22 November, 2024
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Mercato Civico Iglesias 1 copia

Sabato 30 gennaio, alle ore 17,00, presso il Mercato Civico di via Gramsci, a Iglesias, si terrà un incontro pubblico in cui verrà presentato il progetto “CIVICA, percorsi d’Arte pubblica e partecipata al Mercato Civico di Iglesias”Promosso dal comune di Iglesias (assessorato della Cultura e assessorato delle Attività produttive) e dal CO.CI.M. (Consorzio Civico Mercato) e curato dalla Scuola Civica Arte Contemporanea di Iglesias, il progetto CIVICA sarà coordinato da Stefano Boccalini (artista e docente di Arti Civiche alla NABA di Milano) e dal Collettivo Giuseppefraugallery, con l’obiettivo di ideare e realizzare una serie di progetti, svincolati dalla presenza di bandi e finanziamenti pubblici, indirizzati a completare l’opera di recupero e di rilancio del mercato civico di Iglesias. Per questa mission saranno sperimentati e messi in pratica alcuni dei processi più innovativi di progettazione partecipata e open source, grazie anche al supporto di un Comitato scientifico costituito da alcuni dei maggiori esperti del settore a livello nazionale.

Gli operatori del mercato saranno coinvolti in maniera che le loro esigenze siano il motore delle azioni da mettere in campo: insieme a loro saranno individuati sia gli interventi all’interno che quelli all’esterno. In continuità con l’azione avviata in occasione della realizzazione dell’opera di Flavio Favelli, si procederà al restauro delle pareti esterne, con la scelta del colore dell’edificio e l’intervento di tre artisti di fama internazionale, i quali opereranno su una porzione di cornicione e sulle due pareti laterali, costantemente compromesse da scritte e da distacchi dell’intonaco. Il progetto sarà concentrato in particolar modo nell’ideare soluzioni che possano migliorare le condizioni vendita, di esposizione delle merci e delle relazioni con il pubblico, la città ed il territorio.

Non solo artisti ed architetti, saranno chiamati a collaborare anche designer, chef, agronomi, economisti, sociologi, antropologi e qualsiasi altra professionalità possa rivelarsi utile e disponibile a portare nel nostro progetto e nel nostro territorio idee, soluzioni ed occasioni di confronto e di crescita.

Per uscire dall’isolamento e dalla crisi, la nostra città ha anche bisogno di ottime occasioni per aprirsi al confronto con le migliori esperienze legate alle dinamiche dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile; per rafforzare questa intenzione all’interno del Mercato Civico sarà ricavato uno spazio, provvisorio, da utilizzare come project space per far incontrare la ricerca e la sperimentazione, non solo artistica, dell’Isola con quella nazionale ed internazionale.

La Scuola Civica attiverà anche un percorso formativo sull’arte contemporanea rivolto agli operatori ed ai cittadini che vorranno partecipare, dedicato, in particolar modo, alle forme dell’arte pubblica e sociale.

Comitato Scientifico:

Alessandra Pioselli (critico, curatore, collaboratrice di Artforum, direttore dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo e docente di Arte pubblica presso il master in economia e management dell’arte e dei beni culturali del Sole24Ore), Francesco Careri (architetto e docente di Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre), Ettore Favini (artista e docente alla NABA di Milano), Luca Francesconi (artista e rubricista Gambero Rosso), Giangavino Pazzola (Curatore indipendente, Ph.D. student in Urban and Regional Development presso il Politecnico e l’Università di Torino, project manager per lo sviluppo locale a base culturale), Micaela Deiana (curatrice indipendente, collabora con Flash Art e il Giornale dell’arte), Giorgio Viganò (collezionista e presidente dell’Osservatorio permanente sul mercato immobiliare).

L’edificio che ospita il mercato civico della città di Iglesias fu progettato da Sottsass jr. nel 1950, in occasione dell’allestimento della IV Fiera delle attività industriali e commerciali sarde. In questo percorso dell’architettura moderna, negli anni della ricostruzione, si ritrovano i fili di una ricerca originale, che inserisce la Sardegna nel più vasto contesto del movimento moderno, pur nella specificità dei temi trattati: l’edilizia sociale, il quartiere operaio, la scuola.

Dal 1 maggio 2009 il mercato civico di Iglesias è autogestito direttamente dal CO.CI.M. (Consorzio Civico Mercato). Grazie al Consorzio gli operatori riescono a fronteggiare la concorrenza della grande distribuzione, forti della loro professionalità, della garanzia offerta, dalla qualità dei prodotti e del rapporto diretto con i cittadini. Il rilancio del Mercato Civico rappresenta un traguardo importante per l’economia cittadina, oltre che un servizio fondamentale per il territorio. Attualmente sono presenti all’interno del mercato una sessantina di operatori.

Nel luglio 2015 l’artista Flavio Favelli realizza un’opera su una parete esterna del mercato. Il murale ha come tema iconografico il logo del tonno Palmera e la frase, presente nelle confezioni, “fatto come piace a noi italiani”. Nell’opera la parola Palmera è stata cambiata però in “Palmira”: un chiaro riferimento alla città siriana, oggi sottoposta agli atti vandalici e criminali da parte dei miliziani dell’ISIS. Palmira con il tonno condivide anche la condizione di “mattanza” e di specie in via d’estinzione. L’operazione è stata accolta con favore ed entusiasmo dal consorzio degli operatori del Mercato Civico, attivando un processo che oggi ci chiede non solo di continuare ad operare sulle pareti esterne ed interne, ma di ripensare tutto l’edificio attraverso le buone pratiche dell’arte pubblica e partecipata.

Scuola Civica d'Arte contemporanea Iglesias

Domenica 28 dicembre dalle ore 10,30, in via Oristano (ingresso giardino biblioteca), la Scuola Civica d’Arte Contemporanea di Iglesias presenta i suoi primi sei mesi di attività. Per l’occasione è stata allestita una mostra-presentazione dei progetti degli studenti del corso 1.1, realizzati durante il Laboratorio d’Arte Pubblica e Sociale.

La scuola ha ospitato, in residenza e in veste di visiting professor, alcuni degli artisti più rappresentativi del panorama nazionale: Simone Berti, Simeone Crispino (Vedovamazzei), Ettore Favini, Luca Francesconi, Silvia Hell, Renato Leotta, Domenico Antonio Mancini; tenuto lezioni e conferenze con artisti e curatori sardi: Davide Mariani, Giangavino Pazzola, Alessandro Biggio, Efisio Carbone; incontrato collezionisti come Giorgio Viganò. Tutti, insieme agli artisti del collettivo Giuseppefraugallery, hanno interagito con gli studenti della scuola e con la comunità; un video raccoglie i momenti di questi incontri. Non un’apparizione sporadica dunque, ma un rapporto intenso e costante realizzato attraverso un processo partecipativo, di intregrazione sociale e culturale che ha trasformato la città di Iglesias in uno dei centri più attivi della ricerca artistica nazionale. Gli studenti del corso 1.1 (Angelo Dessì, Giovanna Dessì, Elisabetta Ecca, Alessandra Etzi, Giovanna Pilloni, Deinira Sánchez Burgos, Davide Tocco, Daniela Ventura) presentano i progetti che hanno come obiettivo quello di ridisegnare ipotesi di un “ritorno al futuro” di un territorio intrappolato nell’autoreferenzialità e nell’incapacità di uscire da stereotipi consolidati dalla crisi.

Giovanna Pilloni ha ideato un’opera che, per essere compiuta, necessita di uno sforzo percettivo e partecipativo – insolito per per chi perservera in un atteggiamento diffidente, distaccato e depresso – chiamando in causa pratiche e riti di comunità che, nonostante vivano povertà molto più esteme della nostra, non rinunciano ad esprimere la propria identità con un forte attaccamento alla vita attraverso la gioia e la condivisione delle esperienze interiori.

Giovanna Dessì ha fatto un’indagine sui cognomi sardi più diffusi in città presentandoli con delle immagini, di diversa dimensione secondo la percentuale anagrafica, inoltre ha sistemato, nel giardino della scuola, un sacco natalizio dove cinque patate sono in grado, attraverso l’umidità dell’aria, di riempirlo con ben dieci chili dello stesso ortaggio; il suo  è un inequivocabile messaggio alternativo ad un’identità radicata sullo sfruttamento minerario ed industriale del territorio, chiamando in causa la perdita della memoria lingustica e dei più elementari processi di sopravvivenza alimentare e culturale. Elisabetta Ecca ha rielaborato un percorso minerario, che da Cala Domestica porta alla miniera di San Luigi, reindirizzandolo verso la Casa di Modigliani e l’antica Metalla, coinvolgendo sia i nuovi proprietari che i pastori che lavorano nella tenuta, cercando di incentivare pratiche di ospitalità e di rilettura della nostra storia attraverso collegamenti con momenti importanti della storia dell’arte.

Angelo Dessì ha realizzato una segnaletica che, partendo da una discarica, porta ad un tempio nuragico (Genn’e Mustazzu) con pozzo sacro, ripulendolo dalle erbacce e predisponendo una zona per la sosta e per il ristoro fai da te.

Deinira Sánchez Burgos, sfruttando la sua esperienza di giornalista e reporter, ha realizzato una macchina percettivo-comunicativa dove far prendere coscienza alla popolazione che per uno straniero, come lei, le montagne di veleni sono solo montagne di veleni, un pericolo e non una risorsa estetica e culturale: un segnale della follia e dell’incapacità al porre rimedio ad un disastro ambientale che mina, oltre la nostra salute, la dignità e l’integrità morale di una comunità.

Davide Tocco mette in campo un particolare metodo di progettazione urbanistica proposto attraverso dei fogli scritti nell’antica arte calligrafa, per creare una riflessione sulle possibilità offerte dalle capacità dell’individuo di immaginare soluzioni grazie ad un diverso fruire delle dinamiche percettive e sensoriali.

Alessandra Etzi ha messo a disposizione degli altri studenti una parete della sua casa dove poter intervenire con un’opera collettiva, aprendo poi periodicamente al pubblico il suo spazio privato.

Infine Daniela Ventura ha realizzato un sito web per meglio coinvolgere la comunità nella didattica e nelle iniziative della scuola.

Un ringraziamento particolare va a Mario Baraglia, artigiano di Iglesias, che durante il laboratorio ha messo la sua esperienza a disposizione degli studenti, realizzando anche, insieme a Davide Tocco, la nuova insegna per la Scuola Civica d’Arte Contemporanea.

Gli studenti del corso 1.1 non sono artisti professionisti, provengono da diverse esperienze e segmenti sociali, ma nei mesi di full immersion nelle pratiche dell’arte contemporanea sembrano muoversi a proprio agio e con competenza in questa nuova ed inedita esperienza. Tutti i progetti saranno messi in pratica nei prossimi mesi. A Gennaio l’artista in residenza sarà Gianluca Concialdi, che ha già fatto interrare, dagli studenti, in siti gravemente inquinati, una serie di tele arrotolate che saranno aperte e messe in mostra durante la sua permanenza. Sempre a Gennaio, Silvia Argiolas e Roberta Vanali saranno le protagoniste di un incontro con la comunità sulla pittura contemporanea in Sardegna. Da febbraio partirà il Corso 2.0, sempre gratuito e della durata trimestrale, saranno ammessi 10 studenti, per questo livello (superiore) i requisiti richiesti sono il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o l’aver frequentato i corsi precedenti. La scuola accoglierà in residenza come visiting professor: Roberto Cascone (febbraio), Helena Hladilová, Namsal Siedlecki (Marzo), Stefano Boccalini (Aprile), Francesca Di Nardo (Maggio). Dario Lino Costa e Marco Lampis saranno invece alcuni degli artisti sardi invitati a tenere incontri e workshop con gli studenti.

E per finire l’anno  Il pasto del pastore – Cenone di Capodanno con la Scuola Civica d’arte Contemporanea.

Iglesias.

Iglesias.