22 November, 2024
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I sindaci del Sulcis Iglesiente hanno chiesto un incontro urgente al MIMIT sulla situazione di crisi dell’area industriale di Portovesme – Eurallumina, Enel, Portovesme/Glencore, Sider Alloys.

«Rilevate le gravi criticità, persistenti ormai da anni, riguardanti le varie attività industriali insediate nell’Area Industriale di Portovesme e caratterizzate da produzioni strategiche nel settore dell’alluminio e dello zinco oltre alla produzione termoelettrica di energiasi legge nella richiesta, inoltrata al ministro Adolfo Urso, alla sottosegretaria Fausta Bergamotto, al dottor Giampiero Castano della Struttura per le crisi d’impresa, al dottor Mattia Losego della Struttura per le crisi d’impresa, all’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani e, per conoscenza, alla presidente della Regione Alessandra Todde -; considerato che l’Area Industriale presenta tuttora gravi carenze infrastrutturali, come a titolo di esempio il Porto solo parzialmente fruibile; preso atto che ad oggi non si riscontrano concreti progressi nelle attività di riavvio produttivo di Eurallumina e Sider Alloys e considerata, inoltre, la significativa riduzione produttiva di Portovesme/Glencore e la ormai prossima dismissione della centrale termoelettrica di Enel; vista, infine, la nota della Direzione della Sider Alloys che comunica la Cassa Integrazione Ordinaria a decorrere dal prossimo 6 maggio; i sindaci del Sulcis Iglesiente chiedono un incontro urgente tra MIMIT, Regione Sardegna, Istituzioni del territorio e rappresentanze dei lavoratori, rimarcando che il grave disagio socio-economico del Sulcis Iglesiente diventa ogni giorno che passa sempre più difficile da gestire e che i Sindaci non possono essere abbandonati a loro stessi e restare inascoltati.»

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Si è appena concluso, al ministero dello Sviluppo economico, l’incontro convocato dal responsabile della Gestione operativa del ministero dello Sviluppo economico, Giampiero Castano, tra le parti interessate al progetto di rilancio produttivo dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, acquisito Il ministro Carlo Calenda ha confermato che che Invitalia entrerà con il 20% nel capitale societario di Sider Alloys e, a tal fine, Invitalia sta lavorando alla perizia per valutare il valore totale dell’azienda, per poi finalizzare la sua entrata nell’azionariato. Carlo Calenda, inoltre, ha spiegato che ai lavoratori sarà assicurata una quota del 5% delle azioni totali della società. La quota di partecipazione annuale sarà simbolica. Un rappresentante dei lavoratori parteciperà nel consiglio di sorveglianza. È la prima volta che questo accade in Italia con tali modalità. Tale operazione verrà concretizzata entro il mese di aprile.
Il Sindacato ha chiesto al Governo in quali modalità dovrà palesarsi tale “partecipazione dei lavoratori”, quali aspetti giuridici dovrà rispettare e quali saranno i diritti e i doveri e, soprattutto, i vantaggi.
Da qui al 3 maggio verrà analizzata la bozza di contratto per l’entrata di Invitalia nel capitale societario della Sider Alloys e dei lavoratori con il 5%. Entro il 3 arriverà la risposta da parte del Governo e della Regione sul rifinanziamento degli ammortizzatori sociali per il secondo semestre 2018. Per il 3 maggio la Sider Alloys si è impegnata a discutere il Piano Industriale.
A domanda diretta sulle modalità di partecipazione dei lavoratori, dunque se consultiva, di indirizzo, o di partecipazione agli utili per il 5%, il Governo ha confermato che la partecipazione si declinerà anche con la ripartizione degli utili (economica) al 5% per tutti i lavoratori.

«L’annuncio fatto dal ministro Carlo Calenda dell’ingresso di Invitalia (20%) e di un’associazione dei lavoratori di ex Alcoa (5% senza scopo di lucro) nel capitale della NewCo di SiderAlloys è una sfida importante per concretizzare ed aiutare il processo di rilancio dello smelter – ha dichiarato poco fa Guglielmo Gambardella, coordinatore settore siderurgia della Uilm nazionale –Ci incontreremo di nuovo il 3 maggio per avere l’illustrazione del Piano Industriale per affrontare nel merito gli aspetti industriali ed occupazionali, anche quelli del relativo indotto. Chiederemo in quell’incontro – ha concluso Guglielmo Gambardella -, il rispetto dei tempi del riavvio perché i lavoratori soffrono da troppo tempo e gli ammortizzatori sociali sono quasi scaduti.»

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Ancora uno slittamento, questa volta al 9 aprile, alle 13.00, al Mise, per l’incontro Governo-Regione-Invitalia-Sider Alloys-Piano Sulcis-Sindacati. Il responsabile della Gestione operativa del ministero dello Sviluppo economico, Giampiero Castano, ha convocato in via Molise 2, a Roma, le parti interessate al progetto di rilancio produttivo dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, acquisito dalla Sider Alloys lo scorso 15 febbraio. L’incontro era stato convocato in un primo momento per martedì 3 aprile, poi spostato a mercoledì 4, ora a lunedì 9 aprile, alle 13.00

Intorno allo stesso tavolo si ritroveranno a distanza di poco più di un mese e mezzo, subito dopo Pasqua, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru; l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri; dal presidente di Sider Alloys Giuseppe Mannina e dal responsabile dei rapporti istituzionali della stessa neoproprietaria dello stabilimento Gaetano Libia; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e, infine, i segretari nazionali e territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Ugl Metalmeccanici e Cgil, Cisl, Uil, Ugl.

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Ancora una riunione interlocutoria quella svoltasi questo pomeriggio a Palazzo Chigi sulla vertenza dello stabilimento ex Alcoa. Il Governo, rappresentato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, affiancato dal segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilani, ha confermato l’impegno a mantenere la vertenza aperta su tutti i fronti ed ha aggiornato l’incontro con le organizzazioni sindacali al 7 marzo prossimo.

Le parti stanno lavorando per la definizione della partita energetica, con il riconoscimento al nuovo acquirente (la multinazionale svizzera Glencore), un accordo bilaterale di lungo termine «che – ha spiegato il segretario della Uilm, Mario Ghini – porterebbe il costo energetico ad essere tra i più competitivi d’Europa e questo fa ben sperare per il prosieguo del confronto con Glencore che si farà nei prossimi giorni». E’ stata esclusa invece la nomina di un commissario per Alcoa, in quanto non sussistono né le condizioni per poter utilizzare la legge Marzano né quelle previste per l’Ilva.

Alla riunione hanno partecipato, il presidente della Giunta regionale della Sardegna, Francesco Pigliaru, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi e il responsabile dell’Unità di gestione delle crisi industriali del ministero dello Sviluppo economico, Giampiero Castano. Il ministro Federica Guidi non ha partecipato perché impegnata fuori sede in incontri istituzionali ma si è tenuta costantemente in contatto telefonico.

«La presidenza del Consiglio – ha detto da parte sua Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl – ci ha informato che Glencore non ha ancora dato la risposta che si attendeva per il 20 gennaio. Nel frattempo il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando con un gestore di energia disponibile ad un accordo di lungo periodo bilaterale.»

L’ipotesi allo studio, secondo Bentivogli, prevede di utilizzare i primi due anni di superinterrompibilità e i successivi di interrompibilità per avvicinare il prezzo dell’energia a quello previsto nel memorandum of understanding (con una media per 10 anni al di sotto dei 30 euro/MW).

Il Governo chiederà a Glencore una risposta definitiva entro febbraio e, al tempo stesso «ha informato di aver richiamato Alcoa, dopo aver dato l’autorizzazione per l’accesso in data room, a consentire la visita all’altra società che ha dichiarato interesse all’acquisto, Sider Alloys per completare il quadro utile ad avere informazioni complete per presentare un piano industriale e finanziario e formulare la sua offerta.

«I lavoratori dell’indotto sono senza alcun reddito, a breve anche i lavoratori Alcoa. È inaccettabile che dopo 4 anni di lotta e di promesse e illusioni i lavoratori siano senza prospettive. Vogliamo il Governo – ha concluso Marco Bentivogli – tutto in campo per una soluzione positiva.»

«Da oltre un anno lavoriamo giorno per giorno, settimana dopo settimana, per trovare una soluzione, ben consapevoli che la situazione è difficile – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. C’è ancora da lavorare molto insieme al Governo su dettagli importanti, per essere in grado offrire condizioni che siano convincenti per l’investitore interessato. Lo faremo in pochi giorni. Intanto dal Governo oggi è arrivato un messaggio importante: è stato affermato con forza l’impegno dell’Esecutivo a mantenere comunque aperta la prospettiva, affinché nel Sulcis riparta la produzione dell’alluminio. Questo è un punto fondamentale e vogliamo dare fiducia a queste parole del Governo, che hanno un significato rilevante.»

Durante lo svolgimento dell’incontro, è proseguito in Piazza Montecitorio il presidio degli oltre 200 lavoratori che hanno raggiunto la Capitale per sollecitare una soluzione rapida della lunga vertenza, iniziata oltre tre anni fa con la chiusura dello stabilimento da parte di Alcoa.

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