15 November, 2024
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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, nella quale denuncia i guasti agli ascensori dell’ospedale Sirai di Carbonia, fuori servizio, che costringono i pazienti a percorrere anche cinque piani a piedi per una visita ed obbligano i malati ad utilizzare le scale dopo un intervento chirurgico.

«Gli ascensori del presidio ospedaliero sono inutilizzabili – denuncia Gianluigi Rubiu nell’interrogazione – i pazienti sono privati di un servizio indispensabile all’interno della struttura sanitaria e si trovano giocoforza a raggiungere i diversi reparti attraverso le scale. Una gravissima disfunzione che si ripercuote soprattutto su anziani e bambini, senza trascurare tutti gli operatori sanitari, dai medici agli infermieri sino al personale di società di servizi che sono in attività all’interno dell’ospedale. Un disservizio così importante – conclude Gianluigi Rubiu – meriterebbe un’immediata risoluzione, ma ci troviamo ancora a fronteggiare la mancanza di attenzione verso le strutture sanitarie del Sulcis Iglesiente, con il decadimento della qualità dei servizi senza precedenti, l’assenza totale dei vertici della sanità territoriale su queste inefficienze e la disorganizzazione totale all’interno delle corsie.»

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I violenti acquazzoni hanno mandato le campagne sott’acqua con aziende allagate, raccolti distrutti, coltivazioni devastate e strade interpoderali interrotte per effetto delle precipitazioni violente che in questi giorni stanno colpendo duramente l’agricoltura. Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, stamane ha effettuato un sopralluogo in alcune aziende del Sulcis Iglesiente.

«La situazione è preoccupante – evidenzia Gianluigi Rubiu – perché interi raccolti di ortaggi sono andati ormai perduti. I terreni coltivati a carciofo, tra Giba e Masainas, risultano sommersi dall’acqua e la stagione, di fatto, è compromessa. Inevitabili le ricadute negative anche sulla prossima vendemmia e sulla raccolta delle olive. Si registrano danni anche alle strutture rurali. La stessa circolazione nelle campagne è stata bloccata con alcune strade interpoderali che sono state chiuse in tutta la provincia.»

Il maltempo non concede tregua, la Protezione civile ha diramato l’ennesimo avviso di allerta di colore giallo per rischio idrogeologico per la giornata di domani, dalle 9.00 alle 18.00, e Gianluigi Rubiu rivolge un appello di un intervento urgente alla Giunta regionale.

«La richiesta dello stato di calamità naturale è la logica conseguenza della distruzione delle nostre campagne prodotta dalle bombe d’acqua di questi giorni. E’ un disastro. L’ondata di maltempo, con temporali e nubifragi – conclude Gianluigi Rubiu -, sta irrimediabilmente portando alla perdita di intere produzioni agricole, vanificando programmazione ed investimenti da parte di imprese agrozootecniche che operano all’insegna della qualità e dell’eccellenza.»

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu boccia senza appello la norma in materia di valorizzazione del settore suinicolo sardo. «Tutto come previsto – spiega Gianluigi Rubiu -. I nostri dubbi si sono materializzati con l’evidente stortura nell’applicazione della normativa. Un progetto che rischia di rompere gli ingranaggi già fragili delle aziende ad economia familiare, che rappresentano la spina dorsale del comparto agrozootecnico isolano. I nodi sono venuti al pettine, considerate le maglie troppo strette della legge approvata che impone alle tenute rurali sarde il divieto di allevare il tradizionale porcetto. Il pericolo, va detto, è che si perda un patrimonio identitario dal valore incomparabile per la Sardegna, schiacciando inoltre centinaia di aziende a livello familiare. Si riprenda dunque il dialogo – conclude Gianluigi Rubiu -, per revisionare le parti più controverse della legge e favorire il rilancio del comparto suinicolo isolano». 

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«Gli ambulatori di guardia medica turistica presenti sulle spiagge del Sulcis Iglesiente sono inadeguati. Occorre che l’Ats provveda ad incrementare i presidi, garantendo la sicurezza in mare.»

A richiamare l’attenzione della Giunta regionale sul problema è il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, che sottolinea «l’esigenza di rafforzare il controllo sugli arenili sparsi sull’area rivierasca, per affrontare i malori e le emergenze che si presentano lungo le coste». Un appello che diventa pressante il giorno della nuova tragedia sul lungomare di Carloforte, dove un turista di 86 anni ha perso la vita mentre faceva il bagno sullo specchio d’acqua lungo la battigia della spiaggia di “La Bobba”.

«Il servizio di elisoccorso non ha potuto scongiurare il peggio – conclude Gianluigi Rubiu –. Ecco perché auspichiamo possano essere rafforzati i punti medici lungo le spiagge ed i presidi di continuità assistenziale durante la stagione estiva.»

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«Una legge inadeguata che non tiene conto della realtà sarda e non riavvicina le zone interne alle coste.» Così, la capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha bollato il testo unificato (approvato con i soli voti del centrosinistra nella Quarta commissione consiliare) in materia di urbanistica ed ha preannunciato la battaglia in Aula del centrodestra per migliorare «un provvedimento che ripropone solo un’altra serie di vincoli e divieti». «È una legge bandierina da sventolare in campagna elettorale – ha affermato il capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu – che non tiene conto delle esigenze dei sardi né di quelle dei Comuni». Le ulteriori criticità – a giudizio dei rappresentanti dell’opposizione – riguardano l’assenza di norme per combattere lo spopolamento e la mancanza di una visione in favore dello sviluppo.

«La Sardegna ha bisogno della legge urbanistica – ha insistito il capogruppo FdI, Paolo Truzzu – ma il testo esitato dalla commissione introduce nuovi vincoli e ulteriori appesantimenti burocratici mentre svuota gli Enti locali delle competenze in materia di programmazione e pianificazione del territorio». «Non ci piace una legge fatta di “no” – ha fatto eco il consigliere del gruppo Misto, Paolo Dessì – con il pregiudizio che tutti siano speculatori e deturpatori del paesaggio».

Giovanni Satta (Psd’Az) ha insistito sul tema dello sviluppo e sulla definitiva cancellazione del piano casa: «Negli ultimi dieci anni abbiamo perduto circa 30.000 posti di lavoro nel comparto dell’edilizia e 15.000 da quando l’attuale maggioranza ha abrogato il piano casa». «La legge approvata in commissione non è tutta da buttare – ha però affermato il consigliere di Forza Italia, Antonello Peru – e la legge urbanistica manca ormai da tre legislature, la preoccupazione è rappresentata dalla possibilità che le norme inserite nel testo unificato restino senza concreta attuazione e dalla constatazione che sono in vigore alcune norme restrittive del vigente Ppr che devono essere invece modificate». «Ho partecipato al dibattito per il varo del Ppr nella legislatura guidata da Renato Soru – ha concluso Mariano Contu (Forza Italia) – ed oggi c’è la riprova che le denunce fatte allora, circa il rischio della perdita di migliaia di posti di lavoro in edilizia, erano fondate, così come sarà facilmente dimostrabile che, con la legge urbanistica voluta dal centrosinistra, in Sardegna, la crisi economica e occupazionale continuerà ancora».

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Una nuova strategia per il settore energetico del Sulcis Iglesiente. Il ridimensionamento deciso dall’Enel in Sardegna, con la chiusura della direzione di Cagliari e dell’unità operativa di Macomer, lascia presagire un futuro incerto anche per la centrale “Grazia Deledda” del polo di Portovesme. La denuncia arriva dal capogruppo in Consiglio regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu, che mette in guardia su possibili ricadute negative sull’occupazione.

«Sono in gioco circa 500 di posti di lavoro – spiega Gianluigi Rubiu -. La situazione è simile ad un castello di carte in precario equilibrio che può crollare da un momento all’altro. Occorre una pianificazione seria da parte dell’Enel, con una politica energetica che guardi al futuro, e non solo ai dividendi degli azionisti, che abbia come fulcro la sinergia con gli altri stabilimenti presenti nell’area industriale del Sulcis Iglesiente, ma anche quelli che sorgeranno con nuove iniziative imprenditoriali. In questa logica la Regione non è mai riuscita ad avere un peso significativo in ambito nazionale, riducendosi per l’indole dei suoi politici a ratificare quanto deciso in sedi non istituzionali e sempre esterne all’Isola medesima. Auspichiamo un cambiamento radicale nei confronti del Governo, con l’apertura di un tavolo istituzionale per esorcizzare l’abbandono dell’Isola da parte dell’Enel, con impatti pesantissimi sull’economia del territorio. La Sardegna, come altre aziende sembra abbiano compreso, costituisce il naturale laboratorio di sperimentazione tecnologica grazie alle sue caratteristiche congiunturali, uniche in ambito europeo. L’Enel dovrebbe investire nell’ambito della ricerca e dello sviluppo delle smart grid in Sardegna – conclude Gianluigi Rubiu -, fino a realizzare un centro pilota internazionale in cooperazione con le Università isolane, sul piano progettuale e della realizzazione.»

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«Il territorio sta attraversando una grave emergenza determinata dall’insufficienza di risorse disponibili per la copertura degli ammortizzatori in deroga destinati ai lavoratori delle aree di crisi complessa.»

Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, sollecita una rapida risoluzione dei ritardi dovuti ai mancati pagamenti di diverse mensilità arretrate per fronteggiare la crisi del comparto economico del Sulcis Iglesiente: «Il declino del sistema industriale a Portovesme e dintorni ha portato alla chiusura di diversi stabilimenti con l’inserimento nelle aree di crisi complessa – aggiunge l’esponente dei moderati nell’aula di via Roma -. Il ritardo nella concessione del trattamento di mobilità in deroga segnala ancora una volta un distacco dalla realtà di sofferenza, con molti lavoratori ormai fuori dal ciclo produttivo.»

Gianluigi Rubiu auspica un intervento dell’assessorato regionale del Lavoro per lo sblocco delle risorse ora ferme al ministero del Lavoro: «Secondo le informazioni il dicastero non avrebbe ancora validato gli elenchi dei lavoratori per acconsentire alla corresponsione degli ammortizzatori. Una situazione che sta paralizzando la procedura – conclude Gianluigi Rubiu -. E’ necessario istituire un tavolo lavori celermente con le parti sociali e le Regioni al fine di dare risoluzione e certezza alla vertenza sugli ammortizzatori in deroga in modo da evitare ulteriori peggioramenti per quei lavoratori già penalizzati dalla situazione di crisi».

 

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Il Consiglio regionale ha approvato provvedimenti urgenti per l’impiantistica sportiva e l’abbattimento dei costi delle trasferte nelle isole minori, ha prorogato la commissione speciale d’inchiesta sulla crisi del commercio e dell’artigianato ed ha approvato misure di sostegno per le cooperative di comunità.

La seduta pomeridiana si è aperta sotto la presidenza di Gianfranco Ganau. All’ordine del giorno il disegno di legge 519 “Provvedimenti urgenti in materia di impiantistica sportiva e per l’abbattimento dei costi per la partecipazione alle trasferte sportive nelle isole minori della Sardegna. Modifiche all’articolo 38 della legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna)”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola al relatore, Lorenzo Cozzolino (Pd), per l’illustrazione del disegno di legge. L’esponente della maggioranza ha spiegato che il provvedimento della Giunta ha l’obiettivo di promuovere lo sport come valore  sociale, educativo, di prevenzione della salute. La legge prevede due punti fondamentali: contribuire economicamente, con 45mila euro, a costi per la partecipazione delle trasferte da e per le isole minori della Sardegna di Carloforte e La Maddalena, «che sono isole nell’isola», e consentire agli enti locali, cui sono state concesse nell’anno 2011 risorse finanziarie per l’impiantistica sportiva, di utilizzarle per la realizzazione o la conclusione di interventi già programmati.

Lo sport, ha spiegato Lorenzo Cozzolino, incentiva il confronto, il dialogo ed è formativo per i nostri giovani. Per questo motivo bisogna adottare norme che aiutino a far crescere lo sport in tutta l’Isola, perché non ha solo una funzione ludico-ricreativa, ma ha fondamentali e insostituibili funzioni pedagogiche, sociali e sanitarie.

Edoardo Tocco (Forza Italia) ha confermato il voto favorevole. Il consigliere  ha affermato che il  disegno di legge arriva a ridosso dell’inizio delle competizioni sportive e aiuta le società sportive, così come il completamento dell’impiantistica affronta un problema legato agli spazi e alle strutture vecchie. Non è una situazione che si risolverà dall’oggi al domani, ma sarà comunque una boccata d’ossigeno per il settore. Tocco ha chiesto all’assessore che la Regione si faccia garante presso gli istituti di credito affinché si possano evitare le fideiussioni personali dei dirigenti delle società sportive per far fronte alle spese sostenute dalle squadre.

Roberto Desini (Pds) ha affermato che questo«disegno di legge certifica la morte della politica» perché cerca di ovviare alla non applicazione della legge di una anno fa, che riconosceva al Coni i fondi da destinare ai costi di trasferta delle società sportive delle isole minori. «Il presidente del Coni ha deciso di non applicare questa legge regionale e ognuno è libero di fare quel che vuole». Per Roberto Desini è una vergogna e visto che il Coni ha rendicontato soltanto una piccola parte di quanto ricevuto l’anno scorso, «forse sarebbe più opportuno rivedere il dispositivo della legge n. 17 che destina il 6 per cento al Coni».

Luca Pizzuto (Art. 1 – Sinistra per la democrazia e il progresso) ha ringraziato l’assessore Giuseppe Dessena per la sua perseveranza. «Il problema vero è che la Regione paga il servizio diurno e notturno a un armatore con 16 milioni di euro, che potrebbe fare tariffe più basse a squadre e bambini e non lo fa. E’ un atto grave». Secondo il consigliere la Regione dovrebbe avere un peso maggiore su società da lei finanziate. Luca Pizzuto ha affermato di aver presentato un emendamento per supportare economicamente i Comuni che dovranno gestire le pratiche e che hanno poco personale.

Gianluigi Rubiu (capogruppo Udc) ha detto che voterà a favore della legge, che tratta dello sport come elemento aggregante, istruttivo e sociale. «Però rilevo – ha detto – la lentezza con cui è stato portato in aula questo testo, visto che arriva dopo un anno dall’approvazione della legge dello scorso agosto che non è stata applicata. Queste sono le tempistiche della Giunta Pigliaru». E ha aggiunto: «Ancora una volta abbiamo una prova che la maggioranza è bravissima nelle dichiarazioni di intenti ma non nell’attuare i provvedimenti».

Alessandra Zedda (capogruppo FI), annunciando il voto favorevole, ha affermato che «lo sport è vita per i nostri giovani». Secondo l’esponente della minoranza la legge 17 è stata una buona legge, ma va rivista almeno per quanto riguarda i fondi per l’impiantistica, visto che stiamo rimodulando finanziamenti del 2011 e nel frattempo chiudono palestre non a norma e spariscono le società. Alessandra Zedda ha appoggiato la proposta del collega Tocco sulla possibilità che la Regione dia garanzie agli istituti di credito supportando le società sportive.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiesto il parere della Giunta e ha dato la parola all’assessore dello sport Giuseppe Dessena, il quale ha condiviso gli interventi dei consiglieri sull’importanza dello sport dal punto di vista sociale, educativo e di prevenzione e cura della salute. Secondo l’esponente dell’Esecutivo questa legge è uno dei tasselli del supporto allo sport e ha ricordato che con la 17 sono disponibili 8,6 milioni di euro e che molte regioni prendono ad esempio la legge regionale del 1999. Questo disegno di legge, ha spiegato, interviene su una precedente norma che non ha funzionato. L’assessore ha detto di aver avuto più volte interlocuzioni con il Coni e che, dopo varie sollecitazioni, i responsabili del comitato hanno detto di non avere una struttura amministrativa capace di gestire un avviso pubblico. Siccome lo spirito della norma, ha proseguito, è di favorire lo sviluppo dello sport per tutti, l’assessore ha parlato con i due enti locali di Carloforte e La Maddalena per trovare una soluzione e li convocherà a un tavolo per fare una delibera che supporti anche la gestione amministrativa delle pratiche. Per quanto riguarda l’impiantistica, Dessena ha spigato che i fondi non sono stati spesi per ragioni legate alla burocrazia, ma ha rassicurato l’aula che nello scorso anno sono stati fatti importanti interventi finanziati con il Fsc (Fondo per lo sviluppo di coesione). L’assessore si è poi impegnato a studiare la proposta dei consiglieri Zedda e Tocco in merito a una interazione con gli istituti di credito.

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato (53 sì). Via libera con 53 voti favorevoli anche all’articolo 1 (Risorse finanziarie degli enti locali per l’impiantistica sportiva ai sensi del titolo II della legge regionale n. 17 del 1999).

Sull’art. 2 l’on. Roberto Desini (PDS) ha presentato un emendamento orale all’emendamento 1 a firma dell’on. Luca Pizzuto, con l’obiettivo di ridurre la quota da destinare ai comuni di Carloforte e la Maddalena (dal 25 al 20 per cento) e dunque avere nelle casse della Regione una massa maggiore per il fabbisogno delle trasferte delle società.

Per l’on. Luigi Ruggeri (Pd)  «il percorso più lineare sarebbe stato ottenere uno sconto per le società sportive dal gestore marittimo per le società sportive in occasione delle trasferte verso le isole minori. Messa così, forse saremo costretti a ritornare su questa norma».

L’on. Giorgio Oppi (Udc) è intervenuto e ha detto che «gli articoli 1 e 2 non dicono nulla. Vorrei sapere quanto serve davvero per consentire alle società sportive di Carloforte e di La Maddalena e a quelle che invece vano in trasferta a Carloforte e a La Maddalena di svolgere la loro attività sportiva. Serviva maggiore precisione ma voterò comunque a favore».

L’emendamento orale dell’on. Roberto Desini non è stato ammesso e l’articolo 2 è stato approvato all’unanimità con l’emendamento aggiuntivo 1 Luca Pizzuto (Sinistra), che stanzia il 20 per cento per i due comuni sardi.

Approvato anche l’articolo 3, l’articolo 4, il 5 e in occasione del voto finale della legge l’on. Roberto Desini si è rivolto all’assessore allo Sport e ha caldeggiato l’applicazione immediata delle norme «in modo da consentire alle società sportive di ricevere il contributo per la stagione 2017-2018».

Per dichiarazione di voto anche l’on. Pierfranco Zanchetta ha detto: «Finalmente si attua con legge una risposta a una oggettiva necessità».

L’Aula ha approvato la legge.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato poi la parola all’on. Roberto Deriu (Pd), che ha richiesto al Consiglio una proroga di tre mesi a nome della commissione speciale di inchiesta sulla crisi del commercio e artigianato. «C’è una grande attesa per una proposta di questo consiglio, che vorremmo unitaria e capace di tenere conto delle audizioni fatte finora e delle riflessioni maturate».

Per l’opposizione la richiesta è stata caldeggiata anche dall’on. Gianni Lampis (FDI) e il Consiglio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che dispone la prosecuzione del mandato della commissione speciale per i prossimi tre mesi.

L’Aula è passata poi all’esame del Testo unificato 437, relativo alle coop di comunità, primo firmatario l’on. Gianmario Tendas (Pd). Ma l’on. Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, ha chiesto il rinvio.

Per l’on. Antonio Solinas (Pd) «è opportuno procedere con la discussione generale della legge, perché una legge importante».

Anche l’on. Luigi Lotto (Pd) si è associato «perché il testo unificato ha già avuto una lunga discussione in commissione e non ci sono state contrapposizioni. E’ utile licenziarlo oggi».

Contrario l’on. Paolo Truzzu (FDI): “Ho ricevuto in tarda mattinata il testo e anche se fosse la legge migliore del mondo non ho fatto a tempo a esaminarlo. Non morirà nessuno se lo approveremo la prossima volta o a settembre».

Per il capogruppo Pd, on. Pietro Cocco, «il testo è stato inserito durante la seduta dei capigruppo. Perché non sono emerse in quella sede le perplessità?».

L’Aula ha deciso poi di proseguire con la discussione del testo unificato 437/469/497 A che disciplina le azioni regionali a sostegno delle coop di comunità, “uno strumento operativo che sappia intercettare meglio i bisogni dei cittadini appartenenti a una data comunità locale”.

Il relatore Gianmario Tendas (Pd) ha illustrato il testo unificato, ringraziando in apertura “tutti i componenti della Quinta commissione per il contributo e l’impegno profuso su questo testo. Il testo nasce da tre distinte proposte: 437 (Solinas), 469 (Ledda) e 497 (Tedde) e se è vero che il testo definitivo è stato licenziato ieri sera è anche vero che il confronto su questi temi è durato mesi e il Consiglio delle autonomie locali ci invita a una rapida approvazione di queste norme. Nei Comuni piccoli le amministrazioni comunali faticano a soddisfare i bisogni delle comunità e le coop di comunità servono a riconoscere e valorizzare il capitale umano con le risorse pubbliche messe a disposizione dalle comunità come vaucher o spazi. Si tratta di un percorso democratico e paritario per rilanciare se non salvare le piccole comunità sarde”.

L’on. Antonio Solinas (Pd) ha aggiunto: «E’ una legge che nasce nella passata legislatura dall’esperienza vissuta da altre regioni come l’Umbria e le Marche, con poca popolazione come la nostra isola. Nelle zone interne della nostra isola c’è grande aspettativa per la legge sulle coop di comunità e se è vero che non risolverà i disastri della Sardegna certamente metterà un freno al fenomeno dello spopolamento delle zone interne. Sarà il Comune il cardine, con le associazioni di volontariato, intorno al quale si formerà la cooperativa di comunità ma è chiaro che su tanti settori, come i trasporti, sarà necessario pensare a nuove forme collettive per i nostri piccoli centri».

Per l’on. Gaetano Ledda (Psd’Az-La Base) «la tutela delle fasce deboli della popolazione delle piccole comunità è l’obiettivo prioritario e può portare a produrre e erogare servizi sanitari, sociali ma anche a produrre beni rispetto alle loro esigenze di soci utenti, oltre che di soci lavoratori.  In più possono essere soci delle coop di comunità tanto le persone fisiche quanto quelle giuridiche».

Ha preso poi la parola l’on. Angelo Carta (Psd’Az – La Base) che ha detto: «Lo strumento della coop è stato abbondantemente usato a Dorgali sia per il vino e il latte che per l’edilizia  ma io ritengo che sia limitante consentire soltanto alle organizzazioni del Terzo settore che abbiano sede legale in quel territorio far parte della struttura di una coop di comunità».

Anche l’on. Luigi Lotto (Pd) ha preso la parola a favore del testo unificato: «E’ un contributo ad arginare il fenomeno dello spopolamento nelle piccole comunità rurali, non l’unico. E ci sono borgate urbane a carattere agricolo, a Sassari ma anche a Cagliari, che devono essere tutelate».

Per l’on. Daniele Cocco (Art. 1 – Sdp) «va modificato l’articolo 6 di questa buona legge, perché è necessario garantire i finanziamenti agevolati della Regione. In difetto, cosa cambia rispetto alle cooperative di tipo B già in funzione? Nulla»

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 38 voti favorevoli e 3 contrari.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’art.1 “Finalità” e dell’unico emendamento presentato sul quale Commissione e Giunta hanno espresso parere favorevole.  Il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha proposto un emendamento orale all’emendamento sostitutivo parziale (Ledda e più) che estende i benefici del provvedimento alle borgate rurali dei centri urbani maggiori.

Il relatore della legge Mario Tendas ha espresso parere positivo.

Il capogruppo del Psd’Az-La Base Gaetano Ledda ha quindi illustrato il contenuto dell’emendamento sostitutivo parziale: «Occorre specificare che il sostegno della Regione debba andare alle comunità rurali che hanno problemi di spopolamento. E’ un provvedimento diretto ai piccoli comuni disagiati. Occorre fare chiarezza. Per fare un esempio concreto il comune di Galtellì potrebbe essere individuato come comunità rurale ma è anche un centro balneare che non subisce il fenomeno dello spopolamento». Messo in votazione l’emendamento sostitutivo parziale emendato dalla proposta dell’on. Alessandra Zedda è stato approvato all’unanimità. Via libera anche all’articolo 1 con 45 voi favorevoli su 46 votanti.

Approvati in rapida successione anche gli articoli 2 “Definizione” e 3 “Comunità di riferimento”

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 4 per il quale è stato presentato un emendamento sostitutivo parziale al secondo comma (Anedda e più). La proposta di correzione prevede che possano diventare soci delle cooperative di comunità  le persone fisiche, gli enti locali nel cui territorio operano le cooperative e le organizzazione del terzo settore a patto che abbiano la sede legale nella comunità interessata e dichiarino di svolgere in maniera prevalente la loro attività nella comunità stessa. L’emendamento e l’articolo sono stati approvati per alzata di mano.

Disco verde anche per l’articolo 5 “Attività”. Sull’articolo 6 “Sostegno regionale all’attività delle cooperative di comunità”, il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha proposto un emendamento orale che al comma 1 modifica la dicitura “la Regione può supportare l’attività” in “la Regione supporta l’attività” e, al comma 3, sostituisce  la frase “i contributi possono consistere” in “i contributi consistono”. L’articolo 6 così emendato è stato approvato. Via libera, per alzata di mano, anche agli ultimi due articoli: il 7 “Clausola di neutralità finanziaria” e l’8 “Entrata in vigore”.

Il presidente Ganau ha quindi annunciato la votazione elettronica sul testo finale della legge che è passato con 37 voti a favore e 2 contrari.

Al termine del voto ha chiesto la parola il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda per proporre la sconvocazione delle sedute delle commissioni in programma domani mattina. «Abbiamo l’esigenza di esaminare le mozioni che saranno all’ordine del giorno del Consiglio di domani pomeriggio – ha detto Alessandra Zedda – per questo chiediamo di avere a disposizione la mattinata di domani per un incontro delle opposizioni». 

Contrario all’ipotesi di sospendere il lavoro delle commissioni si è dichiarato il consigliere del Pd Valerio Meloni: «Siamo in prossimità di Ferragosto. Ci sono scadenze importanti. In particolare in Quarta Commissione che discute la legge urbanistica – ha affermato Valerio Meloni – la Commissione deve essere convocata».

Giuseppe Fasolino (Forza Italia) si è detto d’accordo «a patto però che si convochi alle 9 e non si interrompa alle 11 per la riunione di maggioranza».

Il presidente della Commissione Urbanistica Antonio Solinas (Pd), dopo aver ricordato di essere sempre venuto incontro alle esigenze della minoranza, ha chiesto di confermare la seduta del parlamentino: «La riunione si terrà alle 9.00, sarà poi la Commissione a deciderà come lavorare».

Il presidente Gianfranco Ganau dopo aver confermato la seduta di domani mattina della Quarta Commissione ha chiuso i lavori e convocato la Conferenza dei capigruppo per un incontro con i dipendenti dell’Aias.

Il Consiglio si riunirà domani pomeriggio alle 16.00.

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Dopo il nuovo tragico incidente verificatosi due giorni fa sulla strada provinciale n° 2 sul tratto Carbonia-Villamassargia, il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato una mozione al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru e all’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, per sollecitare un intervento urgente per la messa in sicurezza del tracciato.
«La strada è ormai costellata da troppe croci – spiega Gianluigi Rubiu -. Il percorso è tappezzato di insidie, rettilinei e curve ad alto rischio, avvallamenti e spaccature dell’asfalto. Un dato certificato dal fatto che il 90 per cento degli incidenti è causato da salti di corsia, alta velocità o malori. Senza poi dimenticare la pendenza anomala del tappeto d’asfalto che, in caso di pioggia, produce enormi pozzanghere creando l’effetto scivolamento con conseguente uscita di strada o invasione di carreggiata.»
Trappole che diventano croci e croci che diventano tragedie per le famiglie e per le comunità. Una quattro corsie senza nessuna barriera centrale: «Da qui l’esigenza di installare – aggiunge Gianluigi Rubiu – un guardrail per evitare salti di corsia e scongiurare scontri frontali.»
Nella mozione si propone un tavolo tecnico per disegnare gli interventi più urgenti: «Le opere per la messa in sicurezza richiedono anche l’eliminazione degli incroci a raso e la realizzazione dell’illuminazione pubblica in prossimità di sottopassi ed incroci. E’ necessario trovare immediatamente i fondi per la provinciale, una delle arterie più trafficate del Sulcis Iglesiente, seguendo le direttive del piano per la sicurezza stradale. La Provincia, che gestisce la strada – conclude Gianluigi Rubiu -, si attivi poi per rendere più percorribile il tracciato con manutenzioni della lingua d’asfalto e sfalcio delle erbacce».

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«Lo scioglimento dell’Ara sancito dalla Giunta regionale è una nuova mazzata per il mondo delle campagne isolane.»

A sostenerlo è il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu che lancia l’allarme sulle ricadute negative per le aziende rurali «che si ritrovano così senza un supporto per i contributi comunitari riguardanti il benessere animale ed il controllo sulla qualità del latte». Timori anche per il futuro dei dipendenti «che rappresentano delle figure professionali indispensabili alle imprese agrozootecniche. In ballo c’è il posto di lavoro di circa 300 persone, più 90 dell’Apa (associazione provinciale allevatori), con i primi tredici licenziamenti già scattati». Il pericolo è di lasciarsi sfuggire risorse pari a oltre 45 milioni di euro all’anno: «Viene cancellato un ente indispensabile al servizio delle aziende agro-zootecniche. Una Giunta incapace che certifica una superficialità spaventosa. Un disastro che mette a rischio l’erogazione di risorse per lo sviluppo delle campagne. La dichiarazione di estinzione dal registro regionale delle persone giuridiche non lascia spazio alla discussione e suona come una sentenza di condanna. E’ ormai palese – conclude Gianluigi Rubiu – l’incapacità della Giunta Pigliaru nella gestione degli enti al servizio del settore più importante dell’economia sarda».