19 December, 2024
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«La vicenda del trasferimento del laboratorio analisi e microbiologia al Sirai di Carbonia è un colpo duro da metabolizzare per Iglesias e dintorni. Un trasloco forzato, provocato dal crollo del sottotetto nell’ospedale Santa Barbara, ma con la preoccupazione che lo spostamento della struttura possa diventare definitivo.»

A lanciare il grido d’allarme è il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu.

«Auspichiamo che il cedimento strutturale non sia una giustificazione per ridurre ulteriormente il fabbisogno di prestazioni di specialistica per il territorio di Iglesias – aggiunge Gianluigi Rubiu che ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore della Sanità -. Il laboratorio di analisi diventa un punto di riferimento essenziale per il funzionamento di diversi reparti. Si chiede che si attuino le procedure d’urgenza per le opere di messa in sicurezza del dipartimento al Santa Barbara. Non solo – conclude Gianluigi Rubiu -. E’ opportuno che si trovino altri spazi all’interno dello stesso presidio ospedaliero o, in alternativa, al Cto di Iglesias, tutelando così un servizio essenziale per i pazienti.»

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu denuncia, in una nota, il cedimento del sottotetto del corridoio incastonato nel Laboratorio analisi e microbiologia dell’ospedale Santa Barbara di Iglesias, reparto interdetto alle attività, con disagi che si sono registrati sin da stamattina nel presidio sanitario.

«Solo per miracolo si è evitata una tragedia, perché il crollo è avvenuto nel corso delle ore notturne – denuncia Gianluigi Rubiu – in assenza del personale. Con un depotenziamento già da tempo nei progetti dell’Azienda sanitaria. Auspichiamo un intervento immediato per il restyling del caseggiato e la messa in sicurezza della struttura, scongiurando il trasloco a Carbonia.»

Calcinacci e laterizi in frantumi intanto si sono spezzati all’interno della corsia che conduce al laboratorio: «E’ un fatto assolutamente da non sottovalutare. L’episodio – conclude Gianluigi Rubiu, che ha annunciato di voler sollecitare il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Luigi Arru per chiedere opportune verifiche in merito ai problemi strutturali degli ospedali del Sulcis Iglesiente -, pone dubbi sulla gestione degli edifici sanitari del territorio».

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Il black elettrico verificatosi questo pomeriggio all’ospedale Sirai di Carbonia per un guasto ad un componente primario del gruppo di continuità, verrà portato all’attenzione del Consiglio regionale dal capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu.

«Una giornata da dimenticare per il personale sanitario ed i pazienti dell’ospedale Sirai di Carbonia, colpito da un black out elettrico che ha fatto saltare diversi servizi – denuncia Gianluigi Rubiu -. Perché, a causa del mancato funzionamento del gruppo elettrogeno, sono saltate diverse attività all’interno del presidio. Ulteriore segnale del malessere – conclude Gianluigi Rubiu – di una sanità sarda ormai allo sbando.»

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La direzione dell’azienda socio-sanitaria locale di Carbonia ha diffuso una nota in riscontro all’interpellanza presentata dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, «sulla paventata chiusura del centro trasfusionale di Iglesias».

«Il Centro trasfusionale di Iglesias non è a rischio chiusura – si legge nella nota -. Nonostante qualche difficoltà di questo periodo – legata all’assenza per malattia di due medici – l’attività è regolare e quanto paventato dall’on. Rubiu è privo di fondamento.»

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«Ancora una volta la carenza di personale potrebbe mettere a rischio la funzionalità del Centro trasfusionale di Iglesias, con la chiusura della sala prelievi inglobata nel complesso sanitario del Santa Barbara. Un colpo durissimo per i talassemici del Sulcis Iglesiente, avvalorato dalle voci trapelate dagli ambienti ospedalieri negli ultimi giorni. Non solo. I vuoti nell’organico – con operatori insufficienti per il servizio – potrebbero determinare la drastica riduzione delle attività e l’interruzione delle uscite dell’autoemoteca.»

La denuncia arriva da Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.

«Il quadro è abbastanza allarmante – spiega Gianluigi Rubiu -. I medici, tra pensionamenti e trasferimenti in altri presidi, non possono assicurare un adeguato supporto al centro con cronici disservizi. Ci sono poi le assenza per malattia degli operatori a completare la situazione di disagio, La chiusura del servizio potrebbe mettere a rischio le donazioni di sangue. E’ un fatto grave ed inaccettabile che l’Ats, nonostante i solleciti, non abbia provveduto a rinforzare l’organico – conclude Gianluigi Rubiu, che ha presentato un’interrogazione urgente -. La preoccupazione aumenta soprattutto in vista dei mesi estivi, con la carenza cronica di sangue in Sardegna e il blocco delle attività nel centro.»

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L’emergenza della Struttura di Emodinamica dell’ospedale Sirai di Carbonia, snodo indispensabile nei casi di infarto nel Sulcis Iglesiente, nella quale il dirigente Salvatore Ierna è rimasto solo dopo che il secondo medico in servizio ha chiesto ed ottenuto un’aspettativa di un anno, è stata portata all’attenzione del Consiglio regionale con un’interrogazione urgente, dal capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu.

«L’insufficienza del personale medico è stata accentuata dai tagli decisi con la riforma della rete ospedaliera – rileva il Gianluigi Rubiu -. La riduzione dell’organico è stata intrapresa da qualche anno, con la struttura dell’Emodinamica costretta a garantire un numero ristretto di interventi per otto ore, dal lunedì al venerdì. Non c’è terapia sub intensiva e rianimazione – attacca Gianluigi Rubiu -. Il Sirai si ritrova con un unico cardiologo che deve dividersi tra ambulatorio, pronto soccorso, esami cardiologici e altre visite. Un solo operatore interventista non può assicurare un servizio così importante del presidio, dalle diverse operazioni programmate sino alle emergenze urgenze. Si sta demolendo uno dei pezzi fondamentali della sanità sul territorio.»

La situazione provoca l’inevitabile allungamento dei tempi di attesa per i consulti medici specialistici e la drammaticità delle condizioni all’ospedale Sirai si allunga all’intero reparto di Cardiologia, eccellenza del comparto, con i responsabili costretti all’interruzione del servizio di ecografia del cuore.

«Il motivo – conclude Gianluigi Rubiu – è legato alla mancanza di apparecchi ecocardiografici adeguati. Un disservizio incomprensibile in un territorio vasto come il Sulcis Iglesiente, ancora una volta tradito dalle scelte dell’Azienda Tutela della Salute, con il taglio di indispensabili attività sanitarie.»

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Ancora un rinvio per le autorizzazioni necessarie per la discarica di Genna Luas, necessarie per portare avanti la produzione della Portovesme Srl, con il deposito degli scarti di lavorazione. Sull’ennesimo rinvio, con la richiesta di ulteriore documentiazione, interviene il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu.

«E’ una situazione inammissibile – attacca Gianluigi Rubiu -. Auspichiamo che il presidente Pigliaru si faccia nominare dal Governo commissario straordinario per l’ambiente in Sardegna, per sbloccare l’iter autorizzativo sull’impianto ed evitare la fermata dello stabilimento. Sono inevitabili i riflessi negativi sul piano occupazionale. Non possiamo consentire che la burocrazia tenga in ostaggio 1.500 famiglie – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Senza la costruzione del decimo argine della discarica l’azienda non potrebbe smaltire i rifiuti e si troverebbe costretta alla fermata degli impianti. L’approvazione del deposito dei residui avrebbe rappresentato una certezza, ancora una volta smarrita nel nulla – conclude Gianluigi Rubiu -. Per questo il governatore dovrebbe autorizzare subito l’ampliamento del sito per consentire che si prosegua l’attività produttiva.»

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu ha presentato una mozione urgente, sull’onda della proposta dell’Anci Sardegna, per sollecitare una maggiore attenzione sui casi di meningite, con una campagna straordinaria di vaccinazione nei presidi sanitari isolani.

«La Regione deve investire ulteriori risorse per il personale e per l’acquisto dei vaccini necessari – spiega Gianluigi Rubiu – per scongiurare spese folli delle famiglie. Con il moltiplicarsi dei casi negli ultimi giorni è aumentata l’emergenza in Sardegnacon una corsa senza fine nelle strutture sanitarie sparse per il territorio. Siamo convinti che la Regione abbia sottovalutato il problema. La situazione si è complicata negli ultimi giorni, con il pericolo che possa aggravarsi, sfuggendo di mano ad una politica distratta e confusa. Non si può giocare con le vite umane. Ora si ponga rimedio con un piano di vaccinazione diffuso.»

«Si segua l’esempio della Toscana – conclude Gianluigi Rubiu – con la disponibilità delle dosi di vaccino, a titolo gratuito, per i bambini e ragazzi. Si faccia ricorso ad una variazione di bilancio per supportare le famiglie nelle spese per le inoculazioni contro la meningite.»

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Il capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu non risparmia critiche al disegno di legge sull’Urbanistica predisposto dalla Giunta regionale.

«Si tratta – spiega Gianluigi Rubiu – di una legge che ambisce a diventare unica e semplificativa, racchiudendo tutte le norme del comparto edilizio. Con questo disegno si rischia di mettere ulteriormente in ginocchio un settore strategico dell’economia sarda con l’edilizia che potrebbe essere ingessata da un insieme di norme restrittive e vincolante. La maggioranza intende imporre un caos semplificativo in una dei settori maggiormente colpiti dalla crisi.»

«Nell’impianto della legge si registra – aggiunge Gianluigi Rubiu – un eccessivo e indiscriminato  ricorso allo strumento della conferenza di servizi, con un utilizzo fuorviante della concertazione. Perché valori del paesaggio, territori costieri e vocazione agricola dovrebbero essere i temi di crescita e sviluppo invece sono dei concetti utilizzati per congelare o, peggio ancora, anestetizzare il territorio sardo.»

«A distanza di dieci anni dal varo del piano paesaggistico – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – si tenta di completare l’opera con una  legge disorganica e punitiva. Gli unici aspetti di coerenza sono dei doppioni ai principi già utilizzati nei diversi tasselli del piano casa. La legge snatura i piani urbanistici comunali, sottraendo alle amministrazioni locali il compito di decidere sul loro territorio. La tanto proclamata “Analisi dei fabbisogni” racconta di una Sardegna unica e uguale, senza tenere minimamente conto delle esigenze delle zone interne sempre più disabitate, e con una forte incidenza dello spopolamento. Non si nota nessun passo avanti sulle zone turistiche. C’è poi la mortificazione e penalizzazione delle aree agricole – conclude Gianluigi Rubiu -, concepite come un deserto perenne senza prospettive di sviluppo.»

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L’annuncio fatto ieri dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda circa la pubblicazione entro questa o la prossima settimana, del decreto ministeriale Ambiente/Sviluppo per la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee al deposito nucleare di superficie, sta scatenando fortissime reazioni sia tra le forze politiche sia tra le popolazioni, in particolare in due regioni, Basilicata e Sardegna, in cui si teme possano rientrare alcuni siti.

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha annunciato la netta e non negoziabile contrarietà della Regione qualora dovesse essere la Basilicata individuata tra i possibili siti, come già avvenuto in passato. «Saremo pronti in quel caso ad una seconda Scanzano», ha detto Marcello Pittella, esponente del Partito democratico, riferendosi al “decreto per la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee al deposito nucleare di superficie”. Nel 2003 Scanzano Jonico (Matera) venne individuata dal Governo Berlusconi per ospitare il sito unico: ma, dopo una protesta popolare di oltre due settimane, il decreto venne ritirato.

Durissimo anche l’intervento della senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris, secondo la quale «è inconcepibile che un governo in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, che non esprime alcuna maggioranza parlamentare, si arroghi il diritto di indicare per decreto le aree nelle quali dovrebbero essere depositate le scorie nucleari. Pd e governo continuano a mostrare la stessa arroganza del potere che ha funestato l’ultima legislatura. Ma una questione come quella delle scorie nucleari è troppo importante per la vita e la salute delle persone – ha concluso Loredana De Petris – per poter essere affidata a un governo privo di ogni legittimità in materia».

In Sardegna, ieri si sono pronunciati, nettamente contrari, il portavoce di AutodeterminAtzione Anthony Muroni e il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu, mentre il deputato uscente di Unidos, Mauro Pili, che negli ultimi anni ha condotto una durissima battaglia contro l’ipotesi che in Sardegna possa essere individuato un sito idoneo ad ospitare le scorie nucleari, ha ripubblicato su facebook, il suo intervento fatto alla Camera quattro anni fa.