5 November, 2024
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Oreficeria, tessile, ceramica. Persino la lavorazione del rame, con l’ultimo ramaio sardo. L’artigianato artistico della Sardegna sarà esposto a Lanusei questo weekend, durante il festival Culurgionis d’Ogliastra IGP nella mostra-mercato curata dalla Cna Artistico e Tradizionale della Sardegna. Sarà l’orafo di Bari Sardo Giancarlo Moi a mettere a disposizione il “Culurgione d’argento” in palio nella gara di chiusura dei Culurgionis.

NOME IMPRESA

SETTORE

COMUNE

ARBATES

TESSUTI

TORTOLI’

PIANETA SARDEGNA

MONILI CERAMICA

CAGLIARI

MOI GIANCARLO

GIOIELLI

BARISARDO

CARTA DANILO

CERAMICHE

TORTOLI’

PIRAS ROSALBA

BORSE/TESSUTI/ACCESSORI

SAN VERO MILIS

PITZALIS LUIGI

RAME

ISILI

FILONZANA

TESSUTI/ACCESSORI CASA

SAMUGHEO

Le schede dei principali singoli espositori 

SARDEGNA GIOIELLI DELLO STILISTA ORAFO GIANCARLO MOI

L’oreficeria è rappresentata dallo stilista orafo di Barisardo Giancarlo Moi che, oltre al Culurgione d’argento (adagiato su un cestino fatto a mano in filigrana e progettato per l’occasione) e premio per la comunità più veloce a chiudere i Culurgionis domenica, presenterà anche una collezione di gioielli dedicata ai Taki e all’Ogliastra. La storia di Giancarlo Moi orafo inizia da lontano. Si diploma come orafo modellista e incisore presso la scuola di Arte e Mestieri di Vicenza e perfeziona le proprie abilità lavorando per diverse aziende orafe vicentine. Maturata l’esperienza oltre Tirreno Moi rientra in Sardegna dove decide di imparare, da autodidatta, le tecniche di lavorazione della filigrana, cimentandosi con passione nella ricerca, riproducendo fedelmente i gioielli della tradizione e sperimentando contemporaneamente nuove loro interpretazioni. Dal 1984 è titolare di un laboratorio orafo specializzato nella produzione di gioielli tradizionali sardi. Il vasto patrimonio di esperienze acquisite, unito alla costante ricerca di nuove soluzioni tecnologiche e stilistiche lo ha portato a sviluppare nel corso degli anni diverse linee che reinterpretano in modo originale i modelli tipici della tradizione orafa sarda. Le tecniche dell’oreficeria classica, apprese attraverso l’esperienza maturata nei laboratori orafi vicentini, sono praticate con grande perizia e maestria. Particolare è il processo produttivo studiato per realizzare la linea INKORO, dove l’arte tradizionale della filigrana è abilmente abbinata all’oreficeria moderna.

PIANETA SARDEGNA DI ASSUNTA PIETRINA CONGIU

Assunta Pietrina Congiu inizia il suo percorso artistico all’Istituto Statale d’Arte di Oristano, interessandosi alla ceramica e recuperando le tradizioni della sua famiglia oristanese, approfondendole con lo studio e la sperimentazione di tecniche artistiche e scultoree. Appassionata della cultura sarda arcaica, la Congiu utilizza il mezzo plastico per far rivivere, in modo innovativo, simbologie della civiltà nuragica e prenuragica, cariche di forti suggestioni. Nel suo laboratorio Pianeta Sardegna, a Cagliari, produce gioielli in ceramica, modellati e decorati a mano. Oggetti unici e preziosi che seguono linee di ricerca creativa e accurati studi della simbologia. Dettagli sempre diversi nei pendenti che riprendono temi tratti da culti arcaici come quello della Dea Madre, simbolo del femminile, oppure del toro, su boe, simbolo di forza e virilità. Diversa ispirazione hanno i ciondoli con motivi tratti dal consistente repertorio iconografico della tradizionale locale. Il fiore della vita rielabora la rosetta realizzata ad intaglio sulle casse lignee nuziali, mentre altri richiami compositivi rimandano alla tradizione orafa in filigrana e pietre, ricca di connotazioni benauguranti e scaramantiche. Interamente modellati a mano, i monili dell’artigiana si distinguono per la brillantezza delle decorazioni realizzate con lavorazioni al terzo fuoco e con l’impiego di smalti, vetrine e lustri madreperlati, ulteriormente impreziositi da sottili pennellate in oro brillante al 12% e platino. 

ARTE CERAMICA ASKÒS FOGHESU DI DANILO CARTA

La ceramica artistica è rappresentata anche da Danilo Carta, artigiano di Perdasdefogu. I suoi lavori spaziano dalle terrecotte alla porcellana, con una particolare passione per la ceramica raku. Ha partecipato a svariati eventi in Italia e all’estero, ricevendo menzioni speciali in concorsi di ceramica. Invitato a Simposi Internazionali sulla Ceramica e organizzatore del 1° Simposio di Ceramica Artistica d’Ogliastra a Perdasdefogu nel 2006, espone le sue opere in musei e collezioni private sia in Italia che all’estero. 

LUIGI PITZALIS: L’ULTIMO RAMAIO SARDO

Nella sua bottega di lavorazione del rame ad Isili Luigi Pitzalis e suo figlio Paolo sono gli unici custodi rimasti in Sardegna, di un importante tassello della tradizione artigianale in Sardegna. Nella cultura locale i ramai di Isili erano rinomati in tutto il territorio per la caratteristica produzione di pentole e utensili da cucina, preziosi elementi da corredo sempre esposti alle pareti dell’ambiente domestico come segno di valore estetico e ricchezza. La produzione di Luigi Pitzalis è composta da utensili per la cucina (pentole, grandi caldai, accessori e tegami di diversa natura) che riportano le forme tipiche della tradizione sarda. Con il rinnovato interesse rivolto alla cottura e preparazione delle pietanze, l’artigiano rilancia un sofisticato ed antico metodo locale, su pratu de cassa, particolare tegame per la cottura lenta che conserva proprietà e sapori dei cibi. Alla produzione tradizionale si accostano le lavorazioni decorative per ambienti come coperture e finiture per cappe e camini oltre pannelli e quadri lavorati a sbalzo. 

FILONZANA DESIGN

Il tessile è rappresentato da filonzana.design. L’azienda di Samugheo, nata ispirandosi alla famosa maschera sarda de sa Filonzana, affianca la tradizione della tessitura artigianale sarda ad un design moderno e innovativo. Risultato di questo connubio sono dei prodotti di neo-local design, versatili e personalizzabili, realizzati interamente a mano, dai tessuti alle finiture. Per questo ogni pezzo di filonzana.design è unico. 

ERREDIROSALBA DI ROSALBA PIRAS

Ancora tessile con Rosalba Piras di San Vero Milis. Appassionata di cucito, dopo tanti anni di gavetta e collaborazioni con stilisti ha deciso di aprire il suo laboratorio artigianale. Negli ultimi anni si è dedicata per lo più alla creazione di borse, cercando di mixare tessuti tipici della tradizione sarda con altri materiali come il giunco, utilizzato nel suo paese per la raffinata cestineria o, comunque, cercando di valorizzare i meravigliosi disegni delle tessiture sarde. “Mi piace pensare che chi indossa le mie creazioni sia legato alla Sardegna e voglia contraddistinguersi acquistando un prodotto artigianale fatto a mano che riporta alla tradizione”.

I TESSUTI IN FIBRA NATURALE DI ARBATES

Azienda tessile di Lotzorai con punto vendita a Tortolì, produce tessuti artistici sardi e arredamento per la casa e strutture ricettive utilizzando solo fibre naturali, soprattutto cotone e lino.

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E’ finalmente arrivata l’autorizzazione a marchiare i Culurgionis d’Ogliastra. La comunicazione ufficiale della società di certificazione che per conto del Ministero ha seguito l’iter per il riconoscimento del marchio di Identificazione geograficamente protetta è la buona notizia che accompagnerà la seconda edizione del Festival “Culurgionis d’Ogliastra IGP” in programma a Lanusei sabato 1 e domenica 2 dicembre.

«Questo logo consentirà di comunicare al mondo intero che c’è una zona in Europa, in Italia, in Sardegna, di cui prima forse non tutti conoscevano l’esistenza, dove si produce una pasta fresca ripiena unica al mondo – hanno spiegato questa mattina a Cagliari i rappresentanti del Comitato promotore durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento -. I Culurgionis d’Ogliastra saranno quell’elemento che passando per i menu dei ristoranti, passando per le confezioni di prodotto, passando per gli elenchi dei prodotti a denominazione europea, porteranno il nome dell’Ogliastra ovunque.»

La denominazione Culurgionis d’Ogliastra Igp era stata registrata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 29 settembre 2016 dopo oltre un decennio di lavoro e un iter istruttorio lunghissimo che ha superato le valutazioni provenienti dal territorio, dalla Regione Autonoma della Sardegna, dal ministero delle Politiche agricole e in ultima battuta dall’Unione europea, passando al vaglio di enti, professionisti, esperti, cultori della materia.   

L’evento di Lanusei – finalizzato a promuovere un marchio che rappresenta l’Ogliastra e la Sardegna – servirà a fare il punto su un comparto strategico per l’economia sarda che avrà importanti ricadute dal marchio Igp, logo di cui potranno fregiarsi non soltanto i laboratori di pasta fresca dell’areale di produzione, ma anche i ristoranti, le aziende agrituristiche, il comparto turistico e quello primario.

Molto però c’è ancora da fare perché la Sardegna è ancora la Cenerentola d’Italia per numero di denominazioni: solo 8 tra Dop e Igp contro le 42 dell’Emilia Romagna, le 36 del Veneto, le 33 della Lombardia. Un dato che fa sorgere spontaneamente la domanda: le altre regioni hanno veramente un patrimonio gastronomico superiore al nostro o forse sono solo più capaci di noi nel valorizzarlo? L’esperienza su questo ed altri prodotti, non ultime le Seadas, il Pistoccu ed il Pane Carasau evidenzia, infatti, la atavica difficoltà dei produttori sardi di fare rete e mettersi insieme.

La produzione di Culurgionis in Ogliastra. Ogni anno in Ogliastra si producono 7.200 quintali di Culurgionis (600 quintali al mese circa) per un fatturato di circa 4 milioni e mezzo/5 milioni. Complessivamente in Sardegna si importa la pasta secca e si produce soprattutto la pasta fresca. Mediamente i sardi consumano circa 22 chili di pasta all’anno contro una media di 23,50 del resto d’Italia dove complessivamente vengono prodotte oltre tre tonnellate di pasta ogni anno per un volume d’affari di 4.735 milioni di euro.   

La pasta in Italia

 

Tonnellate

Milioni di euro

Produzione

3.361.218

4.735

Esportazioni

1.935.905

2.160

Consumi totali

1.425.313

 

Consumo pro capite (kg)

23,50

 

 Anno:2017

Fonte: Cna Alimentare Sardegna

«Avendo il nome dell’Ogliastra nella denominazione i Culurgionis ogliastrini possono diventare simbolo e lasciapassare per far conoscere universalmente questa meravigliosa provincia al mondo – hanno spiegato i rappresentanti del comitato -. Ci sono enormi potenzialità di sviluppo legate a questo prodotto se solo si avrà la capacità di mettere in moto una serie di sinergie tra gli operatori, tra i soggetti pubblici e quelli privati. “Culurgionis ogliastrini” da oggi può far rima con lavoro, impresa, sviluppo locale, promozione, turismo, affermazione di identità e cultura ogliastrina, e molte altre cose ancora. Questo è quello che ci auguriamo. Questo è quello che era in animo ai produttori, quando hanno iniziato il lungo e travagliato iter della richiesta di denominazione

Il programma del Festival “Culurgionis d’Ogliastra IGP”

La seconda edizione del Festival – organizzato anche quest’anno dal Comitato promotore  in collaborazione con Cna, Confartigianato, Banco di Sardegna, Pastaria, Camera di Commercio di Nuoro, Regione Autonoma della Sardegna, Comune e Pro Loco di Lanusei e comune di Arzana (ai quali si stanno aggiungendo i Comuni e le Pro Loco dell’intero areale di produzione dei Culurgionis) – ha lo scopo di far conoscere nel mondo un marchio che rappresenta l’Ogliastra e la Sardegna in tutto il mondo proponendo ai visitatori, insieme alla pasta e al vino tipici, tutte le peculiarità del territorio ogliastrino: cultura, storia, artigianato artistico, archeologia e paesaggi mozzafiato.

Il convegno nazionale. Il festival si aprirà sabato 1° dicembre (ore 10, cineteatro Tonio Dei) con il convegno dal titolo “La pasta apripista verso i mercati glocali” al quale parteciperanno Luigi Polizzi (dirigente Ministero Politiche Agricole), Giuseppe Melis (docente Università di Cagliari, dipartimento Economia Aziendale), Fabio Fontaneto (imprenditore della pasta e presidente di APPAFRE), Agostino Cicalò (presidente Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Nuoro), Giangiacomo Ibba (presidente nazionale CRAI) e Mauro Rosati (direttore generale QUALIVITA). Modera il convegno Incoronata Boccia, giornalista di Rai 3.

Le degustazioni. Durante la due giorni saranno presenti 13 stand per la degustazione lungo il centro storico di Lanusei dove verranno rappresentati i paesi Ogliastrini, ognuno dei quali proporrà i Culurgionis secondo le proprie ricette tipiche. Si potranno degustare diverse tipologie di prodotto con diversi tipi di preparazione (anche fritti, arrosto e conditi con la bottarga). Un ticket di 10 euro darà diritto a tre degustazioni e un bicchiere di vino. Saranno inoltre presenti gli stand dei prodotti della filiera (farina, aromi, patate, formaggio, olio) e le cantine storiche di Lanusei per una degustazione dei vini locali.

La Mostra-mercato dell’artigianato artistico. Durante il festival sarà visitabile una mostra-mercato curata dalla Cna Artistico e Tradizionale della Sardegna con i prodotti di aziende dell’artigianato artistico provenienti da tutta l’isola. Nel museo civico F. Ferrai sarà inoltre presente una mostra sulla filiera dei Culurgionis d’Ogliastra organizzata dalla associazione Agugliastra.

La gara di chiusura dei Culurgionis. Durante la manifestazione è prevista una gara di chiusura dei Culurgionis che si baserà sul tempo di chiusura e sulla qualità della caratteristica “spighitta”, fatta rigorosamente a mano e ottenuta pizzicando i due lembi della pasta sino a sigillarli completamente (simbolo dei riti primitivi di ringraziamento per la fertilità della terra). Sono previste due sezioni: una è riservata a tutti e l’altra solo ai rappresentanti dei comuni o delle Pro Loco. Al primo arrivato della seconda sezione sarà assegnato il Culurgione d’argento, trofeo appositamente realizzato dal maestro e stilista orafo di Barisardo Giancarlo Moi e adagiato su un cestino in filigrana fatto a mano, sempre in argento. Il premio sarà consegnato temporaneamente al comune vincitore che potrà tenerlo fino alla prossima edizione del festival. Il comune che vincerà per tre edizioni il Culurgione d’argento potrà detenerlo definitivamente (come avveniva inizialmente nella coppa del mondo di calcio).

Culurgiones gluten free. Uno dei tredici padiglioni per la degustazione sarà dedicato ai Culurgionis senza glutine per chi soffre di celiachia. Una azienda di Tortolì fornirà una ricetta base dedicata alle persone che soffrono di questo sempre più comune disturbo alimentare.