, formazione attiva dal 2009 e composta da Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra) e Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria). I suoni della prima metà del Novecento, di grandi del blues come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.

Il ruvido e graffiante Bad Blues Quartet approda sul palco di piazza Europa venerdì 28 per presentare il suo secondo album, “Back On My Feet, prodotto dall’etichetta Talk About Records (2019) e patrocinato dall’associazione Blues Made in Italy. Composta da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Frank Stara (batteria) e Gabriele Loddo (basso) la band isolana, attiva dal 2014, ritorna a Narcao con nuova energia e consapevolezza, traducendo in musica gli ultimi due intensi anni, ricchi di importanti esperienze in alcuni tra i palcoscenici più rappresentativi in Italia.

A farla da padrona nel secondo set (ore 23.00) sarà la regina del blues isolano, Irene Loche, sul palco con un progetto in cui sonorità folk e soul si incontrano, e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti. Dal 2015, la cantautrice e chitarrista oristanese è ufficialmente artista Magnatone USA, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young, tra gli altri. Dal 2018 è diventata, inoltre, artista della Asher Guitars & Lap Steels, insieme ad artisti come nomi del calibro di Ben Harper, Jackson Browne, David Crosby, Marc Ford, Gregg Leisz, James Valentine, Zack Brown. Al fianco di Irene Loche, venerdì 28 a Narcao, ci saranno Andrea Sanna al Feder Rhodes ed Hammond, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria.

Sipario sul trentesimo Narcao Blues sabato 29 agosto: l’ultima serata, solitamente occasione per salutare in bellezza ogni edizione del festival, quest’anno non potrà ospitare la consueta festa, ma offrirà al pubblico la musica di due punte di diamante del blues in Sardegna. L’apertura, alle 21.00, è affidata a Vittorio Pitzalis, che grandi consensi ha raccolto con la sua prima pubblicazione, il disco “Jimi James, prodotto dall’etichetta MGJR Records nel 2017 (vincitore del premio Mario Cervo come migliore produzione discografica in Sardegna nel 2018). L’album, acclamato al Delta Blues di Rovigo nel giugno 2018, gli ha permesso di volare negli Stati Uniti, dove nel 2019 ha concorso alla trentacinquesima edizione dell’IBC International Blues Challenge. Nel corso della sua carriera, Vittorio Pitzalis si è esibito su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ha guadagnato la prima posizione al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1995 si è aggiudicato il primo gradino del podio nel contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz.

Chiusura in bellezza, alle 23.00, con Francesco Piu, bluesman che può essere definito uno dei figli del festival di Narcao: l’artista sassarese presenterà il suo nuovo album, “Crossing” (Appaloosa, 2019), in cui porta idealmente Robert Johnson e i suoi brani leggendari nel Mediterraneo, attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, colorandoli con le percussioni africane e mediorientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore). Sul palco, insieme a Francesco Piu, ci saranno Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), Gavino Riva (basso), DJ Cris (samples, scretches), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).

Grazie alla collaborazione con una squadra di professionisti audio/video, le sei formazioni sarde di scena al festival, tra le migliori espressioni del panorama blues isolano, si esibiranno e verranno videoregistrate nei giorni della manifestazione in altrettanti, suggestivi scenari per mostrare le unicità del territorio, spaziando dall’archeologia classica a quella industriale, dal mare alle zone interne, dall’enogastronomia agli usi e costumi tradizionali, esplorando e rivisitando le polverose strade del blues, declinate nelle ormai mitiche dodici battute. Un progetto che si muoverà dunque su un percorso musicale le cui coordinate si dirameranno da quello arcaico importato dall’Africa, a quello rurale nato nelle piantagioni di cotone, passando per quello acustico legato alla caduta dello schiavismo, fino a quello elettrico, definito Chicago Blues, senza trascurare quello delle contaminazioni presente oramai in tutti i generi musicali contemporanei.

Frutto concreto del progetto sarà la produzione di un DVD nel quale troveranno posto le sei formazioni isolane chiamate a esibirsi dal vivo nei luoghi del territorio sulcitano. Il prodotto finale permetterà il raggiungimento di un duplice obbiettivo: far conoscere a tutti i professionisti che si occupano di blues a livello internazionale le potenzialità musicali della nostra isola, e, allo stesso tempo, promuovere le bellezze naturalistiche del territorio.

Tutte le fasi legate alla realizzazione del DVD saranno a carico dell’associazione Progetto Evoluzione; una volta mixato e ottenuto il master, con la collaborazione dell’EBU (European Blues Union) e dell’IBU (Italian Blues Union), organizzazioni di cui Narcao Blues fa parte, il disco video digitale verrà stampato e consegnato a tutti gli iscritti delle due associazioni. Allegato al DVD un libretto cartaceo che conterrà la descrizione dei luoghi e le biografie delle band.

[bing_translator]

Da mercoledì 26 a sabato 29 agosto ritorna il festival Narcao Blues, sotto il titolo “Sardinia Plays The Blues”, progetto nato con il chiaro intento di trasformare una difficoltà in opportunità, nella seppur non semplice situazione creata dal Coronavirus, per meglio far conoscere agli amanti del genere di tutta Europa, lo straordinario talento dei bluesman sardi e, allo tempo stesso, le bellezze del Sud/Ovest dell’isola.
Si esibiranno nomi di spicco della scena blues nazionale ed una nutrita rappresentanza di quella locale: attesi sul palco di piazza Europa, nella consueta formula con due set per serata, la Treves Blues Band, la Gnola Blues Band, e i sardi Francesco PiuVittorio PitzalisIrene Loche, il duo Don Leone, i King Howl ed il Bad Blues Quartet.
«Le limitazioni derivanti dall’emergenza sanitaria non ci hanno permesso di costruire il nostro consueto programma in cui artisti internazionali si alternano a quelli nazionali e isolani – spiega il direttore artistico Gianni Melis -. Queste limitazioni, tuttavia, diventano un’occasione per ripensare il progetto, mettendolo al servizio dei bluesmen della nostra isola, dando loro visibilità.»
Sarà, dunque, una quattro giorni particolare, questa trentesima edizione di Narcao Blues, che l’associazione culturale Progetto Evoluzione, organizza con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao. Un’edizione particolare ma che saprà comunque regalare bella musica e tante emozioni al pubblico di Narcao Blues, con la fiducia «di poter tornare presto alla normalità», come si legge nel sito del festival, insieme all’invito alla prossima edizione del festival rivolto a «tutti coloro che non potranno esserci quest’anno». Nel rispetto delle misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19, ogni serata non potrà, infatti, ospitare più di duecento spettatori. Per l’ingresso ai concerti non sono previsti biglietti ma un unico abbonamento (al costo di 20 euro), che si può acquistare solo presso la sede dell’associazione Progetto Evoluzione, a Narcao (in via Carbonia, 11) dalle 10.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato.
 
Il compito di tenere a battesimo il trentesimo Narcao Blues, nella serata di mercoledì 26 agosto, spetta a due formazioni che salirono sul palco del festival proprio nella sua prima edizione. Apre, alle 21.30, la Gnola Blues Band capitanata da Maurizio Glielmo, artista dai lunghi e prestigiosi trascorsi nella scena del blues italiano. Per anni a fianco del grande Fabio Treves, il chitarrista e cantante lombardo ha calcato i palchi dei più importanti festival italiani e internazionali, dando così vita a questo progetto che nasce ufficialmente nel 1989 con l’obbiettivo iniziale di percorrere gli itinerari più classici del blues degli standard sino a fondere gli elementi della tradizione in interessanti composizioni originali. Ad affiancare Maurizio Glielmo sul palco di piazza Europa ci saranno Paolo Legramandi (basso e voce) e Cesarone Nolli (batteria e percussioni e voce).
 
Alle 23 un’altra vecchia conoscenza del festival ricamerà blues nella notte narcarese: in scena Fabio Treves, “il puma di Lambrate”, con la sua Treves Blues Band con la quale ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ricevendo l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fondò la formazione con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie ed i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – ha festeggiato lo scorso novembre le sue prime settanta primavere. A Narcao sarà accompagnato da Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). “Down The Line” è l’ultimo lavoro del gruppo, uscito nel 2015 sotto l’etichetta Appaloosa/IRD e prodotto da Cesare Nolli e Paolo Legramandi.
 
Un altro piacevole ritorno in apertura della serata di giovedì 27 agosto: alle 21.30 ,riabbraccerà virtualmente il pubblico di Narcao Blues il duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza di Don Leone, vincitore dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che l’ha portato a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 ad Hell in Norvegia e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge a Memphis.
 
Chiusura della seconda serata con l’heavy blues dei cagliaritani King Howl, formazione attiva dal 2009 e composta da Diego Pani (voce ed armonica), Marco Antagonista (chitarra) e Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria). I suoni della prima metà del Novecento, di grandi del blues come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.
 
Il ruvido e graffiante Bad Blues Quartet approda sul palco di piazza Europa venerdì 28 agosto per presentare il suo secondo album, “Back On My Feet“, prodotto dall’etichetta Talk About Records (2019) e patrocinato dall’associazione Blues Made in Italy. Composta da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Frank Stara (batteria) e Gabriele Loddo (basso) la band isolana, attiva dal 2014, ritorna a Narcao con nuova energia e consapevolezza, traducendo in musica gli ultimi due intensi anni, ricchi di importanti esperienze in alcuni tra i palcoscenici più rappresentativi in Italia.
 
A farla da padrona nel secondo set (ore 23.00) sarà la regina del blues isolano, Irene Loche, sul palco con un progetto in cui sonorità folk e soul si incontrano, e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti. Dal 2015, la cantautrice e chitarrista oristanese è ufficialmente artista Magnatone USA, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young, tra gli altri. Dal 2018 è diventata, inoltre, artista della Asher Guitars & Lap Steels, insieme ad artisti come nomi del calibro di Ben Harper, Jackson Browne, David Crosby, Marc Ford, Gregg Leisz, James Valentine, Zack Brown. Al fianco di Irene Loche, venerdì 28 a Narcao, ci saranno Andrea Sanna al Feder Rhodes e organo Hammond, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria.
 
Sipario sul trentesimo Narcao Blues sabato 29 agosto: l’ultima serata, solitamente occasione per salutare in bellezza ogni edizione del festival, quest’anno non potrà ospitare la consueta festa, ma offrirà al pubblico la musica di due punte di diamante del blues in Sardegna. L’apertura, alle 21.00, è affidata a Vittorio Pitzalis, che grandi consensi ha raccolto con la sua prima pubblicazione, il disco “Jimi James”, prodotto dall’etichetta MGJR Records nel 2017 (vincitore del premio Mario Cervo come migliore produzione discografica in Sardegna nel 2018). L’album, acclamato al Delta Blues di Rovigo nel giugno 2018, gli ha permesso di volare negli Stati Uniti, dove nel 2019 ha concorso alla trentacinquesima edizione dell’IBC International Blues Challenge. Nel corso della sua carriera, Vittorio Pitzalis si è esibito su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ha guadagnato la prima posizione al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1995 si è aggiudicato il primo gradino del podio nel contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.
 
Chiusura in bellezza, alle 23.00, con Francesco Piu, bluesman che può essere definito uno dei figli del festival di Narcao: l’artista sassarese presenterà il suo nuovo album, “Crossing” (Appaloosa, 2019), in cui porta idealmente Robert Johnson ed i suoi brani leggendari nel Mediterraneo, attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, colorandoli con le percussioni africane e mediorientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore). Sul palco, insieme a Francesco Piu, ci saranno Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), Gavino Riva (basso), DJ Cris (samples, scretches), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).
 
Grazie alla collaborazione con una squadra di professionisti audio/video, le sei formazioni sarde di scena al festival, tra le migliori espressioni del panorama blues isolano, si esibiranno e verranno videoregistrate nei giorni della manifestazione in altrettanti, suggestivi scenari per mostrare le unicità del territorio, spaziando dall’archeologia classica a quella industriale, dal mare alle zone interne, dall’enogastronomia agli usi e costumi tradizionali, esplorando e rivisitando le polverose strade del blues, declinate nelle ormai mitiche dodici battute. Un progetto che si muoverà dunque su un percorso musicale le cui coordinate si dirameranno da quello arcaico importato dall’Africa, a quello rurale nato nelle piantagioni di cotone, passando per quello acustico legato alla caduta dello schiavismo, fino a quello elettrico, definito Chicago Blues, senza trascurare quello delle contaminazioni presente oramai in tutti i generi musicali contemporanei.
 
Frutto concreto del progetto sarà la produzione di un DVD nel quale troveranno posto le sei formazioni isolane chiamate a esibirsi dal vivo nei luoghi del territorio sulcitano. Il prodotto finale permetterà il raggiungimento di un duplice obbiettivo: far conoscere a tutti i professionisti che si occupano di blues a livello internazionale le potenzialità musicali della nostra isola, e, allo stesso tempo, promuovere le bellezze naturalistiche del territorio.
 
Tutte le fasi legate alla realizzazione del DVD saranno a carico dell’associazione Progetto Evoluzione; una volta mixato e ottenuto il master, con la collaborazione dell’EBU (European Blues Union) e dell’IBU (Italian Blues Union), organizzazioni di cui Narcao Blues fa parte, il disco video digitale verrà stampato e consegnato a tutti gli iscritti delle due associazioni. Allegato al DVD un libretto cartaceo che conterrà la descrizione dei luoghi e le biografie delle band.

Fabio Treves

[bing_translator]

Venerdì 27 dicembre arriva a Cuglieri il “Crossing Tour”del bluesman Francesco Piu e sarà l’appuntamento che concluderà una ricchissima giornata di musicaculturatradizioniarte divertimento per i più piccoli, proposta dal festival “Sardinia Anima Mundi” per riscoprire il paese del Montiferru attraverso le sue tradizioni e un ricco itinerario del gusto e dei saperi locali. Il programma del festival, che proseguirà fino a domenica 29, proporrà inoltre il convegno sul tema “Rigenerazione dei centri urbani: dal recupero dei centri storici al ripopolamento con le realtà produttive”, insieme alle attrazioni del teatro di strada delle compagnie Tricirco Shedan Fire Theater, al coro Tenores de Orosei “Antoni Milia”. Per tutta la giornata dalle 12.00 alle 22.00 sarà aperto il Percorso dei Saperi e dei Sapori, a cui si aggiungono i laboratori: la scuola di erboristeria popolare, il laboratorio di panadas,  il laboratorio per bambini e famiglie “Nel magico bosco delle querce frondose”; le visite guidate al Museo Archeologico e alla chiesa dei Cappuccini e, nella mattinata, il percorso La via dell’olio”.

Voluto dall’Amministrazione comunale con il supporto dell’assessorato regionale al TurismoIl progetto, il festival “Sardinia Anima Mundi” è giunto alla sua quarta edizione e si avvale per il cartellone musicale del coordinamento artistico dell’associazione Jana Project, mentre il percorso dei saperi e dei sapori è coordinato dalla cooperativa La Famiglia.

GLI SPETTACOLI – Venerdì 27 fa tappa a Cuglieri il “Crossing Tour”del bluesman Francesco Piu. Alle 21.00, al Teatro Ex Seminario, il cantante e polistrumentista di Osilo, grande talento della scena blues nazionale, salirà sul palco del Teatro Ex Seminario accompagnato da una band di sette elementi per proporre il suo ultimo lavoro “Crossing”, un album con cui porta idealmente Robert Johnson ed i suoi brani leggendari nel Mediterraneo attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, li colora con le percussioni africane e medio orientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna, con launeddas e canto a tenore. Insieme a Francesco Piu (voce e chitarra) sul palco ci saranno Gavino Riva (basso), Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), DJ Cris (samples, scretches), Silvio Centamore (batteria, djembè, elettronica), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).

Altri spettacoli di rilievosaranno ospitati nel percorso dei saperi e dei sapori: a partire dalle 17.00, si potranno ascoltare i canti del coro Tenores de Orosei “Antoni Milia” composto da Tore Mula (voche), Alessandro Contu (basso), Alessandro Fadda (cronta), Francesco Mula (mesu voche); dalle 18.00, nel piazzale della Basilica di Santa Maria della Neve, andrà in scenaSaman”, suggestivo spettacolo di teatro/fuoco della compagnia Shedan Fire Theater con Sheila Suozzi e Daniele Migheli, mentre dalle 19 sarà in azione la compagnia Tricirco e le sue performance di teatro di strada BolleMente”, con i puppet e il gioco di bolle giganti che incantano piccoli e grandi.

PERCORSO DEI SAPERI E DEI SAPORI – Dalle 12.00 alle 22.00 appuntamento con il percorso dei saperi e dei sapori lungo le vie del centro storico. Le case e le cantine del paese saranno aperte ai visitatori, con degustazioni di panadas, zuppe di legumi, funghi, risotti, carne, formaggi, seadas, dolci, vini e birre artigianali. Un appuntamento che tornerà anche nei giorni di sabato 28 domenica 29 dicembre.

L’esperienza delle produzioni locali sarà invece, nella mattinata, al centro del convegno “Rigenerazione dei centri urbani: dal recupero dei centri storici al ripopolamento con le realtà produttive”, in programma a partire dalle 10 presso la sala consiliare presso ex Convento dei Cappuccini, durante il quale interverranno amministratori ed esperti produttori del territorio.

Dopo i saluti e l’apertura dei lavori da parte del Sindaco Giovanni Panichi, il convegno proporrà l’intervento di Pietro Marongiu sul tema “Il centro storico visto attraverso gli occhi del giornalista”, dell’ingegnere esperto di recupero centri storici in Sardegna Antonio Cadinu su “Il recupero architettonico e viario dei centri storici ed il fenomeno della gentrificazione”, e della Sindaca dei ragazzi Giulia Inzis che presenterà il documentario “Realtà produttive del territorio”. Il video farà da prologo alla seconda parte del convegno, cui interverranno i giovani imprenditori cuglieritani del settore agricolo Antonello Meloni Francesca Masia, insieme a Nicola Mette dell’azienda agricola Sinnadolzu e Giorgio Zampa dell’azienda agricola e Museo dell’olio. I lavori saranno chiusi dal Sindaco Panichi.

LABORATORI –Il programma di venerdì 27 parte molto presto, alle 9.30, appuntamento presso l’orto botanico dell’ex seminario regionale con la scuola di erboristeria popolare “Calarighe” e l’esperto Gianpaolo Demartis; mentre la Cooperativa La Famiglia proporrà alle 16.00 a partire dalla Ludoteca il laboratorio per bambini e famiglie “Nel magico bosco delle querce frondose”. Sarà un itinerario illuminato da piccole lanterne, lungo le vie del paese, alla ricerca delle tracce lasciate dalle janas e dai folletti che abitano nel Montiferru.

Si ripete in ogni giornata il laboratorio delle panadas, pietanza tipica di Cuglieri, che si terrà in via Spanu (angolo via Mazzini) dalle 16.30 alle 18.30 a cura di Valentina Flore e Serena Milos.

Inoltre per tutte le giornate del festival, nella sala espositiva del salone parrocchiale (via Basilica) saranno presenti le produzioni di erboristeria di Gianpaolo Demartis, lo zafferano prodotto da Antonello Meloni, i prodotti a base di lavanda di Elvio Sulas e le ceramiche artistiche di Itamira Bianchi.

VISITE GUIDATE – Per tutti i giorni del festival, con partenza alle 10.30 all’Infopoint di Corso Umberto 51/a, appuntamento con il percorso con degustazione finale “La via dell’olio: dall’albero al frantoio” in collaborazione con Museo dell’olio “Giorgio Zampa”, le aziende olearie Idda e Peddio e la Compagnia Barracellare.

Per gli appassionati di arte e cultura da venerdì 27 a domenica 29 dicembre l’appuntamento è dalle 16.00 alle 18.00 al Museo Archeologico di Cuglieri (con due visite guidate in partenza alle 16.00 e alle 17.00) a cura dell’associazione Marafè, e presso la Chiesa dei Cappuccini, con la visita guidata al monumento e incentrata sulla figura di Fra’ Paolo Perria (a cura del comitato Fra’ Perria).

Il programma del Festival Sardinia Anima Mundi a Cuglieri proseguirà sabato 28 e domenica 29 dicembre. Tra gli spettacoli presso il teatro: Mamadou Mbenguas& Guney AfricaClaudia Crabuzza Trio e tessuti aerei, le marionette di Nadia Imperio, le musiche e le danze del Salento con Arakne Mediterranea.

IL PROGRAMMA DI VENERDI 27 DICEMBRE

Ore 9.30 – Ex Seminario – orto botanico

Scuola di erboristeria popolare con Gianpaolo Demartis

Ore 10.00 – Sala consiliare all’ex convento dei Cappuccini

Convegno “Rigenerazione dei centri urbani: dal recupero dei centri storici al ripopolamento con le realtà produttive

Ore 10.30 – Partenza da InfoPoint via Umberto 51a

Itinerario “La via dell’olio – dall’albero al frantoio” con degustazione dell’olio.

Ore 12.00-22.00 – Percorso dei Saperi e dei Sapori

Ore 16.00 – Ludoteca

Laboratorio per bambini “Il magico bosco delle querce frondose: alla ricerca delle janas e dei folletti del Montiferru”, cooperativa sociale La Famiglia

Ore 16.30 – Via Spanu (angolo via Mazzini)

Laboratorio delle panadas con Valentina Flore e Serena Milos

Ore 16.00-17.00 – Visite guidate

Museo Archeologico – Associazione Marafé

Chiesa dei Cappuccini – Comitato Fra’ Paolo Perria

Ore 17.00-19.00 – Lungo il percorso dei Saperi e dei Sapori

Tenores de Orosei “Antoni Milia”, con Tore Mula (voche), Alessandro Contu (basso), Alessandro Fadda (cronta), Francesco Mula (mesu voche)

Ore 18.00 – Piazzale della Basilica Santa Maria della Neve

“Saman” spettacolo di teatro/fuoco della compagnia Shedan Fire Theater

Ore 19.00 – Lungo il percorso dei Saperi e dei Sapori

“BolleMente” spettacolo itinerante della compagnia Tricirco con i puppet e le bolle giganti

Ore 21.00 – Teatro Ex Seminario

Concerto Francesco Piu – Crossing tour (ingresso libero)

Francesco Piu (chitarre, voce), Gavino Riva (basso), Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), DJ Cris (samples, scretches), Silvio Centamore (batteria, djembè, elettronica), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè), Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).

 

 

[bing_translator]

Quattro giorni di musicadegustazioniteatrolaboratori visite guidate per scoprire Cuglieri e il suo territorio, insieme alla cantante Josie Taylor e i Gospel Italian Singers, al blues Francesco Piu e la sua band, alle suggestioni di Mamadou & Guney Africa, alla voce di Claudia Crabuzza, alle poetiche marionette di Nadia Imperio, fino alla pizzica e la taranta dal Salento degli Arakne Mediterranea.

Lunedì 23 dicembre e poi da venerdì 27 a domenica 29 dicembre appuntamento con la quarta edizione di “Sardinia Anima Mundi”, il festival di arte, cultura e musica che invita a conoscere il paese del Montiferru attraverso le sue tradizioni e un ricco itinerario del gusto e dei saperi locali. 

Il progetto, voluto dall’Amministrazione comunale con il supporto dell’assessorato regionale al Turismo ed il coordinamento artistico dell’associazione Jana Project, proporrà sei appuntamenti di musica teatro ad ingresso gratuito, mentre per le vie del centro storico si articoleranno concerti itineranti laboratori legati ai saperi del territorio, coordinati dalla cooperativa La Famiglia.

GLI SPETTACOLI – Sei gli appuntamenti, tutti ospitati dal Teatro dell’Ex Seminario e tutti con ingresso libero. Il cartellone di “Sardinia Anima Mundi” si aprirà lunedì 23 con il concerto di Josie Taylor ed i Gospel Italian SingersAlle 21.00 la cantante giamaicana sarà accompagnata da un gruppo composto da quattordici artisti, fra voci e strumentisti, in una coinvolgente serata dove il clima del Natale verrà esaltato dalla straordinaria vocalità di Taylor e dal ritmo assicurato dal gruppo diretto dal maestro Francesco Finisio.

Nella giornata di venerdì 27 il cartellone degli spettacoli propone alle 21.00 il concerto del bluesman Francesco Piu. Il cantante e polistrumentista di Osilo, grande talento della scena blues nazionale, arriva a Cuglieri accompagnato da una band di sei elementi per proporre il suo ultimo lavoro “Crossing”, un album con cui porta idealmente Robert Johnson e i suoi brani leggendari nel Mediterraneo attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, li colora con le percussioni africane e medio orientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna, con launeddas e canto a tenore. Insieme a Francesco Piu (voce e chitarra) sul palco ci saranno Gavino Riva (basso), Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), DJ Cris (samples, scretches), Silvio Centamore (batteria, djembè, elettronica), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).

Due gli appuntamenti invece in programma sabato 28 dicembre“Parole e musiche dall’Africa” è il titolo del concerto che alle 19.00 vedrà sul palco il cantastorie Mamadou M’Bengas ed il gruppo musicale Guney Africa. In scenacanti, danze, poesie, storie e le percussioni dell’Africa dell’ovest, per ripercorrere la storia del continente nero da cui ha avuto inizio l’avventura umana, fino alla schiavitù e alle ultime tragedie nel Mediterraneo.

Alle 21, sempre sabato 28 dicembre al Teatro Ex Seminario, la cantautrice Claudia Crabuzza, premio Tenco 2016, porterà in scena il suo concerto-spettacolo “The living road”, un tributo alla cantante di origine messicana-statunitense Lhasa de Sela, vissuta tra Europa e America e scomparsa a soli a 37 anni nel 2010. Accompagnata al piano e harpejji di Simone Sassu e dal clarinetto con effetti di Angelo Vargiu, l’artista algherese interpreta le tonalità di terra e di vento delle più belle produzioni di Lhasa, lasciando spazio alla scrittura musicale raffinata e di atmosfera di Vargiu e Sassu, mentre a trasportare lo spettatore verso il mondo circense e onirico di Lhasa saranno le incursioni eleganti della danzatrice Daniela Crabuzza sui tessuti aerei, con momenti di pura poesia acrobatica. La regia dello spettacolo è di Fabio Sanna.

Domenica 29 dicembre spazio al kabaret marionettistico comico-poetico-acrobatico “Camminando sotto il filo, di e con Nadia Imperio. Appuntamento alle 16 con questo spettacolo adatto ad un pubblico di tutte le età in cui in un teatro in miniatura l’artista, padrona di casa di un insolito kabaret, e inventrice della prima sit-down comedy del mondo, ci conduce con ironia e verve attraverso i piccoli atti unici di cui si compone lo spettacolo.

La chiusura del Festival, domenica 29 dicembre, è affidata alle musiche e danze del Salento con il concerto alle 21.00 del gruppo Arakne Mediterranea. La compagnia, fondata da Giorgio Di Lecce e diretta da Imma Giannuzzi, con l’utilizzo di tamburelli, chitarre, organetto, violino, flauti, nacchere, le mani e la voce, mette in scena il suo viaggio sonoro, ritmico, vocale e danzato della tradizione popolare che va dalle tarantelle più antiche ai canti di taranta, dalle ninne nanne alle serenate, dalle pizziche della Puglia ad arie e cantilene grike (lingua dialetto ancora in uso nella Grecìa salentina in provincia di Lecce), per trasportare lo spettatore nella magica terra del Salento. Il risultato è un’esibizione coinvolgente che, attraverso colori e ritmi della tradizione popolare salentina e della Puglia, porta ad una splendida sintonia tra gli artisti e il pubblico. E’ prevista anche una perfomance finale degli artisti lungo le vie del centro storico.

PERCORSO DEI SAPERI E DEI SAPORI – La quarta edizione della manifestazione partirà lunedì 23 dicembre dalle 12 alle 22 con il percorso dei saperi e dei sapori lungo le vie del centro storico e le musiche itineranti in collaborazione con la Scuola Civica di Musica del Montiferru “Nino Dispenza”Le case e le botteghe del paese saranno aperte ai visitatori, con degustazioni di panadas, zuppe di legumi, funghi, risotti, carne, formaggi, seadas, dolci, vini e birre artigianali. Un appuntamento che tornerà anche nei giorni 27, 28, 29 dicembre, sempre dalle 12.00 alle 22.00, e che sarà impreziosito nel pomeriggio dalla presenza di arte e musica. Per il 27 dicembre è prevista la partecipazione del coro Tenores de Orosei “Antoni Milia”.

L’esperienza delle produzioni locali sarà al centro del convegno “Rigenerazione dei centri urbani: dal recupero dei centri storici al ripopolamento con le realtà produttive, in programma venerdì 27 dicembre a partire dalle 10.30 presso la sala consiliare presso ex Convento dei Cappuccini. Insieme al sindaco Giovanni Panichi interverranno gli esperti e i produttori del territorio.

LABORATORI – Il programma dei laboratori (la cui partecipazione è gratuita) si apre lunedì 23, alle 15.00, con un appuntamento per i bambini e le famiglie: “Una giornata con gli agnellini”, a cura dell’azienda Sinnadolzu Formaggi.

Non poteva mancare il laboratorio delle panadas, pietanza tipica di Cuglieri, che si terrà lunedì 23 e poi anche dal 27 al 29 (dalle 16.30 alle 18.30) a cura di Valentina Flore e Serena Milos.

Il programma di venerdì 27 proporrà inoltre alle 16.00 il laboratorio per bambini e famiglie Nel magico bosco delle querce frondose”, organizzato dalla Cooperativa La Famiglia. Sarà un itinerario illuminato da piccole lanterne, lungo le vie del paese, alla ricerca delle tracce lasciate dalle janas e dai folletti che abitano nel Montiferru.

Sabato 28 dicembre si aprirà fin dalle 9.30 con il laboratorio di erboristeria e cucina creativa guidato da Giampaolo Demartis e lo chef Leonardo Marongiu. I partecipanti saranno inviati a raccogliere le erbe spontanee con le quali successivamente si prepareranno le pietanze, usando ingredienti e metodi tradizionali e creativi insieme.

“Sapone all’olio d’oliva” sarà invece il tema del laboratorio in programma domenica 29 e curato da Raffaella Oro (alle 11.00 e alle 15.30).

Inoltre per tutte le giornate nella sala espositiva del salone parrocchiale (via Basilica) saranno presenti le produzioni di erboristeria di Gianpaolo Demartis, lo zafferano prodotto da Antonello Meloni, i prodotti a base di lavanda di Elvio Sulas e le ceramiche artistiche di Itamira Bianchi.

VISITE GUIDATE – Per tutti i quattro giorni della manifestazione, con partenza alle 10.30 all’Infopoint di Corso Umberto 51/a, appuntamento con il percorso con degustazione finale “La via dell’olio: dall’albero al frantoio” in collaborazione con Museo dell’olio “Giorgio Zampa”, le aziende olearie Idda e Peddio e la Compagnia Barracellare.

Da venerdì 27 a domenica 29 dicembre dalle 16.00 alle 18.00 si potranno invece visitare il Museo Archeologico di Cuglieri (con due visite guidate in partenza alle 17.00 e alle 18.00) a cura dell’associazione Marafè, e la Chiesa dei Cappuccini, con la visita guidata al monumento e incentrata sulla figura di Fra’ Paolo Perria (a cura del comitato Fra’ Perria).

[bing_translator]

Il 24 febbraio 2018, al Centro culturale Compagnia Cantante di via Dolcetta 21, prende il via il più originale festival blues della città di Cagliari.

Dalla passione per il Blues e dallo sforzo organizzativo di due associazioni sarde Compagnia Cantante e Good Vibrations nasce il ROSSO&BLUES Festival. Dai colori della città di Cagliari il rosso ed il blu prendo forma e vita questo originale Festival ispirato al rosso passione e al blu che rappresenta l’anima Blues di questo Festival. Obiettivo principale della rassegna: rimettere al centro il Blues nel panorama musicale cagliaritano e, soprattutto, riportare i più giovani ad ascoltare la musica dal vivo, quella bella, originale e senza fronzoli sia locale che internazionale.

L’idea nasce dall’incontro di idee tra due associazioni Compagnia Cantante e Good Vibrations che da subito si è rivelato foriero di idee fresche e di progetti originali tutti volti al coinvolgimento degli appassionati cagliaritani, che sono tanti, e anche dei non appassionati ma semplicemente curiosi di affacciarsi su questo mondo. Entrambe le Associazioni organizzatrici oltre ad essere profonde conoscitrici del panorama blues sardo, nazionale ed internazionale si sono dimostrate pazze quanto basta per cimentarsi una rassegna locale di questa portata. Hanno affrontato la sfida con tutte le difficoltà del caso nell’intento di creare qualcosa che sia davvero “alla portata di tutti” e che riporti la gente e i ragazzi ad apprezzare la buona musica dal vivo, per non lasciare il Blues relegato all’ascolto e all’apprezzamento dei conoscitori più appassionati. L’idea è semplice: apriamo le porte anche a chi, coinvolto in questa atmosfera, possa diventare un futuro appassionato e fruitore di un genere che affonda le radici nella storia ma che riesce sempre a farsi portatore del sentimento comune più moderno. Questo è lo spirito del ROSSO&BLUES che porterà sul suo palco tre diverse espressioni del Blues:

24 febbraio ore 22.00: T.R.E.S. The Radio Experience Service. Progetto che nasce nel 2010 dalla collaborazione del fratelli Roberto e Simone Lutti e Rolando Cappanera. Tutti musicisti che vantano una carriera nazionale ed internazionale, ricca di collaborazioni importanti come quella di Roberto Lutti negli USA con i Playing for Change. Questo progetto nasce dalla mescola spontanea tra diversi generi ed esperienze, tracce originali che diventano un viaggio dove blues, rock, funk e psichedelica formano una miscela esplosiva.

3 marzo ore 22.00: JAMES & BLACK. James soul man e pianista, Bella voce potente e profonda strappata al gospel, tradizioni afro americane e mix di generi musicali tra cui r&b e soul che si fondono col Blues. Duo dinamico che arriva da Austin in Texas debutta in Europa nel 2010 porta avanti un lungo tour europeo. In questa occasione saranno accompagnati da Carlo Sezzi alla batteria, Max Benassi alla chitarra e Fabrizio Leoni al basso.

10 marzo ore 22.00: Francesco Piu – Peace and Groove Band. Miscela esplosiva di blues, funcky, rock e soul in chiave acustica. Francesco Piu cantante e chitarrista sardo che si è ritagliato uno spazio importante nel panorama blues nazionale ed internazionale. Collaborazioni e partecipazioni di tutto rilievo. Nel 2010 vince le selezioni nazionali e si esibisce nel Blues Challenge di Menphis. Il progetto Peace and Groove vince il premio Mario Cervo 2017 come miglior lavoro discografico. Si esibiranno sul palco con Francesco Piu voce, chitarra e armonica; Jim Solinas, Hammond, piano, cori; Gavino Riva basso, cori e Giovanni Gaias batteria e cori.

Queste, pertanto, le premesse di questa nuova esperienza del ROSSO&BLUES Festival con l’unico e importante obiettivo di aver creato una rassegna dove il Blues diventa efficace mezzo di reale e umana connessione tra le persone. Il desiderio è che per un’ora o due tutti mettano in tasca il cellulare e le connessioni virtuali e si incontrino invece per godere della buona musica, scambiarsi opinioni e tornare alle connessioni umane tra le diverse generazioni, il tutto creato e rafforzato dalla passione o la semplice curiosità verso il mondo del Blues.

 

[bing_translator]

E’ tutto pronto per la XXVII edizione di Narcao Blues, al via mercoledì 19 luglio. La formula è quella consueta: due set per serata, fino a sabato 22 luglio, con un cast che schiera nomi di spicco della scena blues internazionale e di quella nazionale, ma in cui trovano il giusto spazio anche le proposte isolane: ecco, dunque, in arrivo gli statunitensi Charlie Musselwhite, Eric Sardinas e Otis Taylor, gli italiani Fabio Treves e i T-Roosters, i sardi Francesco Piu e il duo Don Leone, mentre spetterà al camerunese Emmanuel Pi Djob, alla testa della sua Afro Soul Gang, il compito di suggellare in bellezza la manifestazione. Ma non è tutto, perché ogni serata avrà un prolungamento dopoconcerto in località Santa Croce, poco fuori Narcao (anziché al parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius, come inizialmente previsto): protagonisti il duo Superdownhome, Moses Concas e il Bad Blues Quartet.

Organizzata, come sempre, dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao, la ventisettesima edizione del festival è dedicata alla memoria di James Cotton, il grande armonicista americano, protagonista in passato sul palcoscenico di Narcao Blues, venuto a mancare lo scorso marzo, quasi ottantaduenne. 

Si comincia, dunque, mercoledì 19 luglio, con una serata tutta nel segno del blues “made in Sardinia”: il compito di aprire il festival, alle 21.30, spetta al duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dopo un’intensa attività dei due musicisti su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza del duo che ha recentemente dato alla luce l’EP d’esordio “Welcome to the south-west”: un titolo che fa chiaro riferimento alla zona sarda del Sulcis, territorio assetato e per larghi tratti incontaminato, con le sue aride strade di campagna sulle quali si muove l’idea dei due musicisti, strade piene di incroci, come quelle paludose della storia del blues.

La parte finale del primo set vedrà unirsi al duo Don Leone Makika (canto gutturale, scaccia pensieri e chitarra), nome d’arte del cagliaritano Carlo Spiga (che all’attività di artista visivo affianca quella di musicista), per una sonorizzazione dal vivo di un video nato dal progetto artistico “Ciak! Ciak! Kibera”, realizzato dall’associazione di arte contemporanea Cherimus, in collaborazione con Amani for Africa, nella baraccopoli di Kibera, a Nairobi: un progetto che ha coinvolto in una serie di workshop dedicati all’arte e alla musica ex bambini di strada che hanno intrapreso un percorso di recupero e di reinserimento. Durante un mese di permanenza nella capitale del Kenya, il musicista sardo Francesco Medda, meglio conosciuto col nome d’arte Arrogalla, ha condotto dei laboratori dai quali è tratto il tappeto sonoro su cui suoneranno Don Leone e Makika.

Il secondo set della serata inaugurale vedrà il festival riabbracciare uno dei suoi figli: il bluesman sassarese Francesco Piu, sul palco di Narcao per presentare la sua ultima fatica discografica, “Peace & Groove”, un album dove blues, soul, funk e gospel si miscelano con storie che raccontano d’amore, di guerra e di speranza. La stesura dei testi è stata firmata a quattro mani dal trentaseienne cantante e chitarrista con lo scrittore Salvatore Niffoi (vincitore del Premio Campiello nel 2006 con il romanzo “La vedova scalza”). Dopo svariati tour che l’hanno visto esibirsi negli Stati Uniti, Canada e nei migliori festival blues d’Europa, collezionando illustri collaborazioni (da Eric Bibb che ha prodotto il suo terzo disco, “Ma-Moo Tones”, a Tommy Emmanuel, Guy Davis e Roy Rogers) e aperture di prestigio (John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan, Robert Cray, Derek Trucks Band, Joe Bonamassa, Charlie Musselwhite, Robben Ford, Larry Carlton, Albert Lee, Fabulous Thunderbirds, Sonny Landreth), Francesco Piu (voce, armonica, chitarra acustica e elettrica) si presenterà sul palcoscenico di piazza Europa affiancato da Gianmario Solinas (organo Hammond, pianoforte e cori), Gavino Riva (basso e cori), Giovanni Gaias (batteria e cori), Gianfranco Marongiu (percussioni) e dalle coriste Rita Casiddu, Denise Gueye, Irene e Francesca Loche.

Il momento che separa i due concerti della prima serata proporrà anche una parentesi inedita per la rassegna: tra tutti gli spettatori verranno infatti estratti, attraverso appositi tagliandi consegnati all’ingresso, i vincitori di dieci dischi di Francesco Piu, dieci di Don Leone ed altrettanti abbonamenti e magliette del festival. Un’iniziativa che Narcao Blues mette in atto per la prima volta per premiare il fedele e sempre numeroso pubblico che ogni anno frequenta la manifestazione.

Giovedì 20 l’anima di “Mister Superharp” James Cotton soffierà idealmente nella notte sulcitana con “La serata delle armoniche”. A salire per primo sul palco (inizio del concerto ore 21.30) sarà “il puma di Lambrate” Fabio Treves, tra i musicisti più importanti della scena nazionale, che ha festeggiato di recente i suoi prolifici quarant’anni di carriera (nel 2014 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fonda la Treves Blues Band con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, il musicista milanese vanta collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones. Ad affiancarlo sul palcoscenico ci saranno Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni).

Le stelle sul cielo di Narcao illumineranno subito dopo il genio dell’armonica Charlie Musselwhite. Nato in Mississippi nel 1944, cresciuto a Memphis ed educato nel South Side di Chicago, l’artista statunitense ha rivoluzionato sin dai primi anni Sessanta il genere, continuando a creare senza però trascurare le solide radici alla base del blues. Le sua singolare vocalità, la sua melodica armonica e il sound profondamente country blues della sua chitarra, accompagnano perfettamente le sue spesso autobiografiche e memorabili canzoni originali. Il “campione incontrastato dell’armonica blues”, che vanta al suo attivo collaborazioni con Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Big Joe Williams, Little Walter, Sonny Boy Williamson, Tom Waits, Eddie Vedder, Ben Harper e il grande John Lee Hooker, giusto per fare qualche nome, sarà affiancato da Matt Stubbs alla chitarra, June Core alla batteria e Randy Bermudes al basso.

Serata tutta a stelle e strisce venerdì 21 luglio. Le valvole degli amplificatori inizieranno a surriscaldarsi alle 21.30 con il blues rock di Eric Sardinas, gradito ritorno per il pubblico del festival, undici anni dopo la sua precedente apparizione. Classe 1970, noto per l’uso della chitarra resofonica (strumento nato negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni Venti) e per il suo stile originale condito dalle sue teatrali esibizioni dal vivo, il musicista di Fort Lauderdale ha la caratteristica di suonare lo strumento come ogni chitarrista destrorso, nonostante il suo forte mancinismo, elemento che ha contribuito non poco alla formazione della sua originale tecnica e del suo stile. Tra i generi che l’hanno maggiormente ispirato nello sviluppo della sua personalissima cifra stilistica ci sono il gospel, la musica della Motown e il R&B, che lo hanno spinto alla ricerca degli intensi suoni acustici del profondo sud degli Stati Uniti. Tra gli artisti che più l’hanno influenzato ci sono invece Charley Patton, Son House, Robert Johnson, Skip James, Bukka White, Big Bill Broonzy, Elmore James, Muddy Waters e Fred McDowell. È del 2014 il suo ultimo disco, “Boomerang”, pubblicato dalla Jazzhaus Records. Ad affiancare Eric Sardinas (chitarra e voce) sul palco di piazza Europa ci saranno Paul Loranger al basso e Demi Lee Solorio alla batteria.

Il secondo set registrerà un’importante esclusiva per il festival narcarese: nella sua unica data italiana, salirà infatti sul palco di piazza Europa l’eclettico Otis Taylor, affiancato per l’occasione da Mato Nanji alla chitarra, Todd Edmunds al basso elettrico e Larry Thompson alla batteria. Cantante, compositore e polistrumentista (suona la chitarra, il banjo, l’armonica e il violoncello), il musicista dell’Illinois è tra i nomi di spicco della New Wave del blues americano e indubbiamente tra i più innovativi dell’ultimo ventennio. Nato a Chicago nel 1948 e cresciuto a Denver, ha iniziato a suonare da giovanissimo, ma si è allontanato a lungo dalle scene musicali per farvi ritorno in pianta stabile solo a metà anni Novanta (il suo primo disco è del 1996). La rivista Guitar Player l’ha definito come il più importante bluesman ai giorni nostri, e questo è confermato dalle prestigiose collaborazioni che l’hanno visto condividere la scena con il chitarrista inglese Gary Moore, l’armonicista statunitense Charlie Musselwhite e la pianista giapponese Hiromi Uehara, tra gli altri. Taylor è stato nominato più volte ai Grammy come miglior artista blues e migliore polistrumentista. Il suo tredicesimo album in studio, “My World Is Gone” (Telarc International, 2013), rimarca la sua grande duttilità e originalità nel riuscire a muoversi con disinvoltura e grande classe attraverso jazz, rock, funk e altri generi, andando a creare un ibrido definito “trance blues”, spina dorsale dei suoi crudi racconti di lotta, libertà, desiderio, conflitto e, naturalmente, amore. Lo scorso febbraio è stata pubblicata la sua più recente testimonianza discografica, “Fantasizing About Being Black”, che lo conferma come una delle voci più autentiche e attente del blues contemporaneo.

La quarta e ultima serata, sabato 22, si aprirà sotto il segno dei T-Roosters, formazione italiana composta da quattro musicisti di lunga esperienza: Tiziano “Rooster Tiz” Galli (chitarra e voce), Giancarlo “Silver Head” Cova (batteria e cori), Luigi “Lillo” Rogati (basso, contrabbasso e cori) e Marcus “Bold Sound” Tondo (armoniche e cori). Il quartetto si muove alla costante ricerca dell’equilibrio fra musica e testi, fattori che si compenetrano e si accompagnano costantemente per raccontare storie quotidiane, per dipingere affreschi di vita reale e per offrire all’ascoltatore emozioni, suggestioni e interessanti spunti di riflessione. I “galli” del blues propongono uno show condito da pezzi autografi, da cronache del mondo attuale, con incursioni “intime” nello spazio profondo che ospita i sentimenti, le paure, le speranze, gli amori e le incertezze della vita quotidiana; a Narcao presenteranno la loro ultima uscita discografica, “Another Blues To Shout“, album figlio di una profonda ricerca sonora che esplora le radici della musica dell’anima, un tuffo nella tradizione con lo sguardo rivolto al presente e al futuro, filtrato dalla sensibilità dei musicisti. Nelle note di copertina del disco, Antonio Avalle definisce la musica dei T-Roosters come un’esperienza sensoriale e sonora senza precedenti, vissuta attraverso inconsueti blues calati fra le dissonanze del mondo.

A guidare le danze nell’ultimo atto del festival ci penserà l’estro di un’altra fulgida stella del panorama europeo: Emmanuel Pi Djob, vera e propria rivelazione e fenomeno mediatico degli ultimi tempi, capace di compiere un ritorno alle origini e un autentico viaggio a ritroso nella madre Africa, continente dal quale le radici più profonde del blues assorbono la loro vitale essenza. Originario del Camerun ma naturalizzato in Francia, è considerato una delle migliori voci nere in circolazione, come dimostra il grande successo ottenuto recentemente nell’edizione francese del talent show televisivo “The Voice”, nel quale ha entusiasmato pubblico e giudici in più di un’esecuzione. Originario di Dibang, Emmanuel Pi Djob fonde con freschezza il vecchio e il nuovo soul, contaminandolo con ritmi e sonorità tipiche del continente africano, creando un’atmosfera musicale che si colora di groove e grande originalità. A Narcao si presenta alla guida della sua Afro Soul Gang, formazione che sposa la robustezza del funky al soul più puro con sferzante e irriverente originalità: Bénilde Fodjo Foko al basso e alla direzione musicale, Elvis Megne Mbo Mba alle tastiere, Sébastien Debloos ai sassofoni, Michel Prandi alle chitarre, Eric Durand alle percussioni, Edwin Budon alla batteria, e le coriste Elica Skarlatova, Capucine Trotobas e Christina Rivoallanoi-Drevet.

Ogni serata la musica prosegue nello spazio dopoconcerto, anche quest’anno allestito in località Santa Croce, poco fuori Narcao. Il compito di animare le nottate di mercoledì 19 e venerdì 21, spetterà ai Superdowhhome, un duo di rural blues formatosi l’anno scorso dall’incontro tra Henry Sauda (voce, chitarra acustica, Diddley Bow e armonica) e Beppe Facchetti (cassa, rullante, tambourine e crash): un combo legato alle tradizioni, ma proiettato anche verso spazi personali e contaminati da tutto quello che è il moderno folk europeo che fa da substrato al blues rurale. 

A tenere banco, giovedì 20, sarà invece Moses Concas, musicista sardo che l’anno scorso ha conquistato pubblico e critica, vincendo l’Italia’s Got Talent con il suo trascinante mix di armonica e beatbox: una scelta stilistica maturata attraverso un percorso artistico che dalla Sardegna l’ha portato a viaggiare per l’Europa per approdare sul suo palco d’elezione, le strade di Londra, e poi al successo al talent televisivo. 

Sabato 22 chiude la serie il Bad Blues Quartet, la band cagliaritana formata da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Simone Arca (basso) e Frank Stara (batteria), che lo scorso primo giugno ha battezzato il suo disco d’esordio: un lavoro che racchiude e fonde le varie ed eterogenee influenze musicali dei membri del gruppo che, dopo aver iniziato il suo cammino suonando i brani dei grandi maestri del blues, ha iniziato presto a inserire nel suo repertorio pezzi originali, sino a farli diventare il pilastro centrale delle sue esibizioni.

I biglietti interi per le serate di giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 luglio costano dodici euro, dieci i ridotti; prezzo promozionale per la serata inaugurale di mercoledì 19: l’ingresso per la “Sardinian Blues Night” costa infatti cinque euro. Trenta euro, invece, il prezzo dell’abbonamento per le quattro serate. Prevendita online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.

 

[bing_translator]

Soffia sulle ventisette candeline Narcao Blues, il primo e più longevo festival blues in Sardegna e tra i più apprezzati nel panorama nazionale: da mercoledì 19 a sabato 22 luglio Narcao, che dalla prima edizione ne è stato la culla, ospiterà un ricco e variegato cartellone con ospiti di caratura internazionale accanto ad alcune tra le più interessanti realtà della scena italiana e con la consueta attenzione nei confronti di quella isolana.

Il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e che si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

Negli anni sono stati tanti gli artisti approdati nel paese dell’alto Sulcis per diffondere il verbo del genere di matrice afroamericana: nomi del calibro di Michael Coleman, Scott Henderson, Canned Heat, Mick Taylor, Robben Ford, John Mayall, The Neville Brothers, Peter Green, Larry Carlton, Lucky Peterson, tra gli altri. E James Cotton, il grande armonicista americano scomparso lo scorso marzo, alla cui memoria è dedicata questa edizione di Narcao Blues. 

Un’edizione che alternerà nomi di primissimo piano del genere, affiancati da altrettanti punti fermi della scena nazionale, con la volontà di donare ai più fulgidi progetti isolani una ghiotta occasione per valorizzarsi e mettersi in luce. Sul palco di piazza Europa si avvicenderanno dunque gli statunitensi Charlie Musselwhite, Eric Sardinas e Otis Taylor, gli italiani Fabio Treves e i T-Roosters, i sardi Francesco Piu e il duo Don Leone, mentre spetterà al camerunese Emmanuel Pi Djob, alla testa della sua Afro Soul Gang, il compito di suggellare in bellezza la manifestazione. Ogni serata avrà inoltre una coda dopoconcerto al parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius: protagonisti il duo Superdownhome, Moses Concas e il Bad Blues Quartet.

Sei appuntamenti musicali anticiperanno la quattro giorni di Narcao: dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio si rinnova l’appuntamento con South in Blues, prologo ideale al festival, che quest’anno ha per protagonisti l’armonicista statunitense Andy J. Forest e gli italiani Bayou Moonshiners, band vincitrice della competizione indetta dall’Italian Blues Union.

Narcao Blues è organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao. Sponsor: Birra Ichnusa. Il festival registra inoltre l’importante collaborazione del Comune di Perdaxius per lo spazio dopoconcerto al parco di Bacca Marronis, e dell’associazione di arte contemporanea Cherimus che presenterà nel corso della prima serata del festival un video realizzato nella baraccopoli di Kibera a Nairobi coinvolgendo i tanti bambini e ragazzi di strada locali, accompagnato dalle musiche del dub producer sardo Arrogalla (al secolo Francesco Medda).

Si preannuncia un’edizione di Narcao Blues particolarmente interessante quella che dal 19 al 22 luglio popolerà il paese del Sud Sardegna; una quattro giorni nella quale alcuni tra i più importanti bluesman del panorama internazionale si alterneranno con nomi di primo piano della scena nazionale e di quella regionale. Un’edizione dedicata all’armonicista, cantante e compositore statunitense James Cotton, protagonista in passato sul palcoscenico del festival, venuto a mancare lo scorso marzo, quasi ottantaduenne.

Da sempre Narcao Blues costituisce un’importante vetrina per mettere in mostra le più fulgide e interessanti proposte isolane. E proprio al blues “made in Sardinia” sarà dedicata la serata inaugurale: mercoledì 19 luglio ecco, dunque, salire per primi sul palcoscenico di piazza Europa (ore 21.30) il duo Don Leone composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza del duo che recentemente ha firmato l’EP d’esordio “Welcome to the south-west”: un titolo che fa chiaro riferimento alla zona sarda del Sulcis, territorio assetato e per larghi tratti incontaminato, con le sue aride strade di campagna sulle quali si muove l’idea dei due musicisti, strade piene di incroci, come quelle paludose della storia del blues.

Al termine del primo set, la serata propone un inedito intermezzo: in programma la presentazione e la proiezione del video del progetto artistico “Ciak! Kibera”, realizzato dall’associazione Cherimus che partecipa, attraverso l’arte contemporanea, allo sviluppo del patrimonio sociale e culturale – passato e presente – del Sulcis Iglesiente. In collaborazione con Amani for Africa, presenterà il progetto la cui parte sonora è curata dal musicista sardo Francesco Medda, meglio conosciuto col nome d’arte Arrogalla.

Il secondo set della serata inaugurale registrerà un gradito ritorno, quello di Francesco Piu, che presenterà la sua ultima fatica discografica, “Peace & Groove”, un album dove blues, soul, funk e gospel si miscelano con storie che raccontano d’amore, di guerra e di speranza. La stesura dei testi, in questo caso, è stata firmata a quattro mani dal trentaseienne cantante e chitarrista sassarese con lo scrittore Salvatore Niffoi (vincitore del Premio Campiello nel 2006 con il romanzo “La vedova scalza”). Dopo svariati tour che l’hanno visto esibirsi negli Stati Uniti, Canada e nei migliori festival blues d’Europa, collezionando illustri collaborazioni (da Eric Bibb che ha prodotto il suo terzo disco, “Ma-Moo Tones”, a Tommy Emmanuel, Guy Davis e Roy Rogers), e dopo innumerevoli aperture di prestigio (John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan, Robert Cray, Derek Trucks Band, Joe Bonamassa, Charlie Musselwhite, Robben Ford, Larry Carlton, Albert Lee, Fabulous Thunderbirds, Sonny Landreth), Francesco Piu (voce, armonica, chitarra acustica e elettrica), si presenterà sul palcoscenico di piazza Europa affiancato da Gianmario Solinas (organo Hammond, pianoforte e cori), Gavino Riva (basso e cori), Giovanni Gaias (batteria e cori), Gianfranco Marongiu (percussioni) e dalle coriste Rita Casiddu, Denise Gueye, Irene e Francesca Loche.

L’intervallo tra il primo e il secondo concerto della serata inaugurale proporrà anche una “lotteria”: tra tutti gli spettatori verranno infatti estratti, attraverso appositi tagliandi consegnati all’ingresso, i vincitori di dieci dischi di Francesco Piu, dieci di Don Leone e altrettanti abbonamenti e magliette del festival. Un’iniziativa che Narcao Blues mette in atto per la prima volta per premiare il fedele e sempre numeroso pubblico che ogni anno frequenta la manifestazione.

Narcao Blues entra nel vivo l’indomani, giovedì 20, con “La serata delle armoniche”, chiaro omaggio a “Mister Superharp” James Cotton, il bluesman americano che è stato capace di trasformare quello strumento a fiato, di metallo e legno, in una “nave a vapore, un treno, un sassofono, un uragano, un usignolo”, come scrisse in un suo numero la celebre rivista statunitense Down Beat. A salire per primo sul palco (inizio del concerto ore 21:30) sarà un’autentica icona del blues italiano: Fabio Treves. “Il puma di Lambrate” ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ha ricevuto l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fonda la Treves Blues Band con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – sarà di scena a Narcao con Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). 

Gli amplificatori si accenderanno subito dopo per uno dei più importanti musicisti blues viventi, il genio dell’armonica Charlie Musselwhite. Nato in Mississippi nel 1944, cresciuto a Memphis ed educato nel South Side di Chicago, artista rivoluzionario sin dai primi anni Sessanta, ha continuato a creare innovando il genere e rimanendo allo stesso tempo fermamente legato alle radici del blues. Le sua particolari vocalità, la sua melodica armonica e il sound profondamente country blues della sua chitarra, accompagnano perfettamente le sue spesso autobiografiche e sempre memorabili canzoni originali. Il “campione incontrastato dell’armonica blues”, che vanta al suo attivo collaborazioni con Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Big Joe Williams, Little Walter, Sonny Boy Williamson, Tom Waits, Eddie Vedder, Ben Harper e il grande John Lee Hooker, giusto per fare qualche nome, sarà affiancato da Matt Stubbs alla chitarra, June Core alla batteria e Randy Bermudes al basso.

Serata interamente a stelle e strisce e all’insegna della chitarra, venerdì 21 luglio. Apre (come sempre alle 21.30) il blues rock di Eric Sardinas, un gradito ritorno per il pubblico del festival, undici anni dopo la sua precedente apparizione a Narcao. Classe 1970, noto per l’uso della chitarra resofonica (strumento nato negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni Venti, ad opera dell’emigrante slovacco John Dopyera) e per il suo stile originale condito dalle sue teatrali esibizioni dal vivo, il musicista di Fort Lauderdale ha la caratteristica di suonare lo strumento come ogni chitarrista destrorso, nonostante il suo forte mancinismo, elemento che ha contribuito e non poco alla formazione della sua originale tecnica e del suo stile. Tra i generi che lo hanno maggiormente ispirato nello sviluppo della sua personalissima cifra stilistica ci sono il gospel, la musica della Motown e la musica R&B, che lo hanno spinto alla ricerca degli intensi suoni acustici del profondo sud degli Stati Uniti. Tra gli artisti che più lo hanno influenzato ci sono invece Charley Patton, Son House, Robert Johnson, Skip James, Bukka White, Big Bill Broonzy, Elmore James, Muddy Waters e Fred McDowell. È del 2014 il suo ultimo disco, “Boomerang”, pubblicato dalla Jazzhaus Records. Ad affiancare Eric Sardinas (chitarra e voce) sul palco di piazza Europa ci saranno Paul Loranger al basso e Demi Lee Solorio alla batteria.

Alle 22.30 il secondo set vedrà finalmente sotto i riflettori del festival Otis Taylor, in esclusiva al Narcao Blues, unica data in Italia, con Mato Nanji alla chitarra, Todd Edmunds al basso elettrico e Larry Thompson alla batteria. Cantante, compositore e polistrumentista (suona la chitarra, il banjo, l’armonica e il violoncello), Otis Taylor è considerato uno degli artisti di spicco della New Wave del blues americano e tra i più innovativi degli ultimi vent’anni. Nato a Chicago nel 1948 e cresciuto a Denver, ha iniziato a suonare da giovanissimo, ma si è allontanato a lungo dalle scene musicali per farvi ritorno in pianta stabile solo a metà anni Novanta (il suo primo disco è del 1996). Definito dall’autorevole rivista Guitar Player come il più importante bluesman ai giorni nostri, vanta collaborazioni prestigiose (con il chitarrista inglese Gary Moore, l’armonicista statunitense Charlie Musselwhite e la pianista giapponese Hiromi Uehara, tra gli altri), ed è stato nominato più volte ai Grammy come miglior artista blues e migliore polistrumentista. Da sottolineare il lavoro svolto nel suo tredicesimo album in studio, “My World Is Gone” (Telarc International, 2013), che rimarca ancora una volta la grande duttilità ed originalità di Otis Taylor nel riuscire a muoversi con disinvoltura e grande classe attraversando jazz, rock, funk e tanti altri generi, andando a creare un ibrido definito “trance blues”, spina dorsale dei suoi crudi racconti di lotta, libertà, desiderio, conflitto e, naturalmente, amore. È del febbraio di quest’anno la sua più recente testimonianza discografica, “Fantasizing About Being Black”, che lo conferma come una delle voci più autentiche e attente del blues contemporaneo.

Aprono la quarta e ultima serata, sabato 22, i T-Roosters, una formazione italiana composta da quattro musicisti di lunga esperienza: Tiziano “Rooster Tiz” Galli (chitarra e voce), Giancarlo “Silver Head” Cova (batteria e cori), Luigi “Lillo” Rogati (basso, contrabbasso e cori) e Marcus “Bold Sound” Tondo (armoniche e cori). Nata dalla collaborazione artistica fra Tiziano Galli e Paolo Cagnoni, autori e co-autori di tutti i brani composti, la band propone uno show fatto di pezzi autografi, di cronache del mondo attuale, con incursioni “intime” nello spazio profondo che ospita i sentimenti, le paure, le speranze, gli amori e le incertezze della vita quotidiana. Elemento fondamentale che caratterizza il lavoro del gruppo è la costante ricerca dell’equilibrio fra musica e testi, fattori che si compenetrano e si accompagnano costantemente per raccontare storie quotidiane, per dipingere affreschi di vita reale e per offrire all’ascoltatore emozioni, suggestioni e interessanti spunti di riflessione. Nel corso della sua esibizione a Narcao, il quartetto presenterà la sua ultima uscita discografica, “Another Blues To Shout”, album figlio di una profonda ricerca sonora che esplora le radici della musica dell’anima, un tuffo nella tradizione con lo sguardo rivolto al presente e al futuro, filtrato dalla sensibilità dei musicisti. Nelle note di copertina del disco, Antonio Avalle definisce la musica dei T-Roosters come un’esperienza sensoriale e sonora senza precedenti, vissuta attraverso inconsueti blues calati fra le dissonanze del mondo.

Ma la serata conclusiva di Narcao Blues è tradizionalmente all’insegna della festosità. Ed ecco allora, a guidare le danze nell’ultimo atto di questa edizione numero ventisette del festival, l’estro di Emmanuel Pi Djob, vera e propria rivelazione e fenomeno mediatico degli ultimi tempi, capace di compiere un ritorno alle origini e un autentico viaggio a ritroso nella madre Africa, continente dal quale le radici più profonde del blues assorbono la loro vitale essenza. Originario del Camerun ma naturalizzato in Francia, Pi Djob è considerato una delle migliori voci nere in circolazione, come dimostra il grande successo ottenuto recentemente nell’edizione francese del talent show televisivo “The Voice”, nel quale ha entusiasmato pubblico e giudici in più di un’esecuzione. L’artista di Dibang fonde con freschezza il vecchio e il nuovo soul, contaminandolo con ritmi e sonorità tipiche del continente africano, creando un’atmosfera musicale che si colora di groove e grande originalità. A Narcao si presenta alla testa della sua Afro Soul Gang, un ensemble costruito abilmente per essere vissuto e consumato, dove la robustezza del funky si sposa al soul più puro con sferzante e irriverente originalità. La direzione musicale sarà coordinata dal bassista Bénilde Fodjo Foko, con Elvis Megne Mbo Mba alle tastiere, Sébastien Debloos ai sassofoni, Michel Prandi alle chitarre, Eric Durand alle percussioni, Edwin Budon alla batteria, e le coriste Elica Skarlatova, Capucine Trotobas e Christina Rivoallanoi-Drevet.

Come di consueto, al termine di ogni serata la musica prosegue nello spazio dopoconcerto, quest’anno allestito nel parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius, a pochi chilometri da Narcao. Il compito di ad animare le nottate di mercoledì 19 e venerdì 21, spetta ai Superdownhome, un duo di rural blues formato l’anno scorso da Henry Sauda (voce, chitarra acustica, Diddley Bow e armonica) e Beppe Facchetti (cassa, rullante, tambourine e crash): un combo legato alle tradizioni, ma proiettato anche verso spazi personali e contaminati da tutto quello che è il moderno folk europeo che fa da substrato al blues rurale. 

Giovedì 20 tiene invece banco Moses Concas, il musicista sardo che l’anno scorso ha conquistato pubblico e critica vincendo l’Italia’s Got Talent con il suo trascinante mix di armonica e beatbox: una scelta stilistica maturata attraverso un percorso artistico che dalla Sardegna l’ha portato a viaggiare per l’Europa per approdare sul suo palco d’elezione, le strade di Londra, e poi al successo al talent televisivo.  

Sabato 22 chiude la serie il Bad Blues Quartet, la band cagliaritana formata da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Simone Arca (basso) e Frank Stara (batteria), che lo scorso primo giugno ha battezzato il suo disco d’esordio: un disco che racchiude e fonde le varie ed eterogenee influenze musicali dei membri del gruppo che, dopo aver iniziato il suo cammino suonando i brani dei grandi maestri del blues, ha iniziato presto a inserire nel suo repertorio pezzi originali, sino a farli diventare il pilastro centrale delle sue esibizioni.

A precedere e fare da prologo alla ventisettesima edizione di Narcao Blues, un’altra importante serie di appuntamenti: dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio i motori del festival inizieranno infatti a scaldarsi con i concerti di South in Blues, momento di avvicinamento alle quattro serate di Narcao che coinvolgerà sei centri del Sulcis in altrettante date. Ad avvicendarsi sui diversi palcoscenici (le piazze definitive verranno annunciate prossimamente) saranno il musicista statunitense Andy J. Forest e il duo italiano Bayou Moonshiners.

Poliedrico artista capace di danzare tra le diverse arti (oltre alla musica, il musicista originario di Pullman è anche un attore, scrittore e pittore), il primo è un virtuoso dell’armonica blues che vanta al suo attivo ben diciannove dischi, disseminati lungo il suo cammino ultra ventennale. Nelle sue tappe in Sardegna, Andy J. Forest sarà affiancato da Leonardo Ghiringhelli alle chitarre, Luca Tonani al basso e Sergio Ratti alla batteria.

I Bayou Moonshiners, ovvero Stefanie Ghizzoni (voce, percussioni, washboard e kazoo) e Max Lazzarin (piano e voce), proporranno brani tratti dal loro ultimo disco, “Living Live”, che racchiude al suo interno freschissime e ballabili interpretazioni di pagine del repertorio di Jelly Roll Morton, Fats Domino, Hank Williams, Mahalia Jackson tra tutti, alternate a pezzi originali. Una miscela esplosiva di blues, ragtime, soul e gospel che è valsa ai suoi musicisti la vittoria all’ultimo Italian Blues Challenge che li ha portati poi a rappresentare l’Italia all’European Blues Challenge che si è tenuto lo scorso aprile a Horsens, in Danimarca, dove hanno conquistato un lusinghiero quarto posto su ventitré proposte in lizza da altrettanti paesi del Vecchio Continente.

 Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. In ventisei edizioni, Narcao Blues ha visto alternarsi sul proprio palco più di 170 artisti in oltre cento serate, diventando un punto di riferimento nel firmamento musicale nazionale. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante, quest’anno alla sua quindicesima edizione, che si tiene a dicembre), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

I biglietti interi per le serate di giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 luglio costano dodici euro, dieci i ridotti; prezzo promozionale per la serata inaugurale di mercoledì 19: l’ingresso per la “Sardinian Blues Night” costa infatti appena cinque euro. Trenta euro, invece, il prezzo dell’abbonamento per le quattro serate. Prevendita online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.

 Per informazioni, la segreteria del festival Narcao Blues risponde al numero 0781 87 50 71 e all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblus.it .