Si è svolta questa mattina, presso la banchina n. 5 (cosiddetta nuova banchina traghetti) del porto di Portovesme, la cerimonia del passaggio di consegne al Comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso. Il tenente di vascello Rocco Chiuri, arrivato due anni fa, per la precisione il 2 settembre 2015, e subentrato al capitano di corvetta Matteo Prantner, ha lasciato il comando della Guardia Costiera al tenente di vascello Paolo Renzi, alla presenza del capitano di fregata Fernando Fanari. Hanno partecipato alla cerimonia, il comandante della Guardia Costiera di Sant’Antioco, tenente di vascello Maria Teresa Ostuni; il comandante della Guardia Costiera di Carloforte Christian Amin; i sindaci di Portoscuso Giorgio Alimonda, di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, di Buggerru Laura Cappelli; l’assessore del Bilancio del comune di Iglesias Gianfranco Montis; rappresentanze della Polizia locale di Portoscuso, di tutti i corpi delle Forze Armate, dei Vigili del Fuoco, delle Associazioni Nazionali Marinai d’Italia del territorio (con lo scambio di crest tra il presidente dell’ANMI di Portoscuso ed il comandante Rocco Chiuri), dell’Avis di Portoscuso e delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile.
Paolo Renzi è alla seconda esperienza in Sardegna, dopo aver ricoperto alcuni anni fa, dal 2011 al 2014, un incarico alla Direzione Marittima di Cagliari. Rocco Chiuri va a guidare la Guardia Costiera di Gallipoli, nelle Puglie.
A distanza di oltre 100 giorni dalle dimissioni degli assessori delle Politiche sociali, giovanili e dell’integrazione Alessandra Ferrara e dell’assessore delle Politiche ambientali e di valorizzazione delle aree minerarie dismessse, Attività produttive e Progettazione integrata Melania Meo, il sindaco di Iglesias ha presentato stamane la sua nuova Giunta. Il nuovo esecutivo è formato da 7 assessori, 2 in più rispetto al precedente, con 4 novità.
I nuovi assessori sono: Francesco Melis, 43 anni, assistente amministrativo alla Asl 7, capogruppo uscente del Partito democratico in Consiglio comunale, con deleghe alle Politiche ambientali, decentramento e informatizzazione; Alessandro Pilia, 36 anni, tecnico nel settore delle telecomunicazioni, dirigente del Partito Democratico, con deleghe alle Attività produttive, Patrimonio e Sport; Pietro Serio, 67 anni, dirigente scolastico in pensione, consigliere comunale del gruppo civico “Il Tuo segno per Gariazzo”, con deleghe alla Pubblica istruzione e Politiche abitative; e, infine, Clorinda Forte, 40 anni, psicologa, esterna al Consiglio comunale, con deleghe alle Politiche sociali, giovanili e dell’integrazione.
Gli assessori confermati sono tre, con un numero di deleghe inferiore rispetto alla prima Giunta Gariazzo, scelta obbligata per consentire l’allargamento della Giunta: Simone Franceschi, 40 anni, docente scolastico, vicesindaco, conserva quattro delle sette deleghe assessoriali precedenti: Cultura, Turismo, Spettacolo e Grandi eventi, Comunicazione istituzionale; Gianfranco Montis, 45 anni, dottore commercialista e revisore dei conti, conserva tre delle quattro deleghe precedenti: Bilancio, Programmazione e Personale; Barbara Mele, ingegnere, dipendente del comune di Giba, conserva tre delle quattro deleghe precedenti: Lavori pubblici, Servizi tecnologici e Viabilità.
Le forze politiche che sostengono la Giunta Gariazzo tre mesi fa avevano sottoscritto un accordo per un rimpasto, che prevedeva l’ingresso di quattro nuovi assessori politici, due dei quali espressione del Partito Democratico, uno di Sinistra Ecologia e Libertà e uno della lista civica “Il Tuo segno per Gariazzo”. Il lungo confronto dei successivi 100 giorni ha portato alla composizione della Giunta presentata questa mattina, nella quale non c’è un’espressione diretta di Sinistra, Ecologia e Libertà che, comunque – come ha tenuto a sottolineare Emilio Gariazzo -, resta una componente fondamentale della maggioranza di centrosinistra.
Il sindaco, nella nuova composizione, avrebbe voluto conservare anche la parità di genere, nominando almeno due dei quattro nuovi assessori donne ma, alla fine, tra i nuovi assessori c’è solo una donna, Clorinda Forte e la rappresentanza femminile in Giunta è di due unità su sette, situazione capovolta rispetto alla prima Giunta Gariazzo che era composta da tre donne e due uomini, con uno squilibrio a vantaggio del genere femminile.
L’ingresso in Giunta di due consiglieri, Francesco Melis e Pietro Serio che, in base alle disposizioni del Testo Unico sugli Enti locali, decreto legislativo 267/2000, si sono dimessi, ha liberato due posti in Consiglio e le surroghe con i primi dei non eletti nelle liste del Partito Democratico e “Il Tuo segno per Gariazzo”: Monica Marongiu, 245 voti alle ultime elezioni, nella lista del Partito Democratico, prende il posto di Francesco Melis; Diego Rosas, 111 voti nella lista “Il Tuo segno per Gariazzo”, subentra a Pietro Serio.
Al termine della conferenza stampa, abbiamo intervistato il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo.
Sono iniziate oggi nella III commissione del Consiglio regionale, presieduta da Franco Sabatini (Pd), il ciclo di audizioni sulle proposte e il disegno di legge tendenti all’istituzione dell’agenzia sarda delle Entrate.
Franciscu Sedda, in rappresentanza del comitato “Fiocco Verde”, l’organizzazione che nel 2012 ha presentato la proposta di legge di iniziativa popolare n. 5 “Proposta di istituzione e disciplina del servizio di riscossione dei tributi e di altre entrate nella Regione autonoma della Sardegna, ai sensi degli articoli 5, 6, 7, 8 e 9 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3” ha evidenziato, in apertura del suo intervento, il sostegno trasversale registrato per l’iniziativa che è stata supportata da 31.000 sottoscrittori e da circa 100 ordini del giorno approvati nei diversi Comuni dell’Isola. Sedda ha ribadito la validità della proposta a suo tempo presentata in Consiglio regionale ma ha riconosciuto nel disegno di legge n. 246, approvato dalla Giunta lo scorso 3 agosto, una sintesi efficace ed un testo adeguato per raggiungere gli obiettivi che hanno caratterizzato l’iniziativa di “Fiocco Verde”. «Invertire i flussi di tutti i tributi compartecipati dalla Regione – ha dichiarato il segretario del Partito dei sardi – nel senso di procedere con la riscossione in Sardegna e il trasferimento della quota parte dovuta allo Stato, è tra questi, insieme con il raggiungimento della certezza delle risorse a disposizione della nostra Regione».
Franciscu Sedda ha quindi affermato che una esperienza analoga a quella che si propone con la costituzione dell’Agenzia sarda delle entrate ha avuto successo nella Regione Friuli, anche per ciò che attiene la riscossione dei tributi per conto delle amministrazioni locali.
Un’ulteriore positiva novità, a giudizio di Sedda, è rappresentato dalla prevista istituzione della ragioneria generale sarda e dal costo non eccesivo della struttura dell’agenzia sarda dell’entrate, stimato in circa 2 milioni di euro annui e con una dotazione organica pari a venti unità.
«Auspico – ha dichiarato il coordinatore di Fiocco Verde – che non si indietreggi rispetto al testo proposto dalla Giunta e mi auguro che la legge per le entrate sarde sia approvata dal Consiglio prima della fine dell’anno così da essere operativi a partire dal 2016».
Dopo quella di Sedda, erano in programma le audizioni dei rappresentanti di Anci e Cal che a causa di una serie di impegni concomitanti hanno inoltrato richiesta al presidente Sabatini per la concessione del rinvio alla prossima settima delle rispettive audizioni.
Audizioni disertate invece dai sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro, Tempio, Lanusei, Tortolì, Carbonia, Villacidro e Sanluri. A fronte di tale assenze, il presidente della commissione Franco Sabatini ha dichiarato: «Prendo atto che i sindaci non hanno raccolto l’invito formulato dalla Terza commissione ma confermo la volontà di procedere speditamente e con maggiore determinazione verso l’approvazione del provvedimento che istituisce l’agenzia sarda delle entrate». Sulla mancata partecipazione dei primi cittadini delle città capoluogo delle vecchie province hanno espresso rilievi critici anche la consigliera del Centro democratico, Annamaria Busia («dispiace che non sia stata colta l’opportunità offerta per un confronto su un tema così importante») e il consigliere del Pd, Walter Piscedda («assistiamo a comportamenti non troppo piacevoli tra rappresentanti delle istituzioni»).
Ninni Chessa e Gianfranco Montis, sono invece intervenuti in rappresentanza delle rispettive amministrazioni di Olbia e Iglesias, dove entrambi ricoprono l’incarico di assessore al Bilancio.
Chessa e Montis hanno espresso favore all’istituzione dell’agenzia sarda delle entrate ed hanno incentrato i loro interventi sul problema della riscossione dei tributi locali e sul servizio reso da Equitalia. A tale proposito, in vista della scadenza del 31 dicembre 2015 (data oltre la quale non sarà possibile per gli Enti locali avvalersi del servizio di riscossione di Equitalia) gli assessori Chessa e Montis hanno formulato l’auspicio che tale compito possa essere svolto con maggiore efficacia, correttezza e trasparenza dalla istituenda agenzia sarda ed hanno rimarcato l’inopportunità di una parcellizzazione del servizio di riscossione dei tributi in Sardegna.
Nella seduta del 1 luglio il #Consiglio comunale di Iglesias ha approvato il Bilancio consuntivo e il Bilancio consolidato per l’anno 2013.
«I documenti approvati – ha detto il sindaco, Emilio Gariazzo – sono il risultato di un encomiabile lavoro degli uffici comunali in un contesto di grande difficoltà di carattere tecnico-contabile dovuta alla gestione della sperimentazione dei nuovi principi di contabilità pubblica. Come il termine sperimentazione efficacemente suggerisce, l’Amministrazione comunale si trova in una fase in cui tutte le procedure contabili stanno subendo dei cambiamenti che investono tutti i settori dell’ente, non solo la ragioneria.»
In una nota, il sindaco spiega che all’atto dell’insediamento della sua Giunta, alla fine del mese di giugno, «risultava approvato il bilancio consuntivo al 31 dicembre 2012, mentre il bilancio di previsione per l’esercizio 2013 era solo una bozza di lavoro che presentava uno squilibrio tra entrate e uscite correnti di 8,1 milioni euro. Tale dato manifestava delle criticità nel bilancio, che erano legate principalmente a tre ordini di motivi:
1) Il bilancio di previsione 2013 è stato il primo bilancio nel quale si sono manifestati tutti gli effetti della sperimentazione legati all’adozione del nuovo metodo di contabilità per gli enti locali alla quale il nostro comune ha aderito nel 2011. Ricordo che i nuovi principi contabili impongono di tenere conto della effettiva capacità di incasso dell’ente e lo strumento fondamentale per il raggiungimento di tale scopo è la costituzione del fondo svalutazione crediti dove devono essere accantonate quelle entrate che non sono certe e che nel 2013 ha sottratto risorse spendibili per oltre 3.600.000,00 euro.
2) Riduzione di trasferimenti dallo stato per oltre 1,5 milione con conseguente introduzione della TARES che ha fatto crescere il prelievo per il servizio della raccolta dei rifiuti, indipendentemente dalla volontà di questa amministrazione.
3) Le previsioni di spesa non tenevano conto delle conseguenze legate ai due punti precedenti. Era completamente mancata l’attività di programmazione».
«I tagli alla spesa – aggiunge Emilio Gariazzo – sono stati resi molto complicati anche dal fatto che ci si trovava ormai a fine luglio e gran parte delle somme erano già state spese o impegnate (peraltro si lavorava in dodicesimi sulla base di un bilancio più ricco). La filosofia dell’azione dell’esecutivo è stata quindi quella di rivisitare nel suo complesso la spesa corrente, senza operare tagli indiscriminati e salvaguardando anche le spese per le manifestazioni culturali che consideriamo delle vere e proprie spese d’investimento nell’ottica di uno sviluppo turistico della nostra città, ad oggi ancora allo stato embrionale e pertanto necessitante di risorse ed investimenti, oltre che di lavoro e di capacità progettuali. »
«Vista la mole dell’intervento a cui siamo stati chiamati, assolutamente senza precedenti per il comune di Iglesias – commenta l’assessore del Bilancio, Gianfranco Montis – e in considerazione della situazione trovata e del poco tempo a disposizione, valuto positivamente la modalità con cui si è chiuso l’esercizio 2013».
La nota del sindaco di Iglesias sottolinea che i servizi sociali, nonostante la crisi abbia fatto conoscere al territorio nel 2013 il suo periodo peggiore, non hanno manifestato particolari criticità, riuscendo a far fronte alle innumerevoli richieste. Nel corso del 2013 la Giunta ha impostato una politica fiscale che contraddistinguerà tutto il mandato: incremento della lotta all’evasione fiscale e miglioramento della capacità di riscossione dell’ente, attenzione per le imprese e attività produttive locali per le quali sono state mantenute le aliquote Imu sui livelli minimi (e quest’anno sono state esentate dalla Tasi). Utilizzo selettivo della leva fiscale (è stata incrementata l’Imu sulle seconde case formalmente sfitte con il duplice obiettivo di spingere i proprietari a collocare le loro case sul mercato degli affitti, con un effetto calmierante degli stessi e con quello di far emergere quelli in nero che, oltre a costituire una censurabile evasione fiscale, comportano anche minori garanzie e tutele per gli inquilini).
La Giunta Gariazzo ha rivisto anche alcune tariffe dei servizi a domanda individuale (erogati su richiesta dei cittadini), rimodulate in funzione delle criticità del bilancio, il maggior gettito complessivo previsto derivante dagli incrementi delle mense scolastiche, asili nido e casa serena non ha superato i 50.000 euro, ma sono state ispirate al principio della proporzionalità contributiva.
«Noi siamo stati chiamati – commenta ancora l’assessore del Bilancio, Gianfranco Montis – ad amministrare correttamente le risorse di questo Comune e sicuramente non corrisponde ad un principio di corretta amministrazione ed efficiente utilizzo delle risorse fornire dei pasti che costano al Comune oltre 6 euro ciascuno (sulla base di bandi non gestiti da questo esecutivo) ad 1,30 euro ai figli di famiglie benestanti, che non necessitano di alcun sostegno del loro reddito da parte del Comune. In questo modo si sottraggono di fatto risorse alle persone che realmente ne hanno bisogno. Questo è un lusso che con la realtà attuale che accomuna tutte le amministrazioni comunali e che gli effetti della sperimentazione contabile ingigantiscono a dismisura, non è più giusto e possibile concedersi, soprattutto per una questione di equità sociale e per il rispetto del dettato costituzionale.»
La Giunta Gariazzo, infine, è intervenuta sui trasferimenti alla società In House Iglesias servizi SRL, sui quali ha operato una riduzione di 160.000 euro, garantendo comunque la chiusura dell’esercizio per la società partecipata con un utile di ed operando in questo modo un risparmio fiscale (tra minore Iva, Ires e Irap) di oltre 80.000 euro che sono rimasti nelle casse del Comune e della società partecipata. «L’obiettivo – conclude Emilio Gariazzo – è considerare la società partecipata come una risorsa strategica ed un tutt’uno con l’Amministrazione comunale, preservando e non intaccando la sua attuale solidità patrimoniale. Allo stesso modo, visto il periodo che stiamo attraversando, appariva quantomeno illogico continuare a garantirne grossi utili, con l’aggravio fiscale che ne derivava. Per il futuro si intende proseguire su questa strada, ponendo sempre maggiore attenzione all’attività di programmazione di Iglesias Servizi, gestendone oculatamente il budget d’esercizio e programmando le attività future che dovranno essere incrementate, anche per far fronte alla riduzione dei trasferimenti che si avranno dalla Regione a partire dal 2015».