22 November, 2024
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Il Premio Villanova Monteleone per il miglior documentario italiano del Sardinia Film Festival è andato al cortometraggio “My Tyson” del regista romano Claudio Casale, una narrazione che restituisce speranza e riscatto in un momento assai delicato del processo di accoglienza dell’altro. Nelle motivazioni della giuria, il film è stato capace di «mettere a confronto due destini e due generazioni, quelli di una madre e di un figlio, che ha in sé una forza drammaturgica anche grazie a una grammatica cinematografica curata ed elegante».

Il docufilm racconta la storia di Alaoma Tyson, pugile di origini nigeriane, campione italiano di boxe dei pesi Youth. Sua madre Patience racconta la storia della famiglia, dal viaggio migratorio alle difficoltà economiche incontrate in Italia.

Il premio è stato consegnato domenica sera sul palco di Piazza Piero Arru dalle mani del sindaco Quirico Meloni, al fianco della presentatrice Rachele Falchi, del direttore artistico Carlo Dessì e dei giurati Gianfranco Pannone, attivissimo regista cinematografico e docente di regia documentaria al DAMS dell’Università Roma Tre e al Centro Sperimentale di Cinematografia, e Antonietta De Lillo, importante regista tra le più titolate in Italia.

La commissione tecnica ha conferito inoltre una menzione speciale a “Retour au village” di Flora Pesenti, perché è stato capace di affrontare il tema importante dello spopolamento dei paesi rurali. Un problema che riguarda non solo la Corsica e la Sardegna, ma l’intera Europa.

Dal 1 luglio il circuito del Sardinia Film Festival si è spostato a Bosa per l’Animation Award, che vedrà contendersi il premio per l’Animazione a cortometraggi provenienti da tutto il mondo.

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Classe 1934, Nando Scanu è stato fondatore del Cineclub Sassari nel 1951 e ha proseguito per tutta la vita il suo impegno nel volontariato culturale cinematografico, restando fino alla fine uno tra i maggiori sostenitori e collaboratori di Diari di Cineclub. Alla memoria di questo straordinario animatore culturale scomparso lo scorso novembre, è stata assegnata la medaglia di rappresentanza della presidenza del Senato collegata al Sardinia Film Festival.

Mercoledì sera a Palazzo di Città, l’importante riconoscimento è stato consegnato alla vedova Angela, accompagnata da cinque figli Carla, Silvana, Sabrina, Beppe e Proto. È stato un momento di forte commozione che ha coinvolto tutto il teatro.

La medaglia è stata conferita dalle mani del presidente del festival, Angelo Tantaro, affiancato dal direttore artistico Carlo Dessì. Nelle motivazioni del premio, Nando Scanu è stato ricordato «per il suo impegno morale e civile che ha contribuito ad esaltare i valori formativi del Cinema, come strumento di dialogo e promozione sociale. Al suo ricordo e all’eredità di 67 anni di ininterrotta attività culturale, che ha sempre svolto con quella necessaria leggerezza e sorriso sulle labbra, esempio che vorremmo perseguire».

La cerimonia è stata anticipata dalla proiezione di Speciale Cineclub Sassari “Ricordando Nando”, un video-documentario realizzato nei primi anni Duemila da Rosanna Castangia in occasione del cinquantenario del Cineclub Sassari. Assieme a Nando Scanu sono stati ricordati altri pionieri del cinema sassarese come Bruno Ricci e Silvio Bredo, quindi Pinuccio Fara e Benito Castangia, i quali avevano costituito il primo nucleo portante del Cineclub.

Quest’ultima serata del festival presentata da Rachele Falchi ha goduto di una massiccia presenza di pubblico. Per la Vetrina Sardegna, molto apprezzati sono stati i lavori in concorso “Still here” di Chiara Porcheddu, “Peeping Nicholas” di Emanuel Cossu, “Are your thoughts your own?” di Matteo Zara e quindi un applauditissimo “Klepsydra” di Adriana Perra e Roberto Fara.

Applausi anche per la pellicola restaurata di “Altura – Rocce insanguinate”, il primo film sardo del dopoguerra, girato da Mario Sequi con gli attori Massimo Girotti, Eleonora Rossi Drago e Roldano Lupi e le musiche di Ennio Porrino. La pellicola è stata recuperata grazie all’intervento del Gremio dei sardi di Roma e alle ricerche di Franca Farina del centro sperimentale di cinematografia Cineteca Nazionale. L’opera restaurata è stata presentata dalla stessa Farina assieme a Roberto Liberatori (autore di una monografia su Massimo Girotti) e al presidente del Gremio, Antonio Maria Masia.

Dal 28 al 30 giugno il Sardinia Film Festival è a Villanova Monteleone per il Premio al miglior documentario italiano. Per la giuria saranno presenti la produttrice Marina Piperno e i registi Antonietta De Lillo e Gianfranco Pannone.

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Giovedì 30 maggio, alle ore 21.00, presso la Sala Fabio Masala dello Spazio Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema, sito nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, il CSC Carbonia della Società Umanitaria ospiterà una data del tour promozionale del film “Diari di Tonnara”, del regista Giovanni Zoppeddu, promosso dall’Istituto Luce Cinecittà, anche produttore dell’opera, con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission.

La proiezione sarà introdotta dal regista del film Giovanni Zoppeddu e dallo scrittore Ninni Ravazza, protagonista e voce narrante, autore del libro, dal titolo omonimo “Diario di Tonnara”, da cui Giovanni Zoppeddu ha preso ispirazione per la scrittura dell’opera.

L’ingresso alla proiezione avrà un costo di quattro euro.

“Diario di Tonnara” racconta la comunità dei pescatori di tonno, divisa tra pragmatismo del lavoro e tensione al sacro, che trovano espressione in questo film, tratto dall’omonimo libro di Ninni Ravazza. Un inno alla fatica del vivere, ma anche alla naturale propensione di una comunità alla tradizione e al rito. Rais, tonnare e tonnarotti rappresentano il centro da cui si dipanano i racconti di un tempo passato che grazie al potere del cinema riemerge magicamente dall’oblio.

Un documentario che si fa interprete di storie di mare, che sono della Sicilia e del mondo. E che attraverso le immagini di repertorio di maestri come De Seta, Quilici, Alliata, trattate con il rispetto della passione, racconta un pezzo profondo di storia del nostro cinema.

Un tempo e un cinema che a volte possiamo sentire perduti, e che invece questo film ci restituisce presenti, contemporanei, accanto a noi.

Giovanni Zoppeddu si forma a Roma all’Accademia di Cinema e Televisione Griffith come Direttore della fotografia e successivamente come montatore. Alla sua prima esperienza di regia approda dopo aver lavorato nel cinema e nella tv e aver collaborato a diversi documentari. Nel 2010 partecipa alle riprese del documentario ‘L’ultimo volo’ di Folco Quilici.  Nel 2011 come operatore di ripresa partecipa al documentario ‘Il corpo del duce’ di Fabrizio Laurenti presentato al festival di Torino. Nel 2012 lavora con Roland Sejko alle riprese del documentario ‘Anija – La nave’, presentato al Festival di Torino e vincitore del David di Donatello per il miglior documentario. Nel 2016 lavora come operatore di ripresa per i documentari ‘Lascia stare i Santi’ di Gianfranco Pannone e ‘Il pugile del Duce’ di Tony Saccucci. Diario di tonnara, presentato in Selezione Ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2018, è il suo primo film.

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Mercoledì 6 dicembre è in programma la seconda giornata di Passaggi d’Autore: Intrecci Mediterranei. Nel centro vitale di una splendida isola nell’isola, Sant’Antioco, una finestra sul mondo del cinema e dell’arte, sui popoli e sulle culture che si affacciano sul nostro mare. Incontri dalla mattina con la proiezione del documentario “Océans…le mystère plastique”, per la sezione di Cortoambiente dedicato alle scuole e alla sensibilizzazione dei giovani alle tematiche ambientali attraverso il mezzo cinematografico.

Dalle 16.30 la proiezione dei cortometraggi provenienti da Bosnia-Erzegovina, Libano, Grecia e Italia. Alle 19.00 il documentario di Gianfranco Pannone “Lascia stare i santi”, un viaggio nella cultura popolare dei piccoli paesi tra i riti religiosi

Nuove storie, lingue e universi dei paesi del Mediterraneo, per capire e scoprire attraverso l’occhio del cinema, altre culture, altri mondi, nella seconda giornata di Passaggi d’Autore: Intrecci Mediterranei, mercoledì 6 dicembre. Un programma ben nutrito che stavolta prende il via dalla mattina (ore 10.30) con la sezione Cortoambiente, dedicata alle scuole. Nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, sarà proiettato il documentario “Océans…le mystère plastique”, di Vincent Perazio, Francia, 2016, 53’. Il cinema del reale dedicato al tema dell’inquinamento dei mari causato dalla plastica che fluttua negli oceani, causa di un dramma ecologico sempre più inarrestabile che sta dando vita  a un nuovo ecosistema: la plastisfera. Un appuntamento rivolto agli studenti dell’Istituto IPIA “E. Loi” di Sant’Antioco. Al termine incontro-dibattito con Carlo Milia, CEAS (Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità) Isola di Sant’Antioco e Stefano Carta, IAMC CNR (Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche) Torregrande (OR).

Alle 16.30, sempre nella Sala consiliare del Comune, riprende la proiezione dei corti inseriti nella sezione Intrecci Mediterranei, colonna centrale del festival che accoglie le opere di registi e registe provenienti dai paesi che si affacciano sul Mare Nostrum.