22 November, 2024
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Si è svolto nel Municipio di Carbonia il rito della timbratura della credenziale del pellegrino Gianpaolo Falletti, 37enne, originario di Santhià, in provincia di Vercelli, è il primo pellegrino ad aver portato a compimento i 400 km del percorso del Cammino Minerario di Santa Barbara. Un percorso completato dall’escursionista piemontese in 19 giorni. Un itinerario suggestivo e variegato, che ha consentito al pellegrino di ammirare tutte le bellezze naturalistiche e storiche del Sulcis Iglesiente, traducendo concretamente il concetto di “turismo sostenibile” portato avanti dalla Giunta guidata da Paola Massidda.

Il Cammino minerario di Santa Barbara si snoda attraverso le località di Iglesias, Masua, Buggerru, Piscinas, Montevecchio, Gonnosfanadiga, Villacidro, Perda Niedda, Marganai, Villamassargia, Rosas, Santadi, Is Zuddas, Masainas, Tratalias, Sant’Antioco, Carbonia, Nuraxi Figus, Bacu Abis e Iglesias.

Mare, miniere, montagne e monumenti religiosi: un meraviglioso mix di colori, sapori e profumi che il nostro territorio sa offrire. A portare i saluti istituzionali del comune di Carbonia è stato il vicesindaco Gian Luca Lai, che ha apposto nella credenziale del pellegrino il timbro della tappa di Carbonia. La credenziale è un documento che attesta la partecipazione del pellegrino al Cammino Minerario di Santa Barbara.

Alla cerimonia era presente anche Giampiero Pinna, autore della guida “Il Cammino Minerario di Santa Barbara. A piedi tra storia e natura”, edito da “Terre di mezzo”.

Il vicesindaco Gian Luca Lai e Gianpaolo Falletti.

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Dopo le dimissioni di quattro assessori, di un consigliere e del presidente del Consiglio comunale, nuovi problemi per la maggioranza a 5 Stelle che amministra il comune di Carbonia. All’origine di questi ultimi vi è la posizione del vicesindaco nonché assessore del Territorio, Ambiente, Servizi di pubblica utilità, Manutenzioni (So.Mi.Ca), Patrimonio, Urbanistica e Lavori pubblici, Gian Luca Lai, che recentemente ha ricevuto un incarico professionale nel consorzio che si sta occupando delle bonifiche della Portovesme s.r.l. A sollevarli sono 19 attivisti dissidenti, tra i quali vi sono l’ex assessore della Pubblica istruzione Carla Mario, l’ex consigliere comunale Sabrina Soru ed il consigliere comunale in carica Mauro Careddu, che stamane hanno diffuso un comunicato stampa molto critico.

Di seguito il testo integrale.

«Appreso quanto emerso dall’intervista pubblicata ieri riguardo il Vice Sindaco, esprimiamo grande preoccupazione e chiediamo all’amministrazione di verificare se esista un conflitto di interessi sia riguardo la delega ambiente sia per la stessa posizione di Vice Sindaco deputato a sostituire il Sindaco in tutte le sue funzioni. Siamo profondamente colpiti da questa circostanza e facciamo sapere che prendiamo le distanze da tutti quei comportamenti che non consideriamo confacenti alle linee e ai principi ben espressi dal M5S.
Gli attivisti poi vengono ancora una volta coinvolti complessivamente quando il Vice Sindaco dice nell’intervista che la linea sulla discarica di Genna Luas era stata concordata, ma tanti attivisti non ricordano questa circostanza e non si riconoscono nelle parole del Vice Sindaco. Certamente non erano al corrente di quanto ieri ha dichiarato pubblicamente quanto l’intervistatore gli ha chiesto se è vero “che è stato assunto e che ha un incarico nel consorzio che si sta occupando delle bonifiche della Portovesme s.r.l.”
A seguito di questa circostanza non possiamo essere sicuri che la questione della discarica di Genna Luas sarà effettivamente trattata con oggettività e da super partes da parte del Comune il cui Vice Sindaco si trova nella posizione ammessa.
Riteniamo che i cittadini di questo territorio, compresi i firmatari, debbano vivere con l’assoluta certezza che tutto quello che deve essere fatto per la valutazione e la messa in sicurezza della discarica di Genna Luas sia fatto nella massima trasparenza, e che tutti possano stare tranquilli del fatto che la salute pubblica è al
primo posto anche nei pensieri di questa amministrazione.
Vorremmo conoscere la posizione che ha assunto il nostro Comune alla Conferenza dei servizi del 18 maggio sulla discarica di Genna Luas, presente per l’amministrazione il Vice Sindaco; che vengano diffusi e partecipati alla cittadinanza risultati di relazioni, studi e dati discussi anche in quella sede riguardo le condizioni della discarica di Genna Luas; vorremmo avere maggiori informazioni in merito ai terreni che dovrebbero essere declassati al fine di impiantarvi la nuova parte della discarica, se è vero che risultino essere classificati attualmente di alto pregio agricolo; che all’ingresso della discarica di Genna Luas ubicata in territorio comunale si preveda il posizionato di un Portale Radiometrico collegato in tempo reale all’ARPAS e alla commissione ambiente regionale e comunale; che la popolazione venga messa a conoscenza dell’effettivo stato di salute di questo territorio.
Noi siamo con i lavoratori e con la salute dei lavoratori, dei loro figli, dei nostri e dei cittadini tutti, non diciamo no all’Industria ma ne pretendiamo la gestione trasparente e che ci si adoperi affinché vi sia una costante informazione dei cittadini riguardo lo stato le condizioni sanitarie e ambientali di questo territorio così come da una giunta a 5 stelle ci si aspetterebbe, chiediamo altresì che i cittadini vengano resi partecipi di scelte importanti e decisive per le politiche sanitarie, ambientali e occupazionali di questo territorio.

Io sottoscritto di seguito firmatario dichiaro di avere preso visione di tutte le parti del presente documento e avere apposto liberamente la mia firma in quanto ne condivido completamente e in ogni parte il contenuto:
Carla Mario, Giuliana Pisu, Antonio Dessì, Carla Cannas, Rosanna Manconi, Francesco Chessa, Roberta Cocco, Diego Murgia, Adele Di Iorio, Sabrina Soru, Sabrina Barlini, Carlo Dessì, Mauro Careddu, Adriana Aresti, Luigi Piras, Annalisa Marcus, Alessandra Usai, Paolo Sgrò, Giuseppe Piga.»

Appare evidente che, al di là della contrapposizione con i gruppi di minoranza che negli ultimi mesi non hanno perso occasione per evidenziare problemi e limiti dell’azione amministrativa del Movimento 5 Stelle, è in atto ormai da diverse settimane, com’era emerso anche in occasione della vicenda che ha visto protagonista il presidente del Consiglio comunale Massimiliano Zonza, dimessosi due giorni fa dall’incarico, una decisa presa di distanze di numerosi attivisti che un anno fa furono tra i protagonisti della straordinaria esperienza politico-elettorale conclusasi con la vittoria di Paola Massidda nel ballottaggio contro il sindaco uscente Giuseppe Casti. del Partito democratico E, di fronte a tutto quanto sta accadendo in questi giorni, appare altrettanto evidente che la “luna di miele” è finita e, dopo il primo anno di attività che si concluderà il 5 luglio, la navigazione per il comandante della “nave a 5 Stelle” Paola Massidda, nel sempre più movimentato mare dell’Amministrazione comunale di Carbonia, dopo che verranno nominati i nuovi assessori e il nuovo presidente del Consiglio comunale, diventerà probabilmente ancora più difficile.

La riunione d’insediamento del Consiglio comunale (5 luglio 2016).

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La crisi di maturazione politica rischia di travolgere il Movimento 5 Stelle alla guida del comune di Carbonia. A distanza di meno di un anno dall’inizio della consiliatura e della fantastica, storica, prima esperienza di un gruppo politico completamente nuovo alla guida di un comune da sempre amministrato dalla sinistra o dal centrosinistra, la maggioranza monocolore che sostiene la Giunta Massidda, comincia a vacillare. Dopo le dimissioni di quattro dei sette assessori con i quali Paola Massidda aveva iniziato la sua avventura politica ed amministrativa, oggi sono arrivate quelle del primo consigliere, Sabrina Soru, un fatto politico, in prospettiva, sicuramente assai più rilevante. Se gli assessori si possono cambiare senza soluzione di continuità, infatti, almeno se scelti al di fuori del Consiglio comunale, la prima defezione di un consigliere deve iniziare a far riflettere.

Il Movimento 5 Stelle la primavera dello scorso anno si presentò agli elettori con una lista di 24 candidati alla carica di consigliere comunale. La straordinaria vittoria elettorale nel ballottaggio del 19 giugno, ha portato in Consiglio 15 dei 24 candidati, diventati 18 nella riunione d’insediamento del 5 luglio, per le surroghe dei tre consiglieri scelti da Paola Massidda fra i sette assessori: Carla Mario, Gian Luca Lai, Paola Argiolas. I candidati non eletti, dunque, sono rimasti sei: Marco Craig, Carla Cannas, Luciano Deias, Guendalina Fronteddu, Giuliana Pisu, Patrizia Mascia. Ora le dimissioni di Sabrina Soru porteranno in Consiglio comunale Marco Craig e, considerato che Guendalina Fronteddu subito dopo le elezioni ha avuto un incarico nella segreteria del sindaco, i candidati non eletti disponibili per eventuali ulteriori surroghe, restano quattro.

Nei giorni che precedettero e seguirono la vittoria elettorale e l’insediamento della Giunta e del nuovo Consiglio comunale, negli ambienti politici cittadini, in particolare in quelli delusi per la tremenda “scoppola elettorale” subita, la domanda ricorrente, facendo leva sulla totale inesperienza del nuovo gruppo politico dirigente alla guida del Comune, era: «Secondo te, quanto dureranno?». La domanda, da addetto ai lavori nel campo dell’informazione, è stata rivolta in più occasioni anche a me e la mia risposta è stata sempre la stessa: «Credo di sì, dureranno 5 anni, perché avranno sicuramente crisi di maturazione e cambieranno spesso assessori, ma in Consiglio hanno una maggioranza blindata, 15 consiglieri dello stesso gruppo, e riusciranno a superare i momenti difficili con la coesione del gruppo». Oggi, a distanza di meno di un anno, probabilmente non avrei le stesse certezze nel rispondere a quella domanda.

I problemi maggiori il Movimento 5 Stelle non li ha avuti fin qui tanto sulle cose fatte o non fatte, per le quali può fare leva ancora sulle attenuanti derivanti dalla poca esperienza e dall’esiguità delle risorse a disposizione, quanto sulla coesione politica interna, sia nella Giunta, sia nel Consiglio. E’ quantomeno inusuale assistere alle dimissioni di quattro assessori su sette in 11 mesi, inizialmente giustificate con “problemi personali” ed ora motivate in maniera ben diversa, come è emerso dalle dimissioni-bis di Emanuela Rubiu, condite da una vicenda assai antipatica quale quella del post sessista pubblicato e poi oscurato nella pagina facebook dell’associazione Carbonia a 5 Stelle, del quale dopo alcuni giorni di aspre polemiche, ieri sera s’è assunto la paternità il presidente del Consiglio comunale Massimiliano Zonza (contro il quale l’opposizione ha presentato immediatamente una mozione di sfiducia). E, a questo punto, non sorprendono le dimissioni del consigliere Sabrina Soru, presentate perché sono venuti meno i presupposti per i quali aveva dato la sua adesione al progetto politico del Movimento 5 Stelle. In questo clima, non ci sarebbe da sorprendersi se il gesto di Sabrina Soru venisse imitato a breve da altri consiglieri, considerato che non più tardi di alcune settimane fa una seduta del Consiglio comunale saltò per la mancanza del numero legale, determinata dalle assenze di alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle, non tutte giustificate… Ritornando ai numeri, oggi il Movimento 5 Stelle ha una maggioranza solida, 15 consiglieri contro 9 della minoranza, ma va tenuto nella dovuta considerazione il fatto che la “riserva” dalla quale, eventualmente, poter attingere per altre surroghe, si è ridotta a quattro consiglieri…

La vittoria del Movimento 5 Stelle al ballottaggio del 19 giugno 2016 ha segnato una pagina storica per la città di Carbonia che, dopo 70 anni, ha deciso di cambiare pagina della sua storia politica. Quella svolta, a distanza di un anno, induce ancora a delle riflessioni. I numeri, considerato il sistema elettorale a doppio turno, vanno esaminati ed interpretati con grande attenzione. Sarebbe sbagliato affermare che, improvvisamente, Carbonia un anno fa sia diventata per quasi 2/3 “grillina”. Il risultato politico più preciso va considerato sicuramente quello del primo turno elettorale, nel quale, il 5 giugno, la lista del Movimento 5 Stelle ottenne 3.009 voti, il 17,91%, ed il suo candidato alla carica di sindaco, Paola Massidda, andò oltre quella soglia di qualche punto, grazie al voto disgiunto, toccando i 3.688 voti, il 21,95%, riuscendo a centrare così l’accesso al ballottaggio contro il sindaco uscente Giuseppe Casti grazie ad un margine di 166 voti, lo 0,99%, rispetto ad Ugo Bruno Piano, terzo classificato. Quello che accadde nel ballottaggio, con la travolgente vittoria di Paola Massidda, fu frutto più della voglia degli elettori di Carbonia di “cambiare” guida politica, dopo 70 anni, che non della convinzione di scegliere il Movimento 5 Stelle per l’amministrazione della città nei successivi cinque anni. In altre parole, è innegabile che il voto per Paola Massidda fu fortemente condizionato dal desiderio di esprimere un voto contro Giuseppe Casti e contro il centrosinistra, soprattutto contro il Partito democratico che, nell’ultimo scorcio della precedente consiliatura, si era lacerato profondamente al suo interno. Questa considerazione trae spunto dall’elevato numero di cittadini che per anni, in molti casi per decenni hanno sostenuto la sinistra cittadina e, profondamente delusi, hanno votato, soprattutto al ballottaggio, il Movimento 5 Stelle ed ancora oggi, nonostante le evidenti difficoltà, ne difendono l’operato e rivendicano il rispetto della scelta fatta un anno fa nelle urne.

Il Movimento 5 Stelle sta vivendo un’evidente crisi di maturazione che, se non verranno prese rapidamente le giuste contromisure, rischia di travolgerlo, mettendo in pericolo la prosecuzione della sua prima “storica” esperienza alla guida del comune di Carbonia. Ma se la situazione dovesse precipitare, credo che lo scenario politico in città andrebbe incontro ad un futuro al momento sconosciuto. La delusione e la disaffezione maturate rispetto alle esperienze passate sono state talmente grandi che, dopo aver portato il Movimento 5 Stelle alla guida del comune di Carbonia, difficilmente nel caso di un fallimento dell’attuale maggioranza, riporterebbero le cose indietro come se non fosse accaduto nullo… Credo che, a quel punto, il futuro sarebbe tutto da scrivere…

Giampaolo Cirronis

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La fuga di assessori dalla Giunta Massidda non si ferma. Oggi s’è dimessa per la seconda volta, questa volta irrevocabilmente, l’assessore della Cultura Emanuela Rubiu.

«Comunico che in data odierna, giovedì 8 giugno 2017 – si legge in una nota del sindaco Paola Massidda – Emanuela Rubiu ha rassegnato le dimissioni dalla carica di assessore della Cultura,  Spettacolo e Turismo, senza formalizzare le motivazioni della sua decisione. Sono sorpresa e addolorata per questa sua decisione improvvisa e non preannunciata – conclude Paola Massidda -. Rassicuro i cittadini: provvederò quanto prima a sostituirla con una nuova nomina.»

A 11 mesi dal suo insediamento, avvenuto il 5 luglio 2016, la prima Giunta del Movimento 5 Stelle ha già perso 4 dei suoi 7 componenti iniziali!!!

Dopo Arianna Vinci, Riccardo Cireddu e Carla Mario, la Giunta Massidda perde anche Emanuela Rubiu che si era dimessa una prima volta il 30 marzo scorso, salvo poi ritirare le dimissioni qualche giorno dopo, a seguito di un colloquio chiarificatore con il sindaco Paola Massidda. Ma quel colloquio, evidentemente, non ha chiarito fino in fondo quelle che erano state le ragioni della decisione di Emanuela Rubiu, se oggi, a distanza di poco più di due mesi, la stessa le ha ripresentate, questa volta in maniera “irrevocabile”.

La “fuga” dalla prima Giunta del Movimento 5 Stelle ebbe inizio il 9 settembre 2016, 66 giorni dopo l’insediamento della Giunta, con l’assessore dei Servizi sociali Arianna Vinci, sostituita da Loredana La Barbera; proseguì con le dimissioni dell’assessore dei Lavori pubblici, Urbanistica, Rapporti con Area, Trasporti e Viabilità, Polizia locale e Arredo urbano Riccardo Cireddu, ufficializzate mercoledì 1 febbraio 2017 e non sostituito (con redistribuzione delle deleghe tra il vicesindaco Gian Luca Lai ed il sindaco Paola Massidda); il 30 marzo – come già sottolineato – è stata la volta dell’assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu, le cui dimissioni sono poi rientrate. Agli inizi del mese di novembre 2016, inoltre, si era dimesso il presidente della commissione Lavori pubblici Mauro Uccheddu (sostituito il 10 novembre 2016 da Angelo Rosas); il 10 maggio sono arrivate le dimissioni di Carla Mario, 53 anni, alla prima esperienza in politica come tutti gli altri componenti della Giunta Massidda e tutti i 15 consiglieri comunali del gruppo di maggioranza.

Oggi la Giunta Massidda è composta da soli 4 assessori, perché se dopo le dimissioni di Riccardo Cireddu era stato deciso di non sostituirlo, ad oggi Paola Massidda non ha ancora sostituito Carla Mario. Restano in carica, al momento: Gian Luca Lai, vicesindaco ed assessore del Territorio, Ambiente, Servizi di Pubblica Utilità, Manutenzioni (So.Mi.Ca), Patrimonio, Urbanistica e Lavori Pubblici; Paola Argiolas, assessore degli Affari generali, Personale, Formazione, Decentramento, Trasparenza amministrativa; Mauro Manca, assessore Bilancio, Programmazione, Tributi, Innovazione tecnologica, Attività Produttive; e, infine, Loredana La Barbera, assessore Politiche Sociali, Politiche del Lavoro, Politiche della Casa, Rapporti con Area.
Queste nuove dimissioni, inevitabilmente, infiammeranno ulteriormente il già caldissimo clima di scontro tra maggioranza ed opposizione. Oggi sono in tanti a chiedersi: «Chi o che cosa determina queste ripetute dimissioni dalla Giunta del Movimento 5 Stelle guidata dal sindaco Paola Massidda?»

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La riunione del Consiglio comunale di Carbonia convocata dal presidente Massimiliano Zonza per questa sera alle 18.00, è saltata per la mancanza del numero legale. Verificate le assenze di cinque consiglieri sui banchi della maggioranza monocolore del Movimento 5 Stelle, la minoranza non è andata in suo soccorso, per cui il presidente non ha potuto fare altro che dichiarare sciolta la seduta ancora prima dell’inizio dei lavori.

All’ordine del giorno figuravano cinque punti: comunicazioni del sindaco (presumibilmente sulle recenti dimissioni dell’assessore della Pubblica Istruzione, Politiche giovanili e Sport), l’esame di interrogazioni e interpellanze, la ratifica della deliberazione della Giunta comunale n° 66 del 13 aprile scorso avente per oggetto “Variazione al Bilancio di previsione 2017-2019”, l’esame della variazione al Bilancio di previsione 2017-2019) e, infine, la rinegoziazione per l’anno 2017 dei prestiti ordinari della Cassa Depositi e Prestiti Società per Azioni.

Per il Movimento 5 Stelle non è decisamente un periodo facile. Le dimissioni dell’assessore Carla Mario, arrivate dopo quelle di Arianna Vinci (sostituita da Loredana La Barbera) ad inizio consiliatura, Riccardo Cireddu ed Emanuela Rubiu (queste ultime poi rientrate), sono un segno evidente di disagio o, comunque, di insufficiente preparazione, anche mentale, all’assolvimento degli incarichi ricoperti (tutti gli assessori sono alla prima esperienza amministrativa); gli stessi problemi, stanno emergendo evidentemente anche tra i consiglieri, considerato che, dopo il caso verificatosi lo scorso 31 gennaio con l’abbandono dell’Aula da parte di tutti i consiglieri mentre il vicesindaco Gian Luca Lai esponeva la proposta di adozione del Piano particolareggiato di iniziativa privata in località Campo Frassolis, questa sera è saltata la prima riunione del Consiglio comunale per mancanza del numero legale.

La storia recente riporta diversi casi simili ma è evidente che per il Movimento 5 Stelle, per sua caratteristica sempre compatto nell’assunzione delle decisioni, considerati anche i numeri di maggioranza (15 consiglieri contro i 9 complessivi della minoranza), il caso assume un rilievo tutt’altro che trascurabile.

«La maggioranza che a causa delle sue defezioni non riesce neppure a garantire il numero legale in Consiglio comunale non può governare un giorno in più una città nella morsa della crisi – ha dichiarato questa sera Fabio Usai, capogruppo del Partito dei Sardi -. L’episodio di stasera è l’ennesima dimostrazione che esiste un forte problema di dialogo e comunicazione all’interno del movimento che amministra la città di Carbonia. Dopo l’ennesimo turn-over forzato degli assessori che ha certificato la profonda frattura politica in seno al M5S di Carbonia, ci troviamo ancora ad assistere impotenti alla guerra politica interna che di fatto rallenta la vita amministrativa della città. La sindaca Massidda – ha concluso Fabio Usai – deve prendere atto del fallimento politico del suo progetto testimoniato dal continuo via vai all’interno della Giunta, ed ora anche in seno al Consiglio.»

Vediamo ora un’intervista realizzata questa sera con l’ex sindaco Giuseppe Casti, del Partito democratico.

La riunione d’insediamento del Consiglio comunale (5 luglio 2016).

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E sono quattro!!! Dopo Arianna Vinci, Riccardo Cireddu, Emanuela Rubiu (dimissioni poi rientrate), oggi si è dimessa l’assessore della Pubblica Istruzione, Politiche Giovanili e Sport, Carla Mario. In poco più di 10 mesi (si insediò il 5 luglio dello scorso anno), la Giunta a 5 Stelle guidata dal sindaco Paola Massidda, dunque, ha perso un altro pezzo, sicuramente uno dei più “pesanti”, non foss’altro perché Carla Mario era uno dei tre assessori nominati dopo l’elezione a consigliere comunale (gli altri sono il vicesindaco ed assessore del Territorio, Ambiente, Servizi di Pubblica Utilità, Manutenzioni (So.Mi.Ca), Patrimonio, Urbanistica e Lavori Pubblici, Gian Luca Lai, e l’assessore degli Affari generali, Personale, Formazione, Decentramento, Trasparenza amministrativa, Paola Argiolas), peraltro la più votata della lista del Movimento 5 Stelle alle elezioni del 5 giugno 2016, con 359 preferenze. Essendosi dimessa da consigliere comunale, come recita il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali che prevede l’incompatibilità tra l’incarico di assessore e quello di consigliere nei Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, con le dimissioni da assessore Carla Mario perde qualsiasi ruolo a meno di un anno dalla sua elezione a consigliere comunale e ritorna al suo lavoro di docente di ruolo a tempo pieno.

Quello che ormai si può definire come un vero e proprio stillicidio delle dimissioni, ebbe inizio il 9 settembre 2016, 66 giorni dopo l’insediamento della Giunta, con l’assessore dei Servizi sociali Arianna Vinci, sostituita da Loredana La Barbera; proseguì con le dimissioni dell’assessore dei Lavori pubblici, Urbanistica, Rapporti con Area, Trasporti e Viabilità, Polizia Locale e Arredo urbano Riccardo Cireddu, ufficializzate mercoledì 1 febbraio 2017 e non sostituito (con redistribuzione delle deleghe tra il vicesindaco Gian Luca Lai ed il sindaco Paola Massidda); il 30 marzo è stata la volta dell’assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu, le cui dimissioni sono poi rientrate dopo un colloquio chiarificatore con il sindaco Paola Massidda. Agli inizi del mese di novembre 2016, inoltre, si era dimesso il presidente della commissione Lavori pubblici Mauro Uccheddu (sostituito il 10 novembre 2016 da Angelo Rosas); oggi sono arrivate le dimissioni di Carla Mario, 53 anni, alla prima esperienza in politica come tutti gli altri componenti della Giunta Massidda e tutti i 15 consiglieri comunali del gruppo di maggioranza.

Appare evidente quanto la situazione sia divenuta quantomeno imbarazzante. A Carbonia come nel resto del Sulcis Iglesiente, non si ricorda un caso analogo, con le dimissioni di un così elevato numero di assessori in meno di un anno di attività amministrativa.

Dopo la trionfale vittoria elettorale di poco meno di un anno fa, il Movimento 5 Stelle, al di là di qualche difficoltà iniziale legata soprattutto alla prevedibile inesperienza, si trova di fronte al primo vero e proprio scoglio politico della sua ancora breve esperienza alla guida del comune di Carbonia. Che amministrare la città, in particolare in questo momento storico, non sarebbe stato facile, era scontato fin dall’inizio e dopo l’entusiasmo iniziale, evidentemente, se ne sono resi conto per primi coloro che sono stati chiamati a far parte della Giunta Massidda, al punto da defilarsi, uno dopo l’altro, per ragioni diverse ma, dal punto di vista politico, poco comprensibili.

Quando si accetta un incarico delicato ed indubbiamente difficile qual è quello di assessore in un Comune come Carbonia, pur se inesperti, si dovrebbe avere coscienza di quello che sarà l’impegno da onorare in cinque anni di consiliatura. Un’eccezione ci può stare, due cominciano ad essere troppe, tre o quattro diventano un caso politico.

Nel Movimento 5 Stelle, ad iniziare dal sindaco Paola Massidda, non possono negare che queste ripetute dimissioni costituiscono un problema, anche perché i problemi della città sono tali e tanti che avrebbero bisogno di una Giunta al completo e compatta sugli obiettivi da raggiungere. Così come sono innegabili anche le difficoltà incontrate nel trovare personalità disposte a farsi coinvolgere nell’amministrazione della città, sia in prima battuta la scorsa estate, sia successivamente per la sostituzione degli assessori dimissionari.

La prima Giunta Massidda presentata il 5 luglio 2016 ha perso tre assessori su sette (il quarto dimissionario, Emanuela Rubiu, ha poi ritirato le dimissioni).

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Emamuela Rubiu 2

Emanuela Rubiu ci ha ripensato, ha ritirato le dimissioni che aveva protocollato mercoledì scorso e resta assessore della Cultura, Turismo e Spettacolo della Giunta comunale di Carbonia guidata dal sindaco Paola Massidda. La decisione è maturata dopo un lungo colloquio con il sindaco che fin dal primo momento aveva auspicato di poter arrivare ad un chiarimento e quindi ad un ripensamento, con conseguente ritiro delle dimissioni.

La Giunta Massidda resta composta da sei assessori. Rispetto alla composizione iniziale ha un assessore in meno, dopo le dimissioni dell’assessore dei Servizi sociali Arianna Vinci, sostituita da Loredana La Barbera e dell’assessore dei Lavori pubblici, Urbanistica, Rapporti con Area, Trasporti e Viabilità, Polizia Locale e Arredo urbano Riccardo Cireddu, non sostituito (con redistribuzione delle deleghe tra il vicesindaco Gian Luca Lai e il sindaco Paolo Massidda).

 

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Emamuela Rubiu 2

E sono tre!!! Dopo le dimissioni dell’assessore dei Servizi sociali Arianna Vinci, presentate il 9 settembre 2016, 66 giorni dopo il suo insediamento (sostituita da Loredana La Barbera) e quelle dell’assessore dei Lavori pubblici, Urbanistica, Rapporti con Area, Trasporti e Viabilità, Polizia Locale e Arredo urbano Riccardo Cireddu, ufficializzate mercoledì 1 febbraio 2017 e non sostituito (con redistribuzione delle deleghe tra il vicesindaco Gian Luca Lai e il sindaco Paolo Massidda), oggi si è dimessa l’assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu. Quattro mesi fa si era dimesso anche il presidente della commissione Lavori pubblici Mauro Uccheddu (sostituito il 10 novembre 2016 da Angelo Rosas).

Emanuela Rubiu, 43 anni, nata a Carbonia, laureata in Lingue, tecnico in gestione di turismo ambientale, guida turistica, varie esperienze di lavoro come precaria anche all’estero, ha protocollato le sue dimissioni questa mattina.

Al momento non si conoscono ancora le motivazioni ufficiali che hanno portato Emanuela Rubiu a prendere questa decisione, ma trattandosi del terzo caso in meno di sette mesi, è evidente che al di là dei problemi personali di questo o quell’assessore, esiste un problema politico che va affrontato seriamente, perché la Giunta non può continuare a perdere pezzi e quindi a cambiare la sua composizione, in una fase peraltro particolarmente delicata in cui si trova ad operare, con tanti problemi e poche risorse a disposizione per affrontarli e quindi cercare di risolverli.

La prima Giunta Massidda presentata il 5 luglio 2016 ha perso tre assessori su sette.

 

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Il Teatro Centrale di Carbonia, nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata internazionale della donna, ha ospitato questa sera la seconda edizione dello spettacolo “Non solo 8 marzo” (la prima edizione si svolse due anni fa, al Teatro Electra di Iglesias), organizzato da Nadia Pische, con il patrocinio del comune di Carbonia e dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia. Nadia Pische lo ha presentato insieme a Luca Gentile, Alice Fiori e Aurora Musu. Le musiche sono state curate da Antonello Siddi.

La serata è stata suddivisa in due parti: la prima ha visto protagoniste le alunne e gli alunni di alcune classi dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia che hanno presentato le schede biografiche di alcune donne sarde che si sono distinte in vari settori dell’arte e della cultura dal secolo scorso ai nostri giorni; la seconda parte ha visto la partecipazione di sindaci e amministratori di alcuni comuni del Sulcis Iglesiente che hanno presentato donne rappresentative del mondo della cultura, dell’arte e dello sport.

La prima ad intervenire è stata Clorinda Forte, assessore delle Politiche Sociali, Giovanili e dell’Integrazione del comune di Iglesias, che ha ricordato Federica Madau, la giovane mamma di tre bambine uccisa il 2 marzo scorso dal marito, dal quale si stava separando. Quello della violenza sulle donne è stato uno dei temi ricorrenti della serata.

Per il comune di Carbonia sono intervenute il sindaco Paola Massidda e l’assessore della Pubblica Istruzione, Politiche Giovanili e Sport Carla Mario, e con loro il vicesindaco Gian Luca Lai, che hanno presentato Susanna Montis che ha letto alcune sue poesie.

E’ stata poi la volta del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda e della delegata della Cultura dello stesso Comune Orietta Mura, che hanno presentato la cantante lirica Nadia Fois, applauditissima dal numeroso pubblico in sala.

Per il comune di San Giovanni Suergiu sono intervenuti il sindaco Elvira Usai e il vicesindaco Marco Zusa che, in rappresentanza del loro Comune, hanno proposto il gruppo in costume de “Is Massaius Suerxinus”, con l’intervento di Anna Simbula Marras.

Luca Gentile, giornalista di Videolina, uno dei presentatori della serata, ha raccontato una storia in tempo reale, relativa alla mancata partecipazione alla serata di una donna di un Comune del territorio che ha subito ripetute minacce dall’ex compagno. Mancata partecipazione che è stata consigliata da una nuova gravissima minaccia subita dalla donna proprio alla vigilia dallo stesso ex compagno.

La pittrice Derita ha presentato una sua opera dedicata ad una donna, esposta sul palco del Teatro e si è intrattenuta sulla sua attività artistica con Luca Gentile.

La scrittrice Petula Farina ha parlato dei suoi tre libri già pubblicati e del quarto che ha in lavorazione, dedicato alla sua città, Carbonia, con interviste ai protagonisti della vita quotidiana.

Il comune di Gonnesa è stato rappresentato dal sindaco Hansel Christian Cabiddu e dall’assessore dei Servizi sociali, Pubblica istruzione e Politiche giovanili Federica Olla.

Il comune di Calasetta, infine, con il consigliere Roberto Lusci, ha presentato la pluricampionessa italiana di windsurf Alice Casula, orgoglio della comunità per gli straordinari successi ottenuti in una disciplina affascinante legata al mare, la grande ricchezza di Calasetta, alla quale si è avvicinata su un pressante invito del padre Salvatore e dalla quale è stata poi letteralmente conquistata, con risultati sportivi straordinari.

La serata si è conclusa intorno alle 22.00, con il pensiero già rivolto alla prossima edizione.

               

                                                                                                              

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Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato con 20 voti favorevoli su 20 consiglieri presenti in Aula al momento del voto, il Piano particolareggiato di iniziativa privata in località Campo Frassolis – Zona territoriale omogenea G servizi generali – Sottozona G1T che il 31 gennaio, in occasione della precedente riunione, era stato al centro di un autentico “caso” politico, con l’abbandono dell’Aula da parte di tutti i consiglieri del gruppo di maggioranza del Movimento 5 Stelle mentre il vice sindaco Gian Luca Lai lo esponeva in Aula e le “inevitabili” durissime prese di posizione dei consiglieri di gruppi di opposizione.

Nelle tre settimane trascorse dalla precedente riunione, il gruppo di maggioranza del Movimento 5 Stelle ha metabolizzato l’errore commesso e si è presentato unito alla votazione odierna, con due sole defezioni, di altrettanti consiglieri che non hanno superato “i mal di pancia” – così li hanno definiti il vicesindaco Gian Luca durante l’esposizione della proposta di adozione, sia il capogruppo Manolo Cossu che ha chiesto scusa all’assessore, al sindaco Paola Massidda e all’intera Giunta, riconoscendo che il 31 gennaio è stato compiuto un grave errore di metodo  ed ha sottolineato che la fiducia nel sindaco e nella sua Giunta, non è mai stata in discussione – e hanno abbandonato l’Aula prima della votazione finale.

Il Piano particolareggiato di iniziativa privata verrà realizzato all’ingresso della città, nei pressi del campo nomadi di Sirai. Prevede tre strutture, due delle quali ad uso commerciale. E’ stata la destinazione ad uso commerciale di gran parte delle volumetrie previste, nel rispetto di quanto dispone il Piano urbanistico comunale, a creare le maggiori riserve, perché molti consiglieri hanno paventato il pericolo di privilegiare ancora il commercio in periferia a discapito di quello del centro della città, già in crisi profonda, ma il capogruppo del M5S Manolo Cossu ha detto che l’approvazione è un atto dovuto e la maggioranza, dopo un attento esame di tutti gli aspetti fatto in Commissione, ha deciso di votare a favore. Voto a favore che è arrivato anche dai consiglieri di opposizione, dei quali nel breve dibattito è intervenuto il solo ex sindaco Giuseppe Casti, che ha confermato come il Piano particolareggiato di iniziativa privata rientri negli strumenti urbanistici adottati dalle precedenti Giunte, prima quella di Tore Cherchi, poi quella da lui stesso guidata.

Il Consiglio comunale torna a riunirsi domani, mercoledì 22 febbraio, alle 18.00, per iniziare la sessione di bilancio 2017.

I lavori del Consiglio proseguiranno secondo il seguente calendario ed ordine dei lavori:

Giovedì 23 febbraio 2017 – ore 18,00: esame e votazione degli emendamenti dal n. 1 al n. 28;

Venerdì 24 febbraio 2017 – ore 18,00: esame e votazione degli emendamenti dal n. 29 al n. 56;

Lunedì 27 febbraio 2017 – ore 18,00: esame e votazione degli emendamenti dal n. 57 al n. 82:

Martedì 28 febbraio 2017 – ore 18,00: votazione del Bilancio di previsione finanziario 2017/2019 ex D.Lgs. 118/2011 e suoi allegati.