22 November, 2024
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Momenti di grande commozione hanno accompagnato questa mattina la riapertura del cantiere archeologico di Pani Loriga, nel comune di Santadi, alla presenza del sindaco, Elio Sundas. Dopo 20 mesi di inattività, nei sito e nei lavoratori riprendono la vita e il lavoro per valorizzare uno dei complessi archeologici più importanti del territorio proseguendo. «Grazie ai lavoratori assunti dalla Fondazione per l’impegno e l’entusiasmo che hanno dimostrato – dice Giampiero Pinna, presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara -. Grazie al comune di Santadi che assieme agli altri comuni ha voluto coinvolgere la Fondazione. Grazie alla Giunta regionale che ha avuto fiducia nella Fondazione. Grazie alla Sovrintendenza – conclude Giampiero Pinna – per l’alta sorveglianza che vorrà dedicare alle nostre attività».

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Domani, venerdì 13 luglio, riaprirà il cantiere archeologico del Nuraghe Sirai. 8 lavoratori sono stati assunti per un anno dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara in esecuzione dell’accordo stipulato con il comune di Carbonia.

Il cantiere, sito all’interno del Parco archeologico di Monte Sirai-Nuraghe Sirai, era chiuso da circa un anno e mezzo, in seguito alla scadenza della convenzione tra Ati Ifras e Regione Sardegna.

Le nuove assunzioni colmano quindi un vuoto, dal momento che i lavori di scavo e di indagine scientifica erano stati sospesi.

La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha consentito la riapertura del cantiere, fortemente voluta dal comune di Carbonia, titolare della concessione di ricerca, nonché socio della stessa fondazione. L’iniziativa si inserisce nel solco di un più ampio progetto teso alla manutenzione dei principali siti archeologici che insistono sul percorso di circa 400 km che caratterizza il Cammino Minerario di Santa Barbara. «Grazie all’assunzione di 8 lavoratori il Nuraghe Sirai potrà essere valorizzato e riqualificato con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari per preservare l’immenso patrimonio archeologico, culturale e naturalistico ivi contenuto», ha spiegato il sindaco Paola Massidda.

Domani, venerdì 13 luglio, alle ore 9.00, presso il Nuraghe Sirai si terrà l’inaugurazione del cantiere ed una conferenza stampa in cui verranno presentati tutti i dettagli del progetto. Saranno presenti il sindaco Paola Massidda, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna, la responsabile per il Sulcis Iglesiente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna Sabrina Cisci e, infine, la direttrice del settore archeologico del Sistema Museale di Carbonia e degli scavi del Nuraghe Sirai, Carla Perra.

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E’ stata riaperta al pubblico questa mattina la Reggia nuragica di Seruci. L’obiettivo, inseguito da anni, è stato raggiunto grazie ad un lavoro sinergico tra l’Amministrazione comunale di Gonnesa e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna.

Alla cerimonia inaugurale, con il sindaco Hansal Cristian Cabiddu e la Giunta comunale di Gonnesa, erano presenti, tra gli altri, l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena; il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Tarcisio Agus; il presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna; Sabrina Cisci, responsabile per il Sulcis Iglesiente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna; Angela Scarpa, presidente del circolo Acli – Bene Comune di Iglesias.

Sono previste visite guidate tutti i giorni alle 9.30, 10.30, 11.30, 16.30, 17.30 e 18.30.

Prezzi: intero, 8.00 euro; ridotto ragazzi dai 6/12 anni e senior +65 anni, 5.00 euro; gruppi (almeno 20 adulti paganti), 5.00 euro; scuole, 5.00 euro.

I biglietti per la visita guidata del complesso nuragico di Seruci possono essere acquistati esclusivamente nella biglietteria del sito.

Per informazioni (dal 12 luglio): Ufficio del Turismo Piazza del Minatore, dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00; mail: ufficiodelturismo@comune.gonnesa.ca.it +39345 9418362 Iniziativa di sviluppo turistico coprogettata dal comune di Gonnesa e dalle Acli.

Alleghiamo gli interventi dell’assessore regionale della Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, della responsabile per il Sulcis Iglesiente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, Sabrina Cisci; e della presidente del circolo Acli – Bene Comune di Iglesias, e le interviste con il sindaco di Gonnesa, Hansal Cristian Cabiddu e con il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Tarcisio Agus.

    

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Si è tenuta ieri, nell’Aula Magna dell’Istituto Minerario di Iglesias, la prima riunione della campagna “IL CAMMINO INCONTRA GLI OPERATORI”, rivolta a promuovere la partecipazione diffusa e consapevole degli operatori economici, sociali e culturali con lo scopo di consentire a tutti di cogliere le opportunità generate dalla creazione del Cammino Minerario di Santa Barbara (CMSB). Erano presenti il presidente ed il vicepresidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna e Simone Franceschi, e il nuovo sindaco di Iglesias, Mauro Usai.
Sono stati esaminati i punti di forza e di criticità del progetto ed è stata resa operativa la decisione della Fondazione di concedere a tutti gli operatori che lo richiedono la timbratura della credenziale del pellegrino/escursionista.
È stato avviato un percorso virtuoso che consentirà agli operatori di diventare i veri protagonisti del Cammino Minerario di Santa Barbara (CMSB) con la loro diretta partecipazione nella Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara (CMSB), assieme a tutti i Comuni del territorio che l’hanno costituita e che ne esercitano il controllo.
Le altre tappe prossimamente in tutti i Comuni interessati dal Cammino Minerario di Santa Barbara (CMSB).

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Questa mattina i lavoratori del progetto Parco Geominerario assunti dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, hanno dato avvio alla riapertura del primo cantiere archeologico nella necropoli punica di Sant’Antioco. La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ringrazia il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, che per primo ha proposto di impegnare la Fondazione in questa avventura, la Giunta regionale che ha dato fiducia alla Fondazione, la Sovrintendenza per l’alta sorveglianza che eserciterà sul nostro lavoro.

Nei prossimi giorni verranno aperti i cantieri nel nuraghe Sirai di Carbonia, nel nuraghe Seruci a Gonnesa e nel complesso archeologico di Pani Loriga a Santadi.

Il primo progetto prevede l’impiego di 8 operai per un anno, che saranno impegnati nella manutenzione ordinaria e straordinaria della vasta necropoli punica di Is Pirixeddus; ma anche degli altri siti urbani Sa Presonedda, il tempio dell’acropoli, l’arena fenicia, il ponte romano, il Cronicario e il tofet. E ancora, manutenzione e ripristino percorsi del ricco patrimonio archeologico extraurbano: i nuraghi S’ega ‘e Marteddu, S’Uttu de su Para, Femmineddas, Grutti ’e Acqua e Corongiu Murvoni. L’impiego di queste 8 figure, nell’ambito della cura dei siti, si configura come fondamentale, considerata proprio la densità di monumenti presenti nel territorio di Sant’Antioco: queste attività, infatti, possono essere garantite soltanto attraverso un’azione sinergica tra gli enti preposti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio.

Esprime soddisfazione il sindaco Ignazio Locci: «Finalmente riusciamo a dare avvio a un progetto di straordinaria importanza per il territorio: ringrazio vivamente il presidente della Fondazione, Giampiero Pinna, che si è speso attivamente affinché il programma andasse in porto, nonché la Soprintendenza, con la quale si è collaborato in totale sinergia. Questo piano di lavoro non solo ci consente di dare un’opportunità lavorativa a ben 8 figure professionali, ma colma anche il vuoto lasciato dalla cessazione della convenzione tra la Regione e l’Ati-Ifras (gli operai sono tutti ex Ati-Ifras), che ha interrotto il lavoro di cura e manutenzione nei siti archeologici antiochensi».

In merito interviene anche il presidente della Fondazione Cammino minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna: «Questa mattina i lavoratori del progetto Parco Geominerario assunti dalla Fondazione CMSB hanno dato avvio alla riapertura del primo cantiere archeologico nella necropoli punica di Sant’Antonio.  Grazie al Sindaco di Sant’Antioco che per primo ha proposto di impegnare la Fondazione in questa bella avventura; grazie alla Giunta Regionale che ha dato fiducia alla Fondazione; grazie alla Soprintendenza per l’alta sorveglianza che eserciterà sul nostro lavoro. Nei prossimi giorni verranno aperti i cantieri nel nuraghe Sirai di Carbonia, nel nuraghe Seruci a Gonnesa e nel complesso archeologico di Pani Loriga a Santadi».

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Dopo la timbratura della credenziale nel Monastero del Buon Cammino, un’altra coppia di toscani è partita questa mattina per percorrere il Cammino Minerario di Santa Barbara. Il presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, ha rivolto un augurio di un buon cammino nella gioia, nella bellezza e nella speranza.

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Mercoledì mattina un gruppo di pellegrini bresciani ha completato la percorrenza dei primi 200 km del Cammino Minerario di Santa Barbara, da Iglesias a Musei. Nella chiesa di Santa Barbara di Domusnovas e nel Consiglio comunale di Musei, il sindaco Antonello Cocco e il presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna hanno consegnato ai pellegrini il TESTIMONIUM, la pergamena offerta ai pellegrini che hanno percorso più di 100 km. I pellegrini hanno deciso di percorrere il Cammino su invito di Mary e Giordano che avevano già percorso alcune tappe del Cammino. Un bell’esempio di FIDELIZZAZIONE e di passaparola.

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«Ieri un gruppo di 10 pellegrini bresciani, che già avevano dovuto fare acrobazie per superare gli inutili cancelli della miniera di Monteponi, hanno dovuto rinunciare alla tappa da Masua a Buggerru a causa delle reti metalliche e degli ostacoli creati dall’IGEA e dai privati, ai quali la stessa IGEA ha dato in affitto i terreni incentivando la rimozione della segnaletica e gli ostacoli per il Cammino.»

Lo denuncia, in una nota, Giampiero Pinna, presidente del Cammino minerario di Santa Barbara.

«È una vergogna insopportabile che la Giunta regionale deve rimuovere senza ulteriori tentennamenti – aggiunge Giampiero Pinna -. Una porta in faccia allo sviluppo sostenibile. Un’offesa grave per i giovani disoccupati del territorio che sono costretti ad emigrare. Il presidente della Giunta regionale, i consiglieri regionali e i sindaci intervengano e facciano sentire la loro voce. In questa situazione, già più volte denunciata, ogni silenzio è complicità.»

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Grande partecipazione alla visita/escursione organizzata dal comune di Villacidro per Monumenti aperti alla miniera di stagno di Canale Serci nel complesso forestale di Monti Mannu lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.

«Dove non c’è l’IGEA – ha detto Giampiero Pinna, presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara – tutti i cammini minerari sono percorribili ed il patrimonio valorizzato.»

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E’ stato inaugurato questa mattina, a Nuxis, un monumento “Per non dimenticare i 6 lavoratori morti nella miniera “Sa Marchesa” di Nuxis “. L’iniziativa, voluta dallo Speleo Club di Nuxis e patrocinata dal comune di Nuxis, ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei sindaci dei tre Comuni in cui risiedevano le vittime: Nuxis (Pier Andrea Deias), Perdaxius (Gianfranco Trullu) e Narcao (Danilo Serra); dell’ex sindaco di Nuxis Antonello Pilloni, del consigliere regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu, del presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna e dell’ex parroco di Nuxis don Silvano Cani.

Dopo l’introduzione del presidente dello Speleo Club, Roberto Curreli, don Silvano Cani ha benedetto il monumento, nel quale sono riportati i nomi delle 6 vittime e le date della loro tragica scomparsa (Paolino Nonnis e Giovanni Efisio Obino, 18 aprile 1955; Raffaele Mei, 7 marzo 1959; Efisio Fois, 12 febbraio 1960; Giuseppe Cau e Francesco Cadoni, 14 febbraio 1969); sono intervenuti quindi i tre sindaci e, infine, don Silvano Cani ha recitato il Padre Nostro.

Al termine, sul piazzale del sito, si sono succeduti alcuni interventi e la giornata si è conclusa con un buffet.