22 November, 2024
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Domenica sera, alle 21.30, in Piazza Satta, a Nuxis, andrà in scena “Sa donna e su schisòrgiu”, progetto volto alla divulgazione della conoscenza di leggende e storie del territorio di Nuxis. Il suo titolo iniziale era “S’omu de sa Donna”, tra storia e leggenda. Tra gli obiettivi che si prefiggeva c’erano l’intento di portare a conoscenza le nuove generazioni di storie e leggende del paese e soprattutto la leggenda del fantasma di una nobildonna del medioevo vissuta in località Sa Turri, avvicinare i bambini alla lingua sarda; insegnare ai bambini l’importanza della collaborazione e dell’impegno per il raggiungimento di un obiettivo comune; stimolare e sviluppare espressività corporea attraverso forme comunicative alternative quali il teatro; stimolare la creatività dei bambini attraverso la realizzazione di lavori collegati al tema del progetto, cartelloni, video divulgativi ecc.

Gli utenti, bambini di età compresa fra i 6 e gli 11 anni residenti nel comune di Nuxis.

Tra le attività del progetto sono state inserite, escursioni nei luoghi dove si narra vivesse la nobildonna. In quelle occasioni è stata raccontata la storia/leggenda della marchesa Benedetta di Massa. Sono state scattate foto del sito e i bambini più grandi hanno riportato ciò che è stato loro raccontato. In seguito sono stati realizzati dei disegni che hanno prodotto un piccolo calendario con la leggenda rielaborata dai bambini poi venduto durante un mercatino di Natale, il ricavato è stato investito per l’acquisto di materiale in uso nella ludoteca.

Molte le persone che hanno collaborato gratuitamente alla realizzazione di ogni parte del progetto, tra questi professor Roberto Curreli, per il racconto della storia della marchesa Benedetta di Massa. Roberto Pinna per la realizzazione del calendario in sardo e per il video di pubblicità che è stato divulgato tramite Fb. Guido Cadoni, scrittore e regista della commedia in sardo che verrà rappresentata domenica 19. Non solo i bambini hanno potuto sperimentare l’importanza della collaborazione, anche tutti gli operatori, le educatrici, i genitori hanno constatato che volendo attraverso “s’agiudu torrau” o “aiuto reciproco”, ri-attualizzato dallo psicologo della coop Adest Giancarlo Labate e messo in pratica dagli operatori in ludoteca, si può fare davvero tanto e con maggior soddisfazione. La commedia verrà rappresentata anche negli altri centri del sulcis dove opera la cooperativa sociale Adest e presto si arricchirà di una nuova iniziativa, un fotoromanzo in lingua sarda. Nel tempo il progetto ha compreso nuove idee e nuovi collaboratori. Ormai è considerato un progetto in divenire. L’attesa ora è rivolta alla serata del 19, in quella sede, dopo la rappresentazione e a cura degli esperti di lingua sarda Guido Cadoni, Roberto Pinna  e Luca Sarriu, nella piazza Satta si parlerà in sardo con il pubblico. Lo stesso potrà raccontare contus e leggende che verranno raccolte e, si spera, in un secondo momento pubblicate. La Portovesme srl ha contribuito alla realizzazione del progetto e sono tante le persone che in varie forme hanno collaborato nelle varie fasi de Sa Donna e su Schisòrgiu.

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Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, con la consegna della bandiera della Sardegna nelle mani di Furio Tripicchio, ha dato il via questa mattina alla missione “#Ammentos”. L’impresa lanciata dal comandante della stazione dei Carabinieri di Monastir che porterà il vessillo dei Quattro Mori fino a Strasburgo, a bordo degli skiroll (gli scii a rotelle utilizzati dagli atleti dello sci nordico per gli allenamenti in assenza di neve). Un viaggio simbolico per riaffermare in Europa i valori delle identità, della cultura, della solidarietà, della pace e del confronto tra i popoli. L’arrivo nella città sede del Parlamento europeo è previsto per il prossimo 16 settembre e la missione (circa 1.200 chilometri da percorrere sui due assi a rotelle, armati dei caratteristici bastoncini da fondo) si articolerà in tre momenti principali: quattro giorni nell’Isola (da Monastir a Olbia, passando per Sedilo, Orotelli e Nuoro), poi in Liguria e quindi il percorso finale per Strasburgo. A Monterosso al Mare, nel cuore delle Cinque Terre, Furio Tripicchio, consegnerà ai familiari di Alessandro Usai, la targa ricordo del Consiglio regionale in onore dell’emigrato di Arbus, scomparso tre anni fa mentre prestava soccorso alle popolazioni colpite dall’alluvione che devastò il territorio spezzino.

«Raccoglieremo strada facendo “ammentos”, ricordi, aneddoti, fiabe, poesie, canzoni, storie e personaggi del popolo sardo per poi portarli nella capitale della politica europeaۚ», ha spiegato Tripicchio nel ringraziare il presidente, Gianfranco Ganau «per aver sposato l’iniziativa») e il consigliere regionale Modesto Fenu («per averla proposta e sostenuta»).

«È un piacere ed un onore patrocinare l’originale impresa del maresciallo Tripicchio – ha dichiarato il presidente del Consiglio – e a lui va il merito di  promuovere con il suo viaggio nel cuore dell’Europa  la nostra cultura, le nostre tradizioni e un’idea forte di solidarietà e pace tra tutti i popoli.»

Gianfranco Ganau ha inoltre rivolto un particolare ringraziamento a Tripicchio per la tappa nella città ligure di Monterosso, dove Alessandro Usai donò generosamente la propria vita nel corso dei drammatici soccorsi alla popolazione nell’alluvione del 25 ottobre 2011.

Nell’avventura ci sarà anche uno staff composto dallo psicologo Giancarlo Labate, Ottavio Caredda (responsabile logistica) ed il cameraman Alessandro Corgiolu che riprenderà tutte le tappe del viaggio per proiettarle in streaming.

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Ci saranno anche Giancarlo Labate, Ottavio Caredda ed Alessandro Corgiolu nella missione “Ammentos. Dalla Sardegna all’Europa, dal passato al futuro” di Furio Tripicchio.

Furio Tripicchio partirà dalla Sardegna per arrivare a Strasburgo, la metropoli che ospita il Parlamento europeo, con le spalle avvolte dalla bandiera dei quattro mori che sarà donata dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, il prossimo 1° settembre.

Furio Tripicchio – ischitano trapiantato nell’Isola da ormai cinque anni affronta una vera e propria impresa, portando gli skiroll, diventando così precursore del nordic skate che si pone tra lo sci di fondo ed il pattinaggio. Un giro dell’Isola che si estenderà per quattro giorni, dal palazzo dell’assemblea regionale di via Roma a Monastir, passando per Sedilo e Orotelli, poi Nuoro e Olbia.

La partenza è fissata per lunedì: appuntamento alle 10.00 sotto il palazzo dell’assemblea regionale di via Roma, con una conferenza stampa per la presentazione dell’evento presieduta da Gianfranco Ganau. Quindi il viaggio verso la terraferma, con una tappa speciale a Monterosso al Mare, cuore della Cinque Terre nell’hinterland di La Spezia, in Liguria, dove a seguito dell’alluvione del 2011 perse la vita Alessandro Usai – medaglia d’oro al valor civile – emigrato di Arbus impegnato nei soccorsi alla popolazione dell’entroterra ligure.

Una cerimonia con le autorità locali segnerà il messaggio da tramandare mediante questo progetto: «Un viaggio che intraprenderò – racconta Tripicchio, residente a Monastir – con il tentativo di riannodare un filo che si è spezzato proprio quando Usai è diventato un eroe, dando la sua vita per salvare i suoi concittadini, per poi rientrare ad Arbus avvolto da una mescolanza di culture proprie dell’Italia, la Sardegna e le Cinque Terre». Il percorso continuerà sino a Strasburgo. Arrivo previsto per il 16 settembre. «Qui donerò la nostra bandiera con i quattro mori ai parlamentari europei della Sardegna, con un grido all’Europa». Eccolo. «La verità è che dobbiamo considerarci un unione di popoli, non certo di Stati – aggiunge Tripicchio, presidente dell’Associazione free time -. Le divisioni territoriali sono delle convenzioni che tendono a dividere mentre le differenze culturali sono delle peculiarità che ci possono unire». Per questo durante l’itinerario – patrocinato dalla Presidenza del Consiglio regionale, dall’Anci isolana e dal comune di Monastir, con il supporto del consigliere Modesto Fenu – raccoglierà aneddoti, fiabe, poesie, canzoni, storie e personaggi del popolo sardo per poi portarli nella capitale della politica europea. E nel corso del tour si incroceranno le esperienze dei circoli sardi sparsi per il mondo, un pezzo dell’Isola che porta la cultura sarda per tutti gli angoli dei continenti. «Nessuna battaglia politica – prosegue Tripicchio -. Solo la volontà di mettere insieme le singolarità storico-culturali delle diverse aree della Sardegna, esaltare le unicità dei popoli che da sempre coabitano in questa terra, trasferire e trasmettere le tradizioni di queste genti». Una vera riscoperta delle identità che poi si traducono in una mescolanza di culture, interagendo tra di loro. Uno degli esempi è lo stesso Tripicchio, ischitano ormai affezionato all’Isola. «Per essendo legato alla mia terra d’origine, mi sono appropriato della cultura sarda».

Altra parola chiave del progetto – sponsorizzato da aziende private come Eva Arredamenti, Skirollo, Grafiche Ghiani, Edilwood e Pinna Trasporti – è il turismo.

«Non è una frase fatta. La Sardegna è davvero uno scrigno a cielo aperto. Un tesoro tutto da scoprire, con luoghi incontaminati e bellezze mozzafiato dal punto di vista ambientale e naturalistico. Senza tralasciare l’identità e le tradizioni popolari, che possono portare ad un turismo attivo che riparta dal mondo agropastorale, dall’eno-gastronomia per poi arrivare alle differenti culture contaminate tra loro. Solo col turismo potremo far crescere l’economia.»

Da non tralasciare l’aspetto sportivo. «Anche qui – conclude Tripicchio – c’è una giungla inesplorata anche per catturare i vacanzieri in Sardegna. Si pensi che nel mondo ci sono 5 milioni di persone che si muovono per lo sport, sull’isola confluisce appena l’1% di questa galassia. C’è da fare un salto di qualità, dalla costruzione di piste ciclabili che poi possano servire anche per il trekking attorno alla nostre bellezze paesaggistiche sino alla scoperta di discipline di nicchia come il kayak, la canoa e la vela.»

Nell’avventura ci sarà anche uno staff composto dallo psicologo Giancarlo Labate, Ottavio Caredda (responsabile logistica) ed il cameraman Alessandro Corgiolu che riprenderà tutte le tappe del viaggio per proiettarle in streaming.

Il rientro? «Una grande festa. Poi un po’ di riposo. Adesso c’è però da raggiungere il traguardo di Strasburgo e da compiere la missione, per una Sardegna che valorizzi di più le sue identità per agganciare il treno del turismo».

Il giorno 26 ottobre 2013 si terrà presso l’aula consiliare di Calasetta, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, un incontro dibattito con la cittadinanza e le associazioni presenti nel territorio, per l’illustrazione, anche con la proiezione ad un video, dell’esperienza “Agiuru Torrau ” che ha portato Giancarlo Labate in giro per la Sardegna con i pattini a rotelle a partire dal 25 settembre fino al 6 ottobre, sia da un punto di vista sportivo sia da un punto di vista sociale e culturale.

Giancarlo Labate è rappresentante legale dell’Associazione Culturale “AINA”, costituita recentemente con l’obiettivo di agire per conto e in merito al concetto di benessere sociale, così come è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ed organizzatrice dell’incontro di Calasetta. L’obiettivo dell’associazione è quello di usare pre-testi per parlare di temi come sviluppo di competenze, sviluppo del territorio, collaborazione, capacità di progettazione che girano intorno al tema della crisi, non solo economica, ma anche di valori e di risorse, individuali e sociali.

«Vogliamo fare questo parlando di opportunità e non di fallimenti – spiega Giancarlo Labate – cercando di rivedere il concetto di benessere personale e sociale che non può e non deve essere disgiunto dal concetto di capitale sociale. Noi dell’associazione abbiamo sviluppato un progetto dal nome “Agiuru Torrau” che ci ha portati  in giro per la Sardegna con i pattini a partire dal 25 settembre fino al 6 ottobre, data in cui siamo arrivati a  Carbonia.»

 

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Dopo aver percorso 900 km, Giancarlo Labate ha concluso la sua impresa, “Agiuru torrau – aiuto ripagato”, il giro della Sardegna sui pattini a rotelle ideato per riscoprire il contatto umano con le persone ed il confronto diretto che molti di noi, per varie ragioni, hanno ormai perduto. Dodici giorni sui pattini, dalla Piazza Belly di Calasetta, dove è partito mercoledì 25 settembre, a Carbonia, la sua città, dove è arrivato poco dopo le 16.00, atteso da alcune decine di amici e concittadini che hanno voluto così rendergli il giusto riconoscimento per la grande impresa portata a termine.

Il 43enne psicologo di Carbonia è partito per l’ultima tappa da Guspini, per percorrere gli ultimi 71,4 chilometri. La tappa è stata caratterizzata da molti tratti pianeggianti e qualche piccola elevazione nell’ordine del 2% max, quindi con basse difficoltà generali.

Le fotografie con il logo de La Provincia del Sulcis Iglesiente sono di Fabio Murru.

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Giancarlo Labate si avvia a concludere la sua impresa, “Agiuru torrau – aiuto ripagato”, il giro della Sardegna sui pattini a rotelle ideato per riscoprire il contatto umano con le persone ed il confronto diretto che molti di noi, per varie ragioni, hanno ormai perduto. Dodici giorni sui pattini, dalla Piazza Belly di Calasetta, dove è partito mercoledì 25 settembre, a Carbonia, la sua città, dove arriverà domenica 6 ottobre.

Il 43enne psicologo di Carbonia oggi è impegnato nella XI tappa che da Cuglieri lo porterà a Guspini, dopo 87 chilometri. La tappa prevede una discesa iniziale con punte del 6% con qualche tornante, soprattutto nel tratto iniziale, fino ad arrivare a Santa Caterina, dopodiché è previsto qualche saliscendi, fino a Riola Sardo. Dopo la strada è per lo più pianeggiante fino a pochi chilometri da Guspini, dove è prevista una leggera ascesa. Nell’ultima tappa notturna insieme ai “quattro compagni di viaggio“, verrà ospitato dal B&B Il Ginepro Dormiente.

Domani, domenica 6 ottobre, ultima tappa, da Guspini a Carbonia, sulla distanza di 71,4 chilometri. La tappa è caratterizzata da molti tratti pianeggianti o qualche piccola elevazione nell’ordine del 2% max quindi con basse difficoltà generali. È la tappa conclusiva che porterà a Carbonia, passando da Via Gramsci, con arrivo in Piazza Roma, presumibilmente per le ore 12.00 / 13.00, dove si auspica una grande partecipazione popolare per festeggiare l’impresa.

In dodici giorni consecutivi, Giancarlo Labate avrà percorso ben 910,7 chilometri.

Le fotografie allegate sono state scattate da Fabio Murru nel corso della prima tappa.

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Ultime tre tappe del giro della Sardegna su pattini a rotelle, l’iniziativa denominata “Agiuru torrau – aiuto ripagato”, ideata da Giancarlo Labate, 43 anni, psicologo di Carbonia che ha deciso di girare tutta l’Isola sui pattini a rotelle per riscoprire il contatto umano con le persone ed il confronto diretto che molti di noi, per varie ragioni, hanno ormai perduto. Dodici giorni sui pattini, dalla Piazza Belly di Calasetta, dove è partito mercoledì 25 settembre, a Carbonia, la sua città, dove arriverà domenica 6 ottobre.

X Tappa – Venerdì 4/10/13: Alghero – Cuglieri km 64,2
Nonostante la tappa sia un po più corta delle altre risulta molto impegnativa in quanto ci sono da affrontare due salite con discrete pendenza (max: 9%). La prima ascesa inizia dopo 15 km da Alghero ed è lunga 13 km con alcuni saliscendi. La seconda ascesa inizia al 47 km all’altezza di Sa Lumenera. Questa salita, sicuramente più impegnativa porta a quota 450 mt sul livello del mare e finisce a Cuglieri, dopo 18 km di salita.
Ancora senza alloggio per la notte.

XI Tappa – Sabato 5-/10/13: Cuglieri – Guspini km 87
La tappa prevede una discesa iniziale con punte del 6% con qualche tornante, soprattutto nel tratto iniziale, fino ad arrivare Sante Caterina dopodiché è previsto qualche saliscendi fino a Riola Sardo. Dopo la strada è per lo più pianeggiante fino a pochi chilometri da Guspini dove è prevista una leggera ascesa.
Nell’ultima tappa notturna verremo ospitati dal B&B Il Ginepro Dormiente.

XII Tappa – Domenica 6/10/13: Guspini – Carbonia km 71,4
La tappa è caratterizzata da molti tratti pianeggianti o qualche piccola elevazione nell’ordine del 2% max quindi con basse difficoltà generali. È la tappa conclusiva che porterà a Carbonia, passando da Via Gramsci, con arrivo in Piazza Roma, presumibilmente per le ore 12.00 / 13.00, dove l’Amministrazione comunale auspica una grande partecipazione popolare per festeggiare l’impresa del loro concittadino.

Le fotografie allegate sono state scattate da Fabio Murru nel corso della prima tappa.

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Parte stamane da Solanas la terza tappa (della distanza di 50 km) del giro della Sardegna su pattini a rotelle, l’iniziativa denominata “Agiuru torrau – aiuto ripagato”, ideata da Giancarlo Labate, 43 anni, psicologo di Carbonia che ha deciso di girare tutta l’Isola sui pattini a rotelle per riscoprire il contatto umano con le persone ed il confronto diretto che molti di noi, per varie ragioni, hanno ormai perduto. Dodici giorni sui pattini, dalla Piazza Belly di Calasetta, dove è partito mercoledì 25 settembre, a Carbonia, la sua città, dove arriverà domenica 6 ottobre. Giancarlo Labate, pattinatore di buon valore anche in gioventù (viene da una famiglia di pattinatori ed il padre Angelo è stato uno dei fondatori del movimento rotellistico che negli anni’80-’90 portò gli atleti di Carbonia ai vertici mondiali, trascinata dai trionfi delle stelle Luana Pilia ed Alessio Gaggioli e per anni dirigente federale a livello regionale e nazionale, è assistito da un gruppo di collaboratori che comprende Furio e Ari in bicicletta, Ottavio in auto e Tomaso alla telecamera (per documentare tutto, giorno per giorno).

Tra gli obiettivi di Giancarlo Labate ci sono anche l’intenzione di far conoscere la Sardegna e, in prospettiva, istituire il giro della Sardegna su pattini a rotelle come un vero e proprio evento sportivo, magari già l’anno prossimo, a livello nazionale ed internazionale. Un “viaggio didascalico”, un evento anche culturale attraverso il quale «dire delle cose rispetto al nostro modo di vivere ed affrontare la crisi».

Il messaggio chiaro ed estremamente significativo che Giancarlo Labate porta sulle strade della Sardegna è scritto sulla maglietta che veste ogni mattina: «Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo».

Giancarlo Labate si è allenato per questo appuntamento per sei mesi, alzandosi tutti i giorni alle 5.30 del mattino ed ha dovuto superare problemi fisici, che lo hanno portato ad affrontare e superare un intervento chirurgico ad un ginocchio il 16 maggio e la successiva delicata fase di riabilitazione.

Questo il programma completo con le dodici tappe, pubblicato sul profilo facebook, per seguire passo dopo passo questa straordinaria avventura:

I tappa – Mercoledì 25/09/2013: Calasetta – Pula km 85
La prima tappa è abbastanza semplice nei primi 40 km, cioè fino a Teulada dove la strada inizia a costeggiare alcune località balneari. Per questo motivo si affronteranno diversi saliscendi con pendenze anche del 10% e discese impegnative e con tornanti anche stretti. Arrivati a Santa Margherita di Pula la strada scende al livello del mare e rimane pianeggiante fino ad arrivare a Pula.

II Tappa – Giovedì 26/09/13: Pula – Solanas km 84
Anche questa tappa, come la precedente, è caratterizzata da una prima parte pianeggiante, da Pula a Capitana, e da una seconda fatta di saliscendi che portano fino a Solanas. La particolarità di questa tappa è il passaggio al Poetto che avverrà circa alle 10 del mattino.

III Tappa – Venerdì 27/09/13: Solanas – Muravera km 62
La tappa più corta del giro. Questa tappa è caratterizzata da una sola asperità da affrontare dopo 5 km dalla partenza con apice al 10 km. Da questo punto in poi la strada scende e spiana fino all’arrivo a Muravera molto probabilmente in anticipo rispetto alla tabella di marcia.
Per il pernottamento saremo ospiti del B&B Su Pasiu in via Speranza 8, a Muravera.

IV Tappa – Sabato 28/09/13: Muravera – Tortoli km 74,5
Tappa di trasferimento dopo le fatiche delle prime giornate una tappa quasi esclusivamente in pianura con solo qualche piccolo strappo con pendenze medie del 4%.
Per il pernottamento saremo ospiti dell’hotel l’Ulivo a Girasole.

V Tappa – Domenica 29/09/13: Tortoli – Dorgali – km 62,5
Sicuramente la tappa più difficile del giro. Si parte da Tortoli al livello del mare e, una volta arrivati a Lotzorai la strada inizia a salire inesorabilmente per 30 km con qualche tratto in pianura per riprendere fiato. Il tratto fino a Baunei è con pendenza costante al 6% con alcune punte al 9% mentre dopo Baunei la strada spiana un po’ per poi diventare decisamente difficile nel tratto finale della salita a Genna Silana a quota 1026 mt sul livello del mare. Da qui si affronta una discesa fatta di tornanti e di pendenze difficili tali da richiedere il massimo impegno. Si arriva a Dorgali, a quota 444. È plausibile che la tappa odierna non finisca entro le 6 ore di pattinaggio ma che richieda almeno un paio di ore in più del previsto.

VI Tappa: – Lunedì 30/09/13: Dorgali – San Teodoro km 83,8
La tappa inizia con una lunga discesa di 22 km che porta fino a Orosei. Da questo momento in poi la tappa è pianeggiante a parte uno strappo finale poco prima di Santodoro con punte del 10%.
Saremo ospiti dell’Hotel Al Faro.

VII Tappa – Martedì 1/10/13: San Teodoro – Santa Teresa di Gallura – km 87
Tappa lunga ma con poche difficoltà. Il primo pezzo fino ad Olbia è pianeggiante con poche difficoltà. Gli unici tratti impegnativi si trovano poco prima e poco dopo Arzachena al km 34 e al km 50. L’arrivo a Santa Teresa di Gallura non presenta grosse difficoltà.
Saremo ospitati dagli hotel Marinaro e da Cecco.

VIII Tappa – Mercoledì 2/10/13: Santa Teresa di Gallura – Castelsardo km 70
La tappa presenta un percorso semplice fino a Baia Vignola dopodiché la strada inizia a salire e per 30 km si affrontano alcuni saliscendi con difficoltà media. Alla fine ci sono 10 km di pianura prima di affrontare l’ultima salita della giornata che porterà a Castelsardo a quota 185mt sul livello del mare.
Qui verremo ospitati dalla locanda Pinna

IX Tappa – Giovedì 3/10/13: Castelsardo – Alghero km 69,3
Tappa quasi esclusivamente in pianura con passaggio da Porto Torres. Sicuramente una tappa di preparazione alla tappa successiva in quanto è relativamente corta e con pendenze scarse.
Qui ci darà accoglienza il B&B Boipeba

X Tappa – Venerdì 4/10/13: Alghero – Cuglieri km 64,2
Nonostante la tappa sia un po più corta delle altre risulta molto impegnativa in quanto ci sono da affrontare due salite con discrete pendenza (max: 9%). La prima ascesa inizia dopo 15 km da Alghero ed è lunga 13 km con alcuni saliscendi. La seconda ascesa inizia al 47 km all’altezza di Sa Lumenera. Questa salita, sicuramente più impegnativa porta a quota 450 mt sul livello del mare e finisce a Cuglieri, dopo 18 km di salita.
Ancora senza alloggio per la notte.

XI Tappa – Sabato 5-/10/13: Cuglieri – Guspini km 87
La tappa prevede una discesa iniziale con punte del 6% con qualche tornante, soprattutto nel tratto iniziale, fino ad arrivare Sante Caterina dopodiché è previsto qualche saliscendi fino a Riola Sardo. Dopo la strada è per lo più pianeggiante fino a pochi chilometri da Guspini dove è prevista una leggera ascesa.
Nell’ultima tappa notturna verremo ospitati dal B&B Il Ginepro Dormiente.

XII Tappa – Domenica 6/10/13: Guspini – Carbonia km 71,4
La tappa è caratterizzata da molti tratti pianeggianti o qualche piccola elevazione nell’ordine del 2% max quindi con basse difficoltà generali. È la tappa conclusiva che porterà a Carbonia, passando da Via Gramsci, con arrivo in Piazza Roma, presumibilmente per le ore 12.00 / 13.00.

Le fotografie allegate sono state scattate da Fabio Murru nel corso della prima tappa.