22 November, 2024
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Sono finalmente disponibili i dati ufficiali sui ritardi nei pagamenti in agricoltura. I documenti sono arrivati in mattinata sul tavolo della Quinta commissione del Consiglio regionale convocata dal presidente Piero Maieli. A fornirli il commissario straordinario di Argea Patrizia Mattioni.

Sono 51.407 le pratiche pregresse del Piano di sviluppo rurale nelle varie misure alle quali si aggiungono altre 38.121 pratiche da istruire per la campagna 2019 per le sole misure a “superficie” e “benessere animale”. Una mole di lavoro impressionante alla quale Argea, agenzia delegata all’attività istruttoria, non riesce più a far fronte con il personale attualmente a disposizione.

«Mancano all’appello 128 unità – ha spiegato il commissario Patrizia Mattioni – 64 da destinare al disbrigo delle pratiche sulle misure strutturali e i Gal.»

Attualmente Argea dispone di 430 dipendenti che pur lavorando a pieno ritmo (con circa 45mila pratiche istruite al 31 ottobre 2019) si trovano sui tavoli un arretrato ormai fuori controllo.

Per risolvere questa situazione di emergenza da alcune settimane la Commissione “Attività produttive” ha avviato un tavolo di confronto con gli assessori all’agricoltura e al personale e con i commissari delle agenzie agricole. Tavolo allargato questa mattina anche ai rappresentanti delle associazioni di categoria.

«Questa è l’emergenza delle emergenze – ha detto il presidente della Commissione Piero Maieli – è necessario fare fronte comune per individuare una via d’uscita e dare così riposte al mondo delle campagne.»

Una piccola boccata di ossigeno potrebbe arrivare da Laore. L’agenzia ha offerto la sua disponibilità ad accollarsi le 18.914 pratiche (tra pregresse e attese) relative agli aiuti regionali per calamità naturali, interventi a sostegno del comparto ovicaprino, acquisto di riproduttori bovini, filiera del grano duro, aiuti in conto interessi alle imprese per prestiti ed ammortamenti. Per affrontare questa partita e risolverla entro il 2020, data in cui i soldi per le calamità non saranno più disponibili, servirà una squadra di 22 persone: «Noi siamo a disposizione ha detto il commissario Gianfranco Casu – chiederemo ai nostri dipendenti di aderire su base volontaria al progetto mettendo a disposizione un incentivo economico». Un’altra soluzione tampone potrebbe essere quella dell’apertura delle procedure di mobilità interna con il reclutamento di nuove figure dagli enti regionali e dal sistema-Regione. Su questo punto è arrivata l’apertura del capo di gabinetto dell’assessorato regionale degli Affari generali Alessio Zanzottera: «C’è la nostra disponibilità – ha detto – ma occorre prima verificare la fattibilità giuridica ed economica dell’operazione».

Tramontata, invece, l’ipotesi di esternalizzazione del lavoro ricorrendo a un pool di esperti e professionisti. «E’ vietato dalla normativa europea – ha spiegato l’assessore all’agricoltura Gabriella Murgia – si potrebbe invece pensare a una struttura di supporto per l’attività istruttoria sugli aiuti regionali chiedendo la collaborazione agli ordini professionali. Questo per risolvere l’emergenza. Il problema va però affrontato strutturalmente, è tempo di pensare al reclutamento di nuove figure aprendo le procedure concorsuali.»

«La situazione va affrontata subito e con decisione – ha aggiunto il presidente Piero Maieli – non è pensabile che agricoltori e pastori debbano attendere ancora anni per vedere concluse le loro pratiche. Una soluzione potrebbe essere quella di attivare più “unità di progetto” riferite a singole misure. Verificheremo anche questa possibilità. Tutte le strade devono essere percorse.»

Soddisfatti i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura e Copagri per l’iniziativa della Commissione: «Finalmente ragioniamo su dati certi – ha detto il presidente di Coldiretti Battista Cualbu – i soldi che arrivano dal Psr sono la liquidità delle nostre imprese. Senza, non si può andare avanti. In mancanza di questi denari i pastori non riusciranno a portare avanti nemmeno la vertenza sul prezzo del latte perché saranno costretti a svendere il loro prodotto».

Apprezzamento per l’approccio scelto anche dal direttore di Copagri Pietro Tandeddu: «Serve chiarezza e trasparenza – ha detto – sarebbe opportuno capire anche perché si sono accumulati tutti questi ritardi e procedere a una valutazione sulla produttività delle strutture di Argea».

Rapidità nella ricerca di una soluzione ha invocato anche il direttore di Confagricoltura Maurizio Onorato: «Il tempo stringe – ha detto – alcune misure sono in scadenza. Per risolvere l’emergenza servirebbe una task force di 250 persone»

Sulle via da seguire per arrivare a una soluzione hanno espresso parere favorevole anche i rappresentanti dell’opposizione. Per Gigi Piano (Pd) la vera sfida è la velocità nelle risposte, “il mondo delle campagne non può più attendere”, mentre Elena Fancello (Misto) ha chiesto una verifica trimestrale sullo stato di avanzamento delle pratiche del Psr.

Emanuele Cera (Forza Italia), infine, ha ricordato la drammatica situazione delle campagne chiedendo risposte rapide e certe.

Al termine della seduta, il tavolo di confronto si è spostato a Villa Devoto dove i rappresentanti delle associazioni di categoria e i commissari Argea, accompagnati dal presidente Piero Maieli, hanno incontrato il presidente della Regione Christian Solinas.

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69mila pratiche arretrate, delle quali 45mila in scadenza a giugno 2020. Una mole di lavoro insostenibile per gli impiegati di Argea. Il ritardo nei pagamenti dei premi previsti dalle misure del Piano di sviluppo rurale rischia di far perdere al mondo delle campagne un’ingente quantità di risorse.

Una vera e propria emergenza da affrontare senza tentennamenti. Per questo il presidente della Commissione “Attività produttive” Piero Maieli ha deciso di convocare un incontro urgente in Consiglio regionale. Presenti gli assessori regionali all’agricoltura e al personale e i commissari straordinari delle agenzie per l’agricoltura Argea e Laore.

Il commissario di Argea Patrizia Mattioni ha definito preoccupante la situazione dell’agenzia: «Le nuove funzioni di organismo pagatore hanno determinato nuovi carichi di lavoro con esiti negativi sull’attività istruttoria. Le pratiche sono ferme perché Argea non ha il personale sufficiente ad espletarle: su una pianta organica di 580 unità i lavoratori in servizio sono 423. L’agenzia ha elaborato un piano per l’integrazione del personale con 50 nuovi ingressi che però è stato vanificato dall’uscita di altri 44 lavoratori in età da pensione. Serve un intervento straordinario per permettere di risolvere una situazione molto complicata. Per evadere le pratiche arretrate c’è bisogno di un centinaio di persone».

La soluzione proposta dalla Giunta è quella prevista da una delibera approvata a settembre: «Diamo la priorità alla mobilità interna del personale delle agenzie agricole – ha detto l’assessore al personale Valeria Satta – in seconda battuta potremmo prevedere un bando rivolto ai lavoratori degli enti o delle altre agenzie regionali ed infine una richiesta rivolta ai dipendenti della Regione. Credo che il nostro obiettivo primario debba essere quello di reclutare le risorse necessarie tra i 1500 lavoratori delle agenzie regionali». D’accordo sulla soluzione interna anche l’assessore all’agricoltura Gabriella Murgia che ha  proposto anche un trasferimento di competenze tra agenzie: «Le pratiche sul Feamp, i fondi europei per la pesca, potrebbero passare da Argea a Laore – ha detto Gabriella Murgia – oggi questo settore è uno dei più impegnativi per Argea, un passaggio di consegne libererebbe importanti risorse umane».

D’accordo sulla soluzione interna anche il presidente della Commissione Piero Maieli che però ha suggerito anche una via alternativa: «Oltre la metà delle pratiche arretrate scadranno a giugno – ha sottolineato Piero Maieli – il rischio di perdere i fondi è concreto con conseguenze gravissime per tutti gli operatori del comparto agropastorale. Sono favorevole alla mobilità interna ma se non dovessimo individuare una soluzione rapida occorre pensare ad altro. Una via alternativa potrebbe essere quella dell’esternalizzazione del servizio coinvolgendo i Caf e i Caa territoriali. Per evadere una pratica servono circa 40 euro, comprensiva delle assicurazioni, con uno stanziamento di 2,8 milioni si chiuderebbe la partita delle 69mila pratiche in ritardo. Una terza possibilità è rappresentata dal coinvolgimento dei nuovi ingressi di Laore (ex dipendenti Aras) ma in questo caso la soluzione non sarebbe rapidissima».

Sulla proposta del presidente Piero Maieli gli assessori Gabriella Murgia e Valerio Satta hanno preso l’impegno per una verifica giuridica sulla fattibilità dell’operazione ribadendo però che la prima opzione rimane quella della soluzione interna.

Sul coinvolgimento dei lavoratori ex Aras nessuna opposizione da parte del Commissario di Laore Gianfranco Casu: «Ci siamo già confrontati con i sindacati su un possibile coinvolgimento di nostre risorse prevedendo anche un piccolo incentivo – ha detto Gianfranco Casu – ciò però sarebbe possibile solo per gli ultimi mesi del 2019».

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Giorgio Oppi (Udc), Emanuele Cera (Forza Italia), Gigi Piano e Salvatore Corrias (Pd). Da tutti è arrivato l’invito a fare presto per trovare una soluzione rapida. Oppi ha chiesto espressamente ai commissari di avere dati più precisi sui tempi e sulle risorse necessarie per l’espletamento delle pratiche. Stessa richiesta da Gigi Piano e Emanuele Cera che hanno invocato interventi urgenti mentre Salvatore Corrias ha auspicato un maggiore coinvolgimento dei territori per una migliore gestione delle pratiche e degli interventi da effettuare con le misure del Psr.

Invito raccolto dal presidente Piero Maieli che ha chiesto ai commissari di Argea e Laore di lavorare a un piano operativo con una valutazione dettagliata delle risorse necessarie a chiudere la partita nel più breve tempo possibile. «Abbiamo deciso di aggiornare l’incontro alla prima data utile che potrebbe essere il 12 o il 13 novembre – ha detto Piero Maieli – la situazione è critica e non possiamo stare a guardare».