18 July, 2024
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350 persone a piedi, 25 a cavallo e 30 in bicicletta, hanno percorso ieri il nuovo tratto del Cammino Minerario di Santa Barbara dalla Miniera di Arenas alle Grotte di Su Mannau. Con questa straordinaria partecipazione di cittadini la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbnara ha partecipato alla Settimana Europea deòòa Mopbilità Sostenibile.
In occasione della grande escursione, il sindaco di Flumininaggiore, Marco Corrias, ed il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, hanno scoperto il cippo nei pressi della bella chiesetta di Santa Barbara, hanno annunciato l’apertura della posada per ospitare i pellegrini nel villaggio di Arenas e hanno presentato gli interventi realizzati recentemente dal comune di Fluminimaggiore e dai lavoratori della Fondazione che hanno consentito di rendere nuovamente fruibile per i pellegrini e per tutti i cittadini la vecchia strada sterrata che dalla miniera di Arenas conduce alla sorgente di Pubusinu ed alla miniera di Gutturu Pala.

L’intera manifestazione è stata seguita da una troupe della Rai che, con la regia del giornalista Alfredo Di Giovampaolo, realizzerà un servizio per la trasmissione Cammina Italia di Rai News24; un’altra grande occasione generata dal Cammino Minerario di Santa Barbara per promuovere il territorio a costo zero.

 

Roberto Puddu, ex segretario generale dellaCsmeta del lavoro di Carbonia Iglesias, è il primo pellegrino che percorrerà la ciclovia per Mountain bike del Cammino Minerario di Santa Barbara. Dopo aver ricevuto la timbratura della credenziale nella sede della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara dal presidente Giampiero Pinna, Roberto Puddu, appena rientrato da un’analoga impresa nel Cammino di Santiago, è partito questo pomeriggio per percorrere interamente il Cammino Minerario di Santa Barbara.

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Prenderà il via domani, 2 settembre, a Nuxis, presso la grotta di Acquacadda, la prima campagna di scavo archeologico diretta dal professor Riccardo Cicilloni, docente e ricercatore di Preistoria e Protostoria presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari in collaborazione con la prof.ssa Elisabetta Marini del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente. Lo scavo si svolgerà per tutto il mese di settembre.

Le attività di scavo e ricerca sono state rese possibili grazie alla concessione di scavo da parte del MIBAC – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e si svolgeranno con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e del comune di Nuxis, con il supporto tecnico dell’Associazione Speleo Club Nuxis, che gestisce l’area, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le Province di Oristano e Sud Sardegna.

Le attività sono state presentate ed inaugurate ieri, nel corso di una conferenza svoltasi presso il sito geo speleo archeologico «Sa Marchesa», alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Piero Andrea Deias, sindaco di Nuxis; Roberto Frongia, assessore regionale dei Lavori pubblici; Michele Ennas, consigliere regionale; Alberto Zonchello, segretario particolare dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione; Tarcisio Agus, presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna; Giampiero Pinna, presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara; Riccardo Cicilloni, Università di Cagliari, direttore scientifico dello scavo archeologico presso la Grotta di Acquacadda; Elisabetta Marini, Università di Cagliari, Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente; Salvatore Buschettu, presidente Federazione Speleologica Sarda; Roberto Curreli, presidente Associazione Speleo-Club Nuxis; Marco Cabras, archeologo; Federico Porcedda, archeologo; Antonello Pilloni, presidente della Cantina di Santadi ed ex sindaco di Nuxis per alcuni decenni.

Vediamo l’intervento del direttore scientifico della campagna di scavo, Riccardo Cicilloni.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220244646974280/

                       

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Stamane nel Municipio di Carbonia, alla presenza del sindaco Paola Massidda e del presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna, si è svolta la cerimonia di consegna del Testimonium a Francesca Ferrari. Un riconoscimento meritato per la giovane ragazza 26enne veronese, che ha percorso in 7 giorni ben 9 tappe, corrispondenti a circa 160 Km del Cammino Minerario di Santa Barbara.

Francesca Ferrari ha potuto contemplare gli itinerari paesaggistici del Sulcis Iglesiente insieme all’amica Chiara Fortini, 26enne di Ferrara, anch’ella premiata con il Testimonium, un riconoscimento che viene consegnato a tutti i pellegrini che percorrono almeno 100 dei 400 km totali caratterizzanti il Cammino Minerario di Santa Barbara. Un itinerario suggestivo e variegato, che ha consentito alle due turiste di ammirare le bellezze naturalistiche e storiche del Sulcis Iglesiente, traducendo concretamente il concetto di “turismo sostenibile” portato avanti dalla Giunta guidata da Paola Massidda.

«Il Cammino Minerario di Santa Barbara rappresenta un volano per lo sviluppo turistico del nostro territorio – ha detto il sindaco di Carbonia -. Un turismo strategico e innovativo che passa per il mare, le miniere, i monumenti religiosi, i colori, i sapori e i profumi del Sulcis Iglesiente.»

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Fondazione Giampiero Pinna per il notevole percorso di crescita raggiunto dal Cammino Minerario di Santa Barbara, che vanta un numero sempre maggiore di pellegrini provenienti da varie parti d’Italia e d’Europa. Nella giornata di ieri a ricevere il Testimonium sono stati Cristina e Francesco, due visitatori provenienti da Aosta.

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In una bella giornata di primavera, piena di luce e di colori, circa 300 persone hanno camminato insieme ieri mattina lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, da Piscinas a Masainas, passando per il centro abitato del comune di Giba.

Prima della partenza, con la benedizione del parroco don Giancarlo e con la partecipazione di numerosi sindaci e del presidente dell’Unione dei comuni del Sulcis Ivo Melis, il sindaco di Piscinas Mariano Cogotti ed il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, hanno scoperto il cippo che segna una pietra miliare per salutare il passaggio del Cammino Minerario di Santa Barbara nel centro abitato del comune di Piscinas.

Il prossimo appuntamento è previsto domenica 5 maggio 2019, per celebrare lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, la Giornata diocesana della famiglia, dalla miniera di Seruci alla chiesa di Santa Barbara di Bacu Abis.

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«Partiti ieri da Carbonia e felicemente arrivati a Cortoghiana per festeggiare l’80° anniversario di Carbonia lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, rigenerato e dotato di una nuova segnaletica dai lavoratori del Progetto Parco Geominerario recentemente assunti dalla Fondazione CMSB grazie ai bandi e agli stanziamenti disposti dal Consiglio e dalla Giunta regionale.»

E’ questo il primo commento di Giampiero Pinna, presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara, sull’escursione tenutasi ieri da Carbonia a Cortoghiana per festeggiare gli 80 anni della città.

«Un vivo ringraziamento a tutti i partecipanti e in particolare ai privati che con grande disponibilità e lungimiranza si sono accordati con la Fondazione CMSB per concedere la servitù di passaggio ai pellegrini/escursionisti. Un riconoscimento speciale voglio rivolgerlo alle/ai tante/i bikers, amazzoni e cavalieri che hanno voluto partecipare. Con la ciclovia e l’ippovia pensavamo di costruire due progetti per il futuro – conclude Giampiero Pinna – grazie alla vostra straordinaria partecipazione abbiamo capito che questo futuro è già iniziato!»

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Domenica 16 dicembre verrà inaugurata una nuova tappa del Cammino Minerario di Santa Barbara, da Carbonia a Cortoghiana. Un percorso di circa 18 km in cui gli escursionisti potranno partecipare sotto varie forme e modalità: a piedi, in bicicletta e cavallo. Il tutto è inserito nei festeggiamenti per l’80° compleanno della città.

«Un mix di possibilità e di attrattive che fa del Cammino Minerario di Santa Barbara un volano per lo sviluppo turistico sostenibile del nostro territorio in chiave religiosa, storica e naturalistica», ha detto il sindaco Paola Massidda, che parteciperà all’iniziativa insieme agli altri primi cittadini dei comuni soci della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, realtà costituita ufficialmente nel 2016 sotto la presidenza di Giampiero Pinna.

L’appuntamento di domenica prevede il raduno e la registrazione dei partecipanti presso la Chiesa di San Ponziano a Carbonia; alle ore 9. 30 la partenza dell’escursione; alle ore 10.00, la posa del cippo alla Grande Miniera di Serbariu; alle ore 13.00-13.30: sosta per pranzo al sacco presso la Chiesa romanica di Santa Maria di Flumentepido; ore 17.00: arrivo nella Chiesa di San Giovanni Battista e Santa Barbara, a Cortoghiana.

Una bella escursione, una piccola tappa dei 400 km che costituiscono il Cammino Minerario di Santa Barbara, una realtà giovane, che in pochi anni ha fatto passi da gigante e significativi progressi anche nella segnaletica con cui sono delineati i percorsi. A breve verrà messa in opera la segnaletica definitiva, al fine di rendere sempre più sicura e confortevole l’escursione dei pellegrini.

Al fine di consentire lo svolgimento dell’iniziativa, tutelando l’incolumità dei partecipanti, è stata disposta la chiusura del traffico veicolare nella giornata di domenica 16 dicembre, dalle ore 8.30 alle ore 9.30, in piazza Roma e nelle vie confluenti; e dalle ore 9.30, al momento del passaggio del corteo, in via Roma, piazza Cocco, nella bretella di collegamento tra piazza Cocco e la Grande Miniera di Serbariu e, successivamente, nella strada che va dalla Grande Miniera di Serbariu alla strada statale 126.

“Il Cammino Minerario di Santa Barbara si conferma un volano per lo sviluppo turistico-culturale del nostro territorio, capace di intercettare flussi di visitatori provenienti anche dalla Russia”.

Con queste parole il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha annunciato che domani, mercoledì 24 ottobre, alle 9.30, presso il Nuraghe Sirai, si svolgerà una conferenza stampa alla presenza dei giornalisti e degli operatori della chiesa ortodossa di Mosca, che da alcuni giorni hanno iniziato a percorrere le tappe del Cammino Minerario di Santa Barbara a scopi conoscitivi e promozionali. All’incontro saranno presenti anche il presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna e tutti gli altri sindaci soci della Fondazione.

La gradita presenza dei giornalisti e degli operatori russi nasce a seguito del protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso mese di marzo in occasione della Fiera internazionale del Turismo di Mosca, alla quale prese parte la Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara.

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Dopo il grande successo dell’edizione, svoltasi dal 29 agosto al 2 settembre 2018, a Guspini, le attività del Festival “Bimbi a bordo” continuano ad attraversare il mondo, il territorio nel caso specifico, chiedendo alla cultura di fare da Cicerone.

Domenica 21 ottobre si terrà, infatti, “Sentieri. Narrazione lungo i percorsi minerari”. Un percorso che, partendo alle ore 9.00 dalle fornaci Scanu di Guspini, condurrà i partecipanti sino alle miniere di Montevecchio. Durante il cammino, alcuni momenti dedicati ai racconti di miniera  a cura della Filodrammatica Guspinese, ispirati al libro “Voci di Donne” di Iride Peis. Arrivati a Montevecchio, intorno alle 12.15, si terrà l’incontro, “Il Parco da scoprire” con il presidente del Parco GeoMinerario della Sardegna Tarcisio Agus. Dopo una pausa dedicata al pranzo al sacco, con la possibilità di visitare il sito minerario, alle 16.00 si terrà un nuovo incontro, dal titolo “Cammini Tematici, Santa Barba e Romanico”, con Giampiero Pinna della fondazione Cammino di Santa Barbara ed Antonello Figus dell’Associazione Amici del Romanico.

La giornata, un’appendice del Festival “Bimbi a bordo”, vuole essere un invito rivolto a tutti per conoscere e trasformare in strumenti di crescita culturale e sviluppo le meraviglie, spesso dimenticate, del patrimonio paesaggistico e di archeologia industriale del territorio e della Sardegna intera.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217664708077420/

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E’ stato inaugurato questa mattina, alle Saline di Sant’Antioco, il progetto “Le Vie del sale”un tassello significativo del Piano da 20 milioni di euro varato dalla Giunta regionale per la valorizzazione e la tutela delle zone umide della Sardegna, che per la sua attuazione, unitamente a quella del progetto “Le Vie del vento”, prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro. Le Saline di Sant’Antioco da oggi rinascono ad una nuova vita dalle tante sfaccettature: storiche, sociali, economiche, turistiche e ambientali, e diventano risorsa da far conoscere e promuovere attraverso percorsi di trekking, piste ciclabili o trattamenti di bellezza. Non più solo prodotto industriale, il sale diventa il filo conduttore esperienziale per i visitatori. Un obiettivo rincorso da oltre 13 anni (l’idea di progetto risale al 2005), mai realizzato, e che oggi ha mosso il suo primo, importante passo, grazie al Protocollo d’intesa firmato dalla Regione – con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e dell’Industria Maria Grazia Piras (oggi non presente alla firma per un concomitante impegno istituzionale con il presidente della Giunta Francesco Pigliaru), dal presidente di Ati Sale (società concessionaria delle Saline) Giacomo D’Alì, dall’Unione dei Comuni del Sulcis (presidente Ivo Melis) e dal Flag Sardegna Sud occidentale, rappresentata da Roberta Ventura. Alla firma erano presenti anche l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, 5 dei 6 sindaci dei Comuni protagonisti del progetto (Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, San Giovanni Suergiu e Sant’Antioco), il direttore generale del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu, il consigliere regionale Gianluigi Rubiu ed il presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna.

Il protocollo dà attuazione alla delibera di Giunta approvata lo scorso agosto con lo stanziamento di 2 milioni di euro per la valorizzazione delle zone umide del Sulcis. Il concessionario AtiSale si impegna, attraverso il protocollo, ad assicurare la disponibilità delle aree delle Saline di Sant’Antioco per la realizzazione delle opere e delle attività previste, che si svolgeranno parallelamente all’attività primaria di estrazione e produzione del sale. La Regione, da parte sua, metterà a disposizione gli strumenti operativi necessari a favorire la più efficace attuazione degli interventi, dando supporto costante al territorio. L’Unione dei Comuni del Sulcis sarà il soggetto attuatore unico degli interventi e monitorerà costantemente la realizzazione dei progetti. Collaborano anche le altre due Unioni dei Comuni del Sulcis che rientrano nel territorio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias.

«Oggi con questa firma raggiungiamo un traguardo importante e atteso da tanti anni, frutto di una collaborazione fra istituzioni pubbliche e privati che hanno deciso di unire le forze per favorire lo sviluppo del territorio, e del lavoro condiviso dei Comuni che hanno fatto rete. Atisale per la prima volta apre le porte della Salina di Sant’Antioco, avviando una fase nuova per questa zona che la Regione sostiene con convinzione – ha detto l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Paci -. Con i 2 milioni del programma di valorizzazione delle zone umide saranno realizzati due itinerari turistici (la Via del sale e la Via del vento) che realmente valorizzano alcune tra le più importanti potenzialità del Sulcis: le zone umide del golfo di Palmas, passando attraverso le dune di Porto Pino, gli stagni e i vigneti di carignano fino alle saline, creando le basi per un circuito che può realmente incentivare l’iniziativa privata e rilanciare fortemente il turismo. Abbiamo messo a punto una politica complessiva per valorizzare al meglio le zone umide della Sardegna: di sicuro la tutela ambientale è prioritaria, ma allo stesso tempo vogliamo potenziare le attività produttive delle zone umide, incentivare la nascita di attività turistiche e sportive, salvaguardare e tutelare la forza lavoro e, allo stesso tempo – ha concluso Raffaele Paci -, promuovere nuova e qualificata occupazione.»

«Dietro il protocollo – ha commentato l’assessore Cristiano Erriu – c’è un’idea di sviluppo che insiste sul lavoro di cooperazione tra gli enti pubblici, in particolare i Comuni e le loro Unioni, e i privati. L’obiettivo è quello di ricercare modalità di estrazione di valore dal territorio, puntando su ciò che di valore esiste in quest’area. Le zone umide rappresentano una grande opportunità, sinora poco valorizzata e affidata a forme di concessione che hanno consentito alle cooperative di pesca e a questa realtà industriale di mettere dei punti fermi, ma comunque al di fuori da un’idea integrata di sviluppo locale che ha enormi potenzialità. Il mio Assessorato, deputato alla gestione del patrimonio e del demanio regionale, ha avviato e sostenuto finanziariamente il recupero delle saline di Carloforte, che hanno un valore stimato in 5 milioni di euro. Sono esempi di valorizzazione ambientale su cui la Regione sta scommettendo. La presenza dei sindaci, oggi, testimonia che tutto il territorio crede in questo ambizioso progetto.»

L’importo complessivo di 2 milioni, stanziato con la delibera che oggi viene resa operativa attraverso il protocollo, è così suddiviso: 580mila euro per la sistemazione e valorizzazione a fini turistico-ambientali dei percorsi esistenti nelle aree stagnali ‘Stagno di Porto Botte’ e ‘Promontorio, Dune e Zona Umida di Porto Pino’; 700mila euro per la riqualificazione dei vecchi percorsi del sale e la riconversione in poste ciclabili degli stagni di Porto Botte e Santa Caterina; 570mila euro per la valorizzazione a fini turistico-ambientali dell’itinerario del sale attraverso la predisposizione di spazi e strutture polivalenti per la fruizione sostenibile dei siti; 140mila euro per la sistemazione e valorizzazione delle aree a supporto dell’attività di turismo attivo (siti di interesse comunitario stagno di Porto Botte e Punta Giunchera).

Allegato l’album fotografico dell’incontro di stamane con la firma del protocollo d’intesa e la visita allo stabilimento e il video di una parte dell’intervento dell’assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu. In serata pubblicheremo anche l’intervento integrale del presidente di Ati Sale (società concessionaria delle saline) Giacomo D’Alì.