23 November, 2024
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TelegammaIntervista Telegamma 1

Trent’anni fa nasceva Telegamma, la prima televisione privata del Sulcis Iglesiente. Erano le 21.00 del 26 marzo 1984, quando dagli studi di Piazza Rinascita aveva inizio “Obiettivo Sport“, il programma che apriva ufficialmente le trasmissioni. Scrivendo queste righe è grande in me l’emozione, perché, poco più che ventenne, ebbi l’onore di entrare per primo, attraverso gli schermi delle TV, per di più in rigorosa diretta, nelle case di tanti sulcitani.

In quel 1984 la Sardegna e il Sulcis Iglesiente erano profondamente diversi rispetto ad oggi. Presidente della Regione era il democristiano Angelo Rojch, vi rimase fino al 23 giugno e il 26 agosto venne sostituito dal sardista Mario Melis; sindaco di Carbonia, da meno di un anno, era il comunista Ugo Piano; sindaco di Iglesias era il socialista Paolo Fogu; il comunista Salvatore Cherchi meno di un anno prima era stato eletto per la prima volta parlamentare, alla Camera dei Deputati; il socialista Antonello Cabras era presidente del Comprensorio del Sulcis e qualche mese dopo sarebbe stato eletto sindaco di Sant’Antioco.

Trent’anni, tante esperienze, tante emozioni, assolutamente indimenticabili. Il mondo è cambiato ma per il Sulcis Iglesiente, purtroppo, per molti aspetti non certamente in positivo. Il modello di sviluppo basato sulla grande industria, allora ancora vivo, garantiva molte migliaia di buste paga e, grazie anche ad un rilevante indotto, una condizione socio-economica sicuramente migliore di quella odierna. Quel modello di sviluppo è ormai al tramonto ed al suo posto non è stata preparata un’adeguata alternativa.

Sul piano strettamente personale, Telegamma ha segnato la mia formazione professionale per molti anni. Sono stati anni di grande responsabilità ed impegno totale, nei quali la carica di entusiasmo ha supplito spesso alle carenze strutturali e alle limitate disponibilità economiche. Ho dato e ricevuto tanto, soprattutto in termini di autonomia gestionale della redazione giornalistica che per molti anni ho avuto l’onore e l’onere di dirigere. Posso dire di non aver mai avuto pressioni di alcun genere dalla proprietà (Domenico Sirigu, mio primo interlocutore, Luciano La Mantia e l’imprenditore Paolo Cossu) e di aver portato avanti una linea editoriale completamente autonoma. Negli anni ci sono state anche incomprensioni che mi hanno portato a lasciare l’incarico, ma anche queste non hanno modificato minimamente il mio giudizio complessivo su una lunga, straordinaria esperienza professionale, che alla fine ho deciso di interrompere esclusivamente per mia scelta, per affrontare nuove avventure, con nuovi stimoli.

Oggi ringrazio tutti, dalla proprietà a tutti i collaboratori, con alcuni dei quali posso dire di aver trascorso una parte importante della mia vita professionale.

Sono passati trent’anni e sembra ieri. I ricordi restano, senza rimpianti. La vita continua.

 

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E’ in corso, nell’auditorium dell’Istituto Tecnico Commerciale di Via Toscana, a Nuoro, una seconda presentazione del libro “L’animo degli offesi – Storia di Modesto Melis, da Carbonia a Mauthausen e ritorno “. Dopo l’appuntamento di ieri sera, riservato alle classi dei corsi serali, sono presenti nell’auditorium, pieno in ogni ordine di posti, le classi terze, quarte e quinte del corsi del turno del mattino.
La presentazione in questo momento vede un’esposizione del tema della professoressa Marina Moncelsi. Seguirà l’intervento del protagonista del libro, Modesto Melis, intervistato dell’autore del libro, Giuseppe Mura.
E’ presente l’editore del libro, Giampaolo Cirronis.

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E’ in corso, nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale di Nuoro, la presentazione del libro “L’animo degli offesi – Storia di Modesto Melis, da Carbonia a Mauthausen e ritorno”. Sono presenti l’autore del libro, Giuseppe Mura; l’editore, Giampaolo Cirronis; e il protagonista del libro, Modesto Melis.

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Una sala della Biblioteca comunale di Carbonia, gremita come raramente accade in occasioni di presentazione di pubblicazioni (posti a sedere tutti occupati e diverse file di spettatori in piedi)  queste le parole  di Paolo Serra, della società Umanitaria di Carbonia che ha collaborato insieme all’assessorato alla Cultura del comune di Carbonia, alla riuscita dell’evento), che ha presentato l’evento sabato 21 dicembre, e letto personalmente alcuni brani significativi del libro “Carbonia – Romanzo Minerario, storie di vita, di lotta e di sport”, opera prima di Antonello Pirotto, edito da Giampaolo Cirronis. La copertina del libro è caratterizzata da un disegno di Ruggero Soru, noto ed apprezzato disegnatore e vignettista di Carbonia, presente in sala e accomunato, insieme all’autore e all’editore, da calorosi applausi .

A fare da introduzioni gli interventi del sindaco, Giuseppe Casti, e del suo predecessore Tore Cherchi, che hanno preceduto gli interventi dell’editore e dell’autore.

Tra i presenti gli assessori comunali alla Cultura Loriana Pitzalis, Lavori pubblici Franco Manca e Commercio, Giampaolo Puddu, diversi consiglieri comunali e l’ assessore allo sport del comune di San Giovanni Suergiu, Roberto Pucci. Volti noti dello sport locale, Checco Fele, Graziano Milia, Giorgio Melis, Massimo Corda, Gianni Maricca e in particolare Giulio Ravot, bandiera biancoblù, che ha un ruolo importante nello sviluppo del romanzo.

Commozione quando sono stati citati alcuni dei personaggi citati nel libro, da Carlino Zoboli, presenti la vedova Elena e i familiari; a Sergio Usai, presente la figlia Francesca. Non potevano mancare i protagonisti delle lotte operaie di questi ultimi anni, una sorta di filo conduttore, con il passato raccontato nel libro, costruito appunto sulla determinazione a resistere, al ricorrente attacco al sistema produttivo, nello specifico rappresentanti sindacali, della varie sigle e categorie dall’Eurallumina (Mocci, Pulisci, Marongiu), all’Alcoa (Massimo Cara, Stefano Lai, Simone Loi, agli edili (Manuel Piredda), al commercio, artigianato (Claudia Mariani). Oltre alle rappresentanze di importanti associazioni, come gli amici della miniera (Mario Zara), il presidente della Fand (Stefano Garau ), autori di importanti pubblicazioni dello stesso comparto letterario, come l’ingegnere Luciano Ottelli (“Serbariu storia di una miniera”), Franco Reina (“Carbosarda Carbonia, passione per la squadra biancoblù”), Carlo Panio (“Storia del diritto minerario in Sardegna, il caso Carbonia”). Ha chiuso l’incontro un brindisi, con l’augurio di vivere momenti migliori  già a partire dal prossimo anno.

Il volume è disponibile nelle librerie e in alcune edicole di Carbonia ed è inoltre acquistabile contattando direttamente l’editore Giampaolo Cirronis.

Locandina 33x48 presentazione libro Carbonia - Romanzo Minerario

 

 

Locandina 33x48 presentazione libro Carbonia - Romanzo Minerario

Sabato 21 dicembre, alle 11.00, nella Biblioteca comunale di Carbonia, verrà presentato il libro “Carbonia – Romanzo minerario – Storie di vita, di lotta e di sport”, di Antonello Pirotto, Giampaolo Cirronis Editore.

La passione per lo sport, in particolare per il calcio, e quella per la storia della mia città, mi hanno accompagnato sin da giovanissimo. I racconti dell’epopea mineraria, delle lotte per il lavoro, dello sport e della locale squadra di calcio, delle sue imprese e dei suoi miti, con il passare del tempo li ho assimilati come se li avessi vissuti direttamente. Alcuni dei protagonisti di quelle vicende sociali e sportive, ho avuto la fortuna di conoscerli e di poterne apprezzare le doti umane. “Carbonia – Romanzo minerario” narra di storie di vita, di lotta e di sport, all’ombra dei castelli dei pozzi della Miniera di Serbariu, di una famiglia arrivata dal paese di origine nella costruenda Carbonia, per trovare lavoro e casa. Attraverso le vicende personali di questo nucleo familiare, si rivivono i momenti salienti dei primi vent’anni di vita della città, sino al 1958, con riferimenti a luoghi della memoria e collegamenti e raffronti con i giorni nostri. Una parte importante del romanzo è dedicata allo sport che, in quegli anni, fu veicolo di aggregazione e di costruzione di un’identità comune, tra genti provenienti da 70 diverse province d’Italia. Non potevano mancare le biografie di personaggi che, nella vita pubblica e sportiva, hanno lasciato un segno indelebile nella crescita culturale di Carbonia. Voglio bene alla mia città, al mio territorio, alla mia gente che merita di vivere in pace, senza più l’incertezza del futuro. Dedico questo romanzo, infine, alla mia famiglia, a chi non c’è più, a mia madre, a mia moglie, ai miei figli e all’indimenticato Marco.

Antonello Pirotto

 

Antonello Pirotto è nato il 23 agosto 1962 a Carbonia, città fondata per l’estrazione carbonifera, situata nel Sulcis Iglesiente, oggi tra le Province più povere d’Italia, da sempre terra di lotta per l’affermazione della dignità dei lavoratori. Dal 1982 operaio nel polo industriale di Portovesme, sempre in prima fila nelle lotte nei primi anni ‘80 e ‘90 con la marcia per lo sviluppo, è stato uno dei protagonisti, negli ultimi anni, dell’aspra lotta dei lavoratori sulcitani, colpiti da un disastro industriale, economico e sociale. E’ stato iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti – Elenco Pubblicisti e all’USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana), collaboratore del quotidiano La Nuova Sardegna dal 1999 al 2011, corrispondente locale nel settore sportivo, del periodico La Provincia del Sulcis Iglesiente, conduttore radiofonico dal 1990 al 2011 sempre nel settore sport, nell’emittente radiofonica Radio Star di Carbonia, dirigente responsabile di una nota e partecipata Scuola Calcio giovanile di Carbonia, dal 1994 al 2011, presso il Gruppo Sportivo Carbonia Sud.

 

Il comune di Portoscuso organizza la presentazione del libro “L’Arrumbulacacca” di Margherita Pellegrini, illustrato da Dario Mura – editore Giampaolo Cirronis.

Sabato 14 dicembre 2013 – Ore 17.30 – Biblioteca Comunale (Sala Alcoa) – Portoscuso.

Relatore: Nadia Pische. Moderatore: Orietta Mura. Ingresso libero.

L’Arrumbulacacca è un racconto per bambini; una storia delicata e leggera indirizzata al cuore dei più piccoli, ma anche a chi, pur non essendo più bambino, conserva un animo semplice e sensibile. Un racconto ricco dei sentimenti più profondi, che sfiora diverse tematiche, dall’intolleranza all’emarginazione, dall’amicizia alla solidarietà. Nei vari eventi che vedono protagonisti i piccoli insetti del prato si possono ritrovare aspetti caratteristici della cultura popolare di un piccolo paese, vengono ricostruiti metaforicamente, attraverso le vicissitudini, le gesta, le conversazioni dei personaggi del piccolo mondo degli insetti, tanti momenti della vita quotidiana del nostro passato. è un racconto che va letto con una duplice chiave di lettura: da un lato esso è la trasposizione metaforica, nel brulicante mondo degli insetti, del paese di Portoscuso e, in senso più esteso di qualsiasi piccola realtà paesana, fatta di fatica e di gioia nella semplicità della vita quotidiana, dall’altro lato esso è una storia che racconta la “differenza” e il coraggio di affrontarla, la storia di chi emerge dai margini in cui la mentalità ristretta di qualcuno vorrebbe relegarlo, per vincere e trionfare, confermando che la “differenza” è un tesoro prezioso per chi la possiede e per coloro che gli stanno vicino. I dialoghi tra i personaggi nei momenti di preparazione per la festa e durante il suo svolgimento, sono in dialetto sardo, il dialetto tipico del piccolo paese al quale l’autrice si riferisce, ricco di espressività ed efficacia nel comunicare la simpatica semplicità della cultura popolare. Le immagini a colori realizzate da Dario sono il tocco di valore aggiunto all’opera. Dario ha dato vita con il suo tratto molto originale alle diverse scene, connotandole di colore, interpretandole secondo la sua inimitabile personalità. Il racconto vede intrecciarsi il destino di due diverse forme di vita, ciò che le accomuna è la sofferenza e ciò che porterà ad entrambe consolazione sarà una dolce nenia che riaffiora dal passato. Ed è proprio il passato che trionfa su tutto, che ancora una volta conferma la sua indescrivibile importanza quale tesoro prezioso da custodire gelosamente. Il passato, che appartiene a tutti noi, ci rende forti perché solo il possesso di solide radici in quella che è la nostra cultura, la nostra tradizione, saprà darci sostegno e renderci capaci di vivere al meglio il nostro presente.

Locandina presentazione L'Arrumbulacacca

L’Ente Concerti Città di Iglesias presenta giovedì sera, alle 19,30, nella Sala degli Specchi di Via Cavour 16, il libro “L’animo degli offesi – Storia di Modesto Melis, da Carbonia a Mauthausen e ritorno”, di Giuseppe Mura, Giampaolo Cirronis Editore. Presenta Nadia Pische. Saranno presenti il protagonista, Modesto Melis; l’autore, Giuseppe Mura e l’editore, Giampaolo Cirronis.

Giuseppe Mura e Modesto Melis.

Giuseppe Mura e Modesto Melis.

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L'archeologo inglese.Gian Franco Cau 1 _DSC6354 _DSC6361 _DSC6382 _DSC6391 _DSC6402

E’ stato presentato sabato 13 luglio nella sala Alcoa della Biblioteca comunale di Portoscuso, il libro “L’archeologo inglese”, di Gian Franco Cau.

Un romanzo che fa riflettere sul senso della vita e dell’esistenza. Un inno dedicato alle donne ma non solo, un invito a riscoprire la propria libertà.

La presentazione della serata è stata curata da Orietta Mura, delegato alla Cultura del Comune di Portoscuso, mentre la presentazione del libro è stata fatta da Nadia Pische.

Sono intervenuti il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, l’editore Giampaolo Cirronis e l’autore Gian Franco Cau.