Una femmina di labrador sabato notte ha ingerito una sostanza tossica ed è morta domenica mattina. Nel Sulcis non esiste un servizio di assistenza veterinaria H24.
Sabato notte ha ingerito una sostanza tossica ed è morta dopo atroci sofferenze domenica mattina. E’ la tragica fine alla quale è andata incontro, a San Giovanni Suergiu, una splendida femmina di razza labrador di due anni e tre mesi, che ha avuto anche la sfortuna di avere bisogno di soccorso in piena notte, quando nel Sulcis, purtroppo, non esiste un servizio coordinato di assistenza medica veterinaria per le emergenze.
«Forse non ci sarebbe stato niente da fare – spiega Stefania Puddu, la sua giovane padroncina che non sa darsi pace per la perdita dell’amata bestiola – ma i rifiuti dei medici contattati per venire a casa per visitarla ed i rimedi sommari dati al telefono, ci hanno fatto perdere ulteriore tempo e da lì a portarla alla clinica veterinaria di Pirri, dove è stata assistita prontamente ed efficacemente, era ormai troppo tardi.»
«La mia non vuole essere un’accusa a nessuno – conclude Stefania Puddu – ma i nostri amati amici animali nella nostra zona, non possono trovare assistenza durante le ore di non ambulatorio e così sono abbandonati a loro stessi e i “familiari” pure.»
«Il problema esiste – conferma Gian Nicola Sanna, responsabile del Servizio di Sanità animale della Asl 7 di Carbonia -. Nella nostra Asl non esiste un servizio 118 veterinario. Il nostro servizio pubblico si occupa della sorveglianza epidemiologica e profilassi delle malattie infettive e diffusive degli animali e delle zoonosi, quindi di prevenzione e non di terapia. La cura degli animali è affidata ai veterinari privati che nel territorio non mi risulta siano organizzati per garantire un servizio coordinato anche nelle ore notturne.»