22 November, 2024
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Guardare oltre, pensare diverso. Le nuove frontiere della Ginecologia e Ostetricia, sarà questo il tema del congresso “Settime giornate sarde di Scienze ostetriche e ginecologiche” che dal 15 al 18 maggio si svolgerà all’Hotel Catalunya di Alghero.

Oltre 160 relatori che per tre giorni si confronteranno in aula sulle più recenti scoperte scientifiche e tecnologiche nel campo della Ginecologia ed Ostetricia, sulle strategie migliori per incidere in maniera determinante sulla qualità delle prestazioni sanitarie e contestualmente sul contenimento della spesa sanitaria. Tema, quest’ultimo, di crescente rilievo dato che nel nostro Paese sono in atto profonde trasformazioni demografiche, sia in termini di riduzione della natalità che di aumento della vita media, con condizioni di invecchiamento più veloce e marcato rispetto ad altri Paesi, tutti elementi che concorrono ad un forte aumento delle spese sanitarie.

«Il ginecologo oggi più che maiaffermano i presidenti del congresso Salvatore Dessole, Gian Benedetto Melis, Pier Luigi Cherchi, Anna Maria Paolettiè chiamato a trovare quotidianamente il giusto equilibrio nella cura della donna, tra l’applicazione di linee guida e la personalizzazione degli approcci diagnostico terapeutici. Questo richiede l’acquisizione nella nostra categoria di nuove abilità tra cui in primo luogo la capacità di guardare oltre lo stato dell’arte e pensare diverso rispetto agli schemi predefiniti

A dare il via ai lavori, alle 15.00 mercoledì, dopo i saluti delle autorità, saranno due letture magistrali. La prima “Umanizzazione delle cure e progresso tecnologico nella Ginecologia e Ostetricia: guardare oltre”, a cura del professore Gian Benedetto Melis della Clinica di Ostetricia e Ginecologia di Cagliari, quindi “La Ginecologia e Ostetricia: la formazione professionale del medico specializzando alla luce delle nuove disposizioni di legge”, curata dal professore Fulvio Zullo, docente di Ginecologia e Ostetricia all’Università di Catanzaro.

Il congresso, che tra i vari enti ha ottenuto anche il patrocinio dell’Aou di Sassari, è accreditato Ecm per medici chirurghi specialisti in: Ginecologia e Ostetricia, Chirurgia Generale, Endocrinologia, Oncologia, Urologia, Anestesia e Rianimazione, Medicina Generale, Infermiere, Tecnico sanitario di laboratorio biomedico e Ostetrica/o.

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«Anche se non sono state definite ancora le liste dei candidati e gli assetti delle coalizioni la campagna elettorale del Partito Democratico per le prossime elezioni regionali è già iniziata. Un esempio pratico, di questo ultimo periodo, lo possiamo vedere chiaramente attraverso due deliberazioni recentemente assunte dall’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari.» La denuncia arriva da Gian Benedetto Melis, Michele Cossa e Franco Meloni, esponenti dei Riformatori sardi.
«Parliamo della delibera n. 1870 del 29 agosto scorso allorquando la solerte Direttrice Generale del Brotzu ha bandito una selezione per l’assunzione di diversi Infermieri Professionali perché, come svariate volte denunciato dai Sindacati la carenza di personale era (ed è ancora oggi) particolarmente grave e quindi bisognava correre ai ripari attraverso una selezione pubblica urgente, per assumere quanto prima decine di Infermieri per rinforzare le asfittiche dotazioni di quasi tutti i reparti dell’Azienda.
Benissimo, meglio, tardi che mai, anche noi abbiamo pensato, in qualche modo nel giro di breve tempo una soluzione, sia pure tampone, finalmente sarebbe stata trovata.
Peccato che, invece, quella selezione pubblica non sia stata attivata né conclusa – aggiungono Gian Benedetto Melis, Michele Cossa e Franco Meloni -. La Direttrice del Brotzu ha invece sollecitamente aderito (delibera n. 2507 del 23 novembre scorso) ad una gara d’appalto espletata dalla ATS (Moirano) per la chiamata di personale interinale.
Sapete per fare che cosa? Ma per procedere all’assunzione di ben 38, diconsi trentotto, Infermieri!»

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“Disastro sanità, è ora di cambiare”: è il titolo del convegno che si terrà domani 10 novembre, alle 10.00,al THotel di Cagliari. Interverranno Pierpaolo Vargiu, già presidente della commissione Sanità della Camera, il professor Gian Benedetto Melis, ex direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica del Policlinico Duilio Casula, Franco Meloni, direttore del Centro Studi del partito, Marinella Spissu, dirigente medico del Brotzu e l’esperta Alexandra Mameli. 

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È Nicolò Camba il primo bimbo nato nel 2018 al Policlinico Duilio Casula di Cagliari. Il piccolo è nato alle 6,32 e ha pesato 3.170 grammi. Felicissimi mamma Claudia Melis, 26 anni, barista di Cagliari, e papà Paolo Camba, 31 anni, disoccupato di Selargius. Grande festa, dunque, nel reparto di Ginecologia e Ostetricia diretto dal professor Gian Benedetto Melis, struttura di eccellenza della sanità italiana. Al parto hanno assistito l’ostetrica Caterina Siddi e il medico Alessandro Loddo.

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Il Policlinico Duilio Casula di Monserrato ha ricevuto oggi da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, 3 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.

La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Roma, al ministero della Salute.

«La  nostra azienda si conferma attenta alle esigenze della donna con servizi dedicati appositamente – spiega Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – teniamo particolarmente ai processi di umanizzazione e ai percorsi che garantiscano ai pazienti le cure migliori.»

La Ginecologia e Ostetricia del Policlinico è considerato, da Onda, tra i migliori in Italia. «Abbiamo sempre avuto un rapporto speciale con le nostre pazienti – dice il direttore della Clinica Ostetricia e Ginecologica, Gian Benedetto Melis – noi pensiamo che sia fondamentale prenderci cura dei nostri pazienti, essere attenti alle loro esigenze».

Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale.

Diverse le novità di questa edizione del Bando: sono state introdotte due nuove specialità, la geriatria e la pediatria, è stata valutata anche la presenza di percorsi “ospedale-territorio” soprattutto nelle aree specialistiche che riguardano patologie croniche come cardiologia e diabetologia e, nell’ambito dell’accoglienza in ospedale, da quest’anno è stato dato rilievo anche alla presenza del servizio di Pet-Therapy rivolto ai pazienti ricoverati.

Sul sito www.bollinirosa.it dall’8 gennaio 2018 è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivise per regione, con l’elenco dei servizi valutati. Tramite un apposito spazio riservato agli utenti è possibile lasciare un commento sulla base dell’esperienza personale che viene poi condiviso da Onda con gli ospedali interessati.

Come per le precedenti edizioni, anche per il prossimo biennio, grazie a un accordo con Federfarma, le 17mila farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale forniranno indicazioni per trovare l’ospedale a “misura di donna” più vicino.

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Cagliari 17 Ottobre 2017. Open day al Policlinico Duilio Casula per la giornata mondiale della menopausa che si terrà sabato 21 ottobre, con un programma ricco di eventi. La mattina sarà dedicata a un approfondimento sul tema: nella sala congressi della “Spina Didattica”, in Cittadella alle 9.30, si terrà un convegno dal titolo “La donna dai 45 in poi: parliamone”. Dopo il saluto dei vertici aziendali, interverranno i medici della Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari: il professor Gian Benedetto Melis, la professoressa Anna Maria Paoletti, professor Quirico Mela, le dottoresse Monica Pilloni, M. Francesca Marotto, Manuela Neri, Elena Giancane, Valentina Corda, Alessandra Saba, M. Elena Malune, Paola Abis, Roberta Piras.

Il pomeriggio, dalle 15.00 alle 18.00, al Blocco Q, i medici della Clinica Ostetrica e Ginecologica della Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari incontreranno le donne che desiderano ulteriori informazioni sulla menopausa, sulla perimenopausa e sulla salute della donna con colloqui personalizzati e/o visite.

Per gli incontri e visite del pomeriggio è necessaria l’iscrizione delle persone che volessero partecipare, telefonando la mattina dalle 10.00 alle ore 12.30 al seguente numero: 07051093251 (Roberta Collu) o per email all’indirizzo gineca.rcollu@tiscali.it .

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Con un test del sangue precoce, il quadritest, e il trattamento con aspirina è possibile ridurre sensibilmente il rischio della pre eclampsia gravidica, meglio nota come gestosi, salvando la vita a tante future mamme e a tanti bimbi. È l’importante scoperta cui è giunto uno studio multicentrico internazionale che è stato sperimentato nella Clinica di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Uno studio, spiega il professor Gian Benedetto Melis, direttore della Clinica, «su circa 27 mila donne gravide in tutta Europa e che al Policlinico è stato testato in collaborazione con il Laboratorio Analisi diretto dal dottor Ferdinando Coghe».

La ricerca (che ha avuto come guida il luminare inglese Kypros Nicolaides)  è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine nel numero di luglio e non lascia spazio a dubbi: fin dalla dodicesima-tredicesima settimana di gravidanza si può comprendere se una donna è a rischio di sviluppare la pre eclampsia. «Una volta verificato questo rischio – dice ancora Melis – si somministra alle pazienti una minima dose di aspirina (150 mg tutte le sere) fino alla 36a settimana e si riduce di oltre il 60% questo rischio. In pratica, la somministrazione precoce di aspirina impedisce che oltre il 60% delle pazienti si ammali, consentendo cioè di arrivare al parto senza che la malattia insorga».

I vantaggi di questa scoperta  sono importantissimi per ragioni sia scientifiche che pratiche. «L’OMS – dice ancora Melis – ha ipotizzato negli anni ‘90 che se si fosse riusciti ad evitare l’insorgenza di pre eclampsia sarebbe stato fatto un gran passo in avanti per ridurre la mortalità materna e fetale e nel contempo sarebbero stati chiari i meccanismi di insorgenza della patologia che tutt’oggi sono incerti. Da questo punto di vista l’efficacia dell’aspirina mette in rilievo che la malattia è la conseguenza del disordine vascolare e coagulativo che si crea a livello della placenta, come ipotizzato nel passato.»

Contrariamente a quanto ritenuto fino ad oggi, perché la prevenzione possa realizzarsi sono però necessarie due ulteriori condizioni: che si abbia a disposizione una combinazione di vari markers di rischio attendibili  e precoci e che la prevenzione possa realizzarsi nella  gravidanza iniziale e cioè prima che il danno vascolare sia irreversibile. Lo studio ha risposto positivamente ai due requisiti dimostrando che il rischio, per una patologia così complessa, si possa calcolare solo combinando parametri clinici e biofisici (età, etnia, anamnesi, pressione arteriosa, flussimetria arterie uterine)  con quelli biochimici. Questi ultimi consistono nel dosaggio contemporaneo in unico prelievo di sangue di BetaHCG, PAPP-A, Alfa Feto Proteina, Growth Factor Placentare (PlGF) e costituiscono il così detto Quadritest o Quad test per lo screening combinato di aneuploidia fetale. Il fattore ulteriormente determinante è rappresentato dalla precocità di questo screening che deve essere realizzato il più precocemente possibile (fine del primo trimestre). Dallo stesso periodo deve essere iniziata la prevenzione con la somministrazione di aspirina a tutti i soggetti a rischio.

Eclatanti i risultati clinici e le loro ripercussioni sulla morbilità e mortalità materna e fetale col protocollo sperimentale sia sul campione di circa 27 mila donne (Studio multicentrico Europeo ASPRE) sia nella sua applicazione clinica nella popolazione di gravide afferenti alla Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Aou di Cagliari e sottoposte agli stessi esami per la diagnosi prenatale biochimica di rischio cromosomico fetale. Il rischio teorico stimato di pre eclampsia precoce è risultato pari all’11% della popolazione generale (campione di circa 27 mila gravide al primo trimestre).

L’incidenza della malattia rilevata con gli studi epidemiologici del passato variava dall’1% al 6%. La percentuale di pre eclampsia diagnosticata nella popolazione ad alto rischio non trattata è risultata pari al 4,3%. L’incidenza di pre eclampsia nelle gravide ad alto rischio trattate con 150 mg di Aspirina è risultata pari al 1,6% con una protezione  media del 62% rispetto alle gravide ad alto rischio non trattate. Le gravide che hanno partorito presso il centro nascita dell’Aou sono state complessivamente oltre 6mila negli anni 2013-2016. L’incidenza della pre eclampsia è stata in media del 3,7% nel 2013 quando si usava il test biochimico chiamato Bi-test e non veniva eseguito lo screening della pre eclampsia né la prevenzione con aspirina nei soggetti a rischio. Il Quadri-test per lo screening del rischio di aneuploidia fetale e della pre eclampsia è stato introdotto all’inizio del 2014 ed è stato progressivamente esteso fino al 45% circa delle pazienti nel 2016. Le percentuali di incidenza di pre eclampsia negli anni 2014-2016 sono state rispettivamente 0,62% nel 2014, 0,59% nel 2015 e 0,46 % nel 2016.

Nello stesso periodo di osservazione si è progressivamente ridotto il numero di pazienti che hanno subito un ricovero per la diagnosi di pre eclampsia. Complessivamente il dato ottenuto con i piccoli numeri di una sola clinica è identico se non più ottimistico di quello multicentrico in quanto si sono ridotti drasticamente sia le diagnosi che i ricoveri e gli interventi medici per la pre eclampsia con un vantaggio rilevante per la salute della donna e del bambino nonchè riduzione dei costi medico-sociali di tali pazienti. Il valore medico e scientifico di tale ricerca è di particolare importanza in Sardegna che ha pagato un tributo davvero rilevante in termini di mortalità materna negli ultimi anni per questa patologia.

L’uso del Quadritest associato alla translucenza nucale (NT) ed ai dati anagrafici della paziente ha consentito di valutare il rischio di anomalie cromosomiche. Le gravide con Quad test alterato sono state sottoposte ad amniocentesi o al NIPT (ricerca del sangue fetale nel sangue materno con relative analisi genetica). In alcuni casi le donne hanno deciso di non fare alcun approfondimento nonostante il rischio elevato mentre altre hanno deciso di eseguire il NIPT o l’amniocentesi nonostante il basso rischio. Il valore predittivo dello screening prenatale eseguito col quad test rispetto al Bi-test è risultato migliore con la conferma dei dati di letteratura che danno a tale nuovo test oltre il 95% di sensibilità con un numero di falsi positivi inferiore al 5%.

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Ventisei docenti dell’Università di Cagliari sono nella classifica del sito www.topitalianscientists.org. Tenendo presente che la lista è in continuo aggiornamento, si tratta indubbiamente di un bel risultato per l’ateneo del capoluogo sotto diversi punti di vista: visibilità, credibilità e ricadute nella comunità accademica internazionale. Ma anche un bel biglietto da visita su qualità della didattica e della ricerca, utile per la promozione e la reputazione di corsi di laurea e scuole di specializzazione.

Walter Fratta (dipartimento Scienze biomediche), Alberto Angioni (Scienze vita e ambiente), Ezio Carboni (Scienze biomediche) e Giorgio Giacinto (Ingegneria elettrica ed elettronica) fanno parte del pool di pregio che comprende, per Scienze biomediche, Amedeo Columbano, Irene Messana, Sebastiano Banni, Stefano Mariotti, Giovanni Mantovani, Micaela Morelli e Maria Antonietta Melis. Per la Chimica c’è Vito Lippolis, per Scienze cliniche ci sono Alessandro Zuddas, Gian Benedetto Melis e Mauro Giovanni Carta. Fabio Roli e Giacomo Cao sono in classifica per Scienze del computer e Ingegneria. Astrofisica è rappresentata da Giulia Manca e Nicolò D’Amico. Per la Fisica Vincenzo Fiorentini e Sandro Massidda. Per Neuroscienze e psicologia il ranking annovera Antonio Argiolas, Fabio Fadda, Antonio Preti, Marco Pistis e Maria Rosaria Melis. Inoltre, per Scienze biomediche, compaiono i professori in quiescenza Gian Luigi Gessa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Biggio e i deceduti Antonio Cao e Renzo Galanello.

Il sito mostra la classifica dei Top italian scientists (Tis) della Via-Academy. In sostanza, si tratta di un censimento degli scienziati e scholars di maggior impatto, misurato con il valore di H-index, che rappresenta un numero che racchiude la produttività e l’impatto della produzione culturale o scientifica di un docente basato sulle citazioni ricevute.

«Ma – spiega una nota pubblicata sul sito – ha dei limiti poiché, in particolare, la frequenza di citazioni varia nei diversi campi del sapere, e risulta massima nella fisica delle particelle e certe aree biomediche come l’immunologia. La lista non va quindi interpretata come comparazione assoluta del valore dei vari scienziati e studiosi, soprattutto fra le materie diverse riportate come ’area’ nella tabella

Al 28 febbraio scorso, la classifica del sito specializzato – che come da indicazioni, ospita i ricercatori che hanno inoltrato e caricato i propri lavori su Google scholar – comprendeva oltre quattromilacento scienziati italiani.

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Ventidue docenti dell’Università di Cagliari nella classifica del sito http://www.topitalianscientists.org/top_italian_scientists.aspx. E potrebbero essercene anche altri: la classifica è in continuo aggiornamento. Di fatto, un bel colpo per l’ateneo del capoluogo sotto diversi punti di vista. Intanto, un risultato proficuo se si pensa alla visibilità, alla credibilità e alle ricadute nella comunità accademica internazionale. Ma anche un bel biglietto da visita in tema di qualità della didattica e della ricerca, utile anche per una promozione puntuale dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione.

Per le Scienze biomediche attualmente sono in graduatoria Amedeo Columbano, Irene Messana, Sebastiano Banni, Stefano Mariotti, Giovanni Mantovani, Micaela Morelli e Maria Antonietta Melis. Per la Chimica compare Vito Lippolis mentre per Scienze cliniche i rappresentanti sono Alessandro Zuddas, Gian Benedetto Melis e Mauro Giovanni Carta. Fabio Roli e Giacomo Cao sono in classifica per Scienze del computer e Ingegneria. Per Astrofisica in lista compaiono Giulia Manca e Nicolò D’Amico. Per la Fisica Vincenzo Fiorentini e Sandro Massidda. Infine, per Neuroscienze e psicologia i big sono Antonio Argiolas, Fabio Fadda, Antonio Preti, Marco Pistis e Maria Rosaria Melis. Inoltre, per l’area di Scienze biomediche, compaiono i docenti in quiescenza Gian Luigi Gessa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Biggio e i deceduti Antonio Cao e Renzo Galanello.

Il sito mostra la classifica dei Top italian scientists (Tis) della Via-Academy. In sostanza, si tratta di un censimento degli scienziati e scholars di maggior impatto, misurato con il valore di H-index, che rappresenta un numero che racchiude la produttività e l’impatto della produzione culturale o scientifica di un docente basato sulle citazioni ricevute.

«Ma – spiega una nota pubblicata sul sito – ha dei limiti poiché, in particolare, la frequenza di citazioni varia nei diversi campi del sapere, e risulta massima nella fisica delle particelle e certe aree biomediche come l’immunologia. La lista non va quindi interpretata come comparazione assoluta del valore dei vari scienziati e studiosi, soprattutto fra le materie diverse riportate come ‘area’ nella tabella.»

Al 28 febbraio scorso la classifica del sito specializzato – che come da indicazioni, ospita i ricercatori che hanno inoltrato e caricato i propri lavori su Google scholarcomprendeva oltre 4.110 scienziati italiani.

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Nicole in braccio alla mamma Ilaria Cotza. Nella foto anche papa Igor Serrao e l’ostetrica Selenia Pinna, che ha assistito al parto.

Si chiama Nicole Serrao la prima nata d’Italia: è venuta alla luce a mezzanotte in punto nel reparto di Ostetricia e Ginecologia, diretta dal professor Gian Benedetto Melis, del Policlinico Duilio Casula. La mamma, Ilaria Cotza, e papà Igor sono arrivati nel reparto dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari alle 20.38 del 31 dicembre. Hanno assistito al parto l’ostetrica Selenia Pinna e il ginecologo Michele Peiretti. La bimba, nata con parto naturale, pesa  2 chili e 460 grammi ed è lunga 43 centimetri.