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«Una situazione a rischio per la qualità dell’ambiente marino e per la salute di residenti e turisti. Carloforte non può continuare ad essere priva di un depuratore delle acque reflue fognarie. Circostanza di per sé grave a cui si aggiunge la beffa di dover pagare un servizio che non c’è.»
È quanto segnala il deputato del Movimento 5 Stelle, Andrea Vallascas, in un’interrogazione al ministro dell’Ambiente, della Salute del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, a cui chiede di intervenire in merito all’assenza di un depuratore nell’isola di San Pietro, mancanza che mette a rischio la qualità dell’ambiente e che impone ai residenti oneri in bolletta per servizi non erogati.
«L’isola di San Pietro – spiega Vallascas – è servita attualmente da un impianto di pretrattamento delle acque reflue del centro abitato, “collettate” attraverso una rete fognaria di tipo separato. Mentre lo scarico è effettuato mediante una condotta sottomarina, interrata per i primi 50 metri, della lunghezza complessiva di 1.700 metri. In pratica, i reflui fognari pretrattati vengono versati in mare in mezzo a prateria di posidonia e negli habitat marini battuti dagli operatori della piccola pesca.»
«La realizzazione di un impianto di depurazione – aggiunge il deputato del Movimento 5 Stelle – venne pianificata oltre dieci anni fa, con uno stanziamento di 5 milioni di euro, ma l’intervento è tuttora bloccato anche a causa di un contenzioso tra Comune ed Abbanoa.»
«E’ il caso di rilevare – sottolinea ancora Andrea Vallascas – che l’isola di San Pietro, con oltre 6mila residenti, a cui si aggiungono nel periodo estivo decine di migliaia di turisti, è una comunità popolosa, circostanza che rende irrimandabile la realizzazione di un vero e proprio depuratore, visto il sottodimensionamento e l’inadeguatezza dell’attuale impianto di pretrattamento.»
«La situazione, non più sostenibile, ricade sugli abitanti anche sotto il profilo economico, visto che sono costretti a pagare in bolletta un servizio che non viene erogato perché non c’è l’impianto. Proprio per questo, e per ottenere la cancellazione della voce depurazione dalla bolletta, la comunità dell’isola ha avviato una sottoscrizione pubblica in vista di un’azione legale collettiva nei confronti di Abbanoa. La mancanza di un impianto di depurazione rappresenta una componente di forte rischio per la qualità dell’ambiente marino, con ripercussioni per la salute di residenti e turisti. Oltre a questo, però, si potrebbe anche configurare una pratica commerciale non corretta da parte di Abbanoa – conclude Andrea Vallascas -, perché inserisce in bolletta la voce riferita alla depurazione, peraltro particolarmente onerosa, nonostante il servizio non venga erogato.»