21 November, 2024
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Domani, venerdì 7 giugno, alle ore 17.30, nella Biblioteca Comunale di viale Arsia, nell’ambito della rassegna “Carbonia Scrive”, l’iniziativa di promozione della scrittura e della lettura organizzata dal Comune di Carbonia in collaborazione con lo Sbis (Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis), verrà presentato il libro di Gerardo Piras, dal titolo “Missi e Arrimissi: generare e rigenerare”. L’autore, 50 anni, originario di Senorbì, ha una grande passione per la panificazione tradizionale. Il libro si compone di 125 pagine a colori e racconta il procedimento e gli ingredienti delle sue ricette. Particolare attenzione è dedicata alla traduzione in sardo dei passaggi principali della lavorazione. Nella parte centrale del libro si parla del lievito madre solido e liquido e di tutti gli accorgimenti utilizzati per crearlo da zero.

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Foto Antonello Salis

E’ in programma a fine agosto, a Siddi, l’11ª edizione di “Appetitosamente, festival regionale del buon cibo”.Un evento curato dal comune di Siddi e dalla cooperativa Villa Silli, con la collaborazione della Compagnia barracellare e dei cittadini di Siddi, e patrocinato dalla Regione Sardegna. L’organizzazione generale e la direzione artistica è affidata al comune di Siddi e alla Cooperativa Villa Silli.

Tre giorni dedicati alle produzioni di qualità con gli incontri, le proiezioni, le mostre d’arte, i concerti, i laboratori, la mostra mercato, le degustazioni, i percorsi e i convivi.

Cibo e viaggio è il tema scelto per l’edizione 2016, occasione per ragionare del viaggio come scoperta. Di persone, territori, culture, modi di vivere, suoni, profumi, identità, gusti, abitudini alimentari, cibi. Viaggio come esperienza di vita. Opportunità che possa aiutarci ad osservare le persone e le situazioni da nuovi punti di vista, permettendo di aprirci al confronto, alla condivisione, al dialogo, all’assaggio. Alla riscoperta del piacere di stare a tavola assieme. Viaggio come movimento, anche del cibo. Attraverso lo spazio, le epoche, i secoli, i luoghi, le persone, le tradizioni, la parola.

Poche cose parlano della cultura di un popolo, della sua essenza più autentica, quanto il cibo. E il viaggio aiuta a scoprirlo.

Il cibo parla le lingue dei popoli, ne esprime l’essenza più autentica.

Il viaggio traccia le strade che li avvicina.

Come ogni anno, spazio a concerti imperdibili e a tanti altri incontri culturali in una dimensione raccolta e contemplativa.

A breve saranno resi noti tutti i dettagli del programma della manifestazione e l’ospite d’onore che si esibirà nel suggestivo scenario della Tomba dei Giganti Sa Domu de s’Orcu nella serata di Sabato 27 agosto, alle 19.00, per Speciale Appetitosamente, Cibo per lo Spirito.

E ancora, domenica 28 agosto lo stesso contesto della Tomba dei Giganti Sa Domu de s’Orcu accoglierà alle 6.30 della mattina un altro appuntamento ormai di rito per gli appassionati del Festival di Siddi: Colazione da… l’Orco. Al primo sorgere del sole sarà quest’anno Antonello Salis, con la sua fisarmonica, a reinterpretare in musica i silenzi della giara, delle grandi pietre e delle antiche divinità.

Al termine, come di consueto, gli ospiti saranno confortati da una ricca e arcaica colazione.

Siddi è un borgo rurale che sorge nel cuore della Marmilla, terra di morbide colline, di altipiani basaltici, di grandi lecci, di ulivi secolari, di mandorli, di vigneti, di campi coltivati, di monumenti.

Il Festival siddese, ogni anno con il filo conduttore di un tema diverso, racconta, produce e offre le sue produzioni enogastronomiche, le sue risorse culturali e ambientali, le sue attività artigianali, le persone, i luoghi, l’identità della Marmilla.

Fra i numerosi ospiti del Festival negli anni precedenti, si menzionano: gli artisti Vinicio Capossela, Noa, Nicola Piovani, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Gavino Murgia, Gene Gnocchi, Rossella Faa, Piero Marras, Elena Ledda, i tenores di Neoneli, Simone Pittau e l’orchestra da Camera della Sardegna, Pinuccio Sciola, gli scrittori e i giornalisti Serge Latouche, Alfredo Antonaros, Filippo Solibello, Nello Rubattu, Michela Murgia, Paolo Maccioni, Paolo Fadda, Marcello Fois, Vito Biolchini, Giacomo Serreli; gli antropologi Alessandra Guigoni, Giulio Angioni; gli esperti di cibo Piero Sardo, Giovanni Assante, Francesca Argiolas, Enzo Biondo, Corrado Casula, Francesca Baldereschi, Raffaella Ponzio, Gerardo Piras, Giuseppe Izza, Gianmario Mallica, Francesca Argiolas; gli chef internazionali Roberto Petza-Italia, Tomaz Kavcic–Slovenia, Noda Kotaro–Giappone, Jose Carlos Garcia-Spagna, Jane Narak-Thailandia, Angelina Anyango Opondo-Kenia; gruppi etnici provenienti da India, Argentina, Messico, America, Ucraina, Lettonia, Armenia, Serbia, Slovacchia, Grecia, Portogallo, Sicilia, Sardegna… e tanti altri.

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Dieci anni fa un’uscita domenicale in bicicletta tra amici, si concluse con un’assurda tragedia, un tragico incidente stradale sulla strada provinciale che collega Villamassargia a Siliqua, nel quale persero la vita il sindacalista della CGIL Sergio Usai e l’amico Carlo Cancedda, panificatore di Carbonia.

Carbonia ha ricordato Sergio Usai e Carlo Cancedda, con una cerimonia svoltasi nella Grande Miniera di Serbariu, dove si sono ritrovati tanti amici e colleghi di Sergio Usai.

L’ex segretario della Camera del Lavoro, in particolare, è stato ricordato sul piazzale della Grande Miniera di Serbariu a lui intitolato, dove si è svolta, disturbata da un’intensa pioggia, la donazione di un ulivo e di una targa alla memoria.

Poco dopo, intorno alle 10.00, nella sala conferenze sono stati proiettati un video e live “Se non Lotti Sei Perso” dedicati a Sergio Usai dal Gruppo Intreccio, con alcune testimonianze e la proiezione di video montato da Umanitaria Carbonia su foto ed immagini da “Ciao Sergio” di Salvatore Sardu, Gerardo Piras e archivio CGIL.

Dopo il saluto del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, è iniziata tavola rotonda su temi che hanno caratterizzato la vita sindacale e sociale di Sergio Usai, ancora attuali ed al centro dell’azione e della rivendicazione della CGIL e del territorio, moderata dal giornalista Ottavio Olita, alla quale hanno partecipato Michele Carrus, segretario generale della CGIL Sarda; Salvatore Cherchi, ex sindaco di Carbonia ed ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, oggi coordinatore del Piano Sulcis; Giampaolo Diana, ex consigliere regionale, già segretario generale della CGIL Sardegna; e, infine, Roberto Puddu, segretario generale della CGIL del Sulcis Iglesiente.

Hanno partecipato alla cerimonia, che ha avuto momenti di grande commozione, la moglie e le due figlie di Sergio Usai e i fratelli.

In memoria di Sergio Usai

Targa a Sergio Usai copia

Sergio Usai 11Carlo Cancedda 1

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Carbonia ricorda Sergio Usai e Carlo Cancedda, scomparsi tragicamente dieci anni fa, in un incidente stradale verificatosi sulla strada provinciale che da Villamassargia conduce a Siliqua.

L’ex segretario della Camera del Lavoro verrà ricordato nel corso di una cerimonia organizzata sul piazzale della Grande Miniera di Serbariu a lui intitolato, dove è prevista la donazione di un ulivo e di una targa alla memoria.

Alle 10.00, nella sala Auditorium, verranno proiettati un video e live “Se non Lotti Sei Perso” dedicati a Sergio Usai dal Gruppo Intreccio, con alcune testimonianze e la proiezione di video montato da Umanitaria Carbonia su foto ed immagini da “Ciao Sergio” di Salvatore Sardu, Gerardo Piras e archivio CGIL.

Sono previsti anche il saluto del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e una tavola rotonda su temi che hanno caratterizzato la vita sindacale e sociale di Sergio Usai, ancora attuali ed al centro dell’azione e della rivendicazione della CGIL e del territorio, moderata dal giornalista Ottavio Olita. Parteciperanno Michele Carrus, segr. Gen.le CGIL Sarda; On.le Salvatore Cherchi; Giampaolo Diana, già Segr. Gen.le CGIL Sardegna; Roberto Puddu segr. Gen CGIL Sulcis Iglesiente.

La giornata si concluderà con ringraziamenti e ricordo ai familiari.

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Pane

La sala riunioni della chiesa di Santa Maria Goretti in via Nazionale a Sant’Antioco, concessa gentilmente per l’occasione dal parroco don Elio Tinti, ha fatto il pieno di ascolti per la conferenza dal tema “Il pane nella tradizione cristiana del Sulcis”. La conferenza, moderata dal giornalista Tito Siddi che ha colloquiato con Gerardo Piras, esperto di Senorbì, tecnico agricolo dell’agenzia regionale Laore, che ha spiegato il cammino del grano dal germoglio sino a diventare, nelle diverse forme, l’alimento principe della tavola e presentato il suo ultimo libro dal titolo ” scritto a quattro mani con Barbara Pani. Con lui, a illustrare la tradizione e l’importanza sociale, economica e politica che ha avuto il pane sin dall’antichità in Sardegna ed in particolare nel Sulcis è stato Salvatore Loi, studioso, ricercatore e storico di Teulada che ha anche presentato il suo libro “Sa tunda: alimento, salario e simbolo”.

Un pubblico attento, ha seguito interessato e partecipe per oltre un’ora ai racconti di Gerardo Piras sulla storia del pane, le sue forme e i diversi usi, ricca di simbolismi e ritualità la cui produzione e l’uso del forno per cuocere l’impasto si fanno risalire all’epoca nuragica. La parte storica della tradizione del pane nel Sulcis e dei suoi risvolti sociali è stata illustrata da Salvatore Loi. Il ricercatore, in un excursus accattivante e interessante, ha illustrato il bello e il buono del pane chiamato “Tunda” che dal peso di un chilo è ricordato per essere stato cibo, salario e simbolo della memoria identitaria del popolo del sud Sardegna, i cui più grandi centri per importanza erano Iglesias, Teulada e Sant’Antioco. Salvatore Loi, nel suo racconto, ha ricordato la devozione dei teuladini a Sant’Antioco, dove esiste un simulacro del martire sulcitano, leggendo una poesia in limba scritta nel 1933 dal cantore teuladese Pietrino Urru che narra la bellezza, la cura e la devozione di una processione in onore del martire sulcitano, il cui ritornello è: «S’imperadori Adrian’esti stetiu/ beffau e bintu de Sant’Antiogu Sulcitanu».

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Tito Siddi

Prende il via questa sera, a Nuraxi Figus, la XXI edizione della Sagra del Pane, organizzata dalla Polisportiva Culturale Nuraxi Figus. Il programma odierno prevede i laboratori di Gerardo Piras, la dimostrazione di “Su Framentu Sardu”, il laboratorio sulla delizia di “Su Coccoi Pintau” e, infine, una degustazione dei pani e uno spettacolo musicale.

Nella giornata di domani, negli spazi del museo etnografico, le donne del paese prepareranno il pane secondo la ricetta tradizionale di Nuraxi Figus e sarà possibile visitare la mostra “De su Trigu a su Pani”, nella quale sono proposte le varie fasi della semina e raccolta del grano, la preparazione della farina e, infine, quella del pane.

IMG_5428  IMG_5367IMG_5362 IMG_5368 IMG_5371 IMG_5382 IMG_5402 IMG_5423 IMG_5424 IMG_5344Gerardo Piras

Cicita Lai, massaia novantenne di Terraseo.

Cicita Lai, massaia novantenne, una dei custodi del fagiolo bianco di Terraseo (foto Comune di Narcao, autore Milena Mundula).

Terraseo.

Terraseo.

Danilo Serra.

Danilo Serra, assessore all’Ambiente del Comune di Narcao.

Il fagiolo bianco di Terraseo, di recente inserito dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali della Repubblica italiana nell’elenco nazionale dei prodotti tradizionali (l’importante riconoscimento è stato legittimato nel supplemento della G.U. del 25 giugno 2013, n. 147, che comprende la “Tredicesima revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano”), sbarca ad Alghero. Nel centro catalano, sabato 5 ottobre, sarà uno dei protagonisti del I Convegno dei Comitati per le biodiversità, organismi che da qualche anno si occupano di salvaguardare e valorizzare prodotti della terra a rischio di estinzione in un mercato sempre più globalizzato.

L’incontro, che si svolgerà a Porto Conte, località marina della città catalana, è organizzato dal Sut (Sportello unico territoriale) dell’agenzia Laore di Alghero. E prevede la presenza di una delle eccellenze dell’agricoltura di Narcao: il fagiolo bianco di Terraseo. A portarlo all’attenzione dei convenuti, sarà un gruppo di produttori locali. Si tratta di Nicolò Pisci, Bruno Mei, Aldo Anedda e Gerardo Piras, “ambasciatori” di una tradizione centenaria e tra gli ultimi custodi del prezioso legume, la cui coltivazione viene tramandata di padre in figlio. Oltre ad alcuni produttori della frazione, saranno presenti i rappresentanti del Comitato per la biodiversità del Sulcis “Antichi solchi”, piuttosto attivo nel territorio e protagonista di numerose iniziative nel Sulcis Iglesiente.

Dopo l’apertura dei lavori, fissata per le 9.30, e i successivi interventi dei vari Comitati regionali, alle 15.00, si svolgerà una tavola rotonda sui prodotti tradizionali e a rischio estinzione. Ma, oltre che del convegno, il fagiolo bianco di Terraseo sarà protagonista anche in tavola. Gli studenti dell’istituto alberghiero di Alghero, infatti, proporranno una ricetta tipica delle massaie di Terraseo.

«Si tratta di un riconoscimento prestigioso per una “specialità” unica di Narcao. Al fagiolo bianco di Terraseo, di recente – commenta l’assessore comunale all’Ambiente Danilo Serraè stato attribuito il riconoscimento di “prodotto tradizionale” dal Ministero per le Politiche agricole dopo un lungo iter promosso dal Comune di Narcao, supportato tecnicamente dall’antropologa Alessandra Guigoni, dall’Agris, da Laore e dall’Università di Sassari.»

Al prestigioso riconoscimento ministeriale hanno concorso quanti, a Terraseo e Narcao, si sono impegnati nella salvaguardia di una produzione tipica e a rischio estinzione. Gli studi storici ed etnografici, voluti dal Comune di Narcao e compiuti dall’antropologa Alessandra Guigoni in collaborazione con le agenzie regionali Agris (il centro di ricerca in regione S’Appassiu, Uta), Laore e Centro Interdipartimentale per la Conservazione e Valorizzazione della Biodiversità Vegetale dell’Università di Sassari, hanno evidenziato la presenza del legume tradizionale nell’area di Terraseo sin dal Settecento.

Il fagiolo bianco di Terraseo è un fagiolo di origine americana, subito fatto proprio dalla popolazione locale e coltivato nella vallata di Terratzu, area assai fertile e ricca d’acqua.

Il legume si presenta in forma ovale, di colore bianco candido e dal sapore delicato e persistente e, soprattutto, con il vantaggio di essere facilmente digeribile. Ed è uno degli alimenti principe della cucina della località dove viene preparato in abbinamento o come ingrediente principale di piatti della tradizione.