22 November, 2024
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Il contesto ambientale nel quale viviamo influisce direttamente sulla nostra salute e può creare percorsi personali di disagio e sofferenza in grado di produrre sintomi che definiamo stato di “malattia”. Alla luce di questa visione occorre ridisegnare l’organizzazione del pensiero medico per favorire una visione unitaria e d’insieme sia del malato che della malattia. Nella pratica quotidiana del medico è, infatti, sempre più importante la necessità di ampliare la visione clinica verso l’indagine e la comprensione delle dinamiche causali polifattoriali che caratterizzano l’evoluzione patobiografica individuale. In parti colare negli ultimi decenni una maggior incidenza di alterazioni dello stile di vita e alimentare, disagi psicosociali e relazionali, disfunzioni del microbiota intestinale, incremento del carico tossico da veleni ambientali sempre più di frequente si sommano nel tempo nel produrre patologie infiammatorie croniche ad evoluzione autoimmune. Il 2° congresso Nazionale dell’AIMES (Associazione Italiana di Medicina Sistemica), da sempre impegnata nel promuovere e diffondere il pensiero sistemico in medicina, si terrà il 5 ottobre presso l’Hotel Michelangelo di Milano. Nel corso dei lavori si parlerà non solo della centralità del paziente e della perso nalizzazione della terapia ma di tutte le strategie sistemiche di cura nelle patologie autoimmuni. Dai patogeni intestinali come possibile origine dell’autoimmunità, alla gestione della malattia autoimmune in gravidanza; dalla infiammazione cronica connettivale alle cause di disregolazione immunitaria di riconoscimento del “self”, dall’alimentazione immuno disfunzionale fino al valore fisiopatologico dell’esercizio fisico nella prevenzione e cura delle patologie autoimmuni. La salute è espressa da equilibrio dinamico caratterizzato da processi continui di cambiamento. Ne abbiamo parlato con il presidente AIMES, dott. Giampiero Di Tullio, specialista in Medicina Preventiva, Scienza dell’Alimentazione e Dietetica, medico espertoin Omeopatia e Omotossicologia. Ideatore e fondatore della Medicina Sistemica. La salute – afferma – è uno stato di adattamento a tutto ciò che riceviamo dall’esterno. Le risposte adattative del nostro organismo ai numerosi stimoli stressogeni ambientali dipendono da due importanti fattori individuali: attitudine reattiva e capacità di funzione regolativa. Entrambe sono di natura individuale, modulate dalle interazioni tra genetica ed epigenetica ambientale e basate sulla costante interazione tra i nostri sistemi metabolici, immunitari, ormonali e neuropsichici. La capacità adattativa, e di conseguenza la salute – specifica Giampiero Di Tullio – può essere alterata sia da un eccesso di stimoli ambientali, definiti da quantità e tempo di interazione, che dalla nostra progressiva incapacità nel produrre un ““cambiamento adattativo”” sia fisico che psicoemotivo. Secondo lo studioso, per recuperare il proprio equilibrio e benessere è necessario “riabilitare” i sistemi preposti alla regolazione della reazione adattativa. Dopo una prima fase di definizione del livello di sofferenza individuale, che si compie attraverso un’ attenta ricostruzione del percorso anamnestico patobiografico, è indispensabile elaborare una strategia terapeutica multilivello che induca un nuovo potenziale di guarigione, coinvolgendo tutti i sistemi adattativi sia biologici che psichici. Ad esempio, ricorda il presidente AIMES, ripristinando la corretta funzione degli organi emuntoriali preposti all’ eliminazione dei tossici, rigenerando l’eubiosi intestinale, recuperando la fisiologica composizione corporea e l’efficienza dello stato nutrizionale, operando modifiche delle abitudini di vita nella direzione di ridurre lo stress e l’infiammazione sistemica, riequilibrando il sistema immunitario e ormonale. “È importante nella pro pria quotidiana alimentazione – sottolinea – evitare i cibi eccessivamente manipolati dall’agricoltura intensiva e dall’industria alimentare, recuperando cibi naturali e “veri” con caratteristiche di freschezza, di non eccessiva cottura, integri e, soprattutto, ancora ricchi di energia vitale. È inoltre indispensabile – ribadisce l’esperto – ridurre il carico di tossicità quotidiana che non si riferisce solo al carico tossico ambientale ma anche alle abitudini emozionali tossiche e ai pensieri negativi. In sintesi una strategia sistemica di cura per ritrovare dunque l’energia non solo attraverso il cibo ma anche nella libera espressione delle nostre emozioni (intelligenza emotiva) e nel recupero del “senso” della propria vita. Guarire da se stessi – conclude il dottor Giampiero Di Tullio – è possibile. Significa uscire dai propri schemi cristallizzati, superare le primitive reazioni automatiche diventate abitudinarie. Il nuovo e l’imprevisto, compresa la malattia, possono essere trasformati in una utile opportunità di cambiamento e quindi di guarigione.