22 November, 2024
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Andrea Murgia, 46 anni, funzionario della Commissione Europea, sarà il candidato di Autodeterminatzione alla presidenza della Regione. Questa mattina l’annuncio ufficiale durante una conferenza stampa in Consiglio, presenti i rappresentanti delle 8 sigle confluite nel movimento: Rossomori, Sardigna Natzione, Irs, Liberu, Sardegna Possibile, Gentes e Radicales Sardos.

«La candidatura di Andrea Murgia è il frutto di un lavoro complesso, di un percorso condiviso da tutte le forze riunite intorno ad Autodeterminatzione – ha detto il consigliere regionale dei Rossomori Emilio Usula – è un segnale di speranza per portare avanti il progetto di emancipazione della Sardegna.»

«Autodeterminatzione riparte dopo aver superato il traumatico post elezioni politiche – ha aggiunto il presidente del movimento Fabrizio Palazzari – il nostro è un movimento aperto, nato per rappresentare la Sardegna e i sardi che vivono fuori dall’Isola. Il nostro candidato, a differenza di quelli delle altre coalizioni indicati da Milano e Roma, è stato scelto a Tramatza.»

Andrea Murgia, che nel 2009 venne candidato nel listino da Renato Soru e nel 2014 partecipò alle primarie della coalizione del centrosinistra, ha aderito ai Rossomori il 2 luglio scorso, giorno della scomparsa di Gesuino Muledda che di quel partito fu fondatore e leader politico. «Ho deciso di lasciare il perimetro del centrosinistra e del Pd dopo il referendum sulle trivelle – ha spiegato Andrea Murgia – il mio dialogo con Autodeterminatzione è iniziato un anno fa. Ho sposato questo progetto perché vedo assoluta lealtà tra le forze politiche che lo sostengono e camminano nella stessa direzione. Voglio portare Autodeterminatzione dentro il Consiglio regionale, nonostante una legge elettorale che ci penalizza ma con la quale occorrerà confrontarsi».

Incalzato dai giornalisti, Andrea Murgia ha chiarito la collocazione politica del Movimento: «E’ scontato che non guarderemo a destra – ha detto Andrea Murgia – in passato io sono stato vicino al centrosinistra ma, anche in quel caso con una proposta tutta sarda. Escludo inoltre qualsiasi ipotesi di accordo con il Pds di Paolo Maninchedda. Vogliamo dare un segnale di discontinuità: chi ha appoggiato la Giunta Pigliaru, anche con incarichi di Governo, non può essere nostro alleato. In caso contrario si creerebbe solo confusione».

Sul programma di governo, Andrea Murgia ha puntato molto sul rapporto con l’Europa: «Io lavoro a Bruxelles dove mi occupo di fondi europei – ha affermato il candidato di Autodeterminatzione -, l’Europa mette a disposizioni moltissime risorse che andrebbero sfruttate meglio. Oggi la nostra capacità di spesa è di circa mezzo miliardo di euro all’anno mentre potrebbe arrivare a 1,5 miliardi. Nella prossima programmazione saranno disponibili circa 10 miliardi di euro, un’opportunità per i giovani sardi, i disoccupati, gli studenti e gli incapienti».

Altri fronti su cui concentrarsi saranno la sanità “oggetto di scelte economiciste”, la legge urbanistica («per fortuna bloccata sul nascere») e la legge elettorale («che ostacola il principio di rappresentanza, in Europa solo la Turchia ha una soglia di sbarramento oltre il 5%»).

Ancora da capire se Autodeterminatzione si presenterà alle prossime elezioni con un’unica lista o come coalizione: «Non è un passaggio tecnico ma politico – ha rimarcato Murgia – lo valuteremo insieme. In ogni caso sceglieremo i candidati migliori aprendo le nostre porte a tutti i sardi».

 

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Giunta del 17 aprile 2018

La Giunta regionale, riunita nella sala Emilio Lussu di Villa Devoto con il presidente Francesco Pigliaru, si è aperta con un minuto di silenzio in memoria di Gesuino Muledda, ex assessore regionale scomparso ieri mattina.

Su proposta dell’assessora Donatella Spano, la Giunta ha deciso di prorogare per altri cinque anni l’autorizzazione relativa all’intervento finalizzato al trattamento della torbida fangosa che fuoriesce dallo stabilimento Versalis nel territorio del comune di Sarroch. L’Esecutivo ha stabilito che la campagna di trattamento dovrà essere completata entro il quinquennio che decorre dalla pubblicazione della delibera nel sito istituzionale della Regione. Via libera all’aggiornamento delle intese con la Capitaneria di Porto di Porto Torres e con l’Ufficio Circondariale marittimo di Golfo Aranci sui Piani di gestione dei rifiuti dei porti dell’isola Rossa (Trinità d’Agultu), Castelsardo e Marina di Porto Cervo. Le intese costituiscono l’attuazione della direttiva dell’Unione europea relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e i residui del carico. E’ stato inoltre deciso di non sottoporre a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico nella zona industriale di Macchiareddu, in località “Campu Suergiu”, nel territorio dei comuni di Uta ed Assemini.

La Giunta, su proposta dell’assessore Filippo Spanu, ha approvato l’Accordo di programma quadro “Trasformazione digitale della Regione Autonoma della Sardegna” da sottoscrivere con l’Agenzia per l’Italia Digitale. L’obiettivo dell’intesa è quello di rendere più forte la sinergia tra il livello nazionale e le strategie locali. L’accordo è inserito nel quadro degli obiettivi dell’Agenda digitale della Sardegna e mira all’attuazione delle linee d’azione del Piano Triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione attraverso l’evoluzione delle infrastrutture materiali, l’integrazione a piattaforme abilitanti, l’implementazione del Fascicolo sanitario elettronico e l’adeguamento alle misure per la cybersecurity. Le risorse necessarie alla realizzazione dei progetti saranno individuate nel Pon Governance, nei fondi del bilancio regionale e nel Por Fesr-Agenda Digitale della Sardegna.

E’ stato approvato l’atto di indirizzo concernente l’esenzione dal pagamento dell’Irap per le Onlus in regime di aiuti di Stato, con il quale si applica la legge nazionale che per questa esenzione prevede il de minimis. L’assessore Raffaele Paci ha spiegato che in questo modo è stata adeguata la legge regionale del 2003 alle direttive europee che prevedono un tetto a quella esenzione, massimo 200mila euro nel triennio.

Come proposto dall’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha incaricato l’Agenzia Laore Sardegna per l’istituzione e la tenuta dell’elenco regionale degli organismi associativi tra apicoltori. Tali organismi, per poter essere accreditati nell’elenco regionale, devono avere almeno 50 apicoltori professionisti, 2.500 alveari denunciati e una produzione minima di 500 quintali di miele.

Su proposta della titolare del Lavoro Virginia Mura, sono stati approvati i criteri di priorità per procedere all’iscrizione del personale già operante nel comparto della Formazione Professionale nella Lista Speciale ai sensi della Legge regionale n.1 del 2016. Via libera, dopo il passaggio alla commissione consiliare, alle Linee Guida che disciplinano i tirocini formativi e di orientamento e recepiscono l’Accordo del 25 maggio 2017 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, con decorrenza 1 ottobre 2018.

Su proposta dell’assessore Edoardo Balzarini, la Giunta ha programmato 2,8 milioni di euro – di competenza del bilancio dello stesso assessorato – per la realizzazione dell’intervento di progettazione, sistemazione strutturale e impiantistica dei locali dell’ex CIFDA di Elmas. Confermato Area (Agenzia regionale edilizia abitativa) quale soggetto attuatore dell’intervento pari complessivamente a 3,7 milioni di euro. E’ stato concesso il nulla osta all’immediata esecutività della deliberazione dell’Amministratore unico dell’Ente Acque della Sardegna (ENAS) al Bilancio di Previsione Finanziario 2018/2020 e al Bilancio di previsione di Cassa 2018, richiamando l’attenzione dell’Ente sulla necessità di dar seguito alle raccomandazioni dell’assessorato della Programmazione. Sono stati inoltre rimodulati gli interventi di adeguamento e messa in sicurezza del collegamento stradale tra Gonnostramatza e la strada 131 e quelli di razionalizzazione della viabilità di accesso alle città in viale Marconi, nel territorio del comune di Quartucciu, e sempre in Viale Marconi, nel territorio del Comune di Quartu Sant’Elena individuando quale soggetto attuatore per il primo intervento l’Unione dei Comuni Parte Montis, per gli altri due la Città Metropolitana di Cagliari. Dopo il parere positivo ottenuto oggi dalla quarta Commissione del Consiglio regionale (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità), la Giunta ha infine approvato in via definitiva i criteri dell’Avviso pubblico per la realizzazione, il completamento, la manutenzione straordinaria e la messa a norma e in sicurezza di opere pubbliche e infrastrutture di interesse comunale e sovracomunale. Lo stanziamento, previsto dalla legge regionale di stabilità 2018, è di 26 milioni di euro, ripartiti sulle annualità 2018 (1 milione di euro), 2019 (10 milioni di euro) e 2020 (15 milioni di euro).

Con 87.500 l’Azienda Brotzu potrà costituire una struttura temporanea – composta da cinque unità a tempo determinato – per l’attività ricognitiva sulle perdite pregresse nel bilancio 2017: lo ha stabilito la Giunta accogliendo la proposta dell’assessore Luigi Arru. L’esecutivo ha adeguato gli obiettivi dei Direttori generali, correggendo degli errori materiali, approvato le Linee di Indirizzo per la definizione dei modelli di reti integrate di cura e quelle per la prevenzione, la sorveglianza e il controllo del rischio delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e quelle per la lotta all’antimicrobico resistenza (AMR). Via libera anche alla modifica delle disposizioni in tema di randagismo nella parte che riguarda la nuova Banca dati dell’anagrafe canina: gli inserimenti potranno essere effettuati anche da veterinari liberi professionisti e dai Comuni e non più soltanto dai professionisti pubblici.

Destinati 3milioni di euro alla gestione del servizio di trasporto scolastico. L’ha deciso la Giunta su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena. Le risorse serviranno a garantire il trasporto degli studenti sino ai luoghi di studio, agevolando la frequenza e combattendo anche in questo modo il fenomeno della dispersione scolastica. Le risorse saranno così ripartite: 2 milioni 200mila euro saranno assegnate ai Comuni nei quali non è presente la scuola primaria e/o la scuola secondaria di primo grado e/o la scuola dell’infanzia statale o paritaria. 500mila euro andranno ai Comuni nei quali sono presenti le frazioni geografiche in cui in passato erano presenti delle scuole e allo stato attuale sono residenti studenti che frequentano in età scolare. Altri 300mila euro sono previsti per i Comuni che gestiscono il servizio di trasporto scolastico in forma associata.

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In apertura della seduta odierna, il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha commemorato l’on. Gesuino Muledda.

Ecco il testo integrale.

Colleghi,

oggi il Consiglio regionale commemora l’on. Gesuino Muledda, consigliere regionale dall’VIII alla X legislatura scomparso ieri mattina all’età di 76 anni.

Nato a Oniferi il 27 marzo del 1942 da una famiglia di umili origini, madre casalinga e padre pastore, per oltre 50 anni è stato uno dei principali protagonisti della vita politica isolana.

Subito dopo la laurea in lettere e filosofia a Sassari, a metà degli anni ’60 si trasferì in Ogliastra dove insegnò per diversi anni nelle scuole medie di Tortolì e Gairo. Una passione per le “belle lettere” alla quale affiancava quella per la politica. Giovanissimo si iscrisse al Partito Comunista Italiano dove presto diventò punto di riferimento per la Federazione ogliastrina. Nei primi anni ‘70 il suo ingresso ufficiale nelle istituzioni con l’elezione a sindaco di Gairo. L’amministrazione da lui guidata diede un contributo decisivo per il completamento della ricostruzione del paese della Valle del Pardu ancora ferito della terribile alluvione del 1951.

Dopo l’esperienza amministrativa, il salto nella politica regionale con la prima elezione in Consiglio nel 1974, nella settima legislatura. Da quel momento iniziò la sua lunga esperienza nell’Assemblea Sarda andata avanti per quattro legislature consecutive e caratterizzata da un impegno costante nella difesa dei diritti dei lavoratori e per la costruzione di una Sardegna migliore. 

Nella suo primo mandato nel Parlamento sardo è stato componente delle Commissioni Sanità e Agricoltura e vicepresidente della Commissione Urbanistica. 

Ma è l’VIII legislatura a segnare la svolta nella sua vicenda politica. Vicepresidente del gruppo comunista entra a far parte del primo esecutivo regionale di sinistra della storia autonomistica guidato dal socialista Franco Rais. Dal 1980 al 1982 ricopre l’incarico di assessore agli Enti locali, Finanze e Urbanistica.

Un’esperienza di governo premiata alla successive elezioni regionali del 1984 nelle quali soffiò forte il vento sardista che portò alla guida della Regione il leader dei Quattro Mori Mario Melis.

Nelle tre Giunte Melis, sostenute prima dall’accoppiata Pci-Psd’Az e successivamente anche dal Psi e dal Partito Repubblicano, Muledda ricoprì per 5 anni la carica di assessore dell’Agricoltura.

A quell’assessorato Gesuino Muledda legò indissolubilmente il suo nome con interventi finalizzati allo  svecchiamento dei sistemi di produzione e all’internalizzazione delle imprese. A lui si devono i primi piani di modernizzazione degli ovili e l’impulso decisivo alla nascita delle associazioni dei produttori. Sua la campagna di marketing per la valorizzazione dei formaggi sardi con il marchio delle produzioni casearie stampato sulle maglie del Cagliari Calcio. 

Un’esperienza che contribuì ad aumentarne il consenso popolare. Nelle elezioni del 1989 Muledda fu, in percentuale, il candidato più votato nelle fila del partito Comunista italiano, con oltre 12mila preferenze personali raccolte nel collegio di Nuoro.

Nel 1994 chiuse la sua esperienza in Consiglio, al termine della X legislatura. L’uscita dall’Assemblea sarda segnò anche l’allontanamento dalla sinistra erede del Partito Comunista Italiano scioltosi nel ’91 dopo la svolta della Bolognina.        

Cominciò allora un lento avvicinamento al sardismo con lo sguardo però rivolto sempre a sinistra. Nel 1999 appoggiò la nascita del Nuovo Movimento di Nicola Grauso e nel 2004 entrò nel Partito Sardo d’Azione che abbandonò nel 2009 a seguito dell’accordo firmato dai Quattro Mori con il centrodestra per le elezioni regionali.

L’uscita dal Psd’Az segnò la nascita di una nuova formazione politica, i Rossomori, nella quale Muledda ricoprì prima la carica di segretario e successivamente di presidente. 

Negli ultimi anni della sua vita, condizionati dalla malattia affrontata con spirito da guerriero, ha continuato a sognare una Sardegna migliore. Le sue battaglie erano orientate alla costruzione di una nuova consapevolezza di popolo, fondata sull’istruzione e la modernizzazione della società sarda.

In una delle sue ultime interviste indicò tre punti sui quali fondare un nuovo progetto di Rinascita dell’Isola: la riscrittura dello Statuto (convinto che la Carta Costituzionale della Sardegna andasse rivista ma non cancellata); l’accumulazione di saperi (per il riscatto economico e culturale) e un grande progetto di giustizia sociale.

Questo è il suo messaggio per i più giovani e per tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra terra.

Nel formulare le sentite condoglianze alla moglie, ai figli e ai nipoti esprimo il profondo cordoglio dell’intero Consiglio e mio personale.

Sospendo la seduta per cinque minuti in segno di lutto.

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L’assessore regionale Giuseppe Dessena ed il Gruppo Consiliare SDP – Articolo 1 ricordano Gesuino Muledda.

«Abbiamo appreso con grande dispiacere della morte del Compagno Gesuino Muledda. Gesuino, storico militante del PCI ed assessore regionale dell’Agricoltura nella Giunta guidata da Mario Melis, ha dedicato la sua vita alla politica aderendo al patrimonio valoriale della sinistra – scrivono in una nota Gesuino Muledda, Luca Pizzuto, Daniele Cocco, Eugenio Lai e Paolo Zedda -. Come gruppo consiliare Articolo UNO 1 SDP vogliamo ricordarlo per la sua passione e la sua tenacia nel portare avanti lotte e temi condivisi. Anche se negli ultimi anni abbiamo militato in formazioni politiche differenti continuava ad accomunarci un sentire comune animato dagli stessi ideali. Alla sua famiglia e alla comunità dei Rossomori un grande abbraccio.»

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E’ morto oggi, all’età di 76 anni (era nato il 27 marzo 1942 a Oniferi), Gesuino Muledda, ex dirigente di PCI e PDS, consigliere regionale per 4 legislature ed assessore regionale, prima degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, poi dell’Agricoltura. E’ stato anche dirigente del Partito Sardo d’Azione e negli ultimi anni è stato impegnato con i Rossomori, ricoprendo la carica di presidente. E’ stato anche sindaco di Gairo.

«Oggi la Sardegna perde un politico di razza, un protagonista appassionato di tante battaglie, con principi forti e grande talento – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Ci mancheranno la schiettezza dell’uomo e la capacità del politico e della persona colta di leggere la nostra realtà. Gesuino Muledda era un comandante naturale, capace di esprimere autorevolezza con modi gentili e di essere corretto e dialogante con i suoi interlocutori anche nei momenti di massimo disaccordo – conclude Francesco Pigliaru -. La sua scomparsa è una perdita per tutta la Sardegna.»
Gesuino Muledda era laureato ed ha insegnato per molti anni Lettere.

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Domani 10 novembre la Consulta Ambiente e Territorio terrà un incontro seminariale all’Hotel Mistral 2 di Oristano, finalizzato a fare il punto sul dibattito attorno al Ddl sul governo del territorio, sul quale attende ancora oggi risposte nel merito delle numerose domande e osservazioni poste. Nel corso dell’intera giornata, la discussione si concentrerà sulle altre vertenze in corso, nelle quali le associazioni aderenti alla Consulta sono attualmente impegnate, e sulle azioni da svolgere per definire il campo di azione della Consulta nel prossimo biennio. La relazione introduttiva sarà volta da Enrico Deplano con alcune proposte per dare alla Consulta una forma organizzativa insieme a una visione originale della questione ambientale in Sardegna. La Consulta valuterà come darsi una struttura organizzativa, eventualmente con la nomina di un coordinatore e un referente per la comunicazione e i rapporti con gli organi di informazione.

La Consulta Ambiente e Territorio, attiva da alcuni mesi, può contare sull’ apporto tecnico di esperti in diverse discipline che concorrono alle iniziative di WWF, Italia Nostra, GRIG, Federparchi. Fanno parte del gruppo di lavoro i rappresentanti delle associazioni Carmelo Spada (WWF), Stefano Deliperi (GRIG), Graziano Bullegas (Italia Nostra), Tore Sanna (Federparchi) e Daniela Addis (avvocato esperto in diritto dell’ambiente e del mare), Giuseppina Angioni (chimica farm. spec. Scienza dell’Alimentazione), Maria Laura Cadeddu (geologa), Ignazio Camarda (botanico), Roberto Corbia (urbanista, gruppo G124/2014 a supporto del sen. Renzo Piano), Paola Correddu (medico), Massimo Dadea (medico), Enrico Deplano (dottore in Lettere-Storia e critica dell’Arte, PhD in Ing. – Sostenibilità Arch. e Planning), Salvatore Dessena (architetto), Mauro Gargiulo (ingegnere, responsabile energia Italia Nostra Sardegna), Antonietta Mazzette (dir. del dipartimento Scienze politiche, della comunicazione e ingegneria dell’informazione – Uniss) , Giuseppe Melis (docente Marketing Turistico – UniCA), Maria Paola Morittu (giurista dei BBCC, vicepres naz.le Italia Nostra), Sandro Roggio (architetto), Alessio Satta (ingegnere ).

La Consulta può contare su un rapporto di collaborazione con il FAI. La Consulta ringrazia Gesuino Muledda (RossoMori) e Thomas Castangia (Possibile) per il loro contribuito al progetto di cooperazione tra le associazioni e i movimenti ambientalisti sardi e alla organizzazione di iniziative della Consulta. 

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C’è ancora spazio in Sardegna per una sinistra di Governo? E quale sinistra? Sono interrogativi ai quali cercherà di dare delle risposte il convegno“Quale Sardegna – Quale Sinistra” organizzato per venerdì 13 ottobre, a Sassari, presso il Centro sociale San Giorgio a Li Punti.

Dopo l’introduzione di Salvatore Meloni (segretario provinciale Sinistra Italiana) su “Quale Sardegna”, interverranno: Omar Chessa (Art. 1 MDP), Roberto Mirasola (Sinistra Italiana), Giovannino Deriu (Rifondazione Comunista), Patrizia Marongiu (PCI), Massimo Dadea (ex assessore regionale), Maria Antonietta Mongiu (associazione Lamas), Gesuino Muledda (Rossomori), Francesco Soro (Possibile), Sandro Roggio (Urbanista), Giovanni Tendas (Sinistra Italiana) e Claudia Zuncheddu (consigliere regionale Sardegna Libera).

Dopo la pausa pranzo, dalle ore 16.30, introdurrà il tema “Quale sinistra” Antonello Licheri (segretario regionale Sinistra Italiana). Interverranno Pippo Civati (Possibile), Miguel Gotor (Art. 1 – MDP) e Nicola Fratoianni (Segretario Nazionale Sinistra Italiana. Parteciperanno al dibattito anche Michele Carrus (CGIL), Gaetano Galia (Salesiani), Lilli Pruna (Sinistra Italiana), Maria Graziella Serra (Sinistra Italiana), Fiorella Tilloca (Sinistra Italiana) e Franco Uda (dirigente nazionale Arci).

Hanno dato la loro adesione, e interverranno, inoltre, Pasquale Lubinu (coordinatore provinciale di Art. 1 – MDP), i consiglieri regionali Luca Pizzuto e Daniele Cocco (art. 1 – Sdp), Thomas Castangia, dirigente regionale di Possibile, Piero Cossu, presidente regionale ANPI.

Il dibattito, aperto a tutti, sarà coordinato dal giornalista Costantino Cossu. Ci sarà la possibilità di pranzare all’interno della struttura.

«Si tratta del primo evento – si legge in una nota – che vede la partecipazione di tutta la sinistra plurale, quella organizzata nei partiti e movimenti (presenti con i più autorevoli dirigenti nazionali) e quella che fa capo alle associazioni e ai movimenti della società civile, quindi un importante momento di dialogo e confronto nel processo di costruzione di una alternativa alle politiche del governo nazionale e di quello regionale.»

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I Rossomori attaccano la Giunta sulla Manovra finanziaria 2017 e sulla gestione complessiva del bilancio della Regione. In una lunga conferenza stampa il presidente del partito Gesuino Muledda e il consigliere regionale Emilio Usula hanno bocciato senza mezzi termini l’operato dell’assessore alla Programmazione Raffaele Paci e la politica economica della Giunta Pigliaru.

I rappresentanti dei Rossomori hanno espresso forte preoccupazione per la decisione assunta ieri dalla Conferenza dei capigruppo di rinviare l’approdo in Aula della manovra 2017, previsto per la prima decade di marzo. «L’impugnazione da parte dello Stato della Finanziaria regionale 2016 ha di fatto determinato una paralisi – ha detto il presidente Muledda – il Consiglio oggi non è in grado di dire quando potrà iniziare la discussione della Manovra 2017, prima occorre intervenire per rimettere in pristino la contabilità 2016 giudicata illegittima dalla sentenza della Corte Costituzionale». Secondo i Rossomori, non si tratta di un solo fatto tecnico come sostenuto dall’assessore Paci: «Il Governo ha impugnato la finanziaria 2016 e, successivamente, l’atto sanatorio adottato dal Consiglio su proposta della Giunta – ha aggiunto Muledda – siamo tornati indietro di un anno. Il rischio è che i tempi si allunghino ancora».

Duro il giudizio dei Rossomori anche sulla gestione della vertenza entrate. «La Regione ha deciso di rinunciare unilateralmente ai ricorsi nei confronti dello Stato. Le conseguenze dell’accordo firmato dalla Giunta nel 2014 sono drammaticamente evidenti: quell’intesa – ha affermato Muledda – ha prodotto uno squilibrio finanziario di circa 3 miliardi di euro».

Secondo il presidente dei Rossomori, l’accordo sottoscritto da Stato e Regione contiene clausole “eversive” anticostituzionali e anti Statuto. «Come definire altrimenti un accordo nel quale la Giunta decide di rinunciare agli effetti positivi di sentenze passate in giudicato come quelle che hanno premiato altre amministrazioni regionali – ha aggiunto Muledda – nessuno può rinunciare all’esecutività di una sentenza. Con quell’intesa la Sardegna ha inoltre accettato di rinunciare alla partita sugli accantonamenti pregressi contestando solo l’allungamento del prelievo statale al 2020». Accordi che hanno svuotato le casse regionali, secondo i sovranisti, producendo un inevitabile irrigidimento della spesa. «Andiamo verso il 4 mese di esercizio provvisorio, ciò determina il rallentamento dei pagamenti di un anno. Così si spiegano le lamentele delle Comunità di recupero dei detenuti per la mancata erogazione dei fondi regionali o dell’Associazione della Stampa per i ritardi nei pagamenti alle tv private delle provvidenze della legge n. 3 del 2015. Stesso discorso per i mutui: finora è stato speso solo il 18% dei 700 milioni per le infrastrutture».

Se la vertenza entrate è da rivedere, non meno critico è il giudizio dei Rossomori sugli effetti prodotti dal Patto per la Sardegna. «Il ministro Claudio De Vincenti nei giorni scorsi è venuto a dirci che lo stato erogherà i primi 267 milioni di euro dei 3 miliardi pattuiti – ha sottolineato ancora Muledda – per il resto deciderà il Cipe sulla base delle disponibilità finanziarie dello Stato. Sui fondi futuri non c’è dunque certezza e, vista la situazione delle casse nazionali, nemmeno una buona prospettiva».

Il consigliere Usula si è invece soffermato sui contenuti della manovra finanziaria 2017 licenziata dalla Commissione Bilancio nei giorni scorsi:  «E’ questa la terza finanziaria della legislatura – ha detto Usula – come le altre non ha un’anima. Mancano del tutto le risorse destinate allo sviluppo, lavoro e lotta alle povertà la nostra proposta, presentata anche lo scorso anno, di sbloccare i fondi Sfirs (circa 300 milioni di euro) per destinarli agli investimenti e alle politiche di sviluppo è stata ancora una volta rispedita al mittente. In questa Finanziaria la massa manovrabile è ridotta a 25 milioni di euro: 14 serviranno per il ritiro del pecorino romano dal mercato, altri 11 andranno invece a coprire le solite marchette».

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Elisabetta Falchi 2

I Rossomori hanno lasciato ufficialmente la coalizione di centrosinistra e ritirato la loro delegazione dalla Giunta Pigliaru.

A dare l’annuncio i vertici del partito e il consigliere regionale Emilio Usula durante una conferenza stampa in Consiglio: «L’assessore Elisabetta Falchi ha presentato questa mattina le sue dimissioni irrevocabili al presidente Pigliaru – ha detto il presidente dei Rossomori Gesuino Muledda – il partito da oggi è ufficialmente all’opposizione».

Alla conferenza stampa non ha partecipato l’altro consigliere regionale dei Rossomori, Paolo Zedda su posizioni differenti rispetto alle decisioni assunte dal Consiglio nazionale. «Paolo Zedda rimane comunque nel partito – ha assicurato Gesuino Muledda – le diverse posizioni hanno trovato una sintesi».

A determinare la rottura tra i Rossomori ed il centrosinistra, i contrasti con il presidente Pigliaru e con il Pd. «I problemi interni alle correnti del Partito Democratico hanno impedito alla coalizione di lavorare in squadra e il presidente Pigliaru ha alimentato le divisioni – ha spiegato il segretario nazionale Marco Pau – noi abbiamo provato più volte ad attivare un confronto serio su temi importanti come il lavoro, la lotta alla povertà, la vertenza entrate i trasporti e la sanità ma non ci siamo riusciti».

«Il Pd ha subito una mutazione genetica – ha aggiunto Muledda – rinunciando alla sua tradizione autonomista e federalista, questo cambia le prospettive di coalizione. I suoi massimi rappresentanti istituzionali si sono appiattiti sulle posizioni del Governo. Ne prendiamo atto e per questo usciamo dalla maggioranza. Lavoreremo per mettere insieme un raggruppamento di forze sardiste, sovraniste e indipendentiste per un programma di autogoverno. In ogni caso non andremo mai con il centrodestra.»

Duro anche il giudizio del consigliere regionale Emilio Usula: «La convocazione per mercoledì prossimo di un vertice a Tramatza riservato ai consiglieri regionali senza la presenza dei partiti è un’ulteriore prova della volontà di delegittimare le forze politiche che fanno parte della coalizione – ha affermato Usula – in questi due anni di governo siamo stati sempre leali, abbiamo provato a offrire il nostro contributo ma non siamo stati ascoltati. Sul referendum Pigliaru ha deciso di giocare da solo la partita senza ascoltare le diverse voci del centrosinistra. Ha perso malamente e ne deve prendere atto».

L’uscita dalla maggioranza dei Rossomori comporterà anche lo scioglimento del gruppo consiliare “Soberania e Indipendntzia”. I due consiglieri regionali Usula e Zedda aderiranno al Gruppo Misto.

«Sia chiaro che la nostra non è una battaglia di potere – conclude il presidente Muledda – rinunciamo ad un assessore che ha lavorato bene, non abbiamo mai chiesto rappresentanze in enti o Asl. Da oggi lavoreremo a un progetto diverso che metta al centro il lavoro e il riscatto delle zone interne.»

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Prima una verifica programmatica basata su un dossier di 16 pagine che racchiudono la cronologia delle cose fatte nei primi tre anni abbondanti di legislatura e gli interventi legislativi da affrontare subito (vedi la legge sulla semplificazione e Agenzia sarda delle Entrate), ed entro l’anno in corso (la riforma rete ospedaliera e legge urbanistica), e quelli da impostare nel 2017; poi, il rimpasto.

E’ questa la proposta avanzata agli alleati dal presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, nel corso del vertice di maggioranza svoltosi ieri. All’incontro hanno partecipato delegazioni di tutte le forze che sostengono la Giunta. Il capogruppo Pietro Cocco, Piero Comandini e il senatore Silvio Lai per il Partito Democratico; il senatore Luciano Uras, il segretario regionale e consigliere regionale Luca Pizzuto e il consigliere regionale Daniele Cocco per Sinistra Ecologia Libertà; il presidente Gesuino Muledda e il consigliere regionale Paolo Zedda per i Rossomori; il segretario regionale Nicola Selloni per il Centro Democratico; il consigliere regionale Raimondo Perra per il Partito Socialista Italiano; il segretario provinciale di Nuoro Giorgio Fresu e i consiglieri regionali Antonio Gaia, Giovanni Satta e Pierfranco Zanchetta per l’Upc; il consigliere regionale Fabrizio Anedda per Sinistra Sarda; il segretario nazionale Franciscu Sedda e i consiglieri regionali Gianfranco Congiu e Augusto Cherchi per il Partito dei Sardi

Cocco-Pigliaru copia