19 July, 2024
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Il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, alla presenza del capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone, con i prefetti di Cagliari Tiziana Costantino, di Sassari Giuseppe Marani, di Nuoro Carola Bellantoni e di Oristano Giuseppe Guetta e il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana hannoIl primo documento è finalizzato a perfezionare il modello di accoglienza graduale, proporzionata, equilibrata, sostenibile e diffusa dei migranti richiedenti la protezione internazionale. L’altro Protocollo, sottoscritto da Regione, Prefetture, Anci e sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, riguarda le attività di volontariato sociale rivolte ai richiedenti protezione internazionale.
«I protocolli firmati oggi confermano che la Sardegna è terra d’accoglienza – ha detto il presidente Pigliaru – ma un’accoglienza che vogliamo stia sempre all’interno di regole precise. Se i percorsi individuati nel primo hanno l’obiettivo della sostenibilità coinvolgendo anche i nostri cittadini, il secondo documento mette al centro il volontariato attivo da parte dei richiedenti asilo, che è un modo straordinario per attivare un vero e proprio scambio. Il dialogo con il Governo è costante e l’accordo con i territori è fondamentale per arrivare a realizzare quel un modello diffuso che è l’unico vero modo per garantire l’integrazione. Per quanto riguarda il Cpr – ha aggiunto il presidente Pigliaru – si tratta di uno strumento mirato soprattutto disincentivare i flussi diretti dall’Algeria. Chi arriva sulle nostre coste illegalmente deve sapere che non potrà prendere il foglio di via e andare in giro come vuole, ma che sarà trattenuto in un luogo a ciò deputato e da lì rimpatriato »
La Regione, in continuità con l’azione già intrapresa, si impegna dunque a fornire ogni possibile supporto, anche di tipo economico a sostegno degli Enti locali per garantire il rispetto degli standard di qualità previsti dalle vigenti leggi in materia di accoglienza ed un impatto sociale sostenibile per il territorio. Ulteriore impegno è quello di promuovere percorsi informativi e di accompagnamento rivolti alla cittadinanza sul tema dell’accoglienza dei cittadini stranieri, nonché iniziative culturali, attività formative e informative sui temi dell’accoglienza e multiculturalità. Il secondo Protocollo, sul Volontariato sociale, è un’iniziativa già avviata dalla Giunta con risorse regionali, alla quale aderiscono, in questa prima fase, quattro comuni: Cagliari (con due progetti), Cargeghe, Iglesias e Valledoria.
Le parti si impegnano a collaborare per favorire momenti di partecipazione attiva dei richiedenti protezione internazionale ospitati presso i Centri di Accoglienza Straordinaria dell’Isola e a promuove progetti finalizzati all’integrazione e alla socializzazione, in conformità con quanto previsto nel Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati. I migranti potranno dunque sottoscrivere patti di volontariato e svolgere attività che consentano di acquisire e svolgere un ruolo attivo e partecipe a favore delle collettività locali inserendosi in contesti di carattere civile, sociale, educativo, ambientale, sportivo e culturale.
Dopo la sottoscrizione dei Protocolli d’Intesa, il presidente Pigliaru, insieme all’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, alla presenza del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, ha affrontato con il capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone il tema dell’apertura in Sardegna del Centro di Permanenza per i Rimpatri nel Comune di Macomer.
L’assessore Filippo Spanu ha sottolineato come «la scelta del Cpr, che sarà ospitato nell’ex struttura adibita a carcere, sia il frutto di un percorso condiviso tra ministero dell’Interno, Regione e Comune di Macomer. Oggi abbiamo discusso sulle condizioni e sulle garanzie richieste da Regione e Comune ed il prefetto Gerarda Pantalone ci ha dato risposte soddisfacenti».

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L’emergenza determinata degli sbarchi diretti di migranti dall’Algeria sulle coste del Sulcis è uno dei temi che saranno affrontati questa sera, nella sede della Prefettura, a Cagliari, dal presidente Francesco Pigliaru nell’incontro con la responsabile del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione Gerarda Pantalone. Nell’occasione il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu sottoscriveranno, con le Prefetture e l’Anci, i due Protocolli d’Intesa sull’accoglienza diffusa e sui progetti di volontariato sociale per i migranti. Nella corso della riunione verrà esaminato anche il tema dell’apertura nell’Isola di un Centro permanenza per i rimpatri «che rappresenta – dice l’assessore Filippo Spanu – un efficace strumento di dissuasione ad affrontare il viaggio dal nord Africa alla volta delle coste della Sardegna sud-occidentale». 

«Stiamo seguendo con attenzione e in stretto contatto con il ministero dell’Interno il preoccupante fenomeno del flusso migratorio dall’Algeria – sottolinea Filippo Spanu -. In diverse occasioni il presidente Pigliaru ha segnalato al ministro Minniti la gravità della situazione e chiesto con forza che il Governo intensifichi il dialogo con le autorità algerine e percorra tutte le strade possibili per bloccare il flusso e dare corso ai rimpatri. C’è la disponibilità del comune di Macomer a ospitare il Cpr con precisa richiesta di garanzie e alla presenza del sindaco Antonio Onorato Succu verranno approfonditi modalità, tempi e condizioni per rendere operativa la struttura in tempi brevi.»
La Regione, nel corso di un recente incontro con i vertici del ministero dell’Interno, ha richiesto una risposta formale su alcuni punti: la struttura deve essere esclusivamente destinata ai migranti in arrivo dall’Algeria, è necessario un rafforzamento dei contingenti di polizia nei territori interessati sia al momento dello sbarco che nella fase di detenzione amministrativa nel Cpr, non deve esserci sovrapposizione con altre forme di accoglienza e deve essere favorito il coinvolgimento attivo degli operatori locali nelle azioni di assistenza e servizio.
Dopo i 34 arrivati sabato a Porto Pino, ieri altri 14 algerini sono sbarcati a Teulada.

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L’assessore regionale degli Affari generali Filippo Spanu ha incontrato a Roma i vertici del ministero dell’Interno sull’emergenza migranti.

«La Sardegna è ora al di sotto della quota massima di accoglienza dei migranti ad essa destinata nell’ambito della Conferenza delle Regioni – ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu al termine dell’incontro con Mario Morcone, capo di Gabinetto del ministro Marco Minniti e con Gerarda Pantalone, capo Dipartimento per le libertà civili e per l’immigrazione. Erano presenti anche le prefette di Cagliari e Nuoro, Tiziana Costantino e Carolina Bellantoni -. Il presidente Pigliaru in più occasioni aveva espresso al Governo l’urgenza di intervenire per riportare la soglia a livelli di normalità, ed aveva ricevuto garanzie dal ministro Marco Minniti per arrivare a un calo significativo delle presenze con un’azione comune di costante monitoraggio. Oggi prendiamo atto di un importante risultato. La quota attuale si attesta al 2,83%, (rispetto al totale delle presenze nel territorio nazionale), quindi al di sotto della quota concordata del 2,96%. Si tratta di circa 5.500 migranti presenti attualmente nei centri di accoglienza e negli SPRAR.»
«Con la diminuzione degli sbarchi dei richiedenti asilo e protezione internazionale possiamo gestire in modo più puntuale ed equilibrato il sistema dell’accoglienza e dell’inclusione e mettere in campo le iniziative previste nei Protocolli d’Intesa su accoglienza diffusa e volontariato sociale che sottoscriveremo nei prossimi giorni con Prefetture e Anci», ha chiarito Spanu.
Durante la riunione si è inoltre discusso dei flussi di migranti in arrivo dall’Algeria su cui il Governo, accogliendo le richieste della Giunta, ha avviato un confronto con le autorità del Paese nordafricano.
«Oggi – ha spiegato Spanu – i vertici del ministero dell’Interno ci hanno comunicato che la maggior parte delle persone che hanno utilizzato il canale algerino sono già fuori dal territorio regionale. Chi arriva con gli sbarchi diretti resta per pochi giorni e, al termine delle procedure amministrative, abbandona l’Isola. Abbiamo chiesto con forza che il Governo intensifichi il dialogo con le autorità algerine e percorra tutte le possibili strade per bloccare il flusso e dare corso ai rimpatri.»
È stato poi affrontato, relativamente agli sbarchi diretti, il tema dell’apertura di un Centro di Permanenza per i Rimpatri in Sardegna che rappresenta – è stato sottolineato – «un efficace strumento di dissuasione ad affrontare il viaggio dal nord Africa alla volta delle coste del Sulcis». 

«C’è la disponibilità del comune di Macomer a ospitare il Cpr con precisa richiesta di garanzie. Su questo argomento – ha dichiarato l’assessore Spanu – la Regione, che aveva già posto condizioni simili, ha richiesto al tavolo ministeriale una risposta formale su alcuni punti: la struttura deve essere esclusivamente destinata ai migranti in arrivo dall’Algeria, è necessario un rafforzamento dei contingenti di polizia nei territori interessati sia al momento dello sbarco che nella fase di detenzione amministrativa nel Cpr, non deve esserci sovrapposizione con altre forme di accoglienza e deve essere favorito il coinvolgimento attivo degli operatori locali nelle attività di assistenza e servizio.»
Il prefetto Morcone ha confermato che l’apertura di un Cpr deve avvenire in tempi celeri ma con la condivisione della Regione e della comunità interessata. Per perseguire questi obiettivi, condivisa l’impostazione generale, i vertici del Ministero hanno garantito che entro 15 giorni verranno istruiti tutti i passaggi tecnici per accelerare il processo ed inviati i relativi atti formali. L’assessore ha illustrato, infine, le iniziative finanziate dalla Regione per il volontariato dei migranti che potranno partire a breve nei Comuni che hanno manifestato il proprio interesse.