19 November, 2024
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Gianni Cadoni è stato confermato all’unanimità presidente del Comitato regionale della FIGC, nel corso dell’Assemblea Ordinaria elettiva relativa al quadriennio 2021- 2024 svoltasi al palazzetto dello sport “Sa Rodia”, ad Oristano.

«Non è mai scontato essere riconfermati. Sono molto contento che le società abbiano espresso il piacere che io proseguissi questa avventura – ha detto Gianni Cadoni –. Significa che abbiamo fatto un buon lavoro. Avevo promesso che le società sarebbero state al centro di questo progetto e così è stato. Ribadisco che questo sarà sempre di più il nostro obiettivo e lo faremo in maniera ancora più forte e determinata. Come presidente sento il dovere di rafforzare il Comitato Regionale, dando speranza e futuro alle società della Sardegna. Ho calzato e vestito questa maglia del CR Sardegna. La sento mia, la devo tenere con onore, piacere, voglia, determinazione, coraggio, sempre a favore del calcio sardo che sento nel cuore fortemente.»

Era presente ai lavori l’assessore regionale dello Sport, Gianni Chessa: «Da uomo di sport è un piacere ritornare a Oristano ed essere qui oggi a questa importante riconferma del presidente Cadoni, a cui faccio i miei complimenti. Una giornata che ha tanti significati, compreso quello simbolico di ripartenza. Con coraggio e a testa alta prepariamoci a vivere un’intensa stagione sportiva internazionale che avrà come sede la nostra isola. Tutta la Sardegna può crescere e può farlo anche attraverso gli eventi sportivi».

E’ intervenuto anche il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu: «Oggi a Oristano, al centro della Sardegna, siete qui riuniti per rinnovare le cariche elettive e per ripartire col prossimo quadriennio del CR Sardegna. È un messaggio molto bello di speranza e di ripartenza, questo è il mio auspicio e faccio i più sinceri auguri al presidente del Comitato regionale Gianni Cadoni».

Presenti anche i presidenti delle componenti Aia, Marcello Angioni e SGS, Mauro Marras.

Erano presenti 202 società avanti diritto al voto (19 di calcio a 5, 183 calcio a 11. Di quest’ultime presenti 150 presenti, 33 con delega). L’assemblea si è regolarmente svolta nel rispetto delle norme anticovid, con ingressi contingentati, distanziamento, rilevamento della temperatura, gel sanificanti, uso delle mascherine.

Gli eletti alle varie cariche:

Presidente: Giovanni Cadoni;

Consiglieri: Antonio Begliutti, Luca Caschili, Andrea Contini, Roberto Desini, Francesco Mereu, Giampiero Pinna, Giorgio Rubiu;

Collegio dei revisori: Giuseppe Caddeo, Michele Caracciolo, Gianluigi Galletta, Giorgio Orrù, Antonio Serreli;

Delegati assembleari: Francesco Addis, Rossana Boe, Gianluca Manca, Francesco Marongiu, Marco Zedda;

Delegato Calcio a 5: Alberto Carta.

 

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Anche la Sardegna scenderà in piazza, martedì prossimo 21 marzo, per celebrare la ventiduesima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, voluta dall’associazione Libera per rilanciare la lotta e la mobilitazione contro tutte le forme di criminalità organizzata. Nella giornata che segna l’inizio della primavera e che dal 1995 vuole richiamare simbolicamente il risveglio delle coscienze contro le cosche, in concomitanza con la manifestazione nazionale in programma a Locri (in Calabria), si incontreranno ad Olbia migliaia di studenti, cittadini e volontari, che arriveranno da tutta l’isola per non dimenticare le oltre novecento vittime innocenti di mafia, i cui nomi verranno letti dal palco allestito in piazza Mercato. 

Alla manifestazione, che avrà inizio alle ore 10.00 e avrà come tema “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”, prenderanno parte anche il sindaco di Olbia Settimo Nizzi, insieme ai vescovi di Tempio e Ozieri mons. Sebastiano Sanguinetti e mons. Corrado Melis, e con loro numerosi amministratori del territorio, rappresentanti delle forze dell’ordine, delle istituzioni, della magistratura e della società civile. Sul palco ci saranno anche tre familiari delle vittime delle mafie: Claudia Loi (sorella di Emanuela, l’agente uccisa nella strage di via D’Amelio), Pino Tilocca (figlio di Bonifacio, il sindaco di Burgos ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004) e Cesare Castelbuono, da anni residente in Sardegna, figlio del vigile urbano Salvatore Castelbuono ucciso il 26 settembre del 1978 a Villafrati nel Palermitano. Alle ore 12.00 dai maxischermi allestiti in piazza Mercato si potrà seguire l’intervento che il fondatore di Libera don Luigi Ciotti terrà dal palco di Locri. La manifestazione olbiese si concluderà poi con la musica del gruppo degli Almamediterranea. La manifestazione è organizzata da Libera Sardegna in collaborazione con il Centro di servizio per il volontariato “Sardegna Solidale” e l’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna.

«I motivi che ci hanno condotto a scegliere Olbia come sede di questa edizione della Giornata sono tre», spiega il referente regionale di Libera Giampiero Farru. »Innanzitutto vogliamo riportare l’attenzione su una città ancora ferita dall’alluvione del 2013. In quell’occasione tutto il mondo del volontariato isolano si mobilitò, promuovendo una raccolta fondi che poi sono stati interamente consegnati, e in tempi rapidi, alle autorità locali. Il secondo motivo riguarda la crescita di Olbia, che oggi è forse il centro più dinamico della Sardegna e che ha fatto della multietnicità una delle sue caratteristiche e dei suoi punti di forza. Infine – spiega Giampiero Farru – la decisione è stata dettata anche dal fatto che Olbia e la Gallura sono luoghi di grandi investimenti, purtroppo anche illeciti. Ormai con sempre maggiore frequenza arrivano notizie inquietanti che ci fanno comprendere come il fenomeno del riciclaggio di capitali sporchi debba essere preso in serissima considerazione. Non a caso, ad Olbia oggi ci sono ben 62 beni confiscati alla criminalità, molti dei quali in disuso o abbandono e che dunque attendono di essere riutilizzati a fini sociali. Su questi ed altri aspetti è giusto dunque mantenere alta l’attenzione.»

In Sardegna la lettura dei nomi delle vittime di mafia non avverrà solo ad Olbia ma anche in altre decine di luoghi, soprattutto scuole, circoli e associazioni. La Giornata di martedì prossimo è stata inoltre preceduta da una serie di iniziative che hanno preparato nel territorio l’appuntamento olbiese. Per parlare di lotta alla mafia e legalità sono stati in Sardegna il presidente onorario di Libera Nando dalla Chiesa, l’avvocato dell’associazione Enza Rando e Gianluca Manca, il fratello del medico Attilio Manca che si ritiene possa essere stato “suicidato” dalla mafia per avere riconosciuto in un ospedale francese il boss Bernardo Provenzano. 

Conclusione di questo percorso sarà la manifestazione di martedì quando, così come a Locri e in tutti gli altri centri scelti in ogni regione per celebrare la Giornata, anche ad Olbia verranno letti i nomi delle vittime innocenti di mafia: sarà il “coro” della legalità e dell’antimafia, per un evento che rilancerà Olbia e la Sardegna nel contrasto educativo, culturale, politico e sociale contro le mafie e contro tutte le culture di mafiosità e di corruzione.

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Quattro incontri per non dimenticare Attilio Manca, il medico siciliano morto in circostanze ancora da chiarire e che potrebbe aver assistito all’intervento alla prostata al quale nel 2003 era stato sottoposto in una clinica di Marsiglia il mafioso Bernardo Provenzano, o quanto meno potrebbe averlo visitato prima o dopo l’intervento. Uccidendo il dottor Manca il boss di Corleone si sarebbe così liberato di un pericoloso testimone di quella trasferta. Della vicenda parla il libro “Suicidate Attilio Manca”, scritto da Lorenzo Baldo e con la prefazione di don Luigi Ciotti, che verrà presentato dal fratello di Attilio Manca, l’avvocato Gianluca Manca, nel corso di quattro incontri. Venerdì 10 marzo appuntamento, alle ore 10.00, al Teatro Civico di Ozieri e alle ore 17.00, nella sala convegni del Centro Fiera del Tappeto di Mogoro, mentre sabato 11 il libro verrà presentato alle ore 8.30 a Guspini presso l’Aula Magna dell’Istituto Buonarroti (via Spano 7) e alle ore 11.30 a Senorbì nell’Aula Magna dell’Istituto Einaudi (in piazza del Popolo 1).

Gli incontri (promossi da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale e l’Ufficio Scolastico Regionale) rientrano nell’ambito delle iniziative “Verso il 21 marzo”, che culmineranno con la celebrazione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” in programma a Locri (manifestazione nazionale) e a Olbia (manifestazione regionale).

Come ha scritto don Ciotti, «non posso non pormi una serie di domande di fronte alla tesi sostenuta con forza dagli avvocati della famiglia Manca, ossia che le omissioni e le false piste dell’indagine sono collegate al fatto che fare luce sulla morte di Attilio Manca significa scoperchiare parte della cosiddetta trattativa Stato-mafia, avviata da Cosa nostra per chiedere, in cambio della cessazione della stragi, quella del regime di carcere duro per i boss. Sono domande a cui la Direzione distrettuale antimafia di Roma, a cui è stato assegnato un ulteriore filone di indagini, mi auguro sappia rispondere».

Raffaele Paci 1

Il direttore del Servizio Credito dell’assessorato della Programmazione, Evanessa Atzori, e il responsabile dell’Ufficio relazioni e sviluppo commerciale della Cassa Depositi e Prestiti, Gianluca Manca, hanno firmato stamane il mutuo da 700 milioni di euro contratto dalla Regione per la realizzazione di opere e infrastrutture. Le risorse saranno così suddivise: 52 milioni all’Edilizia scolastica e universitaria, 41 per altri interventi di edilizia, 190 per Difesa del suolo e assetto idrogeologico, 134 al Sistema Idrico, 157 alla Viabilità, 26 per la Portualità, 22 per l’Infrastrutturazione industriale, 40 andranno al Fondo di rotazione per le opere nei Comuni e, infine, 38 milioni alla realizzazione di altri interventi.
La scadenza è fissata al 31 dicembre del 2043, perché i 20 anni di ammortamento partono allo scadere degli 8 di tiraggio. Il tasso d’interesse a oggi è del 3,06%, calcolato sullo spread unico al 2% e il TFE (Tasso di finanziamento equivalente) all’1,06%. Sono previste più erogazioni per un importo massimo di 150 milioni all’anno, le somme non utilizzate potranno essere erogate negli anni successivi e l’importo minimo di ognuna (32 al massimo, per esempio 4 trimestrali per 8 anni) dev’essere di 10 milioni. Gli interessi sono calcolati al tasso fisso o variabile determinato con le condizioni vigenti al momento di ciascuna domanda di erogazione. A oggi si calcola che sui 700 milioni ne saranno pagati 220 circa di interessi nell’arco di 28 anni.
«Quando la domanda interna è bassa e i tassi d’interesse sono minimi lo Stato si deve indebitare. Lo deve fare per far ripartire la domanda e dare una sferzata a un’economia completamente bloccata che ha bisogno di una spinta in più per rimettersi in moto – dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci -. Negli Stati Uniti hanno fatto così all’inizio della crisi, noi lo facciamo oggi concretizzando le politiche keynesiane e mettendo in circolo 700 milioni, intervenendo con decisione per far aprire cantieri che creeranno posti di lavoro: saranno 1000 nuove buste paga da subito, che significa ossigeno per 1.000 famiglie che ricominciano a sperare e a spendere, contribuendo a loro volta a far girare l’economia con un meccanismo che, una volta innescato, si autoalimenta.»
La partita vinta delle riserve erariali, cioè l’aver ottenuto da Roma che le tasse di scopo pagate in Sardegna restino nell’Isola e siano destinate all’abbattimento del debito pubblico regionale, consentirà inoltre di destinare 600 milioni di euro fino al 2018 al risanamento delle casse regionali. Questo significa che il vecchio debito, contratto a condizioni sicuramente meno vantaggiose perché con tassi d’interesse molto più alti, verrà abbattuto e dunque che la rata per i sardi si abbassa notevolmente. È stato calcolato che con i primi 150 milioni già stanziati per abbattere il debito pubblico, quest’anno se ne pagheranno ben 40 di interessi in meno.
«In pochi mesi siamo riusciti a chiudere un’operazione molto importante per la Regione. Ci siamo riusciti, nonostante tutti gli scettici che provavano a remare contro, con un Piano infrastrutture già approvato e il coinvolgimento di tanti assessorati, dai Lavori Pubblici all’Agricoltura fino agli Enti Locali e all’Industria – ricorda il vicepresidente della Regione -. La cifra maggiore è destinata al dissesto idrogeologico, cioè alla messa in sicurezza dei nostri paesi, le nostre case, gli ospedali, il nostro territorio insomma. In più facciamo interventi importanti per le scuole, la portualità, le infrastrutture industriali che tanto servono alle imprese. Facciamo interventi per il viario, per ammodernare le nostre strade dove ci sono ancora troppi incidenti e poi sull’idrico e in agricoltura, per garantire alla Sardegna una dotazione di infrastrutture che le consenta di superare il gap storico che da sempre la affligge.«

Secondo Raffaele Paci, la risposta della Sardegna a un intervento pubblico così deciso sarà rapida e importante. «Ci stiamo indebitando poco e facendo molto per il territorio e i cittadini. La strada è quella giusta, abbiamo cominciato a percorrerla col Bando multilinea per le opere cantierabili e i primi risultati si vedono già – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru -. C’è una ripresa dell’occupazione ancora debole e che vogliamo rafforzare, ma i risultati delle nostre strategie sono già chiari.»