18 July, 2024
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Sessantanove anni e qualche mese, sono trascorsi da quel pomeriggio in cui, la pattuglia comandata dal sergente Albert J. Kosjek, a bordo di un carro leggero da esplorazione e di alcune Jeep, in forza alla 3ª Armata del generale Patton, intorno al mezzodì, giungeva ai cancelli del Lager di Gusen, a circa 4 km ad oriente del campo di Mauthausen.

Avanzando all’interno del recinto, ora non più elettrificato, verso le basse colline del Nord, i due soldati a bordo della Jeep, videro venire loro incontro uno sparuto gruppo di esseri che ben poco conservavano di fattezze umane; più che uomini parevano spaventapasseri infagottati in pigiami biancoazzurri. I visi emaciati e grigiastri, le mani adunche e nere come artigli, si trascinavano zoppicanti su zoccolacci di legno sconnessi. Osservavano con un’espressione spaurita, quei giovani in linde uniformi caki che, a loro volta, li guardavano con un misto di orrore e pietà. Poi uno di quei giovanotti, si sfilò l’elmetto, si passò una mano sulla fronte, poi, aprendo il viso in un sorriso, allungò un braccio verso quelle larve umane, tendendo una mano che stringeva fra le dita un pacchetto di biscotti.

Dapprima timidamente, poi più deciso, incoraggiato dal sorriso del soldato, uno degli uomini con il pigiama a righe si avvicinò e prese il pacchetto. Stracciò, quasi con frenesia, la carta dell’involucro e addentò voracemente le stecche friabili e dolci che si sciolsero subito nella sua bocca come un nettare dolcissimo e di un sapore ormai dimenticato. Sollevato lo sguardo, vide i suoi compagni, che avevano ricevuto la loro parte di dolcezza, con un viso stranito ed un’espressione ebete sul viso, mentre l’automezzo si allontanava in una nube di polvere, in direzione di Mauthausen, qualche kilometro più ad Ovest.

Quell’uomo, era Modesto Melis, sopravvissuto ad oltre un anno di fame, fatica e maltrattamenti inenarrabili. Aveva attraversato l’inferno in terra ed era sopravvissuto. Era il 5 di maggio del 1945 e quel giorno veniva liberato l’ultimo lager nazista ancora in attività.

Mentre dal campo centrale di Mauthausen, distante appena quattro kilometri, si levavano urla di gioia che sottolineavano la liberazione, frammiste a spari e raffiche di mitra che annunciavano che anche la vendetta aveva avuto inizio, Modesto volgeva le spalle all’orrore ed oltrepassava definitivamente quei cancelli che si erano chiusi alle sue spalle in quell’agosto del 1944.

In quel campo, da allora non è più tornato… fino ad ora.

Domani, 12 settembre 2014, Modesto, con i suoi 94 anni, rivedrà i luoghi che lo hanno visto vittima della crudeltà dell’uomo sull’uomo, accompagnato da suo figlio Bruno, dall’autore e dall’editore della sua biografia, Giampaolo Cirronis, che ha finanziato la missione.

Giuseppe Mura

Autore del libro “L’animo degli offesi”

La Provincia del Sulcis Iglesiente on line compie 1 anno. Il 1 luglio 2013 nasceva questa nuova iniziativa editoriale, con l’obiettivo di completare, con un’informazione in tempo reale, il servizio offerto da 19 anni dalla versione cartacea, nata a cadenza quindicinale e da qualche anno stampata e distribuita gratuitamente a cadenza mensile.
Il gradimento che voi lettori avete mostrato con una frequentazione di queste pagine in continua crescita, ci stimola a continuare sulla strada intrapresa con entusiasmo, per un’informazione sempre più puntuale e completa.

Giampaolo Cirronis

Sabato 7 giugno, nella sede degli Invalidi di Guerra, a Carbonia, si è svolta l’assemblea annuale dei soci. Erano presenti, tra gli altri: il presidente della sezione di Carbonia, il cavaliere Modesto Melis; il presidente regionale A.N.M.I.G. commendatore Antonio Manca; il presidente della sezione di Cagliari, cavaliere Eugenio Poddighe; il presidente della sezione di Oristano, cavaliere Francesco Bianchina; il colonnello Orazio Sechi, del 1° Reggimento Corazzato di Teulada; il dottor Fabrizio Selis, dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carbonia; l’assessore della Pubblica Istruzione del comune di Carbonia, Lucia Amorino; il dottor Luciano Arus, presidente dell’A.N.P.S.; don Amilcare Gambella, parroco della chiesa di San Ponziano.

L’assemblea ha nominato il presidente dell’Assemblea, Eugenio Poddighe e segretario Agnese Delogu, ed ha proceduto con la relazione morale del presidente Modesto Melis che, nel suo intervento, ha ricordato il suo predecessore, il cavaliere Pietro Delogu, deceduto nello scorso mese di gennaio, elogiandone le virtù, la serietà e l’attaccamento all’associazione. Modesto Melis ha ricordato, inoltre, il socio segretario per oltre dieci anni Domenico Cadoni, anche lui venuto a mancare nello scorso mese di aprile, dedicando loro un minuto di silenzio e la lettura della preghiera del mutilato.

Modesto Melis ha comunicato che l’assemblea era convocata per il rinnovo del Consiglio Direttivo ed ha terminato il suo intervento, ringraziando i presenti.

Dopo i saluti di rito degli ospiti, il presidente Eugenio Poddighe ha dato la parola alla socia Agnese Delogu, collaboratrice della sezione che ha consegnato un riconoscimento a tutti coloro che hanno contribuito a divulgare direttamente o indirettamente la storia dei Soci dell’A.N.M.I.G., Tra questi erano presenti Alessandro Spiga fotografo professionista che ha fotografato alcuni soci della sezione di Carbonia e con quelle immagini ha allestito una mostra che sta girando in tutta la Sardegna e Giampaolo Cirronis, giornalista ed editore, che ha pubblicato il libro sulla storia del presidente Modesto Melis vissuta in un campo di concentramento, scritta da Giuseppe Mura. Sono state inoltre consegnate le fotografie omaggiate da Alessandro Spiga ai soci presenti cavaliere Casimiro Fois e cavaliere Salvatore Atzori. Inoltre, vista la recente onorificenza conferita al presidente Modesto Melis, è stata consegnata la spilla decorazione di Cavaliere della Repubblica.

Agnese Delogu, infine, ha presentato il progetto “Le pietre della Memoria” che dovrebbe vedere protagonisti le scuole, enti ed istituzioni. Al termine dei lavori dell’assemblea, il presidente Poddighe ha ringraziato ed ha invitato i soci a votare per il rinnovo del Consiglio direttivo.

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Salone pieno, sabato sera, al Centro velico di Calasetta, per il confronto pubblico tra i due candidati sindaco Antonio Vigo e Gianluca Boy. L’iniziativa, organizzata dal gruppo “Calasetta che vorrei”, è stata mediata dal giornalista Giampaolo Cirronis, editore e direttore responsabile del periodico “La Provincia del Sulcis Iglesiente”.

Un’ora e mezza di confronto sui problemi di Calasetta e del territorio e sulle proposte dei due candidati per la loro soluzione a medio e lungo termine. Alcune domande sono state poste dal moderatore, sui seguenti temi:

1) Calasetta, per posizione geografica e ricchezza del patrimonio naturale, ha un’innata vocazione turistica: quali sono le linee guida del suo programma in campo ambientale e turistico e qual’è la sua visione urbanistica e di pianificazione del territorio comunale?

2) La crisi impone una contrazione della spesa e, conseguentemente, una nuova politica territoriale con l’attivazione di servizi intercomunali. Il territorio ha perso per volontà popolare, la Provincia, per anni considerata una conquista del territorio, come giudica l’avvenuta cancellazione dell’ente intermedio?

3) Il modello industriale è in crisi, il futuro richiede un nuovo modello di sviluppo integrato, nel quale oltre al turismo, possono avere sicuramente un ruolo importante pesca e agricoltura. Che fare per rilanciare i due settori?

4) La crisi socio-economica ha provocato negli ultimi anni un potenziamento inevitabile delle politiche sociali a favore di indigenti ed anziani e del ruolo del volontariato: come si muoverà in questo settore nei prossimi cinque anni?

5) Calasetta da anni ha un ruolo significativo nell’ANCIM, l’associazione nazionale dei comuni delle Isole minori: ritiene che l’ANCIM abbia operato bene e cosa ritiene potrebbe e dovrebbe fare di più per valorizzare il ruolo dei comuni associati?

Per le risposte, i candidati hanno avuto a disposizione tre minuti per ciascuna domanda.

E’ stata poi data voce ai cittadini, che hanno interrogato i due candidati su vari temi, con risposte di 90 secondi ciascuna:

1) l’istituzione e il funzionamento dell’organismo di valutazione della performance, nonché l’approvazione del regolamento medesimo (Luigi Pittaluga);

2) la mancata indicazione nei programmi dello spostamento del depuratore fuori paese (Giorgio Canè);

3) la posizione dei candidati sull’emergenza ambientale di Portoscuso e sulle scelte industriali per il Sulcis (Igor Lobascio);

4) gli obiettivi per riempire di contenuti la parola turismo (Giuseppe Fisanotti);

5) le politiche per consolidare l’alta stagione turistica e favorire il prolungamento della stessa, e ancora i tempi di intervento per la rimozione della poseidonia dalle spiagge (Emilio Congiu);

6) il ruolo dei comuni per la soluzione dei problemi legati ai trasporti (Antonio Pinna);

7) al solo sindaco uscente Antonio Vigo, sulle ragioni della nuova proposta di amministrazione dopo il risanamento gestionale (Ermanno Armeni).

Su molti temi i due candidati hanno espresso posizioni analoghe, su altre sono emerse alcune differenziazioni, ma il confronto si è sviluppato su una linea di sostanziale fair play, al punto che non c’è mai stato bisogno di repliche.

I cittadini hanno seguito con grande attenzione, dall’inizio alla fine, a conferma della grande partecipazione della popolazione di Calasetta in queste occasioni, salvo poi allentare la stessa nel corso della consiliatura, al punto, come ha sottolineato Antonio Vigo, di assistere a riunioni consiliari scarsamente partecipate persino dagli stessi consiglieri eletti.

Ricordiamo che Calasetta è l’unico comune dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias interessato alla tornata elettorale del prossimo 25 maggio (in Sardegna i comuni che saranno chiamati alle urne sono complessivamente 19).

Antonio Vigo, 63 anni, ingegnere libero professionista, si ricandida alla testa della lista “Calasetta domani”. In passato è stato consigliere comunale per 12 anni, assessore per 5 anni e consigliere della provincia Carbonia Iglesias per 8 anni.

Gianluca Boy, 50 anni, consigliere uscente, laureato in Economia e commercio, funzionario regionale, ex giocatore e coach di volley, guiderà la lista sfidante “Calasetta cambia”.

Nella lista di Antonio Vigo è presente l’ex sindaco e vicesindaco uscente Remigio Scopelliti. Non sono candidati gli assessori uscenti Agostino Armeni e Angelo Serrenti mentre l’assessore Sandro Dessì, scontratosi più volte con il sindaco Antonio Vigo, è candidato nella lista di Gianluca Boy. Dei consiglieri uscenti sono presenti in lista Marilisa Granara, Cristiano Mercenaro ed Alessandro Murru. Questa la lista dei candidati alla carica di consigliere comunale: Salvatore Altadonna, Gianni Barabino, Denis Bedinelli, Martina Cancedda, Antonello Casula, Cristina Fadda, Marilisa Granara, Roberto Lusci, Cristiano Mercenaro, Alessandro Murru, Sergio Porseo e Remigio Scopelliti.

Nella lista di Gianluca Boy (candidato a sindaco già cinque anni fa ed eletto consigliere comunale di minoranza), è presente solo un uscente, Sandro Dessì, consigliere ed assessore della lista di Antonio Vigo. Questa la lista dei candidati alla carica di consigliere comunale: Maria Immacolata Argiolu, Cesare Biggio, Simone Carboni, Giovanni Battista Cipollina, Maurizio D’Antonio, Sandro Dessì, Vincenzo Frenda, Toni Porseo e Roberto Sinzu.

Oggi, per entrambi gli schieramenti, inizia l’ultima settimana di campagna elettorale che si concluderà venerdì sera con un comizio in Piazza Belly.

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Si terrà domani, 12 aprile 2014, alle ore 18.00, presso la Biblioteca comunale di Carbonia, la presentazione del libro “L’Arrumbulacacca” di Margherita Pellegrini.

L’iniziativa, voluta dall’assessorato alla Cultura del comune di Carbonia, in collaborazione con lo SBIS (Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis), rientra nel progetto “Carbonia Scrive”, il ciclo di appuntamenti con gli scrittori della città e con coloro che scrivono sulla città.

L’Arrumbulacacca è un racconto per bambini; una storia delicata e leggera indirizzata al cuore dei più piccoli, ma anche a chi, pur non essendo più bambino, conserva un animo semplice e sensibile. Un racconto ricco dei sentimenti più profondi, che sfiora diverse tematiche, dall’intolleranza all’emarginazione, dall’amicizia alla solidarietà. Nei vari eventi che vedono protagonisti i piccoli insetti del prato si possono ritrovare aspetti caratteristici della cultura popolare di un piccolo paese. Vengono ricostruiti metaforicamente, attraverso le vicende, le gesta, le conversazioni dei personaggi del piccolo mondo degli insetti, tanti momenti della vita quotidiana del nostro passato.

Interverranno alla presentazione, oltre all’autrice Margherita Pellegrini, l’assessore alla Cultura del comune di Carbonia Loriana Pitzalis, il disegnatore Dario Mura e l’editore Giampaolo Cirronis.

Modesto Melis.

L'animo degli offesi.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avvalendosi della facoltà concessagli dallo Statuto dell’Ordine “al Merito della Repubblica Italiana”, ha conferito a Modesto Melis, uno degli ultimi sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti, l’onorificenza di Cavaliere. La decisione è stata comunicata con un telegramma nella giornata di ieri da Donato Marra, Segretario generale della Presidenza della Repubblica.

Modesto Melis, riceve il prestigioso quanto significativo riconoscimento, alla vigilia del suo 94° compleanno, che cade nella giornata di domani, 11 aprile.

La storia di Modesto Melis è stata ricostruita da Giuseppe Mura nel libro “L’animo degli offesi – Storia di Modesto Melis, da Carbonia a Mauthausen e ritorno”, editore Giampaolo Cirronis.

Da alcuni anni e sempre con maggiore frequenza dalla pubblicazione del libro, che risale al gennaio 2013, Modesto Melis, ora Cavaliere, porta la sua testimonianza nelle scuole di tutta la Sardegna e non solo, per far conoscere ai giovani il dramma vissuto nel corso della seconda guerra mondiale, costato la vita a milioni di persone innocenti.

La notizia del conferimento dell’onorificenza di Cavaliere l’ha ricevuta ieri pomeriggio, mezz’ora prima della presentazione del libro presso la sala I Sufeti di Sant’Antioco, organizzata dall’associazione culturale Il Calderone, con la collaborazione dell’associazione culturale Agorà e Opera Nomadi (Consiglio Nazionale e Gruppo Collaboratore Cagliari/Carbonia).

Insieme all’autore, hanno partecipato alla presentazione Modesto Melis, protagonista delle vicende narrate, e l’editore Giampaolo Cirronis. Ha coordinato il giornalista Paolo Lusci.
Sono intervenuti Mario Corongiu, sindaco di Sant’Antioco, il regista Dario Siddi e Massimo Converso, presidente nazionale di Opera Nomadi.
Nel corso della serata, sono state raccolte le firme per l’integrazione della legge sul Giorno della Memoria, per l’inserimento in essa degli stermini dimenticati (disabili, Omosessuali, rom/sinti)

 

Giuseppe Mura e Modesto Melis.

Giuseppe Mura e Modesto Melis.

L'animo degli offesi.

L’animo degli offesi.

Domani, 9 aprile, alle ore 18.00, presso la sala I Sufeti di Sant’Antioco, si terrà la presentazione del libro  “L’ animo degli offesi. Storia di Modesto Melis da Carbonia a Mauthausen e ritorno”, di Giuseppe Mura, editore Giampaolo Cirronis.

La presentazione è curata dall’associazione culturale Il Calderone, con la collaborazione dell’associazione culturale Agorà e Opera Nomadi (Consiglio Nazionale e Gruppo Collaboratore Cagliari/Carbonia).
Insieme all’autore, saranno presenti Modesto Melis, protagonista delle vicende narrate, e l’editore Giampaolo Cirronis. Coordinerà il giornalista Paolo Lusci.
Interverranno Mario Corongiu, sindaco di Sant’Antioco; Loriana Pitzalis, assessore alla cultura del Comune di Carbonia; Massimo Converso, presidente nazionale di Opera Nomadi.
Nel corse della serata, verranno raccolte le firme per l’integrazione della legge sul Giorno della Memoria, per l’inserimento in essa degli stermini dimenticati (disabili, Omosessuali, rom/sinti)

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Sabato 12 aprile, alle ore 18.00, nella biblioteca comunale di Carbonia, verrà presentato il libro L’Arrumbulacacca, di Margherita Pellegrini. Interverranno Loriana Pitzalis, assessore alla Cultura del comune di Carbonia e relatrice; Margherita Pellegrini, autrice; Dario Mura, disegnatore; Giampaolo Cirronis, editore.

L’Arrumbulacacca è un racconto per bambini; una storia delicata e leggera indirizzata al cuore dei più piccoli, ma anche a chi, pur non essendo più bambino, conserva un animo semplice e sensibile. Un racconto ricco dei sentimenti più profondi, che sfiora diverse tematiche, dall’intolleranza all’emarginazione, dall’amicizia alla solidarietà. Nei vari eventi che vedono protagonisti i piccoli insetti del prato si possono ritrovare aspetti caratteristici della cultura popolare di un piccolo paese, vengono ricostruiti metaforicamente, attraverso le vicissitudini, le gesta, le conversazioni dei personaggi del piccolo mondo degli insetti, tanti momenti della vita quotidiana del nostro passato.

E’ un racconto che va letto con una duplice chiave di lettura: da un lato esso è la trasposizione metaforica, nel brulicante mondo degli insetti, del paese di Portoscuso e, in senso più esteso di qualsiasi piccola realtà paesana, fatta di fatica e di gioia nella semplicità della vita quotidiana, dall’altro lato esso è una storia che racconta la “differenza” e il coraggio di affrontarla, la storia di chi emerge dai margini in cui la mentalità ristretta di qualcuno vorrebbe relegarlo, per vincere e trionfare, confermando che la “differenza” è un tesoro prezioso per chi la possiede e per coloro che gli stanno vicino.

I dialoghi tra i personaggi nei momenti di preparazione per la festa e durante il suo svolgimento, sono in dialetto sardo, il dialetto tipico del piccolo paese al quale l’autrice si riferisce, ricco di espressività ed efficacia nel comunicare la simpatica semplicità della cultura popolare.

Le immagini a colori realizzate da Dario sono il tocco di valore aggiunto all’opera. Dario ha dato vita con il suo tratto molto originale alle diverse scene, connotandole di colore, interpretandole secondo la sua inimitabile personalità.

Il racconto vede intrecciarsi il destino di due diverse forme di vita, ciò che le accomuna è la sofferenza e ciò che porterà ad entrambe consolazione sarà una dolce nenia che riaffiora dal passato. Ed è proprio il passato che trionfa su tutto, che ancora una volta conferma la sua indescrivibile importanza quale tesoro prezioso da custodire gelosamente. Il passato, che appartiene a tutti noi, ci rende forti perché solo il possesso di solide radici in quella che è la nostra cultura, la nostra tradizione, saprà darci sostegno e renderci capaci di vivere al meglio il nostro presente.

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Trent’anni fa nasceva Telegamma, la prima televisione privata del Sulcis Iglesiente. Erano le 21.00 del 26 marzo 1984, quando dagli studi di Piazza Rinascita aveva inizio “Obiettivo Sport“, il programma che apriva ufficialmente le trasmissioni. Scrivendo queste righe è grande in me l’emozione, perché, poco più che ventenne, ebbi l’onore di entrare per primo, attraverso gli schermi delle TV, per di più in rigorosa diretta, nelle case di tanti sulcitani.

In quel 1984 la Sardegna e il Sulcis Iglesiente erano profondamente diversi rispetto ad oggi. Presidente della Regione era il democristiano Angelo Rojch, vi rimase fino al 23 giugno e il 26 agosto venne sostituito dal sardista Mario Melis; sindaco di Carbonia, da meno di un anno, era il comunista Ugo Piano; sindaco di Iglesias era il socialista Paolo Fogu; il comunista Salvatore Cherchi meno di un anno prima era stato eletto per la prima volta parlamentare, alla Camera dei Deputati; il socialista Antonello Cabras era presidente del Comprensorio del Sulcis e qualche mese dopo sarebbe stato eletto sindaco di Sant’Antioco.

Trent’anni, tante esperienze, tante emozioni, assolutamente indimenticabili. Il mondo è cambiato ma per il Sulcis Iglesiente, purtroppo, per molti aspetti non certamente in positivo. Il modello di sviluppo basato sulla grande industria, allora ancora vivo, garantiva molte migliaia di buste paga e, grazie anche ad un rilevante indotto, una condizione socio-economica sicuramente migliore di quella odierna. Quel modello di sviluppo è ormai al tramonto ed al suo posto non è stata preparata un’adeguata alternativa.

Sul piano strettamente personale, Telegamma ha segnato la mia formazione professionale per molti anni. Sono stati anni di grande responsabilità ed impegno totale, nei quali la carica di entusiasmo ha supplito spesso alle carenze strutturali e alle limitate disponibilità economiche. Ho dato e ricevuto tanto, soprattutto in termini di autonomia gestionale della redazione giornalistica che per molti anni ho avuto l’onore e l’onere di dirigere. Posso dire di non aver mai avuto pressioni di alcun genere dalla proprietà (Domenico Sirigu, mio primo interlocutore, Luciano La Mantia e l’imprenditore Paolo Cossu) e di aver portato avanti una linea editoriale completamente autonoma. Negli anni ci sono state anche incomprensioni che mi hanno portato a lasciare l’incarico, ma anche queste non hanno modificato minimamente il mio giudizio complessivo su una lunga, straordinaria esperienza professionale, che alla fine ho deciso di interrompere esclusivamente per mia scelta, per affrontare nuove avventure, con nuovi stimoli.

Oggi ringrazio tutti, dalla proprietà a tutti i collaboratori, con alcuni dei quali posso dire di aver trascorso una parte importante della mia vita professionale.

Sono passati trent’anni e sembra ieri. I ricordi restano, senza rimpianti. La vita continua.

 

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E’ in corso, nell’auditorium dell’Istituto Tecnico Commerciale di Via Toscana, a Nuoro, una seconda presentazione del libro “L’animo degli offesi – Storia di Modesto Melis, da Carbonia a Mauthausen e ritorno “. Dopo l’appuntamento di ieri sera, riservato alle classi dei corsi serali, sono presenti nell’auditorium, pieno in ogni ordine di posti, le classi terze, quarte e quinte del corsi del turno del mattino.
La presentazione in questo momento vede un’esposizione del tema della professoressa Marina Moncelsi. Seguirà l’intervento del protagonista del libro, Modesto Melis, intervistato dell’autore del libro, Giuseppe Mura.
E’ presente l’editore del libro, Giampaolo Cirronis.

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