22 November, 2024
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Una diagnosi genetica di una forma specifica di Parkinson-Demenza che, per il possibile trattamento terapeutico di precisione personalizzato che può essere adottato nei pazienti, conferma la Clinica Neurologica dell’Aou di Sassari tra le strutture di livello internazionale. Lo studio, una serie di “ragionamenti clinici sequenziali”, in pratica un algoritmo, che ha portato a fare questa precisa diagnosi genetica è stato pubblicato nei giorni scorsi su Neurology, la prestigiosa rivista scientifica internazionale dell’American Academy of Neurology degli Stati Uniti.

Il lavoro, firmato anche da alcuni studiosi spagnoli, ha come autori principali Daniele Urso, specializzatosi qualche mese fa in Neurologia a Sassari, attualmente ricercatore presso il King’s College di Londra; il dirigente medico dell’unità operativa complessa della Clinica Neurologica dell’Aou di Sassari, Renato Ortu, attuale responsabile del servizio di Neuropsicologia della Clinica, e il docente Gian Pietro Sechi, direttore della Clinica Neurologica sassarese.

La diagnosi genetica di una forma specifica di Parkinson-Demenza è stata fatta dall’unità operativa complessa di Clinica Neurologica della Aou di Sassari su un gruppo familiare di 9 persone adulte di entrambe i sessi. Si tratta di soggetti seguiti da anni in varie strutture neurologiche della Sardegna, per quadri clinici apparentemente diversi, diagnosticati alcuni come malattia di Parkinson, altri come Demenza, altri ancora come tremore di non chiara natura. In 5 di questi individui è stata documentata la duplicazione completa del gene SNCA, che codifica per una proteina chiamata alpha-synucleina che, quando malripiegata e malfunzionante, è noto avere un ruolo essenziale nel provocare alcune forme di malattia di Parkinson e di Demenza.

«Nell’articolo pubblicato sulla prestigiosa rivistaspiega il professore Gian Pietro Sechi proponiamo uno schema logico sequenziale, basato sul corretto uso e sulla corretta interpretazione dei principali segni clinici rilevati nei pazienti e della storia familiare degli stessi, al fine di poter arrivare a fare diagnosi di questa specifica patologia nella maniera più semplice e rapida possibile. Nella pratica clinica, una precisa diagnosi eziologica basata su informazioni di natura genetica, come in questi pazienti, consente la possibilità della cosiddetta “Medicina di Precisione”.»

Si tratta, in sostanza, così come è stata definita nel 2015 dall’allora Presidente degli Stati Uniti Barak Obama, di «una nuova era della Medicina, capace di offrire il giusto trattamento al momento giusto». E così, per quanto riguarda il gruppo di persone affette da questa forma di Parkinson-Demenza individuato dalla Clinica Neurologica dell’Aou di Sassari, la medicina di precisione, riprende il docente, «può consentire un trattamento di precisione personalizzato tramite il Salbutamolo, in aggiunta o sostituzione dei trattamenti sintomatici usati di solito. Il Salbutamolo – prosegue è un farmaco selettivo su definiti recettori adrenergici, usato di solito in ambito medico come anti-asmatico. Questo farmaco, è stato dimostrato, se somministrato precocemente, in fase pre-sintomatica, negli individui con questa alterazione genetica, può essere in grado di prevenire o ritardare per lungo tempo sia la comparsa della malattia di Parkinson che la Demenza».

Al momento questo tipo di diagnosi genetiche vengono svolte a Milano, a Londra e in Spagna. La Clinica neurologica dell’Aou di Sassari, con Cagliari, è uno dei due hub neurologici presenti in Sardegna.

«Il nostro obiettivoafferma il professore Gian Pietro Sechi – è poter arrivare a fare in maniera routinaria diagnosi a elevata complessità, attraverso l’implementazione e l’aggiornamento di strumenti di diagnosi, di laboratorio, in ambito genetico e immunologico, delle neuroimmagini, anatomopatologico e neurofisiologico.»

Per il professore si dovrebbe puntare anche alla riattivazione della scuola di specializzazione in Neurologia, non più scuola autonoma da circa due anni per la presenza di un solo docente (ne sarebbero necessari due). «La presenza di una scuola di specializzazione è indispensabilechiude Gian Pietro Sechiperché tutto il patrimonio di esperienze e conoscenze in ambito neurologico che è stato costruito a Sassari nel tempo non vada disperso».

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Ci sarà anche la clinica di Neurologia dell’Aou di Sassari in prima fila, lunedì 11 febbraio, per la giornata internazionale dell’epilessia. Salgono così a due le strutture dell’Azienda di viale San Pietro che parteciperanno all’open day epilessia, organizzato dalla Lega italiana contro l’epilessia e promosso dalla International league against epilepsy (ILAE). E se infatti, a rispondere alle domande dei genitori e dei ragazzi sulla patologia ci sarà il Centro per la diagnosi e la cura dell’epilessia dell’età evolutiva che fa capo all’unità operativa di Neuropsichiatria infantile, la clinica di Neurologia sarà invece punto di riferimento per gli adulti.

Con il suo “Open Day”, la clinica di Neurologia metterà a disposizione personale medico, tecnico, infermieristico e spazi dedicati ad accogliere pazienti adulti con diagnosi di epilessia, o ancora in fase di accertamento diagnostico, che ritengano utile una breve consulenza specialistica.

I pazienti e i familiari coinvolti potranno ricevere consulenze gratuite, con informazioni utili alla comprensione della patologia, al superamento delle problematiche sociali e alla relativa gestione terapeutica.

La priorità di accesso – fanno sapere dalla struttura di viale San Pietro numero 10 – verrà riservata ai pazienti di nuova diagnosi, non ancora seguiti dalla clinica. I laboratori di elettroencefalografia rimarranno attivi per tutta la mattinata e verranno svolti accertamenti elettroencefalografici.

L’11 febbraio l’accesso sarà senza necessità di impegnativa o di prenotazione, direttamente al servizio di accettazione dell’unità operativa complessa di Clinica Neurologica, al primo piano di viale San Pietro 10.

Le visite verranno effettuate a partire dalle ore 9.00, in ordine di arrivo e con priorità di accesso per i pazienti di nuova diagnosi, fino alle ore 14.00.

L’unità operativa di clinica Neurologica dell’Aou di Sassari è stata la prima struttura sanitaria in Sardegna, negli anni Settanta, ad attivare un centro sociale per lo studio, prevenzione e terapia dell’epilessia. A guidarlo, all’epoca, – raccontano dalla clinica – c’era il professor Mirko Carreras a cui ha fatto seguito la direzione del professor Roberto Mutani. L’attività del centro prosegue attualmente e continua a garantire una offerta assistenziale e attività di ricerca scientifica in ambito epilettologico. A dirigerlo adesso è il professor Gian Pietro Sechi, direttore della clinica di viale San Pietro 10.

«Di fatto la nostra unità operativa – afferma il professor Gian Pietro Sechi – rappresenta il principale centro di riferimento per la diagnosi e cura delle epilessie dell’adulto nel Nord Sardegna, e accoglie oltre mille pazienti l’anno, con un’elevata percentuale di nuove diagnosi di epilessia.»

Si stima che in Europa circa 6 milioni di persone siano affette da un qualche tipo di epilessia in fase attiva. La malattia interessa in Italia circa 500mila persone, con oltre 30mila nuovi casi diagnosticati ogni anno. «Nonostante questi dati – afferma il direttore della Neurologia – l’epilessia continua a essere un disturbo ancora misconosciuto per molti e non di rado le persone affette risultano vittime di pregiudizi e discriminazioni sociali, con la possibilità di diagnosi mancata o ritardata nel tempo.»