19 November, 2024
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COMUNICATO STAMPA

Come ogni anno la manifestazione “Rochitas in festa” riserva uno spazio significativo a una tavola rotonda per discutere di prospettive economiche e culturali del territorio, e lanciare un segnale di apertura verso le innovazioni nel campo turistico e la valorizzazione delle risorse locali. L’appuntamento è per sabato 22 dicembre, alle 17.00, nella Sala Aligi Sassu, che ospiterà un dibattito a tema “Il territorio del Meilogu. Idee, suggerimenti e prospettive di crescita”.

All’incontro, moderato da Carlo Marcetti, dopo i saluti del sindaco Gianfranco Soletta interverranno Andrea Pinna, dell’industria casearia Fratelli Pinna, Andrea Ledda, della Vitivinicola Ledda, Pasquale Tanda del Pastificio Tanda & Spada, Paolo Manca, segretario generale del Consorzio di Porto Rotondo, Giuseppe Campus, project manager di sviluppo locale, Stefano Ruiu, della società cooperativa Siendas per la promozione turistica locale, e Franco Campus, archeologo e sindaco di Ittireddu.

Lo scopo è quello di mettere a confronto il mondo politico e istituzionale, quello manageriale e di promozione turistica con le diverse realtà imprenditoriali che siano divenute in qualche modo esempi significativi di come sia possibile scommettere sul territorio in maniera vincente.

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Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, si trova a Bruxelles, insieme ad altri 9 primi cittadini di Comuni della Sardegna, tra i quali Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso, per partecipare a un programma di formazione sulle politiche e le opportunità comunitarie per il territorio. Il viaggio è stato organizzato dal Cal (Consiglio autonomie locali) della Sardegna.

«La visita alle istituzioni comunitarie si sta rivelando particolarmente proficua, consentendoci di capirne a fondo i meccanismi di funzionamento, unitamente alle varie opportunità di finanziamento riservate agli enti locali – ha detto il sindaco di Carbonia Paola Massidda -. La capacità di intercettare i finanziamenti diretti europei risulta fondamentale per ovviare alle scarse risorse su cui le Amministrazioni pubbliche possono contare a causa di bilanci comunali sempre più contingentati».

I 10 amministratori locali sono partiti martedì 17 luglio alla volta della capitale belga, dove sono impegnati in una fitta serie di incontri e workshop con alti rappresentanti e funzionari delle istituzioni europee. Tra gli argomenti all’ordine del giorno: la questione dell’insularità della Sardegna; le politiche sociali, di formazione e cooperazione allo sviluppo.

In data odierna gli amministratori dei comuni della Sardegna hanno visitato il Parlamento europeo. Il ritorno in Sardegna è previsto per sabato 21 luglio.

Insieme al sindaco di Carbonia Paola Massidda e al sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda, sono presenti a Bruxelles; Salvatore Mattana, sindaco di Sarroch; Manuela Pintus, sindaco di Arborea; Franco Saba, sindaco di Ottana; Gianfranco Satta, sindaco di Tergu; Sabrina Sassu, sindaco di Cossoine; Pietro Giuseppe Sircana, sindaco di Oschiri; Gianfranco Soletta, sindaco di Thiesi; Robertino Uda, sindaco di Loceri. Il Cal Sardegna è rappresentato dal responsabile dell’Ufficio Segreteria, Luigi Mossa.

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«Assumeremo quindici anestesisti attraverso la graduatoria del concorso pubblico che, come Aou, abbiamo chiuso proprio nei giorni scorsi. Questo ci consentirà di venire incontro alle richieste delle nostre chirurgie e ridurre così le liste d’attesa, in particolare per i pazienti oncologici.»

Lo ha detto ieri sera il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria Antonio D’Urso, intervenuto durante la riunione della conferenza socio sanitaria provinciale, convocata dall’Ats Sardegna-Assl Sassari nella sala Angioy della provincia di Sassari.

La direzione aziendale dell’Aou, proprio nei giorni scorsi, ha deliberato l’approvazione dei verbali e degli atti della commissione esaminatrice del concorso per tre dirigenti medici anestesisti e rianimatori.

Sono 30 i medici inseriti in graduatoria e risultati idonei alla selezione che si è svolta dal 5 al 7 febbraio scorso. Di questi, quindici saranno quelli che l’azienda di viale San Pietro intende assorbire entro breve.

«Registriamo una carenza di medici di pronto soccorso, cardiologi, radiologi e anestesisti – ha detto Antonio D’Urso – e proprio la mancanza di questi ultimi, spesso, costringe ad allungare le liste d’attesa dei pazienti da operare.»

«Queste assunzioni – ha aggiunto Antonio D’urso – ci consentiranno di potenziare la breast unit. Non solo. L’ingresso di nuovi anestesisti permetterà all’azienda di avviare il progetto di partoanalgesia.»

L’istituzione del servizio di parto in analgesia, che vedrà lavorare assieme un’equipe multidisciplinare, prevede un’integrazione sia all’interno del dipartimento materno infantile che con l’unità operativa di Anestesia e rianimazione. L’attivazione di questo percorso consentirà di ridurre il ricorso al parto cesareo, quando non motivato da esigenze cliniche e di sicurezza della madre e del bambino.

La partoanalgesia, inoltre, fa parte dei progetti che l’azienda attiverà nell’ambito del piano triennale di rientro per il miglioramento della qualità delle cure e l’adeguamento dell’offerta.

Durante la riunione, inoltre, il direttore generale ha sottolineato che l’azienda con i suoi ospedali si inserisce nel territorio e nella situazione storica della città di Sassari e che l’accorpamento era l’unica soluzione pensabile, «ma ancora c’è molto da fare» con investimenti e risorse qualificate. Un accenno quindi alla rete ospedaliera e alla necessità di un “gioco” in sinergia con le strutture territoriali e ospedaliere dell’Ats.

Alla riunione di ieri hanno partecipato anche il direttore generale di Ats Sardegna Fulvio Moirano, il direttore dell’area Assl Sassari Giuseppe Pintor, il presidente della conferenza socio sanitaria e sindaco di Thiesi Gianfranco Soletta quindi numerosi sindaci del territorio.

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assessore Caria a Thiesi
Oltre cento persone tra allevatori, agricoltori, amministratori locali, esponenti delle associazioni di categoria, ma anche agronomi e rappresentanti politici del territorio si sono confrontati venerdì con l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, nella sala Aligi Sassu di Thiesi. Ad aprire i lavori, che hanno spaziato a 360 gradi su tutte le maggiori tematiche di interesse agricolo, il sindaco Gianfranco Soletta. Dopo l’intervento di bilancio sulle attività portate avanti in questi 7 mesi di mandato, l’assessore dell’Agricoltura ha iniziato a rispondere alle numerose domande poste dal pubblico. Un question time fittissimo di argomenti che ha animato il confronto per oltre 3 ore.
«Uno degli strumenti migliori per arricchire e migliorare l’attività svolta in questi mesi – ha detto Pierluigi Caria – è andare nei territori per confrontarsi con i cittadini e gli operatori del settore. Solo in questo modo le azioni della politica possono avere le giuste integrazioni e le buone proposte per migliorare l’efficacia degli interventi.»
Fra i numerosi temi affrontati, subito quello della legge 20/17 sui 45 milioni dedicati al comparto ovicaprino per i danni da siccità e la riduzione del prezzo del latte di queste ultime stagioni. Proprio lo scorso 8 novembre, a 47 giorni dall’entrata in vigore della norma, la Regione ha iniziato a pagare le domande di aiuto sui 13 euro a capo ovino e caprino presente nelle aziende sarde al 30 giugno 2017. Fino a questo week end erano state mandate in liquidazione oltre 400 pratiche a fronte delle 5mila già presentate dai pastori nei 32 sportelli territoriali dell’Agenzia Laore Sardegna. «Tutte le circa 12mila aziende del comparto sono beneficiarie del finanziamento», ha ricordato l’assessore che rivolgendosi alla platea ha aggiunto: «I soldi ci sono per tutti. Presentate le domande». Su invito anche di alcuni interventi venuti dal pubblico Pierluigi Caria è tornato sulla questione della regolarità dei pagamenti INPS: «Si tratta di verifiche obbligatorie per legge, una legge nazionale, che tutti gli Enti pubblici sono tenuti a effettuare prima di erogare qualsiasi tipo di pagamento alle imprese. Qualora gli imprenditori agricoli non fossero tuttavia in regola con i pagamenti ci si può accordare con l’INPS per una rateizzazione del dovuto o per una compensazione totale attraverso l’ammontare dell’aiuto dei 13 euro». Anche coloro che quindi avessero qualche rata in arretrato nei pagamenti previdenziali sarebbero sempre beneficiari dell’intervento.
L’assessore ha poi ricordato che il riconoscimento da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) della declaratoria presentata dalla Regione sull’emergenza siccità, e nello specifico sulla riduzione delle produzioni foraggere, permetterà a tutte le aziende zootecniche, quindi anche a coloro che allevano bovini o cavalli, di poter accedere agli strumenti messi a disposizione dal Fondo di solidarietà nazionale: dalla possibilità di richiedere, per dodici mesi, la riduzione fino al 50% dell’INPS, all’attivazione della sospensione delle rate sui mutui agrari. Sul versante delle criticità dovute al perdurare della siccità Caria ha ribadito l’impegno preso lo scorso 5 settembre, da parte della Giunta e del Consiglio regionale con le associazioni di categoria agricola, nel cercare di reperire ulteriori 20 milioni di euro per il comparto bovino e per il resto dell’agricoltura, attraverso fondi da individuare nella prossima legge finanziaria o con la rimodulazione di risorse già esistenti per interventi di carattere strutturale. «Stiamo lavorando a una declaratoria sulla siccità per i danni che hanno colpito tutti gli altri comparti agricoli – ha aggiunto Pierluigi Caria – dove dobbiamo completare i controlli sul campo e le rendicontazioni sulle diverse criticità affrontate dai territori». 
Sul piano delle azioni di contrasto alla siccità si è poi fatto il punto sull’investimento da 30milioni di euro di fondi FSC per il miglioramento delle funzionalità dei Consorzi di bonifica, piuttosto che dei 50milioni stanziati dall’Assessorato dei Lavori pubblici per aumentare le capacità di raccolta delle acque nelle dighe o per effettuare i collaudi sui nuovi interventi fatti negli invasi.
«Senza la conoscenza dei dati sulla produzione del latte in Sardegna, ancora sconosciuti fino a oggi, è impensabile ragionare seriamente su qualsiasi intervento di programmazione delle produzioni dei formaggi e quindi di calmierizzazione delle fluttuazioni finanziarie che, fra rialzi e crolli ingovernabili, fanno pagare ai pastori il prezzo più alto di queste crisi». Lo ha voluto puntualizzare Pierluigi Caria nel ricordare che aver chiesto ai pastori le fatture sulle produzioni del latte delle stagioni 2015-2016 e 2016-2017 servirà finalmente per fare chiarezza sul reale stato dei numeri che interessano il comparto. L’assessore dell’Agricoltura ha inoltre ricordato che «qualora gli aventi diritto all’aiuto dei 13euro a capo non avessero emesso fatture di vendita o corrispettivi sulla produzione del latte, avendolo autoconsumato o trasformato in formaggi, verranno comunque ammessi all’erogazione delle risorse». L’aiuto spetta a tutti anche ai pastori che non hanno fatture del latte prodotto nelle due annualità richieste. Si può infatti inviare una mail PEC all’Agenzia Agris Sardegna con una autocertificazione delle produzioni di latte autoconsumate.
Una riflessione è stata poi dedicata all’Organismo interprofessionale latte ovino sardo, dove sono rappresentati tutti i portatori di interesse del comparto: dai pastori ai trasformatori privati o del mondo della cooperazione. «Il prezzo del latte – ha osservato l’assessore – non lo possiamo decidere noi Regione o Oilos. Lo decide il mercato. Per cercare di far risalire il prezzo del latte è necessario puntare seriamente sulla diversificazione e fare in modo che i tanti mercati internazionali in crescita, che chiedono sempre di più formaggi o derivati del latte ovicaprino, abbiano a disposizioni le nostre produzioni. Per questo abbiamo promosso un bando sulla diversificazione investendo 3milioni dove per le prima volta tutte e tre le Dop sarde (Pecorino romano, pecorino sardo e fiore) si muovono assieme. Abbiamo uno studio di mercato che ci prospetta, qualora le cose dovessero andare come da programma, una crescita delle vendite del 20% nel prossimi anni». 
Il pagamento dei 45milioni è stato il banco di prova per le strutture regionali, e in particolare per l’Agenzia Argea Sardegna, sul piano della gestione finanziaria autonoma in campo agricolo. Anche sul versante della programmazione e della costruzione degli applicativi, in autonomia rispetto all’Agea nazionale, l’Argea sta dimostrando di saper fare da sola. Negli ultimi mesi infatti, in mancanza dei software che Agea si era impegnata a far avere alla Regione Sardegna per la gestione delle Misure 4.1, 4.2, e 6.1, sono stati creati dalla nostra Agenzia. Si è quindi passati da istruttorie fatte a mano, con carta e penna, a istruttorie lavorate con i programmi informatici: nelle prossime settimane dovrebbero arrivare novità importanti attraverso la pubblicazione delle graduatorie. «L’iter per l’istituzione dell’Ente pagatore autonomo – ha spiegato Pierluigi Caria – è a un buon punto e presto porteremo in Giunta una delibera che ci farà fare un nuovo passo in avanti così da far nascere l’Organismo pagatore regionale alla fine del 2018». 
Con 1 miliardo e 308 milioni di euro, la Sardegna ha il quarto Programma di sviluppo rurale più ricco di tutta Italia. Le risorse dedicate agli investimenti che riguardano soprattutto le Misure 6.1, sul primo insediamento dei giovani in agricoltura, 4.1 sugli investimenti nelle aziende agricole, 4.2 sugli investimenti a favore degli impianti di trasformazione/commercializzazione, hanno ormai esaurito le risorse. A fronte di tutte le domande ricevute in questa programmazione sarà necessario attendere il nuovo PSR 2020-2026, che partirà presumibilmente fra il 2022 e il 2023. «Dobbiamo decidere quindi se vogliamo una programmazione agricola che punti sugli investimenti o sul sostegno – ha chiesto l’assessore ai presenti in sala – perché la coperta dei fondi disponibili è corta. I soldi per far crescere la nostra agricoltura sono quasi tutti impegnati. Possiamo rimodulare il PSR e trovare nuove economia, ma questo lo dobbiamo decidere insieme. Ecco perché, probabilmente all’inizio del prossimo anno, faremo gli Stati generali sull’agricoltura: un momento di confronto importantissimo dove tutti i portatori di interesse del mondo delle campagne potranno dire la loro su come programmare il futuro agricolo della nostra regione. In quell’occasione – ha concluso Pierluigi Caria – tutti noi saremo chiamati ad assumerci le nostre responsabilità». 
Tanti altri temi sono stati poi affrontati nel corso dei lavori thiesini: dai programmi sul Pegno rotativo finanziati per i formaggi in stagionatura e non ancora venduti, al Prestito di conduzione agraria costruito in accordo con le banche per la compensazione degli interessi a 12 mesi da parte della Regione verso gli agricoltori. E poi i ritardi sui pagamenti del PSR e le nuove anticipazioni attese per il prossimo mese, il bando sui riproduttori bovini e il benessere animale sempre dei bovini.
All’assemblea era presente, intervenendo in sala, il presidente della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto.

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Gianfranco Ganau Q

Domani, alle 11.00, nell’aula del Consiglio regionale si insedierà il Consiglio delle autonomie locali. Una volta insediato, si procederà con l’elezione del nuovo presidente.

Ricordiamo che i 28 componenti del Consiglio sono stati eletti un mese e mezzo fa. Tra gli eletti ci sono anche i presidenti degli enti locali sovra comunali di rilievo costituzionale, qualora in carica; il sindaco di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano e alternativamente i primi cittadini dei comuni di Carbonia o Iglesias , Sanluri o Villacidro, Lanusei o Tortolì; Olbia o Tempio (così come da modifiche intervenute con la legge n. 15 del 29 giugno 2016).

Sono entrati a fare parte dell’organismo istituito con la legge n. 1 del 17 gennaio 2005, per garantire la partecipazione degli enti locali ai processi decisionali regionali di loro diretto interesse, quattro sindaci eletti nel collegio unico regionale per i comuni con popolazione superiore ai 10mila abitanti: Stefano Delunas (Quartu), Giuseppe Morghen (Sorso), Tomaso Locci (Monserrato) e Pietro Paolo Piras (Terralba) e 24 sindaci eletti nei rispettivi collegi di appartenenza.

Nel collegio di Sassari gli eletti per i comuni al di sotto dei tremila abitanti sono: Gianfranco Satta (Tergu) e Sabrina Sassu (Cossoine) mentre per i comuni con popolazione compresa tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Gianfranco Soletta (Thiesi).

Collegio Carbonia Iglesias: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Laura Cappelli (Buggerru) e Mariano Cogotti (Piscinas) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Giorgio Alimonda (Portoscuso).

Collegio di Nuoro: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti Franco Saba (Ottana) e Gianluigi Littarru (Desulo) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletta è Daniela Falconi (Fonni).

Collegio di Lanusei-Tortolì: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Roberto Uda (Loceri) e Franco Tegas (Talana) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Salvatore Corrias (Baunei).

Collegio Sanluri-Villacidro: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Francesco Cotza (Villasalto) e Fernando Cuccu (Villamar) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Roberto Montisci (Sardara).

Collegio di Oristano: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Anita Pili (Siamaggiore) e Lino Zedda (Baradili) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletta è Manuela Pintus (Arborea).

Collegio Olbia-Tempio: gli eletti per i Comuni sotto i 3mila abitanti Antonio Tirotto (Aglientu) e Antonio Satta (Padru) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Pietro Sircana (Oschiri).

Collegio di Cagliari: gli eletti per i Comuni sotto i 3mila abitanti sono Stefano Soro (San Nicolò Gerrei) e Alessandra Corongiu (Villa San Pietro) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Salvatore Mattana (Sarroch).

Il presidente uscente è l’ex sindaco di Carbonia Giuseppe Casti, dimessosi contestualmente all’elezione del nuovo Consiglio.

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Gianfranco Ganau Q

Sono stati eletti i 28 componenti del Consiglio delle autonomie locali (Cal). Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, al termine delle operazioni di voto e di scrutinio, ha proclamato in Aula gli eletti in rappresentanza dei sindaci, tra i quali ci sono anche i presidenti degli enti locali sovra comunali di rilievo costituzionale, qualora in carica; il sindaco di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano e alternativamente i primi cittadini dei comuni di Carbonia o Iglesias, Sanluri o Villacidro, Lanusei o Tortolì; Olbia o Tempio (così come da modifiche intervenute con la legge n. 15 del 29 giugno 2016).

Entrano a fare parte dell’organismo istituito con la legge n. 1 del 17 gennaio 2005, per garantire la partecipazione degli enti locali ai processi decisionali regionali di loro diretto interesse, quattro sindaci eletti nel collegio unico regionale per i comuni con popolazione superiore ai 10mila abitanti: Stefano Delunas (Quartu), Giuseppe Morghen (Sorso), Tomaso Locci (Monserrato) e Pietro Paolo Piras (Terralba) e 24 sindaci eletti nei rispettivi collegi di appartenenza.

Nel collegio di Sassari gli eletti per i comuni al di sotto dei tremila abitanti sono: Gianfranco Satta (Tergu) e Sabrina Sassu (Cossoine) mentre per i comuni con popolazione compresa tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Gianfranco Soletta (Thiesi).

Collegio Carbonia Iglesias: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Laura Cappelli (Buggerru) e Mariano Cogotti (Piscinas) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Giorgio Alimonda (Portoscuso).

Collegio di Nuoro: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti Franco Saba (Ottana) e Gianluigi Littarru (Desulo) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletta è Daniela Falconi (Fonni).

Collegio di Lanusei-Tortolì: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Roberto Uda (Loceri) e Franco Tegas (Talana) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Salvatore Corrias (Baunei).

Collegio Sanluri-Villacidro: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Francesco Cotza (Villasalto) e Fernando Cuccu (Villamar) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Roberto Montisci (Sardara).

Collegio di Oristano: gli eletti per i comuni sotto i 3mila abitanti sono Anita Pili (Siamaggiore) e Lino Zedda (Baradili) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletta è Manuela Pintus (Arborea).

Collegio Olbia-Tempio: gli eletti per i Comuni sotto i 3mila abitanti Antonio Tirotto (Aglientu) e Antonio Satta (Padru) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Pietro Sircana (Oschiri).

Collegio di Cagliari: gli eletti per i Comuni sotto i 3mila abitanti sono Stefano Soro (San Nicolò Gerrei) e Alessandra Corongiu (Villa San Pietro) mentre per i comuni tra i 3.001 e 10mila abitanti l’eletto è Salvatore Mattana (Sarroch).

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Raimondo PerraLa commissione Sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra, ha completato oggi il ciclo di audizioni sull’istituzione della Asl unica regionale, ascoltando i responsabili delle Conferenze socio-sanitarie della Sardegna.

Paolo Fanni, sindaco di Barisardo e rappresentante della conferenza dell’Ogliastra ha dichiarato di essere favorevole all’Asl unica perché «può essere lo strumento per fare una buona riforma e potenziare la rete dei servizi ma la proposta, a nostro giudizio, può essere migliorata prevedendo criteri certi per l’attribuzione delle risorse alle diverse aree, fondati su parametri oggettivi come l’indice di spopolamento, i tempi di percorrenza ed i fabbisogni specifici di salute».

Fortemente negativo, invece, il parere di Antonio Succu, sindaco di Macomer ed esponente della Conferenza di Nuoro, che ha visto nella proposta «un nuovo centralismo sanitario che porterà più burocrazia ed una progressiva decadenza dei servizi in tutti i territori ma soprattutto nell’area nuorese». Succu ha poi criticato l’eccessiva «concentrazione di potere nelle mani del direttore generale e l’anomalia di un processo di accentramento da cui viene comunque stralciata l’Areus (emergenza/urgenza)».

Gianfranco Soletta, di Sassari, ha condiviso in larga parte le argomentazioni di Succu. «Questa riforma – ha sostenuto – è arrivata dopo un dibattito molto limitato che non ha coinvolto i territori e rischia di aggiungere ulteriore confusione a quella che ha caratterizzato il percorso della riforma degli Enti locali». Per Soletta, inoltre, «sarebbe stato più opportuno un riordino più graduale con uno schema a 3 Asl; spetta ora al Consiglio regionale correggere i passaggi più negativi della riforma, a cominciare dal potere eccessivo attribuito al direttore generale».

A giudizio di Teresa Pani, di Sanluri, «la prima necessità è quella di salvaguardare la sanità sul territorio ed anche l’accentramento della governance va visto in questa ottica, nel senso che potrà funzionare solo se sarà in grado di eliminare le tante diseguaglianze della sanità sarda».

Il tema della marginalizzazione dei territori è stato ripreso da Luigi Mastino della Conferenza di Oristano, secondo il quale «con la Asl unica le realtà locali avranno un ruolo sempre più residuale e Nuoro ed Oristano, in particolare, resteranno schiacciate dalla polarizzazione attorno a Cagliari e Sassari». «Per intervenire su questo squilibrio – ha proposto Mastino – la sede della nuova Asur dovrebbe essere individuata nel centro-Sardegna e, quanto alla governance, andrebbe allargata con nuove figure apicali nel settore socio-sanitario che andrebbero ad integrarsi col riconoscimento di una larga autonomia alle Aree socio sanitarie».

Sempre in rappresentanza dell’Oristanese, Domenico Gallus ha lamentato i forti tagli (circa 20 milioni) alla sanità del territorio, chiedendo alla commissione un preciso impegno per «ristabilire un minimo di equità».

Andrea Biancareddu, sindaco di Tempio Pausania e rappresentante della Gallura, ha espresso la posizione nettamente contraria del suo territorio. «Non c’è nessun rapporto – ha detto – fra questa riforma e quella degli Enti locali e fra la Asl unica e la nuova rete ospedaliera». «Per noi – ha aggiunto – si doveva procedere in modo totalmente diverso, cominciando dalla sede e dai compiti della nuova struttura per poi assegnare un ruolo più incisivo alle Aree omogenee e risorse certe ai Distretti». Biancareddu ha concluso chiedendo un concreto riconoscimento della condizione di insularità per le isole minori di La Maddalena e Carloforte e sollecitando un sopralluogo della commissione in Gallura prima dell’approvazione del provvedimento.

Infine sono stati ascoltati i rappresentanti dell’Ipasvi (Infermieri professionali) e del Collegio delle Ostetriche. Rispettivamente, Piero Bulla e Maria Rosaria Lai hanno auspicato che la riforma porti al vero cambiamento di cui la sanità sarda ha molto bisogno, sollecitando in particolare lo sblocco del turn-over per risolvere la complessa situazione di molte realtà dove gli operatori sanitari lavorano in condizioni di emergenza.

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Palazzo Consiglio regionale 49 copia

La commissione sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi). ha proseguito questa sera le audizioni sulla riforma della rete ospedaliera ascoltando i presidenti della Conferenze territoriali socio-sanitarie della Sardegna.

I presidenti hanno espresso una valutazione positiva sull’impianto complessivo della riforma evidenziando anche, da un lato, le peculiarità dei rispettivi territori (indicatori geografici e demografici, difficoltà nei collegamenti) e, dall’altro, le difficoltà di applicazione concreta del nuovo sistema.

Un altro argomento comune sottolineato dai presidenti delle Conferenze è stato quello della rappresentanza unitaria di istanze provenienti “dal basso”, frutto di un lungo lavoro di confronto che ha visto impegnati per mesi amministratori locali, vertici delle diverse Asl, rappresentanze sindacali e mondo dell’associazionismo.

Per la Conferenza socio-sanitaria di Oristano il presidente Luigi Mastino, sindaco di Bosa, ha ricordato la volontà comune di procedere alla riorganizzazione del sistema sanitario, manifestando però la sua “delusione” per il mancato accoglimento della proposta formulata dal territorio sulla redistribuzione dei posti letto, “a numeri invariati”. Siamo la provincia più “vecchia” d’Italia, ha proseguito, ed anche per questo “è opportuno rivedere i tetti di spesa assegnati alle Rsa, se davvero vogliamo de-congestionare gli ospedali”.

Antonello Pirosu, presidente della Conferenza di Carbonia Iglesias, si è invece soffermato sull’inadeguatezza dell’individuazione di un solo punto-nascita ad Iglesias, “data la situazione del tutto insufficiente della rete viaria” e sui ritardi nell’avvio della Casa della Salute.

Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, presidente della Conferenza del capoluogo di Regione, ha osservato che “rispetto al quadro generale della riforma, nei territori conta anche il dettaglio delle singole scelte, proprio della visione che gli amministratori locali devono saper esprimere, e questo alimenta legittime preoccupazioni”.

Antonio Satta, sindaco di Padru e presidente della Conferenza della Gallura, ha messo l’accento con forza sui due elementi che caratterizzano il suo territorio di riferimento: un ospedale in una zona montana, a Tempio, ed uno su un’isola, a La Maddalena. In un contesto così particolare, ha sostenuto, “non possiamo non garantire gli standard minimi di salute in condizioni di sicurezza; non dimentichiamo che, in caso di cattive condizioni meteo, a La Maddalena non solo i traghetti restano in banchina ma non può nemmeno decollare ed atterrare un elicottero”.

Dopo aver invitato la commissione ad un sopralluogo a La Maddalena, Satta ha fatto un breve accenno al Mater Olbia “che diventerà un polo di eccellenza internazionale per la medicina e la ricerca scientifica; quando ci sarà ritorneremo sulle nostre valutazioni ma ora dobbiamo temere conto della realtà e dei problemi complessi che presenta”.

Una valutazione molto critica è arrivata da Gianfranco Soletta, in rappresentanza della Conferenza di Sassari, sia per quanto riguarda i posti letto complessivamente “sottodimensionati” che per lo squilibrio generale fra l’hub del polo sassarese rispetto a quello di Cagliari, oltre alla lacuna relativa alla lungo-degenza per le strutture di Alghero, Ozieri, Thiesi ed Ittiri.

Dopo aver ricordato la questione irrisolta della strutture di emodinamica dell’ospedale di Lanusei, Roberto Congiu, presidente della Conferenza dell’Ogliastra, ha sollevato il problema della distribuzione dei posti letto, “frutto di un accordo raggiunto nel territorio fra strutture pubbliche e private totalmente disatteso dalla proposta di riforma”.

Ha preso la parola, infine, Ignazio Cuccu, della Conferenza di Sorgono, che ha lamentato una visione “troppo restrittiva della sanità del territorio, anche rispetto ai parametri nazionali” e richiamato l’attenzione della commissione sul fatto che, nella proposta di riforma della rete ospedaliera, “scompare di fatto la chirurgia”.

Le audizioni della commissione proseguiranno con le relazioni dell’Anci e delle organizzazioni sindacali.