22 November, 2024
HomePosts Tagged "Giacomo Leopardi"

Il grande teatro nei piccoli borghi: tre giorni di anteprime a Tratalias per il Festival Cantiere di lavoro teatrale, una delle più longeve esperienze culturali in Sardegna che taglia quest’anno il traguardo dell’edizione numero 28.

Da sabato 12 a lunedì 14 agosto va in scena Il Borgo delle Arti, un’iniziativa fatta di spettacoli, musica, festa e incontri, totalmente autofinanziata da Progetti Carpe Diem per la direzione artistica e organizzativa di Aurora Aru e Franco Marzocchi.

Si comincia domani, sabato 12 agosto, con Arrepicus, un progetto del chitarrista Francesco Morittu come esito di una residenza artistica basata sulla rielaborazione dei suoni, delle forme e dei principi estetici del repertorio folclorico musicale sardo. Una serie di composizioni originali a cura di un ensemble completato da Stefano Colombelli (contrabbasso, voce), Carlo Pusceddu (percussioni, voce), Giulia Pisu (voce) e Irene Coni (voce). Appuntamento alle 21,30 nel borgo medioevale.

Si prosegue domenica 13 agosto con il laboratorio Fili in prima fila, a cura di Teatro Tages. A partire dalle 18,30, insieme a due grandi maestri come Agostino Cacciabue e Rita Xaxa, un percorso teorico-pratico che spiega per la realizzazione di marionette semplici. A seguire la scoperta dell’animazione, un momento di confronto individuale e collettivo per esplorare le grandi possibilità di certi oggetti inanimati.

I burattini di Patrizio Dall’Argine e Veronica Ambrosini sono invece i protagonisti dello spettacolo serale. Alle 20,30 riflettori puntati su Momo, pieces che racconta la storia del Dio della Burla, cacciato dall’Olimpo per aver fatto arrabbiare gli Dei.

La giornata si chiude alle 21,30, con il concerto Syncopated City, un progetto che unisce jazz, neo-soul, bossanova, elettronica, grunge, con Irene Salis alla voce, Stefano Casti al basso, contrabbasso e chitarra, e Nicola Vacca alla batteria, chitarra e live electronics. Una storia antica quanto l’uomo, scritta con rime ottocentesche, parlerà all’oggi, come solo i classici sanno fare.

Ultima giornata di anteprime lunedì 14 agosto, con la poesia di due spettacoli firmati Teatro Tages a partire dalle 18.00. Il volo dell’innocenza, teatro di marionette per tre spettatori alla volta realizzato all’interno di una scatola ottica, di e con Agostino Cacciabue; e Occhio al desiderio, di e con Rita Xaxa, pensato per un solo spettatore che, di volta in volta, a sorteggio, estrarrà il desiderio da portare in scena a ogni apertura di sipario.

Alle 20.00, si prosegue con Batracomiomachia, ovvero la battaglia dei topi e delle rane, uno dei testi più misteriosi dell’antichità greca, probabilmente la prima parodia di tutti in tempi, qui nella traduzione di Giacomo Leopardi. In scena Andrea Macaluso, che firma anche la regia, e Marco Mantovani, che eseguirà dal vivo il sound design.

Dalle 21.00, appuntamento con il nuovo spettacolo di Gianni Dettori, nato proprio in residenza a Tratalias per la regia di Franco Marzocchi: una performance unica nel suo genere, capace di far rivivere i personaggi maschili e femminili dell’opera lirica svelandone il lato comico e paradossale.

Chiusura in festa, poi, con il dj set in vinile di Marco Cabras per una selezione jazz, funky, soul, latin.

La tre giorni del Borgo delle arti è la ricca anteprima della 28ª edizione del Festival Cantiere, che si terrà a Baradili dal 17 al 20 agosto con, tra gli altri, Leonardo Capuano, Roberto Abbiati, Silvia Paoli Beatrice Visibelli.

 

[bing_translator]

Giro di Vite – Memoria Società Teatro, la nuova rassegna firmata dal Crogiuolo, dedica una sessione di due giornate, oggi e domani, al teatro sociale e, nello specifico, al rapporto fra teatro e una malattia cronica come il diabete. Può il palcoscenico renderla più “dolce”? Può aiutare a far convivere serenamente i pazienti con la mancanza o la carenza di insulina? La strada maestra l’ha tracciata un appassionato diabetologo e docente universitario svizzero, Jean Philippe Assal, che circa sedici anni fa, nel suo “quartier generale” di Ginevra – è fondatore della Divisione di Educazione Terapeutica, metodo di cui è padre e pioniere in Europa, per le malattie croniche nella Facoltà di Medicina – ha inventato, coinvolgendo il suo amico regista boliviano, esiliato in  Francia, Marcos Malavia, il Teatro del Vissuto. Assal ha studiato e sperimentato fin dal 1970 la dimensione dell’educazione in medicina, rimettendo in discussione e trasformando la relazione fra medico, operatore sanitario, paziente e poi, appunto, teatro.

Il diabetologo svizzero sarà nei prossimi giorni a Cagliari per presentare il libro Il Teatro del Vissuto – Per un nuovo accompagnamento dei pazienti (edito dalla Cuec), che ha curato insieme a Luciano Carboni, Olivier Horn e la collaborazione di Tiziana Assal e Maria Pia Turco, con la prefazione di Boris Cyrulnik, famoso neuropsichiatra ed etologo francese. L’appuntamento è fissato per sabato 3 febbraio, alle 17, nel Teatro della Scuola “Leopardi” di Pirri, in via della Resistenza. Il volume è una testimonianza degli effetti che il Teatro del Vissuto ha sui pazienti, sui medici, sugli operatori di sanità e un riferimento operativo per chi volesse esplorare questa dimensione terapeutica. Introduce e modera il giornalista Giacomo Mameli, intervengono, oltre a Jean Philippe Assal, Tiziana Assal (storica dell’arte e moglie del medico svizzero), Alberto Granese (pedagogista), Clara Puzzoni (medico di Medicina generale), Claudia Putzu (diabetologa), Samuele Rundeddu (medico), Luciano Carboni e Maria Pia Turco (diabetologi, promotori e coordinatori del TdV in Sardegna), alcuni partecipanti e componenti dello staff del TdV, come gli attori Rita Atzeri, Fausto Siddi e il regista Fabio Casti. L’appuntamento è organizzato dall’Associazione per il Diabete e le cronicità.

Non è casuale la presentazione a Cagliari del volume. Perché In Italia il centro di eccellenza del Teatro del Vissuto – gli altri sono dislocati fra Europa, Sud America e Africa (Ginevra, Parigi, Kaunas in Lituania, Polonia, Portogallo, Lisbona, Inghilterra, Bolivia, Madagascar, Congo) si trova proprio nel capoluogo sardo. Dove un team di professionisti, guidato da Luciano Carboni (è stato responsabile del servizio di diabetologia dell’Ospedale Binaghi e recentemente ha ricevuto a Lisbona un importante riconoscimento per l’educazione terapeutica dalla Società Europea di Diabetologia), opera dal 2010 con numeri significativi: in 8 anni di attività 27 edizioni del TdV, con oltre 150 partecipanti (persone diabetiche, madri di bambini con diabete, infermieri e medici diabetologi, medici di medicina generale, persone colpite da sclerosi multipla e da tumore). Il teatro della scuola Giacomo Leopardi di Pirri – Is Bingias, dove, come detto, verrà presentato il volume, è da cinque anni la sede del Teatro del Vissuto in Sardegna.

Ma la due giorni di Jean Philippe Assal a Cagliari comincia domani, venerdì 2 febbraio, allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri. Alle 10.00 è previsto l’incontro fra l’ideatore e i partecipanti sardi al Teatro del Vissuto, con gli interventi di Tiziana Assal, dello staff del TdV cagliaritano e la significativa presenza della giornalista svizzera Isabelle Bourgeois, in città per il progetto Joy for the planet. Dopo aver lavorato per diversi anni in aree di guerra come delegata umanitaria del CICR (Comitato Internazionale della Croce Rossa), dal 22 gennaio Bourgeois viaggia per l’Europa, nel suo motorhome “Begoodee”, per condividere progetti portatori di entusiasmo e offrire lampade solari a chi con le proprie iniziative e attività porta luce o propone soluzioni innovative. Per questo, a voler simboleggiare l’energia carica di speranza che i creatori del Teatro del Vissuto trasmettono con il loro impegno, la giornalista nomade svizzera donerà, alle 11.30, una lampada solare a Jean Philippe Assal e ai suoi stretti collaboratori cagliaritani.

 

[bing_translator]

Ciliegie

Dalle pesche nettarine alle ciliegie, dalle albicocche alle nespole, dall’anguria al melone sino ai frutti più esotici, provenienti da ogni parte del mondo. E ancora melanzane, zucchine, pomodori e fiori di zucca. Martedì 28 luglio, Expo Milano 2015 celebra la “Festa della Frutta e della Verdura”, all’insegna del mangiare sano e di uno stile di vita corretto.

Numerose le iniziative in programma che coinvolgeranno i Paesi partecipanti e animeranno l’Esposizione Universale per tutto il giorno. A cominciare dalla distribuzione a tutti i visitatori di oltre 50 quintali di frutta fresca, da parte di Coldiretti. Tra le prelibatezze da gustare vi saranno le pesche, le susine e gli agrumi tardivi provenienti dalla Lombardia, dal Veneto, dall’Emilia Romagna, dal Piemonte e dalla Calabria. Alle 10.00, davanti al padiglione “No farmers no party” all’ingresso del Cardo Sud, migliaia di agricoltori provenienti da tutta Italia si daranno appuntamento per dare il via ufficiale alla Festa.

La frutta sarà distribuita in tre punti diversi: lungo il Cardo Sud davanti al Padiglione Coldiretti (all’interno del quale sarà presente la Regione Calabria che preparerà spremute di arance tardive e di bergamotto); lungo il Cardo Nord davanti a Palazzo Italia; sul Cardo angolo Decumano, all’altezza del Padiglione Lombardia. Ma non è tutto. Sempre Coldiretti, con ONAFRUT, organizzerà dei laboratori del gusto, con dei “sommelier” che insegneranno alle persone come scegliere e distinguere la frutta migliore, e una serie di iniziative dedicate ai bambini, come le fattorie didattiche, con merendine a base di frutta fresca. Saranno, inoltre, predisposti orti orizzontali e verticali, per raccontare la produzione di verdura in campagna e in città. E ci si potrà divertire con giochi sul compostaggio domestico e sulla stagionalità dei prodotti dell’orto. Degli intagliatori realizzeranno delle sculture naturali artistiche, e l’Unione nazionale dei produttori di Ortofrutta farà arrivare delle sagome a forma di frutta e verdura pronte per i selfie del grande pubblico. Saranno, inoltre, allestite quattro piramidi con prodotti naturali per decorare il Cardo Sud.

Protagonista della festa sarà il Cluster Frutta e Legumi, dove i visitatori potranno scoprire le caratteristiche dei frutti di stagione esposti in un mercato, a cura di Huiyuan. Si potranno assaggiare insalate, smoothies e un particolare succo di frutta e zafferano, la specialità del giorno. Anche i Paesi del Cluster parteciperanno all’iniziativa: l’Afghanistan proporrà un cocktail di mango e un rinfresco allo zafferano, il Gambia succhi di baobab e ibisco, Kyrgyzstan e Uzbekistan frutta tipica, mentre lo Sri Lanka proporrà due presentazioni dei prodotti ortofrutticoli del Paese. Una band scandirà, con le sue performance, il programma degli eventi che animeranno il Cluster. Qui, alle ore 15.30, sono previsti gli interventi istituzionali, a coronamento dei festeggiamenti, con la partecipazione del ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, e in rappresentanza dei Paesi del Cluster, Harriet Saine del Gambia.

Pesche, pere e albicocche saranno distribuite in altre due postazioni, allestite lungo il Decumano, da Agrinsieme.

Grandi protagonisti, naturalmente, saranno i Paesi partecipanti a Expo Milano 2015, con iniziative ed eventi. Il ristorante del Bahrain proporrà piatti tipici a base di frutta come insalate di datteri, pollo e feta e insalate di anguria e feta, oltre a dolci a base di datteri. Il Brasile darà vita ad un’esposizione tropicale tipica della nazione sudamericana proprio all’esterno del padiglione, mentre il ristorante cileno proporrà il Mote con huesillo, bevanda tradizionale rinfrescante.

In Colombia ed Ecuador ecco la degustazione di frutti tipici; la Francia ha in programma rinfrescanti degustazioni di albicocca e melone presso il proprio Foodtruck. L’Ungheria offrirà ai visitatori degli assaggi di anguria, con tanto di realizzazione di decorazioni e sculture fatte con il cocomero. In Indonesia saranno preparati drink ghiacciati alla frutta, davanti al padiglione irlandese si potrà assistere ad uno showcooking che avrà come protagoniste la patata e la mela.

E ancora: il ristorante del Kazakhistan proporrà un menù appositamente studiato per la Festa, il Messico offrirà una macedonia di frutta con sciroppo di Mezcal e gelato al gusto di Avocado, il Marocco organizzerà una degustazione di anguria e arancia alla cannella, la Russia degli assaggi di mors, bevande tradizionali a base di bacche. Il padiglione della Spagna preparerà una composizione di frutta con melone, anguria, melagrana e arancia, mentre in Sudan sarà possibile assaporare il tipico succo di Baobab, Karkadé e Mango. Infine, il Turkmenistan preparerà differenti tipi di insalate e il melone, frutto tradizionale del Paese; la Turchia offrirà frutta secca al bar del Padiglione.

Anche il Cluster Cacao e Cioccolato proporrà un palinsesto ricco di eventi: i maestri pasticceri e gelatieri arricchiranno le ricette degli showcooking con frutta e verdura. Dalle ore 15.00 alle 17.00, grazie all’azienda Bravo, i gelatieri Paolo Cappellini e Julien Mulato proporranno tre diverse ricette, ispirate al cioccolato in combinazione con frutta e verdura: cioccolato e lampone, gelato al cioccolato fondente e sedano e infine l’accoppiata tra cioccolato fondente e semi di finocchio. Dalle 17.00 alle 18.00 sarà invece ICAM a celebrare la Festa, con Claudio Marcozzi della Pasticceria “Picchio” di Ancona ad inserire l’amarena in una golosa pralina al pistacchio ispirata a “A Silvia” del poeta Giacomo Leopardi. Successivamente, Marcozzi utilizzerà l’arancia candita in una pralina con riso soffiato chiamata “Il Cioccolatino del Papa”, dedicata a Papa Benedetto XVI.

Alla Terrazza “Alessandro Rosso”, a partire dalle ore 18.00 sarà offerto un cocktail a base di frutta.

Al Parco della Biodiversità, nell’ambito dell’iniziativa “Frutta da Bere e da mangiare”, a cura del Padiglione del Biologico NaturaSì, saranno realizzati centrifugati biologici, con abbinamenti curiosi e ricercati di frutta e verdura e degustazioni di ortofrutta di stagione. Dalle ore 10.00, saranno offerti meloni, angurie, pesche e verdura di stagione biologica. Frutta e verdura biologici saranno gli ingredienti principali dell’aperitivo, alle ore 20.00.

Conaf-WAA (World Association of Agronomists), con il supporto dei loro volontari, definiranno un itinerario di visite guidate dei padiglioni, con fil rouge il tema della Frutta e della Verdura. Ogni itinerario si terrà ad intervalli regolari (ore 10.30, ore 11.45, ore 15.30, ore 16.45) con le seguenti tappe: Bahrain, Cluster Frutta e Legumi, Francia, Marocco, Conaf-WAA.

Il Padiglione KIP ospiterà una mostra dedicata al progetto della famiglia Maioli che dal 1928 si dedica alla salvaguardia della biodiversità coltivando oltre 1.200 varietà di frutta “antica” a livello locale e nazionale. Sarà possibile inoltre assaggiare dei gelati preparati utilizzando proprio queste tradizionali varietà di frutta.

Rigoletto e Cioccolato, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, proporrà lo stecco di gelato artigianale alla frutta di stagione e ospiterà un classico negozio di frutta di vicinato, per mostrare ai visitatori un punto di vista meno noto della vita dei milanesi e del loro rapporto con il cibo. La frutta di stagione usata per l’allestimento del banco sarà distribuita dalle ore 21.00.

Chiude la stagione primaverile di Teatro da camera de Il Crogiuolo all’Arco Studio di via portoscalas 17, a Cagliari, lo spettacolo, in prima assoluta, “TRA LEOPARDI E LA LUNA. Cantus de prexu e de amargura”, in scena venerdì 10 aprile, ore 21.00. Autori ed interpreti Fausto Siddi e Gianni Maxia.

«È sempre più difficile fare teatro. Quello che si riesce a fare è da troppi anni un teatro di resistenza, fatto senza quasi più prove, con pochissimi attori sempre meno preparati e coscienti del loro ruolo e con allestimenti al limite. Le compagnie lottano ogni giorno per la sopravvivenza sotto l’indifferenza e l’insensibilità di una classe politica cieca e sorda. E invece ci sarebbe bisogno di tanto bel teatro in un mondo così attratto dal nulla cosmico, dalle ingiustizie, dall’ignoranza e dalla violenza.

Di resistere io non ne ho voglia, anzi molto probabilmente non ne sono capace, penso che a furia di resistere si diventi stitici e col tempo passa anche l’appetito. E allora che fare? Artisti molto più alti e profondi di me non hanno dubbi: ritornare al teatro necessario, a un teatro cioè essenziale nei mezzi ma che non rinunci al suo compito e alla sua dignità. Un teatro da esiliati e confinati ma vivo e fecondo che vuole proseguire a incidere e influire sull’esistente col suo dire. Ecco cosa bisogna fare: ripartire dal bisogno di parlare della complessità dell’essere uomini oggi, della paura del confronto tra le differenze, senza nessuna verità da trasmettere ma con tante vere emozioni.

Da un po’ di tempo mi appassiona l’idea di  recitare in sardo io che non parlo il sardo ma l’italiano anche se sono felicemente sardo da sempre. E mi appassiona un’altra cosa: mostrare al pubblico il processo creativo che porta alla realizzazione di uno spettacolo. A pochi fa piacere far vedere le proprie prove, i propri errori e difficoltà e magari le banalità che si compiono quando si prova: lo sporco si lava in famiglia si dice, ma lo sporco – ciò di cui spesso ci vergogniamo e che non vogliamo mostrare e che magari nascondiamo sotto il tappeto quando all’improvviso arrivano degli ospiti – ha un che di poetico e, dunque, di vivo e di sanguigno che è a mio avviso molto molto artisticamente oggi interessante e fecondo. Dunque la poesia dell’idea senza forma, una fotografia del transitorio, del non compiuto, dell’indeciso e ovviamente del fatto male o del non fatto bene.

Del Teatro oggi salvo il lavoro – inteso come fatica tendente a realizzare un opera artistica – e il tentativo di un utopico incontro profondo con lo spettatore. L’obiettivo è proporre una splendida banalità sempre desiderata: il Teatro come luogo dove qualcuno parla (nei mille modi con cui si può parlare a teatro) e qualcuno ascolta.

TRA LEOPARDI E LA LUNA, CANTUS DE PREXU E DE AMARGURA è una chiacchierata teatrale face tu face, tra me e il poeta Gianni Mascia, attorno a un tavolo e davanti a un pubblico. La poesia di Giacomo Leopardi tradotta in sardo da Gianni e recitata insieme a lui e le sue variazioni sui temi delle stesse poesie di Leopardi, sono il pretesto per parlare tra noi di lui, dirci delle ragioni della sua poesia e della poesia, del bisogno di utopia, di come indagando sul senso della vita e sulla condizione umana si arriva “leopardianamente” a comprendere che la sofferenza può trasformarsi in valore.»

Fausto Siddi