22 November, 2024
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Il Carbonia ritorna in Serie D, ritrova il profumo del calcio nazionale ed una delle rivali più ricche di fascino della sua storia: la Torres! Carbonia-Torres sarà sicuramente una delle partite più attese del prossimo campionato di serie D, un derby che ha scritto pagine indelebili della storia del calcio sardo.
Ho ricordi vivissimi di tanti derby Carbonia-Torres, tra i più affascinanti sicuramente quelli dei tre campionati di serie D 1978/1979 (0 a 0 sia a Carbonia sia a Sassari), 1979/1980 (1 a 0 a Carbonia, con goal di Floriano Congiu; 2 a 0 per la Torres a Sassari, con goal di Antonello Coni e Giuseppe Canessa) e 1980/1981 (vittoria del Carbonia a Sassari con goal di Marco Congiu al culmine di uno strepitoso girone di andata, sotto la guida di Renzo Cappellaro; vittoria della Torres a Carbonia nel ritorno, 2 a 1, con doppietta di Ioris Gasbarra e goal di Luciano Gambula).
Arrivarono poi i derby in serie C2, molti dei quali sono rimasti indimenticabili: 1982/1983, un’altra impresa a Sassari, Checco Fele in panchina, con un goal di Alessandro Zaccolo, ed un pareggio a Carbonia, 1 a 1, con goal di Paolo Demarcus ed Aldo Scopa; 1983/1984, 1 a 0 per la Torres a Sassari con goal di Maurizio Dozzi e vittoria della Torres a Carbonia, 2 a 0, con goal di Antonio Trudu e Giuseppe Canessa; 1984/1985, vittoria del Carbonia in casa – ancora con Renzo Cappellaro in panchina (sostituto nelle ultime giornate da Ugo Corda), con goal di Giuseppe Innella e 0 a 0 a Sassari; 1985/1986, 1 a 1 a Carbonia con goal di Sandro Paolucci per la Torres e Fausto Belli per il Carbonia e 0 a 0 a Sassari; e, infine, stagione 1986/1987, 2 a 0 per la Torres a Sassari con goal di Amedeo Monaldo e Marco Piga; 0 a 0 al ritorno a Carbonia, davanti a 5.000 spettatori, con Elvio Salvori in panchina. Quest’ultimo, nonostante la mancanza di goal, con la sfida tra Gianfranco Zola e Fernando Bianchini, è il derby rimasto maggiormente impresso nella memoria di tanti tifosi del Carbonia.
Negli anni successivi, in Eccellenza, sempre con Graziano Mannu in panchina, sono arrivati altri 6 derby, in 3 stagioni consecutive, dal 2009 al 2012, quando la Torres venne promossa in serie D, con un bilancio in perfetto equilibrio: 1 vittoria per parte e 4 pareggi.
Nel campionato 2009/2010, a Carbonia, il primo derby terminò 1 a 1, con goal di Federico Trogu per il Carbonia e G. Spanu per la Torres, mentre il Carbonia si impose 2 a 0 all’Acquedotto, con goal di Federico Trogu e Gabriele Lebiu; nel campionato 2010/2011, maturarono due pareggi: 2 a 2 a Sassari, con goal di Paolo Tribuna e Ruiu per la Torres e Gabriele Sabiu ed Alessandro Ciccu per il Carbonia e 1 a 1 a Carbonia, con goal di Fabio Cau per il Carbonia ed Enrico Curcio per la Torres; nel campionato 2011/2012, infine, vittoria di misura 2 a 1 per la Torres a Sassari con goal di Luigi Lavecchia e Marco Sanna per la Torres e Marco Bullegas per il Carbonia e, infine, 0 a 0 a Carbonia.
Ora ritorna il derby Carbonia-Torres, in serie D, da qualche anno nuovamente 4ª serie. La grande attesa per il derbyssimo Carbonia-Torres è già iniziata…
Giampaolo Cirronis
 

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Da venerdì 14 a domenica 16 giugno si svolgerà, a Porto Cervo, la quinta edizione del Costa Smeralda Invitational, una grande manifestazione di beneficenza a cui parteciperanno diversi ospiti internazionali dello sport e dello spettacolo. L’edizione 2019 della manifestazione prevede un weekend sportivo multidiscilplinare: oltre al golf ci saranno eventi legati al tennis, al ciclismo ed allo sci d’acqua.

Per gli appassionati di tennis sarà possibile ammirare Mark Philippoussis, vincitore di due coppe Davis ex stella del circuito ATP, soprannominato “scud” per la potenza dei suoi colpi. Mark Philippoussis sarà presente sui campi del Cervo tennis club, dove terrà delle lezioni ed esibizioni.

Sul campo del Pevero golf club si scontreranno, tra sabato e domenica, grandi personaggi dello sport e dello spettacolo che si contenderanno il trofeo di questa quinta edizione. Gianfranco Zola, già vincitore in passato del Costa Smeralda Invitational, farà un po’ gli onori di casa e sfiderà Ruud Gullit, Gabriel Batistuta, Roberto Di Matteo, Ronald De Boer, Carlo Cudicini, Mirko Vucinic, Hasan Saljhamidzic, le due star del rugby Mike Phillips and Max and Thom Evans, la showgirl Federica Fontana, Denis Van Outen, Kimberly Walsh e l’ex membro degli Wham! Andrew Ridgeley. Quest’anno inoltre, per affinare la propria tecnica golfistica prima del torneo, gli ospiti potranno partecipare alla “coaching clinic” tenuta dal golfista danese Thomas Bjørn, capitano della squadra europea di Ryder Cup, e potranno provare a “sfidare” il campione sulla magnifica buca 10 del Pevero Golf.

Tra le altre iniziative sportive previste quest’anno vale la pena menzionare la gara di sci d’acqua all’Hotel Cala di Volpe – il cui vincitore sarà decretato dalla famosa stilista Melissa Odabash – ed il tour in bicicletta, la nuotata e l’escursione sulla costa insieme alla campionessa mondiale di triathlon, l’australiana Emma Snowsill.

Il gran finale si terrà all’hotel Cala di Volpe con la Charity Gala Dinner: il programma prevede l’esibizione della giovane cantante ed attrice Giulia Sol ed un’asta di beneficenza i cui proventi saranno devoluti alle associazioni Rays of Sunshine e Dynamo Camp. Infine, chiuderà la serata il mago Marvin Berglas che stupirà gli ospiti con i suoi incredibili trucchi.

Il Costa Smeralda Invitational è organizzato da Professional Sports group in collaborazione con Sardegna Resorts, Marriott Costa Smeralda e Pevero Golf Club.

 

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Nel 1987 il professor Licinio Contu creò il primo Registro di giovani volontari in Italia (il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo nacque nel 1989) e nello stesso anno in Sardegna si effettuò il primo trapianto in un ragazzo affetto da leucemia mieloide cronica. Oggi la Regione, con 29.000 iscritti, è in Italia quella con il più alto indice di volontari rispetto alla popolazione residente.

Il traguardo dei 30 anni sarò festeggiato sabato 30 settembre all’Istituto “Primo Levi” di Quartu Sant’Elena, Cagliari, con un appuntamento durante il quale si ripercorreranno tre decenni di storia, con uno sguardo al ruolo dei volontari oggi e alla necessità di individuare strategie efficaci per continuare a diffondere la cultura del dono.

L’Associazione Donatori Midollo Osseo – A.D.M.O. Sardegna da giovedì 28 a sabato 30 settembre festeggia i primi 30 anni di attività assieme al proprio fondatore e presidente, il professor Licinio Contu, luminare della genetica: l’evento centrale della celebrazione del trentennale della prima associazione di volontari dediti alla sensibilizzazione alla donazione del midollo osseo d’Italia sarà la giornata di sabato 30 settembre, durante la quale nell’Aula Magna dell’Istituto “Primo Levi” di Quartu Sant’Elena, Cagliari, si ripercorrerà la storia di donazioni e trapianti negli ultimi tre decenni in Sardegna, con un’attenzione particolare al ruolo indispensabile dei volontari e alla necessità di diffondere la cultura del dono. In questa occasione saranno presenti i rappresentanti delle undici associazioni affiliate alla Federazione Italiana Adoces (Associazioni Donatori Cellule Staminali), che, presieduta da Contu, a propria volta festeggia dieci anni di attività.

La giornata inaugurale di “30 anni di storia in Sardegna” sarà giovedì 28 settembre, con inizio alle ore 16, alla Biblioteca universitaria di Cagliari. Seguirà venerdì il convegno scientifico, dalle 8.30, all’Auditorium Banca Intesa San Paolo di Cagliari.  Presidenti del convegno saranno i professori Giorgio La Nasa, Direttore dell’Unità Ospedaliera Ematologia Centro Trapianti Midollo Osseo dell’Ospedale Binaghi, e Carlo Carcassi, Direttore del Registro Donatori Midollo Osseo Regione Sardegna,  questo evento formativo, accreditato ECM, si prefigge l’obiettivo, grazie al contributo in qualità di relatori tra i più autorevoli esperti nazionali del settore, di fare il punto sull’evoluzione delle procedure trapiantologiche e sulle nuove terapie per la cura delle diverse patologie onco-ematologiche.

La celebrazione del trentennale continuerà sabato 30 settembre, a partire dalle 8.30, nell’Aula Magna dell’Istituto “Primo Levi” di Quartu Sant’Elena, Cagliari. Organizzato in due sessioni, una mattutina presieduta da Francesco Marongiu, professore ordinario di Medicina Interna al Policlinico Universitario di Monserrato dell’Università di Cagliari, e una pomeridiana, condotta da Sergio Del Giacco, internista e immunologo, l’appuntamento si prefigge l’obiettivo di fare il punto sulla donazione di midollo osseo e cellule staminali emopoietiche oggi, sul ruolo del volontario e su difficoltà e proposte per una più efficace comunicazione e sensibilizzazione ai nuovi potenziali donatori. Nel corso della mattinata saranno affrontati ed approfonditi gli aspetti sanitari e medici legati a donazioni e trapianti e interverranno l’assessore regionale alla sanità Luigi Arru, il professor Franco Pitzus, che dedicherà il proprio intervento alla memoria di Ugo Carcassi, pioniere nella lotta alla talassemia scomparso l’anno scorso, Licinio Contu, genetista e presidente di A.D.M.O. Sardegna e della Federazione Italiana Adoces (nella quale convergono associazioni italiane, tra le quali anche A.D.M.O. Sardegna), il ricercatore Sandro Orrù, mentre Alice Vendramin Bandiera, segretario della Federazione Italiana Adoces, e il dottor Diego Carru consegneranno pergamene e medaglie ai donatori di cellule staminale emopoietiche e alle Sezioni di A.D.M.O. Sardegna. Modererà la giornata Andrea Frailis, giornalista de L’Unione Sarda.

Successivamente, invece, i riflettori saranno accesi sul mondo del volontariato e sulla necessità di comunicare e diffondere la cultura del dono: interverranno Gianfranco Tintis, presidente della sezione A.D.M.O. di Quartu, che ricorderà Bianca Maria Pellegrini, già presidente di A.D.M.O. Sardegna, il dottor Giulio Solinas, Antonio Lombardi, vicepresidente della Federazione Italiana Adoces, Alice Vendramin Bandiera, segretario della Federazione Italiana Adoces, Giampiero Farru, responsabile della comunicazione di CsvNet nazionale e presidente del Centro Servizi per il Volontariato della Sardegna. A seguire Licinio Contu e Rosa Lombardi, presidente di DoMos Basilicata (associazione affiliata alla Federazione Italiana Adoces), consegneranno pergamene e medaglie alle Sezioni A.D.M.O. Sardegna e agli operatori del Registro donatori, mentre Salvatore Pinna, portiere della Torres, e Gianni Cacciatori, presidente di Adoces Veneto (affiliata alla Federazione Italiana Adoces) consegneranno pergamene e medaglie ai donatori di cellule staminali emopietiche della regione.

La prima associazione per la donazione di midollo osseo in Italia e il primo registro dei donatori. La storia di A.D.M.O. Saredegna è legata a doppio filo a quella del suo fondatore, il professor Licinio Contu, che dopo aver lavorato al fianco di Jean Dausset al Centro Hayen dell’Ospedale Saint Louis dell’Università di Parigi ed aver collaborato con lui alla scoperta del sistema dell’antigene leucocitario umano (HLA) che decretò nel 1980 l’assegnazione del Premio Nobel per la Medicina allo scienziato francese, tornò in Sardegna per avviare un Laboratorio di analisi chimico cliniche di alto livello a Nuoro.

Successivamente, il laboratorio è diventato anche un Centro per lo Studio delle Talassemie: diagnosi, screening sulla popolazione e ricerca. E’ in questo contesto che ha cominciato a studiare a fondo queste malattie, di fronte ai primi casi pediatrici di Morbo di Cooley, tipo di talassemia che si trasmette in via ereditaria provocata da un basso livello o dalla mancanza totale di emoglobina, per i quali non esisteva allora alcuna terapia e la sopravvivenza massima era 13 -14 anni (in Sardegna erano stati allora censiti 1800 bambini con questa patologia). Di fronte ad una situazione umana, sociale e sanitaria così drammatica, in collaborazione con il professor Ugo Carcassi e un’equipe medica altamente qualificata, Contu ha presentato al National Institut Of Health un progetto pluriennale con l’obiettivo di cercare i fattori di compatibilità per scegliere i donatori compatibili per effettuare il trapianto per questi bambini.

Il primo trapianto è stato compiuto in Sardegna nel 1987 in un ragazzo con leucemia mieloide cronica (che sarà presente alla ricorrenza trentennale di Admo Sardegna) e in una bambina con talassemia che vive a Dublino.

Allora, il 70% dei pazienti non trovava in famiglia un donatore compatibile. A quel punto Contu creò, nell’ambito della Cattedra di Genetica Medica dell’università di Cagliari, un primo Registro di giovani volontari, completamente tipizzati per HLA, disposti a donare il midollo osseo. Il registro sardo è stato istituzionalizzato il 3 ottobre 1988 con Legge Regionale, in quanto non esisteva ancora il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo con sede all’Ospedale Galliera Genova (avviato nel 1989 e istituzionalizzato con Legge dello Stato nel 2001).

Dopo alcuni mesi i donatori iscritti erano già 38. Nel novembre 1987 quindi fu fondata l’Associazione Associazione Donatori Midollo Osseo con lo scopo di promuovere e sensibilizzare la popolazione alla donazione dei midollo osseo.

L’associazione e i dati odierni. A.D.M.O. Sardegna è organizzata in 25 sezioni operative in tutto il territorio regionale. Le molteplici iniziative e campagne di sensibilizzazione coinvolgono anche le neomamme per informarle riguardo alla donazione di sangue cordonale, altra risorsa preziosa per i trapianti accanto alle cellule staminali midollari. Molte sono state le personalità sarde che, con la loro testimonianza di volontario iscritto al registro per aiutare i pazienti che non hanno in famiglia un donatore compatibile, hanno contribuito e supportato l’incremento delle iscrizioni e di conseguenza dei trapianti. Si segnalano in particolare gli sportivi Gianfranco Zola, Gianfranco Matteoli, e tutti i calciatori della squadra del Cagliari 2002.

Ad oggi il Registro sardo ha consentito 216 trapianti da donatori volontari per altrettanti pazienti: di questi 98 a Cagliari per pazienti sardi, 70 donazioni per pazienti italiani e 48 per pazienti esteri. Oggi la Sardegna conta 29.000 iscritti e rappresenta la regione con il più alto indice di volontari rispetto alla popolazione residente.

Questi dati, alla luce della recente celebrazione della settimana nazionale della donazione di midollo osseo “Match It Now” (16-23 settembre 2017), promossa dal Centro Nazionale Sangue, il Centro Nazionale Trapianti, il Registro Italiano Donatori Midollo Osseo e altre istituzioni e associazioni, rendono onore alla Sardegna e al lavoro dei volontari sul territorio.

Come diventare donatore di cellule staminali emopoietiche e scrivere insieme il futuro di A.D.M.O. in Sardegna.

La conferenza di sabato 30 settembre sarà anche un momento per riflettere sull’importanza della donazione di cellule staminali emopoietiche perché, mediamente, ogni anno sono 1600 i pazienti candidati al trapianto per i quali viene attivata e solo per il 63% di essi si trova un donatore.  E’ necessario quindi riportare l’attenzione su questa criticità ed invitare ragazze e ragazzi in buona salute e di età compresa tra i 18 e i 35 anni a considerare l’importanza della donazione di cellule staminali emopoietiche, procedura ormai più utilizzata nei trapianti di midollo osseo e che favorirà sicuramente l’incremento delle adesioni al Registro.

Saranno infatti presentati due nuovi programmi di sensibilizzazione, il primo vedrà testimonial della campagna di sensibilizzazione “Una corsa per la vita” il campione italiano di ciclismo Fabio Aru, che con entusiasmo ha prestato la propria immagine come giovane sportivo e donatore. «Sono onorato – spiega il campione di Villacidro – di essere il testimonial di una campagna così importante come quella della sensibilizzazione verso le donazioni di midollo osseo e di cellule staminali. Quello che A.D.M.O. e ADoCes fanno ogni giorno è di vitale importanza per tante persone meno fortunate di noi, per questo mi sento di fare un incoraggiamento a tutti quanti di continuare su questa strada lastricata di impegno e dedizione».

L’altra iniziativa, realizzata in occasione del decennale della Federazione Italiana ADoCes, e che sarà presentata per la prima volta a Cagliari: «Sai cosa sono le cellule staminali e come si donano» è un video animato che ha lo scopo di trasmettere la cultura della conoscenza e delle donazioni con il linguaggio dei giovani, attraverso i canali social e durante le attività didattiche.

L’associazione è anche memoria storica della grandezza di quello che è di per sé un gesto semplice: sono moltissime le storie di donazione e di trapianto raccolte in questi 30 anni dai volontari, molte delle quali sono rimaste impresse nella loro memoria e vengono ricordate per spiegare ai più giovani l’importanza della donazione.

Tra queste vi è ad esempio quella del giovane affetto da leucemia mieloide cronica e trapiantato trent’anni fa, per primo in Sardegna, che interverrà al trentennale, o quella di una donatrice che, al momento del trapianto a favore di un paziente, fu costretta a recarsi a Londra per donare il fegato alla figlia e che, una volta tornata si rese subito disponibile anche alla donazione di midollo osseo, salvando così il bambino in attesa. Sono tutte storie di disponibilità e di un piccolo sacrificio, che hanno in comune uno straordinario risultato: l’aver restituito la vita ad un’altra persona.

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Pierce Brosnan e Pamela Anderson sono stati gli ospiti illustri della cena di gala organizzata sabato scorso all’hotel Cala di Volpe, in chiusura della manifestazione sportiva e di solidarietà “Costa Smeralda Invitational”. I divi di Hollywood hanno sposato la causa di beneficenza a favore della Global Gift Foundation, l’associazione internazionale fondata dall’attrice Eva Longoria che opera a livello mondiale e alla quale è stato devoluto l’intero ricavato della manifestazione. Brosnan, tra i James Bond più amati dal pubblico e Anderson, protagonista della famosissima serie Baywatch, hanno fatto il loro ingresso sul red carpet del Cala di Volpe ed hanno partecipato all’asta di beneficenza che è stata organizzata per raccogliere i fondi da destinare alla Global Gift Foundation.

Mario Ferraro, amministratore delegato del Gruppo Smeralda Holding, ha commentato: «Il Costa Smeralda Invitational è diventato un appuntamento chiave della stagione turistica e attira celebrità da tutto il mondo per sostenere una causa di beneficenza.  L’attenzione per il sociale è un valore importante fin dai tempi dell’Aga Kahn e questa visione è fondamentale anche per la Smeralda Holding. L’evento cresce sempre di più, quest’anno al golf è stato aggiunto il tennis, con la leggenda australiana Pat Cash».

La cena di gala, a cui hanno presenziato tutte le celebrità di questa edizione, si è svolta a conclusione di una grande giornata di sport in cui è stata protagonista la più forte giocatrice di sempre di golf, la fuoriclasse Annika Sörenstam. «E’ la prima volta che vengo in Sardegna, partecipo spesso a eventi di beneficenza ma sono davvero onorata di aver potuto prendere parte a una manifestazione di prima classe come questa». Sul green del Pevero Golf Club si sono sfidate anche alcune star del calcio, tra cui Gianfranco Zola, vincitore dell’edizione 2016 del Costa Smeralda Invitational; Michael Ballack, centrocampista della nazionale tedesca vicecampione del mondo; Peter Crouch, ex centravanti della nazionale inglese e attualmente in forza allo Stoke City, in passerella assieme alla bellissima moglie Abbey Clancy; Jamie Redknapp, ex centrocampista del Liverpool e della nazionale inglese e Roberto Di Matteo, ex centrocampista della Lazio e della Nazionale ed allenatore del Chelsea. Con loro altri personaggi esteri ed italiani del calibro di Franco Carraro, presidente del Gruppo Smeralda Holding; Schalk Brits, Alesha Dixon, Brian Lara, Diana Luna, Craig McGinlay, James Nesbitt, Sandrine Testud, Jamie Theakston, Denise Van Outen. Quest’anno il torneo è stato vinto dal rugbista sudafricano Schalk Brits per la categoria maschile, mentre per le donne ha vinto la campionessa di tennis francese Sandrine Testud.

Marco Berio, direttore del Pevero Golf Club: «Ancora una volta si dimostra come il golf sia un forte attrattore turistico in grado anche di generare importanti opportunità. In questo caso ancora più importanti, perché si è svolta una manifestazione che ha consentito di sostenere la Global Gift Foundation. La gara è stata molto apprezzata dagli invitati che hanno trascorso una giornata nel nostro bellissimo campo tra giochi, degustazioni e divertimento in un clima informale. Costa Smeralda Invitational è giunto alla terza edizione e la quarta, che si svolgerà nel 2018, è già stata confermata».

Per questa terza edizione del Costa Smeralda Invitational è stato ampliato il format tradizionalmente legato solo al golf, per poter includere altre discipline sportive: i partecipanti hanno potuto cimentarsi nel tennis, nello sci d’acqua e nel ciclismo. La nuova formula è stata particolarmente apprezzata anche dalle celebrità che hanno partecipato al torneo svoltosi lungo le 18 buche del Pevero.

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Sabato 17 giugno, si svolgerà a Porto Cervo la terza edizione dell’evento sportivo Costa Smeralda Invitational, una grande manifestazione di beneficenza a cui parteciperanno diversi ospiti internazionali dello sport e dello spettacolo. L’edizione 2017 della manifestazione prevede un’importante novità: il weekend sportivo si allarga a nuove discipline. Oltre al golf, grande protagonista degli anni scorsi, il Costa Smeralda Invitational si apre ad altri sport: tennis, ciclismo e sci d’acqua.

L’evento si svolgerà in una sola, intensa giornata: sabato, alle 10.00, al Pevero Golf Club, è prevista l’inaugurazione dell’evento, a seguire tutte le celebrità scenderanno sul green per sfidare il campione in carica, Gianfranco Zola, che dovrà difendere il titolo conquistato lo scorso anno ai danni di Alessandro Del Piero, che giunse secondo. Gli sfidanti al trono occupato dal fuoriclasse di Oliena sono davvero numerosi, e decisamente noti: tra gli altri, giocheranno Pierce Brosnan, Michael Ballack, Peter Crouch, Roberto Di Matteo, Jamie Redknapp mentre supportano l’iniziativa altri celebri ospiti come Pamela Anderson, Alesha Dixon e Denise Van Outen. Sempre al Pevero Golf Club, oltre al torneo tra le star, ci sarà anche l’esibizione di una super ospite: Annika Sörenstam, unanimemente considerata la migliore giocatrice della storia del golf femminile. La Sörenstam sarà protagonista della sfida “Beat the Pro”, una divertente gara/esibizione in cui semplici appassionati di golf potranno tentare un confronto con la fuoriclasse svedese.

Stessa dinamica, ma differente sport, per Pat Cash: l’ex campione di Wimbledon accoglierà gli ospiti nei campi del Cervo Tennis Club e anche in questo caso sarà gli appassionati di tennis potranno sfidare un vero mito della racchetta. Tutto sempre all’insegna della beneficenza.

Nel pomeriggio si svolgeranno le premiazioni e si raccoglierà una parte dei fondi da donare all’organizzazione internazionale Global gift foundation. Infine, per chiudere la giornata, ci sarà la cena di gala all’hotel Cala di Volpe con l’asta di beneficenza.

Franco Mulas, Area Manager Marriott Costa Smeralda, commenta: «Siamo molto contenti di poter ospitare la terza edizione dell’Invitational ed è un onore avere tra noi anche Pierce Brosnan. Nel 1977 molte scene del film “007 la spia che mi amava” vennero girate qui, al Cala di Volpe. In quegli anni il protagonista era Roger Moore, e ora per noi è un vero piacere dare il benvenuto a Pierce Brosnan, anche lui storico interprete di James Bond».

Il Costa Smeralda Invitational è organizzato da Professional sports group in collaborazione con Sardegna Resorts e Marriott Costa Smeralda.

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OLBIA, ITALY - JUNE 25:  (L-R) Alessandro Del Piero, Darren Clarke, Andriy Shevchenko and Gianfranco Zola pose during The Costa Smeralda Invitational golf tournament at Pevero Golf Club - Costa Smeralda on June 25, 2016 in Olbia, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images for Professional Sports Group ) *** Local Caption *** Alessandro Del Piero;Darren Clarke;Andriy Shevchenko;Gianfranco Zola

Gianfranco Zola

Grandi nomi dello sport, dello spettacolo e del mondo degli affari hanno partecipato al Costa Smeralda Invitational e hanno contribuito, con la loro generosità, alla campagna umanitaria Roads to awareness dell’Unicef. Al Pevero Golf Club di Porto Cervo sono accorsi gli ex calciatori Gianfranco Zola, Alessandro Del Piero, Roberto Di Matteo, Andrij Shevchenko, Hasan Salihamidžić, la’Jamie Theakston e l’attore James Nesbitt, le star della tv inglese Ola e James Jordan, il comico Dom Joly, la leggenda del cricket Kapil Dev e le golfiste Emma Cabrera Bello e Amy Boulden. Ospite d’eccezione, il capitano della squadra europea della Ryder Cup di golf, Darren Clarke. Tutti insieme, hanno partecipato all’esibizione sul green gallurese, alla cena di gala conclusiva che si è svolta una settimana fa al Cala di Volpe, all’asta di beneficenza e a diversi giochi a premi, tutti pensati per un unico scopo: raccogliere il denaro da destinare ai programmi essenziali delle attività dell’Unicef, ossia migliorare e incrementare, nel mondo, la gestione delle risorse idriche e la diffusione della sanità e dell’igiene. Il cast stellare, in soli due giorni, ha donato 65 mila euro. Il torneo è stato vinto da Gianfranco Zola per la categoria maschile e da Sandrine Testud per quella femminile.

L’edizione 2016 del Costa Smeralda Invitational è stato un successo sotto tutti i punti di vista. Darren Clarke ha commentato: «Ho partecipato a tantissimi eventi e tornei di golf negli anni ma non mi ricordo di essermi mai divertito così tanto. E, cosa più importante, lo abbiamo fatto per una buona causa». Clarke ha soggiornato all’hotel Pitrizza e ne ha subìto il fascino: «Un luogo meraviglioso, una ospitalità superba».

Franco Mulas, Area manager della Starwood Costa Smeralda ha detto: «La seconda edizione del Costa Smeralda Invitational è stata incredibile. È stato un evento ancora più bello di quello dell’anno scorso. Non rappresenta solo una grande vetrina per il nostro magnifico campo da golf e per l’intera struttura alberghiera che gestiamo, ma soprattutto è una fantastica opportunità per noi di dimostrare il nostro appoggio a favore della campagna Roads to awarness a supporto di Unicef».

L’organizzatore del torneo, Jamie Cunningham, Ceo del Professional sports group, ha detto: «Siamo felicissimi del successo della seconda edizione del Costa Smeralda Invitational. Tutto è andato benissimo e il feedback che abbiamo avuto dai nostri ospiti è stato fantastico: entusiasti del torneo, della bellezza dell’isola e della Costa Smeralda e del Pevero Golf. Ottime fondamenta su cui costruire la terza edizione del 2017».

L’ospitalità Starwood è stata al centro della manifestazione. I quattro alberghi Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe e Cervo hanno ospitato le celebrità e gli organizzatori del Costa Smeralda Invitational. Gli hotel hanno suscitato commenti entusiastici da parte di molti protagonisti dell’esibizione: «Il Pitrizza è un hotel bellissimo, io e la mia famiglia siamo stati ricevuti con tutte le comodità possibili» ha detto l’ex Pallone d’oro del Milan Andrji Shevchenko. Mentre James e Ola Jordan, le due stelle del programma tv inglese Strictly come dancing, sono rimasti sbalorditi dall’hotel Romazzino, la loro base logistica: «Che posto! Così lussuoso, cibo eccellente, compagnia fantastica e molto divertente» ha detto James Jordan. Gianfranco Zola è stato ugualmente deliziato dal suo alloggio per il weekend, nell’hotel Cala di Volpe. «L’hotel è bellissimo, adoro tornare in questo posto perché è veramente eccezionale» ha detto l’ex capitano del Cagliari e bomber del Chelsea.

La manifestazione Costa Smeralda Invitational è stata supportata da:  presenting partners American Express Global Business Travel, de Grisogono; Starwood Hotels & Resorts Worldwide, Inc. e Costa Smeralda;  e i partner suppliers AirDP, Calvisius caviar, Davidoff Cigars, Divage, Ethimo Outdoor Furniture, Ermenegildo Zegna, Vigne Surrau, Forst, Golf GameBook, My Style Bags, La Pasqualina e Acqua Smeraldina.

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La leggenda del Chelsea e del Cagliari, Gianfranco Zola, ha dato spettacolo sul campo da golf del Pevero, in Costa Smeralda: l’ex calciatore di Oliena ha dimostrato di essere un vincente anche sul green e ha conquistato il titolo del Costa Smeralda Invitational nella categoria individuale riservata alle celebrità che hanno partecipato al torneo/esibizione. Guidato dal capitano della Ryder Cup, il golfista professionista Darren Clarke che, tra poco più di tre mesi, con la sua squadra europea sfiderà gli Stati Uniti, Gianfranco Zola ha ottenuto l’impressionante risultato di 36 punti sul difficile ma bellissimo campo di golf gallurese. Il Costa Smeralda Invitational è un evento di beneficenza, giunto alla sua seconda edizione, ed è stato ideato per contribuire alla causa dell’Unicef. Quest’anno Zola ha battuto per due punti il campione indiano di Cricket Kapil Dev, che aveva vinto nel 2015, e da lui ha ricevuto la classica giacca blu destinata al vincitore. 

«E’ stato un immenso piacere partecipare al Costa Smeralda Invitational perché è un posto meraviglioso  e io sono nato qua – ha commentato Gianfranco Zola, che anche lo scorso anno aveva dato dimostrazione delle sue capacità sul campo del Pevero -. Ci siamo divertiti tanto ma –  ha sottolineato l’ex calciatore sardo, ora allenatore in Qatar – la cosa più importante è aver contribuito a una causa importante che spero possa aiutare tante persone bisognose».

La competizione è stata di alto livello con Gianfranco Zola sfidato da altre leggende che hanno militato nella serie A italiana: Alessandro Del Piero, Roberto Di Matteo, Andrij Shevchenko, Hasan Salihamidžić. Presenti inoltre il DJ Jamie Theakston e l’attore James Nesbitt. Tutti i soldi raccolti durante il torneo verranno devoluti alla campagna “Road to Awareness” dell’Unicef.

A distinguersi, sul manto erboso del Pevero, nella competizione femminile, è stata l’ex tennista francese Sandrine Testud che ha tratto ispirazione dalle giocatrici del torneo femminile europeo Emma Cabrera Bello e Amy Boulden. Cabrera Bello ha ricevuto i complimenti per la sua abilità e per il suo umorismo vincendo il riconoscimento per il “Selfie del torneo”, mentre Amy Boulden ha omaggiato il campo con i suoi consistenti  long drive.

Ogni giocatore in concorso al Costa Smeralda Invitational  ha ricevuto una lezione tecnica da Clarke sul campo di gara, prima di sfidare il nordirlandese nel ‘Beat The Pro’ contest sullo spettacolare campo del Pevero. «E’ la prima volta che gioco qui al Pevero golf club – ha detto Darren Clarke – devo dire che è davvero un bel campo. Circa 25 anni fa sono venuto in Costa Smeralda ma quella volta non ho avuto modo di provare il green». Clarke si è soffermato sul movimento golfistico in Italia e, in particolare, sul fatto che Roma nel 2022 ospiterà la Ryder Cup: «Si tratta di un evento che potrà dare un forte contributo a questo sport in Italia e anche al turismo legato a questa disciplina. Il golf deve crescere in questo Paese, devono aumentare i campi e, soprattutto, i praticanti. Abbiamo sempre bisogno di nuovi talenti». Il capitano della squadra europea della Ryder Cup di quest’anno, infine, ha commentato i risvolti prettamente sportivi del referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Ue: «Per quanto riguarda la Ryder Cup, non ambia assolutamente niente – ha detto Clarke – perché l’UK continuerà a far parte della squadra europea».

Le celebrità hanno anche partecipato a una serie di divertenti sfide lungo il percorso. Sabato sera, inoltre, gli ospiti hanno partecipato al gala del Cala di Volpe dove sono stati raccolti altri soldi per la causa umanitaria del torneo. Marco Berio, direttore del Pevero golf club: «E’ stato un grande successo e l’atmosfera che ha permeato l’evento è stata davvero magica, sia durante l’esibizione che durante la cena di gala al Cala di Volpe. Molti dei nostri ospiti non erano mai stati in Costa Smeralda e ne sono rimasti affascinati. Zola ha saputo meritarsi la vittoria e stamattina era di nuovo sul green, in compagnia di Del Piero, per una rivincita».

Il Costa Smeralda Invitational è un torneo internazionale di golf  al quale partecipano  personaggi  del mondo dello sport e dello spettacolo e del business, con l’obiettivo di  raccogliere fondi  per cause benefiche e promuovere  la fantastica area della Costa Smeralda e la Sardegna, dove l’ospitalità di lusso, la moda e lo sport si incontrano in uno dei paesaggi più belli del mondo.

Gianfranco Zola Alex Del Piero Darren Clarke e Del Piero Darren Clarke

OLBIA, ITALY - JUNE 25:  (L-R) Alessandro Del Piero, Darren Clarke, Andriy Shevchenko and Gianfranco Zola pose during The Costa Smeralda Invitational golf tournament at Pevero Golf Club - Costa Smeralda on June 25, 2016 in Olbia, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images for Professional Sports Group ) *** Local Caption *** Alessandro Del Piero;Darren Clarke;Andriy Shevchenko;Gianfranco Zola

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Dopo Justin Rose, giocatore di golf n° 4 al mondo, sarà Darren Clarke, capitano della Ryder Cup Europa, l’ospite d’onore della seconda edizione del torneo internazionale “Costa Smeralda Invitational” in programma dal 24 al  26  giugno 2016 nella splendida cornice del Pevero Golf Club, che avrà l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare in beneficenza all’UNICEF.

Le leggende del calcio italiano, Alessandro Del Piero, Gianfranco Zola e Roberto Di Matteo, insieme a Kapil Dev, campione del cricket indiano che ha capitanato il suo paese per la Coppa del Mondo del 1983,  si uniranno  a Darren Clarke, vincitore di quattro su cinque Ryder Cup consecutive e l’Open Championship nel 2011, e a numerose altre stelle internazionali dello sport e dello spettacolo sul green del Pevero Golf per un fine settimana all’insegna dello sport e della solidarietà.

«Sono felice di partecipare al Costa Smeralda Invitational in questa bellissima parte del mondo ed ho sentito parlare con entusiasmo dell’evento dello scorso anno – ha dichiarato Clarke -. Sono sicuro che questa edizione sarà di  grande successo, come la precedente.»

Il Costa Smeralda Invitational  2016 inizierà venerdì 24 giugno, con il giro di ricognizione del campo a cui seguirà la cena di benvenuto. Il weekend prevede anche una golf clinic di Clarke e un “Beat the Pro” sempre con il capitano della Ryder Cup.  L’evento entrerà nel vivo sabato 25  e terminerà  con la cena di gala a bordo piscina all’Hotel Cala di Volpe dove è prevista l’asta di beneficenza per la raccolta fondi a favore di Unicef. Un programma esclusivo dedicato ai partner si svilupperà  parallelamente alla gara, con trattamenti benessere e  tour enologici.

Marco Berio, direttore del Pevero Golf Club, è entusiasta di avere come ospite d’onore un campione del calibro di Darren Clarke: «Ospitare un campione così talentuoso e brillante evidenzia la serietà e l’impegno che ruota attorno a questo meraviglioso evento di beneficenza – afferma Marco Berio – siamo orgogliosi del nostro campo, progettato dal leggendario Robert Trent Jones Snr e uno dei più belli al mondo. Speriamo che il Costa Smeralda Invitational continui a essere una vetrina annuale per promuovere il Pevero Golf Club in tutto il mondo così come le bellezze di Porto Cervo e della Sardegna.»

Il direttore del torneo, Jamie Cunningham, ha dichiarato: «Con l’Italia che si è aggiudicata il diritto di ospitare la Ryder Cup del 2022, sarà davvero interessante avere come ospite una grande star della Ryder Cup e capitano europeo della prossima edizione. Siamo felici di essere tornati al Pevero Golf Club per il Costa Smeralda Invitational dopo il successo della manifestazione dello scorso anno, che ha mostrato le eccellenze della Sardegna sia per l’ospitalità che per il golf. Ci auguriamo di raccogliere più fondi possibili in favore del nostro ente di beneficenza Unicef e di garantire ai nostri ospiti e partner un’esperienza unica dentro e fuori dal Pevero Golf Club e che ricorderanno per sempre».

L’evento dello scorso anno ha raccolto oltre 140.000 euro destinati alle associazioni di beneficenza Autism Rocks e UNICEF. Anche quest’anno il Costa Smeralda Invitational è orgoglioso di collaborare con Unicef a sostegno del lavoro umanitario svolto dall’organizzazione.

Il campione indiano di cricket Kapil Dev, ha detto: «L’anno scorso il Costa Smeralda Invitational è stato un enorme successo e non vedo l’ora di tornare di nuovo per aiutare a raccogliere fondi per una causa molto speciale – anche se non  dovessi vincere questa volta! Il campo del Pevero e la sua vegetazione sono spettacolari come tutta la Sardegna. Una zona che non mi stancherò mai di visitare».

Darren Clarke

OLBIA, SARDINIA - JUNE 27: Roberto Di Matteo arrives at the Gala Dinner following The Costa Smeralda Invitational Golf Tournament at Pevero Golf Club, Costa Smeralda on June 27, 2015 in Olbia, Italy. (Photo by Tony Marshall/Getty Images for ProSport) *** Local Caption *** Roberto Di Matteo

Il Cagliari, dopo undici anni, retrocede in serie B. Il goal realizzato dal talento italo-argentino Vasquez al 9′ del primo tempo, ha ufficializzato un destino segnato ormai da tempo, in una stagione iniziata male e finita peggio. Con l’addio di Massimo Cellino, la scorsa estate, era finito un ciclo societario durato 20 anni; a distanza di dieci mesi, finisce anche un ciclo tecnico che per diversi anni ha regalato alla Sardegna più gioie che sofferenze sportive, ma da qualche tempo lanciava segnali di sofferenza che non sono stati raccolti per tempo ed hanno finito per segnare in maniera irrimediabile la stagione.

L’addio di Massimo Cellino, un anno fa, probabilmente, non era stato analizzato fino in fondo. Sulla decisione dell’attuale presidente del Leeds hanno influito sicuramente le lunghe traversie burocratiche e giudiziarie che hanno caratterizzato le vicende legate al progetto di costruzione del nuovo stadio, ma non vanno trascurate le motivazioni economiche e, conseguentemente, tecniche.

Oggi fare calcio in Italia è molto difficile. Per una squadra di medio-piccola dimensione qual è il Cagliari, una sana gestione può garantire una lunga permanenza in serie A con bilanci sani e persino utili per chi lo dirige (Massimo Cellino ha più volte ammesso di aver avuto anche utili personali nelle stagioni migliori del lunghissimo ciclo alla guida della società rossoblù, attraverso un contenimento del monte ingaggi e oculate operazioni di mercato), ma quando certi equilibri saltano (a Cagliari è accaduto soprattutto con le operazioni legate al nuovo stadio, tra Sant’Elia, Elmas e Quartu Sant’Elena), i conti non tornano più e condizionano inevitabilmente i risultati in campo.

Nel calcio finiscono i cicli societari e anche quelli tecnici. Il Cagliari ha dovuto spesso “sacrificare” i suoi “pezzi migliori”, quasi sempre costruiti in casa, e lo ha fatto anche alla vigilia di questo campionato di serie A. Le sirene arrivate da più parti per Radja Nainggolan e Davide Astori, respinte per alcuni anni, alla fine sono state accolte ed entrambi sono stati ceduti alla Roma. A metà stagione, anche Victor Ibarbo ha raggiunto la Capitale.

Il problema del Cagliari non è mai stato quello di cedere i migliori, quanto quello di rimpiazzarli con qualche giocatore di esperienza e giovani talenti da valorizzare. Per anni questa formula ha funzionato bene, talvolta benissimo. Quest’anno, sotto la nuova gestione di Tommaso Giulini, erede di Massimo Cellino, questo non è successo. I tanti nuovi acquisti arrivati la scorsa estate si sono rivelati inadeguati a coprire, almeno in parte, il “gap” negativo creato dalle partenze e quelli seguiti al cambio tecnico tra Zdenek Zeman e Gianfranco Zola, non hanno fatto il miracolo, nonostante le concorrenti, Atalanta in testa, abbiano atteso a lungo un’impennata del Cagliari, prima di innestare la marcia giusta (nel caso dei bergamaschi, sotto l’esperta guida dell’ex tecnico rossoblù Eddy Reja) verso la salvezza.

La retrocessione del Cagliari in serie B ha anche altre ragioni tecniche. Le prime riguardano il lento ma ormai evidente calo di rendimento di due “senatori” che hanno dato tanto al Cagliari, Daniele Conti (36 anni, da 16 stagioni a Cagliari) e Andrea Cossu (35 anni, nove stagioni a Cagliari, le ultime otto consecutive), e negli ultimi mesi sono stati impiegati poco. I loro sostituti, purtroppo, in alcuni casi per ragioni anagrafiche e quindi di esperienza, in altre per limiti tecnici, non si sono rivelati all’altezza, almeno nell’immediato, e il rendimento della squadra e i risultati ne hanno risentito.

Altre ragioni riguardano le scelte dei tecnici, tre, per quattro gestioni. Tommaso Giulini, al suo arrivo a Cagliari, ha accarezzato il sogno di ricreare il sogno “Zemanlandia”, con l’ex tecnico della Roma che tre anni fa si rese protagonista di una stagione straordinaria alla guida del Pescara, trascinato in serie A contro ogni pronostico con un calcio spettacolare e redditizio, e lanciò nel calcio italiano ed internazionale tre grandi talenti in erba: Marco Verratti (oggi al Paris Saint Germain, laureatosi ieri campione di Francia al fianco di Zlatan Ibrahimovic ed Edinson Cavani, inseguito dai più grandi club al mondo, Bayern Monaco e Real Madrid in testa), Ciro Immobile (oggi al Borussia Dortmund) e Lorenzo Insigne (oggi al Napoli), tutti e tre nel giro della Nazionale. Il sogno è durato alcune settimane, con alcune gemme (4 a 1 sull’Inter di Walter Mazzarri a San Siro, 4 a 0 all’Empoli di Maurizio Sarri in Toscana e 3 a 3 a Napoli con la squadra di Rafael Benitez) e tante, troppe delusioni. La classifica precaria, determinata probabilmente dalle scelte e dal sistema di gioco del tecnico boemo ma anche e, soprattutto, dalla modestia tecnica dell’organico, e la paura della retrocessione, hanno spinto la società a tentare il cambio, chiamando un ex tanto amato dalla piazza qual è Gianfranco Zola, ma già dalla prima uscita a Palermo (umiliante 0 a 5) si capì che il miracolo sarebbe stato difficilmente realizzabile e, sulla spinta della piazza che non aveva ancora dimenticato il “sogno Zeman”, Tommaso Giulini ha cambiato nuovamente, richiamando il boemo. Ma ben presto anche Zdenek Zeman s’è arreso, lasciando questa volta lui l’incarico ed il terzo tecnico stagionale, Gianluca Festa, quando ormai era tutto compromesso, ha accettato di guidare il “suo” Cagliari nelle ultime giornate, con il proposito di chiudere dignitosamente questa stagione “disgraziata”. Il Cagliari, grazie al lavoro serio e competente del 46enne tecnico di Monserrato, effettivamente, lascia la serie A con due giornate di anticipo ma a testa alta ed ora la società è chiamata a ricostruire tutto per tornare presto in serie A con un nuovo progetto.

Difficilmente il nuovo Cagliari ripartirà da Gianluca Festa che, comunque, con questa breve esperienza probabilmente ha posto le basi per una sua carriera da tecnico e forse un giorno ritroverà la panchina del “suo” Cagliari. Oggi, per ripartire, il Cagliari ha bisogno di una guida esperta, un tecnico che conosce la serie B come le sue tasche e, al tempo stesso, sa lavorare con i giovani. I tecnici che rispondono a queste caratteristiche sulla piazza non sono tanti ed uno di questi, forse il nuovo “sogno numero 1” di Tommaso Giulini, si chiama Giampiero Ventura, 67 anni, una carriera quasi quarantennale alle spalle, oggi al Torino, già a Cagliari dal 1997 al 1999 e dal 2002 al 2004. Dopo quattro promozioni (la prima alla guida del Lecce, con il 3° posto al termine della stagione 1996/97, seguita ad una promozione dalla serie C1; due alla guida del Cagliari, la prima raggiunta con il terzo posto al termine della stagione 1997/98, seguita da un 12° posto in serie A e la seconda con il secondo posto al termine della stagione 2003/2004, dopo l’8° posto della stagione precedente; la quarta alla guida del Torino con il 2° posto al termine della stagione 2011/2012), il tecnico genovese potrebbe essere tentato di concludere la carriera con una nuova promozione, la terza, in una città che lo ha tanto amato e che lui ha amato quasi quanto la sua Genova.

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E’ arrivato a sorpresa sulla panchina del Cagliari, dopo le dimissioni di Zdenek Zeman, il tecnico boemo che era stato richiamato al capezzale di una squadra in grandissima difficoltà dopo la sfortunata breve esperienza di Gianfranco Zola. Con la squadra a 9 punti dall’Atalanta e a 10 dalla quota salvezza, considerato che gli scontri diretti sono favorevoli alla squadra bergamasca, nessuno credeva più alla salvezza ma lui si è affrettato a dire, alla vigilia dell’esordio sul difficilissimo campo della Fiorentina, che il Cagliari non è ancora retrocesso.

Gianluca Festa, 46 anni, un’eccellente carriera di calciatore alle spalle, iniziata alla Fersulcis nella stagione 1987/88 e passata attraverso Cagliari, Roma, Inter, Middlesbrough, Portsmouth, ancora Cagliari, Nuorese e Tavolara, una volta deciso di intraprendere la carriera di allenatore, ha impiegato cinque anni ad arrivare sulla panchina più ambita, quella del “suo” Cagliari, dopo aver fatto esperienza come vice nella prima squadra rossoblù, come tecnico della Primavera e poi degli allievi nazionali, dopo un’esperienza al Lumezzane in Lega Pro.

Il Cagliari di Firenze ha stupito tutti, vincendo con merito e, soprattutto, convincendo con un gioco brillante, costruito su una ritrovata stabilità difensiva. I due bei goal del 25enne croato Duje Cop e la perla finale dell’altro 25enne brasiliano Diego Farias Da Silva, sono le ciliegine della torta confezionata allo stadio “Artemio Franchi”, che vale tre punti e, soprattutto, una ritrovata serenità e fiducia nel finale di campionato.

La salvezza, sarebbe sciocco negarlo, resta lontana, molto lontana, ma quello che affronterà le ultime sei partite di questa tormentatissima stagione, è un Cagliari diverso rispetto a quello visto fino a otto giorni fa. Per coltivare una piccola speranza di rimonta verso la salvezza, occorrerebbe fare “filotto”, vincendo tutte le partite che restano in calendario (Chievo in trasferta, Parma in casa, Juventus già scudettata in trasferta, Palermo in casa, Cesena in trasferta e Udinese in casa) per sperare poi nei risultati dell’Atalanta, ma ciò che oggi più conta e Gianluca Festa lo sa molto bene, è restituire fiducia ed entusiasmo a tutto l’ambiente, indipendentemente da quello che sarà l’esito finale del campionato. Il tecnico di Monserrato potrebbe meritarsi la conferma per la prossima stagione e la società potrebbe lavorare con la giusta serenità all’allestimento della squadra per affrontare il campionato di serie B con concrete possibilità di riuscire a centrare l’immediato ritorno in serie A.

Gianluca Festa 4 copiaTribuna Stadio Sant'Elia copiaCurva Nord