2 November, 2024
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Domani, venerdì 18 dicembre, si terrà a Barcellona, Palacio de Pedralbes (sede dell’Unione per il Mediterraneo, organismo dell’Unione Europea, partner istituzionale del progetto), la conferenza finale dell’OPTIMED Rationalising Mediterranean Sea Ways: from Southern-Eastern to Northern-Western ports. La fase conclusiva del progetto, finanziato con il Programma di cooperazione transfrontaliera ENPI CBC Med 2007-2013, prevede lo sviluppo di relazioni tra comunità, enti e amministrazioni locali, armatori, società e compagnie di navigazione, operatori portuali. Ma non solo. L’incremento di accordi tra le aziende del settore trasporti e logistica che operano tra la sponda Nord e quella Sud del Mediterraneo sono al centro del progetto. Per l’ateneo di Cagliari, con gli specialisti del Cirem, un’ulteriore occasione di crescita e confronto internazionale

Lo scalo di Porto Torres è candidato principe – con Beirut nell’altro versante – a un ruolo centrale con carattere internazionale per raccolta, smistamento e distribuzione delle merci dei porti dell’arco dell’alto Tirreno. Con riferimento all’area che va da Valencia a Napoli. I traffici coinvolgerebbero anche la sponda sud orientale del Mediterraneo, in particolare, dall’Egitto alla Turchia. Ai lavori di Barcellona Paolo Fadda e Gabriella Massidda illustrano gli studi, le proiezioni e i risultati già conseguiti con il progetto. L’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, e Anwar Zibaoui (coordinatore di Ascame, l’associazione della Camere di commercio del Mediterraneo) presentano opzioni e possibilità di sviluppo del progetto.

L’Hub&Spoke nei traffici via mare. Il meeting catalano prevede anche una tavola rotonda con Massimo Deiana, Pietro Preziosi (Autorità portuale Nord Sardegna), Hassan Kraytem (presidente porto di Beirut) e Jordi Torrent (responsabile strategie porto di Barcellona). In scaletta i temi in agenda fino al 2020.

«Un percorso proficuo, che introduce il concetto di hub-and-spoke tipico del trasporto aereo in un settore quale è quello del Ro-Ro marittimo, nel quale attualmente si opera spesso con linee spot, senza una certezza di frequenza né di orari» rimarca Paolo Fadda, coordinatore scientifico di Optimed e docente dell’ateneo di Cagliari.

«Rispetto allo stato attuale, per cui trasferire un Ro-Ro dall’area di Milano a quella della Siria occorrono dodici giorni, con il progetto Otpimed i tempi si dimezzano» rilancia Gianfranco Fancello (Cirem, ricercatore Unica e coordinatore tecnico di Optimed). I ricercatori cagliaritani hanno presentato i risultati del progetto da cui emerge innovazione, analisi del contesto, ruolo degli operatori, importanza delle rotte e dei comparti operativi.

La “Final conference” prevede diverse sessioni tecniche, con, tra le altre, le relazioni di Giovanni Fabio Sechi (segretario generale dell’Autorità portuale del Nord Sardegna), Rami Semaan (porto di Beirut) e Elisa Gagatsi (Istituto dei trasporti, Grecia). I lavori si chiudono sabato 19 dicembre.

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Si chiude oggi allo scalo marittimo di Porto Torres la due giorni – workshop e il B2B Meetings (Business to Business) – inerenti la sessione italiana dell’OPTIMED Rationalising Mediterranean Sea Ways: from Southern-Eastern to Northern-Western ports. La fase conclusiva del progetto, finanziato con il Programma di cooperazione transfrontaliera ENPI CBC Med 2007-2013, prevede la realizzazione di incontri tra le aziende del settore dei trasporti e della logistica che operano tra la sponda Nord e quella Sud del Mediterraneo. Il progetto è seguito dagli specialisti del Cirem (Centro interuniversitario per le ricerche economiche e la mobilità) dell’ateneo di Cagliari.

Lo scalo di Porto Torres potrebbe rivestire – con Beirut nell’altro versante – un ruolo centrale con carattere internazionale per raccolta, smistamento e distribuzione delle merci dei porti dell’arco dell’alto Tirreno. Con riferimento all’area che va da Valencia a Napoli. I traffici coinvolgerebbero anche la sponda sud orientale del Mediterraneo, in particolare, dall’Egitto alla Turchia. Oggi si è tenuta la visita tecnica allo scalo turritano con la partecipazione di aziende libanesi, francesi e spagnole, del rappresentante della Camera di commercio di Beirut, Dory ABoud Saab e dell’Ascame (Associazione camere commercio Mediterraneo), Monica Cunill. Ai lavori ha preso parte il Consorzio Industriale Provinciale di Sassari.

Ieri, giovedì 3 dicembre, si è tenuto il “BusinessToBusiness”. Un confronto proficuo tra una quindicina di imprese libanesi del settore, prevalentemente agenzie marittime, spedizionieri ed operatori logistici (fra queste, Interworld duty Free, AKS Cargo, PetCo srl, General Transportation service) e altrettante sarde (EfisPau Shipping agency, Seamar, Plaisant &c., Agenzia Cincotta Cagliari, SMS Log Porto Torres). Paolo Fadda (Cirem, docente Università di Cagliari) ha evidenziato l’innovatività del progetto Optimed. «Un percorso che introduce il concetto di hub-and-spoke tipico del trasporto aereo, in un settore quale è quello del Ro-Ro marittimo, nel quale attualmente si opera spesso con linee spot, senza una certezza di frequenza né di orari» ha segnalato il coordinatore scientifico di Optimed. Mentre Gianfranco Fancello (Cirem, ricercatore Unica e coordinatore tecnico di Optimed) ha presentato i risultati del progetto da cui emerge un aspetto saliente: «Rispetto allo stato attuale, per cui trasferire un Ro-Ro dall’area di Milano a quella della Siria occorrono dodici giorni, con il progetto Otpimed i tempi si dimezzano». I lavori sono stati aperti da Gabriella Massidda, direttore generale dell’assessorato regionale ai Trasporti. «Il progetto ha un’importanza strategica per la regione Sardegna rispetto ai futuri assetti del Mediterraneo» ha sottolineato la dottoressa Massidda.

 

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Domani, giovedì 3 dicembre, dalle 9.30 la sala Anfiteatro – via Roma 253, Cagliari – ospita il workshop e il B2B Meetings (Business to Business). I lavori, che sui sviluppano fino a venerdì 4 dicembre, rientrano nella sessione italiana dell’OPTIMED Rationalising Mediterranean Sea Ways: from Southern-Eastern to Northern-Western ports. La fase conclusiva del progetto, finanziato con il Programma ENPI CBC Med 2007-2013, prevede la realizzazione di incontri tra le aziende del settore dei trasporti e della logistica che operano tra la sponda Nord e quella Sud del Mediterraneo

Il BusinessToBusiness si apre con l’intervento dell’assessorato regionale ai Trasporti in quanto capofila del progetto. A seguire, relazioni di Paolo Fadda e Gianfranco Fancello, specialisti del Cirem dell’ateneo di Cagliari (partner – coordinatore tecnico) e quelli dell’Ascame (Associazione camere commercio del Mediterraneo). Previsti gli incontri tra quindici imprese italiane e altrettante libanesi operanti nel settore del trasporto e della logistica a livello internazionale. Nel pomeriggio le compagnie italiane e quelle provenienti dal Libano si incontrano per cercare innovative forme di collaborazione volte a migliorare gli scambi e a promuovere il settore dei trasporti e della logistica tra i paesi euromediterranei.

Lo scalo di Porto Torres è, come evidenziato dal progetto Optimed, uno dei due porti Hub che potrebbe rivestire il ruolo centrale con carattere internazionale per la raccolta, lo smistamento e la distribuzione delle merci dei porti dell’arco dell’alto Tirreno. Con riferimento all’area che va da Valencia a Napoli. I traffici coinvolgerebbero anche la sponda sud orientale del Mediterraneo, in particolare, dall’Egitto alla Turchia. Nei lavori di dopodomani, venerdì 4 dicembre, è coinvolto anche il Consorzio Industriale Provinciale di Sassari.

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Stamani, i laboratori di Ingegneria (Cittadella Universitaria di Monserrato) hanno ospitato il BBBUSDAY, evento finale del progetto B.B.Bu.S. – Box Bull Bus Simulator. Gli specialisti hanno presentato i risultati del progetto realizzato dal dipartimento di Ingegneria civile ambientale e architettura dell’Università di Cagliari in collaborazione con il CenTraLabs, l’Arst e Dedoni Turismo.

Il simulatore prevede un test costruito su un tracciato misto: venti chilometri sulla SS 554 e nel centro di Cagliari, venti tra Sarule e Gavoi (SS 128) e altrettanti tra Tempio e Luogosanto (SS 133).

«La ricerca compie passi da gigante anche per quanto riguarda la sicurezza dei conducenti e degli utenti: il simulatore permette di testare stress, fatica, vista, postura e anche il posizionamento degli apparati, dal volante alle leve. La sicurezza – ha detto Paolo Fadda, ordinario di progettazione dei sistemi di trasporti e amministratore unico dei laboratori Centralabs – è al centro della nostra mission».

Il simulatore è fondamentale anche per la formazione: «Abbiamo riprodotto una cabina uguale a quella del bus Mercedes Citaro 0530, usato anche dal Ctm a Cagliari, con piattaforma mobile, suoni e rumori in Dolby surround su schermi con visuali a 180 gradi. Inoltre, il lay out virtuale di simulazione rileva tutte le difficoltà che un autista incontra per strada. La situazione, dal punto di vista visivo, acustico, dei movimenti e delle vibrazioni – ha spiegato Gianfranco Fancello, responsabile scientifico del progetto e docente dell’ateneo di Cagliari – è per i conducenti reale e totalmente immersiva».

Il progetto, della durata di 14 mesi è costato 208mila euro ed ha avuto come obiettivo «la trasformazione del simulatore di ralla portuale Box Bull in un sistema di simulazione per la guida di autobus urbani ed extraurbani, finalizzato ad addestrare i conducenti professionisti e in grado di ridurre gli effetti da stress psicofisico», ha aggiunto il professor Fadda. «B.B.Bu.S. è uno strumento tecnologicamente innovativo al servizio della ricerca e della formazione, in grado – ha precisato Gianfranco Fancello di simulare totalmente le condizioni di guida di un autobus.»

Il B.B.Bu.S. è stato sviluppato nell’ambito di Box Bull Bus Simulator, progetto di sviluppo congiunto Università-Impresa finanziato dall’intervento Innovare.re (POR FESR 2007-2013) finanziato per sei anni dalla Regione Sardegna con 25 milioni di euro. «Siamo orgogliosi di poter presentare un progetto innovativo, ad alto valore aggiunto e immediatamente spendibile sui mercati del lavoro», ha scandito Annalisa Bonfiglio, prorettore per il territorio e l’innovazione dell’Università di Cagliari»ì.

I laboratori CentraLabs hanno ospitato interventi di Bruno Leban (dipartimento ingegneria meccanica), Francesco Congiu (Didaxa), Marco Naseddu (Centro programmazione regionale), Fabiola Nucifora (Centralabs) e Carlo Poledrini (Arst). In video le relazioni di Agostino Bruzzone e Francesco Galante (docenti degli atenei di Genova e Napoli-Federico II).

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Questa mattina, dalle 10.00 alle 13.00, nei laboratori di Ingegneria della Cittadella Universitaria di Monserrato si tiene il BBBUSDAY, evento finale del progetto B.B.Bu.S. – Box Bull Bus Simulator. Gli specialisti presentano i risultati del progetto realizzato dal dipartimento di Ingegneria civile ambientale e architettura dell’Università di Cagliari in collaborazione con il CenTraLabs, l’Arst e Dedoni Turismo.

Il progetto, della durata di 14 mesi, ha avuto come obiettivo «la trasformazione del simulatore di ralla portuale Box Bull in un sistema di simulazione per la guida di autobus urbani ed extraurbani, finalizzato ad addestrare i conducenti professionisti e in grado di ridurre gli effetti da stress psicofisico» dice Paolo Fadda, ordinario di progettazione dei sistemi di trasporti e amministratore unico dei laboratori Centralabs.

«B.B.Bu.S. è uno strumento tecnologicamente innovativo al servizio della ricerca e della formazione, in grado – spiega Gianfranco Fancello, responsabile scientifico del progetto e docente dell’ateneo di Cagliari – di simulare totalmente le condizioni di guida di un autobus, dal punto di vista visivo, acustico, della percezione dei movimenti e delle vibrazioni». Il B.B.Bu.S. è stato sviluppato nell’ambito di Box Bull Bus Simulator, progetto di sviluppo congiunto Università-Impresa finanziato dall’intervento Innova.re (POR FESR 2007-2013).

I lavori verranno aperti da Annalisa Bonfiglio, prorettore per il territorio e l’innovazione dell’Università di Cagliari. A seguire, interventi e relazione di Gianfranco Fancello, Paolo Fadda, Massimiliano Pau (dipartimento ingegneria meccanica), Francesco Congiu (Didaxa), Agostino Bruzzone e Francesco Galante (docenti degli atenei di Genova e Napoli-Federico II), Fabiola Nucifora (Centralabs), Carlo Poledrini (Arst) e Giulio Dedoni (Dedoni Trasporti).

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E’ in programma martedì 29 settembre, dalle 10.00, nei laboratori di Ingegneria della Cittadella universitaria di Monserrato, il BBBUSDAY, evento finale del progetto B.B.Bu.S. – Box Bull Bus Simulator. Nell’occasione verranno presentati i risultati del progetto realizzato dal dipartimento di Ingegneria civile ambientale e architettura (Dicaar) dell’Università di Cagliari in collaborazione con CenTraLabs, Arst e Dedoni Turismo. Docenti, ricercatori e addetti ai lavori sono a disposizione delle testate giornalistiche. Sono previste visite guidate al simulatore per la guida degli autobus.

Il progetto, della durata di 14 mesi, ha avuto come obiettivo «la trasformazione del simulatore di ralla portuale Box Bull in un sistema di simulazione per la guida di autobus urbani ed extraurbani, finalizzato ad addestrare i conducenti professionisti e in grado di ridurre gli effetti da stress psicofisico» dice Paolo Fadda, ordinario di progettazione dei sistemi di trasporti e amministratore unico dei laboratori Centralabs. «B.B.Bu.S. è uno strumento tecnologicamente innovativo al servizio della ricerca e della formazione, in grado – spiega Gianfranco Fancello, responsabile scientifico del progetto e docente dell’ateneo di Cagliari – di simulare totalmente le condizioni di guida di un autobus, dal punto di vista visivo, acustico, della percezione dei movimenti e delle vibrazioni». Il B.B.Bu.S. è stato sviluppato nell’ambito di Box Bull Bus Simulator, progetto di sviluppo congiunto Università-Impresa finanziato dall’intervento Innova.re (POR FESR 2007-2013).

I lavori vengono aperti da Annalisa Bonfiglio, prorettore per il territorio e l’innovazione dell’Università di Cagliari. A seguire, interventi e relazione di Gianfranco Fancello, Paolo Fadda, Massimiliano Pau (dipartimento ingegneria meccanica, Cagliari), Francesco Congiu (Didaxa), Agostino Bruzzone e Francesco Galante (docenti degli atenei di Genova e Napoli-Federico II), Fabiola Nucifora (Centralabs), Carlo Poledrini (Arst) e Giulio Dedoni (Dedoni Trasporti).

Venerdì 10 luglio, dalle 9.00 alle 17.00, nei laboratori di Ingegneria della Cittadella universitaria, a Monserrato, si terrà la giornata di studi su “Le regolazioni delle intersezioni stradali in ambito urbano: tecniche di analisi e di progetto”. I lavori sono curati da Centralabs, Università di Cagliari, Aiit (Associazione italiana ingegneria traffico e trasporti) e Ordine degli ingegneri di Cagliari.

Le intersezioni stradali, particolarmente in ambito urbano, costituiscono gli elementi più problematici della reti di trasporto, poiché la funzionalità più o meno efficiente delle stesse, può limitare in modo consistente la capacità di deflusso della rete e quindi la qualità stessa del sistema urbano nel suo complesso. La corretta scelta della modalità di regolazione dei nodi stradali urbani influenza la qualità dell’ambiente con sensibili ripercussioni anche sulla salute dei cittadini, data la possibile concentrazione di gas nocivi dei veicoli per regimi di moto non adeguati alla presenza di recettori sensibili nelle vicinanze. La progettazione delle intersezioni stradali, da un lato deve garantire la sicurezza per tutte le tipologie di utenti, dall’altro, consentire l’opportuna gestione della circolazione stradale per ridurre i conflitti e i tempi di deflusso. Il tutto in una visione di contenimento dei gas immessi nell’ambiente e di riduzione del rumore. Durante la giornata di studio e formazione si pone l’attenzione sugli aspetti che concorrono alla progettazione delle intersezioni. Intervergono alcuni tra i maggiori esperti in materia per confrontarsi e riflettere sullo stato dell’arte della normativa, sulle modalità di progettazione e di realizzazione delle intersezioni sia in ambito urbano sia in ambito extraurbano.

Dal “caso della SS 131” alla “gestione dei cantieri”, passando per “intersezione stradale tra SS 554 e città universitaria di Monserrato” agli “indirizzi normativi”: argomenti attuali e dibattuti. La Giornata si apre con i saluti del rettore, Maria Del Zompo, e dell’assessore regionale ai lavori pubblici, Paolo Maninchedda, A seguire, esperti e autorità del comparto. Tra queste, Giovanni Mantovani (presidente Aiit), Francesco Mazziotta (ministero Infrastrutture), Michele Coghe (Anas Sardegna), Proto Tilocca (Ctm) e Graham Parkhurst (università West of England, Bristol). Per un contributo concreto sul tema sono previsti anche gli interventi di alcune aziende del settore su esperienze maturate nella gestione dei cantieri stradali.

La giornata è coordinata dal comitato scientifico composto dagli specialisti dell’università di Cagliari, Paolo Fadda (amministratore Centralabs), Italo Meloni e Gianfranco Fancello (direttore Centralabs), e Marco Nosello (Centro regionale di programmazione). Per la formazione professionale continua degli Ingegneri la partecipazione ai lavori consente l’acquisizione di 4 crediti.

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Gli specialisti del Cirem (centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità dell’Università di Cagliari) guidati da Paolo Fadda (responsabile scientifico del progetto), dell’assessorato regionale ai trasporti e dell’Autorità portuale del Nord Sardegna, nell’ambito dei lavori in corso al Sil (Salon internacional de la logistica y de la manutencion) di Barcellona, hanno illustrato oggi il progetto che prevede Porto Torres e Beirut hub del nuovo sistema di trasporto marittimo nel Mediterraneo. La Regione è capofila del progetto.

«Il Sil è occasione di straordinario confronto internazionale su una materia in continua evoluzione qual è quella dei traffici marittimi. Siamo convinti – dice Gabriella Massidda, direttore generale assessorato regionale trasporti – di poter contribuire, attraverso il progetto optimed, ad implementare i traffici via mare, proseguendo un percorso che metta la nostra isola al centro degli scambi commerciali del Mediterraneo. La presentazione odierna del nostro progetto ha avuto riscontri molto positivi che, congiuntamente all’incontro con il direttore generale del governo della Catalogna, Pere Padrosa, ci consente di rinforzare le relazioni internazionali». Per Paolo Fadda, ordinario di Progettazione dei sistemi di trasporto, «i confronti tecnici ci permettono di raccogliere dati importanti per affinare il progetto. L’interesse mostrato da Turchia, Egitto e Libano, ci consente di raccogliere ulteriori elementi che confortano il processo di trasferimento degli scambi su ruota a quelli via mare».

La tre giorni catalana vede la Sardegna, con Porto Torres hub, al centro dei traffici del Mediterraneo. Dagli studi particolareggiati messo a punto dai ricercatori isolani, si evince che può essere migliorato il sistema di scambi attuale, più competitivo su ruota.

«Ad esempio, spedire merci con un camion da Milano al Kurdistan, al confine con la Turchia, costa 3.700 euro e impiega dodici giorni. Mentre – spiega Gianfranco Fancello, ricercatore Cirem – il nostro progetto aumenta le frequenze via mare con una riduzione dei costi e dei tempi stimabile intorno al 30 per cento. Come? Con un servizio regolare, la diffusione capillare dei collegamenti anche ai porti minori e, soprattutto, la riduzione dei tempi di attesa delle merci in banchina».

Dalle relazioni degli specialisti isolani è emerso che con Porto Torres hub del nord del Mediterraneo, lo scalo sarà collegato con quattro corse settimanali su Valencia e altrettante su Barcellona, sei con Marsiglia e Seté, sette con Genova, Spezia e Napoli e otto con Beirut.

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Martedì 9 giugno, gli specialisti del Cirem (centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità dell’Università di Cagliari) guidati da Paolo Fadda (responsabile scientifico del progetto), dell’assessorato regionale ai trasporti e dell’Autorità portuale del Nord Sardegna, prendono parte a Barcellona al Sil (Salon internacional de la logistica y de la manutencion). I lavori del team isolano rientrano nel progetto Optimed finanziato dal programma Enpi-Cbc Med. La Fiera si tiene dal 9 all’11 giugno.

Occasione di confronto, sviluppo e rafforzamento della filiera produttiva inerente i traffici via mare: per i tecnici dell’ateneo e della Regione il Sil è un jolly prezioso. Il consolidamento delle relazioni tra operatori marittimi e imprenditori del settore, i contatti con compagnie e armatori e i rapporti con esperti e addetti ai lavori sull’evoluzione dei mercati e degli scambi commerciali, sono i capitoli chiave della tre giorni catalana. Il ruolo della Sardegna con lo scalo di Porto Torres hub dei traffici del Mediterraneo, viene evidenziato da uno studio particolareggiato messo a punto dai ricercatori isolani. Il Sil è vetrina e piattaforma ideale per promuovere la ricerca scientifica dell’ateneo del capoluogo, da un lato. Dall’altro, la Regione, capofila del progetto e presente alla fiera spagnola con uno stand espositivo particolarmente curato, punta a rimarcare una leadership nello sviluppo e nel supporto dei traffici marittimi del Mare nostrum. «La riorganizzazione dei traffici marittimi, con l’obiettivo di riportare economicità al sistema globale dei trasporti dell’Unione Europea – aggiunge Paolo Fadda, ordinario di Progettazione dei sistemi di trasporto -, mette in gioco territori finora esclusi con eccellenti opzioni anche per la Sardegna.»

Al Sil, nella sessione di mercoledì 10 giugno, intervengono per l’Università di Cagliari, Paolo Fadda e Gianfranco Fancello (relazioni sui sistemi innovativi inerenti i trasporti marittimi). Per la Regione interviene Nicola Pusceddu (relazioni tra porto e città).

Domani, venerdì 10 aprile, alle 8.30, la sala conferenze CentraLabs – laboratori di Ingegneria, Cittadella Universitaria di Monserrato – ospita la giornata di studio dal tema “Mobilità urbana e metropolitana leggera a Cagliari”. L’incontro è organizzato dal Centralabs (Centro di competenza della Sardegna sui trasporti), dalla sezione sarda della AIIT (Associazione Italia ingegneria traffico e trasporti) e dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Cagliari.

L’attuale articolazione della Metropolitana leggera di Cagliari (da piazza Repubblica a Gottardo di 6,3 km, da Gottardo a Policlinico di 1,8 km e da Policlinico a Settimo San Pietro di 4,3 km) costituisce una parte di un più ampio sistema di 35,65 km che nel tempo vedrà interessata l’intera area vasta cagliaritana. Il primo tratto, da piazza Repubblica a Gottardo, ricalca il tracciato a scartamento ridotto (950mm) delle Ferrovie della Sardegna, confluite nel 2008 nell’Azienda Regionale Sarda Trasporti. Questo tratto è stato realizzato un doppio binario e dal 2008 i vecchi treni diesel sono stati sostituiti da moderni Tram a trazione elettrica. Il tratto Gottardo-Policlinico, attivato il 14 febbraio 2015, costituisce il primo nuovo tratto di linea metropolitana realizzato interamente su viadotto, mentre il tratto Gottardo-Settimo San Pietro, d’imminente attivazione al servizio metropolitano, si sviluppa sull’attuale linea ferroviaria e verrà gestito in modo promiscuo con treni diesel e con i nuovi tram elettrici (sistema tram-treno).

Le caratteristiche tecniche del sistema (infrastrutture e tecnologie), le metodologie innovative adottate per la promozione delle linee metropolitane (Casteddu Mobility Styles) e gli aspetti legati alle valutazioni economico-finanziarie dell’opera sono i temi al centro della giornata di studio.

Ai lavori prendono parte, tra gli altri, Paolo Fadda (presidente sezione AIIT, Cagliari), Giovanni Argiolas (sindaco Monserrato); Giovanni Mantovani (presidente nazionale AIIT), Carlo Poledrini (direttore centrale Arst), Italo Meloni (docente Pianificazione trasporti – DICAAR, Università di Cagliari, Gianfranco Fancello (docente Valutazione progetti di trasporto – DICAAR, Università di Cagliari.

Test nuovo tracciato. Alle 13.30 è prevista una corsa prova sulla tratta “Policlinico – Settimo S. Pietro”. Alla corsa possono prendere parte anche i giornalisti.