21 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha dato il via libera alla legge di semplificazione nell’ultima seduta dell’anno.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con gli articoli e gli emendamenti del Disegno di legge n. 542/A – Legge di semplificazione 2018.

Il Consiglio ha approvato i primi 21 articoli del testo, alcuni dei quali sono stati modificati dopo il voto favorevole ad emendamenti collegati.

In particolare, il testo dell’Art. 2 è stato modificato dagli emendamenti n. 27 (Lotto e più) e 28 (Tendas e più) sulla somministrazione di alimenti e bevande nell’accoglienza straordinaria presso le strutture agrituristriche.

Il testo dell’art. 6 è stato soppresso dopo l’approvazione dell’emendamento n. 17 (Comandini e più).

Il testo dell’art. 7 è stato modificato dall’emendamento n. 13 (Giunta) sulle trasformazioni del bosco e gli elementi selvicolturali, dall’emendamento collegato n. 36 (Cocco Daniele e più) sui requisiti per ricoprire l’incarico di commissario liquidatore dei consorzi Zir, e n. 14 (Giunta) sulla nozione di bosco estesa alle aree coperte da cisto per più del 20%.

Il testo dell’art.18 è stato modificato dall’emendamento n. 22 (Comandini e più) sulla disciplina delle dotazioni di parcheggi compresi nelle categorie funzionali urbanisticamente rilevanti.

L’art. 19 è stato modificato dall’emendamento n. 5 (Giunta) che riguarda le conferenze di co-pianificazione Regione-Enti locale nell’iter dei Piani urbanistici comunali, e dagli emendamenti all’emendamento n. 47 (Giunta) sul coordinamento degli atti amministrativi affidato alla Giunta, e n. 41 (Giunta) sui termini di 90 giorni per il coordinamento degli atti. Inoltre è stato approvato l’emendamento n. 6 (Giunta) sulle procedure ed i termini per l’approvazione dei Piani urbanistici comunali, collegato agli emendamenti all’emendamento n. 43 (abrogazione del comma 6 dell’emendamento principale), n. 42 (Giunta) sui termini per l’entrata in vigore, n. 44 (definizione delle varianti non sostanziali). Approvato anche l’emendamento n. 7 (Giunta) sulla semplificazione delle procedure per l’adeguamento dei Piani urbanistici comunali al Piano paesaggistico regionale.

L’art. 20 è stato modificato dall’emendamento n. 8 (Giunta) sul ruolo delle Unione dei Comuni in materia urbanistica e paesaggistica, n.9 (Giunta) sulla composizione degli organi consultivi ed il ruolo del Comitato tecnico dell’urbanistica in materia di adeguamento dei Piani urbanistici al Piano paesaggistico regionale, n. 10 (Giunta) sul controllo degli atti degli Enti locali in materia di pianificazione urbanistica e sui termini per l’adozione definitiva dei Piani, che passano da 90 a 30 giorni per effetto dell’approvazione di un emendamento orale del capogruppo del Pds Gianfranco Congiu.

Inoltre, in collegamento con l’emendamento n.10 sono stati approvati anche gli emendamenti n. 50 (pareri di coerenza), n.47 (coordinamento degli atti) e n.45 (conferenza di co-pianificazione).

L’art.21 è stato modificato da un emendamento orale dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu sul regolamento edilizio-tipo dei Comuni.

E’ stato approvato l’articolo 22 e anche il 23 con gli emendamenti 18, 19, 11 e 38. Invito al ritiro per 31, che è stato appunto ritirato.

Approvati gli articoli il 24 e il 25 e il 26 con gli emendamenti 12 e 40 sui nuovi contratti di immobili regionali ad uso non abitativo.

Via libera senza emendamenti anche agli articoli 27, 28, 29 e 29 bis, 30, 30 bis.

Sull’articolo 30 ter l’Aula si è pronunciata favorevolmente sino al comma 5 compreso e  ha detto sì anche all’emendamento 26 (Lotto e più) che disciplina le strutture ricettive extralberghiere.

Sull’emendamento 32 all’articolo 33 l’on. Valerio Meloni (pd) ha annunciato il ritiro ma ha spiegato: “Mi rendo conto che sia altamente probabile il rischio di impugnazione da parte del governo statale ma deve essere chiaro a tutti noi che c’è un problema per le concessioni nelle aree di retr demanio dei luoghi che non sono riconosciuti come litorale urbano. Insomma, bisogna dare pari dignità a tutti i concessionari anche d’inverno: in alternativa è difficile ipotizzare l’allungamento di stagione e chiedere agli imprenditori di investire”.

Anche l’on. Eugenio Lai (Art. 1) si è detto contrario all’impianto normativo: «Con questo emendamento non avremmo inciso sulla cubatura ma solo sulla possibilità di offrire servizi e garantire occupazione, soprattutto nell’area del litorale cagliaritano».

L’on. Giuseppe Fasolino ha fatto proprio l’emendamento 32 appena ritirato dal collega Valerio Meloni e ha aggiunto: “Senza questa norma ogni anno il 31 ottobre decine di strutture dovranno essere smontate il primo ottobre e rimontare il primo aprile, con un inutile aggravio di costi. Facciamo uno sforzo una volta per tutte ed evitiamo in anticipo i problemi, invece di risolverli per rincorrerli. E’ chiaro che se non facciamo così un domani si presenta l’antipolitica e dice di aver trovato una soluzione che, invece, è già alla nostra portata oggi”.

Per l’assessore Cristiano Erriu (Enti locali) “l’emendamento 32 avrebbe creato problemi di contrasto con il governo ma è chiaro che bisogna consentire attraverso le linee guida dei Pul di realizzare nei litorali manufatti sostenibili sotto il profilo ambientale e paesaggistico per garantire che le strutture possano lavorare anche d’inverno”.

Approvato l’articolo 33 e poi respinti gli emendamenti 37 (sulla trasformazione fino alla revisione delle linee guida delle concessioni demaniali semplici in complesse), il 48 e il 32.

Approvati gli articoli dal 34 al 42.

Sull’articolo 42 bis l’Aula ha dovuto pronunciarsi a causa un gran numero di emendamenti e il presidente Ganau ha disposto una sospensione per consentire al Consiglio regionale di valutare i singoli testi.

L’emendamento 2 riguardava il destino amministrativo del Comune di Seulo. L’on. Eugenio Lai (Art. 1) ha detto che “non è possibile più non ascoltare il grido d’aiuto del Comune di Seulo, che con referendum ha chiesto con chiarezza di voler aderire alla provincia di Nuoro. Si tratta di ascoltarli”. Per il presidente della commissione Autonomia, on. Agus, che ha sollecitato l’invito al ritiro, “è giusto ascoltare i cittadini di Seulo  ma non avendo noi una legge statutaria in vigore per normare il referendum ai sensi dello Statuto dobbiamo applicare il Testo unico degli enti locali e ai sensi di Tuel è necessario consultare la provincia di Cagliari e quella di Nuoro. Dunque, con le norme vigenti è necessario procedere con il doppio referendum o modificare le norme, come io ho stesso ho proposto . In alternativa è evidente la violazione della disposizione statutaria e dunque l’impugnazione”.

L’on. Alessandra Zedda (FI) ha concordato con la posizione del presidente della commissione Autonomia e ha aggiunto: “Non possiamo con un emendamento dell’ultimo minuto cambiare questo regime ma da parte nostra siamo pronti a modificare in altra sede le norme per consentire agli abitanti di Seulo di far parte della provincia di Nuoro”.

L’on. Lai ha ritirato l’emendamento 2 e poi  l 15.

Approvati gli emendamenti 21, 23, 20 e 39.

Sull’emendamento 24, relativo all’istituzione della Fondazione circuito multidisciplinare per lo spettacolo dal vivo, l’on. Alessandra Zedda (FI) ha chiesto “lumi sul senso di una norma del genere dentro una legge di semplificazione burocratica e amministrativa”.

L’on. Piero Comandini (Pd) ha sollecitato l’approvazione, ricordando che “La Sardegna è l’unica regione ad esserne priva” e che  si tratta di un “passo necessario per le realtà dello spettacolo che operano in Sardegna”. La Fondazione sarà un ente senza scopo di lucro.

Via libera all’emendamento 34 (Agus) sulle progressioni professionali del personale del comparto di contrattazione regionale.

Approvato anche l’allegato A) e poi il voto finale sulla legge, che ha preceduto gli auguri all’Aula del presidente Gianfranco Ganau.

Il Consiglio regionale è convocato per l’otto gennaio alle 11.00.

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Il Consiglio regionale ha approvato gli articoli 5 e 5 bis della legge di stabilità 2019-2021. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione dell’art. 5 della legge di stabilità 2019 e degli emendamenti collegati.

Aprendo la discussione generale, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che dall’articolo emerge in modo prepotente la verità della finanziaria, cioè che la Giunta non ha capito le vere esigenze dei sardi ed ha una visione accademica della realtà sarda. Una visione tecnocratica lontana dalle persone, in altre parole, che non indica prospettive future, non ha attenzione per le imprese, non semplifica la burocrazia, non incide sugli sprechi e relega il turismo in un ruolo marginale mortificando una delle più autentiche vocazioni della Regione.

Il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha osservato che quando si parla di politiche di sostegno alle attività economiche è necessario avere una visione di lungo periodo non appiattita sulla gestione delle emergenze tanto più che questa è l’ultima finanziaria della legislatura ed occorreva sfruttare l’opportunità di lasciare un segno positivo. Al contrario, ha aggiunto, l’economia regionale è stata lasciata nella sua sofferenza, dall’agricoltura al turismo, dai trasporti, dall’artigianato dove la Giunta non ha inciso nonostante il buon lavoro della commissione speciale, confermando complessivamente la volontà di trascurare il problema della crescita della Sardegna.

Sempre per Forza Italia il capogruppo Alessandra Zedda ha sostenuto che turismo vuol dire trasporti e pianificazione paesaggistica e sotto questo profilo l’esecutivo ha lasciato la Sardegna ferma al palo. Insufficienti, ha proseguito, anche le azioni sul lavoro nonostante i grandi investimenti sulla nuova Agenzia Aspal ed inoltre, sulla programmazione territoriale, l’incidenza delle azioni locali è stata molto bassa riducendo gli impatti positivi sul territori.

Al termine degli interventi il Consiglio ha approvato l’articolo 5 il cui contenuto è stato modificato dai seguenti emendamenti: 18 (Sabatini) – 1.5 milioni per la prevenzione della tracimazione dei corsi d’acqua limitrofi allo stagno di Santa Gilla; 605 (Sabatini) – variazione delle coperture del provvedimento precedente; 33 (Sabatini) – 8 milioni nelle annualità 2019-2021 per i “cantieri verdi”; 548 (Giunta) – 5 milioni per l’integrazione del bando sui “progetti di filiera”; 38 (Pizzuto) – 80.000 a favore dell’Agenzia Agris per progetti agricoli di rotazione “cereale-leguminosa”; 46 (Forma) – 100.000 a favore dell’Agenzia Laore per la promozione delle produzioni lattiero-casearie ovine; 289 (Rubiu) 50.000 a favore del Comune di Iglesias per la rievocazione della Sortilla; 547 (Giunta) – 5 milioni per gli investimenti dei Comuni sul miglioramento della viabilità rurale; 588 (Congiu) – 3 milioni per l’inclusione dei Comuni non svantaggiati nei progetti ammissibili per il miglioramento della viabilità rurale; 1 (Moriconi) – 20.000 per il contratto di rete in agricoltura per le produzioni collegate alle intolleranze alimentari; 5 (Dessì) – 10.000 per la rete di imprese Visit Sulcis; 78 (Lotto) – inserimento dei lavoratori Aras in una apposita lista gestita da Aspal per l’affidamento di progetti in materia di selezione genetica degli ovini, aggiornamento banche dati zootecniche e formazione degli allevatori; 607 (Congiu) per l’inserimento di 36 lavoratori inizialmente esclusi nelle misure a favore degli ex lavoratori del polo di Ottana; 604 (Sabatini) – per l’inserimento dei lavoratori Aras nei piani di tutela della salute animale in collaborazione con Ats e Izs; 165 (Sabatini) – 100.000 per la realizzazione di un progetto sperimentale di una struttura zootecnica nel comune di Luogosanto; 166 (Sabatini) – 100.000 per la realizzazione di un progetto di agricoltura sociale nel comune di Tempio; 167 (Sabatini) – 200.000 all’Unione dei Comuni Alta Gallura per la riqualificazione del mattatoio sovra-comunale di Aggius e la realizzazione di un centro di controllo della filiera del bovino e dell’agro-alimentare; 562 (Deriu) – 500.000 complessive nelle annualità 2019-2020 per un programma sperimentale di indagine sui giovani Neet con particolare riferimento alle zone interne.

Il presidente Ganau ha messo in discussione e poi al voto l’articolo 5 bis e gli emendamenti, sui quali si sono pronunciati l’assessore Raffaele Paci e la commissione Bilancio con il presidente Franco Sabatini.

Approvati gli emendamenti 580, 163 (Cocco, 27 milioni di euro per le azioni di sostegno al settore artigiano sardo). Approvato poi l’emendamento di sintesi 587 a firma dell’on. Congiu (Pds), con 2 milioni di euro per sostenere il passaggio generazionale del mondo artigiano. 

Su questo è intervenuto l’on. Roberto Deriu (Pd), presidente della commissione speciale che nei mesi scorsi ha audito le organizzazioni di categoria sul tema della crisi del commercio e dell’artigianato in Sardegna. Roberto Deriu ha parlato di “vicinanza concreta al comparto” e ha ringraziato tutti i componenti della commissione speciale per il lavoro di indagine svolto. Si è associato anche il vice Gianni Lampis (Fdi).

Approvati anche gli emendamenti tecnici 594, 168 (piano Sulcis) e 520.

L’Aula è passato all’esame dell’articolo 6 e dei relativi emendamenti, con i pareri di rito.

L’on. Roberto Desini (Pds) ha chiesto preliminarmente al presidente del Consiglio di far intervenire l’assessore Arru per riferire all’Aula sulla situazione del Policlinico di Sassari. Anche l’on. Gianfranco Cherchi (Pds) è intervenuto per chiedere all’assessore alla Sanità lumi sull’attuazione della riforma sanitaria e «sugli atti adottati da direttori generali che fanno riferimento a una rete ospedaliera non votata dal Consiglio ma dalla Giunta. Lei non può esautorare il Consiglio dalle sue prerogative».

Il presidente Gianfranco Ganau ha detto che la richiesta di audizione dell’assessore Luigi Arru durante la manovra finanziaria non può essere considerata ammissibile ma la capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, ha reiterato la richiesta. E’ poi intervenuto l’assessore Luigi Arru (come sua prerogativa in qualunque momento ai sensi del Regolamento) e ha detto sul Policlinico di Sassari: «La Regione non c’entra nulla e va chiarito. Ma c’è in corso una procedura fallimentare per soddisfare i creditori: non riesco a capire cosa dovremmo fare noi se non mantenere il nostro budget. E’ una partita molto complessa in mano al giudice».

Dopo l’intervento dell’assessore della Sanità ha preso la parola l’onorevole Roberto Desini (Pds) che ha attaccato con veemenza l’operato dell’assessore Luigi Arru, chiedendone a più riprese le dimissioni dall’incarico. «Non  vedo l’ora che arrivi febbraio – ha tuonato il consigliere della maggioranza – per liberare la sanità dall’assessore Arru che proprio in queste ore è smentito dalla Conte dei Conti sulla spesa sanitaria». Roberto Desini ha lamentato le lungaggini delle liste d’attesa, la spesa farmaceutica fuori controllo, la chiusura delle guardie mediche, il continuo ricorso alle agenzie interinali e il blocco del turnover». «Le consegno simbolicamente un asinello – ha concluso il consigliere Pds – perché lei lasci quest’Aula a caddu e s’ainu».

Francesco Agus (Misto – Cp) ha invitato, invece, glia assessori Luigi Arru e Raffaele Paci a promuovere un emendamento orale per consentire la stabilizzazione dei biologi che hanno prestato servizio nelle Asl, alla luce della inapplicabilità del decreto 75/2017 e della dichiarata inammissibilità di un emendamento proposto in accorso con la Giunta.

Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp) è intervenuto per prendere le distanze dalle parole utilizzate, nel corso del suo intervento, dal  consigliere Roberto Desini all’indirizzo dell’assessore Luigi Arru, seguito dal capogruppo del Pd, Pietro Cocco che ha criticato duramente il collega del Pds («ha oltrepassato il limite») ed ha invitato il presidente del Consiglio a censurare “certo tipo di interventi che sono inaccettabili”.

L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, è intervenuto in qualità di vice presidente dell’esecutivo regionale per manifestare solidarietà all’assessore Luigi Arru mentre il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu, ha invitato l’Aula e l’assessore Luigi Arru a concentrarsi sulla sostanza delle critiche che gli esponenti del Partito dei sardi muovono all’indirizzo del responsabile della sanità. «Vogliamo chiarezza e risposte – ha concluso il capogruppo di maggioranza – sugli atti che vengono posti in essere dal manager Ats,  in contrasto con il piano di riordino della rete ospedaliera e sulla vicenda del Policlinico di Sassari».

Il vice capogruppo Fi, Marco Tedde, ha parlato di “fallimento della maggioranza, non solo in riferimento alle questioni della sanità” ed ha ricordato le critiche rivolte al presidente della Giunta da parte dell’ex assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, in ordine alle nomine dei dirigenti ed “alle selezioni vinte dal alcuni capi gabinetto”. Marco Tedde ha concluso lamentando pesanti penalizzazione per il Nord ovest dell’Isola in materia di sanità “anche per gli effetti negativi di una riforma che si interpreta per gli amici e si applica per i nemici”.

Dopo una breve sospensione dei lavori l’Aula non ha approvato, con successive e distinte votazioni, gli emendamenti n. 361, 398, e 335 sul quale aveva preso la parola la capogruppo di Fi, Alessandra Zedda, che aveva ricordato la recente sentenza della Corte dei Conti che – a suo giudizio -certifica il fallimento della gestione della sanità sarda.

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Il Consiglio regionale ha approvato ieri le modifiche in materia di procedimento per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il presidente ha comunicato all’aula le dimissioni del consigliere Angelo Carta dal gruppo del Psd’Az e la sua adesione al gruppo Misto.

Si è quindi aperta la discussione sul primo punto all’ordine del giorno: la proposta di legge n. 563/A “Modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 16, in materia di procedimento per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale”.

La relatrice Daniela Forma (Pd) ha ricordato l’approvazione, nel novembre 2017, delle modifiche alla legge statutaria con la previsione della doppia preferenza di genere. «E’ questo uno strumento che garantisce maggiore presenza femminile nelle istituzioni – ha detto Daniela Forma – basta guardare cosa è successo nei comuni al di sopra di 5000 abitanti. Uno studio recentissimo sulle amministrazioni sarde, effettuato su 64 comuni, dimostra che la percentuale delle consigliere elette ha raggiunto il 42,5%, un risultato impensabile fino a qualche anno fa. Ora il Consiglio deve approvare con norma procedurale per la piena attuazione della doppia preferenza di genere».

Il presidente ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che ha ottenuto il via libera. L’Aula ha poi approvato in rapida successione i sei articoli della legge e i relativi emendamenti.

L’articolo 1 ribadisce che ogni elettore può esprimere due preferenze

L’articolo 2 introduce invece i correttivi nel caso di errore materiale. La legge mira ad evitare interpretazioni errate e risolvere i casi più controversi limitando, allo stesso tempo, l’azione discrezionale dei presidenti di seggio.

L’articolo 3  stabilisce il numero massimo dei candidati in ciascuna circoscrizione.

L’articolo 4 garantisce il rispetto delle quote di genere nelle liste e del numero massimo e minimo dei candidati.

L’articolo 5 contiene la descrizione analitica della scheda elettorale.

L’articolo 6, infine, stabilisce i tempi dell’entrata in vigore.

Messa in votazione la legge è stata approvata all’unanimità (48 voti a favore su 48 votanti).

Il presidente ha poi aperto la discussione sulla manovra finanziaria 2019-2021.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu. «In questa norma finanziaria ci si occupa di importanti norme sanitarie. Non vorrei che fossero messe in discussione dalla decisione dell’Ats di mettere a bando 54 posti di struttura complessa – ha detto Gianfranco Congiu – denunciamo l’inopportunità di procedere con questo bando alla vigilia delle elezioni. E’ un atto in contrasto con il riordino della rete ospedaliera approvata da questo Consiglio. Francesco Pigliaru si era fatto garante perché non venissero adottati atti contrari a quella riforma. Chiediamo a Francesco Pigliaru di riferire in Aula».

Sulla stessa linea il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Anche noi chiediamo la presenza dell’assessore in aula. Vista la rilevanza della spesa sanitaria Luigi Arru deve partecipare ai lavori».

Il presidente Gianfranco Ganau, dopo aver chiarito che il Consiglio non convoca nessuno, ha assicurato la presenza dell’assessore nel momento in cui si affronteranno gli articoli sulla sanità.

Ha quindi preso la parola il presidente della Prima Commissione Francesco Agus per segnalare la grave situazione di crisi in cui si trova il compendio ittico di Santa Gilla. «Il Consiglio ha approvato un ordine del giorno che non voleva essere un contentino – ha detto Agus – durante la discussione di questa manovra è importante che il presidente intervenga sul tema e proponga una soluzione. Si tratta di una norma tecnicamente da congegnare ma mi rifiuto di pensare che non si riesca a trovare una soluzione».

Il presidente della Commissione bilancio Franco Sabatini ha annunciato che sul tema si terrà un incontro nella mattinata di domani.

Marco Tedde (Forza Italia) ha richiamato l’articolo 60 del regolamento a sostegno della richiesta dei consiglieri Congiu e Zedda: «Gli assessori tecnici sono tenuti a partecipare alle sedute del Consiglio – ha detto Marco Tedde – il presidente Gianfranco Ganau chiami l’assessore Luigi Arru, la sua presenza è necessaria».

Pronta la replica di Gianfranco Ganau: «Quando si parlerà di sanità sarà presente».

Il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto si è schierato in difesa dell’assessore: «Non è accettabile il tiro al piccione contro un assessore. Non va bene».

Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Solinas (Pd): «Marco Tedde ha ragione ma dimentica un particolare: l’assessore deve essere presente in Aula quando si discute un argomento di sua competenza».

A Antonio Solinas ha replicato Alessandra Zedda (Fi): «L’art. 60 del regolamento dice che gli assessori sono tenuti a partecipare alle sedute delle commissioni e dell’Aula quando richiesto».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi posto fine alla discussione e messo in votazione la risoluzione sul Defr che è stata approvata con 27 voti favorevoli e 23 contrari.

Il documento, nel ribadire il ruolo del Defr nel tracciare le linee programmatiche per lo sviluppo della Regione, invita la Giunta ad aggiornare la parte relativa alle entrate per l’annualità in corso.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 1 “Bilancio di previsione 2019-2021”.

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha espresso forti perplessità sul contenuto della Finanziaria. «C’è molta finanza ma anche molte regalie elettorali. Ciò che dispiace è che contenga poco buon senso e poca visione prospettica sul futuro della Sardegna – ha detto Marco Tedde – la manovra pare orientata verso lidi elettorali. Avete ecceduto ed esagerato. La Sardegna avrebbe apprezzato una finanziaria orientata agli investimenti e alla crescita economica, alla riduzione dell’assistenzialismo e dei costi della burocrazia».

Marco Tedde ha quindi lamentato la mancanza di misure finalizzate al taglio delle spese inutili invocando la nomina di un Commissario per la spending review. «Fate credere che l’economia sta crescendo ma non è così. C’è una congiuntura favorevole che non riuscite a cavalcare – ha concluso Marco Tedde – pensate solo alla campagna elettorale. La Sardegna non si farà incantare da 4 mancette».

Critica anche la capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Stupisce l’emendamento aggiuntivo della Giunta che riguarda la necessità di continuare con la programmazione unitaria. Insistete con le norme pleonastiche. Lo scorso anno abbiamo approvato una risoluzione sui progetti di sviluppo finanziati con fondi comunitari. Oggi chiudete l’articolo 1 con l’esigenza di una relazione trimestrale per informare le commissioni competenti. Sembra che si voglia andare al ballo delle debuttanti con un vestito ordinario ma con accessori luccicanti».

Dello stesso tenore l’intervento di Stefano Tunis (Forza Italia): «Questa finanziaria che chiude, fortunatamente, il periodo del vostro Governo è la naturale conseguenza di tutta la logica seguita da questa Giunta. Avete rinunciato ai ricorsi contro lo Stato provocando un grosso problema, avete favorito il deficit della sanità, taroccando i buchi dei primi due anni e spalmandoli poi nelle tre annualità successive. Questa non è la migliore finanziaria, come dice il presidente del Cal Andrea Soddu, voi scrivete la  parola fine sulla capacità dei sindaci di intervenire per lo sviluppo della Sardegna. Tutti i fondi saranno inutilizzabili, politicamente parlando sono un falso in bilancio. Sono la certificazione che il motore dell’economia ha gli ingranaggi bloccati. C’è una mistificazione della realtà con dati taroccati».

Tunis ha quindi invitato presidente e Giunta a scusarsi con i sardi: «State mandando a gambe all’aria 300 sindaci che non potranno sostenere l’economia dei loro territori. Non sapete nemmeno nascondere la polvere sotto il tappeto. Trovate un sussulto per non compromettere la capacità degli enti locali di dare risposte ai loro cittadini».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni è invece entrato nelle dinamiche della imminente campagna elettorale: «Serve una verifica seria, non sui sondaggi ma sulla reale attrazione dei singoli elettori. Capire se sono soddisfatti da questa maggioranza liquida, senza sostanza e prospettiva. Potevate guadagnare centinaia di voti in più se aveste ammesso gli sbagli. I rapporti con il governo centrale non hanno giovato alla Sardegna ma hanno portato nocumento: per esempio sulle partita delle accise. Mancano ogni anno un miliardo e trecento milioni. Sostenere il ricorso sulle accise davanti alla Corte Costituzionale era il minimo».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi nn. 290, 291, 292, 293 che sono stati respinti.

Approvato invece il testo dell’articolo 1 e l’emendamento aggiuntivo n.553 presentato dalla Giunta regionale con il quale si stabilisce che i maggiori accertamenti effettuati, a seguito della restituzione alla Regione di risorse precedentemente assegnate e trasferite per l’attuazione di programmi comunitari e statali, sono riutilizzati per le medesime finalità. La Giunta su proposta degli assessori competenti, provvede all’iscrizione in entrata e in spesa.

Dopo l’articolo 1 l’Aula ha affrontato l’articolo 1 bis e l’on. Alessandra Zedda (FI) ha chiesto ai colleghi di sostenere l’emendamento 221 in vista di un ordine del giorno unitario. L’on. Michele Cossa (Riformatori) ha invece sollecitato il Consiglio regionale “a una battaglia congiunta sulle accise, visto che anche il governo Conte sembra risvegliarsi sul tema. Segnalo all’Aula anche il tema dei lavoratori intellettuali che potrebbero essere richiamati e invitati a vivere in Sardegna, grazie al favore delle nuove tecnologie. Su questo abbiamo  predisposto alcuni emendamenti”.

Sullo stesso punto, l’on. Paolo Truzzu (Fdi) ha sostenuto la necessità di “una visione strategica per il futuro della Sardegna, una visione che abbiamo inserito nei nostri emendamenti”. L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) ha esordito dicendo che “questo bilancio tra pochi mesi sarà gestito da un’altra maggioranza. Non dovete dimenticarlo. Dobbiamo vincere la scommessa delle accise perché è lì il nostro futuro”.

Per l’assessore Raffaele Paci “l’articolo 1 bis prevede una detrazione del reddito imponibile ai fine dell’addizione regionale Irpef di 200 euro per ogni figlio minorenne, a partire dal 2020 ci sarà una minore entrata di 25 milioni di euro e mi fa piacere che questa norma raccolga consenti anche dentro l‘opposizione. Accettiamo l’emendamento 284 dell’on. Paolo Truzzu che prevede una ulteriore detrazione per i figli disabili”. Il vicepresidente della Giunta ha poi aggiunto: “Il tema accise va presentato in modo adeguato, non possiamo attribuirci da soli le accise ma dobbiamo lavorare sulla localizzazione dei depositi, anche se riconosco che né questa giunta né la precedente sono riuscite a definire con il Governo nazionale il tema”.

Il testo dell’articolo 1 bis è stato approvato  e così l’emendamento 284 (Truzzu).

All’articolo 2 sono stati presentati emendamenti, sui quali si sono pronunciati il presidente Sabatini per la commissione Bilancio e la Giunta. L’assessore Raffaele Paci ha detto che “a legislazione vigente non sono dovuti allo Stato 285 milioni che invece lo Stato sta riconsiderando nella sua Finanziaria. Sia chiaro, ripeto: non sono dovuti e c’è il parere della Corte dei conti su questo”. L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) ha annunciato: “L’assessore Raffaele Paci ci troverà a fianco in questa rivendicazione perché non ci sono governi amici e l’unità del Consiglio regionale è necessaria per questo. Ma avremmo dovuto fare questa battaglia cinque anni fa”.

Approvato l’emendamento 550 (disposizioni in materia di accantonamenti a carico della Regione) a firma della Giunta.

Respinti e decaduti gli altri emendamenti a firma dell’on. Paolo Zedda.

All’articolo 3 sono stati presentati emendamenti a partire dal 301 sino al 560.

Approvato l’emendamento 15 (Sabatini),  che prevede in via sperimentale 2 milioni di euro per il 2019 per la riqualificazione di immobili o aree di pregio compromessi delle zone interne della Sardegna. Approvato anche l’emendamento 554  (Giunta) per la regolarizzazione di chi occupa immobili con titolo scaduto o senza titolo che abbia un Isee non superiore al triplo della soglia richiesta per accedere alle graduatorie Erp.

Approvato l’emendamento 36 (Ruggeri, 10 mila euro per il trasporto scolastico a Solarussa), 144 (Cacciotto, 18 mila euro per il trasporto scolastico a Muros), 54 (Congiu, 400 mila euro per trasporto pubblico locale nel Marghine e nel Meilogu), 538 (2,5 milioni di euro per la valorizzazione dei centri storici), 539 (2,5 milioni di euro per le politiche territoriali), 516 (Agus, sui contratti di servizio), 554 (Cherchi, vendita a prezzo simbolico degli immobili di Area alle onlus già inquiline).

Approvato anche l’emendamento 545 (contributo per i sovracanoni idroelettrici), il 559 (Piscedda, 300 mila euro per l’associazione Enti locali per lo spettacolo), 589 (Piscedda, contributo ad Arpas per i piani di monitoraggio del rumore negli aeroporti sardi), 560 (Pietro Cocco, 25 mila per il monitoraggio ambientale a Sarroch).

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione dell’art. 4.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, ha sottolineato che l’articolo in discussione contiene tematiche fondamentali per la Sardegna, come i trasporti che simbolicamente rappresentano il fallimento della Giunta, a cominciare dall’esempio Alghero dove ha partecipato un solo vettore e quindi non c’è di fatto concorrenza. Quanto alla Ct2, la copertura viene rinviata ad eventuali ed improbabili risparmi di spesa. Soffermandosi sugli stanziamenti previsti dalla finanziaria Marco Tedde ha criticato il ricorso a consulenze esterne su materie, a suo giudizio, di competenza della struttura regionale, e l’accantonamento del bando da 40 milioni sulla destagionalizzazione.

Il consigliere Giuseppe Meloni del Pd ha ricordato un episodio del 2011 in occasione di una manifestazione dell’aviazione civile quando l’assessore di allora, Christian Solinas, aveva criticato le politiche dirigistiche che ostacolavano il libero mercato in riferimento alla presenza del vettore low cost Ryanair, citazione che secondo Meloni basta a replicare alle argomentazioni del collega Tedde. Per cui, ha concluso, le colpe della situazione attuale vanno fatte risalire agli anni in cui governava il centro destra.

Il Consiglio ha poi approvato l’articolo il cui contenuto è stato integrato dai seguenti emendamenti: 260 (Sabatini) – 5 milioni al settore governo del territorio; 549 (Giunta) – 2 milioni al settore governo del territorio anche per le annualità 2019-2021; 17 (Sabatini) – transazione sul contenzioso Arst – Ministero Infrastrutture-Regione; 517 (Giunta) – 1.350.000 euro per il parco automezzi della protezione civile; 98 (Sabatini) 7 milioni al settore governo del territorio; 261 (Sabatini) – 430.000 per manutenzione di immobili della Regione a Lanusei; 532 (Giunta) – 40.000 per la rimozione della posidonia sul litorale di Alghero; 535 (Giunta) – 1.5 milioni per le annualità 2019-2021 per studi e progettazione dell’interconnessione dei bacini idrografici della Sardegna; 519 (Giunta) – costituzione di fondi immobiliari e partecipazione in fondi già esistenti, con il ricavato destinato al finanziamento di cultura, parchi, centri storici, zone interne e rurali; 20 (Meloni Valerio) – 150.000 per il potenziamento del trasporto pubblico locale nella tratta Aeroporto di Alghero – Santa Teresa di Gallura; 16 (Sabatini) – definizione contenzioso Arst; 73 (Meloni Giuseppe) – 200.000 all’Unione dei Comuni “Riviera di Gallura” a copertura di oneri del trasporto pubblico locale; 176 (Lai) – 500.000 per copertura oneri lista ad esaurimento degli “assuntori”; 596 (Sabatini) – proroga degli affidamenti dei servizi di trasporto pubblico locale fino ad un massimo di 24 mesi; 80 (Peru) – interventi di messa in sicurezza, riqualificazione e valorizzazione; 518 (Giunta) – 150.000 per esecuzione di attività di tutela del patrimonio boschivo nei Comuni Montani.

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La commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini (Pd) ha svolto questa mattina una serie di audizioni con l’obiettivo di approfondire e valutare alcune proposte modificative presentate al testo della legge di Stabilità, principalmente in materia di Trasporti e Sanità.

In particolare, il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi, è stato chiamato ad illustrare la situazione dei lavoratori della ex Saremar che non sono stati riassorbiti dalla società privata che è subentrata nei collegamenti tra la Sardegna e le isole di Carloforte e La Maddalena. Il dottor Massimo Temussi, su invito del presidente Franco Sabatini, ha di fatto escluso la necessità di ulteriori stanziamenti per i 254 ex Saremar, considerato concluse le azioni a suo tempo poste in essere attraverso i voucher per la riqualificazione professionale e gli assegni per l’accompagnamento alla pensione.

L’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, ha invece assicurato una puntuale verifica amministrativa sugli emendamenti tendenti a introdurre nuove tratte e collegamenti Arst.

L’amministratore dell’Arst, Chicco Porcu, ha preliminarmente evidenziato i positivi risultati del bilancio (9 milioni di perdite nel 2017 a fronte del pareggio nel 2018) e si è confrontato con il consigliere di Art. 1 – Sdp, Eugenio Lai, sulle norme in favore dei cosiddetti assuntori, confermando le difficoltà per la corretta applicazione della legge approvata dal Consiglio regionale lo scorso agosto.

Successivamente i funzionari dell’assessorato della Sanità, con in testa la direttrice delle politiche sociali, Stefania Manca, hanno escluso la necessità di ulteriori stanziamenti in favore degli ambiti Plus per la gestione associata dei servizi alla persona, come invece ipotizzato in alcuni emendamenti presentati al testo della manovra 2019.

Sul reddito di libertà (stanziamento di 300 mila euro per il 2018) la dottoressa Stefania Manca ha denunciato una generale carenza del personale e oggettive difficoltà per garantire l’espletamento degli adempimenti stabiliti nella legge 33/2018  ed ha riferito quindi alla commissione la decisione dell’assessorato di procedere con l’assegnazione delle risorse agli enti gestori degli ambiti Plus, dove insistono le cinque case di accoglienza per le vittime delle violenze.

La direttrice delle politiche sociali ha inoltre rassicurato il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu, sugli stanziamenti necessari per la riapertura del centro antiviolenza di Macomer, mentre ha mostrato perplessità sulla proposta avanzata dalla capogruppo Fi, Alessandra Zedda, per il trasferimento agli Enti locali, entro il primo trimestre dell’anno, delle risorse destinate ai sofferenti mentali.

I lavori si sono dunque conclusi con le audizioni della segretaria regionale Uil-Fpl, Fulvia Murru, e del suo omologo della Cisl-Fp, Massimo Cinus, che hanno chiesto la riapertura della contrattazione aziendale in favore dei 23mila lavoratori della sanità che da venti anni attendono l’adeguamento stipendiale. Il presidente della commissione, Franco Sabatini, ha quindi annunciato lo stanziamento di undici milioni di euro per dare piena attuazione al contratto nazionale recentemente approvato ed ha ribadito l’impegno per la stabilizzazione di circa 700 lavoratori nonché l’assunzione attraverso i concorsi di altri 500 addetti. 

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Il Consiglio regionale ha dato il via libera alla legge sull’inquadramento del personale dell’Agenzia Forestas.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione degli articoli e degli emendamenti collegati al Testo unico sul nuovo contratto dell’Agenzia Forestas.

Aprendo la discussione dell’art. 1 Daniela Forma, del Pd, ha ribadito il suo dissenso rispetto al testo della commissione perché, fra l’altro, «appare slegato dalle attività esercitate dall’Agenzia, per cui ci saranno sicuramente grandi problemi di attuazione; inoltre, resta inalterato il problema dei semestrali con nuove disparità normative ed economiche, per cui auspico che con emendamenti che hanno ottenuto un certo consenso si possa migliorare il testo per renderlo più accettabile e meno iniquo».

Messo ai voti, l’articolo è stato approvato con 34 voti favorevoli ed 1 contrario.

Successivamente è iniziata la discussione dell’art. 2.

Esponendo il parere della Giunta sugli emendamenti l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ha ricordato che, già in sede di discussione generale, «è stata evidenziata la necessità di affrontare il problema in modo pragmatico con un contratto pubblico inserito nella 31 per poi affrontare la questione dei lavoratori a tempo determinato per ridurre al massimo le incertezze di questa aliquota del personale». Filippo Spanu ha poi ribadito l’appello rivolto all’Aula ed anche all’esterno «per soluzioni che, fermo restando l’obiettivo generale, togliessero incertezze contrattuali, organizzative e finanziarie su un contratto che, di fatto, riguarda la metà dei dipendenti del sistema Regione». Per queste ragioni, ha aggiunto, «abbiamo favorito emendamenti mirati, anche se non proposti direttamente dalla Giunta, superando la logica maggioranza-opposizione». In definitiva, ha concluso Filippo Spanu, «su questo articolo che è il cuore del testo, stiamo cercando di restare all’interno della 31 facendo chiarezza sulla specificità di questi lavoratori, perché inserirli tutti insieme dentro un contratto di impianto amministrativo significa determinare poi problemi di attuazione, di rappresentatività nell’ambito dello stesso contratto, di impatto finanziario: siamo dunque favorevoli all’emendamento 10/28 ed al 4, mentre per il resto ci rimettiamo all’Aula».

Il presidente della commissione Autonomia e personale Francesco Agus ha sottolineato che «come commissione abbiamo sempre osservato il principio della delegificazione perché troppo invasivo e, in particolare, perché le leggi statali lasciano ampi spazi alla contrattazione e le norme regionali sono troppo farraginose». I vincoli sono stati ridotti per quanto possibile, ha concluso Francesco Agus, annunciando un emendamento orale all’articolo cambiando una definizione da adeguata a coerente».

Il consigliere Antonio Solinas (Pd) ha ripercorso l’attività sempre più intensa dei giorni scorsi per migliorare testo evitando contrapposizioni anche se, ha lamentato, «un certo clima ricorda tempi ormai superati con la diffusione di manifesti necrologici di contenuto fuori luogo che non mostrano volontà costruttiva ma solo la cura di interessi particolari». Antonio Solinas ha poi confermato le sue numerose perplessità di fronte all’ipotesi prospettata dalla Giunta nella quale, ha sostenuto, «prevale una visione burocratica inserendo nella 31 Forestas che dovrebbe essere invece uno strumento agile e dinamico». Ora, ha avvertito, «siamo ad un bivio: inserire il personale nella 31 o ipotizzare un contratto pubblico di comparto, e la differenza sta nel collocarli all’interno del ruolo unico del sistema Regione nel primo caso e, nell’altro, delineare una contrattazione a parte». Penso che per Forestas, ha concluso, «sia molto meglio la seconda ipotesi, anche se molti sindacati e molti consiglieri la rifiutano e forse ora non c’è più tempo, per cui comunque ritengo necessario fare un ulteriore sforzo per non lasciare nessuno indietro».

La capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha espresso la volontà del suo gruppo di aderire alla proposta del presidente della commissione Francesco Agus.

Successivamente il Consiglio ha approvato con 46 voti favorevoli e 2 contrari l’emendamento n. 10 (Agus e più) che prevede l’avvio della contrattazione entro il 31 dicembre del 2018. Il testo è stato integrato dall’emendamento orale proposto dallo stesso Francesco Agus. Subito dopo il voto favorevole al testo dell’articolo (44 favorevoli, 1 contrario) che, fra l’altro, ha determinato la decadenza dell’emendamento n. 4 su cui aveva espresso parere favorevole la Giunta che prevedeva l’istituzione di “una area di contrattazione separata” all’interno del sistema Regione.

Approvati gli articoli 3 e 4, l’Aula è passata all’articolo 5 e ai relativi emendamenti.

L’on. Daniela Forma (Pd) ha insistito «sulle perplessità del passaggio contrattuale alla legge 31 dei 4.200 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Ritengo che ci saranno notevoli difficoltà nel processo di stabilizzazione dei dipendenti a tempo indeterminato. Ho molti dubbi su questa procedura, assai diversa per modalità rispetto a quella che era stata indicata dalla Prima commissione. Non so più a che santo appellarmi, l’Aula ha imboccato una via senza uscita».

Per il presidente della commissione Bilancio, on. Franco Sabatini, «non è possibile che si faccia confusione e si inventino le cose. E’ inaccettabile che ci siano ancora semestrali: devono essere stabilizzati con contratto semestrale come già abbiamo fatto per l’Ente foreste. Ma questa legge, con l’articolo 5 modificato integralmente dall’emendamento 8, mette in sicurezza gli operai forestali che non corrono più nessun rischio rispetto alla stabilizzazione. Basta con le ipotesi e le paure. Il governo centrale deve darci, in deroga, la possibilità di stabilizzare tutti i semestrali evitando così allo Stato di pagare per sei mesi l’indennità di disoccupazione».

Per il Pds ha preso la parola l’on. Gianfranco Congiu, secondo cui «si potrebbe incorrere in un vizio di compilazione della norma. Per questo annuncio un emendamento orale all’articolo 8 per sostituire con “dipendenti con il rapporto a tempo determinato” la formula “dipendenti con rapporto semestrale».

L’on. Francesco Agus (Campo progressista) ha presentato un altro emendamento orale all’emendamento 8 mentre l’on. Paolo Truzzu (Fdi) ha detto di aver presentato l’emendamento 9 proprio «con lo scopo di evitare i problemi segnalati poco fa dall’on. Gianfranco Congiu».

Per l’on. Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp) «bisogna stare attenti a non confondere le tipologie dei lavoratori e definire chi è il lavoratore trimestrale. Altrimenti tutto il lavoro svolto non serve a nulla».

Il presidente Gianfranco Ganau ha ritenuto opportuno sospendere i lavori dell’Aula per un approfondimento sulle perplessità manifestate dall’on. Cocco.

Alla ripresa, l’on. Gianfranco Congiu (Pds) ha spiegato che l’intento che si era proposto “può essere soddisfatto anche con un ordine del giorno. Dunque, ritiro l’emendamento orale”.

Respinto l’emendamento 24, ritirati i 34 e 35.

Sull’emendamento 8 (personale assunto a tempo determinato) ha preso la parola il presentatore, on. Antonio Solinas, che ha detto: “Una volta che saranno stabilizzati i 1300 lavoratori vedremo se sarà necessario procedere ad altre ulteriori stabilizzazioni”.

Tutti i gruppi politici hanno dichiarato di condividere l’emendamento 8, che è stato approvato all’unanimità. L’emendamento 8 prevede che “per il personale dipendente a tempo determinato in regime di tempo parziale il transito nel nuovo inquadramento avviene a seguito della definizione del processo di stabilizzazione. Al fine di superare il precariato e valorizzare la professionalità acquisita

Sull’articolo 6 ha preso la parola l’on. Daniela Forma (Pd), che ha illustrato l’emendamento 27, soppressivo dell’articolo 6. Anche l’on. Francesco Agus (Campo progressista) è intervenuto come primo firmatario dell’emendamento 36 e ha detto: «Sarà la contrattazione a definire le categorie all’interno del contratto regionale e stiamo prevedendo oneri finanziari per 9 milioni di euro per via di una simulazione ma sappiamo che quella somma andrà in diminuzione. Non si tratta, dunque, di un costo certo, che sarà chiaro solo al termine della contrattazione».

Per l’on. Roberto Deriu «in quest’Aula più che alla post-verità siamo alla pre-verità e siamo ormai anche ai preconcetti. Si confondono con partigianeria le possibilità con le probabilità e si sono fatti esercizi numerici in libertà per influenzare il corso di questa legge. Noi ci basiamo con prudenza su valutazioni accertate, come ha ribadito il presidente Francesco Agus. Questa è una legge anti populista e anti demagogica: è falso che si dilati la spesa pubblica e il futuro si incaricherà di dimostrare anche questo. Questa riforma, questa buona legge è compatibile con la finanza regionale».

«Il buon lavoro del Consiglio regionale va premiato con un applauso visto che il Consiglio si è dovuto sostituire alla giunta regionale per scrivere questa riforma», ha detto l’on. Mario Floris (Udc). «Con la prima repubblica i provvedimenti che entravano in Consiglio regionale erano pressoché perfetti perché erano già passati alla concertazione con le parti sociali. Oggi non è proprio così e mi meraviglia che l’assessore dica che vuole migliorare un testo di cui dice di non condividere la sostanza. La stabilizzazione è una medaglia che i partiti politici tradizionali si devono mettere».

Il presidente del Consiglio ha dato la parola a Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp), che rivolgendosi alla collega Daniela Forma (Pd) ha affermato che il suo intervento “è in contrasto con quanto detto precedentemente”. E ha aggiunto: «Quando si tratta di dipendenti noi vogliamo che questo Consiglio sia unito, quando ci sono dei miglioramenti della situazione contrattuale dei dipendenti, soprattutto per quelli lasciati indietro nel corso degli anni, noi siamo favorevoli». Eugenio Lai ha poi proseguito: «L’efficienza dell’agenzia Forestas merita più rispetto e quindi fossero anche 15 milioni di euro, questo il Consiglio ha il dovere di recuperarli” e “voterò l’aumento di spesa di 9 milioni di euro».

Giorgio Oppi (Udc), dichiarando il suo voto favorevole, ha affermato che le osservazioni dei colleghi Roberto Deriu e Franco Sabatini hanno centrato perfettamente il problema. «Credo che con questo provvedimento stiamo rendendo giustizia ai lavoratori. E  credo che, anche se i nostri nemici dicono che abbiamo troppi dipendenti, l’inserimento dei semestrali darà lustro all’agenzia».

Piermario Manca (Pds) ha espresso dubbi sull’emendamento 36, presentato all’ultimo minuto, in quanto si stanno destinando i 9 milioni di euro, già previsti  per il funzionamento di Forestas, agli stipendi dei dipendenti. Piermario Manca ha chiesto chiarimenti al presidente della Commissione.

Pietro Cocco (Pd) ha ricordato che era necessario modificare un contratto che non è più adeguato ai tempi e alla trasformazione dell’ente Foreste in agenzia Forestas. Cocco, rivolgendosi al consigliere Mario Floris, ha ricordato che «è vero che è un problema vecchio di cui però nessuno si è mai occupato». Cocco ha poi evidenziato che, nonostante la Giunta abbia una sua posizione, non ha votato contro ma si è rimessa all’Aula. «E’ un atteggiamento di rispetto nei confronti del Consiglio».

Daniele Cocco (capogruppo Art. 1 – Sdp), ha concluso gli interventi dei capigruppo ribadendo il convinto sostegno al provvedimento evidenziandone le ricadute positive per i dipendenti e le comunità sarde. L’esponente della maggioranza ha ringraziato dunque l’assessore per “essersi rimesso alla volontà dell’Aula” ed il relatore di maggioranza “per la coerenza di comportamento dimostrata”.

Posto in votazione, l’Aula non ha quindi approvato l’emendamento n. 27 ed ha dato il via libera all’emendamento sostitutivo totale n. 36 (Agus e più)  che stabilisce che “a decorrere dal 2019 una quota di 9.349.000 annui delle risorse trasferite a Forestas è destinata a fare fronte agli oneri dell’attuazione dell’articolo 2 della legge”.

Invitato dal presidente Gianfranco Ganau, il segretario d’Aula, Gianni Lampis (FdI), ha dato lettura dell’ordine del giorno collegato alla legge, primo firmatario il consigliere Stefano Coinu (FI) che impegna la Giunta a far sì che “il personale, incluso quello semestrale che a seguito di pensionamento o di altre cause che ne determino la cessazione dal lavoro, viene reintegrato dall’agenzia attraverso le procedure selettive previste dalla legge per la categoria degli operai, in un numero pari a quello cessato dal servizio attraverso la predisposizione di un piano triennale di assunzioni. L’agenzia provvede al reintegro tenendo conto delle mansioni mancanti e dal numero di ettari conferiti dai Comuni in ogni complesso forestale”. 

 L’assessore del personale, Filippo Spanu, ha espresso un sostanziale parere favorevole evidenziando che in realtà l’ordine del giorno tratta il tema del cosiddetto turnover che – ha ricordato l’assessore – potrà essere garantito nell’ambito degli spazi assunzionali concessi alla regione sarda.

A favore dell’ordine del giorno si sono espressi il consigliere Stefano Coinu (Fi) e il relatore Giuseppe Meloni (Pd) mentre perplessità sono state espresse da Alessandro Collu (Pd). Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato e sono incominciate le dichiarazioni di voto sull’intero provvedimento.

A favore Luigi Crisponi (Riformatori) che ha evidenziato la spaccatura interna alla maggioranza e quella con la Giunta, mentre Oscar Cherchi (Fi) dichiarandosi a favori ha parlato di “giustizia fatta” ed ha sottolineato “la sconfitta della Giunta del centrosinistra”. Favorevole anche il consigliere di CP-Misto, Francesco Agus («perché si conclude un lavoro con un accordo virtuoso che risolve un problema sentito e conclamato»). Convintamente a favore anche il consigliere dei Riformatori, Alfonso Marras, («finalmente arriva il riconoscimento per l’operato di oltre 5.000 lavoratori al servizio delle nostre comunità»)e il capogruppo Psd’Az, Gaetano Ledda («un plauso alla maggioranza e alla minoranza e a tutti i dipendenti Forestas che oggi entrano a far parte del sistema regione»).

Voto di astensione è stato invece preannunciato dalla consigliera del Pd, Rossella Pinna («non siamo riusciti a rimettere sul binario giusto la norma e mi rammarica il fatto  che non sia stata trovata una sintesi in maggioranza per dare a dipendenti Forestas una soluzione concertata e non una prospettiva incerta come è quella del ricorso alla legge 31 per il loro inquadramento»).

Favorevole anche Giovanni Satta, Psd’Az («a contrarietà della giunta c’è solo perché non vuole fare torto ai sindacati confederali»); Marco Tedde, Fi («ma gli applausi sono fuori luogo perché la legge passa per il senso di responsabilità e l’impegno mostrato dell’opposizione») e Piermario Manca (Pds) seppur con i dubbi sulle coperture finanziarie dell’emendamento n. 36.

A favore Gianluigi Rubiu (FdI) che ha evidenziato il ruolo delle opposizioni e denunciato “la pesante sconfitta della Giunta”.

Critico il giudizio di Gigi Ruggeri (Pd) che ha espresso dubbi sulla necessità di stipulare un nuovo contratto ai dipendenti per restituire efficienza all’Agenzia Forestas. «Ci sarà invece un’amplificazione di costi – ha detto Gigi Ruggeri – verrà raddoppiata la consistenza del personale che riportiamo in ambito di contrattazione pubblica. Stiamo dicendo al personale a tempo indeterminato che per loro non ci sarà più posto».

Voto favorevole ha invece annunciato Edoardo Tocco (Forza Italia): «L’Aula dà un segnale importante all’Agenzia che non aveva ancora una piena identità. Da oggi i lavoratori hanno una certezza per il loro futuro. Il Consiglio ha fatto un buon lavoro, l’opposizione non ha ostacolato nessuno».

Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Antonello Peru (Forza Italia) che ha espresso soddisfazione per il grande lavoro svolto: «E’ merito della maggioranza ma un plauso speciale va alla minoranza per l’impegno dimostrato – ha detto Antonello Peru – da oggi i dipendenti Forestas sono figli della stessa madre e dello stesso padre. Oggi non ci sono vincitori né vinti, ha solo prevalso il buonsenso. Questa riforma ha un grande obiettivo e ne siamo tutti orgogliosi. La motivazione professionale dei dipendenti determinerà più efficacia nei servizi».

Soddisfatto anche il capogruppo dei Cristiani Popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta: «Abbiamo fatto il nostro dovere di legislatori – ha detto – è ingeneroso l’attacco fatto all’assessore Spano che invece si è rimesso al volere dell’Aula. Questa è una legge che esprime la volontà del Consiglio. Oggi si ridà speranza ai lavoratori e una prospettiva importante all’Agenzia Forestas che, per me, è la nostra Guardia nazionale».

Paolo Truzzu, capogruppo FdI ha ringraziato l’on. Daniela Forma (Pd) e tutti i colleghi che hanno manifestato dubbi: «Ci hanno aiutato a scrivere una legge migliore. Dal dubbio nasce la saggezza. Con questa legge si pone rimedio a un errore. Quando fu costituito l’Ente Foreste c’era già la volontà di inserire i dipendenti nella legge 31. Noi lo avevamo già richiesto in questa legislatura. Oggi non facciamo altro che rispettare quelle volontà». Due, secondo Paolo Truzzu, i fatti politici rilevanti: «La legge è figlia della minoranza Senza di noi, viste le divisioni interne alla maggioranza, non sarebbe passata. Altro elemento: è una vittoria del Consiglio che per una volta ha avuto uno scatto d’orgoglio ed è riuscito a imporre una sua scelta all’esecutivo».

Convintamente favorevole si è dichiarato anche Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp): «La legge dà attuazione a una nostra competenza primaria – ha affermato – portiamo all’interno del comparto unico di contrattazione il personale di Forestas. L’ordinamento precedente non funzionava, abbiamo corretto un’anomalia».

Antonio Solinas (Pd) ha invece dichiarato la propria astensione ribadendo i dubbi manifestati nel corso del dibattito: «Spero che l’on. Roberto Deriu, che ha parlato di scelte demagogiche, non si riferisse a me. C’è massima serietà nel lavoro fatto. I dubbi c’erano e chi voleva fare la legge in fretta lo ha capito. Mettiamo tutto nella “31” ma questa legge dovrà essere modificata e adeguata. non prendiamoci in giro: i costi saranno superiori e dovranno essere reperiti dal bilancio regionale. Cosa farà Forestas quando i dipendenti non potranno essere dichiarati idonei per la campagna antincendi ai sensi della 31? Oggi quando piove gli operai vengono messi in cassa integrazione, cosa succederà domani? Pagherà Forestas?».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, nel difendere la legge, si è rivolto ai consiglieri di minoranza Paolo Truzzu e Marco Tedde: «Con in numeri non ci azzeccate. La maggioranza può approvare il provvedimento da sola. Questa legge non ha padrini, sono contento di averla fatta perché so quanto ci è costata. Sono orgoglioso e contento di esserci riuscito». Rivolto all’on. Antonio Solinas (Pd), Daniele Cocco ha poi detto: «Antonio Solinas ha parlato di cassa integrazione: finalmente non ci saranno operai mandati a casa e altri mantenuti al lavoro. Confido tantissimo nell’assessore che avrà adesso il compito di entrare nella fase contrattuale».

Giudizio positivo anche da parte di Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp): «Abbiamo migliorato una situazione dando una prospettiva ai 6000 dipendenti. L’Ente Foreste era in default. E’ stata questa maggioranza a pagare gli oneri professionali e a riprendere il percorso delle stabilizzazioni. La Giunta Cappellacci non lo ha fatto. Sentir dire che tutto quanto dipende dalla minoranza mi lascia basito. Noi abbiamo i numeri per approvarla da soli. Questa discussione ha fatto chiarezza: la legge che andiamo ad approvare è un altro tassello per sconfiggere il precariato in questa Regione».

A Lai ha replicato Giuseppe Fasolino (Forza Italia): «Peccato, ci eravamo quasi riusciti, poteva essere una pagina positiva della politica regionale. Noi politici siamo spesso additati per aspetti negativi, oggi abbiamo l’opportunità di dare un messaggio importante. Il Consiglio, al di la delle casacche, ha capito di poter fare una legge migliore. Possiamo essere esempio di buona politica. Prendiamoci entrambi i meriti andando oltre i colori e le appartenenze».

Giuseppe Meloni (Pd), dopo aver annunciato il suo voto favorevole ha rimarcato il suo ruolo di relatore unico: « Non è un caso, in Commissione ci si è resi conto che la legge non poteva avere colori ma aveva l’obiettivo di andare incontro alle esigenze dei dipendenti di Forestas. E’ un errore individuare vincitori. Gli unici vincitori sono i lavoratori. La strada sarà lunga ma si è messo rimedio a una situazione che così non poteva andare avanti».

L’assessore al Personale Filippo Spanu ha difeso l’azione dell’esecutivo: «La nostra presenza in Consiglio non è stata formale. E’ stato un dibattito pubblico, giocato prima in Commissione e poi in Aula – ha detto Filippo Spanu – abbiamo mantenuto rapporti trasparenti con tutti gli attori, sintomo importante di una cultura di Governo. La cultura di questa Giunta è basata sulla concertazione, proprio per questo, visto che non c’era un risultato condiviso, pensavamo si potesse fare meglio. Abbiamo cercato di migliorare la legge anche quando il Consiglio ha preso l’iniziativa. La politica si fa con la costruzione faticosa delle idee. La concertazione non ha portato al risultato sperato ma ci siamo confrontati in Consiglio cercando di affrontare tutte le questioni di Forestas nel miglior modo possibile. Ci sono ancora incertezza normative, contrattuali e di tempi, cercheremo di risolverle».

Secondo Stefano Coinu (Forza Italia) non esistono buoni e cattivi: «Ci sono persone che fanno delle scelte e per questo verranno giudicate. Dissento da Gianfranco Congiu: oggi non si scrive una pagina normale ma eccezionale. Non vorrei che venisse rovinato tutto. C’è una cronistoria, gli atti lo dimostrano. In ogni caso occorre recuperare il senso vero della politica».

Per Angelo Carta (Psd’Az)  poter parlare di persone che non stanno perdendo il lavoro è una fortuna: «Parliamo di un’azienda che non è in crisi e di persone che non rischiano il posto. Questo ci ha consentito di discutere in modo franco e di dissentire. Resta un punto: i lavoratori semestrali che con questa legge stiamo tentando di tutelare con un sistema binario. Deve esserci la consapevolezza che servirà un duro lavoro per poterli tutelare al meglio dal punto di vista contrattuale».

Franco Sabatini (Pd), dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha rivolto un monito all’Aula: «Non capisco il teatrino della politica: davvero pensiamo che quello che diciamo condizionerà il voto alle prossime elezioni regionali? I cittadini ragionano ed esprimono il voto in piena libertà – ha affermato Franco Sabatini – non capisco l’attacco alla Giunta. Il Consiglio ha fatto la legge di riforma che ha allargato le competenze dell’Agenzia Forestas. Abbiamo fatte 450 stabilizzazioni, un grande risultato seppur non definitivo. Avevamo 42 milioni di buco sul Tfr. Giunta e Consiglio hanno fatto un buon lavoro».

Daniela Forma (PD) ha ribadito che si tratta di una legge non solo sbagliata ma anche demagogica. «Ci siamo fatti trascinare dal popolo – ha detto – perdendo una grande occasione. Con l’approvazione di questa legge non si avrà un miglioramento contrattuale ma solo un inquadramento sbagliato per i dipendenti con conseguente difficoltà nell’applicabilità del provvedimento. La consigliera ha annunciato il voto contrario.

Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha annunciato il voto favorevole alla legge. «Oggi siamo finalmente alla fine di questa grande battaglia – ha sottolineato – e siamo rimasti fedeli ai nostri valori e principi. Speriamo che i futuri amministratori abbiano maggiore sensibilità nei confronti dei lavoratori».

Per Gianfranco Congiu (Partito dei sardi) oggi il Consiglio ha solo rimesso le cose al loro posto. «Per questo meglio tacere: abbiamo rifatto quello che doveva essere fatto 20 anni fa. Sono lieto – ha concluso – di aver dato il mio contributo».

Pietro Cocco (PD) ha ricordato che quello di oggi è la conclusione di un percorso nato 10 anni fa. «Era necessario trovare strumenti nuovi anche dal punto di vista contrattuale e lo abbiamo fatto. Oggi non esistono né vincitori né vinti. L’Agenzia Forestas ha sempre avuto il massimo impegno da parte del Consiglio regionale. Oggi l’attenzione è sempre sui “semestrali” su cui occorre vigilare».

Alessandra Zedda (FI), annunciando il voto a favore, ha detto: «Meglio tardi che mai. Con il nostro voto diamo dignità al personale e rispettiamo gli uomini e le donne che difendono la nostra Sardegna». La capogruppo di Forza Italia ha detto di avere grande rispetto, pur non condividendo le loro posizioni, nei confronti dei colleghi Daniela Forma, Antonio Solinas e dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu che sono stati i più critici nei confronti del provvedimento.

La legge è stata approvata (votanti 43, sì 41, 2 contrari) tra gli applausi del pubblico.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiuso la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

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Banco di Sardegna e Sfirs sono pronti a mettere in campo una serie di iniziative a sostegno di imprese e famiglie colpite dagli eventi calamitosi delle ultime settimane. Misure ad hoc a favore di aziende e cittadini sono state annunciate dal direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, durante la seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Attività Produttive del Consiglio regionale. «Aziende agricole e di trasformazione rappresentano un settore importante per il nostro istituto – ha detto Giuseppe Cuccurese – il Banco, in questo momento di difficoltà, farà di tutto per preservare questo patrimonio».

Giuseppe Cuccurese ha elencato una serie di iniziative che saranno attivate a partire dal prossimo 26 novembre: «Le aziende potranno aprire linee di credito da 50/60mila euro senza dover ricorrere a garanzie immobiliari, basterà un’autocertificazione con l’indicazione dei danni subiti nell’ultima alluvione – ha spiegato il direttore del Banco di Sardegna – le pratiche saranno evase direttamente nelle filiali con un’istruttoria semplificata e tassi di interesse molto bassi». Le misure saranno estese anche alle imprese commerciali e al settore della pesca. Dei benefici potranno godere anche le famiglie: «Per chi è in difficoltà abbiamo previsto la sospensione delle rate del mutuo – ha proseguito Giuseppe Cuccurese – in alternativa si potrà richiedere un prestito a tassi agevolati. Il plafond è di 50 milioni di euro».

Pronta a fare la sua parte anche la Sfirs: «Noi siamo legati alle indicazioni della Regione – ha detto il presidente Paolo Sestu – nostro compito è accelerare al massimo la messa a disposizione delle risorse. La velocità, in questi casi, è vitale per garantire la sopravvivenza delle aziende».

La Commissione Bilancio valuterà nei prossimi giorni la previsione di uno stanziamento in Finanziaria per l’abbattimento dei tassi di interesse. «Sarebbe cosa gradita – ha affermato il direttore del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese – lavoriamo in un’ottica di sistema. Tutto ciò che può contribuire a sostenere le aziende agricole in questo momento di difficoltà è utile e opportuno».

Soddisfatto il consigliere del Pds Gianfranco Congiu che in Consiglio aveva sollecitato una seduta congiunta della Terza e Quinta Commissione: «Banco di Sardegna e Sfirs hanno risposto al nostro appello – ha detto Gianfranco Congiu – le misure individuate sono una boccata d’ossigeno importante rispetto alla rilevanza che il settore agroalimentare occupa nel ciclo economico dell’Isola».

Positivo anche il giudizio del consigliere dei riformatori Luigi Crisponi: «Bene le misure messe in campo serve però un’informazione capillare rivolta alle famiglie – ha detto Luigi Crisponi – chi è in difficoltà deve poter accedere in modo semplice e veloce agli strumenti messi a disposizione da Regione e banche».

Al termine della seduta congiunta con la Terza Commissione, il parlamentino delle Attività produttive ha proseguito i suoi lavori con altre due audizioni.

La prima ha riguardato la crisi del piccola pesca della marineria di Alghero. La Commissione ha sentito i rappresentanti dell’associazione “Banchina Millelire” che riunisce 70 imprese di pesca. Antonio Canu e Leonardo Zinchiri hanno illustrato la grave situazione di difficoltà vissuta dai pescatori algheresi e lamentato uno stato di abbandono da parte delle istituzioni regionali.

«Siamo soli e abbandonati – hanno detto Antonio Canu e Leonardo Zinchiri – se non si interviene subito la piccola pesca ad Alghero è destinata a morire. Quest’anno, a causa del maltempo, le nostre uscite a mare si sono ridotte drasticamente». I pescatori hanno presentato alcune richieste per risollevare le sorti del settore. Tra queste, una proroga della pesca all’aragosta (attualmente dal 1 marzo al 31 agosto) e l’applicazione delle normativa nazionale; il risarcimento per i danni alle attrezzature causati dai delfini; il recupero delle giornate perse a causa del maltempo e un indennizzo per le calamità naturali.

La Commissione valuterà nei prossimi giorni le misure da adottare. Gli interventi – ha spiegato il presidente Luigi Lotto – saranno modulati sulla base delle esigenze manifestate anche dalle altre marinerie della Sardegna sentite nei giorni scorsi in audizione. Sui danni causati dai delfini, invece, le coperture finanziarie sono già inserite nella legge di stabilità che sarà discussa nelle prossime settimane dal consiglio regionale.

La Commissione, infine, ha sentito l’assessore al turismo Barbara Argiolas sulle parti di competenza della legge finanziaria. L’assessore ha illustrato le misure predisposte dalla Giunta in materia di apprendistato, Camere di Commercio e legge n. 51.

La Commissione, in accordo con l’esecutivo, presenterà un emendamento alla legge che terrà conto del lavoro svolto dalla Commissione speciale sulla crisi dell’artigianato e del commercio.

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Il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli del testo unificato su “Norme in materia di inquadramento del personale dell’Agenzia ForeSTAS”.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame del Testo unico riguardante “Norme in materia di inquadramento del personale dell’Agenzia Forestas” con l’intervento dei capigruppo.

Il primo a prendere la parola è stato il presidente del gruppo Fdi Paolo Truzzu che, riprendendo il dibattito della mattinata, ha ricordato che «molti hanno espresso dubbi ed in effetti è così anche se sono quelli classici del legislatore, a mio giudizio gli stessi di quando fu istituita Forestas, scelta strettamente collegata con la situazione attuale, quella cioè di portare il mondo forestale all’interno del sistema Regione». La domanda centrale, ha detto, «è chi fa, cosa fa e perché lo fa; siamo la Regione più boscosa d’Italia con un patrimonio immenso che va valorizzato perché oggi si fa troppo poco, ecco l’interesse pubblico da tutelare, senza soluzioni diverse dalla 31, mettendo i lavoratori alla pari degli altri». Quanto ad altri dubbi, ha aggiunto, «siamo fuori tempo massimo con soluzioni quasi obbligate che non lasciano spazi a compromessi al ribasso, l’Agenzia ed i suoi dipendenti devono essere messi nelle condizioni di dare il meglio, per diventare non un carrozzone ma uno straordinario motore dello sviluppo della Sardegna, per cui non c’è un problema di costi ma di missione di Forestas». Con questa operazione verità, ha concluso, «riusciremo anche a difendere i diritti dei più deboli, per cui questa legge va approvata con correttivi come divisioni contrattuali e soluzioni ad esaurimento per operai trimestrali».

Per l’Udc il consigliere Giorgio Oppi ha raccontato di aver fatto uno sforzo di memoria rispetto ad alcuni interventi «non pertinenti e puntuali, soprattutto in materia di stabilizzazioni bloccate e poi sbloccate già nel 2011 con accordi sindacali salvo interventi esterni e nuove difficoltà come quelle derivate dall’azione della Corte dei conti che impose la restituzione delle retribuzioni per tre anni». Giorgio Oppi ha poi ricordato la sua esperienza di assessore, mettendo in luce le tante anomalie di una ripartizione territoriale molto sbilanciata dei lavoratori Forestas con casi estremi come quello dell’Ogliastra con 600 unità e quasi nessuno a Sassari ed in Gallura». Le vere carenze, secondo Giorgio Oppi, «riguardano la forte scopertura di figure amministrative e non è corretto fare sempre riferimenti al passato; ora bisogna rendere giustizia e il problema dei fondi non c’è, andiamo invece con decisione verso un modello razionale valorizzando intelligenze e professionalità interne come abbiamo fatto in tanti altri casi».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, soffermandosi sulle varie posizioni in campo le ha definite «piuttosto confuse e in alcuni casi demagogiche», soffermandosi sul fatto che «in realtà si sta parlando di una legge arrivata in Aula dopo oltre un anno e mezzo di dibattito interno durante il quale si è parlato di tutto senza mettere a fuoco un problema strettamente collegato ad esigenze vitali della Sardegna». La mancanza di una progettualità forte è stata il punto debole di Forestas, ha continuato, «così come è mancata una riflessione sull’utilizzo sbagliato delle sue risorse umane e professionali, un po’ come tutte le agenzie regionali; Forestas invece deve essere ricostruita sulla base di ciò che serve alla Sardegna, tagliando clientelismi e rendite di posizione». Agendo in questa direzione, ha concluso, «risolveremo anche il problema semestrali con soluzioni intelligenti e di prospettiva, fermo restando che oggi stiamo costruendo uno strumento ma non possiamo tralasciare di indicare una strategia che metta al centro le foreste anche come mezzo naturale di contrasto al dissesto idro geologico del territorio».

Il capogruppo di Art. 1 – Sdp Daniele Cocco ha sottolineato la necessità di riportare il dibattito sul tema concreto del contratto dei lavoratori dell’Agenzia, spiegando che «a proposito della definizione della missione di Forestas il nuovo contratto previsto da questa legge è coerente, a parte i dubbi che ancora ci sono ma non possiamo fermare il Consiglio all’infinito tralasciando la tutela di diritti acquisiti che finora non sono stati rispettati facendo emergere profonde differenze fra Forestas e le altre agenzie del sistema Regione». La commissione ha lavorato bene col supporto dei capigruppo, ha proseguito Daniele Cocco, «ponendo le migliori premesse per la legge ora in discussione, ma ora come Consiglio abbiamo il dovere politico e morale di dare una risposta alle tante domande che ci hanno sottoposto migliaia e migliaia di dipendenti; abbiamo sempre ascoltato tutti a cominciare dalle organizzazioni sindacali che spesso hanno chiesto tavoli separati alimentando confusione, ad esempio, fra semestrali che sono comunque dipendenti e trimestrali a rotazione». Ora, ha concluso, «lavoreremo su alcuni emendamenti qualificanti con lo scopo di dare più sicurezza ai semestrali».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha dichiarato di non poter affermare che «si sta scrivendo la storia con pagine nuove e inedite, abbiamo invece il grande merito di rimettere le cose al loro posto, cioè all’interno della 31 del ’98 che già allora faceva riferimento all’Azienda foreste demaniali e il fatto grave, semmai, è che ci siano voluti vent’anni». Il nostro gruppo, ha concluso, «è qua per lavorare e collaborare impedendo che si facciano fesserie e tutelando professionalità e competenze al servizio del nostro patrimonio ambientale, mettendo al centro il futuro dei 1220 dipendenti a tempo determinato che meritano ogni tutela».

Il capogruppo del Pietro Cocco ha osservato che il dibattito propone alcune questioni oggettive sulle quali riflettere. Abbiamo fatto Forestas in coerenza con la politica dell’Ente foreste, ha ricordato, «per dare valore al patrimonio ambientale e valorizzare conoscenze e professionalità di lavoratori nel campo ambientale e a stretto contatto con gli Enti locali, anche se ci sono problemi che risalgono al passato ed hanno la loro complessità ma, come in ogni materia complicata, bisogna moltiplicare gli sforzi per arrivare ad una soluzione nell’interesse generale». Arriviamo a questa legge dopo un grandissimo lavoro che non può essere liquidato con un’alzata di spalle, ha aggiunto, «per cui adesso bisogna scegliere se fermarsi al passato o cambiare e noi abbiamo fatto quest’ultima scelta, per un giusto riconoscimento retributivo e normativo a lavoratori il cui contratto nazionale vigente è legato a quello dei boscaioli toscani e delle comunità montane, realtà che non esistono più», Oggi non c’è più tempo e bisogna decidere, ha ammonito, «senza protagonismi ma con responsabilità e sotto questo profilo è giusto andare verso un contratto regionale che equipari i dipendenti di Forestas a quelli di altri enti ed agenzie; nel nostro gruppo abbiamo gruppo libertà di voto ma la maggioranza si è espressa per il sì, con una particolare attenzione per i semestrali che hanno diritto a risposte in poco tempo».

La capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha detto che «se ci è voluto tutto questo tempo significa che i problemi sono stati tanti ma anche che la legge va approvata, anche se restano tante discrasie e non è che le responsabilità di governo possano essere cancellate con qualche amnesia». In questi anni, ha ricostruito, «la maggioranza ha fatto la politica del gambero non modificando la legge 1/77 sull’organizzazione della Regione e poi, quando è stata costituita l’Agenzia, è rimasta ferma senza prendere in esame la situazione del personale pensando di più alle designazione dei vertici». Il risultato di questo immobilismo, ha riassunto Alessandra Zedda, «è che i lavoratori di Forestas sono gli unici esclusi dal comparto regionale e questo è inaccettabile anche a fronte di lavoratori assunti per concorso, dipendenti con posizioni non adeguate al loro titolo di studio, o entrati nel sistema Regione con chiamate dirette; di qui la necessità di rendere giustizia a migliaia di lavoratori appartenenti ad una società di diritto pubblico controllata dalla Regione, con lo stesso sistema informatico e lo stesso regime di contabilità». Arriveremo a martedì con le nostre proposte per i semestrali, ha concluso, «ma la strada è quella di una legge giusta ed equa».

A nome della Giunta l’assessore agli Affari generali Filippo Spanu ha precisato, in apertura, che «i lavoratori sono già interessati dalla legge 31/98 in larga parte». In questa lunga fase istruttoria della legge, ha ricordato, «l’obiettivo della Giunta è stato sempre quello di migliorare per quanto possibile la piattaforma legislativa per fare in modo che raggiunga gli obiettivi che ci si propone, mantenendo un rapporto sempre molto stretto con la commissione arricchito da ampie occasioni di confronto esterno con tutte le parti interessati, nell’ottica del dialogo sociale e della coesione sindacale». Nel dibattito, ha aggiunto, «è stato messo l’accento sul cosa bisogna fare ma a nostro avviso anche il come riveste grande importanza; oggi Forestas ha le sue difficoltà ma ha fatto molti passi avanti sotto ogni punto di vista anche con disponibilità di risorse che assicura buone prospettive». Sul piano contrattuale, ha spiegato Filippo Spanu, «abbiamo un contratto regionale fondamentalmente per amministrativi ed uno per dirigenti, per cui i lavoratori di Forestas potrebbero sì arrivare ad un contratto pubblico ma, nella fase transitoria del confronto fra datore di lavoro e parti sociali, il contratto resterebbe quello attuale anche a non voler far cenno alla situazione dei dipendenti a termine». Alla fine, ha concluso, «avremo problemi di applicazione e di attuazione puntuale, di inquadramento, difficoltà di gestione delle rappresentanze e conflittualità sindacale, per cui assicuriamo l’impegno ad introdurre miglioramenti significativi del testo finalizzati a garantire funzioni omogenee con contratti omogenei, norme di pari livello alla 31/98 e soluzioni per le unità a tempo determinato. Di qui l’invito a collaborare ricercando la miglior coesione sindacale».

Dopo l’assessore Donatella Spano ha preso la parola l’on. Stefano Tunis (FI), che ha detto: “Platealmente in questi giorni i lavoratori di Forestas hanno abbandonato il Consiglio regionale e mi chiedo perché parte della maggioranza e la Giunta avessero interesse a far slittare sino a oggi una riforma che poteva essere fatta prima. Quali sono le forze oscure e gli obiettivi sottesi in questa vicenda? Ve lo dico io: l’interesse supremo della tutela dell’ambiente boschivo deve essere integrato con chi ha la responsabilità di tutelarlo. E la settimana prossima, piaccia o no alla Giunta, noi approveremo questo provvedimento e non un provvedimento modificato dalla Giunta”.

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) “va respinto con forza l’atteggiamento anche arrogante del collega Stefano Tunis e va incaricato l’assessore a lavorare sino all’ultimo minuto utile per arrivare alla soluzione migliore”. Anche l’on. Eugenio Lai (Articolo 1) ha difeso il lavoro della maggioranza: “Noi e non altri non abbiamo bisogno di proconsoli romani o di commissari incaricati. Noi ci confrontiamo e non ascoltiamo le strade indicate da Roma. Ribadiamo che oggi voteremo il passaggio agli articoli per mettere poi tutti i dipendenti sotto il cappello della legge 31 e per migliorare la condizione dei semestrali. Vogliamo dire senza retorica che il confronto lo si fa soltanto con chi condivide queste proposte e conosce le attese dei dipendenti di Forestas. Non ci sono vie alternative alla legge 31 per il personale”. Un concetto confermato anche dal capogruppo Daniele Cocco (Art. 1 – Sdp), che ha chiesto al presidente Gianfranco Ganau di procedere al voto per il passaggio agli articoli.

Fratelli d’Italia è intervenuta con l’on. Gianni Lampis, che ha detto: “Basta fare allusioni sui proconsoli romani, ognuno guardi in casa sua. Avremmo fatto meglio ad affrontare questa legge non alla fine della legislatura ma è chiaro che lo si deve fare almeno ora. Non è accettabile che ci siano dipendenti regionali di serie A e di serie B: per questo chiedo che si voti il passaggio agli articoli”. Anche l’on. Antonio Solinas (Pd) ha ricordato la necessità di “usare questi giorni per riflettere sulla legge e ci vuole coraggio a parlare della poca coesione della maggioranza se nella minoranza ci sono consiglieri come Stefano Tunis che stanno facendo la propria lista fuori dal partito”.

Favorevole al passaggio agli articoli anche l’on. Francesco Agus (Campo progressista), che ha aggiunto: “Lavoriamo sino alla fine per migliorare ma non accetto che questo testo di legge sia considerato come un oggetto che è entrato in aula forzatamente. La Prima commissione aveva un mandato chiaro: applicare ai lavoratori di Forestas il contratto regionale. E così è stato. Abbiamo fatto un lavoro buono: l’ottimo non è di questo pianeta”.

Per il gruppo Articolo 1 anche l’on. Paolo Zedda si è detto favorevole al voto per il passaggio agli articoli e così l’on. Attilio Dedoni (Riformatori), che ha “apprezzato l’intervento del presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus”.

Per la capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, “il passaggio agli articoli è necessario e la proposta appare soddisfacente. Cercheremo un voto all’unanimità e non siamo disponibili a fare passi indietro accogliendo tutte le richieste della Giunta”. Per l’on. Mario Floris “se l’assessore ha un’altra idea la dica ma la commissione ha già trovato una soluzione”.

Dal Pd il capogruppo on. Pietro Cocco ha ribadito la posizione della maggioranza: “Abbiamo detto che è necessario fare modifiche sulla materia contrattuale e questa è la posizione che teniamo. Occorre intervenire soltanto sul tema dei lavoratori semestrali, definendo bene chi sono e che compiti hanno secondo il contratto”.

L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e il presidente Gianfranco Ganau ha tolto la seduta ricordando che il termine ultimo per il deposito degli emendamenti alla legge Forestas scade martedì 13 novembre alle 11 mentre i lavori del Consiglio regionale riprenderanno dall’articolato di legge mercoledì alle 10.00.

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Pressione fiscale, burocrazia e costo del lavoro: sono i principali fattori critici individuati dalla Commissione speciale sulla crisi di artigianato e commercio, che ha concluso i lavori con voto unanime nominando il presidente Roberto Deriu relatore per l’aula.

Il documento è stato approvato dopo sei mesi di audizioni, che hanno consentito alla commissione speciale di ascoltare le parti sociali coinvolte e di raccogliere i dati economici relativi alla grave crisi che affligge il commercio e l’artigianato sardo. 

Nel testo finale anche due emendamenti aggiuntivi dell’onorevole Gianfranco Congiu, uno dell’onorevole Eugenio Lai ed uno dell’onorevole Luigi Crisponi.

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Il consigliere regionale Gianfranco Congiu (PdS) critica la relazione finale della commissione speciale Artigianato e Commercio.

«Ottima la prognosi, insoddisfacente la diagnosi, così il paziente muore. Con questa metafora ho cercato di rendere il senso sul contenuto della relazione finale rispetto a ciò che in questi mesi ci hanno riferito le associazioni dei commercianti e artigiani – dice Gianfranco Congiu -. Il grido di dolore che hanno lanciato ha una causa ben precisa, anzi due: 1. Eccesso di pressione fiscale disallineata e distonica rispetto al PIL; 2. Eccessività dei costi del lavoro. Ebbene, rispetto a queste tensioni, la relazione non interviene se non marginalmente. Soprattutto sul versante della equità fiscale. Ecco perché ho vincolato il mio voto favorevole all’accoglimento di emendamento che postuli dalla ineludibile necessità di una revisione degli strumenti fiscali a disposizione delle imprese commerciali e artigianali. Dal ciclo delle audizioni è emerso, infatti, che proprio negli anni di maggior crisi economica il fisco italiano ha calato le manovre più oppressive rendendo il momento impositivo fiscale iniquo, ingiusto e disallineato rispetto ai fattori recessivi che hanno caratterizzato il PIL degli ultimi dieci anni.

Il grido di dolore è stato perentorio: basta con questo sistema fiscale che penalizza le aree geograficamente marginali e insulari.

L’approvazione dell’emendamento da me proposto consegna al legislatore regionale il compito di tradurre in pratica questo grido di dolore sia con le leggi di propria competenza sia avviando tutte le consentite forme di confronto con i livelli istituzionali statali e governativi italiani a ciò preposti.

Sebbene non abbia avuto influenze sul voto finale, colpisce e rammarica però che questo emendamento non sia stato validato né dal rappresentante del gruppo Fratelli d’Italia (peraltro vice presidente della commissione) né dall’esponente dei Riformatori forze che, almeno a parole, non sono state avulse dal dibattito sul fisco più giusto – conclude Gianfranco Congiu -. Almeno a parole e almeno sino ad oggi.»

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Inizieranno lunedì prossimo le chiamate di Aspal ai circa 130 ex lavoratori del Polo industriale tessile di Ottana destinatari della legge del Consiglio regionale che stanzia 2 milioni e 300mila euro per un programma di interventi specifici. Sono interessati coloro che hanno perso il lavoro dopo la liquidazione delle rispettive società, e non sono sostenuti dagli ammortizzatori sociali ordinari ed in deroga, con riferimento agli anni 2016 e 2017, che abbiano presentato istanza di concessione della mobilità in deroga e si trovino in una situazione di ridotta occupazione successiva al licenziamento.

Oggi l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, coordinatore del piano Unità per Ottana, ha incontrato, insieme al direttore dell’Aspal Massimo Temussi e al capogruppo del Pds in Consiglio regionale Gianfranco Congiu, i sindacalisti di Cisl e Cgil, Katy Contini e Jose Mattana, e per fare il punto sull’attuazione della legge. Agli ex lavoratori viene riconosciuta la possibilità di fruire, alternativamente, di una delle seguenti misure: un contributo economico una tantum a compensazione della ridotta rioccupazione successiva al licenziamento, la partecipazione ad interventi di politica attiva del lavoro, l’impiego nei cantieri verdi. 

«Ottana è una priorità, per la Giunta e per il Consiglio, e stiamo facendo il massimo per garantire supporto costante e aiuto a rilanciare il territorio, come dimostra questa legge e tutte le azioni messe in campo con Unità per Ottana – sottolinea Raffaele Paci -. Conosciamo bene la grave situazione, abbiamo accolto la richiesta di intervenire immediatamente con azioni specifiche e mirate, per dare risposte anche a chi ha perso lavoro e ammortizzatori sociali, a chi ha bisogno di un sussidio immediatamente in attesa di rimettersi in gioco nel mercato del lavoro.»

Le chiamate serviranno ad avviare i colloqui di orientamento per la scelta fra le varie opportunità previste dalla legge e saranno a carico dei centri per l’impiego Aspal di Nuoro, Macomer, Cuglieri, Ghilarza, Siniscola e Sorgono.