5 November, 2024
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«La Consulta sardo-corsa inizia a realizzare i suoi primi obiettivi e con la storica approvazione della delibera per il riconoscimento della condizione di insularità incomincia a prendere forma il disegno della macroregione europea Sardegna-Corsica.» Così, il presidente del Consiglio regionale sardo, Gianfranco Ganau, ha commentato, a Santa Teresa di Gallura, il via libera con voto unanime alla  deliberazione per il riconoscimento della condizione di insularità, in attuazione dell’articolo 174 del trattato di funzionamento dell’Unione Europea. Il documento, salutato con “grande soddisfazione e favore” dal presidente dell’Assemblea corsa, Jean Guy Talamoni, chiede non soltanto ai governi italiano e francese ma direttamente al Consiglio europeo, alla commissione Europea, al parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione il mantenimento degli impegni assunti con la dichiarazione delle Regioni insulari n. 30 allegata al Trattato di Amsterdam. Aprire un’interlocuzione diretta in sede comunitaria è l’auspicio della Consulta che non ha mancato di evidenziare, con gli interventi dei capigruppo, la solennità del pronunciamento.

In particolare, il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha insistito sulla necessità di un confronto “vero” con l’Europa «perché siano riconosciuti i diritti irrinunciabili di sardi e corsi» ed insieme con i colleghi del Partito dei Sardi (Alessandro Unali), del gruppo Art.1-Sdp (Paolo Zedda), del Pd (Giuseppe Meloni), del Psd’Az (Angelo Carta), dell’Upc (Pierfranco Zanchetta), di Forza Italia (Edoardo Tocco) e dell’Udc (Pierluigi Rubiu)  non ha risparmiato sottolineature critiche verso gli Stati francese e italiano per la mancata richiesta, in sede comunitaria, del riconoscimento dello Statuto di insularità «per le uniche vere isole del Mediterraneo quali sono Corsica e Sardegna». I capogruppo dell’assemblea sarda, insieme con gli omologhi corsi, Petr’Anto Tomasi (Corsica Libera) e Jean Biancucci (Femu a Corsica) hanno argomentato nel dettaglio le penalizzazioni e la condizione di svantaggio patite dalle due isole soprattutto per ciò che attiene trasporti, infrastrutture e energia.

«La cultura e la lingua – ha dichiarato il presidente Talamoni – restano però il punto di partenza della solida intesa tra le assemblee di Sardegna e Corsica, perché partire dall’economia e dal mercato, dimenticando i popoli e i loro diritti, è una delle cause del fallimento dell’Europa». Non è un caso, infatti, che prima della deliberazione per lo statuto di insularità, la Consulta abbia dato il via libera al regolamento che istituisce il premio letterario “Antigone” e al documento che regola l’accordo quadro in materia di cooperazione interuniversitaria. Approvata la richiesta a Francia e Italia per lo scambio dei mezzi aerei tra Sardegna e Corsica, nella lotta agli incendi, i presidenti Ganau e Talamoni hanno svolto le rispettive relazioni in materia di rapporti con gli Enti locali e Continuità territoriale aerea e marittima.

I temi oggetto dell’informativa saranno approfonditi nel corso dei lavori della prossima riunione della Consulta sardo-corsa, in programma nell’autunno in Corsica,  insieme con le questioni attinenti i collegamenti marittimi tra le due isole e il Parco delle Bocche di Bonifacio.

  

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«L’agenzia sarda per le erogazioni per le campagne è un’agenzia fantasma». A dirlo è Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.

«Nei proclami del presidente Francesco Pigliaru dichiara come un fatto certo l’istituzione dell’organismo pagatore – spiega il capogruppo dell’Udc -. In realtà la delibera della Gunta non stabilisce la costituzione dell’ente, ma approva la bozza del nuovo statuto che deve passare in commissione e consiglio per poi essere riadattato. Una bufala politica che appare come un’illusione per gli agricoltori, ancora una volta traditi dall’esecutivo. Sono davvero preoccupanti la superficialità e il pressapochismo della Regione, visto che non si fa riferimento a nessun passaggio in merito alla riorganizzazione della pianta organica. Non si comprende con quale personale, le risorse e gli strumenti informatici da utilizzare per l’organizzazione dell’Argea.»

Gianluigi Rubiu sottolinea che la gran parte degli undici organismi pagatori regionali in Italia autorizzati vanno avanti con l’utilizzo di un proprio software, ma  alcuni utilizzano lo stesso di Agea con tutti i problemi del caso. «Si ipotizza che in due/tre anni si possa concludere l’iter per l’istituzione dell’agenzia, senza considerare il complesso meccanismo organizzativo – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – si vuole dare l’illusione al mondo agro-pastorale della Sardegna , che si possano risolvere tutti i  problemi con l’organismo pagatore regionale senza contare che la procedura autorizzativa è molto complessa. Un flop – conclude Gianluigi Rubiu – che ripercorre le stesse tappe del 2007 e del 2010, con un identico copione per l’istituzione di un ente ancora fantasma.»