2 November, 2024
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In attesa di conoscere l’esito delle Primarias del Partito dei Sardi che si concluderanno domani 16 dicembre, oggi è stata ufficializzata la partecipazione di un quinto candidato alla presidenza della Regione per le elezioni del prossimo mese di febbraio, che guiderà la lista “Sardi Liberi”, nata dall’accordo tra il movimento Unidos guidato da Mauro Pili ed il movimento Progres guidato da Gianluca Collu, entrambi già presenti cinque anni fa a sostegno delle candidature, rispettivamente, di Mauro Pili e della scrittrice Michela Murgia. Al progetto hanno già dato la loro adesione il consigliere regionale Angelo Carta, che lascia il Partito Sardo d’Azione, nel quale ha militato per circa trent’anni, e l’ex presidente dello stesso PSd’Az, Giovanni Columbu.

L’accordo è stato ufficializzato questa mattina, nella sala Search, a Cagliari. Non è stato annunciato chi sarà il candidato alla carica di governatore, anche se appare assai probabile che possa essere Mauro Pili, 52 anni, già presidente della Regione dal 25 ottobre 2001 al 25 agosto 2003. Il prescelto, si confronterà con gli altri quattro candidati già in campo, Christian Solinas (centrodestra), Massimo Zedda (centrosinistra), Francesco Desogus (M5s), Andrea Murgia (Autodeterminatzione) e con il candidato del Partito dei sardi che scaturirà dalle Primarias, a meno che nei prossimi giorni non si inseriscano nuove coalizioni e nuovi candidati.

 

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Le delegazioni di ProgReS e Unidos – presenti i segretari nazionali Gianluca Collu (ProgReS) e Mauro Pili (Unidos) – hanno avviato un confronto sulle strategie politiche per valutare le condizioni di una collaborazione sui temi condivisi. 

Dal dialogo tra le parti è emersa l’esigenza di mettere in atto iniziative comuni per una più efficace difesa degli interessi nazionali sardi propedeutico alla realizzazione di un ampia convergenza nazionale delle forze politiche sarde, anche in vista dei prossimi importanti appuntamenti elettorali.

Agli incontri politici con Fronte Indipendentista Unidu, Partito dei Sardi e Unidos ne seguiranno degli altri all’interno del quadro di consultazioni a tutto campo.

 

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Proseguono gli incontri tra i partiti, in vista delle alleanze per le prossime elezioni Politiche e, a più lunga scadenza, per le Regionali 2019.

Progetu Repùblica ieri sera ha incontrato a Cagliari il Partito dei Sardi. Il confronto si è basato principalmente sulla sfida per le prossime nazionali sarde del 2019, entrambe le parti hanno convenuto sulla necessità di avviare una Convergenza verso la costruzione di un blocco nazionale che accolga i maggiori soggetti politici sardi. Tra le delegazioni erano presenti i segretari nazionali Gianluca Collu (ProgReS) e Paolo Maninchedda (PDS).

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Il segretario nazionale di Progres Gianluca Collu, in proiezione elezioni Politiche, apre al confronto con i partiti sardi per una convergenza nazionale, alternativa agli schieramenti italiani.
«Progetu Repubblica de Sardigna, fin dalla sua fondazione sostiene il dibattito con tutte le forze dell’arco politico nazionale sardo, con l’ambizione di costruire un’alternativa seria e credibile ai poli italiani – scrive in una nota Gianluca Collu -. Le recenti elezioni in Corsica e Catalogna hanno dimostrato al mondo, e in particolare a una ormai vecchia e inadeguata Unione Europea, che i popoli delle nazioni senza stato hanno acquisito la consapevolezza di poter cambiare il proprio destino, di essere artefici del proprio futuro e del significato più compiuto della parola “Democrazia”. In tal senso il nostro popolo, i cittadini sardi, possono guardare a questi processi con fiducia perché anche nella nostra Nazione l’indipendentismo ha maturato la consapevolezza e la determinazione politica di poter ambire a governare la Sardegna con un progetto condiviso di reale emancipazione politica, economica e sociale.»

«Da anni promuoviamo spazi di sintesi capaci di attrarre anche le forze sane della società, così come abbiamo fatto nelle scorse elezioni sarde del 2014 – aggiunge Gianluca Collu -. Pur essendo un giovane partito abbiamo aperto una nuova strada politica la cui strategia prescinde dall’obbligo di allearsi con i partiti italiani; per la prima volta nella storia della RAS abbiamo candidato alla carica di Presidente una donna indipendentista e proposto un programma di governo partecipato, condiviso con tutti i cittadini sardi. I risultati sono stati più che lusinghieri in termini percentuali ma non abbastanza da permetterci di governare e di mettere in atto il nostro progetto: la graduale costruzione della Repubblica di Sardegna.

Oggi in tanti condividono questa strategia e l’esigenza di creare un’alternativa di governo al disastro compiuto – in egual misura – dalle coalizioni unioniste di centrosinistra e centrodestra. Ci ritroviamo davanti a un bivio e la disponibilità a costruire un blocco nazionale sarà determinata, oltre che dal momento storico propizio, dalle imminenti politiche italiane del 4 marzo.»

«Quattro anni fa alle scorse elezioni proponemmo l’annullamento della scheda elettorale con la campagna “Bollo Nero”; era un modo per responsabilizzare i sardi, invitandoli comunque a recarsi nei seggi per esercitare un diritto democratico, e per dare un segnale ai partiti italiani e dire “la vostra politica è morta”. Oggi come allora riteniamo che l’impegno richiesto per una competizione di questo tipo, tenuto conto di una legge elettorale “Rosatellum” che rende praticamente impossibile arrivare ad ottenere un seggio in Parlamento, limiterebbe i nostri obiettivi alla mera testimonianza, o al poco edificante risultato di contribuire far perdere o vincere una coalizione unionista su un altra coalizione anch’essa unionista. Come partito indipendentista, pur considerando legittimo che altre forze politiche sarde si presentino alle elezioni, riteniamo che attualmente non sussistano le condizioni per una proficua e soddisfacente partecipazione alle politiche di marzo.

Ciononostante siamo altresì convinti che si debba fin da ora aprire un confronto con i partiti sardi che condividono valori e obiettivi comuni come il riconoscimento della nazione sarda, il diritto a decidere del nostro popolo, la conquista di nuovi e maggiori spazi di sovranità, una ridefinizione dei rapporti con lo Stato italiano attraverso la riscrittura dello Statuto sardo, per una Convergenza che possa in tempi brevi proporre ai sardi un blocco nazionale forte e autorevole, determinato a cambiare le sorti del nostro Paese. Un blocco nazionale capace di lanciare la sfida di governo per le prossime elezioni sarde del 2019 con un programma incentrato sul lavoro, una fiscalità equa e la difesa degli interessi dei cittadini sardi.

La campagna politica per le prossime nazionali sarde deve iniziare ora – conclude Gianluca Collu -, possibilmente partendo dall’impegno nelle 42 comunità dove sono previste le amministrative di quest’anno, perché non si ottiene la fiducia dei sardi se non siamo in grado di proporci alla guida dei nostri paesi e delle nostre città.»

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«Progetu Repùblica ritiene umiliante per le istituzioni, ma soprattutto per il Popolo sardo, il cosiddetto “accordo” sulle servitù militari, tra il presidente Pigliaru e la ministra Pinotti, votato ieri da maggioranza e opposizione del Parlamento sardo quasi all’unanimità.»

Lo scrive. in una nota, Gianluca Collu, segretario nazionale di ProgReS.

«Lascia interdetti apprendere che tra i punti sostanziali dell’accordo ci sono lo stop delle esercitazioni belliche dal 1 giugno al 30 settembre assieme alla concessione di alcune spiaggette “dove ora i sindaci non dovranno più chiedere il permesso al comandante della base”, è sconfortante vedere il rappresentate istituzionale di tutti i sardi evocare astratti riequilibri che addirittura spaccia come traguardo storico qualcosa che in realtà era stata già concessa in accordi precedenti con la Difesa italiana – aggiunge Gianluca Collu -. Sulle questioni dirimenti, invece, quelle che ci permetterebbero di costruire un futuro migliore, nessun cenno alla chiusura di almeno un poligono, nessun cenno alle necessarie bonifiche e alla riconversione economica per garantire l’occupazione e il lavoro.»

«Per l’ennesima volta emerge in maniera chiara e inequivocabile l’incapacità cronica dei partiti italiani e della loro classe dirigente unionista di difendere gli interessi nazionali sardi. Ancora una volta emerge la necessità di creare una convergenza nazionale tra i partiti indipendentisti capace di porre un freno alla deriva politica a cui siamo costretti ad assistere, che tracci un solco netto tra noi e il bipolarismo italiano – conclude il segretario nazionale di ProgReS -, che sia in grado di esprimere un degno e autorevole programma di governo con al centro gli interessi del nostro Popolo e della nostra amata Nazione.»

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In occasione del referendum del 1° ottobre indetto dal governo catalano sull’indipendenza della regione dalla Spagna, Progres Progetu Repùblica ha inviato una delegazione di attivisti in qualità di osservatori internazionali.

Tra loro, vi era il segretario della delegazione internazionale Gianluca Collu, che tira le somme dell’esperienza vissuta.

Il referendum catalano è stata l’occasione giusta per vivere in prima persona un momento storico fondamentale per il futuro di un popolo che ambisce ad autodeterminarsi e costruire una nuova Repùblica.

Esserci è stato importante anche perché in questo processo che interessa tutte le nazioni senza stato del continente è utile verificare la credibilità dei principi democratici a fondamento dell’Unione Europea: nella partita tra Spagna e Catalogna, infatti, è in gioco anche il futuro dell’Europa.

Ciò a cui abbiamo assistito come rappresentanti della delegazione di Progetu Repùblica è un esempio straordinario su come i catalani sono riusciti, in maniera non violenta ma determinata, a mettere in scena una entusiasmante storia di libertà e diritti, di inclusività e partecipazione, di passione e volontà.

Sono migliaia i volontari che hanno garantito il regolare svolgimento del referendum, consentendo al popolo catalano di esprimere il proprio parere sul futuro della loro terra.

È stato un privilegio partecipare ai presidi in difesa dei seggi e delle regolari votazioni, malgrado la polizia spagnola, con lo scopo di terrorizzare i catalani – e quindi di bloccare l’afflusso ai seggi – abbia vergognosamente fatto uso della violenza su cittadini inermi, sgomberato e chiuso seggi, sequestrato le urne con i voti, una rete organizzativa perfetta ha comunque permesso a oltre tre milioni di cittadini di esercitare il democratico diritto di votare.

Oggi la Catalogna è una nazione che vive la concreta opportunità di dire addio all’uso della parola indipendenza; con la nascita della nuova Repubblica “indipendentzia” verrà ricordata una volta all’anno in una giornata di festa nazionale, come il 6 dicembre per l’Irlanda.

Quello catalano per come viene conseguito è un percorso in cui noi di ProgReS ci riconosciamo intimamente, la forza della nonviolenza, della ragione e del sorriso sono in grado di vincere su qualsiasi tipo di ingiustizia e prevaricazione.

La lotta per l’autodeterminazione del popolo catalano deve essere un esempio per il popolo sardo, un esempio che non possiamo permetterci di ignorare seppur consci che non vi è alcuna strada facile per la libertà. Raccontare ciò che abbiamo vissuto e visto a Barcellona è importante perché deve essere da stimolo per le nostre azioni future. Nelson Mandela diceva: «Per gli uomini la libertà della propria terra è l’apice delle proprie aspirazioni». Noi ci crediamo.

Fìntzas a s’indipendentzia!

 

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Progres Progetu Repùblica invierà a Barcellona una delegazione di attivisti in qualità di osservatori internazionali al referendum catalano del 1° Ottobre. Con loro il segretario nazionale Gianluca Collu.

«Il 1° ottobre 2017 sarà una data storica per la #Catalogna. Per quel giorno i catalani sono chiamati a decidere il proprio futuro come nazione, e in parte anche quello dell’Europa, nel modo più democratico e rappresentativo: con un semplice segno sulla scheda referendaria – si legge in una nota -. Ma, a differenza di quanto successo nel 2014 in Gran Bretagna in occasione del simile #referendum sull’indipendenza della Scozia, lo stato centrale spagnolo sta mostrando un atteggiamento repressivo e violento che riporta alla memoria l’epoca oscura del franchismo. I soprusi, gli atti ostili, le intimidazioni verso la società e le istituzioni catalane al fine di impedire il voto democratico sono ormai all’ordine del giorno.»

«Con lo scopo di essere testimoni della giornata storica, ma anche per essere vicini ai fratelli e alle sorelle catalane in questo clima di alta tensione, Progres Progetu Repùblica ha deciso di essere presente con una sua delegazione per seguire, in qualità di ‘international observers’, il giorno del referendum. Vogliamo essere testimoni di una nuova pagina della storia europea, una storia finalmente scritta dai Popoli – conclude Progres Progetu Repùblica -. Oggi in #Catalunya, domani in Sardegna.»

squadra progres 2015

Si è svolto domenica a Mogoro, presso la Fiera del Tappeto e dell’Artigianato,  il IV Congresso Nazionale di ProgReS Progetu Repùblica. All’esame dell’assemblea, le future strategie e le inee politiche per la costruzione di una reale alternativa di governo

per le nostre comunità e per la nazione sarda.

Ai ruoli di responsabilità nazionale il congresso ha riconfermato la fiducia a Gianluca Collu al ruolo di Segretario Nazionale che sarà coadiuvato da Massimeddu Cireddu alla comunicazione, Gabrielli Cossu all’organizzazione, Frantziscu Sanna Carta alla formazione e Daniela Salaris alla tesoreria.

Il documento congressuale “ProgReS 3.0” ha raccolto al termine dello scrutinio, completato nella tarda serata, più del 60% dei consensi.

Tra i punti di maggiore rilevanza politico-strategico nella tesi presentata agli attivisti: la necessità di rilanciare l’attività del partito con l’avvio di una campagna “Scegli ProgReS”, propedeutica a una proposta di governo delle nostre comunità dove si svolgeranno le prossime amministrative; il proseguo del lavoro per la strutturazione dello spazio politico di Sardegna Possibile; la creazione a breve di un grande momento partecipativo per la definizione della visione comune del partito nei prossimi anni; il piano di ristrutturazione territoriale che permetterà all’attività di ProgReS di essere più presente e più incisiva in tutte le comunità sarde.

Nell’ottica di una maggiore orizzontalità e condivisione delle scelte ogni responsabile nazionale sarà affiancato da uno staff in cui verrà chiesta la collaborazione di tutto il partito.

Lago Omodeo 2 collu

Presa di posizione di Gianluca Collu, segretario nazionale di ProgReS, sull’ipotesi di trasferimento del poligono CAIP.

«Le ipotesi di trasferimento del poligono non devono distrarre l’opinione pubblica dalla realtà dei fatti – scrive in una nota Gianluca Collu -. L’unica certezza per i cittadini delle comunità del Guilcer-Barigadu che si affacciano sul Lago Omodeo è l’ennesima ordinanza prefettizia che annuncia nuove esercitazioni anche per il mese di dicembre nel poligono abusivo del CAIP. Denunciamo con forza questo atteggiamento arrogante e prevaricatore dello stato italiano nei confronti delle popolazioni locali. Per questo – conclude Gianluca Collu – chiediamo l’intervento immediato delle istituzioni sarde, la RAS in primis, perché eserciti una netta presa di posizione a difesa degli interessi delle proprie comunità e del proprio popolo.»

Si è conclusa domenica a Cagliari, nella suggestiva location del Ghetto degli Ebrei, la terza edizione di “Dies de Festa”. Due giornate ricche di appuntamenti politici, culturali e musicali. Due giornate di confronto tra gli attivisti di ProgReS e gli ospiti che hanno voluto discutere dei temi più disparati all’insegna della concretezza e della volontà di costruire una reale alternativa di governo per la nazione sarda. Dalle filiere produttive all’innovazione, dall’importanza della storia e della lingua nazionale al ruolo delle mobilitazioni contro le speculazioni e le servitù, dall’opposizione alle scelte del governo Pigliaru al futuro di Sardegna Possibile, tanti sono stati i temi e tanti i contributi scientifici, tecnici e politici che hanno visto la partecipazione di centinaia di persone nel corso dei due giorni della manifestazione.

La festa si è aperta sabato mattina con un confronto sul ruolo del referendum scozzese e di quello catalano nei processi di cambiamento all’interno del contesto europeo. A discuterne sono intervenuti il Politologo Carlo Pala e l’esperta di comunicazione politica Paola Bonesu. Il dibattito di grande interesse è stato rivolto ad analizzare le possibili implicazioni dei processi referendari in corso e ha visto come momento principale l’intervento inviato dal principale partito indipendentista catalano ERC che tramite il suo viceportavoce nel parlamento – Oriol Amoròs- ha portato i saluti alla festa e ha tratteggiato i contorni e le tensioni presenti attualmente in Catalogna per il rifiuto del governo spagnolo di concedere il diritto allo svolgimento del referendum consultivo previsto per novembre. Al dibattito sono intervenuti con dei contributi anche gli attivisti di ProgReS Disterru, con Roberto Carta che ha presentato una sintesi di quanto emerso al convegno organizzato dal partito qualche giorno dopo lo svolgimento del referendum scozzese proprio ad Edimburgo, e il referente di Scida, Andria Pili, che ha presentato la loro positiva esperienza nelle relazioni internazionali con Corsi, Baschi e Irlandesi. Il dibattito, moderato dal responsabile nazionale della formazione di Progres Frantziscu Sanna Carta, si è concluso con un dibattito che ha reso evidente quanto siano importanti le relazioni internazionali e la conoscenza delle situazioni delle altre nazioni senza stato per lavorare ad un progetto comune di Europa dei popoli.

Nel pomeriggio del sabato si sono svolti i dibattiti sulla storia e sulla lingua sarda. Il messaggio emerso dai due dibattiti è stato all’insegna del “fare le cose”.

La prima giornata di dibattiti si è conclusa con l’incontro di politica nazionale, con la moderazione del giornalista dell’Unione Sarda, Giuseppe Meloni. Il tema del confronto aveva come oggetto le prospettive che possono aprirsi tra quei soggetti politici che strategicamente hanno fatto la scelta di non fare alleanze coi blocchi del potere italiano di centrodestra e centrosinistra, ma che una legge elettorale indegna ha tenuto fuori dal consiglio regionale sardo pur essendo stati capaci di raccogliere alle ultime elezioni sarde decine di migliaia di voti. All’incontro si sono confrontati Gianluca Collu Cecchini (segretario Nazionale di ProgReS), Mauro Pili (Unidos), Gianfranco Sollai (Gentes), Cristiano Sabino (Fronte unidu indipendentista) e Bustianu Cumpostu (Sardigna Natziones). È stata ribadita la volontà di dare vita ad una alternativa nazionale di governo in grado di porsi in maniera costruttiva nel panorama politico sardo. Cominciando a lavorare su delle piattaforme dinamiche, aperte alla società sarda, con dei temi comuni al centro del dibattito e già condivisi, come le servitù ad esempio, così da poter cominciare a disegnare scenari futuri possibili.

La serata di festa si è chiusa con il concerto del CarguS Jazz Trio che con la loro musica hanno allietato i presenti e reso ancor più piacevole l’atmosfera di una calda serata d’autunno.

La giornata di domenica ha preso avvio con un dibattito sull’importante tema “Fare impresa in Sardegna”. Si è discusso delle attuali condizioni in cui operano i nostri attori produttivi, sull’innovazione e le start-up e sul ruolo della finanza e del credito nei processi di trasformazione sociale in Sardegna. Gli ospiti del dibattito sono stati Giuseppe Melis, dell’Università di Cagliari, Laura Fois esperta di comunicazione e di innovazione e Giovanni Acquati esperto di finanza etica. Dal dibattito è emersa una forte necessità di politiche serie per l’impresa in grado di supportare nuovo tessuto produttivo e non di soffocare la creatività collettiva. Il partito al termine del dibattito si è impegnato ad attivare un laboratorio che sviluppi contenuti e proposte su questo tema di grande rilevanza per il futuro della nostra nazione.

Prima del pranzo, l’emozionante performance teatrale di Gianluca Medas, Andrea Congia e Carolina Casula.

Nel pomeriggio si è parlato di Ambiente e Territorio e della Marcia della Terra che, partendo da ProgReS ad Arborea nel marzo 2013, ha visto il coinvolgimento di migliaia di sardi e diversi comitati locali. Gli attivisti di ProgReS, Paolo Piras per il comitato “No al Progetto Eleonora” di Arborea, Daniela Concas per “No Trivelle in Sardegna” del Medio Campidano e Tore Tedde per “Non bruciamoci il futuro” di Macomer hanno esposto la situazione attuale dei diversi progetti di servitù energetiche e industriali, delle coseguenze negative in termini economici e di salute per i cittadini e delle prospettive future. È emersa la necessità di una coscienza collettiva sull’utilizzo delle proprie risorse e una politica che faccia gli interessi del territorio. Antonio Meloni, rappresentante del Lab Energia del partito, ha esposto il progetto di ProgReS per una diversa gestione dell’Energia in Sardegna.

A conclusione della festa, prima del saluto finale del segretario nazionale Gianluca Collu Cecchini, si è svolto il dibattito sul “Presente e futuro della comunità politica di Sardegna Possibile”. In rappresentanza di Gentes è intervenuto Fabrizio Palazzari, per Comunidades Valentina Sanna, per il Circolo Chavez Fidelicu Giuntini, mentre a presentare le posizioni di ProgReS era presente Frantziscu Sanna Carta.

E’ stato presentato quanto fatto fino ad oggi e quanto si sta dibattendo all’interno de “sa mesa de SP” tavolo che vede la partecipazione di tutte le componenti e che ha il compito di definire delle proposte per il futuro di questo spazio politico.

E’ emersa chiara la volontà di costrutire uno comunità politica fatta di organizzazioni che mantenendo le loro individualità riescano a dare forma ad uno spazio democratico, innovativo e orizzontale capace di allargarsi per divenire un reale blocco politico alternativo ai partiti italiani, un vero e proprio Blocco Nazionale Sardo.

La festa si è chiusa a tarda notte con il concerto in versione acustica di Ale Diablo, cantante dei sikitikis.

Soddisfatti gli attivisti del partito per la buona riuscita dell’evento e per le positive relazioni emerse dai dibattiti e dai confronti politici. Una festa sobria all’insegna dei contenuti, del buon cibo e della musica e degli spettacoli di qualità. Una festa a partire dalla quale si può guardare al futuro con una consapevolezza nuova: quella di essere sulla buona strada per dare forma in Sardegna ad un’alternativa di governo per le nostre comunità e per la nostra Nazione.

A atros annos e fintzas a sa Repùblica.