22 November, 2024
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«Siamo soddisfatti della riuscita del primo incontro pubblico di progettazione partecipata, che ha inaugurato un nuovo approccio e un’innovativa modalità operativa volta alla condivisione di idee e progetti con gli “addetti ai lavori” e la cittadinanza». Così il sindaco Paola Massidda ha commentato le risultanze del programma integrato per il riordino urbano denominato “Per una città del paesaggio”, presentato ieri nella sala polifunzionale di piazza Roma da un qualificato parterre di relatori composto dall’architetto e docente universitario Giorgio Peghin, dall’assessore dell’Urbanistica Luca Caschili, dai tecnici del comune di Carbonia ing. Enrico Potenza e ing. Mario Mammarella. All’incontro erano presenti cittadini, assessori, consiglieri comunali, i componenti della II commissione consiliare permanente presieduta da Marco Serafini e alcuni esperti del settore, tra cui l’ing. Giampaolo Porcedda, dirigente di lungo corso del comune di Carbonia.
Nel corso del tavolo tecnico, sono stati illustrati i capisaldi del progetto che il comune di Carbonia presenterà in risposta ad un bando regionale denominato “Programmi integrati di Riordino Urbano”. Il progetto verrà anche discusso e votato dal Consiglio comunale. L’Amministrazione comunale punterà, come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Luca Caschili, su «una riqualificazione di una vasta area della città, a partire dalla Grande Miniera di Serbariu, che dovrà essere dotata di un parco e di una serie di servizi in sinergia tra loro, con l’obiettivo di valorizzare i settori della ricerca, dell’università, della cultura, dei servizi e del turismo. Un progetto che si integra perfettamente con il Bando nazionale delle periferie – che il Comune si è aggiudicato recentemente con un finanziamento che supererà gli 8 milioni di euro – e con il piano valutato positivamente da Fondazione di Sardegna di realizzare presso il sito della Grande Miniera di Serbariu un Master di II livello in Architettura del Paesaggio e un Centro Studi Mediterraneo sul Paesaggio. Piano per il quale Fondazione di Sardegna è pronta a stanziare 240mila euro in tre anni. Il segno evidente che la strada da tracciare, nel corso del tempo, è propria quella di un incremento e consolidamento delle partnership tra il comune di Carbonia e enti pubblici e privati».
Il progetto messo in campo dai tecnici del comune di Carbonia, con la supervisione scientifica dell’Università degli Studi di Cagliari, è incentrato su una parola chiave: connettività. Pertanto, la Grande Miniera di Serbariu non dovrà più rappresentare un “corpo estraneo” alla città, ma dovrà essere integrata e interconnessa ad altri luoghi di notevole interesse come il parco lineare del Rio Cannas, il Centro intermodale, la piazza Roma e il parco di Rosmarino.
La città di Carbonia si muoverà sempre più verso una direzione basata sulla ciclopedonalità lenta: meno automobili in circolazione, più biciclette, minore impatto sull’ambiente. A tal proposito, è previsto un incremento della rete di piste ciclabili.
Nel corso dell’incontro partecipato, i cittadini hanno potuto esprimere le loro richieste, segnalazioni e migliorie, tutte prese in carico per la loro rielaborazione nell’ambito del progetto. Un nuovo modo di impostare e condividere una strategia territoriale per la città di Carbonia.
Nella giornata di domani, giovedì 1° febbraio, alle ore 18.00 nella sala polifunzionale, è previsto il secondo incontro pubblico, denominato “Restituzioni progettuali e conclusione del processo partecipativo”.

 

 

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Questa mattina il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, il segretario comunale Giantonio Sau e la Giunta comunale, hanno salutato e ringraziato l’ing. Giampaolo Porcedda «per il grande impegno profuso in oltre 35 anni al servizio del comune di Carbonia».

L’ing. Giampaolo Porcedda è stato dirigente del II, IV e IV Servizio.

Era stato assunto a tempo indeterminato dal comune di Carbonia nel 1983.

Il sindaco e la Giunta hanno omaggiato il dirigente con una targa, «un piccolo ma doveroso riconoscimento per il prezioso lavoro svolto dall’ing. Porcedda per il Comune della sua città natale, Carbonia».

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Si è concluso con una fumata bianca, questa mattina, l’incontro tra il comune di Carbonia (rappresentato dal sindaco Paola Massidda, l’assessore dello Sport Valerio Piria, ed il responsabile dell’Ufficio tecnico, l’ing. Giampaolo Porcedda) e la dirigenza del Carbonia Calcio (rappresentata dal presidente Antonio Desogus e dai vicepresidenti Geppo Contu e Checco Fele), convocato per l’esame delle problematiche legate all’utilizzo dello stadio Comunale “Carlo Zoboli” da parte della società biancoblu. I problemi emersi nei giorni scorsi che avevano creato tante preoccupazioni anche tra i tifosi, sono stati superati, grazie alla grande disponibilità dimostrata dall’Amministrazione comunale e le chiavi dello stadio Comunale sono state “riconsegnate” al Carbonia calcio che potrà così iniziare già domani la preparazione della prima squadra. Tutti i giocatori oggi sono stati sottoposti alle visite mediche e sono stati convocati dal tecnico Andrea Marongiu per domani pomeriggio, alle 16.30.

Sono state consegnate questa mattina, a Carbonia, le chiavi agli assegnatari delle sei nuove case di edilizia residenziale pubblica a canone sociale (case popolari), costruite nell’ex cantiere comunale di via Trieste.

Le case consegnate oggi rientrano in un progetto più ampio per il recupero di parte del patrimonio pubblico cittadino, da destinare alla realizzazione di nuovi alloggi. Grazie a questo progetto, dal valore complessivo di  868.000 euro, oltre all’ex cantiere comunale sono stati recuperati anche il primo piano dell’ex albergo operaio di via Trieste (6 alloggi temporanei) e l’ex ambulatorio di piazza 1° Maggio (2 alloggi). Con la consegna delle case recuperate dall’ex cantiere si è conclusa anche la fase della consegna degli alloggi alle famiglie.

La consegna odierna è parte di un importante progetto voluto dall’Amministrazione comunale per dare risposte al “bisogno” di case espresso dalla popolazione. A questo proposito si ricorda che il 7 maggio di due anni fa il Comune aveva consegnato le chiavi agli assegnatari delle 25 case di edilizia residenziale pubblica a canone sociale (case popolari), costruite all’incrocio tra via Angioj, via Carducci e via Manzoni.

«Ringrazio l’assessore dei Lavori Pubblici, Franco Manca, l’assessore alle Politiche per la Casa, Marco Galizia, l’ingegner Giampaolo Porcedda e l’ingegner Lucia Pilleri dell’Ufficio Tecnico, che hanno seguito i lavori, la dott.ssa Iasmine Nieddu e l’avvocato Livio Sanna, che si sono occupati delle assegnazioni – ha commentato il sindaco Giuseppe Casti -. Ringrazio anche l’impresa che ha eseguito i lavori, poiché grazie al suo impegno siamo riusciti a completare i lavori in tempi brevi. Faccio appello agli assegnatari affinché si prendano cura di questi appartamenti che sono il risultato di un importante lavoro e di un consistente investimento.»

L’area nella quale sono state realizzate le sei nuove case, comprende un ampio terreno che gli assegnatari potrebbero trasformare in un giardino o anche in un orto urbano, nel quale coltivare piante da frutto e ortaggi.

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