22 November, 2024
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Dopo il grande successo dell’edizione, svoltasi dal 29 agosto al 2 settembre 2018, a Guspini, le attività del Festival “Bimbi a bordo” continuano ad attraversare il mondo, il territorio nel caso specifico, chiedendo alla cultura di fare da Cicerone.

Domenica 21 ottobre si terrà, infatti, “Sentieri. Narrazione lungo i percorsi minerari”. Un percorso che, partendo alle ore 9.00 dalle fornaci Scanu di Guspini, condurrà i partecipanti sino alle miniere di Montevecchio. Durante il cammino, alcuni momenti dedicati ai racconti di miniera  a cura della Filodrammatica Guspinese, ispirati al libro “Voci di Donne” di Iride Peis. Arrivati a Montevecchio, intorno alle 12.15, si terrà l’incontro, “Il Parco da scoprire” con il presidente del Parco GeoMinerario della Sardegna Tarcisio Agus. Dopo una pausa dedicata al pranzo al sacco, con la possibilità di visitare il sito minerario, alle 16.00 si terrà un nuovo incontro, dal titolo “Cammini Tematici, Santa Barba e Romanico”, con Giampiero Pinna della fondazione Cammino di Santa Barbara ed Antonello Figus dell’Associazione Amici del Romanico.

La giornata, un’appendice del Festival “Bimbi a bordo”, vuole essere un invito rivolto a tutti per conoscere e trasformare in strumenti di crescita culturale e sviluppo le meraviglie, spesso dimenticate, del patrimonio paesaggistico e di archeologia industriale del territorio e della Sardegna intera.

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E’ stato inaugurato questa mattina, alle Saline di Sant’Antioco, il progetto “Le Vie del sale”un tassello significativo del Piano da 20 milioni di euro varato dalla Giunta regionale per la valorizzazione e la tutela delle zone umide della Sardegna, che per la sua attuazione, unitamente a quella del progetto “Le Vie del vento”, prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro. Le Saline di Sant’Antioco da oggi rinascono ad una nuova vita dalle tante sfaccettature: storiche, sociali, economiche, turistiche e ambientali, e diventano risorsa da far conoscere e promuovere attraverso percorsi di trekking, piste ciclabili o trattamenti di bellezza. Non più solo prodotto industriale, il sale diventa il filo conduttore esperienziale per i visitatori. Un obiettivo rincorso da oltre 13 anni (l’idea di progetto risale al 2005), mai realizzato, e che oggi ha mosso il suo primo, importante passo, grazie al Protocollo d’intesa firmato dalla Regione – con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e dell’Industria Maria Grazia Piras (oggi non presente alla firma per un concomitante impegno istituzionale con il presidente della Giunta Francesco Pigliaru), dal presidente di Ati Sale (società concessionaria delle Saline) Giacomo D’Alì, dall’Unione dei Comuni del Sulcis (presidente Ivo Melis) e dal Flag Sardegna Sud occidentale, rappresentata da Roberta Ventura. Alla firma erano presenti anche l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, 5 dei 6 sindaci dei Comuni protagonisti del progetto (Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, San Giovanni Suergiu e Sant’Antioco), il direttore generale del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu, il consigliere regionale Gianluigi Rubiu ed il presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna.

Il protocollo dà attuazione alla delibera di Giunta approvata lo scorso agosto con lo stanziamento di 2 milioni di euro per la valorizzazione delle zone umide del Sulcis. Il concessionario AtiSale si impegna, attraverso il protocollo, ad assicurare la disponibilità delle aree delle Saline di Sant’Antioco per la realizzazione delle opere e delle attività previste, che si svolgeranno parallelamente all’attività primaria di estrazione e produzione del sale. La Regione, da parte sua, metterà a disposizione gli strumenti operativi necessari a favorire la più efficace attuazione degli interventi, dando supporto costante al territorio. L’Unione dei Comuni del Sulcis sarà il soggetto attuatore unico degli interventi e monitorerà costantemente la realizzazione dei progetti. Collaborano anche le altre due Unioni dei Comuni del Sulcis che rientrano nel territorio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias.

«Oggi con questa firma raggiungiamo un traguardo importante e atteso da tanti anni, frutto di una collaborazione fra istituzioni pubbliche e privati che hanno deciso di unire le forze per favorire lo sviluppo del territorio, e del lavoro condiviso dei Comuni che hanno fatto rete. Atisale per la prima volta apre le porte della Salina di Sant’Antioco, avviando una fase nuova per questa zona che la Regione sostiene con convinzione – ha detto l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Paci -. Con i 2 milioni del programma di valorizzazione delle zone umide saranno realizzati due itinerari turistici (la Via del sale e la Via del vento) che realmente valorizzano alcune tra le più importanti potenzialità del Sulcis: le zone umide del golfo di Palmas, passando attraverso le dune di Porto Pino, gli stagni e i vigneti di carignano fino alle saline, creando le basi per un circuito che può realmente incentivare l’iniziativa privata e rilanciare fortemente il turismo. Abbiamo messo a punto una politica complessiva per valorizzare al meglio le zone umide della Sardegna: di sicuro la tutela ambientale è prioritaria, ma allo stesso tempo vogliamo potenziare le attività produttive delle zone umide, incentivare la nascita di attività turistiche e sportive, salvaguardare e tutelare la forza lavoro e, allo stesso tempo – ha concluso Raffaele Paci -, promuovere nuova e qualificata occupazione.»

«Dietro il protocollo – ha commentato l’assessore Cristiano Erriu – c’è un’idea di sviluppo che insiste sul lavoro di cooperazione tra gli enti pubblici, in particolare i Comuni e le loro Unioni, e i privati. L’obiettivo è quello di ricercare modalità di estrazione di valore dal territorio, puntando su ciò che di valore esiste in quest’area. Le zone umide rappresentano una grande opportunità, sinora poco valorizzata e affidata a forme di concessione che hanno consentito alle cooperative di pesca e a questa realtà industriale di mettere dei punti fermi, ma comunque al di fuori da un’idea integrata di sviluppo locale che ha enormi potenzialità. Il mio Assessorato, deputato alla gestione del patrimonio e del demanio regionale, ha avviato e sostenuto finanziariamente il recupero delle saline di Carloforte, che hanno un valore stimato in 5 milioni di euro. Sono esempi di valorizzazione ambientale su cui la Regione sta scommettendo. La presenza dei sindaci, oggi, testimonia che tutto il territorio crede in questo ambizioso progetto.»

L’importo complessivo di 2 milioni, stanziato con la delibera che oggi viene resa operativa attraverso il protocollo, è così suddiviso: 580mila euro per la sistemazione e valorizzazione a fini turistico-ambientali dei percorsi esistenti nelle aree stagnali ‘Stagno di Porto Botte’ e ‘Promontorio, Dune e Zona Umida di Porto Pino’; 700mila euro per la riqualificazione dei vecchi percorsi del sale e la riconversione in poste ciclabili degli stagni di Porto Botte e Santa Caterina; 570mila euro per la valorizzazione a fini turistico-ambientali dell’itinerario del sale attraverso la predisposizione di spazi e strutture polivalenti per la fruizione sostenibile dei siti; 140mila euro per la sistemazione e valorizzazione delle aree a supporto dell’attività di turismo attivo (siti di interesse comunitario stagno di Porto Botte e Punta Giunchera).

Allegato l’album fotografico dell’incontro di stamane con la firma del protocollo d’intesa e la visita allo stabilimento e il video di una parte dell’intervento dell’assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu. In serata pubblicheremo anche l’intervento integrale del presidente di Ati Sale (società concessionaria delle saline) Giacomo D’Alì.

                                           

                                                                                             

 

 

 

 

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Sabato 22 e domenica 23 settembre il comune di Carbonia aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio (GEP) 2018. Un evento organizzato dal ministero per i Beni e le Attività culturali, dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le Province di Oristano e Sud Sardegna. 

Per l’Amministrazione comunale di Carbonia, la partecipazione alle Giornate Europee del Patrimonio si colloca nell’ambito dell’Anno europeo del Patrimonio culturale 2018 e delle celebrazioni per l’ottantesimo compleanno della città. L’iniziativa è stata preceduta dall’organizzazione della “Festa del Patrimonio”, svoltasi sabato 19 e domenica 20 maggio. 

Il programma è stato presentato ieri, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sala riunioni della Torre Civica, alla quale hanno partecipato il sindaco Paola Massidda; gli assessori della Cultura e dell’Urbanistica Sabrina Sabiu e Luca Caschili; e tutti i soggetti che hanno concorso all’organizzazione dell’evento: Maura Picciau, soprintendente Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e del Sud Sardegna; Sabrina Cisci e Maria G. Messina, funzionarie della stessa soprintendenza, Giorgio Sanna, direttore del Conservatorio di Musica G.P. da Palestrina di Cagliari; Giampiero Pinna, presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara; Paola Ledda, presidente della Pro Loco di Carbonia; Benedetta Bucceri e Roberto Magnabosco, componenti del Corpo di ballo “Arabesque” di Cagliari.

Attraverso questa due giorni, sarà possibile apprezzare la ricchezza monumentale e storico-culturale di cui la nostra città è dotata. In particolare, il focus del progetto sarà incentrato sui principali siti d’interesse comunali: dal Museo del Carbone al PAS (Museo dei Paleoambienti Sulcitani E. Martel), dal Parco di Monte Sirai al Museo Archeologico di Villa Sulcis, fino al Parco archeologico di Cannas di Sotto-Medau Sa Grutta. Il programma può essere visualizzato sul sito Internet del Polo museale della Sardegna, del Ministero Beni Culturali, del Consiglio d’Europa e sul sito della rotta culturale Atrium.

Di seguito pubblichiamo il calendario delle iniziative previste nel weekend di sabato 22 e domenica 23 Settembre. Sono sei gli eventi su cui si incentrano le Giornate Europee del Patrimonio a Carbonia:

Volteggiando sulle Note della Storia – Musica nuova per Monte Sirai (Seconda edizione):
Carbonia, Teatro all’aperto del Sito archeologico di Monte Sirai

Ore 18.30: Premiazione progetto didattico con presentazione brochures dedicate al sito di Monte Sirai, realizzate dagli alunni del Convitto Nazionale di Cagliari nel corso di un progetto di alternanza scuola-lavoro della Soprintendenza. 

Prima dello spettacolo ci sarà un “AperiVino” curato dalla Cantina Bacu de Soli.

Ore 20.00: Concerto e danza con musiche originali composte ed ideate espressamente per l’area archeologica da giovani compositori del Conservatorio di Musica di Cagliari, eseguite dall’Ensemble Scisma dello stesso Conservatorio e interpretate da coreografie del corpo di ballo della scuola Arabesque di Benedetta Bucceri e Roberto Magnabosco con i costumi del Teatro Lirico di Cagliari.

• Una miniera da condividere: visite guidate e degustazione.

Carbonia, Museo del Carbone

Il Museo del Carbone aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio (22 e 23 settembre) prolungando di 3 ore l’orario di apertura di sabato 22 settembre con visita tematica e degustazione di birre artigianali, oltre a due mostre ad ingresso gratuito che saranno visitabili anche domenica 23 Settembre.

Programma: sabato 22 settembre, ore 19.00:

Visita tematica guidata della lampisteria e degustazione di birre  artigianali

biglietto ridotto € 6,00

Sabato 22 e domenica 23 settembre

Mostre ad ingresso gratuito:

“LA VITA IN UNA VALIGIA”

Il viaggio dalle campagne delle regioni d’origine alla ricerca di una nuova vita a Carbonia

“LE CARTE DEL FONDO COSSU 1852-1958”

Mostra documentaria e cartografica a cura della Sezione di Storia Locale 

– Coop. Lilith

Visita guidata della galleria sotterranea: biglietto ridotto €6

Orari di apertura: Sabato 10.00-21.00, Domenica 10.00-18.00

Info e prenotazioni:

Tel. 0781 62727 – info@museodelcarbone.it .

Le iniziative sono state organizzate in collaborazione con: Coop. Lilith Sezione di Storia Locale, SBIS, Comune di Carbonia, Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

• Viviamo il Parco

Carbonia, Parco Archeologico di Cannas di Sotto.

L’Associazione Arca di Noè, in collaborazione con il Comune di Carbonia, ha organizzato, nella giornata di sabato 22 settembre, la passeggiata etnobotanica con l’esperto Gianpaolo Demartis. Alle ore 17.30 si svolgerà l’incontro con la scrittrice Claudia Zedda. Nella giornata di Domenica sarà possibile ammirare l’esposizione dimostrativa con artigiani del territorio (ceramisti, tessitori, realizzatori di cestini e maschere tradizionali).

• C’era una volta, 300 milioni di anni fa…Pangea

Carbonia, Museo del Carbone.

Convegno/Conferenza: Sabato 22 settembre. L’Associazione ASSIOTEA onlus, Geologische Museum Kamp Lintfort e il Comune di Carbonia, in collaborazione con il Museo Paleoambienti Sulcitani “Martel”, la Coop. Sistema Museo, il Gruppo Ricerche Speleologiche “E.A.Martel”, C.I.C.C., e SOTACARBO, organizzano una conferenza, alle ore 17.30, nella sala convegni del Museo del Carbone, che avrà due diversi interventi:

“Quando la Sardegna non era un’isola”: ricerche geologiche per ricostruire la sua storia alla fine del Paleozoico, relatore prof. Ausonio Ronchi, Università degli Studi di Pavia.

“La costa dei nostri sogni: la scoperta del grande rettile paleozoico di Torre del Porticciolo, Alghero”, relatore prof. Umberto Nicosia, Università La Sapienza di Roma.

Alla conferenza è associata la mostra di reperti fossili del periodo Permo-Carbonifero, provenienti dalla Germania e dalla Sardegna, nel Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani E.A. Martel.

Visita al museo sabato 22 e domenica 23 settembre, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30.

• Ritorno al passato

Carbonia, Museo Archeologico di Villa Sulcis

Vista guidata domenica 23 settembre 2018. Orario: visita teatralizzata alle ore 11.00, 15.30 e 17.30. È richiesta prenotazione della visita (max 25 persone per turno). Per informazioni 0781 1867304.

L’iniziativa è organizzata dalla Società Cooperativa Sistema Museo e Sistema Museale di Carbonia con il patrocinio del comune di Carbonia.

• Escursione lungo il Cammino minerario di Santa Barbara

Carbonia

Visita guidata domenica 23 settembre, dalle ore 9.00 alle ore 12.30, organizzata dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, in collaborazione con il comune di Carbonia. Partenza dalla Grande Miniera di Serbariu, tappa al Nuraghe Sirai ed arrivo nel sito archeologico di Monte Sirai.

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E’ in corso, nella sala polifunzionale di piazza Roma, a Carbonia, l’incontro organizzato dalla Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara. Con il presidente della Fondazione Giampiero Pinna, il sindaco Paola Massidda e gli assessori Mauro Manca e Sabrina Sabiu, sono presenti operatori turistici, commerciali e culturali della città. Un’ottima occasione per conoscere il Cammino, comprendendo anche le enormi potenzialità di sviluppo turistico sostenibile in esso insite. 400 km di bellezze naturalistiche, archeologiche e storiche da ammirare. Un patrimonio incommensurabile che può rappresentare un volano per il rilancio del nostro territorio.

 

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La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha programmato una serie di incontri informativi rivolti a tutti gli operatori del settore turistico-commerciale-culturale che si trovano lungo le 24 tappe del Cammino. Venerdì 7 settembre, alle ore 15.30, nella sala polifunzionale di piazza Roma, il sindaco di Carbonia Paola Massidda, l’assessore delle Attività produttive Mauro Manca e Giampiero Pinna, presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, interloquiranno con gli operatori della città di Carbonia. Tra loro saranno presenti esercenti commerciali, titolari di alberghi, bed and breakfast e di qualsivoglia forma di attività ricettiva.

L’obiettivo è far conoscere il Cammino e coinvolgere attivamente gli attori locali affinché essi possano cogliere al meglio le opportunità di sviluppo legate a questa forma di turismo sostenibile. La Fondazione, di cui il comune di Carbonia è socio, è stata costituita nel 2016 con la partecipazione di 21 Comuni del territorio e l’adesione delle Diocesi di Iglesias e di Ales Terralba. Nel mese di marzo 2017 è stata presentata alla Fiera di Milano la Guida del Cammino Minerario di Santa Barbara pubblicata da Terre di Mezzo Editore, la più qualificata casa editrice di settore, che in poco tempo ha distribuito la stessa guida nelle principali librerie italiane. Questi due atti hanno rappresentato, di fatto, la nascita del Cammino Minerario di Santa Barbara.

«La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara rappresenta un volano per lo sviluppo turistico sostenibile dell’intero territorio. Un turismo sostenibile, strategico, innovativo, che passa per il mare, le miniere, i monumenti religiosi, i colori, i sapori e i profumi del Sulcis Iglesiente. Una forma turistica che può avere ricadute positive per tutto il tessuto economico locale», ha detto il sindaco di Carbonia, Paola Massidda.

In breve tempo gli antichi cammini minerari del Sulcis Iglesiente Guspinese lungo i quali si sviluppa il Cammino Minerario di Santa Barbara sono diventati la meta di tanti pellegrini/escursionisti italiani e stranieri, molti dei quali hanno già percorso interamente i 400 km dell’intero itinerario.

Tutti gli operatori, associazioni e organizzazioni che operano a qualunque titolo nel tessuto economico, sociale e culturale locale sono invitati a partecipare all’incontro venerdì 7 settembre, alle ore 15.30, nella sala polifunzionale.

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Nel corso di un’affollatissima assemblea popolareè stata presentata ieri sera, in una piazza di Fluminimaggiore, la guida del Cammino Minerario di Santa Barbara.
Il nuovo sindaco Marco Corrias, il presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna ed il rappresentante della Casa editrice Terre di Mezzo, hanno illustrato le grandi potenzialità di sviluppo che rappresenta il Cammino, a partire dalla rigenerazione del villaggi minerario di Arenas.
Particolarmente toccante e significativa è stata la testimonianza della prof.ssa Paola Angius che, a conclusione della manifestazione, ha riferito della grande soddisfazione espressa da due pellegrini francesi in Cammino incontrati casualmente poco prima nella tappa di Portixeddu.

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Con l’apertura del cantiere archeologico del Nuraghe Seruci, in Comune di Gonnesa, avvenuta questa mattina dai lavoratori del progetto Parco Geominerario recentemente assunti dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara (rappresentata dal presidente Giampiero Pinna), è stata completata l’intera operazione rivolta alla valorizzazione dei principali siti archeologici presenti lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara. Anche nel più grande villaggio nuragico della Sardegna, riprendono la vita ed il lavoro, grazie alla volontà del comune di Gonnesa (rappresentata nell’occasione dal sindaco Hansel Cristian Cabiddu e dall’assessore del Bilancio, Turismo ed Attività produttive Simone Franceschi), alla determinazione del Consiglio e della Giunta Regionale e all’alta sorveglianza della Sovrintendenza Archeologica.

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A seguito dell’incontro tenutosi a Roma lo scorso 23 giugno 2018 con il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, 20 rappresentanti del Gremio dei sardi di Roma, della FASI e del Circolo dei sardi di Madrid ha percorso ieri mattina una breve tappa del Cammino Minerario di Santa Barbara nei pressi della miniera di Montevecchio.
Con questa iniziativa, che fa parte del progetto “I Cammini dell’Identità”, sostenuto dalla Regione Sarda, il Gremio dei sardi ha dato avvio ad un campagna promozionale diretta a valorizzare il Cammino Minerario di Santa Barbara.
Nella bella chiesa di Santa Barbara di Montevecchio i pellegrini/escursionisti romani sono stati accolti dai sindaci dei comuni di Guspini e Arbus, anche nella loro qualità rispettivamente di componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e del Consiglio Direttivo del Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. E’ stata l’occasione per ribadire la grande sinergia che occorre dispiegare affinché il Cammino Minerario di Santa Barbara diventi una grande infrastruttura del Parco capace di valorizzare il suo immenso patrimonio storico, culturale, ambientale e religioso, attraverso la pratica delle diverse tecniche di mobilità dolce e sostenibile, a piedi, in bicicletta e a cavallo.

Se pure in un percorso di soli 5 km, i pellegrini/escursionisti romani, accompagnati dai numerosi volontari che sono stati i protagonisti della costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara, hanno potuto camminare con stupore e ammirazione lungo gli antichi cammini minerari dei cantieri Sanna e Atzuni, perfettamente recuperati e resi fruibili dai lavoratori del progetto Parco Geominerario recentemente assunti dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, grazie ad una specifica legge del Consiglio regionale ed alle conseguenti delibere della Giunta regionale.
Oltre ad ammirare le strutture geologiche e di archeologia industriale realizzate per coltivare il grande filone di Montevecchio e l’imponenza del condotto vulcanico del Monte Arcuento che domina il paesaggio fino al mare, i partecipanti all’escursione si sono fermati nel cantiere Atzuni nel punto in cui hanno perso la vita nel 1871 a seguito di un tragico incidente sul lavoro 11 donne/bambine cernitrici. Un omaggio alla loro memoria.

Al rientro nel villaggio minerario di Montevecchio, particolarmente animato dai tanti partecipanti alla tradizionale Sagra del miele, organizzata dai Comuni, i pellegrini/escursionisti romani e i volontari del Cammino Minerario di Santa Barbara hanno avuto il piacere di incontrare la consigliera regionale Rossella Pinna che ha voluto recarsi nel villaggio minerario per portare i suoi saluti ai partecipanti.
Nel rilevare la concretezza del Cammino Minerario di Santa Barbara con tanti pellegrini italiani e stranieri che lo percorrono, la consigliera regionale del territorio ha voluto confermare il suo totale sostegno alla Fondazione per l’acquisizione e la fruizione dei compendi minerari ancora controllati dall’IGEA, come richiesto al Presidente della Regione in un’interrogazione sottoscritta da tutti i consiglieri regionali del suo gruppo e della quale la stessa Rossella Pinna è prima firmataria.

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E’ stata presentata ieri, a Iglesias, l’Ippovia del Cammino Minerario di Santa Barbara, progetto per la cui realizzazione è previsto il prestigioso contributo della FITETREC ANTE, la più grande organizzazione nazionale di turismo equestre affiliata al CONI con la quale la Fondazione CMSB ha sottoscritto un mese fa uno specifico protocollo di intesa. Particolarmente significativa è stata la partecipazione degli operatori del turismo equestre che operano lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, con i quali e per i quali, la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara intende cogliere anche questa importante sfida per lo sviluppo sostenibile del territori.

Alla presentazione, con il presidente della Fondazione Giampiero Pinna, era presente, tra gli altri, Claudia Sanna, vicesindaco ed assessore dello Sport, Cultura, Spettacolo, Grandi eventi e Politiche sociali del comune di Iglesias.

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E’ stato riaperto questa mattina, dopo oltre un anno e mezzo, il cantiere archeologico del Nuraghe Sirai, grazie all’impiego di 8 lavoratori assunti per un anno dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, in esecuzione dell’accordo stipulato con il comune di Carbonia.

Il cantiere, sito all’interno del Parco archeologico di Monte Sirai-Nuraghe Sirai, era chiuso in seguito alla scadenza della convenzione tra Ati Ifras e Regione Sardegna. Le nuove assunzioni colmano quindi un vuoto, dal momento che i lavori di scavo e di indagine scientifica erano stati sospesi.

La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha consentito la riapertura del cantiere, fortemente voluta dal comune di Carbonia, titolare della concessione di ricerca, nonché socio della stessa fondazione. L’iniziativa si inserisce nel solco di un più ampio progetto teso alla manutenzione dei principali siti archeologici che insistono sul percorso di circa 400 km che caratterizza il Cammino Minerario di Santa Barbara. 

L’inaugurazione del cantiere, con il taglio del nastro, si è svolta nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il sindaco Paola Massidda, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna, la responsabile per il Sulcis Iglesiente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna Sabrina Cisci e, infine, la direttrice del settore archeologico del Sistema Museale di Carbonia e degli scavi del Nuraghe Sirai, Carla Perra.

Vediamo il taglio del nastro e alcuni interventi.

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