18 November, 2024
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Giancarlo Maria Brigantini

Mons. Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano, già vescovo di Locri, sarà l’ospite testimone che parteciperà, quest’anno, alla XXIX Marcia della Pace che si svolgerà a Carbonia il 30 dicembre prossimo.

Lo ha annunciato don Angelo Pittau, ideatore e promotore della Marcia della Pace fin dalle sue origini, e direttore della Caritas di Ales-Terralba nel corso della conferenza stampa nella sede della Caritas di Cagliari.

Presente anche don Marco Lai, direttore della delegazione regionale della Caritas, l’incontro con la stampa è servito a presentare i dettagli di una Marcia che, «fin degli anni ’80, (la prima si svolse a Sardara nel 1987 e il testimone fu mons. Antonio Riboldi vescovo di Acerra) ha assunto la caratteristica di “mettere assieme” realtà diverse che magari facevano, e forse ancora oggi, fanno fatica a dialogare fra loro. «Se rafforziamo questo nostro stare insieme – ha precisato don Angelo Pittau costruiremo cultura, lavoro, cittadinanza e pace».

Sono una quarantina le organizzazioni sociali, di categoria, sindacali, istituzionali e di volontariato che hanno aderito alla Marcia e fanno parte del Comitato organizzativo.

Fra questi, vale citare il patrocinio del Consiglio regionale della Sardegna, della Giunta regionale, l’intensa collaborazione attiva del comune di Carbonia, e nei giorni scorsi è pervenuta anche l’adesione della pastora della Chiesa Evangelica Battista di Cagliari, Cristina Arcidiacono, e quella di Carbonia e Sulcis, pastora Elizabeth Green.

Lo slogan della marcia ricalca il tema del messaggio di papa Francesco per la 49.a Giornata mondiale della Pace “Vinci l’indifferenza e conquista la Pace”, del 1 gennaio 2016, messaggio reso pubblico nei giorni scorsi e inviato a tutti i potenti della terra in cui l’incipit è quello che il Santo Padre chiama Globalizzazione dell’indifferenza”, un atteggiamento pericoloso e che mette a rischio la pace nel mondo in particolare per quella che viene definita “una terza guerra mondiale a pezzettini” capace di accentuare la forbice fra nazioni ricche e nazioni povere e dove la ricerca sfrenata del benessere non fa altro che consumare il territorio; quello che il cristiano definisce “il creato”.

La scelta di fare la Marcia a Carbonia non è casuale, come non è casuale l’itinerario che dalla Grande Miniera di Serbariu raggiungerà Piazza Roma percorrendo via Antonio Gramsci, politico intellettuale sardo che nei suoi scritti politici e sociali ha spiegato bene il significato di “indifferenza”.

La città mineraria prima significava “lavoro e benessere” per tantissima gente, oggi, invece, è l’emblema del “non lavoro”, della disoccupazione, della devastazione del territorio, della povertà. E la Marcia, che partirà alle 15.00 da Serbariu vuole essere la speranza per questo territorio, ma speranza anche per tutta la Sardegna e per le zone interne che vivono un disagio sociale che non consente di trovare la pace.

La Marcia si rivolge in modo particolare ai giovani e per loro, già dalla mattina del giorno 30 dicembre, sono previsti tre workshop di confronto, ciascuno dei quali svilupperà uno dei temi fra lavoro, povertà e ambiente, che sono gli argomenti scelti dal comitato promotore per coscientizzare le persone alla necessità di avere la Pace.

«La novità di quest’anno – ha spiegato poi don Marco Lai – è che la Marcia assurge a livello regionale».

Dopo 29 anni di impegno da parte della Caritas di Ales-Terralba, infatti, i promotori hanno considerato che era necessario fare un salto di qualità e coinvolgere tutta la parte sana della società sarda per ridare speranza ad una regione che più delle altre soffre il disagio della mancanza di lavoro, della crisi che ha colpito i nostri territori e che vanta il triste primato della regione più povera d’Italia.

E questa speranza ha come testimone mons. Giancarlo Maria Bregantini, unico prete-operaio d’Italia a diventare vescovo.

Mons. Bregantini, quando guidava la chiesa di Locri comminò la scomunica verso gli uomini della ‘ndrangheta e da questi subì la minaccia di morte perché aveva incentivato e promosso, attraverso il Progetto Policoro voluto dalla Conferenza episcopale italiana a sostegno dell’occupazione nel sud Italia, numerose cooperative di lavoro per giovani, togliendo manovalanza alla criminalità organizzata.

E sarà proprio mons. Bregantini a chiudere, con il suo intervento in Piazza Roma a Carbonia, la XXIX Marcia della Pace.

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Il Papa Francesco copia

Si terrà a Carbonia il 30 dicembre 2015 la XXIX edizione della Marcia della Pace. La Marcia, promossa come ogni anno dalla Diocesi di Ales Terralba, è organizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Carbonia e con i soggetti promotori. Un apporto fondamentale è dato dal mondo dell’Associazionismo del territorio.

Come negli anni passati, anche per l’edizione 2015, è prevista l’adesione di tutta la Sardegna, unita dal desiderio di un mondo di pace e di una società giusta e solidale.

Quest’anno la Marcia giunge in un momento molto delicato, che ha portato Papa Francesco a dire “Siamo dinanzi ad una Terza guerra mondiale subdola e amara”. Non si possono neppure più contare, ormai, le nazioni in guerra con altre nazioni e le regioni devastate da lotte fratricide.

Il tema della XXIX marcia è “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”, in un mondo in cui l’indifferenza, frutto dell’individualismo esasperato, sta creando atroci disuguaglianze. Per questo, tutti insieme, dobbiamo contrastare l’indifferenza nei confronti della povertà, della mancanza di lavoro e della distruzione del territorio sardo.

Alla Marcia parteciperà mons.Giancarlo Maria Bregantini, attualmente Arcivescovo di Campobasso e già vescovo di Locri, nella Locride. Nella sua esperienza personale mons. Bregantini ha testimoniato l’amore per la giustizia, dando speranza ai giovani, coraggio alle popolazioni, rischiando e pagando di persona per il suo impegno.

«È un grande onore per Carbonia ospitare una Marcia che richiama valori che fanno parte del Dna identitario della nostra città e dei suoi abitanti – dicono il sindaco Giuseppe Casti e il vicesindaco Maria Marongiu -. Giustizia sociale, pace, lotta all’indifferenza e alla povertà e solidarietà sono una costante dei circa 80 anni della nostra storia. Carbonia è una città che, più volte, ha vissuto momenti drammatici, per il suo equilibrio economico e sociale, che lasciavano pensare alla sua fine. Grazie all’impegno dei suoi cittadini, invece, è rinata dalle macerie del sistema produttivo minerario ed ha conosciuto l’avvio di nuovi percorsi di sviluppo economico, etico e morale. Carbonia ancora resiste alla crisi ed è una Città viva, attiva e solidale. Per questo motivo, oltre a ringraziare gli organizzatori per aver scelto la nostra città – concludono Giuseppe Casti e Maria Marongiu -, invitiamo tutti i cittadini, le istituzioni e le associazioni a partecipare a questo importante momento d’incontro e costruzione di pace.»