22 December, 2024
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Il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, Gianfranco Trullu, ha chiesto un incontro urgente per domani 28 marzo, all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, e ai capigruppo del Consiglio regionale, al fine di conoscere quale sia la situazione occupazionale dei dipendenti AIAS che stanno attuando lo sciopero della fame presso la struttura di Cortoghiana.

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Nasce un nuovo comitato per l’istituzione di una nuova provincia del Sulcis Iglesiente. Il dibattito sulla riforma degli enti locali negli ultimi mesi si è fatto sempre più acceso ed è stato rinvigorito dalla decisione della Giunta regionale di istituire a Cagliari una sede operativa della neonata provincia del Sud Sardegna, presentata dall’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu e dall’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna.

La schiacciante vittoria del NO al referendum sulla riforma costituzionale, con la crisi di governo con le successive dimissioni del Premier Matteo Renzi e l’elezione di un nuovo governo guidato dall’ex ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ha portato alla bocciatura del progetto di riforma del sistema delle autonomie locali che prevedeva la cancellazione delle province. La Sardegna, lo ricordiamo, aveva fatto da apripista il 6 maggio 2012, cancellando con i 5 referendum abrogativi regionali, le province di Carbonia Iglesias, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e di Olbia Tempio. In quella occasione votarono 525.661 sardi, il 35,51% degli aventi diritto, con il 65,98% di Sì. Nel Sulcis Iglesiente si recarono alle urne 37.807 dei 119.898 elettori aventi diritto, il 31,53%. Successivamente, il 4 febbraio dello scorso anno, il Consiglio regionale ha approvato la legge 2 di riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna che ha istituito la città metropolitana di Cagliari e una quarta provincia, quella del Sud Sardegna, che si è aggiunta alle tre province “storiche” rimaste in vita: Sassari, Nuoro e Oristano. La provincia del Sud Sardegna include un territorio vastissimo che si estende dall’estremo confine sud occidentale all’estremo confine sud orientale dell’Isola, fino alle parti più meridionali della Barbagia. Complessivamente 107 Comuni che hanno storia ed interessi profondamente differenti tra loro e costituiscono una vasta area della Sardegna per niente omogenea, come invece dovrebbe essere un ente intermedio.

Il 4 dicembre, nella consultazione per il referendum costituzionale, in Sardegna hanno votato 859.158 elettori di 1.375.735 aventi diritto, con 616.791 No (72,22%) e 237.280 Sì (27,78%). Una stragrande maggioranza dei sardi, con il voto, ha deciso che la Costituzione non va cambiata e, conseguentemente, che le province non devono essere cancellate. I numeri, dunque, dicono che le quattro province sarde sono state abolite per volontà di circa il 24% dei sardi (il 65,98% del 35,51% dei votanti ai referendum regionali del 6 maggio 2012), mentre il 72% del 62,45% degli elettori che il 4 dicembre si sono recati alle urne per votare i referendum costituzionali, quasi il 45% dei sardi, hanno deciso che le province devono restare in vita.

In questo acceso dibattito, creato intorno al ruolo delle province e ai numeri, si inserisce l’iniziativa di un gruppo di cittadini che stamane ha presentato, nella sala riunioni del Bar Centrale 38, a Carbonia, il Comitato per l’istituzione di una nuova provincia del Sulcis Iglesiente e per il decentramento degli uffici e dei servizi pubblici regionali e statali, al fine di proporre la modifica della legge regionale n. 2 del 4 febbraio 2016 sul “riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”, attraverso una proposta di legge regionale di iniziativa popolare, con una raccolta di 15.000 firme. All’incontro era presente Gianfranco Trullu, sindaco di Perdaxius e presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis.

Al termine del breve incontro, abbiamo intervistato uno dei promotori, Mauro Pistis.

  

 

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La grave situazione in cui si trovano i lavoratori della Polar s.r.l. che lavorano la bentonite estratta dal Rio Palmas e dal Rio Bra nei territori di Piscinas e Giba, è stata esaminata nel corso di un’assemblea pubblica aperta indetta dal sindaco, Mariano Cogotti, svoltasi ieri sera, nella sala consiliare del comune di Piscinas, cui hanno partecipato ai lavori l’Unione dei Comuni del Sulcis, rappresentata dal suo presidente Gianfranco Trullu, il sindaco di Masainas Ivo Melis, i consiglieri regionali Gianluigi Rubiu e Luca Pizzuto, le associazioni sindacali territoriali, i lavoratori oggetto di provvedimento di licenziamento ed un folto pubblico di cittadini.

Dall’assemblea è scaturita una situazione abbastanza critica da parte della azienda Polar s.r.l. e la drammaticità che vede coinvolti tutta una serie di lavoratori che sono stati espulsi dal ciclo produttivo ed in parte trasferiti presso altro stabilimento in Liguria.

Considerata, inoltre, la situazione giudiziaria che vede coinvolti detti lavoratori e l’azienda che comporterebbe ripercussioni anche sulla stabilità finanziaria dell’azienda, è stata assunta una posizione unitaria sulle seguenti attività politiche e sindacali da attuarsi:

– Piena solidarietà ai lavoratori espulsi e trasferiti;

– Salvaguardia del livello occupazionale dell’azienda tramite verifica delle autorizzazioni minerarie regionali affinché le stesse possano e debbano essere utilizzate soltanto da chi è in grado di condurre l’azienda in un processo di sviluppo sia produttivo che occupazionale;

– Immediato incontro con l’assessore regionale dell’Industria, con le parti sindacali e politiche, già fissato per domani 16/02/2017;

– Interrogazione in Consiglio regionale dei consiglieri regionali Gianluigi Rubiu e Luca Pizzuto,

affinché la Regione Sardegna effettui un immediato intervento al fine di sbloccare la situazione creatasi sotto il profilo occupazionale e socio-territoriale, in quanto il Sulcis non può permettersi ulteriori chiusure di aziende che parrebbero avere la possibilità di espansione.

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L’Unione dei comuni del Sulcis ha chiesto un incontro al presidente della Regione per affrontare l’emergenza dei lavoratori LSU.

«Siamo a significarle il gravissimo problema relativo ai lavoratori socialmente utili operanti nei vari comuni del territorio (circa 35 L.S.U. su 50 in tutta la Sardegna) i quali non si sono visti rinnovare la possibilità di utilizzo nei lavori di pubblica utilità a partire dal 1 gennaio 2017 – ha scritto il presidente dell’Unione Gianfranco Trullu -. Tale fatto è di estrema gravità laddove lo si unisca a tutte le altre espulsioni di lavoratori dal mondo del lavoro nel nostro territorio. Considerato, altresì, che gli stessi sono occupati nei vari comuni da oltre venti anni ed oggi, pertanto, non avrebbero altra possibilità, per limiti di età, di essere occupati altrove.»

«Occorre da parte della Regione da Lei guidata un’assunzione di responsabilità e collaborazione con gli enti locali interessati affinché si trovi una soluzione immediata a questa triste vicenda. Le chiediamo un immediato incontro, anche con le associazioni sindacali di categoria – ha concluso Gianfranco Trullu -, per dare urgente e immediata risposta a questi lavoratori.»

Gianfranco Trullu.

Gianfranco Trullu.

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I sindaci del Sulcis si sono riuniti nel municipio di Sant’Anna Arresi per affrontare le problematiche legate ai licenziamenti e trasferimenti in atto alla Polar di Piscinas ed hanno inviato una nota alla Regione nella quale chiedono un intervento immediato ed urgente.

«Dopo le ultime allarmanti notizie apprese sulla fabbrica di bentonite di Piscinas, ove si parla di nuovi licenziamenti per i lavoratori reintegrati dal giudice del lavoro e/o del loro trasferimento, oltre a quello della sede dell’azienda a Genova, già attuato – si legge nella nota firmata da Gianfranco Trullu, presidente dell’Unione dei comuni del Sulcis, inviata al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, ai deputati Francesco Sanna, Emanuele Cani e Mauro Pili e, infine, al prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta -, si chiede con la dovuta urgenza l’intervento del Presidente della Regione e dell’assessore all’Industria, dei Consiglieri Regionali, e dei parlamentari eletti nel Sulcis, affinché convochino con urgenza i responsabili di tale azienda, per scongiurare i danni ancora maggiori rispetto a quelli già creati all’epoca del licenziamento.»

«L’atteggiamento dell’azienda ed i provvedimenti dalla stessa adottati – prosegue la nota -, sono irrispettosi ed arroganti sia nei confronti dei lavoratori che di tutto il territorio e delle istituzioni, le quali non possono rimanere silenti e dell’intero territorio già martoriato da altre grave problematiche occupazionali. Il presidente Pigliaru, l’assessore dell’Industria, i parlamentari del territorio ed i capi gruppo in Consiglio regionale, si facciano immediatamente parte attiva ed esaminino con attenzione tutti gli obblighi derivanti dalla concessione mineraria in capo alla Polar e la legittimità di quanto è stato posto in essere dai rappresentanti dell’Azienda.»

«Si chiedono chiarimenti, a questo punto, su quali siano i fini che intendono perseguire nella gestione della fabbrica, in quanto le istituzioni non possono assistere inermi ad atti di tal genere: né il territorio può veder morire un’altra realtà produttiva che, invece, aveva, per parola data dalla stessa azienda, tutte le carte in regola per continuare ad operare. Si chiede al presidente Pigliaru ed a tutti i soggetti indicati – conclude la nota dei sindaci del Sulcis -, un immediato incontro atto a risolvere la grave situazione che si è venuta a creare nella vertenza Polar.»

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I presidenti dell’Unione dei Comuni Metalla e Mare Fernando Pellegrini e dell’Unione dei Comuni del Sulcis Gianfranco Trullu, hanno scritto chiesto chiarimenti all’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, sui lavori per la realizzazione delle opere idrauliche previste per l’interconnessione dei bacini del Sulcis.

«Con grande stupore si è appreso dalla stampa – scrivono Pellegrini e Trullu – che i progetti di una delle misure di maggior respiro nello sviluppo economico del Sulcis, previsti dal Piano Sulcis, già assegnati in fase di progettazione ad Enas, avrebbero subito un rallentamento burocratico. Lo studio di fattibilità delle progettazioni delle opere aveva ottenuto un fattivo contributo di collaborazione dei Sindaci del Territorio nonché degli Enti sovracomunali, comprese le Unioni dei Comuni, Consorzi di Bonifica e Provincia.»

«Dopo anni di lotta, che hanno visto prima l’inserimento delle ingenti risorse per realizzare queste opere (€ 70.000.000,00) poi il “prosciugamento” delle stesse e, infine, il rifinanziamento con una prospettiva nuova per lo sviluppo, che visto la realizzazione di un’opera strutturale di valenza superiore per il Sulcis Iglesiente – aggiungono Pellegrini e Trullu -. Ora parrebbe che le progettazioni già in atto ed il loro completamento verrebbero affidati a professionalità esterne, fatto questo che comporterebbe dei rallentamenti dei tempi di realizzazione non facilmente immaginabili, ed ancora una volta con l’intellettualità espressa dagli Enti pubblici lasciata da parte.»

«Questo non può che lasciar basiti e crea allarme in tutto il territorio del Sulcis, su modalità, iter e tempi di realizzazione dell’importante opera – concludono i presidenti delle due Unioni dei Comuni del Sulcis Iglesiente – e le chiediamo, a nome delle Comunità da noi rappresentate, un immediato incontro che faccia chiarezza.»

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E’ iniziata stamane con il raduno sul piazzale del centro intermodale di Carbonia, la giornata dei “Figli della Crisi”, convocati per questa mattina dal prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, per affrontare i temi posti dai giovani del Sulcis Iglesiente. Sono arrivati in alcune centinaia, per lo più studenti, e sono partiti per Cagliari a bordo di quattro autobus, noleggiati per l’occasione.

Prima della partenza abbiamo intervistato Ivano Sais, portavoce del Comitato “I Figli della Crisi”, e i quattro sindaci arrivati per sostenere la lotta dei giovani: Gianfranco Trullu, sindaco di Perdaxius e presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis; Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso; Paola Massidda, sindaco di Carbonia; e, infine, Ferdinando Pellegrini, sindaco di Fluminimaggiore. La qualità video di quest’ultima intervista è scadente, con le immagini fuori fuoco, ma abbiamo scelto di pubblicarla ugualmente per non far mancare la posizione del sindaco di Fluminimaggiore in questa importantissima vertenza del territorio.

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Gianfranco Trullu.

Gianfranco Trullu.

Si moltiplicano le prese di posizione contro il ridimensionamento del servizio di emodinamica al Sirai di Carbonia. Il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, Gianfranco Trullu, a nome di tutti i sindaci del territorio, «disapprova e contesta la scelta effettuata dal commissario straordinario della Asl 7 Antonio Onnis in merito alla riduzione dell’attività del servizio cardiologico di emodinamica dell’Ospedale Sirai. Un servizio importantissimo che in questi ultimi dieci anni ha consentito di salvare numerose vite umane e reparto di eccellenza del Presidio Ospedaliero Sirai».

Il presidente dell’Unione dei comuni del Sulcis ribadisce con forza la posizione dei sindaci, con la quale si chiede «una seria riorganizzazione della rete ospedaliera del Sulcis Iglesiente mediante scelte oculate, concordate e condivise dal Territorio, con l’accorpamento dei numerosi doppioni al fine di salvaguardare le eccellenze della nostra sanità e di ridurre le mobilità passive».

«Ci poniamo una domanda: forse è più semplice chiedere ad un infartuato di arrivare a Cagliari che togliere qualche poltrona? Chiediamo che il commissario dia seguito a quanto approvato dai sindaci in merito alla riorganizzazione del servizio ospedaliero del Sulcis Iglesiente – conclude Gianfranco Trullu -, in modo che sia confacente alle esigenze dei cittadini del territorio, con la riapertura immediata del servizio di emodinamica dell’Ospedale Sirai 24 ore su 24.»

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Non si fermano le iniziative istituzionali per forzare la revoca delle delibere di aumento delle imposte sulle assicurazioni Rcauto, Tosap e Imposte provinciali di trascrizione dei veicoli. Aumenti disposti unilateralmente, dall’amministratore straordinario della Provincia Sud Sardegna, Giorgio Sanna.

I presidenti delle Unioni dei comuni Sulcis e Metalla e Mare hanno trasmesso alla Regione la mozione dell’Assemblea organizzata dal Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione Sna e svoltasi a San Giovanni Suergiu con i sindaci, le forze sociali, sindacali ed imprenditoriali, le associazioni dei consumatori e degli automobilisti del Sulcis.

«Si tratta di un atto dovuto alla popolazione del Sulcis Iglesiente» – questo il commento di Gianfranco Trullu e Ferdinando Pellegrini, presidenti dell’Unione dei Comuni del Sulcis e dell’Unione Metalla e Mare.

Nella missiva inviata alla regione i presidenti delle Unioni dei comuni pongono l’accento sugli «inammissibili e inspiegabili aumenti di tasse e tributi da parte del commissario straordinario della provincia del Sud Sardegna, che vanno in aggravio alla popolazione di un territorio già vessato sotto il profilo economico e sociale» ma anche sulle direttive impartite dall’on.le Matteo Renzi, non ultimo a Fertilia, ove ha ribadito la preclusione per gli Enti di vessare il cittadino con ulteriori gravi impositivi.

In conclusione della lettera, Trullu e Pellegrini inviano all’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, la richiesta di incontro urgente su quanto esposto nel documento dell’Assemblea di San Giovanni Suergiu e sui rimedi da adottarsi.

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Nel Sulcis Iglesiente cresce la mobilitazione contro l’aumento delle imposte sulle assicurazioni RCA.

La sala del Consiglio comunale di San Giovanni Suergiu ospiterà mercoledì prossimo, 16 novembre, dalle ore 15.00, un’assemblea organizzata dalla Sezione provinciale del Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione – SNA – rappresentata dal presidente Paolo Bullegas.

Saranno presenti rappresentanti delle Forze sociali, sindacali e imprenditoriali, le associazioni dei consumatori e degli automobilisti con il «deciso proposito di fermare l’ingiusto provvedimento che – afferma Paolo Bullegas – concorre a indebolire la capacità economica di famiglie e imprese, e che potenzialmente indurrà all’evasione dell’obbligo assicurativo una larga fascia di cittadini in manifesta e indiscutibile difficoltà economica, in particolare i giovani.»

Considerato il contributo al Servizio sanitario del 10,5% e le nuove imposte del 16%, le assicurazioni RC Auto dal 1 gennaio 2017 saranno gravate complessivamente del 26,5%, al quale si deve aggiungere il 2,5% per il Fondo vittime della strada.

L’aumento delle imposte è stato deliberato dall’Amministratore straordinario della nuova provincia del Sud Sardegna lo scorso 27 ottobre.

«La pressione fiscale – afferma Gianfranco Trullu, presidente dell’Unione dei Comuni nonché sindaco del comune di Perdaxius, che chiede al presidente della Regione ed all’assessore degli Enti locali di riflettere sulla possibilità che l’attuale Amministratore provinciale rimanga ancora al suo posto.- ha raggiunto limiti insopportabili; ad aggravare ancor di più tale situazione si aggiunge la misura ingiusta ed iniqua adottata dalla provincia che incide per l’ennesima volta su un tessuto sociale già allo stremo sotto il profilo economico-sociale.»

Anche Elio Cancedda, coordinatore del Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente, condanna senza mezzi termini il provvedimento, definendolo «scellerato e antidemocratico».

Sede ex Provincia 1