20 December, 2024
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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu ha lanciato l’allarme sul futuro della Portovesme srl nel corso di un confronto con l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano in commissione Ambiente e invita la Giunta Pigliaru ad accelerare i tempi per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione della nuova discarica a Genna Luas.

«La conferenza di servizi per la valutazione di impatto ambientale – spiega Gianluigi Rubiu – dovrebbe dare il via alla realizzazione del sito di stoccaggio dei residui. Durante l’audizione nel parlamentino è però emerso che la procedura dovrà attendere ancora diversi mesi, per l’assenza dei pareri del Genio civile e del Ministero dei beni culturali. Senza un nuovo deposito per lo smaltimento degli scarti industriali sono a rischio, tra dipendenti diretti e indotto, circa 1.500 posti di lavoro. Ci sono poi le incognite legate ai fattori ambientali, dopo gli ultimi casi legati alla vicenda Fluorsid. Chiediamo alla Giunta di attivarsi per ottenere i pareri previsti e dare il via libera alla nuova discarica – conclude Gianluigi Rubiu – perché non è pensabile che il territorio possa perdere un pezzo fondamentale per l’economia del Sulcis Iglesiente e possa chiudere lo stabilimento industriale.»

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«Le aziende rurali sarde sono penalizzate per l’assenza del carburante e le pratiche troppo complesse.»

A sostenerlo è Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.

«Le mancate assegnazioni del gasolio agricolo stanno producendo un forte malcontento nel mondo delle campagne, con gli agricoltori disperati per l’iniqua attribuzione del carburante utile per gli operatori rurali – scrive Gianluigi Rubiu in un’interrogazione urgente -. Gli operatori rurali sono sul piede di guerra. Sembra, infatti, che le tabelle di assegnazione del gasolio agricolo non siano parametrate alle esigenze reali delle aziende agricole ed il nuovo software per caricare i libretti ha allungato a dismisura i tempi.»

I disagi maggiori per le coltivazioni di carciofaie, pomodori da industria, grano e ortive, con il Sud Sardegna che lamenta l’impennata dei prezzi per l’acquisto del carburante: «Gli agricoltori per lavorare stanno acquistando il gasolio dal distributore a prezzi doppi rispetto all’agevolato: 1,40 euro al litro anziché 0,70. E’ un peso insopportabile per le aziende rurali, già schiacciate dai costi per l’acquisto dei beni primari per la coltivazione dei poderi. Molti rinunciano a coltivare le produzioni per l’aumento consistente delle materie prime. L’assegnazione del gasolio è sottoposta a procedure burocratiche e farraginose che allungano notevolmente i tempi, creando difficoltà agli operatori rurali. Per questo – conclude nell’interrogazione Gianluigi Rubiu – chiediamo all’assessore dell’agricoltura di mettere in atto tutte le iniziative per l’assegnazione del carburante alle aziende e lo snellimento delle domande».

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La richiesta di ulteriori chiarimenti arrivata dall’ultima conferenza dei servizi per il rilascio delle autorizzazioni per la nuova discarica, sta provocando nuove ansie tra i lavoratori della Portovesme Srl. Il destino dello stabilimento del polo industriale è appeso ad un filo e il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, lancia un grido d’allarme.

«Temiamo che il procedimento per l’autorizzazione del sito di smaltimento dei residui possa non arrivare a conclusione nei tempi previsti per via delle ulteriori integrazioni e prescrizioni richieste all’azienda – Gianluigi Rubiu -. Siamo preoccupati per il futuro di una delle poche aziende strategiche della Sardegna e del Sulcis Iglesiente.»

Senza il nulla osta per la discarica dei residui non può proseguire nessuna attività, a rischio ci sono circa 1.200 posti di lavoro. «Sarebbe una catastrofe per il territorio – aggiunge Gianluigi Rubiu – con il licenziamento degli operai che rischia di assestare un duro colpo all’economia. Fermo restando il rispetto delle leggi e dell’ambiente, la Regione e la burocrazia non possono diventare un freno per il lavoro e, soprattutto, la causa dei licenziamenti. L’auspicio – conclude Gianluigi Rubiu – è che riprendano urgentemente la concertazione ed il dialogo con l’azienda, perché si possa dare il via alla realizzazione del sito di stoccaggio e alla continuità produttiva.»

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L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, nel corso dell’audizione in Quinta commissione ha riferito sulla crisi del sugherificio Ganau di Tempio, sul rinnovo della concessione della cava “Su Padru” a Ossi e sull’evolversi della situazione nella miniera di bauxite ad Olmedo.

In merito alla crisi del sugherificio Ganau, l’assessore Piras ha illustrato le risultanze dell’incontro tenutosi in assessorato con i vertici dell’azienda tempiese ed i sindacati, all’indomani dell’attivazione delle procedure di licenziamento per 75 addetti. «L’azienda – ha spiegato l’assessore Piras – ha confermato le difficoltà derivanti dalla sempre crescente domanda, nei mercati internazionali di riferimento, del cosiddetto “tappo tecnico in agglomerato”, ottenuto da una miscela di granella di sughero e collanti, che garantisce la qualità dell’imbottigliato e riduce al minimo il “difetto di tappo”,  in luogo del tradizionale turacciolo di sughero che risulta più esposto al difetto per la presenza di composti organici e muffe nel sughero». Lo stabilimento gallurese, al momento, può contare solo su due linee di produzione, su un totale di sette, destinate al tappo tecnico e, così come hanno dichiarato i responsabili dell’azienda, nei magazzini sono presenti ingenti scorte di tappi tradizionali.

L’assessore ha quindi dichiarato di aver rivolto un invito all’azienda Ganau perché compia una valutazione più approfondita della situazione nel suo complesso anche in considerazione dell’ipotesi di avvio della cassa integrazione per la durata di almeno un anno, in luogo dei licenziamenti.

Sollecitata anche dalle richieste di chiarimento e dalle domande dei consiglieri Fabrizio Anedda (Misto), Gianluigi Rubiu (Udc) e Luigi Crisponi (Riformatori), l’assessore Piras ha auspicato una «politica di lungo periodo per il rilancio del comparto del sughero» ed ha mostrato favore anche per il varo di nuove norme a sostegno della coltivazione e la produzione del sughero nell’Isola.

Il presidente della commissione, Luigi Lotto (Pd), ha quindi confermato la calendarizzazione di un’audizione con l’assessore dell’Agricoltura sul tema della coltivazione del sughero.   

Quanto alle proteste dell’amministrazione comunale di Ossi contro il rinnovo e la proroga della coltivazione della cava di “Su Padru” l’assessore ha confermato la regolarità e la correttezza delle procedure e dell’operato delle diverse amministrazioni coinvolte ma ha affermato che «nel caso siano confermate le emergenze archeologiche evidenziate dal Comune, saranno riviste le autorizzazioni rilasciate per il completamento del progetto di coltivazione della cava di Ossi».

Sul futuro della miniera di Olmedo, infine, all’indomani della nota con la quale la società greca ha annunciato la rinuncia della concessione del sito della bauxite, l’assessore Piras ha informato la commissione che «l’azienda greca dovrà garantire per 50 giorni la custodia e la manutenzione del sito, degli impianti e delle strutture mentre nel frattempo si darà corso ad un nuovo avviso pubblico per la concessione della miniera». L’assessore si è quindi detta “fiduciosa” che altre aziende possano essere interessate ad operare ad Olmedo.   

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato una mozione contro la soppressione estiva della corsa del treno diretto Iglesias-Cagliari delle 7.54.

«L’atto unilaterale dell’azienda coincide con la chiusura degli istituti scolastici, quasi fosse un treno a servizio dei soli studenti – sottolinea Gianluigi Rubiu -. La decisione che mira alla soppressione della tratta è inspiegabile, in quanto numerosi lavoratori usufruiscono quotidianamente del servizio ferroviario.»

I lavoratori pendolari sin dall’anno scorso hanno rappresentato a Trenitalia le difficoltà quotidiane cui sono andati incontro, con partenze anticipate di ore in conseguenza della rigidità dei turni di lavoro (visto che non tutti beneficiano dell’orario flessibile), con lunghi viaggi estenuanti in piedi, essendo i convogli in circolazione sovraffollati e mancanza di servizi adeguati.

«Centinaia di viaggiatori del treno hanno già provveduto a presentare una petizione, con la richiesta volta ad un immediato ripristino della tratta e all’annullamento della sospensione del convoglio – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Si auspica altresì che la sospensione possa avvenire limitatamente per il mese di agosto, mentre per i mesi di giugno, luglio e settembre possa restare attivo il servizio. Il Sulcis Iglesiente si trova ancora una volta a tollerare e subire decisioni calate dall’alto, senza la concertazione e il coinvolgimento con gli enti locali interessati o le istituzioni interessate dalla sforbiciata operata dalle Ferrovie dello Stato. Sollecitiamo l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana – conclude Gianluigi Rubiu – ad attivarsi per la revoca del provvedimento e per attuare un piano dei trasporti sui binari adeguato alle esigenze di mobilità dei passeggeri sul territorio.»

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Cresce, a Iglesias, la mobilitazione contro la scelta dell’ex carcere come Centro per il rimpatrio dei migranti. Venerdì 12 maggio, alle ore 18.00, è stato organizzato un sit-in sul piazzale antistante l’ex carcere di Iglesias, zona Sa Stoia, al quale parteciperanno amministratori regionali, comunali e associazioni cittadine.

Saranno presenti, tra gli altri, il consigliere regionale Gianluigi Rubiu, alcuni consiglieri comunali (Andrea Pilurzu, Giorgio Carta, Gianmarco Eltrudis, Piero Carta, Angela Scarpa) e Maurizio Cerniglia. 

«Da mesi – si legge in una nota dell’associazione Progetto per Iglesias – denunciamo la grave situazione di precarietà e di mancanza di un progetto serio di integrazione con numeri certi, ad finora l’amministrazione comunale di Iglesias e la regione hanno navigato a vista. Oggi, con stupore, l’Amministrazione comunale dice di essere all’oscuro di quanto sta accadendo, dopo invece aver incontrato mesi or sono il prefetto di Cagliari col quale hanno visitato diverse strutture della città, tra le quali l’ex carcere.»

«Diciamo NO alla tratta di uomini, donne e bambini – sottolinea Progetto per Iglesias -; diciamo fermamente NO alla scelta dell’ex carcere da parte del Ministero; diciamo NO a chi crede allo sviluppo del territorio attraverso l’utilizzo di esseri umani; diciamo NO, infine, alla ghettizzazione di strutture che potrebbero essere valvole di sfogo per uno sviluppo economico e sociale della città, convinti che la nostra materia prima non sia certamente l’essere umano.»

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La situazione dei lavoratori “ex utilizzo” e la loro prosecuzione con i cosiddetti “cantieri verdi” è stata al centro dei lavori della Seconda commissione che questa mattina ha svolto l’audizione dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ed ha ricevuto una delegazione dei 389 lavoratori, impiegati in 88 Comuni della Sardegna (113 lavoratori in provincia di Nuoro, 104 nel Sulcis, 61 ad Oristano, 63 nel Medio Campidano, 35 a Cagliari, 8 a Sassari, 4 in Ogliastra e 1 in Gallura).

L’assessore Virginia Mura ha confermato lo stanziamento di 4,5 milioni di euro da destinare ai Comuni che ne fanno richiesta ed ha ricordato che con l’approvazione della legge di stabilità oltre agli Enti locali anche le aziende sanitarie potranno predisporre e attuare i progetti per l’impiego dei cosiddetti lavoratori “ex utilizzo” attraverso i cantieri verdi. Virginia Mura ha quindi precisato che sono in corso interlocuzioni con l’assessore della Sanità per procedere in tempi rapidi, in accordo con il manager dell’Ats, all’attivazione dei cantieri verdi in seno all’azienda unica.

Sui fondi a disposizione per l’impiego dei lavoratori “ex utilizzo” nei Comuni il presidente della commissione, Gavino Manca, facendo sintesi anche delle osservazioni avanzate dai consiglieri Pietro Cocco (Pd), Gianmario Tendas (Pd), Rossella Pinna (Pd), Gianluigi Rubiu (Udc) ed Attilio Dedoni (Riformatori sardi), ha ribadito l’impegno per incrementare di un milione di euro lo stanziamento iniziale di 4.5 milioni destinato ai Comuni («così da assicurare la copertura finanziaria per un anno di impiego dei 389 lavoratori ») ed ha rivolto l’invito all’assessore, che lo ha accolto, perché sia garantito un tempestivo monitoraggio della situazione con l’invio di una comunicazione urgente agli 88 Comuni finalizzata ad avere contezza di quanti, tra gli enti interessati, confermeranno i cantieri verdi e il conseguente impiego dei 389 “ex utilizzo”.

I consiglieri regionali intervenuti e gli stessi rappresentati dei lavoratori non hanno mancato di sottolineare le disparità di trattamento che si registrano tra coloro che sono chiamati al lavoro direttamente dalle amministrazioni comunali e quelli che prestano la loro opera per il tramite delle cooperative. A questi ultimi, la retribuzione verrebbe decurtata, in media, di circa il 30% e verrebbe così meno la soglia minima di reddito prevista, pari a 700 euro al mese per ciascun lavoratore. A ciò si aggiunga che il termine entro il quale i Comuni potranno procedere alla presa in carico diretta degli “ex utilizzo” è fissato per il 23 giugno 2017.

L’altra rilevante criticità è rappresentata dalla non univoca interpretazione delle norme circa l’obbligo di inserire nel bilancio degli enti interessati i costi del personale interamente coperti dagli stanziamenti della Regione (è questo il caso per l’impiego degli “ex utilizzo”).

«La commissione e l’assessore – ha dichiarato a conclusione dei lavori il presidente Gavino Manca – hanno quindi assunto l’ulteriore impegno di predisporre in tempi compatibilmente rapidi nuove norme che regolino la materia e che consentano di definire un chiaro, corretto e trasparente percorso amministrativo e finanziario per l’impiego dei lavoratori “ex utilizzo”.»

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«La Regione approvi immediatamente un decreto per l’applicazione in Sardegna delle procedure relative alla misura comunitaria Vendemmia Verde, relativa alla stagione 2017.»

E’ l’appello che il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu ha indirizzato all’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, nel corso dell’audizione in commissione Attività produttive, relativamente alla conta dei danni per le gelate delle scorse settimane.

«Una situazione – sottolinea Gianluigi Rubiu – che ha prodotto ingenti danni sul patrimonio vitivinicolo del Sulcis Iglesiente e di altre aree isolane.»

L’Unione Europea con la misura inerente le istruzioni operative sulla Vendemmia Verde detta le condizioni per l’accesso agli aiuti comunitari.

«Pensiamo che la Sardegna debba aderire a questa procedura – sottolinea Gianluigi Rubiu – che consentirebbe alle aziende, attraverso il piano di sviluppo rurale, di accedere ai finanziamenti in caso di danno totale o parziale subito dalle colture prima della data della vendemmia, a causa di calamità naturali. La procedura dovrebbe essere attivata, attraverso l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura entro il 31 maggio per le domande che prevedono la modifica della vendemmia e non oltre il 15 giugno per le richieste che comprendono la rinuncia alla stagione della vendemmia. Un’opportunità che, se la Regione dovesse prevedere dei finanziamenti – conclude Gianluigi Rubiu -, potrebbe salvare diverse aziende agricole in difficoltà.»

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha inviato una lettera al prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta e al ministro dell’Interno Marco Minniti sull’emergenza migranti nel territorio del Sulcis Iglesiente.

«La situazione delle strutture sui territori è ormai oltre la saturazione e l’apertura di nuovi centri genera complessità difficilmente gestibili. La casa circondariale ospiterà inizialmente 100 profughi diventando così uno dei poli per l’accoglienza dei fuggiaschi. Il rischio è che possa essere solo l’inizio di un’ulteriore invasione senza fine – scrive Gianluigi Rubiu -. Pur comprendendo le motivazioni sull’ospitalità dei migranti è indubbio rimarcare come il fenomeno sul territorio stia diventando esplosivo ed incontrollabile, con un peso insostenibile per un’area che già peraltro è in grandissima sofferenza economica ed occupazionale. Auspichiamo un incontro urgente con i rappresentanti del consiglio comunale di Iglesias e con una delegazione del mondo associativo. La città di Iglesias, al pari degli altri centri isolani, ha sopportato con enorme equilibrio questa improvvisa ed inaspettata invasione, tant’è che i momenti di forte tensione sono stati solo occasionali. Resta però la preoccupazione per l’ennesima decisione calata dall’alto, senza nessuna concertazione con gli enti locali del distretto del Sulcis Iglesiente. Le smentite ufficiali sono sconfessate dai fatti, con l’ex carcere pronto ad essere riaperto a disposizione dei migranti.»

«Nessuna discriminazione, ma è inutile negare che questa situazione avrà dei riflessi pesantissimi sul mondo del lavoro e sulle assistenze sociali. Le risorse a disposizione dei Comuni sono sempre meno, per una economia che ristagna da anni e per una drastica diminuzione dei trasferimenti statali agli enti locali. Si continuano a subire ondate migratorie senza alcun criterio – conclude Gianluigi Rubiu -, pur sapendo che questi disperati, catapultati in Sardegna in una  delle terre più povere, non potranno certo avere una vita tranquilla e rischiano di finire nell’esercito dei soggetti delinquenziali e illusi dal guadagno facile.»

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Il gruppo Udc in Consiglio regionale sollecita la commissione d’inchiesta sull’amianto in Sardegna. Il capogruppo Gianluigi Rubiu ha aderito alla richiesta formulata dai gruppi di opposizione, per mettere in luce conseguenze e ripercussioni sulla salute dei lavoratori. L’appello è stato sottoscritto anche dagli altri componenti del gruppo centrista. «Sono stati predisposti degli strumenti normativi – rimarcano i consiglieri regionali Giorgio Oppi, Alfonso Marras e Giuseppino Pinna – per tutelare i cittadini, ed in particolare i lavoratori, che in misura maggiore subiscono i danni derivanti dalla dismissione dell’amianto dai luoghi di lavoro».

Per i lavoratori sardi dei siti ex Enichem ma anche per i loro familiari si è venuta a creare una gravissima forma di discriminazione che ha pesato e pesa sia per quanto riguarda la tutela sanitaria che per le ripercussioni economiche. «Una disparità assurda con gli operai impegnati tra Porto Marghera, Brindisi e Ravenna – aggiungono Rubiu, Oppi, Marras e Pinna – con la mancata copertura delle spese relative agli esami diagnostici e di laboratorio, ma anche alle visite e alle terapie specialistiche. Senza dimenticare il fatto che ai familiari dei lavoratori deceduti viene negato il diritto al risarcimento per la morte legata alla malattia professionale dei loro congiunti. E’ necessario dotare le amministrazioni pubbliche delle risorse indispensabili per un efficace monitoraggio dell’amianto ancora presente in Sardegna – conclude il documento firmato dai consiglieri regionali dell’Udc – e della presenza di sostanze chimiche inquinanti per cui si rende imprescindibile un’adeguata bonifica».