2 November, 2024
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Il 28 giugno scorso il consiglio comunale di Carbonia aveva votato una mozione che impegnava il sindaco e la giunta a sospendere, o annullare, gli avvisi di pagamento relativi al tributo sui cosiddetti “passi carrabili”. Ieri, durante il consiglio comunale, è stata discussa una nostra interpellanza per chiedere se la giunta intendesse attuare il dispositivo approvato lo scorso 28 giugno, visto che, fino a questo momento, nessun provvedimento è stato assunto. Il sindaco ha risposto alla nostra interpellanza dicendo che non vi è intenzione, da parte dell’amministrazione, di dare seguito all’impegno votato in Consiglio comunale e ha aggiunto – e ciò costituisce una novità – che i provvedimenti adottati in materia di occupazione del suolo pubblico erano funzionali a far entrare soldi nelle casse comunali. Insomma, a fare cassa in maniera indiscriminata. Noi, ancora una volta, intendiamo opporci all’interpretazione che è stata data dei nostri regolamenti, nel totale silenzio – assenso dell’amministrazione comunale. Riteniamo davvero grave che il sindaco e la giunta non vogliano essere conseguenti ad un impegno votato in consiglio.

I gruppi consiliari Sinistra Futura – Movimento 5 stelle

Matteo Sestu, Gian Luca Lai, Francesca Pili, Sandro Mereu

Mercoledì 24 aprile sarà discusso in Consiglio comunale, a Carbonia, un atto avente ad oggetto la sdemanializzazione di un reliquato stradale in località “Sa Domu e Su Campu e Nuraxeddu” per cessata pubblica utilità.
Si tratta di uno stradello all’interno di un’area di 43 ettari, di cui 29,4 destinati alla realizzazione di un campo fotovoltaico, ai sensi dell’Autorizzazione Unica rilasciata dalla Regione Sardegna alla società Suncore 7 S.r.l.
I consiglieri dei gruppi consiliari di Sinistra Futura e del Movimento 5 Stelle sono decisamente a favore di una transizione energetica giusta ma sono contrari a tutto ciò che va in direzione opposta, con progetti che prevedono consumo di suolo, anche se in aree vergini destinate ad insediamenti industriali (come in questo caso), e l’esclusione da benefici diretti per le popolazioni locali, ma sono fermamente contrari a qualsivoglia progetto speculativo in ambito energetico. Questi progetti prevedono la realizzazione di parchi eolici e fotovoltaici, spesso in terreni utili per l’agricoltura ad opera di imprese sconosciute con capitali irrisori, impianti che saranno poi venduti alle grandi multinazionali del settore e che realizzeranno incredibili profitti, senza alcun vantaggio per i territori e le comunità locali.
Riteniamo sia necessario una forte presa di posizione contro progetti di questo tenore e per queste motivazioni anticipiamo che i consiglieri dei due gruppi in aula esprimeranno un voto contrario a questa sdemanializzazione. Il Consiglio comunale di Carbonia avrà la possibilità di dare un segnale forte contro qualsivoglia speculazione e quindi noi invitiamo tutti i colleghi di maggioranza e opposizione a pronunciarsi con il voto contrario a quest’atto, per l’ambiente ed a favore delle comunità locali.

Gian Luca Lai, Sandro Mereu, Francesca Pili, Matteo Sestu
Gruppi Consiliari Comune di Carbonia di Sinistra Futura e Movimento 5 Stelle

La sala della circoscrizione di Bacu Abis venerdì 29 settembre ha ospitato un dibattito sui temi legati alla povertà e alla pace e un concerto de “Gli operai della Fiat 1100” alla festa di Sinistra Futura.

La serata è stata aperta da un ricordo di Marco Baldino, ex consigliere provinciale, con l’intervento della figlia Norma.

Il dibattito, introdotto dal segretario di Sinistra Futura Luca Pizzuto e coordinato dal giornalista Giampaolo Cirronis, ha visto la partecipazione di Michele Carrus, presidente nazionale della Federconsumatori; Andrea Pianu, portavoce del Forum del terzo Settore della Sardegna; Aldo Dessì, presidente di Arci Sardegna; Paola Casula, sindaca di Guasila, componente del direttivo di Anci Sardegna e dirigente di Sinistra Futura; Elisabetta Manella, rappresentante dell’associazione Sardegna 2050; Pietro Pani, presidente dell’associazione Orizzonte Sinistra ed Alessandra Todde, parlamentare, ex viceministro e sottosegretario, vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle. Tra il numeroso pubblico presente in sala, la senatrice del Movimento 5 Stelle Sabrina Licheri, l’ex sindaca di Carbonia Paola Massidda, il portavoce del Movimento 5 Stelle Gian Luca Lai e il segretario del Partito socialista Daniele Pani.

Al termine del dibattito, si è esibito il gruppo “Gli operai della Fiat 1100”, cantando e suonando le canzoni del repertorio di Rino Gaetano. Il pubblico in sala ha gradito la loro performance e cantando con loro ha potuto “assaporare” i più graditi successi di un grande artista scomparso prematuramente, autore di molti pezzi che lo hanno reso famoso nello scenario musicale italiano. Una band coinvolgente capace di far divertire un pubblico senza età: alla voce Maurizio Piras, alle percussioni Nicola Corrias e al basso Edoardo Biggio. E di coinvolgere anche il pubblico, alla voce con Andrea Contu, operatore culturale della Società Umanitaria, e alla chitarra il consigliere comunale di Sinistra Futura Matteo Sestu.

Allegate alcune foto della serata

Nadia Pische

         

Scontro tra minoranza e maggioranza in Consiglio comunale, a Carbonia, sull’emergenza della sanità pubblica.

«Siamo di fronte a una privatizzazione di fatto del sistema sanitario nazionale: accedere alle visite specialistiche nel pubblico sembra ormai impossibilescrivono in una nota i consiglieri dei gruppi Articolo Uno – Sinistra Futura Matteo Sestu, Luca Pizzuto e Sandro Mereu e del Movimento Cinque Stelle Gian Luca Lai -. Nella mozione chiedevamo una presa di posizione dura da parte della nostra amministrazione comunale nei confronti delle politiche di smantellamento della sanità territoriale, fino a prendersi la responsabilità di denunciare alle autorità giudiziarie il mancato rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e della violazione dei diritti sanciti dalle leggi che regolano il sistema sanitario nazionale.»
«Saremmo stati disponibili a modificare il nostro dispositivo e renderlo più attuale (la mozione era appunto stata scritta ad ottobre) pur di avere un voto positivo da parte del Consiglio comunale, che invece ha bocciato la nostra propostaaggiungono i quattro consiglieri di minoranza -. Il Sindaco, infatti, ha ritenuto che le nostre richieste dovessero essere respinte. Noi crediamo che sia giunto il momento di alzare la testa e reagire a questa situazione ormai non più sostenibile. Crediamo che le istituzioni debbano prendersi la responsabilità di guidare con decisione questo processo. Siamo dispiaciuti che la nostra città invece subisca in modo passivo lo sfascio della sanità pubblicaconcludono Matteo Sestu, Luca Pizzuto e Sandro Mereu e Gian Luca Lai -. Questo voto è una sconfitta per la nostra comunità.»

Sulla vicenda dei passi carrai interviene Gian Luca Lai (portavoce M5S), consigliere di minoranza e vicesindaco uscente del comune di Carbonia.

Il documento integrale diffuso questo pomeriggio.

Il post pubblicato nella giornata di martedì 4 aprile su Carbonia Newsletter mostra una maggioranza al governo del nostro Comune debole e spaventata che non si vuole assumere le responsabilità delle proprie scelte sulla tassa per i passi carrabili e cerca invece di scaricarle sulla precedente amministrazione a Cinque Stelle.
Nel corso della stesura del nuovo regolamento sul Canone Unico Patrimoniale – che contiene anche la disciplina sui passi carrabili – la Terza Commissione Consiliare aveva chiesto che, prima dell’avvio della procedura di riscossione del tributo, si mettesse mano alla necessaria istruttoria atta a differenziare le varie fattispecie concrete sulle quali sarebbe ricaduto il canone, consentendo anche ai cittadini di regolarizzarsi o, comunque, di chiarire la loro posizione di fatto.
Invece niente di tutto questo è accaduto.
In Consiglio comunale è piombato il regolamento CUP senza una norma transitoria che raccogliesse le indicazioni della Commissione e, subito dopo, la proposta del bilancio di previsione con un’entrata sui passi carrai stimata in 100mila € per il 2022. Solo oggi scopriamo, leggendo quel comunicato, che tutta quella fretta dell’Amministrazione comunale per far partire sin dal 2022 la riscossione del tributo sui passi carrabili, senza troppe distinzioni e con quelle generalizzazioni a cui i cittadini si sono opposti, era motivata dalla esigenza di ridurre il disavanzo.
Leggiamo, sempre in quel comunicato, dato che, a seguito dell’ottenuto ripianamento del disavanzo comunale grazie all’intervento della Regione, quell’esigenza è venuta meno, l’Amministrazione comunale si impegna a far sì che il tributo non venga più riscosso a partire dal 2024. Non si capisce, allora, perché questa considerazione non potesse valere anche prima, stante che la notizia del ripianamento del disavanzo risale allo scorso 24 novembre!
Perché, quindi, non sono stati valutati positivamente gli emendamenti al regolamento CUP proposti dai gruppi del M5S e Articolo Uno, che prevedevano un’esenzione dal tributo sino al 100% a partire dall’anno in corso? Perché il rinvio della scadenza del canone per il 2022 al pari della recente proposta dell’amministrazione di esonero dal
pagamento non sono arrivati prima, magari proprio a partire dall’anno in corso e non dal 2024?
A queste domande non c’è una risposta logica come non è logico l’annuncio di voler procedere invece al recupero del tributo a partire dal 2018, in quanto, stante alla “ricostruzione storica e operazione verità” contenuta nel post di Carbonia Newsletter, il regolamento COSAP dell’amministrazione Massidda (atto peraltro votato all’unanimità dai 17 consiglieri presenti, tra i quali Stivaletta, Usai Fabio, Morittu e Casti) approvato appunto in quell’anno, avrebbe il difetto di prevedere unicamente l’esonero dal pagamento dai passi carrabili per i titolari di concessione e non anche per gli abusivi.
Il Movimento 5 Stelle Carbonia respinge con forza e convinzione questa interpretazione errata e viziata da partigianeria, perché, invece, è chiaro e inequivocabile che quel regolamento subordinava la riscossione del tributo a un previo censimento dei passi carrabili e accertamento delle occupazioni abusive e oltretutto limitava queste fattispecie a modifiche della sede stradale non autorizzate, tra le quali non possono essere incluse le opere eseguite a cura ed onere del Comune, o all’esposizione di cartelli di divieto di sosta senza autorizzazione.
Chiediamo, infine, all’amministrazione Morittu di sospendere la richiesta di pagamento delle cartelle recapitate per l’anno 2022 e l’invio degli avvisi di pagamento per le precedenti e future annualità sino a quando non venga avviata un’approfondita azione istruttoria e una capillare attività comunicativa, volta ad informare la cittadinanza delle azioni in corso e della necessità di procedere ad un’organica e senza strappi regolarizzazione dei passi carrabili.
Gian Luca Lai – Portavoce M5S

In Consiglio comunale e in città, a Carbonia, è sempre acceso il dibattito sull’imposta sui passi carrabili. Quattro consiglieri di minoranza, Matteo Sestu, Sandro Mereu e Luca Pizzuto dei Articolo Uno e Gian Luca Lai del Movimento 5 Stelle, hanno diffuso una nota nella quale scrivono, fra l’altro, che mentre la città è in subbuglio per la questione dei passi carrabili: migliaia di avvisi di pagamento sono arrivati improvvisamente nelle cassette delle lettere. Sono fioccate le giuste proteste e importanti professionisti hanno sottolineato l’illegittimità dell’introduzione di questa vera e propria tassa sui cancelli.

«Abbiamo presentato una mozione che impegna la Giunta e il Sindaco ad annullare gli avvisi di pagamento per il 2022 fatti pervenire ai cittadini di Carbonia e a sospendere la procedura di riscossione per il 2023 in attesa dell’approvazione di un regolamento che preveda di far pagare il passo carrabile solo a coloro che ne fanno esplicita richiesta o a coloro che sono considerati non regolari avendo affisso cartelli non autorizzati o avendo modificato di loro iniziativa il cordolo dei marciapiediaggiungono -. Abbiamo presentato un’interrogazione per capire, tra le altre cose, come mai la nostra Amministrazione comunale ha deciso di interpretare il Regolamento per il canone unico patrimoniale diversamente da quanto fatto in altri Comuni in modo tale che, nella sostanza, qualsiasi cancello costituisca un passo carrabile.»

«È in corso, infine, una raccolta di firme, che porterà ad un’ulteriore mozione, per chiedere la sospensione del pagamento del canone sui passi carrabili, la revisione del regolamento CUP e regolamentarne la richiesta di concessioneconcludono Matteo Sestu, Sandro Mereu, Luca Pizzuto e Gian Luca Lai -. Vorremmo affrontare la discussione di questi atti nel prossimo Consiglio comunale, ma i ritardi nella convocazione del Consiglio comunale non consentono di farlo. Ci chiediamo: Carbonia può rimanere ostaggio degli equilibri della maggioranza e della giunta?»

Il gruppo consiliare di Articolo Uno ha presentato, insieme al gruppo consiliare M5S, una mozione da discutere nelle prossime sedute di Consiglio comunale di Carbonia, sulle ultime bollette emesse da Abbanoa.

“Ci sono pervenutescrivono in una nota i consiglieri  Matteo Sestu, Luca Pizzuto, Sandro Mereu, Gian Luca Lainumerose segnalazioni di cittadini e cittadine che si sono visti recapitare delle bollette basate su consumi stimati e non effettivamente letti. Da un confronto tra quanto riportato in bolletta e la lettura del contatore, i consumi risultano spesso sovrastimati. Alla Giunta ed al Sindaco chiediamo che si interceda presso i vertici di Abbanoa perché vengano riemesse le bollette che presentano consumi stimati, con il corrispettivo dovuto per consumi reali. Abbanoa è una società a capitale interamente pubblico e tra i suoi soci c’è anche il comune di Carbonia; inoltre il comune di Carbonia destina alle situazioni economiche svantaggiate risorse pubbliche del proprio bilancio. Riteniamo quindi doveroso che la Giunta si interessi di questa situazione, tanto più che l’emissione di bollette con importi per consumi di acqua maggiori rispetto a quelli effettivamente realizzati penalizza soprattutto le famiglie molto numerose, che, spesso sono quelle maggiormente interessate da condizioni economiche svantaggiate.”
“I cittadini che si sono visti recapitare delle bollette con importi che non corrispondono al consumo realeconcludono i quattro consiglieri di minoranzapossono chiedere che le bollette vengano riemesse attraverso la procedura dell’autolettura ed una comunicazione ad Abbanoa tramite opportuno modulo reperibile sul sito dell’ente. Presso i locali della Casa del Popolo di Carbonia, in via Barbagia 11, abbiamo allestito uno sportello per coloro che hanno necessità di aiuto nella compilazione dei moduli. Lo sportello sarà aperto il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.”

«Il Movimento 5 Stelle Sardegna, in questo momento di crisi aziendale, è vicino ai lavoratori diretti e indiretti della Portovesme srl. Lo è stato quando era al governo del Paese, lo ha dimostrato durante le elezioni – presentandosi con i propri candidati all’ingresso dello stabilimento – e ci sarà anche in futuro dai banchi dell’opposizione in Parlamento e negli altri consessi politici. Il lavoro della neo deputata e vice ministra uscente Alessandra Todde, a beneficio di tutto il comparto industriale del Sulcis, ha avuto come ultimo traguardo quello di dare una risposta ai problemi energetici, anche dello stabilimento della Portovesme srl, con l’Energy Release, garantendo un prezzo dell’energia a 210 €/MWh (rimodulabile con condizioni di mercato più favorevoli), ma prima ancora col il credito d’imposta per le aziende energivore, portato progressivamente al 40% per i mesi di ottobre e novembre. Tutto questo non è bastato alla Portovesme srl per annunciare non solo che la produzione zinco non tornerà ai valori pre-crisi ma che addirittura è intenzione dell’Azienda interrompere la linea piombo a San Gavino e a Portoscuso. Le motivazioni che hanno portato la Portovesme a richiedere al ministero del Lavoro la CIGS per i 58 dipendenti dello stabilimento di San Gavino per un periodo massimo di 12 mesi sono gli alti costi energetici per una produzione energivora come quella del piombo, anche se l’unica sezione impiantistica realmente energivora risulta essere quella dell’argento. Nel caso dello stabilimento di Portovesme le considerazioni sono analoghe a quelle di San Gavino per l’impianto K.S.S.»

E’ questa la posizione sulla crisi alla Portovesme srl assunta da Gian Luca Lai, portavoce del M5S Carbonia.

«Forse sono altre le reali motivazioni che sottendono a questa scelta, come quelle di non perseguire più la produzione di piombo (ma anche dello zinco) per ragioni di mercato a vantaggio di altri metalli, quali quelli rariaggiunge Gian Luca Lai -. La posizione del Movimento 5 Stelle, è sempre stata quella di un mantenimento degli asset industriali esistenti ma con una forte attenzione a sviluppare tecnologie e lavorazioni su produzioni nuove e meno impattanti sull’ambiente. Ben vengano, quindi, le valutazioni in corso da parte della Glencore su nuove produzioni e future sperimentazioni. Concordiamo pure sul fatto che un’azienda abbandoni produzioni fuori mercato a vantaggio di altre più redditizie, ma questa transizione deve avvenire salvaguardando la forza lavoro esistente con un piano industriale certo e secondo un cronoprogramma ben preciso, contemperando le esigenze dell’azienda ma anche quelle dei lavoratori.»

«Non è concepibile che quando i prezzi dell’energia sono ai minimi e quelli delle materie prime al massimo si privatizzino i profitti e alle prime inversioni di tendenza sui mercati si scarichino le perdite su welfare e sulle spalle dei lavoratori – sottolinea Gian Luca Lai -. Non possiamo neppure accettare che la Sardegna, se dovesse passare la linea aziendale di produrre solo ossido di zinco dai forni Waeltz con i fumi si acciaieria, venga utilizzata solo per smaltire le scorie delle acciaierie europee e non territorio dove portare produzioni ad alto valore aggiunto economico e tecnologico. Genna Luas 2 è stata realizzata per mantenere in marcia la Portovesme srl, nella sua totalità, e la Proprietà non può non tenere conto che le compensazioni non solo quelle ambientali chieste e ottenute dai comuni di Carbonia e Iglesias ma è dovere della stessa tenere in primaria considerazione quelle di ordine economico-sociale legate al mantenimento della forza lavoro esistente.»

«Per queste ragioni l’on. Alessandra Todde, in veste di vice ministra uscente, con estrema sollecitudine ha convocato la Portovesme srl e gli altri soggetti interessati attorno ad un tavolo per giovedì 6 ottobre al MISE, chiedendo la partecipazione anche degli azionisti della Glencoreconclude Gian Luca Lai -. Il Movimento 5 Stelle sta dalla parte giusta, dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie.»

E’ stato inaugurato la scorsa settimana il sovrappasso sulla SS 126, infrastruttura che rientra negli itinerari del Cammino Minerario di Santa Barbara. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza delle autorità locali con alcuni sindaci dei comuni del territorio e di tanti pellegrini a piedi, in bici e a cavallo che hanno assistito alla benedizione della struttura da parte del parroco don Giampaolo Cincotti. Con il sindaco Pietro Morittu, l’assessore Stefano Mascia e l’ex vicesindaco Gian Luca Lai, erano presenti l’Ad Davide Garofalo della Portovesme srl che ha stanziato le risorse per la realizzazione dell’opera, Giampiero Pinna e Ponziana Ledda alla guida della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara. Pietro Morittu ha ringraziato la Portovesme srl e la Fondazione del Cammino per il lavoro di squadra che ha portato a questo risultato, col progetto avviato dalla precedente Amministrazione comunale guidata da Paola Massidda.

 

 

 

I consiglieri comunali di Carbonia Gian Luca Lai (M5S) e Matteo Sestu (Art. Uno) stamane hanno diffuso una nota nella quale attaccano la maggioranza regionale per le scelte in materia di Sanità, avanzando il dubbio che sia in atto lo smantellamento dell’ospedale Sirai e della sanità del territorio.
I due consiglieri citano il concorso indetto per anestesisti, sottolineando che «ci si sarebbe aspettato dall’ARES una scelta di tutela delle periferie e una capacità di indirizzare chi ha vinto il concorso nelle aziende con più sofferenza, invece si è semplicemente chiesto a chi ha vinto di scegliere dove operare, principali scelte sono state Cagliari e Sassari: tutto legittimo nella prospettiva della scelta personale ma non in quello della tutela di un servizio sanitario accessibile e fruibile anche da chi vive lontano dai centri più grandi dell’Isola, ovvero la maggioranza della popolazione sarda. Le informazioni che abbiamo diconohanno aggiunto Gian Luca Lai e Matteo Sestu che anche una larga fetta di chi era precario a Carbonia e sia passato di ruolo abbia scelto di andarsene (entro 45 giorni): da 22 anestesisti disponibili ne resteranno 8 a Carbonia e 6 ad Iglesias. Con questa disponibilità di personale specialista non potrà mai essere garantita l’emergenza/urgenza né gli interventi programmati, che subiscono variazioni e tempi lunghi già ora».
Gian Luca Lai e Matteo Sestu sono poi tornati sui problemi del laboratorio del Sirai, avanzando il dubbio che «a Carbonia si stia lasciando un laboratorio “proforma”, per così dire, non funzionale a Carbonia e al Basso Sulcis, per poi trasferirlo in maniera definitiva ad Iglesias. Vorremmo chiarimenti certi e supportati da fatti e delibere, che possano certificare lo stato dell’arte».
«Aver ripristinato il reparto di Medicina Generale (senza un vero reparto Covid) all’attuale regime di funzionalità, implica creare un disagio e un disservizio, che portano a disaffezione, di un’emergenza inauditahanno rimarcato i due consiglieri di minoranza -. Tutto questo ci mette in allarme, sembra chiaro un quadro in cui evidentemente si è deciso che IL SIRAI DEBBA ESSERE DRASTICAMENTE RIDIMENSIONATO, e che l’ospedale cosiddetto “unico” debba essere fatto da altre parti, senza che lo si dichiari esplicitamente. Non è più tollerabile che non ci siano disposizioni e atti certi, messi nero su bianco, vogliamo atti certi e vincolanti che definiscano il DEA di 1° livello complementare ed i servizi annessi, servono atti chiari con cui poter sorvegliare il presidio della sanità del territorio. Auspichiamo che queste voci vengano presto smentite.»
«Siamo ancora in attesa che la “Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare permanente” emani gli indirizzi da fornire ai direttori generali delle ASL perché adottino gli atti aziendali. A quasi due anni dall’entrata in vigore della Legge n. 24 di riordino del sistema sanitario regionale e a sei mesi dalla nomina dei direttori generali delle nuove ASL , queste si trovano nell’impossibilità di operare a pieno regimehanno concluso Gian Luca Lai e Matteo Sestu -. I risultati sulla sanità di questo Governo regionale meritano una condanna ferma e trasversale di tutte le forze politiche e un cambio di rotta netto e veloce o il collasso sarà irreversibile.
sulla presentazione di una mozione, che si allega, per impegnare la Giunta a prorogare l’esenzione dal pagamento del suolo pubblico, per attività quali bar e ristoranti, per l’anno in corso.»