La magia che regala una notte stellata “colpisce ancora”, dal 30 giugno al 6 agosto ritornano le “Notti a Monte Sirai” – di Nadia Pische
La magia che regala una notte stellata “colpisce ancora”, se poi la location è un luogo storico circondato da una vegetazione mediterranea su un’altura strategica, da cui si gode un ottimo panorama, allora è facile capire che si tratta di Monte Sirai. Carbonia accoglie quest’anno la XVI edizione della rassegna “Notti a Monte Sirai”. L’offerta sempre varia e di ottima qualità fa sì che il pubblico del luogo e i turisti gradiscano, partecipando numerosi ogni anno. Dal punto di vista storico, Monte Sirai era frequentato sin dal 750 a.C., la sua ubicazione lo rendeva strategico per il controllo del territorio. Oggi il sito mostra templi, fortificazioni, case a corte e necropoli, con un teatro che si propone come un punto d’incontro, di dialogo, d’integrazione e di spettacolo, che affascina e regala emozioni.
La rassegna “Notti a Monte Sirai” è promossa dal comune di Carbonia, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e dell’assessorato della Pubblica istruzione e Beni culturali della Regione Autonoma della Sardegna, con il coordinamento organizzativo dell’associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo. Anche quest’anno le date sono tre: domenica 30 giugno, sabato 6 luglio e martedì 6 agosto, con inizio degli spettacoli alle 21.30. “Notti a Monte Sirai” è diventato un vero punto di forza che valorizza il territorio sulcitano, elargendo cultura e fornendo a volte spunti di riflessione e altre tuffi nel nostro passato musicale. di Carbonia, «Crediamo fortemente nell’importanza della cultura, capace di garantire benefici sociali, sia in termini personali, come il miglioramento del pensiero critico e della crescita dell’autostima, sia a carattere collettivo, come lo sviluppo del dialogo sociale e della memoria storica, e anche benefici economici perché il turismo culturale è ormai la seconda motivazione di vacanze in Italia e anche perché quel tipo di vacanziere spende molto di più rispetto agli altri – dice il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu -. Pertanto, continueremo ad investire su questa rassegna, che riscuote sempre un ottimo successo di pubblico. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ne permettono la riuscita.»
Gli spettacoli dal vivo che animeranno quest’anno Monte Sirai avranno un carattere internazionale. Non solo musica ma anche teatro, stand-up comedy e storytelling. Grazie alla collaborazione con il sistema museale di Carbonia il biglietto del festival garantirà l’accesso gratuito entro il 31 agosto 2024 al Parco Archeologico.
Nella serata di domenica 30 giugno due splendidi interpreti Gino Castaldo e Paola Turci faranno un omaggio alla musica italiana dal 1979 al 1981. “Al tempo dei giganti” un viaggio straordinario tra note e parole di “Mostri sacri” come Dalla, Battiato, Guccini, De André, Battisti e tanti altri. L’evento è prodotto e realizzato da Elastica con Rai Radio 2 come radio ufficiale.
Sabato 6 luglio andrà in scena “Una cosetta così”, con protagonista Ghemon che regalerà al pubblico musica, stand-up comedy e storytelling. Nella sua carriera l’artista ha scelto di essere versatile nel raccontare agli altri il suo mondo interiore in infiniti modi. Scritto con l’aiuto di Carmine del Grosso, lo spettacolo vedrà sul palco Giuseppe Seccia alle tastiere e Filippo Cattaneo Ponzoni alla chitarra.
Per l’ultima serata, il 6 agosto, il programma propone un progetto etno-jazz di Sunshine, tra composizioni originali e sperimentazioni poetiche. Un lirismo penetrante capace di emozionare grazie al tocco magico della pianista nipponica, protagonista del jazz internazionale Eri Yamamoto. L’artista ha collaborato con svariate celebrità come William Parker, Paul McCandless, Federico Ughi, Aldo di Caterino e Vince Abbracciante.
In occasione degli spettacoli, i cittadini di Carbonia potranno avvalersi del bus navetta sia per l’andata sia per il ritorno gratuitamente. Non resta che augurare a tutti delle splendide serate, a caccia di nuove emozioni da catturare.
Nadia Pische